Zucchero nascosto: gli alimenti insospettabili ricchi di zuccheri

Non ci sono solo le bibite gassate di cui oramai conosciamo le caratteristiche, ci sono anche tanti altri alimenti che contengono zuccheri nascosti, alimenti insospettabili che andrebbero eliminati o comunque ridotti drasticamente nella dieta specialmente se state cercando di ridurre il quantitativo di zuccheri che ingerite ogni giorno.

Tanto per farvi un’idea, pensate che il quantitativo di zucchero consigliato per le donne è di circa 6 cucchiaini al giorno, mentre gli uomini non dovrebbero eccedere i 9 cucchiaini, eppure il consumo medio di zucchero degli italiani è di 90/100 grammi al giorno: praticamente tre volte in più della dose consigliata. Ecco quali sono gli alimenti che contengono più zuccheri nascosti:

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1. Sughi pronti

Un bel piatto di pasta piò contenere zuccheri, nascosti nelle conserve di pomodoro o nei sughi pronti. Pensate che sughi pronti che utilizziamo per condire al volo la pasta possono contenere tra 6 e 12 cucchiaini di zucchero. Praticamente come un gelato o una fetta di torta. Anche le salse che si vendono per condire l’insalata sono ricche di zuccheri.

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2. Pane industriale

In pan carrè, il pane a cassetta e il pane bauletto industriali possono contenere tantissimi zuccheri, fino amezzo cucchiaino per fetta.

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3. Salumi

Prosciutto cotto, mortadella, altri salumi: possono contenere zuccheri. Voi pensate di mangiare un semplice tramezzino al prosciutto e invece state ingurgitando un bel cucchiaio di zucchero!

4. Minestrone surgelato, vellutate, purè di patate

Tutti questi prodotti industriali possono contenere notevoli quantità di zucchero, che viene aggiunto come addensante per dare consistenza a questi prodotti.

5. Cibi con pochi grassi o dietetici

Vi sembrerà strano ma spesso i cibi con pochi grassi possono contenere tanti zuccheri che vengono aggiunti per dare più sapore. Inoltre anche quando sull’etichetta c’è scritto “a basso contenuto di zuccheri” non vuo dire che non siano presenti altro tipo di edulcoranti.

Cosa fare per ridurre gli zuccheri nascosti?

  • Cercate più possibile di consumare cibi naturali, poco raffinati, poco processati, preparati a partire da materie prime naturali. Le panature, i surgelati, le salse, sono garanzia di presenza di zuccheri.
  • Leggete bene le etichette. Ingredienti come il maltilolo, il sucralosio, l’acesufalmide, lo xilitolo, il saccarosio, succo di mela o succo d’uva concentrati, malto di mais o sciroppo di riso: sono tutti zuccheri ed edulcoranti.

Trifoglio rosso, un aiuto contro i disturbi della menopausa

Tantissime donne sperimentano i disturbi dovuti alla menopausa, un momento fisiologico della vita di ogni donna che comporta piccoli fstidi dovuti ai cambiamenti ormonali causati dall’assenza del ciclo. Un valido aiuto contro i disturbi della menopausa lo si può trovare nei rimedi naturali, nella fitoterapia, e nel trifoglio rosso.


Insonnia, patologie cardiovascolari, colesterolo, osteoporosi, vampate, grazie ai fitoestrogeni è possibile ridurre tutti i fastidiosi sintomi connessi alla menopausa. Il trifoglio rosso infatti contiene degli ormoni naturali che possono essere assunti senza nessun rischio per la salute, anche per lungo tempo, a tutto vantaggio del benessere della donna.
I fiori del trifoglio rosso contengono i flavonoidi, alcuni derivati della cumarina e i glicosidi cianogenici.

> COMBATTERE I DISTURBI DELLA MENOPAUSA CON LE ERBE

Il fitocomplesso della pianta è infatti caratterizzato da sostanze di natura isoflavonica: formononetina e biocianina, genisteina e daidzeina. La biocianina, nell’organismo, viene trasformata in genisteina che è uno dei fitoestrogeni a vantare il maggior potere antiossidante, addirittura tre volte superiore a quello della vitamina C. Inoltre il trifoglio rosso è ricco di calcio, cromo, magnesio, niacina, fosforo, potassio, silicio, tiamina e vitamina A, vitamina B-12, vitamina E, K e C.

>DIETA E MENOPAUSA, IL PARERE DELL’ESPERTO

Grazie alle sue proprietà, il trifoglio rosso è in grado di alleviare i sintomi della sindrome premestruale come dolore al seno, gonfiore, nervosismo, ma è altrettanto utile per le donne in menopausa in quanto gli isoflavoni che contiene agiscono come gli estrogeni e quindi aiutano a contrastare i disturbi come vampate di calore, nervosismo e anche i sintomi depressivi. La dose consigliata per ottenere risultati apprezzabili nel caso di disturbi da menopausa è di 40-80 mg di isoflavoni.

