Dieta del rientro: no alle pillole ormonali

Proprio qualche giorno fa vi avevamo fornito alcuni consigli per perdere i chili di troppo accumulati durante le vacanze, in quanto, molto spesso, l’estate lascia in eredità un po’ di grasso superfluo. Purtroppo, però, non tutti scelgono di seguire una dieta sana a base di frutta e verdura, ma si affidano o al fai da te o ricorrono alle pillole ormonali per stimolare la tiroide, e quindi, il metabolismo.

L’allarme arriva dal centro di ricerca Cerifos, il quale ha registrato un aumento nel consumo di pillole contenenti ormoni stimolatori della tiroide, proprio con lo scopo di favorire il metabolismo.

Inutile dire che i danni per la salute sono ingenti: si va dalle palpitazioni al nervosismo, alla diarrea, passando per la tachicardia alla sudorazione eccessiva. Ma non è finita qui; con l’assunzione di queste pillole è possibile che aumenti il livello di calcio nel sangue e che, di conseguenza, si incorra nella perdita della massa ossea.

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La dieta alcalina

La dieta alcalina, come è facile immaginare, si basa sul consumo di cibi (frutta, verdura, noci, tuberi) che, una volta metabolizzati, rilasciano nell’organismo residui alcalini, a scapito di alimenti acidificanti quali carni, formaggi, pesci, crostacei, albume d’uovo, latte, alcuni tipi di legumi, tè, caffè e cereali.
Il presupposto di questa dieta, nota anche come alcalinizzante, è che un consumo eccessivo di cibi che rilasciano residui metabolici acidi finisca per alterare l’equilibrio acido-basico dell’organismo causando la perdita di minerali essenziali nelle ossa alla quale seguirebbe una sorta di acidosi cronica che, per quanto di lieve entità, esporrebbe allo sviluppo di alcune patologie e contribuirebbe alla percezione di un malessere generale a causa dell’aumento dei radicali liberi e dell’indebolimento del sistema immunitario.

Pane integrale: ecco perchè consumarlo

Le proprietà salutari del pane integrale ormai sono ben note a tutti; già diversi studi ne consigliavano il consumo, e proprio in questi giorni sono stati resi pubblicati i risultati di una ricerca europea sull’American Journal of Clinical Nutrition. Lo studio in questione spiega che le  proprietà del pane integrale sono da attribuire alle fibre alimentari bioattive presenti nei cereali integrali.

Secondo gli scienziati, le fibre contenute nei cereali sarebbero utili per combattere gli aumenti di peso anche per motivi, per così dire, pratici: l’alto contenuto dei fibra dei cereali integrali costringere ad una masticazione più lunga, fattore che sembrerebbe utile per limitare il consumo di un determinato alimento.

Non da meno sono le proprietà delle altre sostanze che compongono i cereali integrali, come gli antiossidanti e gli steroli, dei composti dall’azione protettiva; proprio per individuare tutti le sostanze attive presenti nei cereali, è stato avviato un progetto europeo chiamato “Healthgrain”, che coinvolge ben 15 Paesi. Le ricerche del progetto “Healthgrain” sono state concentrate soprattutto sui cereali più usati per produrre il pane, ovvero il frumento e la segale.

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La dieta dei cinque fattori

Proprio qualche giorno fa vi avevamo raccontato dell’ultima follia delle stars di Hollywood, ovvero la dieta Baby Food, ma si sa che le dive une ne pensano e cento ne fanno, ed eccovi di nuovo a parlare di alimentazione dei vip. Eh sì, perché se da una parte ci sono le dive che seguono la dieta a base di omogeneizzati, dall’altra ci sono quelle che invece seguono quella dei 5 fattori, che se non altro è molto meno assurda di quella a base di pappette per bambini.

