Olio di Krill per ridurre il colesterolo

Oggi ritorniamo a parlare di rimedi contro il colesterolo alla luce di una recente ricerca condotta dall’Akershus University College di Oslo e pubblicata sulla rivista “Lipids”, secondo la quale un’alternativa all’olio di pesce per abbassare il colesterolo sarebbe data dall’olio di krill, estratto da un crostaceo che vive nell’Antartico. Gli omega 3 contenuti nell’olio di pesce sono essenziali per combattere il colesterolo, contrastare gli effetti dello stress ossidativo e prevenire le malattie cardiovascolari, con conseguenti benefici per la salute e il benessere dell’organismo.

Il krill è un piccolo crostaceo che vive in tutti gli oceani del mondo e in particolare nelle acque fredde e polari dal quale si può estrarre un olio in grado di fornire buone dosi di acidi grassi omega 3 sotto forma di fosfolipidi anziché di trigliceridi come invece fa l’olio di pesce.

L’Università di Oslo, che ha condotto la ricerca in questione con la collaborazione dell’Aker BioMarine, un’azienda che produce olio di krill, ha osservato la composizione dell’olio di pesce e quelli dell’olio di krill sul siero, per verificare le differenze degli effetti dei trigliceridi e dei fosfolipidi nei livelli plasmatici di alcuni derivati metabolici degli acidi grassi essenziali.

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I lamponi neri prevengono il cancro all’intestino

L’alimentazione è uno degli strumenti più efficaci per tutelare la salute e prevenire anche gravi malattie, dal diabete alla sindrome metabolica. Secondo uno studio pubblicato su Cancer Prevention Research, i ricercatori dell’Università dell’Illinois di Chicago (Usa) hanno individuato i lamponi neri (anche chiamati lamponi americani) come potenti alleati nella lotta contro il cancro: secondo i medici, infatti, ridurrebbero il rischio di tumore al colon retto fino al 60%. Molto spesso si parla delle proprietà dei frutti di bosco, perché sono ricchi di antiossidanti e migliorano la circolazione.

La ricerca è stata condotta su animali. I medici hanno preso due gruppi di topi: i primi erano predisposti geneticamente all’insorgenza del cancro al colon, mentre i secondi alla colite – un’infiammazione dell’intestino crasso che può contribuire allo sviluppo del cancro colorettale. I roditori sono stati nutriti per 12 settimane con una dieta “all’occidentale”, ricca di grassi e povera di calcio e vitamina D.

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Ricetta light, la confettura di uva

Se siete alla ricerca di un modo per ridurre l’introito calorico giornaliero senza rinunciare al piacere della buona tavola, la ricetta della marmellata dietetica che segue fa senza dubbio al caso vostro. In realtà, come anticipato dal titolo del post, non si tratta di una vera e propria marmellata, termine, quest’ultimo, con il quale si indicano i prodotti spalmabili ottenuti dalla lavorazione di zucchero e agrumi, quanto piuttosto di una confettura, ovvero di una conserva ottenuta utilizzando ogni altro tipo di frutta diverso dagli agrumi.

Fatta questa doverosa precisazione, quale che sia il termine esatto con il quale riferirsi a questo delizioso preparato alimentare, ciò che conta è che apporta solo 100 chilocalorie per 100 grammi di prodotto, pochissime se considerate che per guarnire una fetta biscottata o del pane se ne utilizza appena un velo. Diverso, naturalmente, se volete impiegarla per la preparazione di torte morbide e crostate ma, se confrontata a conserve analoghe, anche qui l’apporto calorico complessivo risulta ridotto.

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Dieta prenatalizia, i consigli per arrivare in forma alle feste

È scattato il conto alla rovescia. Manca circa un mese a Natale e sono molte le persone che desiderano perdere un paio di chili per potersi godere i cenoni e i pranzi senza sensi di colpa. Quale strategia utilizzare per arrivare in forma a Natale? Prima di tutto evitare una dieta drastica: dimagrire tanto e velocemente non permette al metabolismo di assestarsi correttamente e il rischio è quello di riprendere i chili con gli interessi.  La soluzione migliore è ridurre un po’ le calorie.

