Obesità, la strategia per perdere peso di Zoe Harcombe

Le regole alimentari per combattere l’obesità e i problemi di peso sono sempre le stesse: tanto movimento, una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura e povera di grassi.  Non è della stessa opinione la nutrizionista americana Zoe Harcombe che nel suo libro “The Obesity Epidemic: What Caused It? How Can We Stop It?” lancia un attacco ai cibi sani per definizione e consiglia, invece, di seguire una dieta grassa se si vuole perdere peso.

Questa tesi ha lasciato a bocca aperta davvero molti esperti, e non solo. Tant’è che anche il New York Post si è chiesto quale sia la verità? Ma la nutrizionista ha deciso di proseguire per la sua strada proponendo una nuova visione alimentare. Ora vi elenco alcune delle sue convinzioni, affinché possiate avere un’idea più chiara del personaggio e soprattutto approfondire meglio l’argomento.

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Le bevande zuccherate favoriscono la gotta

Le bevande zuccherate sono di nuovo sul banco degli imputati, e questa volta non per motivi di calorie o diete, ma perché, secondo un recente studio condotto dalla British Columbia University e pubblicato sul “New England Journal of Medicine, favorirebbero l’insorgenza della gotta.

Le bevande zuccherate, infatti, possono causare un accumulo di acidi urici nelle articolazioni che, a loro volta, provocano la gotta, ossia un disordine del metabolismo che si manifesta sotto forma di dolori alle articolazioni e di artrite.

La formazione degli acidi urici che provocano la gotta è causata da diversi alimenti, soprattutto quelli ricchi di purine, come la carne, dall’alcol e, alla luce di questo studio, dalle bevande zuccherate.

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Crunch per tonificare pancia e fianchi

Pancia gonfia e addominali molli. Purtroppo quando si fa una vita sedentaria e si mangia male è abbastanza normale avere un addome un po’ rilassato.  Per tonificare è bene fare degli esercizi mirati proprio su quella zona come il crunch, che gli esperti della palestra conosceranno bene, perché è alla base di un buon allenamento. Gli addominali sono la cintura del nostro corpo e averli tonici, oltre al piacere estetico, può aiutare moltissimo la salute della schiena, prevenendo i dolori causati da una postura scorretta.

Crunch, che cos’è?

È l’allenamento più importante per sviluppare gli addominali e avere la pancia piatta. Di solito si pratica nella fase iniziale del proprio programma di fitness, dopo la cyclette.  Il muscolo maggiormente sollecitato è il grande retto. Per ottenere dei buoni risultati però bisogna lavorare su tutte e tre le fasce muscolari della pancia: superiore, inferiore e obliqua. Il crunch stimola soprattutto gli addominali superiori.

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Miele, tutte le virtù

Delle virtù benefiche del miele vi abbiamo parlato in diverse occasioni. Oggi però torniamo sull’argomento con l’aiuto di un esperto; il contributo che segue è infatti curato dal dottor Paolo Scicolone, tecnologo alimentare. Il dottor Scicolone, vive e lavora a Catania, dove esercita già da diversi anni la libera professione di consulente alimentare.

Buona lettura!

Considerato con distacco dagli ortodossi della dieta ipocalorica ma benedetto dalle usanze popolari e dai nutrizionisti più attenti ai valori nutrizionali complessivi degli alimenti, fra scienza e mito un posto di assoluto riguardo nelle culture di tutti i popoli è sicuramente riservato al miele. Prima  dell’avvento della “civiltà”, questo alimento rappresentava praticamente l’unico sapore dolce conosciuto dall’uomo; certo, si mangiavano anche frutta, radici zuccherine, petali di fiori dolciastri ma il gusto pieno e tondo del dolce lo trovava solo nel miele. Come tutti i prodotti dell’arnia è per noi un “superalimento”, purchè sia integrale e vergine. Universalmente e tradizionalmente riconosciuto per le sue virtù salutistiche è oggi, letteratura scientifica alla mano, considerabile come un efficacissimo integratore alimentare ed utile coadiuvante come rimedio in diverse patologie.

