Cenone di Capodanno, le regole per non esagerare

Ultima sera dell’anno, ultima abbuffata del 2010. Mi raccomando fate attenzione alla linea e anche al portafoglio. Durante le feste si sa che i prezzi aumentano e la gola è tale che difficilmente si riesce a rinunciare a qualche prelibatezza. Per combattere questa cattiva abitudine, gli esperti dell’Andid, l’Associazione nazionale dietisti, ha messo a punto un decalogo di consigli contro lo spreco alimentare durante le feste.

Secondo i dati Istat del 2007, il 40% degli italiani compra troppa roba e buttano vi cibi ancora buona, il 21% si fa convincere dalle offerte speciali e il 24% fa scadere gli alimenti. In tutto ciò c’è poi una porzione di persone che mangia troppo. Ecco quindi le regole per passare una serata piacevole, senza esagerare.

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Isabelle Caro perde la sua battaglia contro l’Anoressia

E’ morta all’età di 28 anni la modella francese Isabelle Caro che, divenuta famosa nel 2007 con la campagna pubblicitaria di Olivero Toscani, era diventata un’icona della lotta all’anoressia. La sua morte risale allo scorso novembre ma la notizia, arrivata solo adesso, ha scosso non solo il mondo della moda ma anche il mondo di chi, ogni giorno, si incontra/si scontra con questo terribile male del nuovo millennio.

La giovane modella francese aveva iniziato ben presto la sua lotta per rendere pubblici i terribili danni dell’anoressia nella vita delle donne che ne sono colpite.  Quando si pensa a Isabelle Caro non può non venire alla mente il suo corpo martoriato dalla malattia e il suo sguardo che, come ricorda Oliviero Toscani, ricordava  l’Urlo di Munch.

Lo sguardo spaesato e spaventato di Isabelle Caro ci richiama lo sguardo di tutte quelle donne che, nella ricerca interminabile di una via di uscita, sperimentano spesso l’impotenza nel richiedere un aiuto per ricominciare a vivere. Di Anoressia si muore e questo lo sapeva bene Isabelle Caro che, in una lotta contro il tempo, “portava il suo corpo” in giro per il mondo per aiutare ogni donna che soffre di questa malattia a guardare il loro vero aspetto e il loro futuro da malate di anoressia.

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Avanzi delle feste: congelare i cibi cotti

La preparazione del pranzo di Natale rende spesso un pò ansiosi rispetto alla quantità e alla tipologia di cibo da preparare, infatti, spesso ci ritroviamo a comprare quantità di cibo che potrebbero sfamare il doppio dei nostri invitati. La conseguenza di tante attenzioni associate con un pò di “ansia da prestazione culinaria” ha il risultato di ritrovarsi con tanto cibo che difficilmente riusciremo a consumare.

Come possiamo evitare di trasformare i giorni successivi al natale in altre abbuffate? Come possiamo evitare di sprecare cibo che tanto faticosamente abbiamo cucinato? Per rimediare alle spesa eccessiva o ai troppi piatti cucinati possiamo pensare di congelare gli alimenti acquistati o cotti. Per far ciò, è necessario seguire alcune semplici regole per congelare i cibi cotti.

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Vinaigrette: come prepararla

Quando condiamo un’insalata ci ritroviamo spesso un piatto in cui i condimenti non legano tra di loro e questo porta spesso ad aumentare le dosi di sale o la quantità di olio con conseguenze negative sulla linea. Per poter evitare le aggiunzioni successive, che spesso ci fanno perdere di vista le quantità e calorie dell’insalata, possiamo seguire alcune regole per condire le insalate. Il classico condimento dell’insalata prende il nome di Vinaigrette e contiene aceto e olio, quando all’aceto sostituiamo il limone abbiamo la citronette.

Le regole da seguire per preparare la vinaigrette sono semplici e riguardano le proporzioni tra ingredienti, l’ordine degli ingredienti e il tempo del condimento. Riguardo al primo punto, le proporzioni, la ricetta classica consiglia un rapporto aceto/olio pari a 1 cucchiaio di aceto e 4 cucchiai di olio ogni 80 grammi di insalata. Le dosi per maggiori quantità dovranno sempre mantenere queste proporzioni.