Aumentare di peso in autunno è abbastanza normale, perché cambia l’alimentazione, si tende a fare meno sport e si consumano più alcolici. Ecco quindi che calcolare il proprio fabbisogno calorico e ridurlo di circa 200 calorie al giorno potrebbe essere sufficiente per riprendere la linea in vista del pranzo della Vigilia. Da cosa iniziare? Prima cosa non digiunare, anzi cercate di distribuire la vostra alimentazione su cinque pasti (di cui due puntini).

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Dimagrire con la dieta detox

La dieta detox

Preoccupati per i chili di troppo che non riuscite a smaltire in vista delle feste di Natale? Niente paura: prendete in prestito una dieta dai divi della tv e del cinema! Non sempre, infatti, i vips propongono diete dai nomi impossibili e dai menù da fame, a volte si limitano a seguire anche diete da “comuni mortali”. Ne è un esempio la dieta detox che, pare, abbia rimesso in linea anche Simona Ventura, facendole perdere ben 6 chili in poche settimane.

Cos’è la dieta detox

Niente miracoli, la dieta detox in questione si ispira al Detoxification, ossia “disintossicazione”, una filosofia salutistica di origini molto antiche che si basa sul non mangiare carne per due o tre settimane, e che pare abbia avuto seguaci celebri: Charles Darwin a Leonardo Da Vinci, passando per lo scienziato Albert Einstein.

Una dieta detox vegetariana, quindi, o meglio, quasi vegana, perché sconsiglia il consumo anche degli alimenti di origine animale. Se nel passato questa dieta annovera sostenitori tanto celebri, nel presente non è da meno: oltre a Simona Ventura pare che abbia rimesso in linea anche stars di Hollywood del calibro di Brad Pitt e Angelina Jolie, Cameron Diaz e Richard Gere, fino alla bellissima Demi Moore.

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Prevenire l’ipertensione, gli adolescenti consumino meno sale

Per non diventare ipertesi da adulti , gli adolescenti devono ridurre il sale aggiunto negli alimenti. Il consiglio arriva da uno studio presentato al congresso dell’American Heart Association secondo il quale sono sufficienti tre grammi di sale in meno al giorno per ridurre dal 44% al 63% il numero di giovani che da adulti saranno affetti da ipertensione. Gli autori dello studio hanno messo a punto un sistema informatico in grado di valutare gli effetti positivi per la salute derivanti da una riduzione del consumo di sale nell’adolescenza, fascia di età in cui si tende spesso a fare il pieno di cibi salati, ed hanno visto come la riduzione di un solo grammo consente una diminuzione dei valori di pressione sistolica di circa 0,8 mm Hg.

Ovviamente per incidere davvero sulla salute bisogna ridurre il sale di almeno di 3 grammi. Questo taglio infatti, secondo gli esperti, potrebbe favorire una riduzione compresa tra il 7 e il 12 per cento del rischio di malattia coronarica, tra l’8 e il 14 per cento di infarto, tra il 5 e l’8 per cento di ictus e tra il 5 e il 9 per cento della mortalità per qualunque altra causa.

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La cottura non rovina gli antiossidanti

Bisogna fare molta attenzione al tipo di cottura, per non rovinare le proprietà dei cibi. Lo sappiamo bene e ne abbiamo discusso di recente parlando della pasta ripassata e delle patatine fritte. Ma questa regola vale anche a livello industriale? La cottura, infatti, può distrugge molte vitamine ed elementi essenziali ma, secondo uno studio pubblicato sul Journal of the Science of Food and Agriculture, non riesce a distruggere gli acidi fenolici. È una bella notizia, perché significa che non tutte le proprietà degli alimenti si disperdono prima di essere consumate.

Per chi non lo sapesse, gli acidi fenolici, sono un tipo di antiossidanti che si trova in gran quantità nei cereali integrali, perché  è presente in alte concentrazioni proprio nelle pareti cellulari aleurone, nella parte esterna del seme e del suo embrione. Questi, generalmente, vengono rimossi durante il processo di produzione industriale. In commercio però ci sono farine integrali e frutta e verdura antiossidante, perché in questi anni si alimentata l’attenzione verso la cucina sana ed equilibrata.

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La liposuzione

Cos’è la liposuzione?

La liposuzione è un intervento chirurgico molto conosciuto che viene eseguito per asportare una parte del grasso sottocutaneo attraverso una cannula aspiratrice.  Si utilizza spesso per modellare il corpo e per eliminare la cellulite.

