Il cellulare che aiuta a stare a dieta

Teenage Gossip.Sappiamo fin troppo bene come dovremmo mangiare per restare in salute, ma se una vocina ce lo ricordasse spesso e volentieri, forse saremmo anche più ligi alle regole. Visto che tutti abbiamo in tasca un cellulare, la vocina potrebbe essere la sua, con messaggi e video che ci spronino a restare a dieta. Lo ha pensato Andrea Grimes, una ricercatrice del Georgia Technology Institute, negli Stati Uniti, mettendo a punto un sistema per cellulari, l’EatWell.

Il sistema, presentato al convegno statunitense Computer Supported Work, è  una piattaforma che consente ai membri della community di sostenersi e incoraggiarsi a vicenda nel resistere alle tentazioni culinarie. Non c’è qualcuno che invia sms salutisti a raffica, ma una rete di persone che condividono l’obiettivo di perdere i chili di troppo e che si scambiano messaggi di incoraggiamento o video in cui raccontano le loro esperienze.

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I sette alimenti che ingannano la dieta

dieta3Seguire una dieta è sempre un sacrificio. Se poi alla fatica di osservare un’alimentazione corretta si deve aggiungere quella di evitare gli alimenti che ingannano chi è a dieta, lo sforzo è doppio. Proprio così, esistono alcuni cibi che sembrano sani e salutari, ma che si rivelano essere nocivi per la linea, in quanto ricchi di grassi e calorie. Innanzitutto è bene diffidare delle zuppe cremose. Questa pietanza potrebbe rivelarsi più calorica di quanto si pensa, perchè spesso tra gli ingredienti sono presenti il latte o la panna.

A torto si pensa che i biscotti privi di zuccheri non apportino molte calorie e per questo sia lecito consumarne in grandi quantità. E’ un errore. Basta controllare l’etichetta per accorgersi che gli alimenti senza grassi e senza zucchero contengono le stesse calorie di quelli regolari. Una bevanda ideale quando si è a dieta è il caffè perché di per sé privo di calorie. Molte persone hanno però l’abitudine di aggiungere il latte, senza rinunciare allo zucchero, aumentando così il rischio che il caffè si trasformi in una piccola bomba calorica.

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Calorie a bada se i piatti sono presentati bene

1052_MEDIUMA tavola gli occhi vogliono la loro parte. Chi pensa di iniziare una dieta lo deve tenere a mente, perché il senso di sazietà arriva più guardando una pietanza che gustandola. Lo rivelano i risultati di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Universitiy of Illinois e pubblicato sulla rivista scientifica Obesity Research, secondo il quale i fattori percettivi concreti come quelli offerti dalla vista hanno un’influenza sulle nostre scelte che è più forte di quella indotta da conoscenze astratte quali il valore nutritivo di un certo alimento.

E’ stata sottolineata, inoltre, l’importanza di mangiare lentamente così da dare il tempo al nostro organismo di inviare segnali di sazietà al cervello. Questa ricerca ha anche dimostrato quanto l’importanza di stimoli visivi, quali il modo in cui si presentano le porzioni, può influire enormemente sulla quantità di cibo ingerita ingannando lo stomaco circa la reale richiesta di calorie che l’organismo fa.

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A dieta senza soffrire: piccoli suggerimenti per cominciare a perdere peso

Tra poco tornerà la primavera e il problema del sovrappeso comincia a farsi sentire. L’idea della dieta è sempre uno spauracchio per via delle rinunce a cui ci costringe. Vediamo insieme come non alleggerire il bilancio quotidiano di calorie in modo da mangiare senza compiere grandi sacrifici e dolorose rinunce. Dal primo al dessert, ci sono infinite possi­bilità di evitare cibi e bevande che possono influire sul nostro girovita.  Cominciamo, ad esempio, dagli aperitivi.

 Al posto di un calice di spumante, si può optare per un cocktail analcolico, a base di frutta fresca. Naturalmente, non va associato a noccio­line o patatine ma a verdure crude in pinzi­monio, perfette non solo per la linea ma anche per la salute. Per quanto riguarda l’antipasto, invece, il classico piatto di affettati andrebbe sosti­tuito con una fetta di torta salata, in grado di fornire non più di 100 calorie. E veniamo ai primi piatti.

Qui, i trucchi per evitare di appesantirsi sono molti. Par­tiamo dal classico sugo per la pasta. Qui, si possono risparmiare calorie rinunciando a ricette elaborate e privilegiando il pomo­doro. Un esempio? Un piatto di trenette al pesto rilascia 580 calorie, uno di pasta al ragù 500 e uno di cannelloni può arrivare a rilasciarne addirittura 600. Un bel piatto di spaghetti al pomodoro, invece, non supera di solito le 450 calorie. Vale la pena, dunque, di cominciare a risparmiare da qui. Se poi vi prende la voglia di pizza, ordinatela senza mozzarella, farcita con pomodoro e verdure grigliate! Un piatto unico di grande sapore e che vi farà risparmiare almeno 80 calorie. Se proprio non volete rinunciare al formaggio, sostituite la mozzarella con della ricotta. Cento grammi di quest’ultima corrispondono a 160 calorie, contro le 250 della mozzarella.

