Gelato a “chilo 0” per gli obesi e i diabetici

Da Varese arriva un nuovo gelato pensato per tutte le persone diabetiche e/o con problemi di peso. Si chiama gelato a “chilo 0 “, composto esclusivamente da frutta e fruttosio, senza altri grassi aggiunti o zucchero. Inoltre, verranno usati prodotti del territorio o della filiera agricola italiana.

More, mirtilli, lamponi, fragole, mele, kiwi, pere, pesche, sarà un vero tripudio di frutta. Inoltre, per gli altri gusti verrà usato solo latte fresco appena munto a km zero delle stalle del territorio, sottoponendolo a una sola pastorizzazione per conservarne il più possibile inalterate le caratteristiche nutritive e organolettiche.

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La cipolla aiuta nel controllo del peso corporeo e della pressione

Ipertensione, diabete e peso corporeo. Le cipolle possono tenere a bada tutti e tre i valori. Già proprio così. Si usano per cucinare e dare sapore ai piatti, i più temerari la mangiano cruda e poi c’è chi la snobba perché puzza, causa alitosi e alcune volte è difficile da digerire. In realtà, la cipolla è davvero un alleato prezioso in cucina e per rendere piacevoli i piatti e per mantenersi in salute.

Secondo uno studio dell’University of Southern Queensland in Australia protegge dal rischio di pressione alta, dal diabete e aiuta nel controllo del peso corporeo, fattore decisamente importante se siete a rischio yo-yo. La ricerca è stata condotta su modello animale e ha messo in evidenza le sostanze contenute in questa verdura dalle proprietà benefiche.

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Accelerare il metabolismo con la betulla

Il vostro metabolismo è troppo lento? Niente paura, la betulla è un’alleata preziosa nella lotta ai chili di troppo, ma anche contro il diabete. A sostenerlo, è una ricerca dello Shanghai Institutes for Biological Sciences, in Cina, guidata dal dottor Bao-Liang Song e pubblicata su “Cell Metabolism”.

Nella corteccia di betulla, infatti, si trova un principio attivo in grado di riattivare il metabolismo e di prevenire il diabete, il suo nome è betulina. Non è un caso che la betulla venga utilizzata efficacemente come rimedio contro la cellulite e l’acne. Sono note, infatti, le sue proprietà diuretiche e snellenti.

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I mandarini sono un antinfiammatorio naturale

Se soffrite di cuore o di diabete, via libera ai mandarini. A sostenerlo, è una ricerca dell’Università del Western Ontario, in Canada, pubblicata sulla rivista “Diabetes”. Secondo i ricercatori, infatti, nella buccia del tangerino, una varietà particolare di agrumi, è presente una sostanza utile nella lotta contro il diabete, in grado di prevenire anche il rischio di infarto e di ictus. Inoltre, il mandarino aiuterebbe a tenere lontano anche l’obesità.

Il team di ricercatori, è giunto a questa conclusione dopo aver isolato e identificato una sostanza antiossidante contenuta nel mandarino, la nobitelina, un flavonoide che conferisce al frutto, il tipico colore arancio.

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Caffè, dopo un pasto grasso fa salire gli zuccheri

Brutte notizie per chi è solito concludere il pranzo con una bella tazzina di caffè. Dopo un pasto ricco di grassi, infatti, farebbe salire gli zuccheri nel sangue. Lo sostiene una una ricerca condotta dall’Università di Guelph in Canada.

Secondo il team di studiosi, i cibi ricchi di grassi saturi interferiscono con la capacità dell’organismo di neutralizzare gli zuccheri nel sangue, ma la caffeina ne amplificherebbe addirittura l’effetto, con ricadute negative soprattutto per i diabetici.

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Obesità e grasso corporeo si combattono con il Sterculic oil

Avete desiderio di tornare in forma, soprattutto perché è iniziato il conto alla rovescia alla prova costume. Per combattere il grasso corporeo e proteggere dai problemi legati all’obesità c’è un nuovo prodotto: si tratta di un olio particolare, estratto dalla Sterculia foetida, una pianta che proviene dall’America tropicale e sembra essere miracolosa soprattutto nel ridurre il grasso addominale, la classica pancetta. A sostenerlo sono i ricercatori dell’Università del Missouri.

