Tre banane al giorno per ridurre il rischio d’ictus

Per mantenersi in salute, bisogna mangiare sano. Questa è una delle teorie che più sponsorizziamo, perché il cibo deve essere uno strumento per mantenersi in forma e belli dentro e fuori. Se siete degli amanti delle banane, sarete felici di sapere che per abbassare del 21% il rischio di ictus bastano tre frutti al giorno. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Warwick (Regno Unito) e dell’Università di Napoli.

A svolgere l’azione preventiva è il potassio, presente in circa 500 mg in ogni frutto di media grandezza, in grado di ridurre la pressione sanguigna, uno dei principali fattori di rischio per l’ictus. Ovviamente il risultato sarebbe ottimale, se accanto a questo suggerimento si seguisse anche quello di abbassare il sale. Secondo gli esperti tutto ciò si tradurrebbe in una riduzione di ben 1.155.000 morti per ictus in un anno su scala mondiale.

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Consigli utili per migliorare la qualità del sonno

Dormire è tra le attività migliori per mantenersi in forma, molti studi dimostrano il ruolo svolto dal sonno per mantenere la linea e un umore alto. Nel passato, gli psicologi sperimentavano le condizioni che creavano maggiormente disagio nelle persone e quasi tutti i risultati portavano ad un’importante conclusione: dormire bene aiuta a superare meglio tutte le difficoltà che si presentano nella vita. Ma come si può migliorare la qualità del sonno

Tante, forse troppe, le persone che al mattino accusano stanchezza pur avendo dormito per un quantitativo di ore sufficienti. Eliminando i casi di insonnia che possono essere affrontati in vari modi,  possiamo cercare delle soluzioni per migliorare la qualità del sonno, basta seguire alcune semplici ma efficaci regole. Per prima cosa, rallentare i propri ritmi prima di mettersi a letto, almeno 2 ore prima di dormire dovremmo evitare di stare davanti al PC o alla televisione (la luce dello schermo sovraeccitano l’organismo), evitare di fare attività fisica in tarda serata, evitare (per quanto possibile) di avere discussioni.

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Digiuno, una tecnica per prevenire il diabete

Digiunare fa bene alla salute. Qualcuno sostiene il contrario, soprattutto appena sente bussare i morsi della fame. Eppure secondo i ricercatori dell’Heart Institute dell’Intermountain Medical Center di Murray (Utah, Usa), il digiuno, se programmato ed effettuato sotto stretto controllo, riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e di malattie coronariche.

Non stiamo quindi parlando di saltare il pasto occasionalmente o di regimi alimentari improvvisati, ma di un digiuno studiato, magari proprio da un medico. Il motivo di questo risultato? Non mangiare provoca la fame, ovviamente, e il nostro corpo in risposta produce più colesterolo, permettendo così di utilizzarlo come fonte di combustibile al posto del glucosio. Questo meccanismo fa diminuire le cellule adipose: meno se ne hanno, meno è probabile che si sviluppi il diabete.

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Alitosi: maggiori cause e possibili rimedi

L‘alitosi può essere causata da numerosi fattori, primi fra tutti i problemi di igiene mentale o la presenza di carie che causano dei cattivi odori. Escludendo la scarsa igiene orale e/o la presenza di tartaro o carie, i motivi che stanno alla base dell’alitosi possono essere ricondotti anche a problemi gastrici, in particolar modo situazioni di reflusso gastroesofageo o ernia iatale, oppure da patologie a carico di fegato, reni e presenza di diabete.

Inoltre, la presenza di condotte alimentari disturbate (disturbi del comportamento alimentare) si manifestano spesso con alitosi così come la tendenza a continui digiuni. Se da una cura medica approfondita, i problemi di alitosi legati a possibili patologie organiche sono state escluse è opportuno valutare attentamente i cibi che assumiamo o i nostri stili di vita che possono nascondere i fattori che causano l’alitosi.

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salute dieta

Scegliere gli alimenti giusti per la salute degli occhi

Gli occhi sono tra le parti più delicate del nostro corpo maggiormente esposti a rischi provenienti dall’esterno (polvere, inquinamento, raggi solari, ecc.) e dall’interno (pressione alta, problemi al fegato, ecc.). Essi sono tra gli organi che segnalano immediatatamente problematiche fisiche, infatti, attraverso un esame oculare è possibile individuare malattie quali: disturbi tiroidei, itterizia, ipertensione, diabete, ecc. 