La dieta dei 5 fattori è stata ideata dal nutrizionista Harley Pasternak, e in questo regime alimentare tutto ruota intorno al numero cinque, eccovi qualche esempio: cinque sono i pasti da fare nell’arco della giornata per non sentire la fame, e quindi colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena, la dieta deve essere seguita per cinque settimane e i menù devono essere preparati con cinque ingredienti salutari.

Harley Pasternak è un considerato un vero e proprio guru per quello che riguarda l’alimentazione e la forma fisica; è laureato in Scienze della Nutrizione all’Università di Toronto e tra i suoi sostenitori ci sono stars del calibro di Lady Gaga, Halle Berry, Robert Pattinson e Jennifer Hudson. Pasternak ha sdoganato i segreti della forma fisica dei divi di Hollywood pubblicando il libro che spiega la dieta dei 5 fattori, ovvero “5 Factor World Diet Book”.

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La frutta e la verdura di settembre

Con gli ipermercati e la grande distribuzione è possibile avere a disposizione ogni tipo di frutta e di verdura in qualsiasi periodo dell’anno; dal punto di vista nutrizionale, però, sono da preferire la frutta e la verdura di stagione, in quanto riescono più facilmente a mantenere intatte le loro proprietà benefiche, il che non sempre è possibile negli altri prodotti che, magari, affrontano un viaggio molto lungo prima di arrivare in Italia.

Ovviamente non è da tralasciare l’aspetto economico: la frutta e la verdura di stagione sono sicuramente meno costose rispetto a quelle coltivate in serra riscaldata o provenienti da altro Paese. Consumando esclusivamente frutta e verdura di stagione non si rischia certo un’alimentazione povera o monotona, perché il nostro clima temperato permette di avere a disposizione tanti tipi di ortaggi e di frutta durante tutto l’anno.

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Donne e sovrappeso crescente, un legame che si può spezzare

Stando alle statistiche, le donne che vivono nei paesi industrializzati ingrassano, inevitabilmente, al ritmo di seicentocinquanta grammi l’anno. Tuttavia, secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della School of Public Health and Preventive Medicine della Monash University di Melbourne e pubblicato sul British Medical Journal, quello che sembra essere il triste destino della donna nelle società opulente e sprecone può essere evitato seguendo un programma di mantenimento del peso in cui dieta, ginnastica e supporto motivazionale la facciano da padrone.

La ricerca ha coinvolto un campione di 250 donne con un’età media di 40 anni la metà delle quali è stata inserita in un programma focalizzato

Sui cambiamenti nei comportamenti relativi alla dieta e all’attività fisica, ma non specificamente sulla perdita di peso

I partecipanti sono stati pesati, misurati e hanno completato un questionario. Negli incontri, successivi, oltre a fornire loro informazioni su dieta, attività fisica e strategie di comportamento, sono stati discussi gli obiettivi personali, le aspettative e la prevenzione delle ricadute. Sono stati identificati i problemi e i freni al cambiamento dei comportamenti e preparati i piani di azione individuali

Le donne sono state inoltre incoraggiate a costituire gruppi di cammino, è stato fornito loro un contapassi per monitorare l’andamento ed è stato loro chiesto di misurare il peso regolarmente

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I consigli per perdere peso dopo le vacanze

Con il primo week end di settembre bisogna prendere atto che, purtroppo, anche per quest’anno le vacanze estive sono giunte al termine e che, se non è già avvenuto la settimana scorsa, è tempo di tornare in ufficio e alla vita di tutti i giorni. Se le vacanze, oltre ad abbronzatura e momenti piacevoli vi hanno lasciato in ricordo anche un paio di chili in più dovuti a spaghettate in compagnia, gelati e fritture, eccovi qualche consiglio per recuperare la forma ed affrontare l’autunno nel migliore dei modi.

La lista con i consigli per smaltire gli eccessi delle vacanze è stato stilato dagli esperti di “Altroconsumo” e, più che un vademecum, si tratta di una serie di consigli pratici per riprendere la vita di tutti i giorni in modo sano e consapevole.