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Mangiare davanti al pc fa ingrassare e sazia meno

Quante volte siamo ridotti a mangiare qualcosa in fretta davanti al pc? Briciole tra i tasti e una fame insaziabile. Puntualmente a metà pomeriggio si beve l’ennesimo caffè accompagnato da uno snack poco sano, perché continuiamo ad avere un fastidioso senso di vuoto. Sembrerebbe che i pasti consumati alla scrivania siano meno sazianti e soprattutto un pericolo per la linea.

Per dirla in modo semplice: non tolgono la fame e fanno ingrassare. A sostenerlo è uno studio dei ricercatori dell’università di Bristol 1, pubblicato dalla rivista American Society for Nutrition. Forse è il caso di fare un fioretto per l’anno nuovo: concederci una sana pausa pranzo, anche breve ma che sia dedicata a una cosa sola: mangiare con molta tranquillità.

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Alimentazione, la metà dei bambini italiani è a dieta

Purtroppo i nostri bambini tendono a essere un po’ troppo in sovrappeso e quasi sempre la colpa è di un’alimentazione non tanto curata e di uno stile di vita decisamente poco sano. A dirlo è l’indagine conoscitiva sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia realizzata da Eurispes e Telefono Azzurro.

il 53,9% dei bambini intervistati afferma, infatti, di non seguire una particolare dieta alimentare, il 15,3% degli stessi dichiara, al contrario, di dover seguire un particolare regime alimentare, su parere del medico, a causa di motivi di sovrappeso. Questa è una cosa importante, perché significa che i genitori stanno cercando di porre rimedio al problema chi di troppo.

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Sindrome da panettone, il decalogo per godersi il cenone di Natale

È partito il conto alla rovescia. Tra una settimana è Natale e in questi sette giorni sono molte le persone che dovranno fare i conti con cena aziendali, tra amici e con alcuni parenti per gli auguri. E la linea? Se avete seguito i nostri consigli, dovreste arrivare all’Epifania senza problemi. State comunque molto attenti, non fatevi prendere la mano perché tra dolci e abbuffate potreste mettere a dura prova il vostro intestino.

Proprio così. Gli esperti parlano di sindrome da panettone. Il nome fa sorridere ma le conseguenze non tanto. Per questo motivo è stato stilato un decalogo per affrontare le feste con un po’ di rigore, godendoci le prelibatezze, ma stando attenti alla salute perché il chiletto in più si può smaltire, ma un intestino impigrito è difficile da rimettere in moto.

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Come congelare i cibi

Durante la settimana gli impegni di lavoro spesso costituiscono un ostacolo nei confronti di una alimentazione sana ed equilibrata, infatti, non sempre è possibile fare la spesa o cucinare al rientro dall’ufficio. Come conciliare quindi lavoro e cucina sana? Un buon metodo potrebbe essere quello di comprare cibi surgelati o fare una congelazione casalinga. I normali freezer di casa non permettono naturalmente, per via della loro potenza, di surgelare i cibi, tuttavia con alcuni piccoli accorgimenti potrete creare anche voi una piccola scorta in casa. Per poter fare una corretta congelazione dei cibi dobbiamo seguire alcune piccole regole.

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Per dimagrire ci vuole fantasia

Abbiamo sempre pensato che per resistere alla tentazione di mangiare cibi dolci ed ipercalorici fosse necessario distogliere l’attenzione dalla loro vista o distrarci facendo una bella passeggiata. Be’ stando ai risultati di uno studio condotto presso la statunitense Carnegie Mellon University (Pittsburgh) non è così, anzi è vero il contrario: immaginare di mangiare aiuta a sentirsi sazi e quindi ad assumere minori quantità di cibo quando si è chiamati a farlo relamente.

L’indagine, i cui risultati sono stati pubblicati su Science, è stata svolta su un gruppo di volontari ulteriormente suddiviso in tre sottogruppi: uno doveva immaginare di inserire 33 volte una monetina in una lavatrice a gettoni, l’altro di inserire la monetina trenta volte e quindi mangiare tre cioccolatini, l’ultimo di mangiare 33 noccioline contemplando allo stesso tempo un’immagine che ritraeva proprio questo alimento.

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Osteoporosi: Alimenti che fanno bene alle ossa

Nel corso degli anni le nostre ossa subiscono un indebolimento generale le cui cause sono rintracciabili in diversi fattori: carenza di alcune sostanze, invecchiamento dei tessuti, ecc. Alcune sostanze, contenute in alcuni cibi e bevande, possono aiutare a combattere l’indebolimento delle ossa. Tra queste abbiamo senza dubbio il calcio, il fosforo, magnesio e sodio, elementi minerali di estrema importanza per il benessere del corpo.  

