Con buttercup eviti le abbuffate dei cenoni e aperitivi

buttercup contro cenoni natalizi e aperitivi

Dicembre è il mese più pericoloso perla linea, visto il gran numero di occasioni conviviali in cui si è coinvolti: brindisi con amici e colleghi, pranzi natalizi in famiglia, cenoni di Capodanno, con relative offerte di panettone e bevande ipercaloriche. Il rischio è quello di accumulare 3-4 chili in pochi giorni, specialmente se non si sa dire di “no” all’insistenza altrui e si prova imba­razzo all’idea di rinunciare a mangiare mentre si sta in compagnia. Questo problema è particolarmente sentito da certe persone insicure e timorose del giudizio degli altri, che tendono ad adeguarsi alle abitudini o alle mode del momento.

Un ottimo rimedio in questi casi è costituito da Buttercup un fiore californiano indicato per attivare la fiducia e la forza di volontà, evitando di cedere a inutili lusinghe dannose per il peso forma. Il fiore è utile:

  • nei soggetti insicuri che non sanno dire di no e si fanno sempre convincere dagli altri
  • in caso di scarsa autostima e complessi di inferiorità
  • se si mangia troppo per adeguarsi a mode o all’insistenza altrui
  • per chi si sente diverso a causa del soprappeso e si abbuffa per tamponare il disagio
  • per placare la fame nervosa che tende ad aumentare durante le feste

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Pancia piatta con mais e riso

pancia piatta con mais

Quando ci sono degli aumenti di peso anche la pancia si gonfia perché i chili di troppo si concentrano nella zona del ventre; cosa fare in questa situazione? La cosa migliore è eliminare dalla dieta, per un certo periodo, i carboidrati raffinati e i lieviti in genere, ed introdurre mais e riso. Cereali come riso e mais contengono un alto numero di fibre in grado di rallentare l’assorbimento degli zuccheri e di tenere sotto controllo i valori della glicemia nel sangue, ma non solo: vediamo nello specifico le loro proprietà.

Il mais è un cereale che contiene buone quantità di betacarotene, ferro, vitamine e minerali, e in più è assolutamente privo di glutine; il mais può essere consumato nelle classiche pannocchie cotte al forno o bollite, oppure si possono usare i suoi chicchi in insalata, ma è ottimo anche sotto forma di fiocchi e di gallette, o come polenta e pasta.

Il riso è il cereale più coltivato e diffuso nel mondo, grazie alla sua versatilità in cucina, alle tante varietà e proprietà nutritive; il riso è infatti ricco di potassio e di fosforo, di amido, di proteine e vitamine, ed è povero di sodio. Essendo facilmente digeribile è un alleato della dieta e dell’organismo, in quanto possiede proprietà in grado di rafforzare denti, ossa, pelle e unghie, e di regolare la funzionalità dell’intestino.

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Stai per sposarti? Ingrasserai!

ingrassare dopo matrimonio

Una neo-moglie su cinque mette su dieci chili entro un anno dal matrimonio. Questo almeno secondo i risultati di una ricerca inglese pubblicata sul Daily mail e commissionata da una nota azienda produttrice di bevande dietetiche; tremila le sposine coinvolte nella ricerca, la metà delle quali dice di non essere affatto preoccupata dell’aumento di peso conseguito dopo le nozze.

il 22% delle intervistate dichiara infatti di non vedere più la necessità di mantenere il peso forma per piacere all’uomo che ha già impalmato, mentre una buona fetta di non trovare sufficienti motivazioni per mantenersi in linea dopo aver brillantemente superato la prova il giorno delle nozze e in luna di miele. Ben più triste invece il punto di vista delle giovani mogli che ammettono di aver mangiato di più per superare la delusione del dopo cerimonia e di quelle che dichiarano di essersi rifugiate nel cibo perchè non avevano praticamente più nulla da fare una volta superato il vorticoso momento dell’organizzazione delle nozze.

