Diverticolite e alimentazione: alcuni consigli per stare meglio

diverticolite

I diverticoli sono alterazioni della mucosa intestinale che interessano il tratto di colon che congiunge il retto con l’intestino discendente; i segnali che indicano la presenza dei diverticoli sono: addome gonfio, teso e con dolori, stipsi e fastidi al momento dell’evacuazione.

La diverticolite colpisce in prevalenza più le donne che gli uomini, soprattutto coloro che soffrono di stitichezza e che hanno superato i 50 anni d’età, perché i sintomi peggiorano con il tempo, arrivando addirittura a provocare fenomeni di fermentazione batterica che causano dolori addominali acuti, accompagnati da qualche linea di febbre e da evacuazioni sempre molto dolorose. Per evitare di arrivare a stadi particolarmente fastidiosi dell’alterazione, bisognerebbe rivolgersi, fin dai primi sintomi, ad uno specialista, cioè al gastroenterologo.

Scopri di più

Depressione e alimentazione, esiste un legame?

depressione e alimentazione

Secondo i ricercatori del londinese University College esisterebbe un legame fra ciò che mangiamo e l’insorgenza di disturbi come la depressione. In particolare lo studio cui facciamo riferimento, condotto su un campione di 3500 volontari dell’età media di 55 anni, ha evidenziato come  coloro che mostrano una propensione al consumo di cibi raffinati e trasformati siano maggiormente a rischio di incorrere in disturbi depressivi rispetto a quelli che preferiscono alimenti grezzi e naturali.

I soggetti coinvolti sono stati suddivisi in due gruppi in base allo stile di vita alimentare: nel gruppo di coloro che preferivano cibi più sani quali frutta, verdura e pesce si è registrato il 26% in meno di probabilità di sviluppare la depressione nell’arco di cinque anni contro il 58% in più del gruppo che preferiva carni e prodotti lattiero-caseari trasformati, dolci e fritti e, più in generale, i cosiddetti cibi spazzatura (junk food).

Scopri di più

Gambe pesanti e gonfie: il metodo kousmine

gambe e caviglie sottili

Per quanto possa sembrare impossibile in quest’epoca caratterizzata da stress, da cibi trattati e modificati dall’azione  dell’uomo e da inquinamento spesso oltre i limiti di tollerabilità, esiste ancora un elemento potentissimo capace di aiutare il nostro corpo a eliminare le tossine e a riattivare una corretta rigenerazione cellulare oltre che una “rinascita” dal punto di vista estetico: il cibo. In alcuni momenti dell’anno, come in autunno, con sole tre settimane di alimentazione drenante si possono ottenere risultati stupefacenti.

Il metodo alimentare kousmine, per esempio, ha proprio questa funzione, cioè quella di riattivare tramite una scelta consapevole dei cibi e delle loro dosi, nonché della loro distribuzione nella giornata, gli orga­ni emuntori (reni, fegato e pelle) con un effetto sgonfiante e rimodel­lante immediato. Ecco come applicarlo in  concreto. Le 6 regole da rispettare a tavola: 

  1. Bando ai cibi raffinati: per tre settimane cerca di limitare o eliminare i cibi raffinati, come zuccheri, farina bianca e de­rivati, dolci, ma anche le bibite e i grassi sa­turi provenienti dal mondo animale.
  2. Più liquidi: per urinare meglio e smaltire più tossine, cerca di bere di più fuori pasto: così le urine da acide diventa­no gradualmente alcaline, con un effetto drenante immediato.
  3. Più fibre: incrementa il consumo di fibre vegetali, soprattutto a crudo, e man­gia ogni giorno semi, radici e pane nero.
  4. Via il caffè: Abolisci almeno per tre settimane tè, caffè, sostanze ner­vine e stimolanti come il cacao.
  5. Colazione ricca: concentra il massimo delle calorie nella colazione del mattino, andando via via riducendo il cari­co calorico nella giornata per lasciare il pasto serale il più leggero possibile.
  6. The e tisane:  Aumenta l’assunzione di liquidi, soprattutto acqua a basso residuo fisso, tè verde e tisane non stimolanti (da evitare, per esempio, infusi di zenzero e can­nella), soprattutto lontano dai pasti.