Attualmente i tipi di miele in commercio sono diversi e traggono proprietà e virtù dai fiori da cui sono derivati.

  • Miele di abete: di colore molto scuro, quasi nero, fortemente aromatico con sapore assai gradevole, il miele di abete è ritenuto un ottimo antisettico polmonare e delle vie respiratorie in grado di produrre effetti antipiretici, espettoranti, spasmolitici.

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I piatti fatti in casa sono più gustosi e aiutano la linea

Preferite un piatto casereccio o qualcosa di già pronto? Secondo i risultati di uno studio di ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora, pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society B, il cibo ha un sapore migliore, è molto più gustoso, se è lavorato per ottenerlo. Per gli autori questa scoperta sarà molto importante se applicata per migliorare le diete, facendo apprezzare di più i cibi più sani e aiutando le persone obese.

L’indagine è stata svolta sulle cavie. In un esperimento i topi hanno dovuto superare l’ostacolo leve per ottenere uno snack di ricompensa. Una volta dato loro libero accesso ai cibi, i topetti hanno preferito quello per cui avevano lavorato di più. Nel secondo test, invece, entrambe le leve davano accesso a cibi a basso contenuto di calorie, e ancora una volta gli animali hanno preferito quello per cui avevano lavorato di più.

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Le castagne non fanno ingrassare

Tra i frutti più buoni dell’autunno ci sono sicuramente le castagne; gustose e saporite, sono però molto spesso additate come alimenti dall’alto tasso calorico, ma non è così: le castagne non contengono né molte calorie né fanno ingrassare, anzi contengono diverse sostanze benefiche.

Innanzi tutto sfatiamo il mito delle calorie: ad esempio, le castagne lesse contengono solo 130 calorie per etto, quantità che non le rende così caloriche come si crede; questi frutti donano un senso di sazietà immediata ma contengono pochi grassi e poche calorie. Passiamo poi ai componenti; le castagne contengono consistenti quantità di minerali, soprattutto di quelli in grado di stimolare le difese immunitarie, ossia zinco, rame e manganese, e visto che siamo in tempo di influenza, una bella scorta di anticorpi non fa mai male.

Le castagne contengono anche molte fibre e diverse proteine, l’ideale sarebbe mangiarle insieme a qualche mandorla o a qualche noce in modo da rendere ideale il rapporto tra proteine e carboidrati. Insomma, uno spuntino a base di castagne non vi farà ingrassare, e di sicuro è da preferire ad una merenda a base di crackers o altri snack industriali.

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Dieta sana e pistacchi per mantenere basso il colesterolo

Il colesterolo è chiamato anche il killer silenzioso. È un’espressione che fa un po’ ridere, ma che dà bene l’idea di come questo valore del sangue agisca senza dare alcun sintomo. Ecco perché è importante prevenire. Per fare ciò esistono tanti metodi diversi: prima di tutto una vita sana, tanto movimento e un’alimentazione corretta. Se a questo aggiungete una manciata di pistacchi al giorno, vedrete alzarsi il livello di antiossidanti abbassando quello del colesterolo.

A sostenere questa tesi è una ricerca della Pennsylvania State University che racconta le  preziose virtù per cuore e arterie dei pistacchi, che non riescono eliminare del tutto i rischi del colesterolo, ma regalano ottime possibilità di ridurlo. Perché? Prima di tutto perché contengono molta più luteina, beta-carotene e gamma-tocoferolo rispetto ad altri tipi di frutta secca.

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Dimagrire con lo sciroppo d’acero

Lo sciroppo d’acero è un dolcificante che si ottiene dall’ebollizione della linfa dell’acero da zucchero, e che viene prodotto soprattutto in Canada e in America, anche se è facilmente reperibile anche da noi. Questo sciroppo, oltre ad essere un ottimo dolcificante naturale, è un valido aiuto per perdere peso e depurare l’organismo, grazie alle sostanze che compongono la linfa con la quale è realizzato, vale a dire saccarosio, ferro, potassio, calcio, vitamine e acido malico; grazie a questi componenti, lo sciroppo d’acero riesce a combattere la stipsi e a svolgere un’efficace azione snellente e diuretica.

