La dieta ayurvedica

dieta ayurvedica

L’ayurveda è una millenaria medicina indiana che regola anche l’alimentazione, prediligendo piatti a base di legumi, conditi con spezie e aromi, e accompagnati da tè e tisane, con il risultato di eliminare in gonfiori e bruciare i cuscinetti di grasso.

Secondo l’ayurveda, i chili di troppo sono dovuti alle tossine accumulate dal cibo non metabolizzato bene oppure digerito male; per migliorare la digestione, e quindi eliminare i chili di troppo, bisogna mangiare piatti caldi e speziati accompagnati da una  bevanda tiepida

I legumi sono molto nutrienti e contengono pochi grassi, ma spesso vengono trascurati dai regimi alimentari perché provocano gas e flatulenze, inconvenienti che, secondo l’ayurveda, si possono eliminare aggiungendo le spezie ai piatti preparati con i legumi.

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La prevenzione a tavola

prevenzione a tavola

Mangiamo troppo e non sempre scegliamo i cibi giusti. Troppi grassi, troppo zucchero, troppo sale. E il nostro organismo ne risente. Oggi sappiamo che molte malattie annoverano tra i fattori di rischio gli stili di vita alimentari sbagliati. Alcune ricerche, per esempio, hanno di­mostrato che il 30 per cento dei tumori è legato in qualche modo al cibo. Ci sono alimenti che li prevengono, altri che li favoriscono. E il progresso delle conoscenze nel campo della genetica sta scoprendo anche “perché” succede.

 Per questo gli esperti consigliano una sana alimentazione come punto di partenza per la prevenzione. Certo, le attenzioni che possiamo adottare quando mettiamo una pietanza in tavola non sono tutto. Però, di sicuro, sono il primo passo. E, tutto sommato, anche il più semplice. Spiega Salvatore Ciappellano, docente di Alimentazione e nutrizione umana presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Milano

“Tutto quello che ingeriamo e il modo in cui lo facciamo, va a modificare l’organismo in misura rilevante. Il nostro patrimonio genetico, cioè le informazioni scritte nel DNA che ci portiamo dietro dalla nascita, influisce per circa il 30 per cento sul nostro destino. L’aspettativa di vita, a quali malattie andremo incontro, quale sarà il nostro stato di salute nel corso degli anni: tutte queste variabili sono quindi condizio­nate per circa il 70 per cento dai cosiddetti fattori ambientali.”

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Rimedi omeopatici per ridurre chili e appetito

rimedi omeopatici antistipsi

L’ultimo atto della terapia antistipsi ti aiuta a liberarti definitivamente dalla pigrizia intestinale. Non solo: con la terza settimana di cura elimini la fame nervosa che spesso si manifesta dopo i trattamenti depurativi. Quindi, sospendi i rimedi della prima e seconda settimana e segui i consigli di questo post. Con quale risultato? Smetti di sentirti gonfia ed eviti gli accumuli di scorie e ristagni.

Durante le 3 settimane di cura antistipsi non dimenticare di pesarti anche 2-3 volte al giorno: così potrai verificare come reagisce il tuo corpo alla depurazione intestinale. Spesso i fermenti lattici da soli non sono sufficienti a ripristinare la flora microbica intestinale. In questi casi ci possono dare una mano i prebiotici. Si tratta di sostanze come inulina, fruttosio, lattitolo, che a livello del colon riducono la proliferazione  di batteri patogeni e stimolano la crescita di fermenti lattici, favorendo una migliore funzionalità intestinale.

Si trovano nelle banane, nel miele, nell’ aglio, nella cipolla, nei fagioli e nei porri. In commercio i prebiotici sono spesso associati ai fermenti lattici, ma una « banana al giorno ce ne fornisce la giusta dose quotidiana. L’intestino evacua più facilmente e regolarmente; la pancia è più morbida e alla palpazione non è più dolente e dura come all’inizio della cura; il peso cala ulteriormente (almeno un altro chilo alla terza settimana); l’addome è sgonfio e privo di antiestetiche flaccidità.

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La dieta olistica

la dieta olistica

Le diete tradizionali, spesso, si limitano a curare l’aspetto nutritivo del regime alimentare, trascurando quello psicologico della persona che lo seguirà: proprio il contrario della dieta olistica, che, invece, dà la massima importanza alla psiche. Secondo la disciplina olistica, per eliminare i problemi di peso e i disordini alimentari bisogna superare l’insicurezza delle persone in soprappeso, cercando di capire perché mangiano troppo e male.