Scopri di più

Zuppe e minestre pronte: ecco quello che c’è da sapere

42-15237755

Abbiamo già parlato dell’importanza delle zuppe e delle minestre nell’alimentazione invernale, dei loro valori nutritivi e delle loro basse calorie; oggi affrontiamo il tema delle zuppe e delle minestre pronte, ovvero quelle in busta, in lattina e nel cartone.

Sfatiamo subito il mito che non siano buone o che contengano ingredienti poco freschi: i preparati che si trovano in commercio sono assolutamente sicuri e costituiscono un’ottima soluzione per chi non ha tempo di cucinare. Le zuppe in lattina e in brick hanno la virtù di mantenersi in dispensa e di essere veramente pronte per l’uso: basta solo riscaldarle un pochino. A causa della loro modalità di preparazione, i prodotti delle minestre in cartone sono in genere più simili a quelli freschi, sia dal punto di vista del sapore che del profilo nutrizionale, ma in genere né le zuppe in brick né quelle in lattina contengono conservanti.

Le minestre disidratate in buste sono veloci da preparare, perché basta aggiungere un po’ d’acqua, mescolare e portare a bollore, affinché riacquistino tutto il loro sapore e il loro aroma, anche se indubbiamente mancano del gusto delle minestre preparate in casa; la disidratazione avviene per essiccazione o per liofilizzazione degli ingredienti, eliminando tutta l’acqua che contengono in modo da prevenire la comparsa di microbi ed enzimi. La disidratazione avviene facendo evaporare l’acqua contenuto nel prodotto, mentre la liofilizzazione è un processo più complicato perché l’umidità viene tolta per sublimazione.

Scopri di più

Dieta dei bambini: ricette per lo svezzamento

svezzamento

Anche i bambini (e forse più di tutti) devono seguire un’alimentazione bilanciata e sopratutto priva di grassi. E’ infatti ormai accertato che per evitare l’obesità da adulti non ci deve essere obesità infantile. L’industria alimentare è andata sempre più migliorando e selezio­nando i propri prodotti, che si tratti di pappe (con verdure, vitello, crema di riso, pollo, semolino) oppure omogeneizzati di frutta o di carne. Che ci si riferisca a creme ai cereali, a biscottini, a frutta grat­tugiata con cereali e con miele oppure a merende al latte, ormai tutte le famiglie si rivolgono a questa importante fonte nutrizionale. Ovvia­mente in questo caso i vantaggi sono duplici, perché oltre alla cer­tezza di svezzare i propri bambini con una alimentazione corretta e bilanciata esiste anche l’indubbia praticità, soprattutto per le mamme, di avere le pappe a portata di mano e pronte all’uso.

E non solo per evidenti ed improvvise esigenze del bebé durante le vacanze (viaggi in auto, alberghi, gite…), ma spesso per dare tregua a mamme che durante la giornata lavorano e non hanno a casa una nonna pronta a sostituirsi alle pappe pronte. Qualche suggerimento e idea per preparare delle pappine sane e nutrienti e senza grassi?

Scopri di più

La dieta Ornish, fa bene al cuore e alla linea

57440625

La dieta Ornish è stata messa a punto dal cardiologo statunitense Dean Ornish che la elaborò per consentire ai propri pazienti di tornare in forma e liberare le arterie dal colesterolo cattivo. La dieta esiste in due versioni: la prima rivolta a chi è affetto da disturbi cardiocircolatori, la seconda pensata per chi desidera smaltire qualche chilo di troppo riducendo allo stesso tempo il rischio di insorgenza dei suddetti disturbi.

Il programma dietetico dimagrante prevede un apporto giornaliero di grassi estremamente ridotto, pari a circa il 10% delle calorie giornaliere, a fronte di un consumo di carboidrati del 70-75% e uno di proteine del 15-20%. In particolare, Ornish indica nell’acido arachidonico, un acido grasso di origine animale, il principale nemico di cuore, arterie e linea; per questo motivo i cibi che ne contengono quantità elevate (strutto, sardine, anguille e spigole d’allevamento, tuorlo d’uovo, salame, speck, carne di manzo, cioccolato fondente) sono assolutamente da evitare.