La linfa viene raccolta all’inizio della primavera prelevando dei fori sui tronchi degli alberi, all’interno dei quali vengono inserire delle cannucce dalle quali dipartono una rete di tubi di gomma che a loro volta confluiscono in un unico centro di raccolta. Lo sciroppo d’acero contiene il 67% di zucchero, percentuale che lo rende il meno calorico tra i dolcificanti, e quindi, particolarmente indicato nelle diete ipocaloriche.

Non a caso, lo sciroppo d’acero è molto utili per chi deve smaltire due o tre chiletti, soprattutto se sono localizzati sull’addome, insomma: lo sciroppo d’acero aiuta ad eliminare la cosiddetta “pancetta” e a combattere la cellulite localizzata.

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La dieta tisanoreica per dimagrire con le erbe

La dieta tisanoreica

La dieta tisanoreica è un metodo alimentare testato scientificamente, che non si presta al fai-da-te, ma va eseguito sotto il controllo di un medico e in centri specializzati. Bisogna fare molta attenzione, perché si tratta di un regime abbastanza impegnativo, ma se ben ponderato dà anche ottimi risultati. Alla base di questa dieta ci sono le erbe, sfruttate come elemento chiave per perdere peso e depurarsi proprio come si faceva nel 1500 con la decottopia, che utilizzava già all’epoca le erbe sotto forma di infuso, tisana o decotto. Oggi, tutto è un po’ più moderno e attraverso dei software si generano dei programmi dietetici specifici per ogni problematica dell’individuo.

In linea di massima la dieta dura circa 20 giorni. Se i gol prefissati non sono stati centrati, allora si ripete un altro ciclo di 20 giorni, ma deve mai superare questo limite. Il ciclo è studiato in due fasi ben distinte: la prima è intensiva, la seconda invece di mantenimento.

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Patatine fritte, cucinarle in modo sano

Patatine fritte, che passione. Dorate e ben salate sono un contorno cui si fa fatica resistere, da bambini ma anche da adulti. Durante il recente convegno “Il processo di frittura: ricerca e innovazione”, organizzato dalla Fondazione per lo studio degli alimenti e della nutrizione e ospitato dall’università Sapienza di Roma, è emerso che gli italiani fanno fatica a resistere a questo tipo di cottura, soprattutto se si tratta delle patatine.  Ma fanno male?

È risaputo che il fritto, infatti, tanto bene non faccia: troppo calorico e troppo unto. Le patate fritte a bastoncino sono ottimali quando la crosta esterna è sottile e croccante, ma il cuore rimane morbido. Non devono essere bruciacchiate e l’olio, assolutamente solo extravergine, non deve superare i 180 gradi. Mi raccomando, gli esperti consigliano poi si non usare la friggitrice perché consuma troppo olio.  Ma c’è di più. Non lasciatevi sedurre dalle patate fresche, forse sono più buone, ma è meglio usare quelle congelate perché le patate andrebbero lavate per allontanare zuccheri e aminoacidi e poi fritte, e non tutti lo fanno. Invece quelle appena tolte dal congelatore sono prodotti ottimi, sicuri e veloci da cucinare.

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Dessert light: mele ai frutti di bosco

 

Tante volte qui su Dietaland, vi abbiamo spiegato che non sempre dessert è sinonimo di calorie elevate: basta sceglierne uno che unisca gusto ed ingredienti non troppo calorici. Esempi perfetti di questo connubio sono i dolci a base di frutta, che riescono a coniugare voglia di dolce e piacere per il palato, con l’attenzione per la dieta, e magari anche per la salute, come il dessert che vi illustreremo oggi, ovvero le mele ai frutti di bosco.