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Ottimi brucia grassi: cardo e cavolo

cardo e cavolo brucia grassi

Sicuramente il fegato è un organo centrale del metabolismo. E’ deputato alla trasformazione e all’immagazzinamento dei principi nutritivi (carboidrati, proteine e grassi) introdotti con la dieta, alla detossíficazione delle sostanze nocive e alla loro trasformazione in prodotti di scarto. Questi ultimi vengono poi immessi nella bile, attraverso la quale raggiungono l’intestino per essere eliminate. Tra i segnali iniziali di un sovraccarico del fegato possono esserci stanchezza, sonnolenza, sbadigli frequenti, pigrizia, umore depresso.

Il peso può essere normale (ma poco alla volta inizia ad aumentare) oppure si avverte un gonfiore diffuso. In seguito, si modifica l’attività intestinale, con alterazioni dell’aspetto delle feci o della frequenza delle evacuazioni (stipsi e/o diarrea, anche alternate). La pancia è tesa e dolente e può esserci steatosi (accumulo di grasso nel fegato), aumento del livello di cole­sterolo nel sangue, aumento delle transaminasi.

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Le alternative alla carne nella dieta vegetariana

alternative alla carne nella dieta vegetariana

Qualche giorno fa vi abbiamo illustrato i benefici depurativi e disintossicanti della dieta vegetariana, che, pur prevedendo latte e uova, esclude la carne dal menù; quindi, come sostituire al meglio le proteine della carne? Una valida alternativa sono gli alimenti a base di legumi e cereali come soia e grano, due ingredienti dalla cui lavorazione, con l’aggiunta di altri prodotti, si possono ricavare bistecche, cotolette, ragù rigorosamente senza carne e privi di colesterolo e grassi saturi.

Vediamo insieme quali sono le migliori alternative alla carne. Innanzi tutto il tempeh, ottenuto dalla fermentazione dei fagioli di soia gialla, che per gusto assomiglia ad un mix di funghi e noci e che contiene proteine vegetali, fibre, calcio, ferro, acidi grassi e vitamina B. Poi c’è il tofu, ovvero un formaggio vegetale che si ottiene cagliando il latte di soia; il tofu è estremamente light: apporta solo 80 calorie ogni 100 grammi, e contiene proteine, vitamine e ferro, mentre è privo di colesterolo e grassi saturi.

Il seitan è un alimento di origine cinese che si ottiene dalla lavorazione della farina di grano dalla quale viene estratto e concentrato il glutine; il seitan possiede valori simili a quelli della carne ma è privo di grassi saturi e colesterolo.

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Ecco come si dimagrisce: via i cibi dolci e salati

cibi dolci e salati

Chi crede che un problema di relazione sia  irrisolvibile, come un  matrimonio sbagliato, un lavoro che non piace, la mancanza di affetto da parte dei genitori, non ce la può fare a perdere peso. E sapete, care lettrici, che cibo si sceglie per superare le sconfitte della vita?  Secondo le ultime ricerche sono due i cibi che compensano le frustrazioni affettive: il dolce prima di tutto e poi il salato. Se ci sembra che i nostri rapporti non funzionino ci buttiamo nel 70% dei casi sui dolci e nel 30% su alimenti salati, come patatine, crackers, stuzzichini.

Ma più del 20% di queste persone confessa, secondo i ricercatori, di abusare sia dell’uno che dell’altro, cioè cominciano la giornata coi dolci per finire la sera con l’eccesso di cibi salati. Naturalmente sono loro che ingrassano di più. Il primo grande se­greto è eliminare dalla mente i pensieri e i rim­pianti: la nostra vita non va bene, non ci piace? Ebbene non rimuginiamoci su; più ci pensiamo e più ci deprimiamo e così c buttiamo sui dolci per trovare la sensazione di tenerezza e dolcezza che ci manca.