Per compiere questo primo passo verso il dimagrimento è necessario tenere un diario alimentare sul quale appuntare quello che si mangia, in che quantità e in che momento della giornata, in modo da verificare il budget calorico giornaliero e il rapporto tra il cibo e gli stati d’animo.

Questo tipo di indagine viene effettuata dai dietologi sostenitori della pratica olistica, ma se siete dotati di particolare forza di volontà potete farlo anche da soli, soprattutto per rendervi conto di quali stati d’animo e momenti vi spingono a mangiare di più e peggio.

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Rigenerare la flora intestinale con limone e lycopodium

ripristinare la flora batterica

La stipsi che determina sovrappeso, gonfiore e rallentamento metabolico si risolve – oltre che con la depurazione – rigenerando la flora batterica. Questa patina di “batteri buoni” che conservano sano e attivo l’intestino è infatti di fondamentale importanza per mantenere regolare l’evacuazione, conservare la pancia piatta sgonfia e assimilare il cibo in maniera corretta evitando che si trasformi in adipe. Per la seconda settimana di cura, ci concentre­remo quindi sui rimedi che rivitalizzano la flora batterica ed eliminano le fermentazioni.

Il limone è uno dei più potenti disintossicanti naturali; ricchissimo di vitamina C aiuta soprattutto il fegato a neutralizzare le tossine, evitando che si riversino nel tratto intestinale. Al mattino, circa 10 minuti dopo avere bevuto il bicchiere d’acqua naturale, assumi il succo di limone intiepidito (scegli limoni possibilmente biologici) nel modo seguente: un cucchiaino il primo giorno, 2 cucchiaini il secondo giorno e così via fino ad assumere il succo di mezzo limone. Attenzione! Un inconveniente possibile della cura è l’acidità di stomato: in questi casi è sufficiente diluire il succo in un bicchierino d’acqua per ridurne la potenziale azione irritante.

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La dieta a base di frutta e verdura di stagione

dieta frutta e verdura

Questo è un periodo dell’anno nel quale la natura si riempie di colori e propone frutta e verdura ricche di proprietà benefiche per la salute e per la bellezza; allora via libera a piatti a base di zucca, barbabietole, cachi, melagrane, porri e mandarini. Frutta e verdura di stagione sono un vero e proprio concentrato di antiossidanti, in grado di proteggere l’organismo dall’aggressione dei radicali liberi, e a donargli queste proprietà sono proprio i pigmenti che colorano le foglie, i frutti e gli ortaggi.

Secondo la cromoterapia i colori sono in grado di agire a livello psicofisico e di migliorare anche il rapporto con il cibo; insomma, mangiare alimenti dai colori brillanti mette subito di buon umore. Vediamo insieme quali sono le verdure e la frutta che non devono mancare nei nostri piatti in questo periodo.

Innanzi tutto, la zucca, e non solo per il suo brillante colore arancione, ma soprattutto per il suo alto contenuto di fibre e di sali minerali, e per la sua estrema digeribilità; poi i porri, per le loro proprietà diuretiche e mineralizzanti; il rafano, che grazie alle sue qualità antibatteriche, rafforza le difese dell’organismo, e le barbabietole che sono estremamente ricche di minerali e favoriscono la digestione.

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Dieta disintossicante per riequilibrare le funzioni del fegato

dieta detox fegato

Un periodo di eccessi alimentari, come quello che sta arrivando con le tanto attese feste natalizie, ed ecco che mal di testa e gonfiori fanno la propria comparsa impedendoci di affrontare come dovremmo i nostri numerosi impegni quotidiani. Sono questi alcuni dei segni dell’accumulo di tossine nell’organismo, condizione che è frutto di un’alimentazione squilibrata e del consumo eccessivo di alcol e caffè e della quale è soprattutto il fegato, che svolge la funzione di filtro per le sostanze nocive che si accumulano nell’organismo durante la digestione, a risentire.

Per riportare questo fondamentale organo alla sua perfetta funzionalità e ritrovare il benessere perduto può essere utile seguire una dieta disintossicante povera di grassi e proteine e molto ricca di sostanze vegetali che vi permetterà anche, se seguita per un mese, di buttare giù almeno tre chili.