Quest’olio è stato chiamato Sterculic oil e contiene acidi grassi che possono, tra le tante cose, inibire l’azione di un enzima associato alla resistenza all’insulina. Insomma, potrebbe essere la base di un nuovo integratore. Ne hanno parlato durante un importante convegno a Keystone in Colorado, il Diabetes, Insulin Resistance and Metabolic Dysfunction Symposium.

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Alimentazione: coltivare l’orto aiuta a mangiare sano

Coltivare l’orto fa bene alla salute e Michelle Obama ne sa qualcosa… Come certamente, ricorderete, la first lady americana aveva piantato un orticello proprio nel giardino della Casa Bianca, per insegnare che la prevenzione passa prima di tutto per un’alimentazione sana ed equilibrata.

Non a caso, medici e nutrizionisti raccomandano di consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdure. Il consumo di questi alimenti, infatti, aiuta a prevenire molte patologie, tra cui i tumori, il diabete e le malattie cardiache.

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Mangiare troppe calorie predispone a malattie

Mangiare troppe calorie è pericoloso non solo per la linea, ma anche per la salute. Un team di ricerca internazione, guidato da Giuseppe Matarese, Laboratorio di Immunologia, presso l’Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale del Consiglio nazionale delle ricerche (Ieos-Cnr) di Napoli, ha evidenziato che esiste un legame tra quello che mangiamo e la protezione dalle malattie autoimmunitarie e infiammatorie.

Questo legame dipende da un fattore della cellula si chiama mTOR (mammalian target of rapamycin) ed è responsabile del controllo della captazione dei nutrienti (per esempio, aminoacidi e glucosio) e dei livelli energetici intracellulari,  inoltre, è molto espresso in un particolare gruppo di linfociti detti ‘T regolatori’, importanti nella protezione di alcune malattie.

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Una colazione abbondante non aiuta a perdere peso

Una colazione ricca e abbondante per tagliare la fame e mangiare meno a pranzo. È un mito da sfatare. Abbuffarsi le prime ora del mattino non serve a ridurre l’apporto calorico dei pasti successivi. Lo sostiene una ricerca tedesca dell’università di Monaco che ha chiesto ha 380 volontari (280 obesi e 100 normopeso) di tenere un diario dei pasti per due settimane. Il risultato? Gli studiosi hanno potuto notare che coloro che eccedevano a colazione non aveva ridotto le calorie durante il giorno e, quindi, non erano riusciti a dimagrire.

Insomma, un famoso luogo comune è stato completamente smontato. Questo non vuol dire che non occorra fare colazione, piuttosto è bene fare attenzione alle calorie, per non accumularne troppe nell’arco della giornata.

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Obesità, la cura arriva dalle cellule Bat

Esistono diversi tipi di grasso? Proprio così, la ciccia non è tutta uguale. A giungere a questa considerazione, che noi abbiamo reso un po’ meno scientifica, ma che in realtà è molto complessa ed elaborata, sono stati i ricercatori dell’Istituto di Anatomia dell’università Politecnica delle Marche, guidati dal professor Saverio Cinti. Il team di esperti, indagando sulla correlazione tra diabete o obesità, ha scoperto una cellula adulta può anche cambiare mestiere.

È risaputo che nel corpo umano esistano due tipi di tessuto adiposo, uno bianco (Wat) e uno bruno (Bat). Il primo serve principalmente per accumulare le molecole altamente energetiche che ci consentono di avere un intervallo tra due pasti consecutivi, il secondo invece brucia i grassi per produrre calore.

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Diabete e cancro si potranno curare con l’ormone della fame

Avete sempre fame, mangiate in modo irregolare o, invece, siete precisi come degli orologi: i pasti hanno un’ora e una durata ben stabilita. Ma c’è di più, appena guardate un cibo ingrassate o il vostro metabolismo è così efficiente da essere sempre magrissimi? Dopo anni di ricerche, gli esperti della Università del Texas, Southwestern Medical Center, hanno risolto alcuni dei misteri legati all’ormone adiponectina, un ormone che controlla il metabolismo energetico di lipidi e carboidrati, conosciuto anche come ormone della fame.

