La merenda dei bambini: leggera e nutriente

merenda dei bambini

Meglio due fette di pane e pro­sciutto o una merendina? Di­pende. Perché oltre alla qualità a fare la differenza dello spuntino di metà mattina è la quantità, pre­supposto base per evitare il so­vrappeso nei bambini, sempre più diffuso. Altrimenti le tanto incrimi­nate merendine diventano lo snack ideale, quello suggerito dai nutrizionisti per mantenere l’ap­porto calorico giornaliero corretto.

Alle mamme perplesse o confuse su cosa è preferibile mettere nello zainetto del proprio bam­bino per la colazione da portare a scuola, un orientamento arriva dai consigli del dottor Andrea Ghiselli, dell’INRAN, l’Istituto Na­zionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Av­verte Ghiselli

“La cosa migliore è non dare nes­suna merendina ai ragazzi laddove viene fornita dalla scuola, pratica attuata in molti comuni d’Italia. Questa la cosa migliore da fare perché, anche se perfettibile e migliorabile la scuola dovrebbe farsi carico dell’ alimentazione completa quotidiana. Fornendo ai bambini, ad esempio, il pranzo di mezzogiorno (dove si fa il tempo pieno ed è attivo il servizio mensa) l’istituto dovrebbe dare loro anche la merenda di metà mattina: sapendo cosa è previsto per pranzo, i dietisti possono prevedere lo spuntino ideale da inserire in una dieta equilibrata, secondo le esigenze dei piccoli”.

Ma sempre più spesso dallo zai­netto spunta di tutto, dai cracker (che poi si frantumano sempre in mille pezzi), alla pizzetta rossa (avvolta nella carta intrisa d’olio) alle merendine tipiche del reparto frigo (che invece rimangono con­servate negli armadietti).

“Sarebbe opportuno che la fami­glia non mettesse di ‘contrab­bando’ la merendina nelle zaino perché poi i bambini si lamentano di quella fornita dalla scuola, per­ché meno appetibile. Uno dei maggiori ostacoli all’educazione dei bambini sono i genitori, perché non si rendono conto che il 30% dei ragazzini è in sovrappeso. Ovvio, un problema questo che non dipende solo dalla merendina, ma anche dal fatto che i bambini di oggi non giocano all’aria aperta, non fanno movimento né sport. Una delle cause dell’obesità in­fantile è sicuramente dovuta alla mancanza di attività ludica spontanea. L’attività fisica che prati­cano è solo quella organizzata dai genitori, magari infilata tra un compito e l’altro e non più di 2-3 volte a settimana. Ma manca il rin­corrersi, il sudare, persino il con­tatto fisico stante questo stile di vita se poi gli diamo anche un pa­nino con dentro due etti di morta­della è ovvio che ingrassino”.

Dottore, ma allora cosa mettere nello zainetto?

“Nella cartella alla fine è bene metterci una di quelle merendine dove l’etichetta racconta chiara­mente contenuto e tabella nutrizionale. Le merendine che fanno oggi, grosso modo, ricalcano i ca­noni della corretta nutrizione e, pur avendo qualche additivo e conser­vante, permettono di controllare l’apporto calorico. Guai alla pizza, non perché non sia un alimento sano, ma solo perché in un trancio non c’è scritto il valore calorico. Un etto di pizza, equivalente ad un pezzo grande come due pacchetti di sigarette, ci sono 270 calorie per cui è facile eccedere. Intendiamoci: non è che pizza, affettati e for­maggi non vadano bene, il pro­blema è che non si riesce a quantificare, se uno non lo sa, il loro apporto nutrizionale”.

Ci saranno pure degli alimenti ideali?

” Un’ottima merendina sarebbe quella di frutta-yogurt, o biscotti e yogurt, ma difficile da far portare a scuola sia perché il pro­dotto deve essere refrigerato, sia perché necessita del cucchiaino per essere consumato. La frutta, se i bambini non sono abituati a mangiarla con la buccia, diventa un problema, e poi non è che tutti ne vadano matti”.

E per le bibite?

“Costituiscono un serio problema perché una delle cause principali dell’obesità, sia infantile sia negli adulti sono proprio le bibite dolci. Più che si può va data acqua mi­nerale. Che se poi un giorno ca­pita di dargli una bottiglietta d’aranciata o di tè va bene lo stesso, ma i piccoli devono con­siderarla un’eccezione. Quelle dolcificate, le light, sono assolutamente da evitare nei bambini, quelle dolci danno in­vece calorie che il bambino non apprezza, così anche l’adulto. Un succo di frutta non dà quel senso di sazietà di un morso di frutta”.

Che vuole dire, un morso ap­paga più di un sorso?

“La sazietà è fatta anche di gusto, per cui una cosa appeti­tosa sazia più di una che non ha sapore. E poi, masticare a lungo un pezzo di pane secco sazia di più di un pezzo di pane all’olio”.

 Dottore, un ultimo consiglio?

 “Dobbiamo stare attenti a nutrire bene i bambini ma a non farli di­ventare dei mostri, dal gusto quasi asettico e ligi ad una dieta ferrea. Ce poi il rischio che, por­tando a scuola un frutto, possano essere presi in giro da chi per merenda porta magari i salatini. Il genitore deve raggiungere un compromesso, permettere di mangiare qualcosa che piace al bambino, ma non dargli le pata­tine. Se comunque si riesce a calco­lare la quantità… ottimo anche pane e prosciutto!”.

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