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Gli errori alimentari per adulti e bambini

 

Mangiare bene e avere uno stile di vita sano, ormai lo sappiamo tutti, è molto importante per mantenere la salute a lungo. Ma tra il conoscere i rischi di una dieta scorretta e il mettere in pra­tica concretamente le regole del mangiar bene, ce ne passa. Lo di­mostra anche l’Osservatorio Grana Padano, che, in collabora­zione con la Società italiana di medicina generale Simg e con la Federazione italiana medici pe­diatri Fimp, ha pubblicato “Inda­gine sugli errori nutrizionali e lo stile di vita degli italiani“, uno stu­dio condotto su 2.193 bambini e 4.245 adulti, che ha valutato sia l’alimentazione, sia gli stili di vita, sia lo stato fisico dei partecipanti.

Dallo studio risulta che la popola­zione italiana segue molto poco la dieta mediterranea: meno del 20% assume la giusta quantità di calorie da alimenti di questa dieta e addirittura un italiano su quat­tro assume la maggior parte del suo introito calorico da alimenti non mediterranei. I più virtuosi tra gli italiani sono gli ultrasessan­tenni e le donne. I peggiori, pur­troppo, sono bambini e adole­scenti. Le virtù di questo regime alimen­tare, che comprende riso, pane, pasta, patate, legumi, verdure, ortaggi, frutta fresca e secca, semi, olio di oliva, vino e pesce, sono ormai state ampiamente di­mostrate.

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Intestino pigro, pancia gonfia e rimedi: come sbloccarlo subito

programma per intestino pigro

La stipsi (o stitichezza) consiste nel passaggio difficile o irregolare delle feci, le quali spesso si presentano di consistenza asciutta o dura. La stipsi può essere associata a una sensazione di evacuazione incompleta e di gonfiore. Le definizioni non sono univoche, anche per­ché le abitudini intestinali variano da persona a persona e sono influenzate dall’età, dall’ali­mentazione, dallo stile di vita e dall’atteggia­mento mentale individuale. Stando alla medicina ufficiale, anche una evacuazione alla settimana potrebbe ancora essere ritenuta normale.

Ragionevolmente possiamo però affermare che una persona è stitica quan­do ha meno di 3 evacuazioni alla settimana. La stipsi si differenzia in cronica, acuta e occa­sionale. La forma cronica è quella che dura più di due mesi o da più anni. La forma acuta può rappresentare un peggioramento di quella cro­nica o essere un evento occasionale in persone che hanno scariche regolari e normali. Le cause di stipsi occasionale possono essere diverse: periodi di stress, viaggi, errori alimentari, cambiamenti climatici, trasferimenti ecc.

Ecco le cause della stitichezza:

  • Dieta a basso contenuto di fibre
  • Scarsa o insufficiente assunzione di liquidi
  • Sedentarietà
  • Malattie croniche intestinali (diverticolite, ragadi, emorroidi, colite spastica, malattie neurologiche che riducono i movimenti dell’intestino, spasmi della muscolatura pelvica ecc)
  •  Patologie croniche generali (ipotiroidismo, diabete, neuropatie, depressione ecc.)
  • Consumo eccessivo di farmaci (antinfiammatori, antibiotici, lassativi ecc.)

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La dieta dei cinque colori

dieta dei 5 colori

La cosiddetta dieta dei 5 colori detta anche cromo dieta è caratterizzata dal consumo di 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura. Secondo le più recenti raccomandazioni dei nutrizionisti di tutto il mondo infatti portare in tavola tutti i giorni almeno 5 porzioni di vegetali (la regola del five a day) è di fondamentale importanza non solo per mantenersi in linea ma anche, e soprattutto, per rimanere in salute. Più precisamente, la dieta dei colori si basa sul principio che variare il consumo giornaliero di frutta e verdura in base al loro colore permette di assumere nutrienti importantissimi per la nostra salute e bellezza.

Il colore di ogni ortaggio infatti non è casuale ma è dovuto a sostanze precise, i cosiddetti fitochimici (composti organici vegetali) che svolgono una funzione di protezione del nostro organismo tanto rinforzando il sistema immunitario, quanto contrastando l’azione dei radicali liberi; combattono quindi l’invecchiamento precoce e riducono il rischio di insorgenza di alcune patologie quali tumori, diabete e patologie cardiovascolari.