Scopri di più

La fibra di psyllium: una fibra che aiuta

integratore di fibra

Per funzionare bene, il nostro organismo ha bisogno di regolarità perché un buon equilibrio intestinale è sinonimo di benessere totale. Sintomi come pancia gonfia, senso di pesantezza, intestino irritabile (colite) alterano la funzionalità intestinale e si manifesta una condizione molto diffusa: la stitichezza. In Italia circa il 20-30% delle donne soffre di questi problemi legati a stili di vita ; vita sedentaria, stress, alimentazione scorretta (poche fibre, frutta e ver­dura, troppi cibi raffinati e grassi).

 Le errate abitudini di vita non sono tuttavia l’unico fattore di rischio, spesso all’origine della stitichezza vi sono alterazioni endocrino-me­taboliche (diabete, ipotiroidismo), assunzione di farmaci o altro. Quindi, per riequilibrare la funzione intestinale in caso di stitichezza, colon irritabile ecc, bisogna curare il proprio stile di vita con impegno, costanza e gradualità stando at­tenti a quello che si mangia. La dose di fibra raccomandata dai nu­trizionisti è di 25 g al giorno.

 Que­sto fabbisogno può essere soddisfatto consumando nell’arco della giornata almeno cinque por­zioni di frutta e verdura e privile­giando, in uno dei pasti principali, una quota di cereali integrali. Per essere efficaci e svolgere al meglio la loro funzione, le fibre devono es­sere accompagnate da molta acqua. Per fare un esempio una giovane donna normopeso do­vrebbe bere almeno due litri di acqua al giorno incluse tisane e spremute. Infine per potenziare i risultati, è fondamentale associare alle buone abitudini a tavola una regolare attività fisica.

Scopri di più

I probiotici nell’alimentazione quotidiana: cosa sono e a cosa servono

probiotici

La flora batterica intesti­nale è stata paragonata a un “organo nascosto e dimenticato” che nel suo insieme in un uomo adulto può pesare fino ad 1,5 kg. I microrganismi che la costituiscono assolvono molti compiti fondamen­tali per la vita, come l’assorbimento di sostanze nutritive, la produzione di vitamine ed una importante azione sinergica con il sistema im­munitario: nel colon, infatti, si tro­vano circa 33 milioni di batteri per centimetro quadrato!

L’intestino, in realtà, è sterile alla nascita ed è stato paragonato ad uno stadio con miliardi di posti a sedere vuoti. Poco dopo il parto, i batteri presenti sia nella madre sia nel­l’ambiente circostante iniziano subito a occupare il posto disponibile, lasciando così poco spazio a po­tenziali germi patogeni. La flora batterica intestinale così, già a partire dai primi momenti di vita extra-uterina, quando inizia a formarsi, funziona come una bar­riera difensiva, capace di modificare l’ambiente intestinale rendendolo sfavorevole alla proliferazione degli agenti patogeni.

La composizione della flora batterica non rimane sempre stabile durante le fasi della vita: la concentrazione delle varie specie che la compongono può temporanemente, variare per ef­fetto di diversi fattori ambientali, fi­siologici e patologici. Il primo grande cambiamento av­viene con lo svezzamento, quando essa si adatta e muta, pur mantenendo la sua fisionomia di base. In ogni caso la flora definitiva del­l’uomo è costituita principalmente da batteri anaerobi (per esempio Bacteroides, bifidobatteri) che sono molto più numerosi di quelli aerobi (come Escherichia e lattobacilli). L’importante, però, per il benessere dell’intero organismo è l’equilibrio tra le diverse specie della flora bat­terica. In essa, infatti, sono presenti essenzialmente 3 grandi gruppi:

Scopri di più

Dieta nei bambini: evitare il sale

sale e bambini

La notizia è di pochi mesi fa: un alimentazione ricca di sale potrebbe essere la causa principale dell’obesità infantile. Uno studio della St. George di  Londra pubblicato a febbraio dalla rivista Hypertension ha evidenziato (attraverso l’esa­me di 1600 ragazzi tra i 4 e i 18 anni di età) come i bambini abituati a mangiare cibi salati sono anche quelli che bevono più bibite zuccherate, con un danno raddoppiato per linea e metabolismo.

