Omega 3 e omega 6: quanti ne dobbiamo assumere?

omega 3 e omega 6

Cinque  a uno: è il rapporto ottimale tra omega 6 e omega 3. Dieci a uno: questa invece la proporzione reale tra i due nutrienti assunti con un’alimentazione standard. Secondo ricerche americane lo squilibrio è legato a un maggior consumo di cereali e di oli di mais, girasole e soia, ricchi di omega6. Avverte Giuseppe Fatati, responsabile del Servizio Dietologico dell’Azienda Ospedaliera di Terni

 «Bisogna fare attenzione soprattutto alle margarine e ai prodotti che le contengono, come dolci da forno e cracker. Perplessità anche nei confronti delle fonti ittiche di omega-3 dal momento che i pesci dei Mediterraneo, di cui non si conoscono gli effettivi contenuti, potrebbero essere più poveri di questi elementi rispetto agli esemplari dei mari freddi».

La relazione squilibrata tra i due gruppi di acidi grassi polinsaturi espone al rischio di malattie cardiocircolatorie e della pelle, di infiammazioni delle articolazioni e di altri disturbi. Lo stato di salute viene influenzato dal genere di acido grasso prevalente in quanto gli omega-6 e gli omega-3 si comportano, a livello cellulare, come se fossero in competizione. I primi partecipano alla costruzione e alla funzionalità delle membrane cellulari e di composti ormonali, come le prostaglandine, per cui aiutano a controllare le reazioni infiammatorie e l’aggregazione delle piastrine e a mantenere la pelle elastica e giovane.

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Rimanere in linea imparando a dire qualche no

mangiare sano

Soddisfare le aspettative altrui, non deludere chi vuole bene: è questa la ragione che spesso ci induce a dire tanti sì che in realtà, se potessimo esprimerci liberamente, sarebbero dei no decisi. Rimpinzarsi alla domenica a pranzo dalla mamma, accettare il bis o le maxi porzioni di lasagne da surgelare, ad esempio, sembra un gesto d’amore ma in realtà genera solo chili e “pe­santezza“.

E se spesso da bambini non abbiamo scelta e siamo costretti ad accettare il cibo offerto con valore di dono o d’amore, da adulti abbiano invece il diritto e il dovere di rifiutare questa mo­dalità, soprattutto quando è l’unica che ci viene concessa. Ma è possibile salvare capra e cavoli? Certo che sì, a patto di distinguere in modo netto il vero affetto dall’amore che ingrassa.

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Come bloccare la fame nervosa: pet terapy e immagini

fame nervosa pet

Un cane affettuoso che ti viene incontro la sera: di fronte a questa immagine a molti di noi si allarga il cuore ma, immediatamente dopo, un’altra immagine si impone: quanto im­pegno richiede un animale? Sono molti coloro che, vivendo da soli, hanno un gran desiderio di avere un animale in casa e, di fronte alla prospetti­va del lavoro che comporta, arretrano. Un cane richiede attenzioni e soprattutto ci porta fuori di casa, costringendo a fare moto almeno due volte al gior­no. Ed è di fronte a questa prospettiva che i pigri soccombono, satiro poi immalinconirsi e cercare di colmare la solitudine con dolci e altre gratifica­zioni alimentari fuori pasto.

Se la prospettiva di uscire col cane sotto una pioggia scrosciante appare insostenibile in astratto, mettersi un impermeabile e portare fuori l’amico fidato è un gesto naturale. E se la pigrizia si nutre di abitudini, anche la disponibilità a muoversi si conquista con la consuetudine a farlo. Per questa ragione, se desideri davvero un cane, non rinunciare: sarà un traino per uscire dalla catena di routine e pigrizia che sono l’anticamera di depressione e obesità.

Un cane in casa ti stimolerà a prenderti cura di lui e spingerà anche a prenderti più cura di te stessa: un animale ti aiuta a diventare più regolare nei pasti, a stare più attenta a tutto ciò che consumi e, appagando  il tuo bisogno di compagnia e di calore, il cane previene anche  la fame nervosa che deriva dal vuoto affettivo.