Ma quali sono esattamente i colori della salute? Vediamoli uno per uno:

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Come smettere di pensare sempre a mangiare e vincere la pigrizia mentale

vincere la pigrizia mentale

Quando si parla della pigrizia come causa di sovrappeso, si riferisce soprattutto all’abitudine alla sedentarietà e alla tendenza a crogiolarsi nell’ozio, trascurando un’altra forma di pigrizia che pesa sulla bilancia più di quella fisica: la  pigrizia mentale. E’  quella forma di ­resistenza all’azione e al cambiamento che fa propendere per la stasi, per i sentieri già battuti, anche a livello alimentare. Conquistando una maggiore fluidità mentale, però, si favorisce anche uno stile di vita più attivo, leggero e dinamico che già da solo aiuta a calare di peso e a mantenersi in linea senza sacrifici.

Prova allora a cambiare atteggiamento soprattutto in questo mese che favorisce la tendenza a oziare e a chiudersi in se stessi. Agisci d’impulso: ti piacerebbe andare a visitare una mostra, ma subito  ti viene in mente la difficoltà a parcheggiare, il tempo che impiegheresti ad arrivare, e poi la coda in biglietteria, gli orari scomodi…Se ti capita spesso di mettere davanti al desiderio di agire o gli ostacoli, stai all’erta: è un tentativo di boicottaggio che nasce dall’abitudine a concentrarsi sugli aspetti problematici, senza agire più…Ti incuriosisce quella mostra? Informati sugli orari e esci  di casa senza cercare di controllare ciò che non puoi. Evita le previsioni, agisci quasi d’impulso, vedrai che anche le eventuali difficoltà assumeranno il sapore stimolante dell’avventura e della sfida.

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Regolare la fame con l’ipotalamo: mettersi a dieta frequentando le persone giuste

centro della fame

Ormai è certo. Tutto il nostro ingrassare dipende da una zona del cervello: l’ipotalamo. Qui vi sono cellule nervose che “dicono” al centro della farne, quanto bere, quando siamo sazi, quali cibi mangiare e, soprattutto, in che quantità. Quindi è inutile perdere tempo a contare le calo­rie, a mettersi a dieta: l’ipotalamo è più forte di noi. E allora tutto il problema è come “fare con­tenta” questa zona del cervello. Si tratta proprio di accontentarla, altrimenti si vendica facendoci in­grassare.

Sì, perché l’ipotalamo è anche la sede delle emozioni, dei sentimenti, delle paure, questa è anche in connessione continua con i profumi, la memo­ria, il gusto, i sapori. Sei triste, scontenta? L’ipotalamo tratta la mancan­za di gioia come un vuoto da colmare e ricorre al­l’uso di dolci: è il suo modo di darci le carezze. Quali sono le cose che infastidiscono l’ipotala­mo? Secondo quasi tutti i ricercatori al primo posto bisogna mettere i sensi di colpa. Non ti senti una brava madre? Non ti piaci e ricolpevoliz­zi perché non sei abbastanza bella e magra? Questo punirsi fa “arrabbiare” l’ipotalamo, che si vendica, facendoci mangiare di più e a sproposito.

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Proteggersi dai danni dello smog con l’alimentazione

dieta antismog

Chi vive nelle città con un alto tasso di inquinamento già lo sa: l’organismo viene pesantemente indebolito dallo smog, il quale fa diventare l’aria carica di veleni invisibili ma potenti, come il carbonio e il piombo. Questi elementi sono molto nocivi perché sono precoce capaci di aumentare la produzione di radicali liberi, i responsabili dell’invecchiamento precoce di tessuti e organi; per rallentare questo processo, l’unica soluzione è quella di proteggere il proprio organismo assumendo, tramite il cibo, il maggior numero possibile di sostanze antiossidanti.