Di per sé il sale bianco non va demonizzato perché svolge una serie di importanti funzioni: mantiene una giusta pressione dei liquidi cellulari, regola l’at­tività muscolare, interviene nella trasmissione degli impulsi nervosi. Quando però il consumo diventa eccessivo, aumentano i rischi di ipertensio­ne, patologie cardiovascolari, osteoporosi, sovrap­peso e obesità.

Scopri di più

Bruciare le calorie ballando: il tango argentino come ginnastica

tonificarsi con il tango

Volete bruciare le stesse calorie di un’ora di fitness, svolgendo un’attività divertente e coinvolgente come ballare? Allora dedicatevi al tango argentino, il sensuale ballo di coppia nato a Bunos Aires, che sta raccogliendo sempre più sostenitori anche in Italia.

Dimenticatevi il tango che avete visto ballare nelle sale di liscio: quello argentino è tutta un’altra cosa! Il primo segue uno schema standard, il secondo usa delle tecniche, ma si basa sull’improvvisazione. Il tango allunga la silhouette, modella e curve e migliora la postura, perché grazie alle costanti rotazioni, i muscoli dell’addome e del bacino lavorano molto, favorendo l’assottigliamento del punto vita.

Scopri di più

La dieta a base di carciofi

dieta dei carciofi

Il carciofo è un ortaggio di stagione dalle grandi proprietà depurative e anti età, ma è anche una verdura light e adatta per chi segue un regime ipocalorico. Il carciofo contiene molte vitamine del gruppo B e minerali essenziali per il benessere dell’organismo, come calcio, magnesio, ferro e potassio; è inoltre ricco di cinarina, la sostanza responsabile del caratteristico sapore del carciofo, e di tante oltre salutari proprietà, in quanto stimola la produzione della bile, aiuta la digestione e favorisce lo smaltimento delle scorie e delle tossine.

I benefici del carciofo possono essere potenziati anche tramite le tisane ed altri rimedi naturali ad esso collegati, come la tintura madre per disintossicarsi e gli estratti per contrastare la cellulite e la ritenzione idrica. I carciofi sono molto apprezzati dai nutrizionisti per le loro proprietà blocca fame e perché sono ricchi di fibre alimentari che aiutano a tenere sotto controllo l’appetito; inoltre, grazie alla presenza di inulina, che è una fibra particolare, il carciofo non provoca gas e gonfiori.

Una dieta a base di carciofi punta sulle proprietà disintossicanti e digestive di questi ortaggi, che devono essere sempre consumati a pranzo, anche se le verdure, meglio cotte, devono essere consumate anche a cena; i carciofi possono essere anche consumati crudi nelle insalate, o cotti nei risotti e nella pasta, o come protagonisti di stufati e ripieni.

Scopri di più

Per dimagrire e saziare di più c’è il pane integrale

pane integrale

A prescindere dal gusto che è una questione soggettiva, è il pane integrale (anche di mais, segale o farro) che andrebbe preferito, ha più vitamine. La versione integrale di questo alimento è infatti meno calorica (240 calorie circa all’etto), più ricca di acqua e di vi­tamine, in particolare del tipo B1, B2, PP ed E, contenute anche nel pane bianco ma in quantità decisamente inferiore. Ha più fibre. Inoltre, nel pane fatto con la farina raffinata ci sono meno fibre, in media 2 grammi ogni 100, di cui 0,3 di cellulosa, mentre quello inte­grale arriva ad averne anche cinque volte di più da 7 a 8 calorie circa, di cui 1,5 di cellulosa pura.

Però, va specificato un ele­mento importante: la maggior parte di queste fibre sono insolubili (come la crusca) e quindi non possono essere digerite dall’organismo, e se assunte in quantità eccessiva possono avere un effetto irritante sul colon e limitare l’assorbimento di mine­rali e vitamine da parte dell’intestino. Ha più minerali. Infine è anche vero che nel pane integrale ci sono più minerali rispetto a quello bianco, ma per farli assorbire dal nostro corpo bisogna preferire il pane integrale panificato con lievito naturale il quale, grazie alla sua acidità, favorisce l’a­zione di un enzima chiamato filasi, che a sua volta distrugge gran parte dell’acido fatico della farina e lascia quindi liberi i minerali presenti na­turalmente nella fa­rina, che a questo punto possono esse­re meglio incamerati dall’organismo.