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La dieta che aiuta la circolazione

dieta per la circolazione

Gambe snelle, toniche, senza gonfiori, senso di pesantezza e cellulite: averle così è possibile solo se solo i dedicati meccanismi della circolazione sono efficienti. L’alimentazione ha un ruolo importante nella prevenzione dei problemi del sistema venoso; per dare tono ai vasi sanguigni e mantenerli in salute è, infatti, fondamentale oltre che seguire un corretto stile di vita consumare i cibi giusti, ricchi di sostanze vasoprotettive, come ad esempio ribes e mirtilli, agrumi, kiwi, ortaggi a foglia verde.

Il primo segnale di cattiva circolazione è il gonfiore alle caviglie; quando il disturbo peggiora compaiono capillari viola o bluastri e vene varicose; l’insufficienza venosa interessa soprattutto le donne ed è causata dal sovrappeso, sedentarietà, da fattori ereditari, da fattori ormonali, dalle gravidanze, e dalla necessità di rimanere in piedi a lungo durante la giornata.

Fra i fattori di rischio il sovrappeso è particolarmente dannoso perché aumenta il carico di lavoro delle vene; è però anche quello su cui si può agire modificando lo stile alimentare. Mantenere il peso forma e perdere i chili in eccesso è indispensabile per ridare efficienza alla circolazione. La soluzione è una dieta ipocalorica mirata, che preveda il consumo di frutta fresca e verdure poco condite, che apportano poche calorie e saziano facilmente grazie al loro contenuto di fibre.

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Il segreto per dimagrire? Non dirlo a nessuno

segreto per dimagrire

Si vuole dimagrire per davvero? La cosa più importante da fare è non parlarne con nessuno, né con il marito, né con i genitori e men che meno con gli amici. Deve diventare un se­greto intorno al quale far ruotare la propria vita. Il bello è che le recenti ricerche sul sovrappeso e sulla psicologia dell’ingras­samento hanno confermato questa in­tuizione.

«Tutte le volte che dicevo a qualcuno mi metto a dieta o erano invidiosi perché loro non ci riuscivano e facevano di tutto per demotivarmi o mi dicevano frasi del tipo “ma no, no, sei bella così”, come mi ripeteva mio mari­to»

E’ vero: gli altri ci vogliono così come siamo, e se siamo in sovrappeso ci vogliono ancora più grassi. E’ il loro modo di tenerci sotto controllo: sanno bene che, se dimagriamo, poi cambiamo abitudini e pos­siamo liberarci di loro, tenerli a distanza con nuovi interessi. Per questo ci invogliano a restare grassi. La volontà di dimagrire deve essere un segreto, una cosa solo nostra. Per questo è utile  inventare delle scuse per stare poco a tavola; evitare di partecipare alle cene con gli amici il sabato sera dicendo che non ci si sente tanto bene, oppure si può dire che si devono fare degli esami del sangue, perché li ha ordinati il dottore e per questo si può mangiare solo verdura.

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La dieta Kousmine

dieta kousminePur favorendo la perdita di peso, la dieta Kousmine non rappresenta una vera e propria dieta dimagrante, piuttosto si tratta di uno stile di vita alimentare finalizzato al mantenimento di un buono stato di salute attraverso il miglioramento della risposta immunitaria da parte dell’organismo.

La dieta è stata messa  a punto dal medico svizzero Catherine Kousmine, scomparsa nel 1992, che per essere precisi riteneva il suo metodo capace di guarire patologie di una certa entità come cancro e sclerosi multipla, e si fonda, oltre che sul rispetto di precise regole alimentari, sul contrasto dell’acidità nell’organismo, sull’assunzione di integratori a base di vitamine ed oligoelementi e sull’igiene intestinale (ottenuta attraverso la pratica costante di enteroclismi).