> PERCHE’ LE DONNE INGRASSANO IN MENOPAUSA? LA DIETA DA SEGUIRE

Il trifoglio rosso si può assumere tranquilamente in quanto non sono stati riportati effetti di tossicità, neanche dopo assunzioni prolungate. E’ però sconsigliato in tutti quei casi in cui si devono evitare effetti estrogenici, come nelle donne in gravidanza, nelle donne che soffrono di endometriosi o di fibromi all’utero. Inoltre bisogna fare attenzione alle possibili interazioni con altri farmaci, come gli estrogeni, i contraccettivi, gli anticoagulanti e gli antiaggreganti piastrinici. In ogni caso, per maggiore sicurezza, consultate il vostro medico per sapere se potete assumerlo con tranquillità.

Tumori e rughe: ecco perché lo zucchero fa male

Da molto tempo sentiamo l’allarme che riguarda il consumo eccessivo dello zucchero raffinato. Noi vi spieghiamo perché lo zucchero fa male e quali sono i risultati delle ultime ricerche in merito. Lo zucchero raffinato è il prodotto finale di una trasformazione industriale che, partendo dalla canna da zucchero, utilizza sostanze chimiche molto tossiche per ottenere lo zucchero bianco che conosciamo eliminando dal prodotto di base tutte le sostanze nutritive come vitamine, sali minerali, enzimi e oligoelementi.

Ma il problema dello zucchero non è solo la grande quantità di calorie. Le ultime ricerche sostengono che sia in grado di alterare processi dell’organismo, come i livelli ormonali. Secondo uno studio francese del 2007 lo zucchero creerebbe più dipendenza della cocaina mentre un’altra ricerca dell’università di Cambridge rivela che lo zucchero non è in grado di dare energia, anzi sarebbe proprio lui ad appesantire e causare sonnolenza perché blocca l’azione della orexina, l’ormone responsabile dei sentimenti, della veglia e che regola la capacità di bruciare calorie.

> 6 SOSTITUTI NATURALI DELLO ZUCCHERO

Altre ricerche hanno ipotizzato che alti livelli di zucchero nel sangue invecchino il cervello precocemente, fino all’insorgere della demenza senile. Lo zucchero infine danneggerebbe il fegato come gli alcolici, per via del grasso che si accumula e perché una dieta troppo ricca di zucchero ci fa metabolizzare più calorie del necessario e troppo a lungo. Da qui il collegamento tra livelli elevati di consumo di zucchero e obesità.

> ZUCCHERO BIANCO O SCURO?

L’ultima ricerca sui danni dello zucchero è olandese, del Leiden University Medical Center, condotta su 600 persone, e ha mostrato come lo zucchero sia anche capace di fare invecchiare prima. Secondo i ricercatori si invecchia 5 mesi in più per ogni 180 gr di zucchero ingerito. Pare infatti che quando l’organismo scompone lo zucchero, rallenti anche la produzione di collagene ed elastina, le due componenti che rendono la pelle giovane ed elastica.

> LA DIETA DEL MIELE ER DIMAGRIRE: FUNZIONA?

Stitichezza e pancia gonfia, le piante che aiutano l’intestino

Ci sono alcune piante medicinali che aiutano l’organismo a risolvere episodici problemi di stitichezza, difficoltà a evacuare, gonfiore addominale, disturbi comuni che possono essere frutto di cattive abitudini e con qualche accorgimento diventano facilmente risolvibili.
dieta sgonfia pancia

Quando il transito intestinale è rallentato si ha difficoltà di evacuazione e dolori addominali. In questi casi piante come la Senna e l’Aloe sono piante medicinali ricche di sostanze chiamate antrachinoni, che aiutano il transito intestinale. Della Senna si usano le foglie mentre dell’Aloe si usa il succo e gli estratti o gli infusi si assumono la sera in modo che gli effetti sull’intestino si possano avvertire al mattino seguente. Utilizzate al bisogno queste piante possono davvero aiutare l’intestino a rimettersi in modo.

>ALOE, E’ DAVVERO LA PIANTA MIRACOLOSA?

Se il vostro problema invece è una sensazione di gonfiore addominale e avete feci piccole e dure, potrebbero aiutarvi molto le fibre di Psillio e Glucomannano, che con la loro capacità di assorbire l’acqua rendono le feci più morbide.
Anche il miele può essere molto utile per favorire la defecazione in maniera naturale. Applicato per via rettale, ha un effetto stimolante senza essere aggressivo, inoltre svolge una funzione lenitiva e protettiva della mucosa rettale, utile per contrastare le irritazioni che in genere sono legate alla stitichezza e alla difficoltà di evacuazione.

> INTESTINO PIGRO PANCIA GONFIA E RIMEDI: COME SBLOCCARLO SUBITO

Quando aumentano i gas intestinali, si può avvertire una fastidiosa sensazione di pancia gonfia. In questo casi piante come il finocchio, la menta piperita, il cumino, il coriandolo, possono aiutare sgonfiare ed assorbire il gas intestinale, facilitando la mobilità intestinale e il riassorbimento dei gas in eccesso.