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Tè kapha, il tè per la terza costituzione dell’ayurveda

tè kapha

Secondo l’ayurveda la fisionomia delle persone viene distinta secondo tre costituzioni dosha: pitta, vata e kapha, ognuna delle quali prevede determinate caratteristiche fisiche e psicologiche e per le quali è studiata un’apposita alimentazione.

In questa situazione si inserisce il tè kapha, ossia il tè destinato alle persone dalla costituzione dosha kapha. Prima di scoprire cos’è il tè kapha nel dettaglio, vi illustreremo brevemente quali sono le peculiarità delle tre costituzioni dosha.

Le caratteristiche fisiche del dosha pitta sono capelli chiari e costituzione media, mentre quelle personali sono l’intelligenza, la determinazione, l’organizzazione, il coraggio e la tendenza alla leadership; le malattie che colpiscono più frequentemente i pitta sono l’ulcera, l’acne e l’emorroidi, e, inoltre, sono soggetti ad attacchi di collera e aggressività. I dosha vata possiedono un fisico snello e la pelle secca, sono persone molto attive, vivaci, creative e flessibili, ma soffrono di insonnia, disturbi nervosi, problemi digestivi e stati d’ansia.

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Prepararsi al Natale: la dieta vegetariana che depura

dieta vegetariana

D’inverno è più facile lasciarsi andare ad un’alimentazione abbondante e a uno stile di vita sedentario; inoltre, si sa che durante le festività natalizie siamo tentati di mangiare leccornie di ogni tipo. Quindi, in vista delle prossime scorpacciate essere necessario smaltire quel chiletto di troppo; missione impossibile? No, basta seguire per un paio di settimane una dieta vegetariana disintossicante.

La dieta vegetariana, che è priva di carne e pesce, è l’ideale per disintossicare il fisico e proteggere il corpo dall’azione del tempo, perché un menù ricco di frutta e verdura e privo di carne e pesce è in grado di assicurare la giusta dose di antiossidanti, con il risultato di avere la pancia piatta e la pelle luminosa.

L’alimentazione vegetariana è priva di grassi saturi e ricca di fibre e di vitamine, e quindi aiuta a mantenere il corpo snello e in forma; inoltre, la combinazione di verdura e frutta di stagione con noci e olio e semidi lino, migliora la circolazione e combatte i radicali liberi. La dieta vegetariana è utile anche perché la presenza di acqua, vitamine, fibre della frutta e della verdura aiuta l’organismo a depurarsi e ad eliminare le scorie, ottenendo un corpo più tonico, a proteggersi dai segni del tempo e dello smog, e in più dona energia e vitalità.

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Dossier Zona: dieta Zona e integratori

dossier-zona

Se è vero che la Zona si fonda sull’equilibrio tra macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi) è anche vero che i micronutrienti (vitamine e sali minerali) non vanno affatto trascurati; tuttavia, afferma lo stesso Sears, i cibi che portiamo in tavola ne risultano piuttosto carenti, rispetto a quanto non avveniva in passato, a causa dei processi di lavorazione e/o conservazione industriale cui vengono sottoposti.

Per ovviare al problema è possibile rivolgersi ad alcuni integratori alimentari che Sears suddivide in essenziali e importanti, cui si aggiunge un terzo gruppo che l’arguto papà della Zona definisce Polizze vita a buon mercato. Vediamoli uno per uno:

  • Integratori essenziali

Sears ritiene essenziali l’olio di pesce, la vitamina E e il Mauritius Cane Extract (indicato con l’acronimo MCE).

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Contro la ritenzione idrica mele e orthosiphon

ortosiphon

Collocati nella parte posteriore dell’ addome poco sopra i fianchi, i reni sono gli organi che filtrano il sangue e lo ripuliscono dalle scorie che in esso si trovano in conseguenza dei processi metabolici che av­vengono a livello cellulare. Quando l’ali­mentazione è ricca di proteine animali e di cibi salati, oppure quando assumiamo ali­menti o bevande ricchi di additivi, i reni sono costretti a un superlavoro che può favo­rire uno stato di intossicazione e un conse­guente aumento di peso.