Quanto alle regole alimentari queste constano anche di una serie di indicazioni, da rispettare alla lettera, circa gli alimenti da evitare e da preferire e sui metodi di cottura più indicati:

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Per evitare il sale: usiamo l’aglio (prima parte)

sostituti del sale aglio

Capita di rado di trovare in natura pro­dotti così salutari e benefici, per l’organismo in generale e per la linea. Eppure aglio, cipolle e scalogno, “parenti” stretti dal punto di vista botanico (sono tutti Liliaceae), vengono snobbati ed evitati sia da coloro che li trovano di difficile digestione, sia per via del loro aroma pungente. Peccato però, per­ché questi piccoli frutti della terra vantano molteplici proprietà: infatti, sono disintossicanti , hanno un effetto favorevole sulla pressione del sangue e persino capacità antibiotiche. Il trucco sta nel saperli prendere per il verso giusto. Ecco come fare.

Aglio: pochissime calorie e tanti pregi, ma aroma per molti troppo penetrante: ecco le due facce dell’aglio. A scopo dimagrante, vanno sottolineate soprattutto le sue proprietà disinfettanti a livello intestinale dovute alla presenza di un 7% circa di allicina, l’olio essenziale responsabile anche del suo odore così penetrante. Volendo far tesoro dei suoi effetti salutari, basta ricorrere a qualche espediente culinario. Per eliminare il sale. Ad esempio, l’aglio può servire per insaporire l’insalata: basta sbucciarne uno spic­chio, tagliarlo a metà e strofinarlo lungo le pareti della ciotola o dell’insalatiera, oppure ricorrere allo specifi­co accessorio che permette di spremere gli spicchi, per ricavarne solo il succo, da mescolare poi a un’emulsio­ne di olio, aceto balsamico o limone, aggiungendo a piacere erbe aromatiche che oltre a smorzare il gusto dell’aglio possono servire anche a eliminare il sale.

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Come combattere il mal di testa con l’alimentazione

mal di testa

Sarà capitato sicuramente anche a voi di soffrire di mal di testa, un disturbo sempre più diffuso che colpisce in percentuale maggiore le donne, senza differenza di età. A volte è sopportabile e dipende da stress o momenti di tensione, altre volte invece è una vera e propria malattia e come tale deve essere curata.

Al di là dell’ereditarietà, possono essere fattori scatenanti del mal di testa anche odori, allergie, alimenti e soprappeso. Secondo una ricerca effettuata presso l’università di Torino, sarebbero proprio i chili di troppo ad aumentare la gravità degli attacchi; questo dipende dal fatto che nelle persone in soprappeso, l’insulina fatica a trasformare gli zuccheri in energia, favorendone il deposito nel corpo sotto forma di grassi.

Il primo consiglio per cercare di risolvere il problema è quello di fare movimento tutti i giorni, basta anche una camminata di 30 minuti, perché aiuta l’organismo a bruciare le calorie, migliorando il lavoro di tutto l’apparato cardiocircolatorio. A tavola sono da evitare non soltanto i cibi ipercalorici, ma anche alimenti come yogurt, olio di semi, cavoli, spinaci, semi di soia, uva, pomodori e agrumi, che risultano particolarmente ricchi in una sostanza, la tiratina, che favorisce l’insorgere della cefalea.

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Pasti in famiglia: stessi ingredienti ma apporto calorico differente

alimentazione per madre e figlio

Sono molte le donne che, a causa dell’inappetenza dei figli, cucinano cibi ipercalorici e stuzzicanti che però i bambini lasciano nel piatto. Il rischio è che le mamme per non buttare via gli avanzi facciano un doppio pasto, con risultati rovinosi sulla linea. Spesso per portare i figli a normopeso, molte mamme utilizzano cibi ad alta densità energetica. La densità energetica corrisponde all’appor­to calorico di 100 grammi di alimento. L’alimento a più elevata densità energetica è l’olio; le zucchine invece hanno la più bassa densità energetica perché contengono molta acqua, oltre a fibra, vitamine e sali minerali che non forniscono calorie ma possono nu­trire adeguatamente l’organismo.