> PANCIA GONFIA, VIA LA STIPSI IN TRE SETTIMANE

Pancia piatta con il pompelmo rosa

Il pompelmo rosa, noto per le sue proprietà digestive e drenanti, è un fritto di stagione e ricco di vitamina C. Introducendo il pompelmo nell’alimentazione è possibile sgonfiarsi e perfino perdere una taglia in una settimana. Il trucco è consumare questo frutto sempre prima dei pasti.

Il pompelmo rosa è un alleato della dieta perché contiene grandi quantità di fibre vegetali, in particolare la pectina che può l’assorbimento dei grassi da parte degli acidi biliari nell’intestino, aiutando anche a ridurre il tasso di colesterolo LDL nel sangue. Inoltre assumere il pompelmo quotidianamente aiuta ad aumentare le difese immunitarie dell’organismo anche perché contiene grandi dose di vitamina C.

> IL POMPELMO AIUTA DAVVERO A DIMAGRIRE?

Il pompelmo rosa contiene anche una grande quantità di fenilalanina, che agisce sui centri della sazietà e induce a mangiare di meno. La dieta del pompelmo ha un funzionamento semplice. Si mangia mezzo pompelmo rosa prima di ogni pasto principale e si può abbinare ad un’insalata mista da consumare sempre come antipasto. Al posto dell’insalata, se vi trovate fuori casa, potete consumare un centrifugato.

>DIETA DEL POMPELMO PER PERDERE PESO SENZA FATICA

Per una settimana, dieci giorni al massimo, cercate di fare a meno della pasta e del pane almeno a cena. I carboidrati fanno sentire sazi ma producono quei picchi di insulina che causano l’accumulo di grassi su pancia e fianchi. Preferite le proteine animali e vegetali e accompagnatele con verdure di stagione crude o cotte. Non mangiate nemmeno i dolci. Questo tipo di alimentazione che non prevede i carboidrati di pane e pasta va seguita per un massimo di 10 giorni per non affaticare i reni. Inoltre il pompelmo non è indicato per chi assume l’aspirina quotidianamente.

> DIETA BRUCIAGRASSI DEL POMPELMO, COME FUNZIONA

Dieta COM, cos’è e come funziona

Non esiste una dieta uguale per tutti. E’ questo il concetto che sta alla base della dieta COM, abbreviativo di cronomorfodieta, un strategia alimentare ideata dal dottor Massimo Spattini, specialista in scienza dell’alimentazione, medicina dello sport e antiaging a Parma.

Si tratta di un approccio globale che prende in considerazione i cicli ormonali, le caratteristiche morfologiche di ogni persona e gli ultimi studi di endocrinologia riguardo al funzionamento della tiroide. Secondo questo metodo, esistono tipi di aspetti psicofisici a cui bisogna abbinare una speciale alimentazione: iperlipolitica, iperlipogenetica, ipermista, ipomista.

I tipi iperlipolitici sono dominati dagli estrogeni e hanno un fisico che tende ad accumulare il grasso sulle zone inferiori di pancia e fianchi. Per questi soggetti la dieta ideale è quella che mette i carboidrati nella prima parte della giornata e li esclude del tutto a cena.

Gli iperlipogenetici hanno spalle e tronco robusto e quando ingrassano tendono ad avere le gambe sempre magre. Per loro la dieta COM consiglia una colazione modesta ricca di proteine, un pranzo proteico e una cena a base di carboidrati che aiutano a favorire la sintesi del triptofano, diminuendo anche i livelli del cortisolo al mattino.

Gli ipermisti sono coloro che tendono ad ingrassare in modo bilanciato in tutte le parti del corpo. A queste persone la dieta COM consiglia un regime alimentare bilanciatissimo in tutti i nutrienti, con tutti e tre i componenti della piramide alimentare (carboidrati, proteine, grassi ) in uguali misure. Infine gli ipomisti sono soggetti tendenzialmente magri, spesso affaticati e pallidi. Se gli capita di ingrassare, per dimagrire è necessario diminuire drasticamente i carboidrati. Il consiglio è di fare una colazione e una cena proteiche e un pranzo equilibrato a base di carboidrati, proteine e grassi in uguale misura.

Tisana drenante fatta in casa alla betulla e al tè verde

Una tisana drenante è un ottimo rimedio per eliminare i liquidi in eccesso, ridurre la ritenzione idrica, dare uno scossone alla cellulite e aiutarvi a migliorare i risultati di un adieta dimagrante o di un regime alimentare ipocalorico. Per prepararla in casa è sufficiente avere disposizione le erbe drenanti che ci offre la natura e che è possibile trovare in qualunque erboristeria.