Ogni alimento possiede una determinata funzione per il benessere dell’organismo, vediamo insieme quali sono quelli che lo proteggono dagli danni dello smog e, al tempo stesso, aiutano a perdere un paio di chili in eccesso. Gli alimenti di colore viola, come i mirtilli e le prugne, sono ricchi di flavonoidi e antocianine, sostanze che proteggono la pelle dalla fragilità capillare, e quindi la aiutano a sopportare gli sbalzi di temperatura; le carote e i pomodori, invece, difendono la pelle dall’azione dannosa del fumo e degli agenti atmosferici inquinanti, che, grazie alle loro sostanze, il betacarotene e il licopene, aiutano a proteggersi dagli attacchi dei radicali liberi.

I kiwi e gli agrumi sono utili per migliorare la circolazione del sangue, e quindi per ottimizzare l’ossigenazione della pelle, che renderà l’incarnato più luminoso; inoltre, tutti gli alimenti che contengono vitamina C sono in grado di restituire vitalità ad una pelle ingrigita dagli agenti atmosferici e dallo smog. I frutti a guscio, come mandorle e noci, contribuiscono a contrastare l’azione di stress e stanchezza psicofisica e ridare energia, attenzione, però a non abusarne: la frutta in guscio è molto grassa, bastano 3 mandorle al giorno per riceverne solo i benefici.

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Combattere la stitichezza con l’alimentazione giusta

stitichezza e alimentazione

Una recente indagine ha dimostrato che in Italia soffrono di stitichezza circa 3 milioni di donne e un milione di uomini: la stipsi, dunque, è un disturbo molto comune al quale non sempre facile da risolvere.

Per stipsi non si intende soltanto il fatto di non riuscire ad andare in bagno, ma indica anche quando ciò avviene con difficoltà. Esistono due tipi di stipsi: quella da rallentamento del transito intestinale, che si ha quando si va in bagno molto raramente, e da difficoltà da espulsione, cioè quando c’è lo stimolo, ma si hanno difficoltà ad espellere le feci. A prescindere da quale sia il disagio, si può parlare a pieno titolo di stipsi quando questi disturbi persistono da almeno 3 mesi.

Le principali cause della stipsi sono da cercare nello stile di vita e soprattutto nell’alimentazione; per chi soffre di stitichezza è importante incamerare tante fibre, bere molta acqua e assumere più liquidi possibile a tavola, ad esempio consumando di frequente le zuppe, perché aiutano ad ammorbidire le feci e, quindi, a facilitarne il passaggio e l’espulsione. Anche l’attività fisica è importante per contrastare la stitichezza non bisogna fare chissà quale sport: basta una passeggiata di mezz’ora due o tre volte alla settimana o una gita in bicicletta, per sentirsi meglio.

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Vademecum di lunga vita: ovvero non ammalarsi e perdere peso

vademecum di lunga vita

Patologie importanti come le malattie cardiovascolari, diabete e tumori potrebbero essere prevenute eliminando i fattori a rischio, come il consumo di alcool, il fumo, la vita sedentaria e, naturalmente, le diete poco salutari. Questo è il risultato della ricerca effettuata dal Barilla Center for food & nutrition, che, a questo scopo ha stilato il Vademecum di lunga vita, ispirato in gran parte, alla dieta mediterranea, considerata la più sana di tutte.

Per prevenire l’insorgenza di tumori, via libera al consumo di frutta e verdura, perché sono ricche di sostanze antiossidanti, capaci cioè, di proteggere i geni dalle mutazioni che fanno diventare tumorali le cellule sane; ad esempio, il pomodoro, che è ricco di licopene, è utile per la prevenzione del cancro al seno e alla prostata. Per evitare le malattie cardiovascolari, cercate di consumare molto pesce, soprattutto quello azzurro, perché è ricco di omega 3, i grassi polinsaturi con azione antinfiammatoria. Contro il diabete, la cosa migliore è tenere sotto controllo il peso, quindi seguite una dieta a basso contenuto calorico, accompagnata da regolare attività fisica; inoltre, cercate di consumare tante fibre, perché aiutano a mantenere i livelli di insulina sotto controllo.

Le regole inserite nel Vademecum sono molto semplici da seguire e assicurano benessere e salute: vediamole insieme. Dedicate da 30 a 60 minuti più giorni possibili ad un’attività fisica, cercate di mantenere il peso forma, non consumate più di un bicchiere di vino al giorno e non fumate.