Con il processo di invecchiamento, gli occhi indeboliscono le proprie difese naturali e possono andare incontro ad una serie di problematiche che talvolta possono limitare e influenzare negativamente la vita della persona. Alcune parti dell’occhio, con l’avanzare dell’età, richiedono un aiuto che possiamo fornire attraverso il consumo di alcuni cibi che contengono sostanze importanti per la loro salute.

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Sushi: controlli sulle importazioni giapponesi

Il sushi finisce nel mirino e scattano i controlli sulle importazioni giapponesi in tutto il mondo. Dopo l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima, infatti, è stata rilevata la presenza di sostanze radioattive sia nel cibo, che nell’acqua.

Alcuni Paesi, hanno persino bloccato del tutto l’import. I dati sono allarmanti, e sembra che la situazione in Giappone sia destinata a peggiorare di ora in ora.

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L’alimentazione che fa bene ai reni

Chi soffre di reni deve necessariamente seguire una dieta, intendendo questa parola non la perdita di peso bensì una corretta alimentazione che serve a garantire la salute di questi organi così importanti per il nostro organismo: non dimentichiamo che i reni sono gli organi che eliminano le scorie.

Sulle abitudini alimentari relative alla salute dei reni ci sono diversi luoghi comuni, primo fra tutti è quello di bere almeno due litri di acqua al giorno per pulire i reni: si deve bere quando si ha sete, ossia quando lo richiede l’ organismo.

Il sale è un altro dei falsi miti dell’alimentazione di chi soffre di reni: non serve mangiare cibi insipidi, basta solo non abusare del sale; attenzione anche ai sali dietetici che contengono, sì, meno sodio ma se associati a certi farmaci possono provocare delle reazioni. Per sostituire il sale basta affidarsi alle spezie, mentre è da evitare il dado perché contiene molto sodio.

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Ora legale: l’alimentazione per combattere l’insonnia

La scorsa notte è entrata in vigore l’ora legale con il conseguente spostamento delle lancette dell’orologio un’ora più avanti; se è vero che ne guadagniamo in termini di ore di luce e di risparmio energetico, questo cambio dell’ora può provocare qualche disturbo al nostro sistema, soprattutto quelli legati all’insonnia.

Infatti, il dormire di meno, anche solo un’ora può provocare difficoltà di adattamento, tanto che la Coldiretti ha pensato di stilare una specie di “dieta dell’ora legale” indicando quali alimenti possono aiutare ad adattarsi al cambio dell’ora.

Nella nota si legge, infatti:

Pane, pasta e riso, lattuga, radicchio, aglio, formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta dolce favoriscono il sonno e aiutano l’organismo a rilassarsi; mentre alimenti conditi con curry, pepe, paprika e sale in abbondanza, salatini, alimenti in scatola e minestre con dado da cucina rendono più difficile addormentarsi.

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Voglia di maternità? mettiti a dieta

Durante la vita della donna esiste un periodo in cui il desiderio di maternità inizia a presentarsi nei pensieri di progettualità. Questo desiderio è legato oltre che dalla voglia di costruire una famiglia con una persona importante anche ad un desiderio individuale: vivere la bellezza dell’essere madri. La gravidanza però non è sempre facile da vivere, tante le donne che vivono questo periodo con difficoltà perchè lo stile di vita ne risulta profondamente modificato.

Per arrivare preparate alla gravidanza è importante anticipare tutti i cambiamenti che la gravidanza porterà con sè. In primo luogo, un aspetto molto consigliato anche dai medici è iniziare a perdere peso mettendosi a dieta al fine di arrivare in forma. Durante la gravidanza il peso che si dovrebbe acquistare non dovrebbe essere superiore ai 10 Kg. Il non superamento di questo limite è molto importante per la salute della donna: un aumento di peso andrebbe a sovraccaricare le articolazioni, potrebbe portare con sè dei problemi alla schiena e aumentare problemi alle gambe (aumento di problemi di circolazione).