Le migliori tisane sono quelle a base di betulla, di equiseto o di gramigna e potete prepararle in anticipo, un litro alla volta, e berle durante tutto l’arco della giornata. Non preparate troppa tisana perché se si conserva per troppo tempo rischia di ossidarsi. Preparate solo la dose che potete consumare in un giorno, il consiglio è un litro – oppure 4 bicchieri – al giorno.

Una buona tisana drenante si può preparare con 40 gr di tarassaco e 20 grammi di betulla. Una volta che avrete preparato questo composto ne potrete utilizzare tre cucchiaini per ogni tazza di infuso. Lasciate in ebollizione 5 minuti, poi filtrate e consumate la tisana appena si sarà intiepidita.

Anche il tè verde è un ottimo ingrediente per tisane drenanti e depurative. Utilizzate 3 grammi di tè verde per ogni tazza di acqua calda da 250 ml. Attenzione a non scaldare troppo l’acqua perché il tè verde non deve subire temperature superiori agli 80 gradi altrimenti perde le sue proprietà. Tenete in infusione 3 minuti e poi bevete.
Un’ottima tisana drenante si può infine realizzare mescolando 2 cucchiai di equiseto, un cucchiaio di gramigna e un cucchiaio di betulla in 250 ml di acqua calda.

Dieta Wellbeing cos’è come funziona

La dieta Wellbeing è il frutto dello studio del dottor Luca Naitana, biologo nutrizionista e naturopata, che per anni ha studiato le proprietà curative del cibo per il desiderio di aiutare la moglie, ammalata di sclerosi multipla. Dai suoi studi nasce il metodo Wellbeing che parte dal presupposto che il cibo, quando è scelto con attenzione e abbinato nel modo giusto, può aiutare il corpo a stare meglio.

Il primo passo del metodo Wellbeing è la depurazione. Bisogna effettuarla per 4-6 giorni ogni inizio mese attraverso una restrizione calorica: in questo modo l’organismo si resetta e compie una pulizia cellulare utile per il corpo e per la mente. Per mangiare bene bisogna associare bene i cibi. Gli abbinamenti corretti sono quelli a base di verdure crude e proteine animali o vegetali, verdure cotte e crude, verdure cotte e cereali integrali. Anche la dissociazione dei cibi è importante. Le proteine animali andrebbero assunte separatamente dai carboidrati per preservare lo stato di alcalinità dell’organismo. Per il benessere gioca un ruolo fondamentale anche la salute dell’intestino che bisogna aiutare con uno stile di vita corretto che comprenda una buona dose di attività fisica, consumo limitato di caffè, alcol e zucchero.

Sono 10 i consigli fondamentali da seguire per il metodo Wellbeing:

  1. Consuma almeno 5 pasti al giorno
  2. Mangia frutta fresca di stagione lontano dai pasti.
  3. Comincia pranzo e cena con una porzione abbondante di verdura cruda di stagione.
  4. All’inizio della dieta alleggerisci il carico su fegato e reni escludendo l’assunzione di carne rossa, maiale, affettati, insaccati e uova. Nel mese successivo possono essere reintrodotti, 1 alla settimana.
  5. Le proteine animali non devono superare il 10% delle calorie giornaliere. Ok alla carne da 1 a 3 volte alla settimana, il pesce da 2 a 5.
  6. Assumi cereali integrali biologici in chicco e pasta biologica integrale di kamut, farro o grano saraceno.
  7. Limita o evita il pane a pranzo.
  8. Utilizza olio evo spremuto a freddo, solo a crudo
  9. Cotture ideali: al vapore, al forno dolce, brasatura (a fuoco lento con poca acqua e vino e/o limone), al cartoccio con carta da forno e non di alluminio, alla griglia, avendo cura di non bruciare l’alimento.
  10. Esegui tutti i giorni esercizi aerobici (corsa o camminata veloce) e anaerobici (pesi).

Maqui, la nuova bacca della lunga vita

Conosciute anche come “il mirtillo della Patagonia”, le bacche di Maqui sono uno degli alimenti più chiacchierati del web negli ultimi mesi. Sarebbero infatti delle bacche dalle elevate proprietà nutritive e dalle caratteristiche nutrizionali particolari, ed esattamente come le bacche di Goji sarebbero uno di quei cibi talmente ricchi di antiossidanti da poter essere considerati degli elisir di lunga vita.

I frutti della pianta del Maqui conterrebbero quindi un potente antiossidante, ed infatti sono molto ricche di antocianine, e in particolare di delfini dine, dei flavonoidi di origine vegetale che hanno anche un potere antibatterico contro agenti diversi agenti patogeni. Inoltre le bacche di Maqui avrebbero un’alta concentrazione di vitamine, in particolare dei gruppi E e B, proprio come quelle di Goji, le Acai e il ribes. Resta ancora da capire quali siano effettivamente i benefici per la salute, anche perché a livello scientifico non sono emerse conferme sufficienti di questi effetti straordinari. Quello che è certo è che alti livelli di delfinidine stimolano notevol­mente l’enzima della vita, ossia quell’interruttore metabolico presente in ogni cellula che aumenta la produzione di energia chimica fornita dalle calorie alimentari, e al contempo rallenta il processo d’invecchiamento.