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Come mettersi a dieta

Perdere peso non è solo una questione di cibo e di calorie: perché il metabolismo si sblocca solo quando tutta la nostra vita, nella sua globalità, ci spinge al cambiamento e alla ricerca di una nuova forma. Dieta: questa parola spesso richiama un’idea di rinunce, tristezza, lavoro in più in cucina, limitazione nei movimenti e nella socialità, malumore… Con queste premesse “pu­nitive” di certo non si va lontano. Stringeremo i denti finché riusciremo, ma sarà come tendere una corda al massimo: prima o poi si spezzerà e allora scatteranno le abbuffate compensatorie, i boicottaggi più o meno inconsapevoli e il conto alla rovescia per potersi permettere un piccolo strappo dopo tanti sacrifici.

Una dieta che faccia cambiare, per un tempo limitato, solo il nostro modo di mangiare non serve a nulla. Ecco perché, se hai intenzione di iniziarne una, o semplicemente di mangiare meno, il tuo programma dovrà prevedere un cambiamento a largo raggio, un mutamento di stile di vita che deve iniziare non dopo la dieta ma già mentre dimagrisci, se non ancora prima. Solo se la dieta cambia la tua testa potrà cambiar anche la tua forma fisica. E, per partire col piede giusto, programmiamo i nostri obiettivi.

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Eliminare pane, carne e fare troppa attività fisica può essere deleterio

deleterio eliminare pane e carne rossa

Se diamo ascolto ai mille allar­mi che ci arrivano da riviste mediche e società scientifi­che ci sarà un futuro fatto di mini-porzioni e spuntini low cal, cibi a basso contenuto di grassi, ma addi­zionati di antiossidanti, steroli e omega 3. Eliminando l’alcol – se si esclude una mini­ma quantità di vino rosso, perché ricco di antiossidanti – e dedicando il tempo libero a jogging, spinning, Gag, e altre attività de­stinate a rimodellare il corpo e allontanare il rischio infarto. Ne vale la pena? Qualcu­no comincia a ribellarsi.

Come il New York Times che ha messo in prima pagina l’ultimo diktat del “journal of the Ame­rican Medical Association”, che propone come ricetta di lunga vita una drastica restrizione calorica, «arrivando a suggerire», si scandalizza il Nyt

«un consumo di 890 calorie al giorno, meno della metà di quan­to consumi a cena un americano medio»

se queste sono le condizioni per arrivare a 90 anni, non sarà meglio accontentarsi di 85? Succede così che gli umani sentano il biso­gno di un libretto di istruzioni per alimen­tarsi in modo corretto.

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La dieta metabolica

dieta metabolica

La dieta metabolica è stata messa a punto dal medico canadese di origini italiane, Mauro di Pasquale. E’ una dieta che promette un dimagrimento veloce fondato sul “dosaggio” dei carboidrati allo scopo di abituare il corpo a bruciare i grassi. La prima fase prevede quindi, come molte altre diete iperproteiche, una drastica riduzione del consumo di carboidrati a favore di grassi e proteine per almeno 12 giorni, cui seguono due giorni in cui questi nutrienti vengono reintegrati pienamente nell’alimentazione allo scopo di evitare la perdita delle proteine muscolari.

Quindi, dopo le prime quattro settimane di dieta, nelle quali ciascuno dovrà determinare la quantità minima di glucidi che gli occorrono per non incorrere negli inevitabili, spiacevoli effetti collaterali come nausea, cefalea e stanchezza dovuti alla formazione di corpi chetonici, si cominciano ad alternare 5 giorni di scarico e due di carico dei carboidrati (seconda fase della dieta metabolica).

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Il metodo Montignac

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Il metodo Montignac, nelle parole del suo ideatore, il francese Michel Montignac (nella foto), non è una vera propria dieta, quanto piuttosto un programma alimentare non restrittivo finalizzato sia  al dimagrimento che alla prevenzione di malattie cardiovascolari e diabete. Il metodo non si basa sul computo delle calorie giornaliere introdotte, ritenuto del tutto inutile dal dottor Montignac, ma sul controllo dei livelli di insulina nel sangue.