E’ opinione comune che per rendere le ossa più forti è necessario consumare il latte e i suoi derivati. Questo è sicuramente vero ma parziale, poichè anche altri alimenti contribuiscono al benessere delle nostra ossa. Rispetto al calcio, è possibile garantire la giusta quantità al nostro organismo attraverso l’assunzione di alcuni cibi quali latte, formaggi, carote, finocchi, ravanelli, radicchio verde, arance, uva e fichi.

La frutta e la verdura agiscono inoltre come potenti antiossidanti in grado di proteggere il collagene dall’ossidazione. Altri cibi svolgono un’azione protettiva del collagene perchè contengono aminoacidi costitutivi del collagene, prolina e glicina. Questi aminoacidi si trovano principalmente in pane e formaggio. Inoltre il magnesio, altro costituente importante delle nostra ossa lo possiamo rintracciare nella frutta secca che, sebbene ipercalorica, non dovrebbe mancare in un’alimentazione sana ed equilibrata.

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Cinque Tibetani: raggiungere il benessere del corpo

Nel corso della storia, la ricerca della giovinezza ha da sempre affascinato popoli e culture differenti tra loro; miti e leggende si sono susseguite in un inestricabile lotta per combattere l’avanzare del tempo che, già a partire dalla pubertà, mostra i suoi segni nell’organismo. Esistono varie strategie che prevedono non solo alimenti che aiutano a ridurre i segni dell’invecchiamento, ma anche tecniche ed esercizi per il benessere del corpo.  Tra questi esercizi ritroviamo un interessante metodo rituale che prende il nome di Cinque Tibetani.

Cosa sono i Cinque Tibetani?

I Cinque Tibetani sono esercizi di yoga che agiscono sui centri energetici del nostro corpo e favoriscono processi di consapevolezza mentale e corporea. Secondo la filosofia orientale il corpo umano sarebbe circondato da un’Aurea che lo circonda e lo avvolge completamente. Nel corpo umano è possibile individuare 7 vortici energetici (Chakra) che, trovando corrispondenza con le sette ghiandole endocrine, donano alla persona stati di benessere fisico e mentale. Quando i vortici girano bene e in armonia, il corpo vive uno stato di salute mentre quando uno o più vortici rallentano si attiva il processo di deterioramento corporeo. Gli esercizi Tibetani sono in grado di riavviare il normale movimento rotatorio di questi centri energetici.

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I sintomi dell’Anoressia

L’Anoressia è un disturbo del comportamento alimentare che ha una forte prevalenza nella fascia di età che va dai 14 anni ai 18 anni. Negli ultimi anni è stato riscontrato tale disturbo anche nei bambini e negli under 40. La persona, nel corso del tempo, tende ad assumere quantità sempre più basse di cibo (dapprima avviene l’eliminazione dei cibi ipercalorici e poi la selezione si estende a tutti i cibi).

Il calo di peso è sempre più consistente fino ad arrivare ad un calo di peso sempre più consistente (indice di massa corporea minore o uguale a 17,5 Kg/m²). Ci sono almeno due tipi di anoressia: 

  • Anoressia con restrizioni: la persona tende a perdere peso attraverso il digiuno o con un’attività fisica frequente ed eccessiva.
  • Anoressia con Abbuffate e condotte eliminatorie: la persona mangia regolarmente (le abbuffate possono essere episodiche o assenti) e presenta la tendenza ad indursi il vomito e/o utilizzare molti lassativi, diuretici, ecc. al fine di ottenere una diminuzione di peso sempre più. La continua persistenza di questi comportamenti dannosi può portare ad uno spostamento verso la bulimia.

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La dieta danese per prevenire l’obesità

E’ stata battezzata dieta danese ma in realtà non ha nulla a che vedere con la cucina tipica del piccolo regno affacciato sul mar Baltico; il programma alimentare di cui stiamo per parlarvi deve infatti questo appellativo al fatto di essere stata “messa a punto” presso la Faculty of Life Sciences dell’Università di Copenaghen da un gruppo di ricercatori il cui obiettivo era quello di individuare il corretto equilibrio tra apporto proteico e fattore glicemico al fine di prevenire l’obesità.

Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medecine, è stato condotto in collaborazione con altri otto centri di ricerca europei ed ha visto coinvolto un campione di 772 famiglie in tutti i paesi dell’Unione i cui membri erano in sovrappeso. Tutti hanno seguito il regime dietetico indicato per otto settimane conseguendo un dimagrimento di circa 11 chili.