L’obiettivo della ricerca era quello di scoprire come questo ormone impedisca la sensibilità all’insulina e possa favorire la sopravvivenza delle cellule. La comprensione di questi meccanismi potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti per il diabete, il cancro, le malattie cardiache, ma anche per tutte quelle patologie strettamente legate(e non solo)  ai problemi di peso.

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Diabete, il manuale per bambini “La merenda con il leone”

Non è facile gestire una malattia impegnativa come il diabete di tipo 1. Si complica ulteriormente la situazione quando sono i bambini a dover fare i conti con un disturbo così grave, che limita moltissimo la loro vita, almeno in campo alimentare. Per questo motivo è nato il libro ”La merenda con il leone. La buona alimentazione per ragazzi con diabete, e non solo”, realizzato dal Servizio di Diabetologia e Malattie del Metabolismo della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Milano presso l’Ospedale ”Luigi Sacco”.

Il volume sarà disponibile presso i Centri di Diabetologia Pediatrica di tutta Italia (circa 65) ed è il risultato di un anno di merende con i piccoli diabetici del Centro di diabetologia pediatrica dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano. L’obiettivo di questo libro è quello di informare ed educare i bambini e i loro genitori. Diventerà presto una guida molto importante.

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Il succo di melograno riduce le infezioni e i problemi cardiovascolari

Il melograno è un frutto molto particolare: dolce e delicato si può mangiare a fine pasto, ma anche in abbinamento a qualche piatto salato. Quello che lo rende ancora più speciale è la proprietà che ha scoperto uno studio americano presentato a Denver all’ultimo congresso dell’American Society of Nephrology. Sembra essere una risorsa per coloro che soffrono di malattie renali o sono in dialisi.

Proprio così. Il melograno sembra essere in grado di ridurre gli effetti collaterali dovuti alla dialisi. I ricercatori dell‘Istituto Universitario di Tecnologia di Haifa in Israele per arrivare a questo risultato hanno analizzato 101 pazienti in dialisi che per un anno, tre volte alla settimana, prima di sottoporsi alla terapia bevevano o un bicchiere di succo di melograno o un placebo.

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Il riso integrale aiuta a prevenire il diabete

Ci sono molte persone che preferiscono il riso alla pasta e, alla luce dei risultati di un recente studio, quella che poteva essere considerata una semplice questione di gusti, può diventare un ottimo modo per prevenire la comparsa del diabete. Attenzione a non fare confusione: solo poco tempo fa, uno studio condotto dall’Università di Harvard aveva dimostrato che mangiare riso raffinato più di cinque volte alla settimana aumenterebbe il rischio di diabete, pericolo che, invece, sarebbe scongiurato se al posto del riso raffinato viene usata la varietà integrale, anche solo mischiata.

L’analisi dei benefici del riso integrale sulla prevenzione del diabete viene dallo studio di tre importanti studi americani che hanno coinvolto, negli anni, circa 200mila persone. Lo studio ha preso le mosse dal fatto che il consumo di riso negli Stati Uniti è aumentato molto, e a parte i dati personali di ogni paziente, ovvero età, genere e abitudini alimentari, è stato osservato un importante legame tra lo sviluppo del diabete e il consumo di riso, a meno che il cereale non sia scelto di tipo integrale.

Secondo gli esperti, infatti, basta sostituire il riso raffinato con quello integrale per registrare una riduzione del rischio di diabete, possibilmente associandolo al consumo di altri cereali integrali durante la settimana.

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Sei affetto da iperglicemia o diabete? Devi cambiare stile di vita

In Italia il 6% della popolazione, pari a circa 3,5 milioni di persone, soffre di diabete. Tuttavia,  circa un milione di persone non si rende conto di averlo. È una malattia che negli ultimi anni sta aumentando vertiginosamente, anche a seguito dell’aumento di obesità e del cibo spazzatura.  Una guida, dal titolo Iperglicemia e diabete, realizzata da Attilio e Luca Speciani di Eurosalus ed edita da Giunti Editore aiuta a fugare ogni dubbio sull’iperglicemia e sul diabete.