Secondo il nutrizionista francese infatti la causa dell’obesità è da rintracciarsi nell’iperinsulinismo causato in modo indiretto da alcuni cibi e il suo metodo si basa sulla scelta degli alimenti in funzione delle loro caratteristiche nutrizionali legate alla capacità di indurre reazioni metaboliche tali da prevenire l’aumento di peso, il diabete di tipo II e accidenti cardiovascolari. In particolare, sono da privilegiare i carboidrati a indice glicemico basso, gli acidi grassi polinsaturi omega 3 e monoinsaturi e le proteine.

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La dieta dei centrifugati

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Un giorno solo di dieta, a base di centrifugati di verdura e di frutta, per depurare l’organismo ed eliminare i gonfiori: la dieta dei centrifugati permette di perdere circa un chilo e garantisce un rifornimento prezioso di vitamine e sali minerali.

È consigliato dedicare a questo programma un giorno non troppo impegnativo per non sottoporre l’organismo ad uno stress eccessivo; la giornata di dieta può essere seguita anche due volte al mese per mantenere leggerezza e benessere.

Per fare questa dieta è indispensabile avere la centrifuga, un elettrodomestico diverso dal frullatore; la frutta va privata degli eventuali noccioli, mentre non è necessario, se non esplicitamente indicato, eliminare la buccia.

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La dieta che “cancella” la cena

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Dinner cancelling” cioè “cancellare la cena”, anche se soltanto per due settimane, per dimagrire e depurare a fondo l’organismo. Quella del digiuno serale è una nuova tendenza alimentare che arriva dalla Germania ma che sta avendo successo in tutto il mondo, e che propone pasti completi durante la giornata, e poi, a cena, solo liquidi.

Niente calcoli delle calorie o ricerca di cibi particolari: in questa dieta l’unica regola è che per 14 giorni si deve rinunciare ai cibi solidi dalle ore 17:00 in poi; dopo quest’ora, infatti, sono concessi soltanto i liquidi.

I menù prevedono una colazione sostanziosa che si può scegliere nella versione dolce o salata, un pranzo completo e un ricco spuntino pomeridiano che consente di arrivare alla sera senza avvertire troppo lo stimolo della fame. Bevete due litri di acqua naturale non gassata al giorno oltre alle tisane leggere previste per la sera; aggiungete al massimo un cucchiaino di sale alle preparazioni, dolcificate con il miele e utilizzate non più di due cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno.

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La dieta per ritrovare la linea

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Anche se sembra impossibile, non è difficile perdere quei 4 o 5 chili che rovinano la linea: tra verdure, frutta e pesce, l’estate mette a disposizione una quantità di alimenti tanto leggeri quanto sani, perfetti per affrontare la stagione delle vacanze in piena forma.

L’importante è non cercare scorciatoie che promettono risultati eccezionali in poco tempo, ma risultano eccessivamente sbilanciate, debilitando l’organismo, oppure lasciando una gran fame che vi farà riacquistare in poco tempo tutti i chili persi.

La maniera giusta per recuperare il peso forma è quella di ridurre l’apporto calorico, ma fornendo  all’organismo tutti i principi nutritivi di cui ha bisogno in quantità bilanciata; per questo, nella dieta che vi proponiamo, trovano ampio spazio i cereali, gli alimenti proteici, frutta e verdura, e non mancano neppure i dolci!

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Dieta drenante

 

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Uno stile di vita poco salubre, un’alimentazione errata e/o squilibrata, lo stress, l’inquinamento e la sedentarietà, sono tutti fattori che possono determinare un’eccessiva ritenzione dei liquidi e, di conseguenza, la comparsa di  sgradevoli problemi quali gonfiore e cellulite. Per migliorare questo stato di cose può essere utile fare dello sport e seguire allo stesso tempo una dieta drenante.

La dieta drenante è infatti una dieta appositamente studiata per combattere la ritenzione idrica, ed è quindi utilissima per sgonfiarsi e combattere la pelle a buccia d’arancia.  In linea di massima può essere seguita per circa un mese e permette di perdere fino a 5 chili.

Il programma drenante si può suddividere in quattro settimane:

1° settimana: lo scopo principale è quello di drenare
2° settimana: vi è un’azione disintossicante
3° e 4° settimana: la dieta svolge soprattutto un’azione dimagrante

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Tiramiyò, il tiramisù senza mascarpone

La ricetta light che vi propongo oggi mi è stata segnalata da Milena, una nostra lettrice affezionata. Si tratta di una ricetta a dir poco intrigante, oltre che semplicemente deliziosa, e da vera appassionata di tiramisù non potevo fare a meno di “girarla” a tutti quanti voi.

Come avrete già capito si tratta di una variante meno calorica del tiramisù, il Tiramiyò. In questo dolce infatti a prendere il posto dell’ipercalorico mascarpone è la philadelphia yo.