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Trattamenti di Idroterapia per ritrovare l’equilibrio dell’organismo

L’Idroterapia è un trattamento che utiliza i poteri dell’acqua per donare al corpo un benessere psico-fisico globale. Essa stimola le funzioni naturali nell’organismo attraverso i benefici che derivano da un particolare uso dell’acqua. Tra i trattamenti di idroterapia maggiormente utilizzati abbiamo:

  • la doccia scozzese effettuata con getti di acqua fredda e il successivo calore di un telo da bagno scaldato. Questo trattamento è particolarmente indicato per stimolare la circolazione e purificare la pelle;
  • la talassoterapia che utilizza l’acqua di mare per curare problemi circolatori, problemi di pelle e alle articolazioni;
  • la sauna, usata per purificare la pelle dalle tossine accumulate attraverso il sudore;
  • il semicupio che utilizza contemporaneamente acqua fredda e acqua calda applicate a due diverse parti del corpo.

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Un cosmetico fatto in casa per la bellezza del viso

La pelle del viso è esposta a numerosi agenti ambientali che la rendono impura e una pelle non pulita in maniera accurata da luogo a inestetismi cutanei (irritazioni cutanee, rossori, opacità e comparsa di brufoli e/o punti neri, ecc.) Per mantenere una pelle luminosa e sana è bene utilizzare almeno una volta al mese dei prodotti in grado di pulirla a fondo (scrubs, creme idratanti, tonici, ecc.). I prodotti cosmetici a base di olii vegetali in commercio sono molti e in linea di massima sono tutti molto efficaci.

Vorremmo presentare un’alternativa ai prodotti cosmetici da acquistare con una pastella scrubs fatta in casa. Per preparare il composto del peeling sono necessari i seguenti ingredienti: sale fino, olio extravergine di oliva o olio di sesamo. Il sale funge da scrubs mentre l’olio è importante per mantenere l’idratazione della pelle. Per preparsi al peeling del viso dovete mescolare bene tutti gli ingredienti.

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Piatto iposodico: vellutata di carote

Il sale andrebbe limitato nella preparazione delle pietanze perchè è già presente in molti alimenti che consumiamo. Per insaporire i nostri piatti esistono molti sostituti del sale che donano sapore e profumi straordinari. Oggi vorremmo presentarvi una ricetta perfetta per la cena e che, grazie ai suoi ingredienti, fornisce importanti sostanze al corpo: vellutata di carote e patate

Ingredienti della vellutata di carote e patate per 4 persone

  • 500 grammi di carote;
  • 2 patate;
  • 50 grammi di pane senza sale;
  • 1000 ml di acqua o brodo;
  • 2 spicchi di aglio;
  • 50 grammi di prezzemolo;
  • erbe aromatiche. Si consigliano le seguenti erbe: salvia (1 cucchiaino) e timo (1 cucchiaino);
  • pepe di Cayenna.

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Il consumo corretto dell’acqua

In commercio esiste una gran varietà di acqua, si stima che ci siano almeno un centinaio di tipologie che variano in base alle quantità di sostanze in essa contenute. La prima e più importante classificazione dell’acqua è fatta in base al cosiddetto “residuo fisso“, residuo dei sali minerali contenuti nell’acqua evaporata a 180°C. In base a tale classificazione abbiamo le seguenti tipologie di acqua:

  • Acqua a basso residuo fisso, sono acque minimamente mineralizzate, che hanno un residuo fisso minore o uguale a 50 mg/l;
  • Acqua oligominerale, con un residuo fisso compreso tra 50 e 500 mg/l;
  • Acqua medio minerali, con un residuo fisso compreso tra 500 e 1500mg/l;
  • Acqua ricca di sali minerali, con un residuo fisso che va oltre i 1500 mg/l.

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Il prezzemolo è un valido aiuto per chi soffre di ipotiroidismo

L’ipotiroidismo è una patologia causata dall’incapacità della tiroide di sintetizzare la quantità di ormoni adeguata alle esigenze dell’organismo, provocando un rallentamento nei processi metabolici, e si manifesta con sintomi quali aumento del peso corporeo, stipsi, anemia, sonnolenza, intolleranza al freddo.

Per combattere l’ipotiroidismo ci sono dei farmaci medici, ma anche dei rimedi naturali, tra di essi il prezzemolo è senza dubbio quello più adatto per curare questa patologia della tiroide. Per ottenere i massimi benefici dal prezzemolo bisogna usarlo negli alimenti, in quanto la sua ricchezza di minerali, soprattutto di iodio, di vitamine, soprattutto la A, la C e la E, e di clorofilla, aiuta a combattere i sintomi che provoca questa malattia.