Liposuzione, la procedura

La liposuzione è un intervento abbastanza invasivo. Non lascia cicatrici evidenti, ma può mettere il corpo a dura prova perché consente di eliminare diversi chili di grasso per mezzo dell’aspirazione. Si fanno delle piccole incisioni nelle zone interessate, tramite cui si fanno passare delle cannule o delle siringhe. La dimensione e la scelta dello strumento dipende dall’area da trattare e anche dalla mole di grasso da aspirare.  Esistono apparecchiature di lipoaspirazione che possono, oltre ad aspirare, utilizzare ultrasuoni, vibrazioni, getti d’acqua per meglio sciogliere i grassi.

Quanto dura la degenza dopo la liposuzione?

La liposuzione è un intervento che ormai viene eseguito in anestesia locale se si tratta dell’aspirazione di piccole quantità di grasso, altrimenti si fa in totale. Ovviamente cambia anche la degenza, che può variare da uno quindi il classico day hospital, a due o tre giorni.

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Le alternative alle uova nell’alimentazione

Le uova, croce e delizia di molti: pur essendo ricche di nutrienti, molte persone non le possono assumere perché intolleranti o per altri morivi di salute, come ad esempio chi soffre di colesterolo alto.

Per tutti questi motivi, a volte è necessario eliminare, o per lo meno ridurre le uova dall’alimentazione, sostituendole con altri alimenti altrettanto proteici e nutrienti. Prima di presentarvi questi alimenti per così dire “alternativi”, una precisazione è d’obbligo: attenzione alle cosiddette uova “nascoste”, ovvero quelle presente nella composizione di molti alimenti, quali i biscotti, i dolci, la pasta all’uovo, le salse e la maionese.

Un’ottima alternativa alle uova sono i legumi, alimenti ricchi di proteine e contenenti diversi aminoacidi perfetti da abbinare a pasta e riso; via libera, quindi, ai piatti della tradizione invernale, ossia le minestre di pasta e legumi, piatti unici in grado di fornire all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno: dalla proteine alle fibre, dai glucidi ai sali minerali passando per le vitamine.

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Perdere peso, la pasta “ripassata” o saltata in padella non fa ingrassare

Amate la pasta saltata in padella? I piatti di recupero a volte sono più buoni di quelli freschi. La maggior parte delle persone è convinta però che gli alimenti ripassati contribuiscano ad aumentare i chili di troppo. In realtà contengono meno zuccheri. A dare questa notizia è uno studio tutto italiano, il primo condotto sugli effetti della frittura nell’uomo, firmato da Sara Farnetti, specialista in Medicina interna e nutrizione funzionale del Policlinico Gemelli di Roma. Tempo fa abbiamo parlato delle patate fritte e di come questo tipo di cottura se sporadica e fatta con certi criteri non sia poi così dannosa. Oggi allarghiamo l’argomento e cerchiamo di approfondirlo con questa nuova ricerca.

Alla base del luogo comune, che sostiene che il fritto faccia ingrassare c’è che l’olio fritto o soffritto faccia aumentare la glicemia e il colesterolo, di cui tra l’altro è privo, o addirittura che sia tossico. Secondo Sara Farnetti, in realtà per tenere sotto controllo la pancetta, dove si accumulano gli zuccheri, sotto forma di grassi per l’azione dell’insulina, bisogna dare il via libera a pasta e riso ripassati in padella.

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I chili di troppo migliorano l’olfatto

C’è poco da fare, i chili di troppo non aiutano la linea. C’è però una magra consolazione: le persone in sovrappeso sviluppano un naso sopraffino. A sostenere questa teoria è uno studio della University of Portsmouth (Gb) che dimostra infatti che le persone obese hanno un ‘naso’ particolarmente raffinato e percepiscono molto più nettamente gli odori che provengono dagli alimenti. Ed ecco spiegato perché, spesso, fanno fatica a dimagrire.

Il loro ‘super-olfatto’ li costringe a godere più di altri dei profumi della cucina, captando facilmente nell’aria l’aroma di un pollo arrosto o di una torta al cioccolato. Cosa che rende assai più difficile togliersi dalla mente il desiderio dei piaceri del palato. E forse è anche per questo motivo che molto difficile che le persone brave ai fornelli siano anche snelle.