Naturalmente il Tiramiyò rimane sconsigliato a chi sta seguendo una dieta dimagrante, ma considerato che apporta solo 180 Kcal per porzione (circa 143 Kcal in meno rispetto alla versione tradizionale con mascarpone) è perfetto per chi invece è sempre alla ricerca di cibi e pietanze gustose che non attentino alla forma fisica, magari duramente riconquistata.

Adesso che Pasqua si avvicina potrebbe anche rappresentare un’ottima alternativa ipocalorica da portare in tavola al posto della colomba.

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La dieta Dash contro l’ipertensione

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La dieta Dash è stata messa a punto negli Stati Uniti per testare l’effetto dell’alimentazione sulla pressione sanguigna e sullo stato di salute dell’apparato cardiovascolare. Si tratta quindi di una dieta creata non per perdere peso ma per prevenire l’ipertensione. Infatti “Dash” è un acronimo che sta per Dietary approaches to stop hypertension ( Approcci dietetici per bloccare l’ipertensione).

La sua efficacia è stata dimostrata da uno studio condotto da un team di ricerca coordinato dalla dottoressa Teresa Fung del Simon College di Boston. Per un quarto di secolo ben 88 mila donne dai 35 ai 55 anni sono state monitorate dai ricercatori che sono riusciti così a dimostrare che il regime alimentare tipico della dieta Dash, caratterizzato da un consumo elevato di frutta e verdura e da un apporto ridotto di grassi e proteine, riduce del 24% il rischio di essere colpiti da infarto e del 18% quello di essere colpiti da ictus.

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La dieta a punti

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La dieta a punti è stata ideata dal dietologo italiano Guido Razzoli. Obiettivo di questa singolare strategia alimentare è far perdere i chili in eccesso senza troppe rinunce.

Nella dieta a punti ad ogni alimento viene associato un punteggio e a ciascun soggetto viene assegnato, in base al peso corporeo di partenza,  un credito di punti che andrà speso con oculatezza nell’arco della giornata. Il rispetto del punteggio cumulativo giornaliero è l’unico vincolo che occorre rispettare, per il resto è possibile organizzare i pasti come si preferisce (stando però bene attenti a non correre il rischio di arrivare all’ora di cena con tutti punti già spesi).

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La dieta del gruppo sanguigno

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La dieta del gruppo sanguigno è stata ideata dal dottor Peter D’Adamo. Qualcuno la definisce come una teoria a metà tra la scienza e la magia. Infatti questo tipo di regime dietetico si basa sul presupposto che a ciascun gruppo sanguigno corrisponda una predisposizione verso determinati alimenti che andrebbero assolutamente privilegiati per evitare l’insorgere di disturbi di vario tipo.

In particolare, secondo D’Adamo mentre il gruppo 0 trarrebbe numerosi vantaggi dall’assunzione di carne il gruppo A dovrebbe privilegiare una dieta prettamente vegetariana. Diversa invece la situazione per il gruppo B, per il quale è possibile seguire una dieta più varia (mangiando sia carne sia alimenti di origine vegetale) e per il  gruppo AB che può consumare un po’ tutti i cibi ma con moderazione e senza esagerare nel consumare i latticini.

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Salse senza grassi, arricchire le pietanze senza attentare alla linea

cucina-dieteticaSe proprio non sapete rinunciare al gusto di arricchire le vostre pietanze con salse e intingoli aromatici sappiate che esiste più di un’alternativa ipocalorica ai classici condimenti a base di panna.

Come potete vedere infatti, nelle ricette che stiamo per darvi la panna da cucina è stata sostituita con yogurt magro e latte scremato, alimenti sicuramente meno calorici e più salutari.

Noterete inoltre che non è prevista alcuna aggiunta di sale. Per esaltare il gusto degli ingredienti base, latte e yogurt nella prima salsa, ricotta nella seconda, saranno sufficienti erbe aromatiche, spezie e agrumi.

Salsa allo yogurt ed erbe aromatiche

Valori nutrizionali per porzione

Calorie: 10 Kcal

Grassi: 0

Proteine: 1 g

Carboidrati: 1 g

Fibre: 0

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Dieta South Beach

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Messa a punto dal cardiologo Arthur Agatston, che la descrive nel libro “The South Beach Diet: the delicious, doctor-designed foolproof plan for fast and healthy weight loss”,  la dieta South Beach si basa sulla restrizione dei carboidrati, sull’indice glicemico degli alimenti e sulla distinzione tra grassi buoni e grassi cattivi.

Sono ritenuti grassi cattivi i grassi saturi e polinsaturi contenuti negli alimenti raffinati e di origine animale, mentre sono da ritenere grassi buoni i grassi saturi, come l’olio extravergine di oliva.

Analogamente a quanto abbiamo già visto per la Dieta Atkins anche la dieta South Beach è suddivisa in più fasi:

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