Il fatto che il prezzemolo contenga lo iodio è molto importante, in quanto i disturbi della tiroide sono spesso dovuti ad una carenza di questo minerale: infatti se manca lo iodio la tiroide non può sintetizzare i suoi ormoni e si manifesta l’ipotiroidismo.

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Gluten Sensivity, ovvero la sensibilità al glutine

Sicuramente tutti avrete sentito parlare della celiachia, forse un po’ meno della “Gluten Sensivity”, che non è una forma attenuata della celiachia, ma una malattia che si diversifica da essa dal punto di vista molecolare e dalla risposta immunitaria, anche se la causa scatenante della patologia è la stessa.

Gluten Sensivity significa “sensibilità al glutine”: questo è il nome che le hanno dato i ricercatori che hanno studiato le caratteristiche di questa patologia che, in Italia, interessa ben 3 milioni di persone.

Lo studio è stato condotto dal Dottor Alessio Fasano, professore di pediatria all’Università del Maryland School of Medicine, a Baltimora, con la collaborazione dell’Università di Napoli, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica “BMC Medicine”. La Gluten Sensivity viene diagnosticata soprattutto in pazienti adulti con problemi di tipo intestinale che in passato venivano indicati come disturbi del colon irritabile.

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La vitamina B riduce la sindrome premestruale

Noi donne sappiamo bene quanto può essere fastidiosa la sindrome premestruale, che oltre al ben noto nervosismo, spesso è fatta anche di mal di pancia, mal di schiena e altri disturbi dell’umore; per combattere la sindrome premestruale ci sono diversi rimedi, da quelli della nonna a base di tisane all’assunzione di magnesio, passando per gli antidolorifici specifici, che però non sempre sono veramente utili.

Oggi, per fortuna, c’è una buona notizia: i ricercatori dell’Università del Massachusetts hanno scoperto che basta un’integrazione alimentare di vitamina B per ridurre i disturbi legati alla sindrome premestruale.

Secondo gli autori della ricerca, pubblicata sul Journal of Clinical Nutrition, aumentare l’apporto della vitamina B con l’alimentazione, inoltre, è molto più utile che ricorrere agli integratori vitaminici; basti pensare che inserendo, o aumentando, nella propria dieta, il consumo di alimenti come cereali e spinaci, la sindrome premestruale si riduce del 25%.

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Pancia gonfia e stipsi, il magnesio è utile?

Pancia gonfia e stipsi. Due problemi che colpiscono gli adulti, ma anche i bambini. Di base c’è un’alimentazione povera di fibre e una vita troppo sedentaria. I grandi stanno ore alla loro scrivania a lavorare, mentre i bambini fermi sui banchi di scuola e poi a casa guardando la tv o a giocare con il pc. Come si riduce questo problema? Si utilizzano degli integratori alimentari a base d’idrossido di magnesio contenenti lassativi, che non è l’ossido di magnesio, con cui spesso viene confuso.

Su questa prassi ci sono due correnti di pensiero: qualche esperto sostiene che rendere meno pigro l’intestino così possa portare all’ipermagnesia, mentre altri studi sono dell’idea che il rischio si minimo. A far chiarezza è uno studio pubblicato sul World Journal of Gastroenterology.

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Fisico a mela o a pera? Il rischio infarto è lo stesso

Qualche ricerca tempo fa aveva sostenuto che avere un fisico a mela fosse pericoloso per la salute. Questa struttura potrebbe causare un aumento del pericolo d’ictus e d’infarto, rispetto a chi ha il fisico a pera (ovvero con i fianchi molto larghi e il resto del corpo pressoché normali).  Secondo una ricerca guidata dall’University of Cambridge (GB), questa differenza non esiste: i rischi sono gli stessi.

Lo dimostra un’analisi internazionale svolta da 200 scienziati provenienti da 17 Paesi, su 220 mila adulti. In principio, alcuni esperti hanno sostenuto che le persone con “obesità centrale” presentano un rischio tre volte maggiore di subire un attacco cardiaco rispetto alle persone con obesità generale (indicata dall’indice di massa corporea).

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