Scopri di più

Pancia dilatata e ristagni di liquidi? Cime di rapa in aiuto

gonfiore addominale e cime di rapa

Le fermentazioni e la ritenzione idrica nella parte bassa del corpo sono quasi sempre i segnali di un’intolleranza a latte e derivati. Ecco come liberartene in 2 settimane con i cibi e gli integratori mirati. In questo tipo di intolleranza non è necessariamente pre­sente un sovrappeso grave: il peso corporeo può essere normale, ma non resta fisso e tende a oscillare. Il gonfiore è il vero problema: è una sensa­zione di peso localizzata alla regione dell’addome e spesso è associata a una pancia tesa e gorgogliante (meteorismo). Il gonfiore si accentua alla fine o durante un pasto; talvolta sono presenti anche disturbi del tubo digerente, come dolo­ri addominali crampiformi, stitichezza c/o diarrea, acidità, flatulenza, eruttazioni, colite ecc.

La pesantezza aumenta quando si consuma il latte vaccino e i suoi derivati (formaggi, yogurt, burro ecc.), e spesso sono presenti ristagni. Il gonfiore dipende dall’incapacità dell’organismo di metabolizzare il lattosio, che è lo zucchero naturalmente contenuto nel latte e nei derivati del latte. Per essere assorbito dall’organismo, esso deve essere scomposto nelle sue due componenti, glucosio e galattosio, da parte di un enzima (lattasi). L’intolleranza al lattosio si può manifestare quando l’apporto di lattosio supera la capacità dell’organismo di metabolizzarlo.

Scopri di più

Cereali integrali per fare il pieno di fibre

cereali integrali

I semi dei cereali sono tutti dotati di un germe ricco di preziosi acidi grassi polinsaturi; dal punto di vista fisico, all’esterno sono rivestiti da uno strato fibroso, sotto al quale ce n’è un altro ricco di proteine, vitamine e sali; la parte più consistente del chicco è formata da amido. Davanti ad una composizione nutrizionale del genere non si può pensare di sottovalutare l’importanza dei cereali nella nostra dieta.

La maggior parte delle persone consuma cereali già raffinati e, quindi, privati del germe e degli strati esterni, per lasciare solo la parte contenete l’amido. La raffinazione viene fatta per rendere i chicchi conservabili più a lungo, ma in questo modo perdono molti dei loro principi nutritivi, soprattutto della fibra vegetale.

La fibra vegetale è un insieme di varie sostanze presenti, oltre che nei cereali anche nella frutta e nelle foglie delle piante; le fibre sono molto importanti per l’organismo perché aiutano a prevenire obesità e infarti. Ne esistono di due tipi: le fibre di struttura che svolgono una funzione di sostegno e le fibre viscose che, però, non hanno una funzione preminente.

Scopri di più

Come eliminare la cellulite e le flaccidità: mangiare broccoli e integrare con il glucomammano

broccoli contro la cellulite

Se il tuo problema è l’accumulo di adipe vero e proprio, significa che la tua dieta è troppo ricca di grassi idrogenati. Devi “asciugare” i tuoi tessuti e riattivare il metabolismo. In questi casi di solito è presente un sovrappeso “importante” e il peso corporeo è spesso sopra la media per l’età. Il pannicolo adiposo al tatto rivela una consistenza soda e compatta.

Sul corpo sono evidenti degli accumuli diffusi o localizzati di adipe, soprattutto su addome, fianchi e glutei. Tra i disturbi associati vi sono colesterolo alto, problemi di circo­lazione arceriosa e/0 venosa, malattie cardiovascolari, disturbi del fegato (ingrossamento, steatosi ecc.). L’aumento del tessuto adi­poso può essere favorito da intolleranza ai grassi, soprattutto a quelli artificiali (idrogenati) utilizzati come additivi in molti alimenti industriali.

Eliminali per almeno 15 giorni, e poi…via con i broccoli sono ricchissimi di vitamina C, zolfo, magnesio, calcio, fosforo e potassio. Contengono anche sostanze diuretiche, depurative e utili per bruciare i grassi in eccesso. Vanno consumati previa cottura, meglio a vapore, che mantiene inalterate le loro proprietà nutritive. Si consiglia di consumarne 200-250gr 2-3 volte alla settimana, sbollentati al vapore e conditi con olio d’oliva e limone.