In generale però, le bacche di Maqui sono considerate un ottimo rimedio per contrastare l’invecchiamento cutaneo, per controllare il colesterolo, per curare i malanni stagionali e le infiammazioni dell’apparato respiratorio e anche per dimagrire perché pare abbiano la capacità di far bruciare i grassi più rapidamente. Inoltre le bacche di Maqui hanno importanti proprietà medicinali: antibatteriche, toniche ed astringenti, analgesiche e febbrifughe, antitumorali e sono più antiossidanti delle bacche di Acai.

Tisana allo zenzero per dimagrire e depurare, ricetta

La tisana allo zenzero è una bevanda perfetta per depurarsi, drenare e dimagrire. Lo zenzero infatti è una spezia dalle numerose proprietà che è in grado di stimolare il metabolismo accelerando il consumo dei grassi in eccesso. Inoltre depura l’organismo dalle tossine e dalle scorie. Utilizzato negli infusi o nelle ricette di cucina, lo zenzero è ricco di antiossidanti, ha proprietà antinfiammatorie, favorisce la digestione, ed è ricco di vitamina B6, sali minerali, calcio, ferro, fosforo, potassio. La radice di zenzero infine aiuta anche a smorzare il senso di fame.

Tisana depurativa allo zenzero, ricetta

Ingredienti
Un litro di acqua
20 fettine di zenzero
Succo di un limone
Due cucchiai di stevia

Procedimento
Portate a bollore l’acqua e versatevi le fettine di zenzero. Fate bollire tre minuti e poi spegnete il fuoco e lasciate lo zenzero in infusione per 15 minuti. Filtrate la tisana ottenuta e versatela in una caraffa. Aggiungete il succo di limone e dolcificate a piacere con la stevia.

Quando bere la tisana allo zenzero

Potete bere la tisana allo zenzero al mattino a stomaco vuoto, 15 minuti prima di fare colazione. Bevetela anche la sera prima di andare a dormire e un’altra volta durante la giornata fino a terminarla. Non ci sono limiti nell’assunzione dello zenzero, ma non esagerate. Potete tranquillamente bere la tisana drenante due volte a settimana.

Integratore a base di triptofano, a cosa serve

Il triptofano è un amminoacido essenziale per l’organismo umano. Il nostro organismo non può sintetizzarlo autonomamente ed è per questo che il triptofano deve essere assunto attraverso gli alimenti. Oltre ad essere un amminoacido chiave nella sintesi proteica, il triptofano rappresenta il punto di partenza per la sintesi di alcune sostanze biologiche, come la serotonina e la niacina.

La serotonina è un neurotrasmettitore, nota anche come “ormone del buonumore”, la serotonina può essere convertita in melatonina, importantissima nella regolazione del ciclo sonno-veglia. Per questi motivi integratori a base di triptofano vengono prescritti a chi soffre di intolleranza al lattosio, nei casi di depressione o di ansia ma anche in tutti quei casi nei quali si riscontra una scarsa presenza di triptofano e quindi di serotonina. Gli integratori di triptofano sono presi di frequente per combattere l’insonnia e possono essere utili per contrastare i disturbi dell’umore e il mal di testa della sindrome premestruale.

Gli integratori possono aiutare ma la fonte principale di assunzione del triptofano deve sempre essere l’alimentazione. I cibi più ricchi di triptofano sono i legumi, le carni, il pesce, i latticini e le uova ma anche il cioccolato, le arachidi, l’alga spirulina ed i semi di sesamo.

Se invece pensate di assumere un integratore è importante scegliere un produttore affidabile. Potete cercare il simbolo “USP”, che significa che l’integratore è stato testato e contiene i giusti ingredienti nelle quantità adeguate. In generale, evitate di assumere triptofano senza controllo del medico ed in ogni caso non fatelo se siete in gravidanza, se state allattando, se avete problemi ai reni o se state prendendo altri medicinali sedativi.

I cibi per una pelle più luminosa

Scegli i cibi giusti e avrai una pelle più luminosa e in salute. Se a tavola facciamo le scelte giuste possiamo stimolare i geni buoni, quelli che ci aiutano a mantenerci giovani, e spegnere i geni cattivi, cioè quelli che causano l’invecchiamento della pelle. Il segreto sta nella scelta degli alimenti antiage, quelli che sono in grado di stimolare le proteine cellulari e che favoriscono il rinnovamento della pelle.


Tra questi, sicuramente ci sono gli alimenti alla base della dieta mediterranea come l’olio extra vergine di oliva, ricchissimo di antiossidanti, oppure l’uva rossa ricca di polifenoli, oppure il pesce azzurro fresco ricco di Omega 3 e poi la frutta, la verdura e i cereali che come è noto esercitano sulla pelle una funzione plastica, favorendone il rinnovamento.