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Lo stoccafisso fa bene alla linea e all’amore

Lo stoccafisso è buono in molti modi diversi: in umido alla genovese, soffritto, bianco con le olive e pure fritto.  A differenza del baccalà, è povero di sale e può essere mangiato anche da chi soffre di ipertensione o sta seguendo una dieta iposodica, magari per aiutare la circolazione o per sconfiggere la cellulite. Altro non è che merluzzo che viene conservato a basse temperature per circa tre mesi e al chiuso: questa tecnica permette di mantenere inalterate le proprietà del pesce, ricco di numerosi minerali necessari all’organismo come ferro, potassio, fosforo e iodio.

Questa caratteristica lo rende perfetto per chi è attento alla linea, perché contiene pochissimi calorie e grassi: 1 grammo ogni 100 di stoccafisso messo in ammollo in acqua. Tenete conto che lo potete tranquillamente paragonare a una fettina di pollo alla griglia. Ma c’è molto di più. È perfetto per i bambini. Lo so che l’odore forte e l’aspetto lo rendono poco invitante, ma una volta cucinato se ne dimenticheranno completamente.  Se poi è abbinato a delle verdure (per esempio le patate o i pomodori) avrà un sapore più dolce e morbido.

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I chili di troppo migliorano l’olfatto

C’è poco da fare, i chili di troppo non aiutano la linea. C’è però una magra consolazione: le persone in sovrappeso sviluppano un naso sopraffino. A sostenere questa teoria è uno studio della University of Portsmouth (Gb) che dimostra infatti che le persone obese hanno un ‘naso’ particolarmente raffinato e percepiscono molto più nettamente gli odori che provengono dagli alimenti. Ed ecco spiegato perché, spesso, fanno fatica a dimagrire.

Il loro ‘super-olfatto’ li costringe a godere più di altri dei profumi della cucina, captando facilmente nell’aria l’aroma di un pollo arrosto o di una torta al cioccolato. Cosa che rende assai più difficile togliersi dalla mente il desiderio dei piaceri del palato. E forse è anche per questo motivo che molto difficile che le persone brave ai fornelli siano anche snelle.

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L’olio d’oliva protegge da danni epatici

L’olio d’oliva è sicuramente uno degli alimenti che meglio rappresenta la dieta mediterranea, ultimamente al centro di molti dibattiti perché identificata come regime alimentare perfetto per tutelare la salute dai rischi dell’obesità. Dell’olio sappiamo tante cose, prima di tutto che è antiossidante e che previene il tumore.  La novità però è che è in grado di ridurre anche i danni al fegato. Questo è quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori dell’University of Monastir (Tunisia) e della King Saud University di Riyadh (Arabia Saudita) guidati Mohamed Hammami.

La ricerca è stata svolta su 180 topolini a cui era stata indotta epatotossicità tramite la somministrazione di alcuni erbicidi moderatamente tossici. Le cavie sono state prima divise in 8 gruppi e poi esposti a un erbicida tossico, provocando danni epatici significativi in tutti gli esemplari.

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La dieta del ghiaccio

L’immancabile battage pubblicitario la saluta e promuove come dieta del ghiaccio ma in realtà non è di una dieta che si tratta quanto piuttosto dell’ultima trovata proveniente da oltreoceano in fatto di integratori dimagranti; è infatti da poco in commercio negli Stati Uniti un integratore a base di Hoodia gordonii: Hoodia ice cubes. Come ci suggerisce il nome si tratta di cubetti di ghiaccio composti da acqua ed estratti di Hoodia gordonii uno solo dei quali, assunto una volta al giorno, basterebbe per spezzare la fame e indurci a dire basta a fuori pasto e a pranzi troppo lauti.

Ma facciamo un passo indietro: Hoodia gordonii è un cactus della famiglia delle Asclepiadaceae coltivato, a quanto sembra, dai boscimani del sud Africa i quali ne utilizzano il fusto per inibire la fame durante le lughe marce nel deserto. Il principio attivo della Hoodia è stato scoperto piuttosto di recente (nel 1996): si tratta di una molecola, denominata P57, la quale invia al cervello un segale di sazietà; questo però avviene non appena l’introito calorico supera una certa soglia stimata intorno alle 2200 calorie (per ogni pasto).

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