Le qualità delle mele sono ormai stranote: contengono moltissime fibre, sono ricche di vitamine del gruppo B e C, di sali minerali e aiutano a prevenire o a tenere sotto controllo diverse patologie, come il diabete, il colesterolo e le malattie cardiovascolari. I frutti di bosco, poi, non sono da meno; sotto la categoria “frutti di bosco” sono raggruppati diversi frutti a bacca che contengono vitamine, in particolare la C e la E, antiossidanti, in particolare flavonoidi e quercitina, e acidi organici.

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La dieta degli italiani è povera di ferro e ricca di zinco

Gli italiani bocciati a tavola. Non è la prima volta e gli ultimi dati dell’Osservatorio Nutrizionali non hanno dato segno di miglioramento. Nonostante tutte le recenti iniziative di sensibilizzazione per migliorare la salute, tenere sotto controllo l’ipertensione e i rischi dell’obesità, la tavola tricolore scarseggia in verdure e ferro. Mediamente, infatti, non si arriva a 200 grammi al giorno, quantità molte basse e molto lontane da quelle consigliate per una sana alimentazione. Si mangiano pochi agrumi, meno di 50 grammi al giorno, spesso dimenticando che limoni e arance sono ricchi di vitamina C, la quale ha un’azione antinfiammatoria, aumenta le difese immunitarie dell’organismo e lo protegge dalle infezioni provocate da virus e batteri.

Ma non è tutto. La vitamina c favorisce l’assorbimento del ferro, soprattutto quello contenuto nella verdura, che altrimenti non sarebbe disponibile per essere assimilato. Bene invece l’assunzione di zinco, che rientra nei valori stabiliti. C’è da dire che è difficile che ci siano delle carenze in tal senso, perché è contenuto negli alimenti di origine animale, più ricchi in proteine. Comunque lo potete assumere anche mangiando cereali integrali, legumi e prodotti a base di crusca.

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Colesterolo, il tuorlo è più pericoloso del cibo spazzatura

A volte si cerca di seguire una dieta per non aumentare i livelli di colesterolo nel sangue e si commettono errori enormi, consumando alimenti apparentemente indicati, perché magari si possono cucinare senza l’aggiunta di grassi e di condimenti. Il tuorlo, per esempio, ha un contenuto altissimo di colesterolo che lo rende un potenziale pericolo per la salute cardiovascolare, maggiore che non mangiare fritti o cibo spazzatura.

Quante volte vi siete fatti un uovo in camicia o alla coque pensando di consumare un pasto light. Purtroppo non è così e i ricercatori canadesi hanno lanciato l’allarme (non è il primo). Sostengono, infatti che nel tuorlo d’uovo, a seconda della grandezza, ci possa essere da 215 a 275 mg di colesterolo. Confrontato con un doppio piatto di pollo fritto che, secondo loro, ne conterrebbe solo 150 mg, il tuorlo d’uovo ne esce bollato come un potenziale killer.

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Una dieta povera di proteine rafforza i muscoli

Per proteggere la muscolatura bisogna mangiare poca carne e in generale poche proteine. A sostenere questa tesi è una nuova ricerca che dimostra che promuovendo la pulizia cellulare tramite una dieta povera di proteine o certi farmaci si possano migliorare le condizioni e la forza dei muscoli distrofici. Lo studio, finanziato da Telethon, porta la firma di Paolo Bonaldo dell’ Università di Padova e Marco Sandri dell’Istituto veneto di medicina molecolare e dell’Università  di Padova.  Questo lavoro è il primo in assoluto che dà prova che sia possibile migliorare i sintomi della miopatia di Bethlem e della distrofia muscolare di Ullrich controllando l’autofagia, il processo fisiologico che rimuove dalle cellule sostanze tossiche oppure porzioni cellulari danneggiate.

Sono due malattie rarissime e genetiche. Spesso abbiamo dimostrato che l’alimentazione migliora la salute, in questo caso, il passo è davvero ancora più lungo e importante. Queste malattie sono dovute a un difetto nel collagene VI, la proteina responsabile dell’ancoraggio delle fibre muscolari alla loro struttura esterna di supporto, chiamata matrice.