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La dieta ormonale

Diamo ancora una volta la parola all’esperto su Dietaland. A parlarci di dieta ormonale è il dottor Paolo Scicolone, tecnologo alimentare. Il dottor Scicolone esercita la libera professione di consulente alimentare a Gela e Catania.

La dieta ormonale

Da quando Barry Sears ipotizzò l’importanza delle risposte ormonali all’assunzione di cibo traendone spunto per formulare la sua dieta a zona, l’interesse verso quest’argomento ha subito un inarrestabile crescendo. Negli ultimi anni l’endocrinologo belga Thierry Hertoghe ha riscosso un grande successo con l’uscita del suo libro “La dieta ormonale”. Una evoluzione straordinaria rispetto alla dieta a zona perché non si limita alla stimolazione di certi ormoni (insulina, glucagone, eicosanoidi) ma va oltre: una dieta che parte da uno studio ormonale del soggetto e finalizzata a produrre la massima efficienza e il corretto peso  lavorando sulla opportuna stimolazione delle ghiandole attraverso gli alimenti.

L’eliminazione dei famosi blocchi della dieta a zona e della distribuzione fissa dei macronutrienti risulta agevolare l’applicazione di questa dieta. Mettendo come punto di partenza gli squilibri e le carenze ormonali del soggetto, caratterizzandolo inquadrandolo da un punto di vista ormonale, e gli obiettivi da raggiungere si arriva alla formulazione di consigli dietetici personalizzati. Lo studio del profilo ormonale è, a detta dell’autore, valutabile anche da una osservazione delle caratteristiche somatiche e attraverso alcuni test che indagano su alcune caratteristiche funzionali, comportamentali e fisiche del soggetto.

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Zenzero, uno sciogli grassi naturale

Se per dimagrire le avete tentate di tutte senza risultati, provate a ricorrere alle proprietà brucia grassi delle radici di alcune piante, come ad esempio lo zenzero, una pianta erbacea originaria dell’Asia di cui si utilizzano principalmente le radici, fresche o essiccate, che contengono olio essenziale, mucillaggini ed altre sostanze dalle proprietà benefiche.

In un altro post di Dietaland via avevamo parlato dell’utilità dello zenzero contro i dolori muscolari, oggi, invece, vi illustreremo le sue proprietà medicinali e dimagranti. Una recente scoperta ha messo in luce le caratteristiche benefiche dello zenzero, soprattutto quelle antitumorali e quelle antiossidanti, senza dimenticare le sue proprietà termogeniche, ovvero la facoltà di sciogliere i grassi, il che lo rende perfetto se abbinato ad una dieta equilibrata ed ipocalorica.

Le qualità dello zenzero non si fermano qui; questa spezia possiede molte altre virtù: favorisce la digestione, elimina i gas intestinali, combatte il mal di testa, la nausea, il mal di denti e migliora la circolazione sanguigna.

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Il sesamo è utile per abbassare il colesterolo

Ancora una buona notizia per chi soffre di colesterolo: dal risultato di una recente ricerca condotta dall’Università di Calcutta, in India, è emerso che il sesamo è in grado di ridurre il colesterolo e di mantenere in equilibrio il livello di LDL, ovvero il colesterolo cattivo, e quindi di allontanare il pericolo di malattie cardiovascolari. La ricerca in questione, coordinata dal dottor Santinath Ghosh, è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Journal of Food Science”.

Già in passato diversi studi avevano evidenziato i benefici dell’olio di sesamo per la salute, ma con la ricerca del dottor Ghosh ha aperto un nuovo orizzonte sulle proprietà del sesamo: pare infatti che le proteine contenute in questi semi siano in grado di ridurre i livelli colesterolo cattivo e di trigliceridi e di aumentare quelli del colesterolo cosiddetto buono.

La ricerca, condotta in laboratorio su modello animale, ha mostrato come un’aggiunta di sesamo nell’alimentazione contribuisca ad abbassare i livelli di colesterolo LDL ed aumentare quelli di HDL, oltre a far calare anche i livello dei lipidi del fegato e quelli plasmatici, tutti elementi che possono contribuire ad tenere lontane eventuali malattie cardiovascolari.