 Come è possibile mettere d’accordo le esigenze di madre e figli (dimagrire e ingrassare), evitando alla madre di cucinare ogni volta cibi diversi? Stessi ingredienti, piatti differenti ecco la soluzione. Quindi la mamma dovrà cucinare piat­ti che stimolino la fantasia dei bimbi: maccheroni che as­somigliano a piccoli cannocchiali, formaggio filante che ricorda una gomma magica ecc.

La soluzione per la mamma: pasta light ai peperoni. La mamma preparerà per sé e i figli gli stessi ingredienti-base (pasta, verdure, salsa di pomodoro e formaggio) che, combinati diversamente, diventano più o meno calorici.

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La dieta contro lo stress d’autunno

dieta antistress autunno

I fattori che determinano lo stress, sono molti, uno dei principali è il clima, infatti, l’arrivo dell’inverno e la diminuzione della luce fanno aumentare, in molte persone, il senso di depressione e di abbattimento. Per migliorare il vostro umore, potete ricorrere ad una giusta alimentazione, perché il cibo è un valido aiuto per recuperare l’energia apparentemente perduta.

Gli alimenti giusti da scegliere sono quelli autunnali per eccellenza, e cioè l’uva, le noci e le mandorle, ma anche il cioccolato, che si sa, dà sempre una mano all’umore. La cosa importante è inserire tutti questi cibi in uno schema dietetico bilanciato che permetta all’organismo una giusta digestione.

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Come perdere 3 chili in una settimana: mangiare di più a colazione

prima colazione per perdere peso

Non fare la prima colazione è come mettersi alla guida di un’automobile con il serbatoio vuoto: non serve a fare più strada né tanto meno ad ottimizzare i consumi o a mantenere il veicolo in buono stato. Eppure, secondo i dati statistici, fino a qualche anno fa ben più della metà degli italiani si limitava a iniziare la giornata con un caffè 0 al massimo un cappuccino: esattamente come met­tersi in macchina con la spia del carbu­rante in riserva.

Oggi la situazione è decisamente migliorata,almeno dal punto di vista numerico: la percentuale di coloro che saltano drasticamente il primo ap­puntamento con il cibo sarebbe limitata al 17% circa, ma rimane un solido 15% che non va oltre la tazza di caffè, mentre il 18% esce di casa a digiuno per infilarsi poi frettolosamente dentro un bar dove mettere a tacere in qualche modo gli sti­moli della fame o gratificarsi davanti al bancone cercando un incoraggiamento alimentare per affrontare la giornata, meglio se con una brioche iper­calorica e un cappuccino. Una colazione «saltata», ridotta o mal fatta espone il nostro organismo a una serie di rischi:

  1. Aumenta la fame. Lo stomaco vuoto (o semi­vuoto) scatena la fame nervosa e la voglia di man­giucchiare già verso le 10 del mattino.
  2. Il metabolismo rallenta: non ricevendo la giusta dose di carburante sotto forma di cibo, si blocca.
  3. I succhi gastrici “eccitati” dall’assunzione di un caffè da solo scatenano fenomeni in­fiammatori che alla lunga irritano tutto il tratto di­gerente e appesantiscono la digestione.

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La dieta dell’uva

dieta dell'uva

L’uva agisce sul nostro corpo come antiossidante, regola i ritmi sonno-veglia, grazie alla melatonina contenuta nelle bucce e, per la natura degli zuccheri che non affatica l’apparato digerente, ma soprattutto, svolge azioni positive su intestino e fegato grazie al suo potere disintossicante.

L’uva viene considerata anche una grande amica della bellezza; sono infatti molti cosmetici che la utilizzano per combattere l’invecchiamento della pelle; la polpa viene impiegata in prodotti specifici per massaggi anticellulite o in maschere per donare morbidezza al viso; con l’olio dei semi degli acini si ottengono cosmetici adatti a combatter la lucidità delle pelli grasse.