Uno dei primi sintomi di intossicazione renale è l’emissione di urine scarse, molto concentrate, acide (come si può verificare semplicemente con uno stick urinario). Segnali successivi sono la ritenzione idrica, che si manifesta con gonfiori (edemi) solitamente periferici. In particolare, i liquidi ritenuti tendono ad accumularsi secondo la forza di gravità a livello di piedi, caviglie, dita delle mani e basso addome, provocando anche un aumento della circonferenza dei fianchi.

Alla lunga la ritenzione idrica può favorire processi infiammatori locali che portano a sovrappeso, flaccidità e cellulite soprattutto su cosce e glutei. Orthosiphon (Ortosiphonis aristatus, spicatus, stamineus), noto anche come tè di Giava, è una pianta originaria del Sud-est asiatico e dell’Australia tropicale. Favorisce l’eliminazione renale dei liquidi in eccesso nell’organismo ed è perciò indicato nella ritenzione idrica e per il trattamento della cellulite.

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Gli effetti collaterali della cavitazione estetica

cavitazione ed effetti collaterali

Cavitazione estetica, effetti collaterali

Come abbiamo più volte spiegato, la cavitazione estetica è un metodo tecnologico che permette di eliminare la cellulite ed avere una silhouette perfetta, senza ricorrere ad interventi invasivi e chirurgici come la liposuzione, in quando la cavitazione avviene attraverso l’utilizzo degli ultrasuoni.

Il fatto che la procedura venga effettuata in modo semplice e senza bisogno di interventi chirurgici, non esclude il fatto che possano esserci degli effetti collaterali, quindi, chi decide di sottoporsi alle sedute di cavitazione deve essere informato sulle eventuali reazioni di questi interventi; è importante, inoltre, che il trattamento venga effettuato da personale qualificato e in strutture adeguatamente attrezzate.

La cavitazione viene effettuata con gli ultrasuoni in grado di eliminare le cellule adipose, ma non tutte le frequenze sono uguali e, per questo, non tutte permettono di raggiungere gli stessi risultati;  servono quindi dei macchinari particolari, in quanto alla diversa frequenza è collegata la capacità di penetrazione nei tessuti, infatti, più una frequenza è bassa, maggiore sarà la capacità di accesso.

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Ricetta dell’insalata russa light

insalata russa light

Ecco un’altra versione salva linea dell’insalata russa, trasformata in in­voltini di salmone: questo pesce contiene i famosi Omega 3, aci­di grassi essenziali che favoriscono la formazione del colesterolo co­siddetto “buono” (HDL) e ha una quantità di proteine che si aggira intorno al 20-25%. Il  salmone in fette è l’ideale per realizzare salu­tari involtini con un ripieno di insa­lata russa senza uova, meno calori­ca rispetto a quella tradizionale. In questo modo, basta davvero poco per ottenere un piatto che, oltretut­to, si presta bene ad  essere servito sia come antipasto che come secondo

Ingredienti per 4 persone:

  • 8 fettine di salmone affumicato (160 g)
  • 100 g di patate
  • 50 g di maionese light
  • 100 g di giardiniera
  • 100 g di piselli
  • 100 g di fagiolini
  • 100 g di carote
  • 25 g di capperi sotto sale
  • aceto
  • limone
  • sale

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A dieta prima di Natale? Si ma senza esagerare!

a dieta prima di natale

Siete alla ricerca di una bella dieta facile, facile per arrivare in forma al giorno di Natale? Bene, siete capitati nel blog sbagliato. Credo infatti che la brutta esperienza capitata alla sempre bella Moira Orfei debba rappresentare un ulteriore ammonimento per coloro che sono disposti a tutto pur di giungere ad una tregua con la bilancia e chiami tutti quanti noi che ci occupiamo dell’argomento a un senso di responsabilità ancora maggiore. Per chi non lo sapesse infatti la nota artista circense è finita in ospedale per una indigestione causatele da un’improbabile dieta monocibo che l’ha condotta a nutrirsi solo di banane; sei al giorno per l’esattezza.