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La merenda dei bambini: leggera e nutriente

merenda dei bambini

Meglio due fette di pane e pro­sciutto o una merendina? Di­pende. Perché oltre alla qualità a fare la differenza dello spuntino di metà mattina è la quantità, pre­supposto base per evitare il so­vrappeso nei bambini, sempre più diffuso. Altrimenti le tanto incrimi­nate merendine diventano lo snack ideale, quello suggerito dai nutrizionisti per mantenere l’ap­porto calorico giornaliero corretto.

Alle mamme perplesse o confuse su cosa è preferibile mettere nello zainetto del proprio bam­bino per la colazione da portare a scuola, un orientamento arriva dai consigli del dottor Andrea Ghiselli, dell’INRAN, l’Istituto Na­zionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Av­verte Ghiselli

“La cosa migliore è non dare nes­suna merendina ai ragazzi laddove viene fornita dalla scuola, pratica attuata in molti comuni d’Italia. Questa la cosa migliore da fare perché, anche se perfettibile e migliorabile la scuola dovrebbe farsi carico dell’ alimentazione completa quotidiana. Fornendo ai bambini, ad esempio, il pranzo di mezzogiorno (dove si fa il tempo pieno ed è attivo il servizio mensa) l’istituto dovrebbe dare loro anche la merenda di metà mattina: sapendo cosa è previsto per pranzo, i dietisti possono prevedere lo spuntino ideale da inserire in una dieta equilibrata, secondo le esigenze dei piccoli”.

Ma sempre più spesso dallo zai­netto spunta di tutto, dai cracker (che poi si frantumano sempre in mille pezzi), alla pizzetta rossa (avvolta nella carta intrisa d’olio) alle merendine tipiche del reparto frigo (che invece rimangono con­servate negli armadietti).

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L’ampeloterapia ovvero la cura dell’uva

ampeloterapia

Finalmente gli esperti ci assicurano che la vendemmia 2009 sarà buona, sia come quantità (non inferiore a quella dell’anno passato) che come qualità, dandoci ottimi vini italiani, conosciuti in tutto il mondo. Inol­tre, nonostante le piogge e le temperature non proprio normali del mese di luglio, quest’anno anche l’uva da tavola sarà particolarmente dolce e succosa. E allora sarà un autunno all’inse­gna di questo storico frutto, grande alleato di bellezza e benessere, oltre che efficace antidoto contro lo stress generato dal rientro alla vita normale dopo un periodo di va­canza e relax, grazie alle sue pro­prietà tranquillanti.

La melatonina contenuta nella buccia dei chicchi di uva infatti, come spiegano gli esperti del­l’istituto di patologia vegetale del­l’Università degli Studi di Milano, può contribuire a com­battere il cosiddetto “stress da rientro al lavoro” dopo la pausa estiva, regolando i ritmi circadiani (i ritmi biologici che hanno più o meno la durata di 24 ore) negli esseri umani, proprio come fa l’ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale situata nel cervello.

La melatonina regola il ritmo sonno-veglia ed in pratica indica al nostro organismo quando è il mo­mento di andare a dormire, ma ha anche un’interessante attività anti-tumorale ed è un potente antiossidante. E’ tempo quindi di ampeloterapia, (dal greco “am­pelos”, vite) la cosiddetta “cura dell’uva” utilizzata nell’antica Gre­cia (la raccomandava anche Ga­leno) e nella Roma imperiale, che si rivela benefica per il nostro or­ganismo, sia perché lo depura sia perché ci aiuta a mantenerci in forma.

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Diverticolite e alimentazione: alcuni consigli per stare meglio

diverticolite

I diverticoli sono alterazioni della mucosa intestinale che interessano il tratto di colon che congiunge il retto con l’intestino discendente; i segnali che indicano la presenza dei diverticoli sono: addome gonfio, teso e con dolori, stipsi e fastidi al momento dell’evacuazione.

La diverticolite colpisce in prevalenza più le donne che gli uomini, soprattutto coloro che soffrono di stitichezza e che hanno superato i 50 anni d’età, perché i sintomi peggiorano con il tempo, arrivando addirittura a provocare fenomeni di fermentazione batterica che causano dolori addominali acuti, accompagnati da qualche linea di febbre e da evacuazioni sempre molto dolorose. Per evitare di arrivare a stadi particolarmente fastidiosi dell’alterazione, bisognerebbe rivolgersi, fin dai primi sintomi, ad uno specialista, cioè al gastroenterologo.

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