Per avere una pelle giovane è preferibile scegliere i carboidrati integrali perché quelli raffinati hanno un indice glicemico elevato che tende a rendere la pelle più rilassata, poco densa, dall’aspetto precocemente invecchiato. In una dieta per una pelle luminosa non possono mancare le proteine animali. Cibi come la carne di maiale, il salmone, il pollo e le proteine animali in generale contengono la creatina che stimola la produzione di collagene ed elastina, indispensabili per sostenere la pelle e proteggerla dall’invecchiamento.

Anche i grassi hanno la loro importanza e in particolare gli Omega 3 presenti nel pesce e i grassi presenti nella mandorle o nelle noci. Da evitare invece i grassi idrogenati di cui sono ricchi i prodotti industriali che sono molto dannosi anche per la pelle.

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Dieta Lemme, è pericolosa?

Alberico Lemme, farmacista, è l’ormai noto autore della “filosofia alimentare” che avrebbe fatto perdere 17 chili a vip come Flavio Briatore in poco più di un mese. Nota anche come la dieta degli “spaghetti a colazione”, proprio perché propone di mangiare grandi quantità di pasta come primo pasto della giornata, la dieta Lemme è ultimamente anche al centro del dibattito in tv tra sostenitori e assoluti oppositori.

Ma la dieta Lemme fa veramente male? Per rispondere a questa domanda abbiamo cercato di analizzare le sue regole. Di buono la dieta Lemme ha di sicuro l’obbligo di rispettare determinate fasce orarie per consumare i pasti. Questa infatti è un’ottima abitudine perché il nostro corpo ad esempio è più disposto ad assimilare meglio i carboidrati durante le prime ore della giornata e molto meno la sera.

Su altri aspetti della dieta invece bisogna essere molto più attenti. Ad esempio il dottor Lemme suggerisce la totale rinuncia al sale, che però – sebbene andrebbe regolato nella nostra alimentazione – non può essere del tutto eliminato perché si corre il rischio di avere capogiri, debolezza e cali di pressione.

Un’alimentazione in cui si possono mangiare quantità illimitate di pasta a colazione e di carne a pranzo è rischiosa anche perché non educa al corretto rapporto con il cibo, un rapporto che implica anche la scelta di alimenti variegati, come carboidrati, proteine verdure e frutta, senza rinunciare a niente. Infine la dieta Lemme propone un dimagrimento troppo veloce per non essere pericoloso. Una dieta salutare deve permettere di perdere al massimo 4 chili al mese o poco più. Perdere molto peso in poco tempo può significare fare un danno irreparabile al nostro corpo che perde sia la massa grassa che i tessuti nobili della massa magra.

 

Dieta del riso per dimagrire in 9 giorni

In molti sono convinti che la pasta o il riso siano alimenti che fanno ingrassare. Niente di più falso! In realtà un alimento come il riso è un valido alleato nella dieta perché dona un senso di sazietà duraturo, stimola la diuresi ed è facilmente digeribile. Il riso inoltre è ricco di vitamine del gruppo B ed ha anche un effetto detox utile dopo giorni di abbuffate. Con la dieta del riso in 9 giorni potrete perdere qualche chilo e rimettervi in forma.

Esistono tantissimi tipi di riso e se lo aggiungerete alla dieta con qualche piccolo accorgimento potrete perdere peso facilmente. Le regole da rispettare per la dieta del riso sono poche ma importanti. Innanzitutto il riso va accompagnato con le proteine magre perché in questo modo si aumenta il senso di sazietà. La prima fase della dieta dura 3 giorni e in questo periodo bisogna assumere 800 calorie al massimo ed evitare gli alimenti ad alto contenuto di sodio. Si possono mangiare quindi riso, verdure, frutta. Un esempio: colazione con una crema di riso dolce e frutti rossi, pranzo con riso integrale bollito condito con un filo di olio evo e un frutto, cena con una minestra di riso con verdure e verdure lessate a parte.

Nella seconda fase della dieta invece si possono assumere fino a 1200 calorie al giorno e bisogna sempre strutturare i pasti mettendo insieme una porzione di riso con molte verdure. Il pesce o la carne si possono mangiare una sola volta a settimana. Fate quindi attenzione: la dieta del riso può funzionare ma solo per periodi brevissimi di tempo, perché non si tratta di una dieta equilibrata e in ogni caso prima di seguirla chiedete consiglio ad un esperto nutrizionista.

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3 idee per una colazione light e nutriente

Una colazione sana e dietetica è il primo passo per stare bene, cominciare la giornata con la giusta carica di energia e magari iniziare a perdere peso. Per essere nutriente e aiutarvi a dimagrire deve essere a base di prodotti genuini, molte fibre, frutta e preferibilmente alimenti integrali. Questo significa che brioche confezionate, dolciumi, cioccolato o prodotti industriali a base di zucchero devono essere totalmente eliminati.