Secondo gli autori, uno dei fattori più importanti e determinanti è lo stress. Lo stress, infatti, alza i livelli di glucosio nel sangue. Un motivo a tutto questo c’è e risiede nella nostra natura. Gli esseri umani hanno una sorta di sistema di controllo che viene attivato nel momento in cui si avverte una minaccia. Come scrivono gli autori,

“Se ipoteticamente uno di noi si trovasse a tu per tu con una tigre, questo sistema ci permetterebbe di utilizzare istantaneamente le migliori fonti energetiche disponibili; bruceremmo istantaneamente tutte le nostre riserve di glucosio”.

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Fare spuntini aiuta a combattere l’obesità infantile

Per molte persone mangiare fuori pasto o fare uno spuntino può far ingrassare. Secondo un nuovo studio,invece, fare uno o più spuntini durante la giornata riduce il rischio di ingrassare. Sono i risultati di un recente sondaggio pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition condotto dalla dott.ssa Debra R. Keast, del Food & Nutrition Database Research Inc., di Okemos, Michigan, negli Usa.

I ricercatori hanno studiato i comportamenti alimentari di 5.800 adolescenti statunitensi di età compresa tra i 12 e i 18 anni e hanno scoperto con sorpresa che il tasso di obesità infantile, in particolare quella addominale, scendeva proporzionalmente al numero di snack consumati durante il giorno. Chi consumava uno o più spuntini aveva meno probabilità di mettere su peso. Nello specifico il sondaggio ha messo in evidenza che tra i ragazzi che mangiavano durante la giornata vi era una minore incidenza di obesità e sovrappeso.

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Contro il colesterolo, più frutti rossi!

E’ italiana  la nuova ricerca che conferma le virtù degli antociani, antiossidanti naturali  presenti in molti vegetali ai quali conferiscono la tipica colorazione che va dal rosso al blu. Secondo questo studio condotto da Chiara Tonelli, del Dipartimento di Scienze biomolecolari dell’Università di Milano, e presentato a Venezia al quinto Convegno Mondiale sul Futuro della Scienza, gli antociani non solo sono in grado di contrastare malattie cardiovascolari e tumori, ma anche obesità e diabete; questi antiossidanti della famiglia dei flavonoidi infatti, sono in grado di abbassare i livelli di infiammazione che sono spesso alla base di una serie di malattie, tra cui quelle metaboliche.

Sa­rebbero più di 600 i geni influenzati e modificati  dall’azione degli antociani, molti dei quali implicati nello sviluppo di obesità e diabete. Tra gli alimenti più ricchi di queste preziose so­stanze si possono citare mirtilli, arance rosse, ciliegie e melagrana. Quest’ultima in particolare, è già conosciuta per le sue proprietà anti-aterosclerosi, in quanto in grado di contrastare l’accumulo nell’organismo di colesterolo LDL (quello cattivo) e anti diabete, poiché i suoi zuccheri, secondo numerosi studi, non sembrano in­fluire negativamente sulla malattia diabetica.

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Mangiare tanta verdura è davvero importante

fagiolini

Sappiamo già quanto sia importante mangiare ogni giorno la giusta quantità di frutta e verdura. Portare ogni giorno in tavola almeno cinque porzioni di vegetali aiuta infatti a contrastare l’invecchiamento precoce, a prevenire l’insorgenza di alcune patologie e, sempre nell’ambito di una dieta equilibrata, a mantenere il peso forma.  A confermarlo una ricerca svolta presso l’Università della Florida, coordinata dalla dottoressa Heather Vincent e pubblicata sul Journal of Human Nutrition and Dietetics.

L’èquipe della dottoressa Vincent ha preso in esame 54 volontari suddivisi in due gruppi: normopeso e obesi. Gli stili alimentari di ciascuno dei partecipanti allo studio sono stati quindi osservati per tre giorni e la valutazione è stata ripetuta otto settimane dopo. E’ stato così possibile rilevare come a parità di calorie giornaliere consumate, i soggetti in sovrappeso avevano preferito pietanze più ricche di grassi saturi e consumato minori quantità di vegetali e che il loro livello di stress ossidativo era più elevato rispetto ai coetanei normopeso. Fenomeno che, oltre ad accelerare i processi di invecchiamento, si trova alla base di patologie quali obesità e diabete.

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