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La Giornata Mondiale del Diabete si festeggia oggi in 500 piazze

Proprio oggi si celebra la Giornata Mondiale del Diabete. Purtroppo questa malattia, insieme all’obesità, è considerata la vera epidemia del terzo millennio. La diffusione è elevatissima e continua a crescere in modo esponenziale: nel 1985 c’erano 30 milioni di diabetici, oggi siamo a 300 milioni e nel 2030 arriveremo a 435 milioni. In Italia i malati di diabete sono il 4,8%. In moltissime piazze italiane (circa 500), questa domenica, potrete trovare tanti stand con diabetologi, medici e infermieri per ricevere materiale informativo.

La società italiana di Diabetologia ha realizzato un decalogo per la prevenzione. Sono semplici regole e molto chiare da tener ben a mente. La prima cosa da fare è tener controllato il peso: in caso di sovrappeso leggero, è importante mettersi a dieta per smaltire almeno 3 chili. Poi è importante fare attività fisica. I medici consigliano mezz’ora al giorno ogni giorno (passeggiate, nuoto, bicicletta, ballo, giardinaggio).

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Kinect, per allenarsi a casa come in palestra

Allenarsi a casa è molto comodo, soprattutto quando si ha poco tempo per andare in palestra. Negli ultimi anni sono nati dei “giochi” che simulano una sorta di palestra virtuale, mandando in pensione definitivamente le cassette che hanno spopolato tra gli Ottanta e gli anni Novanta. L’ultimo strumento si chiama Kinect (per XBOX 360 della Microsoft). Si tratta di un simulatore interattivo che permette al televisore di trasformarsi in sala fitness. Potete scegliere anche il preparatore atletico, ovviamente a prova di star: Michael George, personal trainer delle attrici hollywoodiane, e Michelle Bridges, considerata dagli addetti ai lavori come la regina del fitness mondiale.

Non c’è quindi bisogno di andare in palestra e pagare una persona, perché Kinect fornisce personal trainer completamente dedicati e la possibilità di scegliere gli esercizi più appropriati ai propri obiettivi, un programma di allenamenti ad hoc in base alle proprie caratteristiche fisiche.

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I funghi non fanno ingrassare

Tra i prodotti più amati dell’autunno ci sono senz’altro i gustosissimi funghi che in tutte le loro varietà commestibili sono perfetti per creare piatti gustosi. I funghi, infatti, sono l’ingrediente principe di molte ricette: dalle zuppe ai contorni, passando per i primi piatti, senza dimenticare che sono buonissimi anche da soli.

Come per molti alimenti, anche i funghi sono vittime di luoghi comuni, come ad esempio quello di essere calorici e di fare ingrassare; bene, dopo le castagne sfatiamo ancora un falso mito: i funghi non fanno ingrassare, anzi, sono nutrienti, ricchi di sostanze benefiche e possiedono proprietà brucia grassi. Tra le sostanze nutritive presenti nei funghi sono da segnalare le vitamine, le proteine, i sali minerali e l’acido folico, mentre sono poveri di grassi e di carboidrati.

Oltre a non far ingrassare, ci sono alcuni tipi di funghi che possiedono proprietà terapeutiche; ne sono un esempio i funghi shiitake, che contengono degli elementi in grado di rafforzare in sistema immunitario.

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Diabesità, la malattia del futuro

L’epidemia del terzo millennio si chiama Diabesità. È un neologismo per raggruppare quelle persone che sono obese e/o diabetiche. Il problema è ancora più allarmante se si stima l’evoluzione che la diabesità potrebbe avere nei prossimi anni: il numero dei diabetici è, infatti, destinato a salire, a livello globale, dagli attuali 246 milioni a circa 380 milioni nel 2025. Questo il tema del convegno che si è svolto in questi giorni al Senato cui hanno partecipato la fondazione Adi e l’associazione Diabete Italia.

I dati che sono stati diffusi in quest’occasione hanno davvero mostrato una fotografia preoccupante: un italiano su due ha problemi di peso, con il 34,2% in sovrappeso e il 9,8% obeso. Un esercito di 4 milioni 700mila italiani obesi, cui fanno da contraltare i 4 milioni di italiani affetti da diabete. Il problema grave sta poi per quelle persone che oltre a essere in sovrappeso hanno anche la malattia, figlia ovviamente della situazione legata ai chili di troppo.

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