La seconda regola è variare. La colazione deve essere ogni giorno diversa per aiutarvi a dimagrire perché in questo modo assumerete alimenti diversi e non rischierete di annoiarvi con i soliti cibi. Alternate colazioni salate e dolci e non dimenticate la frutta.

La prima idea è la colazione a base di uno yogurt magro, 30 gr di cereali integrali, un caffè o un tè. Con questa colazione inizierete la giornata con la giusta carica di energia ma in tutta leggerezza. Potete anche aggiungere 3 mandorle o 3 noci.

Se vi piace la colazione salata preparate due uova sode, oppure una omelette con due uova utilizzando pochissimo olio. Potete mangiare le uova con un pomodoro a fette oppure con un frutto (massimo 100 grammi) e una fettina di pane integrale (40 grammi). La colazione a base di proteine aiuta a dimagrire ma le uova si possono mangiare solo una volta a settimana.

Infine potete fare una colazione all’italiana con 200 ml di latte parzialmente scremato, tre biscotti ai cereali e un caffè; oppure 150 ml di latte e due fette biscottate integrali con un velo di miele; oppure 100 ml di latte, una fetta biscottata e una mela o una pera oppure una spremuta di arancia.

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Dimagrire mangiando una porzione di legumi al giorno

Una porzione di legumi al giorno aiuta a dimagrire e l’aggiunta di una porzione di fagioli, lenticchie, ceci piselli aiuta a favorire la perdita di peso. E’ questo il risultato di uno studio che ha evidenziato come chi mangia legumi tende a perdere circa 750 gr di peso in più rispetto a chi non ne mangia. Gli autori sono i ricercatori dell’ospedale San Michele di Toronto che hanno osservato il dimagrimento di 940 soggetti obesi o in sovrappeso. Dopo una dieta di due settimane lo studio ha evidenziato che chi aveva mangiato legumi era dimagrito circa 300 grammi in più rispetto a chi non li aveva mangiati.

E’ vero che si tratta di una piccola quantità di peso ma se pensiamo a quanti benefici apportano i legumi alla salute quando sono inseriti correttamente nella nostra alimentazione, i risultati dello studio diventano ancora più interessanti. I legumi infatti sono un’ottima fonte di proteine e di fibre. Secondo alcuni studi avrebbero importanti effetti positivi sul controllo della pressione arteriosa, sul colesterolo, sul controllo del peso corporeo e sul controllo dell’appetito. Le fibre che contengono infatti aumentano il senso di sazietà e aiutano a sentire meno la fame. I fagioli poi sono ricchi di antiossidanti e di sostanze fitochimiche che aiutano a proteggere contro il cancro e le malattie cardiovascolari.

Se volete cominciare la dieta dei legumi alla vostra alimentazione quotidiana, cominciate aggiungendo alla dieta circa una mezza tazza al giorno e ricordate che i legumi possono essere utilizzati in sostituzione di altri amidi come quelli provenienti da patate o riso. Infine provate ad aggiungere le lenticchie cotte a insalate e hamburger vegetali fatti in casa, o a zuppe e stufati.

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Dieta: non demonizziamo la pizza

La pizza è uno dei piatti cui, chi è a dieta, riesce difficilmente a rinunciare. Del resto per una cena con gli amici la pizza è perfetta, ma purtroppo spesso ha un’eccessiva quantità di calorie, per cui molti dietologi tendono a sconsigliarne il consumo.

In realtà si tratta di un piatto molto completo, gustoso e anche non eccessivamente calorico, soprattutto se si seguono alcune regole di buon senso. La pizza può essere preparata anche in modo che sia ben digeribile da tutti, e con un basso apporto calorico.

Le calorie della pizza
La pizza tradizionale è preparata con un impasto a lenta lievitazione, molto facile da digerire e ricco di nutrienti importanti per la nostra salute. La base della pizza fornisce una buona quantità di carboidrati, che sono fondamentali per la nostra alimentazione.

La maggior parte delle calorie vengono però dalla farcitura, soprattutto dai formaggi e dai condimenti a base di salumi di vario genere. In alcune pizzerie le farciture sono particolarmente ricche, e comprendono diversi alimenti, che portano le calorie totali della pizza a superare a volte quelle di due interi pasti. Alcune pizze hanno la classica mozzarella, più altri formaggi particolarmente grassi, come il gorgonzola o il provolone; in altri casi sull’impasto si pone anche del cibo fritto, come nella classica pizza ai calamari.

Una pizza resa più sottile, chiamata spesso stirata o schiacciata,  ha le stesse calorie di una pizza normale, per quanto riguarda la base di carboidrati, ma molto più condimento, cosa che fa lievitare il contenuto calorico fino al 30-40% in più. Anche la qualità degli alimenti è molto importante, ad esempio, la mozzarella dovrebbe essere di prima scelta, in quanto quelle “a basso costo” contengono solitamente alte percentuali di materia grassa del latte, e questo aumenta considerevolmente l’apporto di calorie e lipidi.