L’uva deve essere acquistata in autunno, quando giungono a piena maturazione le varietà coltivate in Italia; nei mesi precedenti si trovano quelle provenienti dal Cile e dall’Argentina che, a causa del trasporto di possono danneggiare; gli acini sono, infatti, assai fragili: è bene controllare che siano saldamente attaccati al grappolo e che non presentino imperfezioni. L’uva va conservata in frigorifero e va lavata soltanto al momento del consumo.

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Settembre: il mese giusto per correggere la dieta

settembre mese della dieta

I dietologi concordano: il momento migliore per mettersi a dieta è proprio settembre. L’autunno infatti è la stagione ideale per il dimagrimento, quella che già naturalmente ci predi­spone ad “asciugarci” e a bruciare di più. Perché allora non approfittarne? La trappola più insidiosa è però la tentazione che ci fa rimandare a un “momento ideale” la dieta che nell’attesa si carica di aspettative an­goscianti che allontanano sempre più il mo­mento fatidico e nel frattempo aumenta il peso che dovremo smaltire.

Hai intenzione di modificare il tuo modo di mangiare, inserendo nella dieta cibi salutari e snellenti? Allora comincia oggi. E se non te la senti di fare da solo o hai difficoltà a iniziare consulta un dietologo, chiamalo oggi stesso. A settembre simbolicamente si ricomincia dac­capo: nei primi giorni di lavoro o di ritorno in città ci sentiamo “diversi“, facciamo fatica a ri­prendere le solite abitudini e lo stacco estivo ci renderebbe inclini al cambiamento e restii alla routine.

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Omotossicologia, ovvero come perdere peso senza fatica

omotossicologia

Perdere qualche chilo di troppo senza fatica e senza rinunciare ai piaceri della buona tavola è un sogno? Forse no, se ci si affida alla omotossicologia, l’evoluzione dell’omeopatia classica, che mira a potenziare il sistema immunitario per espellere le tossine dal nostro corpo.

Nata negli anni 50 grazie al medico berlinese Hans Heinrich Reckwerg, l’omotossicologia aiuta a ritrovare una perfetta forma fisica senza ricorrere a terapie costose, farmaci e interventi chirurgici; infatti, poiché l’intolleranza alimentare è una delle cause principali del soprappeso, basterà individuare il cibo incriminato ed eliminarlo dalla dieta per ottenere in breve tempo una significativa riduzione di peso, il tutto accompagnato da una cura a base di prodotti omeopatici, necessari per aiutare l’organismo in questa delicata fase di autoriparazione.

Secondo la moderna scienza dell’omotossicologia ciò che determina il sovrappeso è uno squilibrio nel rapporto tra massa magra e massa grassa dovuto ad un elemento tossico; in atre parole, le malattie cui il nostro organismo è soggetto si devono considerare come una naturale quanto violenta reazione del nostro sistema immunitario all’aggressione di un agente tossico esterno, l’omotossina, che avvelena i tessuti e il nostro corpo.

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In forma dopo le vacanze: quali alimenti scegliere

in forma dopo le vacanze

Se per tutta l’estate vi siete date alla pazza gioia con gelati e cocktail rinfrescanti ma ricchi di calorie, ora è venuto il momento di riempire il frigo di frutta e verdura di stagione: vi aiuteranno senz’altro a tornare in forma e a buttare giù quei due chiletti ricordo delle vacanze.

Scopriamo insieme quali sono i benefici dei prodotti autunnali.

Mele: le mele sono ritenute da molti studiosi un valido aiuto contro il rischio di tumori, disturbi cardiovascolari, asma e diabete; sono piene di fibre e possiedono pochissime calorie: semplicemente perfette!
Pere: aiutano la funzionalità polmonare riducendo il rischio di asma; inoltre combattono, grazie ai flavonoidi e agli acidi organici deboli, l’azione acidificante di alcuni alimenti di origine animale.