La prima cosa da fare è sicuramente riequilibrare la dieta eliminando i cibi spazzatura e quelli troppo grassi, ma anche i dolci, gli alcolici e le bibite zuccherate. Solo la colazione potrà essere un po’ più abbondante degli altri pasti, pur essendo, tuttavia, a base di alimenti leggeri come frutta fresca, yogurt e latte scremato.

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I sensi di colpa non aiutano a dimagrire

Mettersi a dieta e non sbagliare mai. Dire per sempre basta a enormi piatti di pasta, dolci e cioccolata e non avere rimpianti, non guardarsi mai indietro. Credo siano proprio questi i traguardi più ambiti da tutti coloro che si mettono a dieta con l’intento di perdere peso; eppure non tutti riescono a raggiungerli, anzi non ci riesce quasi nessuno ed è del tutto normale che sia così.

Infatti, fare uno strappo alla regola, quando si segue una dieta dimagrante, è non solo inevitabile, ma, al contrario di quanto si pensa comunemente, anche del tutto lecito e può tornare persino utile alla prosecuzione della dieta stessa. Forse non tutti sanno che mettersi a dieta con la consapevolezza che di tanto in tanto è possibile concedersi qualche sfizio è un punto di partenza di gran lunga migliore rispetto all’auto-imposizione di divieti assoluti che rischiano, quando non rispettati, seppure episodicamente, di tramutarsi in vere e proprie trappole.

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Lo zinco: i pro e i contro di questo minerale

Lo zinco è un minerale molto importante per l’organismo, tanto da essere indispensabile per far funzionare bene diversi organi. Lo zinco è presente nella composizione di oltre 200 enzimi, ovvero di sostanze chimiche che hanno il compito di accelerare i processi cellulari; inoltre è fondamentale per lo sviluppo degli organi riproduttivi e per il corretto funzionamento delle funzioni della prostata.

Non è finita qui; lo zinco serve anche alla sintesi delle proteine e alla formazione del collagene, e aiuta il fegato a proteggersi dagli elementi chimici. In poche parole, lo zinco è fondamentale per l’organismo e per il suo corretto funzionamento: basti pensare che una carenza di questo minerale può provocare rallentamenti nella guarigione delle ferite e, addirittura un rallentamento nella crescita dei bambini.

La dose giornaliera consigliata di zinco è di circa 15-20 milligrammi da assumere attraverso la dieta; lo zinco, infatti, è presente in molti alimenti, soprattutto nella carne bovina, nei legumi, nei cereali, nel pesce e nel pollame; altri cibi che contengono una discreta quantità di questo minerale sono i funghi, le patate americane, il tuorlo d’uovo e la zucca.

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L’ultima follia delle stars: la dieta a base di omogeneizzati

Qui su Dietaland ve lo abbiamo detto tante volte: le diete delle stars di Hollywood sono le meno indicate per perdere peso in modo sano e sicuro, in quanto alternano menù da fame a giorni in cui mangiano i cibi dei fast food. Proprio su questa linea si colloca l’ultima trovata in campo alimentare proveniente da Oltreoceano, vale a dire la dieta Baby Food, che consiste nel nutrirsi quasi esclusivamente di omogeneizzati.

Questa dieta così bizzarra è stata ideata dalla personal trainer dei vip Tracy Anderson, la quale ha ideato un regime alimentare composto unicamente da omogeneizzati, pappe di frutta e verdura e purè, senza la minima presenza di cibi solidi che, secondo la Anderson sarebbe in grado di far perdere peso molto velocemente.

Nonostante sia chiaro che la dieta Baby Food sia assolutamente da evitare, pare che sia seguita da molti i vip; i nomi? Nonostante abbia smentito di seguirla, sembra che Jennifer Aniston sia una fan di questa dieta, che seguirebbe per non scomparire accanto alla longilinea Nicole Kidman, con la quale sta per girare un film. Anche la “casalinga disperata” Marcia Cross era stata indicata come seguace di questa dieta a base di omogeneizzati, ma anche lei, come la Aniston, ha smentito.