Come mai abbiamo scelto di parlarvene in apertura di questo contributo? Perchè, molto semplicemente, sappiamo che il numero di persone che pensa sia opportuno mettersi a dieta nel periodo immediatamente precedente le feste è piuttosto elevato e sappiamo anche che l’urgenza di smaltire qualche chiletto può condurci a fare scelte sbagliate e potenzialmente dannose come quella di ripiegare su una dieta dell’ultimo minuto squilibrata e restrittiva; e questo è un pericolo che non vogliamo far correre ai nostri lettori.

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In forma per le feste

in forma per le feste

Insieme alle occasioni conviviali aumenta, durante le festività natalizie, il pericolo di prendere quel chiletto di troppo che vanifica  gli sforzi magari fatti per tornare in forma; pranzi e cene completi di antipasti, primi, secondi e dolci, panettoni, frutta secca e torroncini sono infatti tentazioni alle quali è difficile sfuggire completamente e di certo l’alternativa non può essere ritirarsi a vita privata ed evitare tutte le situazioni che rischiano di rivelarsi un attentato per linea e salute.

Allora che fare per correre ai ripari?

Un’idea potrebbe essere quella di provare a compensare le mega abbuffate mantenendovi a “stecchetto” nei giorni successivi; questo naturalmente non vuol dire che dovrete saltare i pasti o ripiegare su dannose diete dell’ultimo minuto squilibrate e restrittive, quanto piuttosto che dovrete orientarvi su scelte alimentari sane, bilanciate e, soprattutto, disintossicanti.

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Piatto light per la vigilia di Natale: insalata russa con gamberetti

insalata russa gamberi

Questa delizia nasce a Mosca circa alla metà del diciannovesimo secolo, nelle cucine del­l’Hermitage, uno dei ristoranti più importanti della città. Era già allora un piatto molto ricco, anzi: lo era ancora di più rispetto alla ver­sione approdata da noi perché comprendeva carne fredda, salsiccia, prosciutto ecc. Nonostan­te sia una preparazione fredda facile da fare in casa e servita come antipasto soprattutto nelle occasioni di festa, e sebbene sia costituita preva­lentemente da cibi “poveri” come verdure lessate ridotte a tocchetti, ancora oggi l’insalata russa classica è comunque molto gustosa ma altrettanto insidiosa per la bilancia.

Con qualche accorgi­mento, però, è possibile portarla in tavola senza attentare alla linea e senza penalizzare la gola. Che differenza c’è tra la maionese classica e quella industriale light? Sostanzialmente, viene ridotta la presenza dei grassi, che sono quel­li che più incidono sul totale delle calorie. Attenzione però a non cadere nella tentazione di abbondare con la salsa gialla, partendo dal presup­posto che “tanto è light, e quindi non fa ingrassare”.

Non è proprio cosi. Se la maionese classica apporta circa 650 calorie all’etto, la stessa quantità di quel­la in versione alleggerita oscil­la tra le 370 e le 480. Quindi, è sempre bene non eccede­re. Come fare allora per ren­dere comunque invitante e appagante il piatto? Basta ag­giungere i gamberetti lessati, che si sposano bene con tut­ti gli altri ingredienti e in più forniscono anche proteine.

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Ricette light: minestra di zucca, finocchio e farro

minestra di zucca e farro

Più volte vi abbiamo sottolineato l’importanza di inserire nell’alimentazione zuppe e minestre, perché sono piatti nutrienti e sazianti, e altrettanto spesso vi abbiamo illustrato le tante proprietà della zucca; oggi è il momento di mettere in pratica queste informazioni è presentarvi un piatto nutriente e leggero, che alle virtù della zucca unisce quelle dei cereali, in particolare del farro, e la leggerezza dei finocchi, ovvero la minestra di zucca, finocchio e farro.