 

Il lievito madre come nostro alleato

Appurato che nella pizza non bisogna esagerare con i condimenti e la farcitura, e che bisogna cercare di usare cibi di qualità, che non contengono eccessivamente sostanze grasse (che solitamente hanno un costo minore, per questo le si trovano nei cibi più economici) possiamo ora esaminare un altro utile alleato per rendere davvero leggera e digeribile la pizza. Come tutti sappiamo il suo impasto contiene quattro ingredienti: farina, acqua, sale e lievito; che già di per se sono quanto di più naturale e dietetico ci sia nella cucina mediterranea.

E’ possibile però ottenere una base ancora più delicata e assimilabile utilizzando il lievito madre (comunemente noto anche come lievito naturale) che possiamo realizzare usando solamente farina e acqua. La sua particolarità è che oltre ad essere molto semplice e leggero, contiene tanti fermenti vivi, come il ben noto Lactobacillus, che aiutano e popolano la naturale flora batterica presente nel nostro intestino.

Prepararlo è davvero molto semplice, serve solo un po’ di pazienza (perchè è un processo un po’ lungo) e di manualità. Se volete provare a realizzarlo trovate una interessante ricetta nel sito ricettapizzanapoletana.it; il quale ci spiega anche come effettuare il “rinfresco” dell’impasto, in quanto un altro vantaggio del lievito madre è la sua durata, che è praticamente infinita, in quanto è un preparato “vivo” che se viene periodicamente “nutrito” non si deteriora mai, potendo cosi’ durare settimane o anche dei mesi senza alcun problema.

 

La pizza per la dieta

Quanto detto ci aiuta a capire che se si segue un regime alimentare ipocalorico è sconsigliato mangiare un’intera pizza ultra farcita, con formaggi diversi, salumi, prodotti conservati sott’olio. Se invece si sceglie per un piatto meno elaborato, utilizzando le accortezze ed i consigli contenuti in questo articolo, anche la pizza può rientrare tranquillamente tra gli alimenti concessi.

Di certo conviene però evitare quelle troppo grandi, così come quelle con doppia mozzarella, con aggiunta di formaggi e salumi vari. Piuttosto conviene preferire una farcitura leggera, come ad esempio le classiche verdure grigliate, da aggiungere in abbondanza. Se si vuole porre maggiore attenzione è consigliabile preparare la pizza in casa; in questo modo si possono meglio controllare le calorie per ogni singolo pezzo, evitando di eccedere con il formaggio o con l’aggiunta di insaccati.

La cosa migliore è affidarsi alla tradizione partenopea, preferendo una pizza verace, dove vengono usati pochi ingredienti e tutti genuini, ma non per questo meno golosi e gustosi.

Bedetox, la dieta vegana a domicilio

Bedetox è la prima dieta vegana a domicilio che rivoluziona il nostro modo di mangiare e ci rende facile, anche quando non abbiamo tempo, mangiare sano e vegano seguendo un regime alimentare privo di carne e alimenti di derivazione animale.

bedetox

L’obiettivo degli imprenditori che hanno lanciato il progetto, che dopo il successo ottenuto a Milano, Lecce e Bari è arrivato anche a Roma, era quello di proporre una pratica alimentare responsabile per aderire a stili di vita più sani, debellare le cattive abitudini e mangiare bene, con gusto e senza rinunciare alle proprie convinzioni etiche.

Il progetto ha vinto un contest dedicato alle start-up all’ultima edizione dello Speed MI Up, un incubatore di nuove imprese promosso dall’Università Bocconi, dalla CCIAA di Milano dal Comune di Milano.

Il principio alla base di Bedetox è la rinuncia ad ogni organismo geneticamente modificato e a tutti i cibi di derivazione industriale. Si prediligono alimenti biologici, naturali e privi di sostanze tossiche, chimiche e additive.

Il menu di alimenti è stato messo a punto da cuochi e nutrizionisti esperti. Il protocollo di base prevede un periodo di 5-10 giorni che, a seconda delle proprie necessità, consente di disintossicarsi, fornire al proprio corpo il giusto equilibrio con il corretto apporto di nutrienti e calorie, tenere conto della stagionalità dei prodotti.

La parte più interessante, specialmente per chi non ha mai tempo e nessuna voglia di mettersi ai fornelli, è che non bisogna fare niente. Bedetox fa la spesa, prepara il menu del giorno, cucina e consegna tutto a domicilio, a casa o in ufficio.

Il menu è detox e vegano, a basso contenuto di grassi, arricchito con spezie e senza glutine con una preferenza verso cereali come quinoa, grano saraceno, miglio e riso. Ogni giorno il menu è vario e stuzzicante e ogni giorno sono previsti 6 pasti: colazione, pranzo, cena e 3 spuntini.