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La dieta della zucca

Nonostante Halloween sia passato, la zucca non cessa di essere protagonista nelle nostre tavole; ortaggio autunnale per eccellenza, la zucca è un’autentica miniera di sostanze benefiche, tanto da essere diventata protagonista di una dieta tematica, la dieta della zucca, appunto. Prima di scoprire i menù di questa dieta, ricordiamo brevemente quali sono le caratteristiche che rendono la zucca un alimento indispensabile nella nostra alimentazione.

Innanzi tutto la zucca è un alimento light, povera di zuccheri, apporta solo 17 calorie ogni cento grammi, è ricca di acqua e di fibre, che le conferiscono un alto potere saziante. Come si evince dal suo colore arancione brillante, la zucca è un concentrato di carotenoidi, sostanze che l’organismo trasforma in vitamina A, indispensabili per frenare l’invecchiamento della pelle. Inoltre, contiene ottime dosi di potassio, minerale importante per il cuore, per il sistema nervoso e per depurare l’organismo.

Sia i semi che la polpa della zucca contengono sostanze utili all’organismo; i semi sono ricchi di vitamina E ed F, e di selenio, un minerale dall’importante azione anti età; anche la polpa è ottima per frenare l’azione dei radicali liberi.

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L’olio d’oliva protegge da danni epatici

L’olio d’oliva è sicuramente uno degli alimenti che meglio rappresenta la dieta mediterranea, ultimamente al centro di molti dibattiti perché identificata come regime alimentare perfetto per tutelare la salute dai rischi dell’obesità. Dell’olio sappiamo tante cose, prima di tutto che è antiossidante e che previene il tumore.  La novità però è che è in grado di ridurre anche i danni al fegato. Questo è quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori dell’University of Monastir (Tunisia) e della King Saud University di Riyadh (Arabia Saudita) guidati Mohamed Hammami.

La ricerca è stata svolta su 180 topolini a cui era stata indotta epatotossicità tramite la somministrazione di alcuni erbicidi moderatamente tossici. Le cavie sono state prima divise in 8 gruppi e poi esposti a un erbicida tossico, provocando danni epatici significativi in tutti gli esemplari.

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I cibi che invecchiano la pelle

Ci sono dei cibi che fanno venire le rughe. Purtroppo è vero, così come l’alimentazione migliora la salute, la qualità di vita e anche bellezza esterna del nostro corpo, può anche favorire l’invecchiamento cellulare. Per questo motivo è molto importante sapere bene cosa mettere a tavola, cosa sia giusto favorire e cosa no. Intanto, la prima cosa da fare è mantenere costante l’idratazione della nostra pelle e si può fare con una buona crema, ma soprattutto mangiando tanta frutta, tanta verdura e bevendo molta acqua (anche tisane e tè non zuccherati sono perfetti).

I cibi che favoriscono l’invecchiamenti sono chiamati AGE (Advanced Glycosilated End products), cioè i prodotti avanzati della glicazione. La glicazione è una reazione chimica tramite cui gli zuccheri liberi nel sangue si legano alle proteine, formando appunto gli AGE. Questi composti hanno l’effetto di irrigidire la pelle, che perde tono ed elasticità, facilitando la comparsa delle rughe che ovviamente danno un aspetto più maturo.

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Il miele Ulmo è più potente degli antibiotici

Non è la prima volta che parliamo di miele, perché è un prezioso alimento dolce quanto lo zucchero ma decisamente più salutare.  Questo cibo è stato oggetto di un nuovo studio che ne ha valutato l’efficacia nel combattere le infezioni da Stafilococco ed Escherichia Coli, due noti e pericolosi batteri resistenti ad antibiotici come la meticillina. La scoperta è stata davvero interessante, anche perché si è rilevato un combattente nato e ha messo al tappeto non uno ma due avversari, al punto da risultare meglio del famoso antibiotico.

La ricerca è stata fatta dai ricercatori irlandesi del Dipartimento di Microbiologia Clinica, Royal College of Surgeons di Dublino i quali, per questo studio pubblicato sul BMC – Complementary and Alternative Medicine, hanno utilizzato un tipo di miele detto Ulmo, proveniente dal Cile.

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