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La dieta chetogenica

Con il termine dieta chetogenica si fa riferimento a regimi alimentari dimagranti caratterizzati dalla drastica riduzione dei carboidrati e basati sul presupposto che un elevato introito di proteine e grassi favorisca il consumo di questi ultimi a scopo energetico, evitandone l’accumulo. L’organismo, infatti, utilizza di norma i carboidrati per “produrre” l’energia di cui necessita ma quando le riserve di questi sono insufficienti ricorre ai grassi per ottenere il medesimo risultato.

Il dimagrimento effettivamente ottenibile grazie alle diete chetogeniche è dovuto inizialmente alla perdita di acqua e al consumo di glicogeno (il carburante dell’organismo ottenuto dai carboidrati); solo in seguito la riduzione dell’introito calorico giornaliero, favorita dal potere saziante di grassi e proteine, determina il dimagrimento vero e proprio dovuto alla perdita di grasso corporeo

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L’importanza dell’autocontrollo nella dieta

Sappiamo tutti molto bene che seguire una dieta dimagrante non è facile, qualunque sia il numero di chili che dobbiamo buttare giù. L’interruzione della dieta poi è vissuta da molti come un vero e proprio fallimento e conduce a sentirsi sconfitti, frustrati, generando sensi di colpa e, talvolta, scarsa stima di sè. Molto spesso però questo tipo di situazione è causata da una certa mancanza di autocontrollo che impedisce di cedere alle tentazioni dalle quali si è continuamente circondati.

Quel pezzo di dolce rimasto in frigo, una cena con gli amici, una barretta di cioccolata che improvvisamente fa capolino dalla dispensa, dove magari stava nascosta da un bel po’… sono solo alcuni esempi di situazioni che mettono a rischio tutti i nostri buoni propositi. Per non parlare poi di quelle condizioni di stress, sempre in agguato, che ci spingono a cercare nel cibo, meglio se ipercalorico, una valvola di sfogo e un momento di autoconsolazione.

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Il riso nero, un anticancerogeno naturale

Avete mai sentito parlare del riso proibito o Forbidden Rice? Si tratta del riso nero, una varietà di riso che in Giappone veniva usato a scopo decorativo dal popolo, come ad esempio per adornare il sushi, e ad uso culinario dai nobili.

Secondo una ricerca condotta dagli scienziati della Louisiana State University e presentata alla annuale riunione dell’American Chemical Society, a Boston, il riso nero contiene delle particolari caratteristiche nutritive che lo renderebbero molto utile contro il cancro e contro le  malattie cardiache.

I ricercatori americani, hanno analizzato la crusca del riso nero e vi hanno scoperto un’ottima quantità di antociani, degli antiossidanti naturali, responsabili, tra l’altro, del colore scuro di alcuni alimenti, quali mirtilli e ribes.

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Intolleranze alimentari: come curarle con le erbe

Come abbiamo più volte specificato nei nostri post, le intolleranze alimentari sono delle ipersensibilità verso un certo cibo, che si differenziano dalle allergie vere e proprie in quanto non producono shock anafilattici, ma si manifestano con sintomi quali cefalea, cattiva digestione o diarrea.

Disturbi che a prima vista sembrano trascurabili ma che, oltre ad essere molto fastidiosi, causano una progressiva intossicazione dell’organismo; per questo motivo in caso di intolleranze alimentari è necessario seguire una dieta mirata stabilita dal nutrizionista, che accerterà anche con analisi specifiche, a quali cibi siete intolleranti. Tuttavia, alcune erbe e piante medicinali riescono ad alleviare lo stato di malessere generale provocato da questo tipo di intolleranze; fermo restando che prima di assumere qualsiasi rimedio è meglio consultare un medico.