Nonostante siano presenti diversi ingredienti la zuppa, oltre ad essere nutriente e salutare è anche leggera: contiene, infatti, circa 160 calorie a porzione.

Minestra di zucca, finocchio e farro

Ingredienti

450 g. di zucca mantovana, 80 g. di farro perlato, due pomodori, 10 g. di olio di tartufo, 10 g. di concentrato di pomodoro, un finocchio, aglio, una cipolla, 20 g. di olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

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Dossier Zona: la scelta dei cibi pro-Zona

Se il cibo funziona come una vera e propria medicina, ecco che, afferma Barry Sears, la cucina di chi intende seguire la Dieta Zona deve trasformarsi in una vera e propria farmacia. Proseguiamo quindi il nostro dossier di approfondimento sulla Zona con una sintetica carrellata sui  cibi che non devono assolutamente mai mancare nella dispensa e nel frigo del perfetto zonista e, soprattutto, su quelli che invece andranno accuratamente evitati, almeno finchè non si è entrati abbastanza in confidenza con questa strategia alimentare.

  • Gli alimenti da bandire subito

Per prima cosa Sears consiglia di far sparire dalla cucina tutti i cibi che definisce ostili e sostituirli con altri che invece vi aiuteranno ad entrare in Zona; almeno per la prima settimana di dieta andranno banditi tutti i carboidrati sfavorevoli quali pane, pasta, riso, cereali secchi, merendine, biscotti e frutta secca.

Vanno poi eliminate tutte le fonti di grassi saturi e grassi polinsaturi omega 6: oli di semi, grassi vegetali, margarina e latticini interi; scegliete olio extra-vergine di oliva in luogo dei primi e latticini magri al posto dei secondi. No anche ai salumi che vanno sostituiti con fonti di proteine magre quali carni di pollo e tacchino.

Da evitare anche la frutta secca i succhi di frutta e alcuni vegetali che Sears definisce anti-Zona: frutti quali datteri, banane, fichi, mango, papaya, prugne secche e uva passa e ortaggi e verdure ricchi di amidi quali zucche, barbabietole, carote, piselli, patate e granoturco.

Intolleranza al lattosio, che fare?

intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio è causata dall’impossibilità di digerire il lattosio, il principale zucchero contenuto nel latte. Tale condizione è determinata dalla carenza di lattasi, un enzima che scinde il lattosio in zuccheri più semplici (glucosio e galattosio) che successivamente vengono assorbiti dal tratto gastrointestinale; se questo non accade il lattosio rimasto nell’intestino viene fatto fermentare dalla flora batterica con la conseguente insorgenza di sintomi quali dolori e crampi addominali, gonfiore e tensione addominale, meteorismo e diarrea.

E’ possibile distinguere l’intolleranza al lattosio in primaria e secondaria: nel primo caso l’organismo non produce lattasi per un difetto genetico e i sintomi si manifestano sin dalla prima infanzia, nel secondo la perdita dell’enzima è temporanea e può essere dovuta a infezioni o lesioni del tratto gastrointestinale o mutazioni dietetiche repentine o anche una celiachia non diagnosticata. I sintomi si sviluppano in genere intorno ai sei anni di vita.

Quando l’intolleranza al lattosio è secondaria la terapia consiste nella introduzione nella dieta di piccole quantità di latte e latticini che vengono poi aumentate progressivamente in modo da stimolare la produzione di lattasi; questa può essere infatti considerata un enzima inducibile nel senso che quando l’assunzione di latte e latticini è modesta e saltuaria ciò può far si che la produzione di lattasi non sia sufficientemente stimolata.

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