Fichi: sono una vera e propria mamma contro la stitichezza e sono d’aiuto anche contro le bronchiti. Sono più calorici di altra frutta, ma sono sempre più nutrienti di una merendina.
Uva: ricca di antiossidanti, possiede proprietà antitumorali, antinfiammatorie e protettive dell’apparato cardiovascolare. Ha anch’essa un effetto anti stipsi, grazie alla presenza di fibre e acido tartarico.

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Gli additivi negli alimenti possono causare ansia

Bando ai cibi pronti, ridurre gli alimenti più eccitanti (caffè, alcol e sale), maggio­re impegno nell’attività fisica e tanto relax. Ecco la ricetta per vincere l’ansia! Per quanto riguarda l’alimentazione, è necessario limitare l’assunzione di cibi che contengono additivi, quelli che au­mentano la quantità di istamina nell’orga­nismo (cioccolato, crostacei, vino bianco ecc.) e gli alimenti stimolanti perché con­tengono caffeina (caffè,tè, bevande a ba­se di cola). Vanno evitati, in particolare, i cibi ricchi di glutammato (un aminoacido che danneg­gia il sistema nervoso), come gran parte dei piatti pronti industriali che, tra l’altro, contengono anche sale modificato, non percepito dal palato ma di sicuro impatto sul sistema nervoso (utilizzato per creare maggior piacere e quindi “dipendenza”).

Da preferire, invece, cibi dall’azione “calmante” sul sistema nervoso, come le verdure e i carboidrati integrali. Le proteine della carne e del pesce non vanno assolu­tamente eliminate, perché giocano un ruo­lo fondamentale nell’equilibrio biochimico delle persone ansiose. Naturalmente si sceglieranno carni bianche, che affatica­no meno l’organismo perché più povere di tossine, e i pesci ricchi di acidi grassi essenziali (pesce azzurro, salmone ecc.) che proteggono nervi e cervello. Alti o bassi che siano, i picchi di glicemia nel sangue provocano vere e pro­prie modificazioni nel tono dell’umore.

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Latte e latticini bio per i bambini

latte e latticini biologici

L’ossatura di bambini e adolescenti è in continuo sviluppo e ha quindi bisogno ogni giorno di un’adeguata quantità di mi­nerali, soprattutto di calcio, il principale nutrimento delle ossa. Secondo alcuni studi, passando dall’infanzia all’adolescenza, quasi la metà dei ragazzi salta un pasto importante e appena il 50% dei maschi e il 41% delle femmine beve a colazione latte (la principale fonte di calcio).

I bambini con un’età compresa tra i 4 e gli 8 anni necessitano di 800 mg di calcio al giorno, mentre la quantità necessaria ai ragazzi nella fascia di età che va dai 9 ai 18 anni è di 1.300 mg al giorno. Un bicchiere di latte biologico (privo di ormoni sintetici, antibiotici e additivi vari) apporta circa 300 mg di calcio ed è un modo intelligente per far assumere ai bambini la dose necessaria di questo minerale. Anche lo yogurt e i for­maggi biologici sono alimenti adatti per fare scorta di questo prezioso minerale.

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Digestione: i consigli per stare meglio

digestione

Da tempo la scienza ha evidenziato un legame tra lo stomaco e il cervello, i quali riescono a stare in contatto attraverso dei mediatori chimici, cioè delle sostanze che hanno il compito di trasmettergli impulsi nervosi.

In alcune persone questo legame è molto stretto e può bastare un contrattempo o una giornata particolarmente stressante per far sì che le tensioni arrivino alla pancia e diano il via ad una serie fastidi: digestione difficile, gonfiore o dolore nella parte superiore dell’addome, bruciore alla  bocca dello stomaco, eruttazioni, nausea e mal di testa.

Questi disturbi, però, possono anche essere causati da cattive abitudini alimentari, come consumare pasti abbondanti o ricchi di grassi, cenare tardi o andare a letto subito dopo mangiato. Se il problema si manifesta solo occasionalmente ed è legato allo stress, può essere sufficiente adottare dei trucchi antiansia.

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