Contro crampi e diarrea sono utili 30 gocce di alchemilla sciolte in poca acqua, da assumere mattina e sera, oppure la tintura madre di bistorta. Per bloccare l’infiammazione che provoca ogni caso di intolleranza alimentare, è utile il ribes nero, una pianta del sottobosco ricca di acidi grassi e di polifenoli; anche in questo caso 30 gocce di tintura madre, sciolte in acqua da assumere mattina e sera, sono l’ideale.

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Le proprietà dimagranti dell’alga Wakame

Tra le alghe brune giapponesi più ricche di proprietà benefiche c’è sicuramente l’alga Wakame (Undaria pinnatifida), un’alga dalla forma di una foglia dentellata lunga circa sessanta centimetri; l’alga Wakame possiede un sapore molto delicato e può essere consumata senza essere cotta, ma dopo un necessario ammollo di circa mezz’ora per renderla commestibile, oppure scottata per qualche minuto, come accompagnamento di riso, pasta, tofu, carne e pesce o, ancora, per arricchire le minestre e le insalate.

La caratteristica più importante dell’alga Wakame è quella di contenere la Fucoxantina, un principio attivo utile per perdere peso oppure per mantenere quello raggiunto; questa molecola, infatti, favorisce lo smaltimento e l’eliminazione del grasso corporeo: insomma pare proprio che l’alga Wakame sia utile per dimagrire e per evitare accumuli di grasso, soprattutto nella zona addominale.

Le proprietà dell’alga Wakame sono state confermate da uno studio del Centro Ricerche Giapponese dell’università di Okkaido che ha evidenziato come la Fucoxantina sia utile per stimolare i meccanismi che portano allo scioglimento del grasso corporeo in eccesso.

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La tisana che contrasta la cellulite

Rimedi anticellulite

Oltre a rappresentare un odioso inestetismo, la cellulite è anche un problema di ordine medico; la si può definire infatti, una vera e propria “condizione alterata” del tessuto sottocutaneo che prolifera in cellule adipose. Si riscontra dunque sotto la pelle e presenta ipertrofia delle cellule adipose, per cui, negli spazi intracellulari vi è la formazione di liquidi in eccesso. Si assiste pertanto ad uno squilibrio del sistema venoso e linfatico, al rallentamento del flusso sanguigno e dunque ad  una ritenzione di liquidi da parte dei tessuti.

E’ fondamentale dunque affrontarla in modo capillare ed efficace ed agire su più fronti, quindi non solo con trattamenti e diete alimentari bensì anche con l’uso di tisane che svolgano un’anzione drenante, benefica e purificatrice, contro la pelle a buccia di arancia.

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La dieta giapponese

Tra le diete più in voga in questo periodo c’è la dieta giapponese che promette di far perdere due chili in una settimana e di assicurare salute e forma fisica senza dover rinunciare al cibo. Di sicuro starete pensando alla dieta giapponese come ad un regime alimentare a base di alghe e pesce crudo, in realtà non è così, in quanto è una dieta piuttosto varia e di sicuro ricca di nutrienti: basti pensare che la popolazione giapponese è quella che ha meno problemi di obesità e il più alto tasso di longevità.

Il cibo giapponese è leggero e aromatico, a base di ingredienti ricchi di antiossidanti e con pochi grassi. I piatti della cucina giapponese vengono preparati con molta cura, le porzioni non devono essere mai abbondanti ma gustose, e il cibo va assaporato e mangiato lentamente.

I capisaldi della dieta giapponese sono il riso, che è anche la fonte di carboidrati più importante, il pesce, la soia, la frutta, la verdura, alghe e funghi giapponesi: insomma un mix di alimenti ricchi di antiossidanti, acidi grassi Omega 3 e fitoestrogeni. A parte questi cibi base, sono molto consumati anche spezie, aromi, germogli, cavolo e insalate a foglia verde, mentre sono assunti con molta parsimonia il pesce grasso, la carne rossa e i condimenti elaborati.

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