Scopri di più

Gonfiore alla pancia e metabolismo lento: probabili intolleranze alimentari

intolleranze-alimentari

C è differenza tra sentirsi gonfi di liquidi e vedersi grassi? Spesso si tratta di due situa­zioni nettamente differenti, anche se in molti casi compaiono associate fra loro. Non sempre ristagni e adipe dipendono da un eccesso calorico ma paradossalmente si manifestano in persone che mangiano poco: talvolta, infatti, alla base di queste condizioni vi possono essere delle intolleranze alimentari.

Si tratta di reazioni del­l’organismo che compaiono, per esempio, quan­do seguiamo troppo a lungo lo stesso tipo di dieta o continuiamo a mangiare sempre alcune categorie di cibi. Con quali effetti? Il peso oscilla, il corpo si gonfia e aumenta il grasso su addome, fianchi e glutei. Per sbloccare il metabolismo, asciugare i tessuti e ridurre gli accumuli adiposi possiamo rivolgerci alla Natura, che proprio in questo periodo dell’anno ci mette a disposizio­ne i rimedi giusti per depurarci e fare ripartire alla grande i processi metabolici.

Cime di rapa, broccoli, insa­late amare, mele e non solo: gli ortaggi e la frutta che maturano a ottobre sono i più efficaci per debellare le intolleranze. Ne basta una minima dose ogni giorno per eliminare le putrefazione intestinali, princi­pali responsabili degli stati in­fiammatori che scatenano l’intolleranza. Finocchio, acero e cumino ecco le tre piante che disintossicano e nel contempo accelerano i processi bruciagrassi, con effetto snellente immediato.

Scopri di più

Perdere peso con un percorso psicoterapeutico: cambiare le proprie abitudini

dimagrire cambiando abitudini

E’ ottobre: che cosa ha da offrirci ottobre di diverso dagli altri mesi che sia possibile utilizzare per o migliorare il nostro rapporto col cibo?  La calma, la stasi energetica che precede la fase di ab­bandono dell’inutile. Come in natura, gli alberi iniziano a liberarsi delle foglie per arrivare al minimo consumo energetico che permetterà la sopravvivenza invernale, così noi possiamo prepararci ad entrare in una dimensione diversa di vita e di dieta. Ci lasciamo alle spalle un periodo probabilmente intenso per la ripresa lavorativa, per i nuovi impe­gni e progetti che tipicamente vengono presi a set­tembre, e siamo già stanchi.

Ecco che il cibo si af­faccia nel nostro immaginario come oasi di piacere, di ricarica e di trasgressione. La spiegazione  sintetica, ma intensa descrizione di ciò che il cibo può rappresentare è questa:

Scopri di più

La crusca contro i problemi intestinali e l’iperalimentazione

crusca

La crusca è un involucro costituito da fibre che avvolge i semi del frumento e di altri cereali, che si ottiene per raffinazione, cioè separandola dalla farina. La crusca è una fibra alimentare che apporta molti benefici: è infatti ottima per combattere la stitichezza e i problemi di colon irritabile.

Il valore delle fibre dipende dal tipo di crusca: quella di frumento ne contiene circa il 50%, quella d’avena il 20%, quella d’orzo il 5% e quella di riso il 30%, per cui la crusca di frumento è da preferire, non solo perché contiene più fibre, ma anche perché è capace di assorbire l’acqua in quantità maggiore rispetto agli altri tipi.

La crusca ha la capacità di ammorbidire le feci, e quindi di ridurre la pressione sulle pareti intestinali, e anche di prevenire il tumore al colon, perché la grande presenza di fibra facilita l’espulsione di particelle tossiche introdotte con il cibo. Un’altra proprietà della crusca è quella di combattere l’iperalimentazione, in quando la sua qualità di gonfiarsi a livello gastrico, permette di provocare il senso di sazietà, e quindi di mangiare di meno; se a questo si aggiunge il fatto che apporta poche calorie, si capisce facilmente il perché questa fibra sia molto consigliata nei regimi dietetici.

Scopri di più