Collagene nell’acqua? Meglio nella dieta

Assumere collagene nell’acqua? Meglio assumerlo nella dieta a questo punto se vogliamo che la nostra pelle sia turgida e liscia.

È utile il collagene aggiunto nell’acqua?

Quando si tratta di salute della pelle, il collagene è uno degli elementi che vengono chiamati in causa maggiormente. Questo perché tale elemento, prodotto naturalmente dal nostro corpo, ci consente essenzialmente di rimanere giovani.

Soprattutto d’estate ci vengono presentati prodotti, bevande nello specifico, addizionate con collagene e acido ialuronico. Ma servono davvero a qualcosa? La risposta è ovviamente negativa. E per diverse ragioni. Ricordiamo che il collagene viene sintetizzato dal nostro organismo in maniera naturale, sebbene le sue quantità calino con l’invecchiare e il passare dell’età.

L’acqua aromatizzata al collagene fa parte di quelle bevande chiamate “near water“, ovvero acqua arricchita con vitamine, sali minerali e altri elementi. Parliamo di un mercato che è nato in corrispondenza della pandemia, poi cresciuto negli anni successivi per via di un interesse nuovo dell’essere umano nel benessere. L’acqua arricchita di collagene viene spesso venduta come ottimale per prendersi cura della pelle.

Il problema è che questa promessa di bellezza non è rispettata. Per prima cosa perché questa nuova moda è dettata da uno studio relativo a una specifica forma di collagene messa in commercio. E in seconda istanza perché secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare non esiste un nesso causa-effetto effettivo tra il consumo della già introdotta versione di collagene e l’elasticità della pelle.

Ulteriori successivi studi emersi in questi anni hanno sottolineato la possibilità di potenzialità importanti in tal senso,  ma mancano ancora delle prove specifiche della loro validità.

Cibi nei quali è presente naturalmente

Se vogliamo assumere collagene direttamente possiamo farlo con la dieta attraverso l’utilizzo di gelatina in fogli o colla di pesce ma soprattutto sfruttando ossa e cartilagini provenienti dalla carne. Nonché alcuni tagli di questa considerati solitamente poco pregiati.

Se vogliamo mantenere quindi la nostra pelle al top è maggiormente consigliato consumare salmone, pollo e tacchino, albume d’uovo, gamberi nonché brodo ottenuto dalle ossa. Proprio perché come già anticipato cartilagine, tendini e ossa sono ricche del collagene di tipo 1 perfetti per prendersi cura di unghie, pelle e capelli.

L’acqua aromatizzata potrà anche essere molto buona, ma è totalmente inutile in tal senso. Se vogliamo avere una pelle perfetta aggiungiamo ai cibi sopra citati anche l’aglio, capace di promuovere la produzione di collagene, i peperoni rossi per via della vitamina C che è necessaria per la sua sintesi.

In questo modo non sprecheremo il nostro denaro in formulazioni inutili e otterremo maggiori benefici.

Bill Skarsgard e la dieta per il Corvo

Bill Skarsgard è il protagonista del reboot de “Il Corvo“. E per raggiungere la fisicità che ci presenta sullo schermo ha seguito una dieta davvero particolare.

Le necessità alimentari di Bill Skarsgard

Chi è nato negli anni ’80 o prima ovviamente non potrà dimenticare mai l’originale che vide come protagonista Brandon Lee. Il quale, tra l’altro, proprio sul set del film trovò la morte per via di una pistola non caricata a salve.

Detto ciò, diventa comunque interessante vedere cosa ha fatto Bill Skarsgard per poter entrare pienamente nella parte. Dal canto suo come attore lui ovviamente ha cercato di rispondere alla fisicità richiesta seguendo un regime alimentare molto duro. Una dieta rigorosa che è andata a perfezionare quello che l’attore aveva già raggiunto per l’action “Boys Kills World”.

È stato lo stesso regista Rupert Sanders a raccontare cosa mangiava Bill Skarsgard per rimanere in forma nel corso delle riprese. “Quando portavo fuori a cena Bill, ordinavo io per lui perché sapevo già che cosa avrebbe mangiato“, ha spiegato il regista. “Di base tartare di carne e uova crude. È stato tantissimo in palestra, ha mangiato in modo sanissimo. £ ci ha svergognato tutti mentre mangiavamo hamburger e hot dogs mentre lavoravamo di notte nell’estate ceca“.

Insomma, quanto pare sul set era l’unico che manteneva un regime alimentare controllato. Va detto che per esibire il fisico che ha esibito ne il corvo si è trattato praticamente di gioco forza favorire un approccio iperproteico. Soprattutto nel momento in cui per mantenere si è trovato a dover passare moltissimo tempo in palestra.

Non è stato difficile per lui

carne rossa aumenta colesterolo cattivo

Ha spiegato anche l’attore in un’altra intervista cosa è successo. Volevano che il Corvo fosse fisicato, ha sottolineato, sebbene il personaggio di Eric non dovrebbe esserlo. Si può dire che Bill Skarsgard abbia trovato il giusto connubio per la pellicola.

Obbligandosi comunque a rinunciare a qualcosa. “Mi piaceva davvero tanto quello che stavo mangiando, ha spiegato. “Non ho sentito il bisogno di qualche pasto libero. Non ho mangiato zuccheri, ma non sono comunque tipo da dolci. Il mio più grande sgarro penso sia stata una birra, per festeggiare la fine delle riprese”.

Seguire questa dieta non gli è quindi pesato tantissimo. Soprattutto perché a quanto pare le proteine mangiate, come la tartare di carne, erano essenzialmente di suo gradimento. Certo, adesso con molta probabilità avrà allentato un po il suo regime alimentare punto non dobbiamo dimenticare che una dieta iperproteica deve essere prima di tutto equilibrata e non seguita a lungo a meno che non vi sia un effettivo dispendio dei nutrienti assimilati.

Tom Cruise, ecco la sua dieta

Qual è la dieta di Tom Cruise? Scopriamo insieme qual è il segreto alimentare dell’attore hollywoodiano. Il quale, non possiamo negarlo, può contare su un’incredibile forma fisica.

Cosa mangia Tom Cruise

È inutile girarci intorno: Tom Cruise, a 62 anni, è ancora uno degli attori più belli di Hollywood. Senza dubbio è uno di quelli più attivi e scapestrati, se pensiamo che esegue da solo la maggior parte, se non tutti, gli stunt dei suoi film d’avventura.

La dieta è solo uno degli elementi che consentono a Tom Cruise di rimanere in una forma invidiabile anche per persone molto più giovani di lui. L’attore applica una cura praticamente maniacale al suo aspetto. E lo fa sia con sedute in palestra adatte al suo organismo, sia controllando molto il suo regime alimentare. A quanto pare la sua dieta si basa su solo 1200 calorie massime, senza introdurre nessun carboidrato.

Questo già è un approccio fortemente esagerato, dato che l’organismo ha bisogno di tutti i nutrienti in modo equilibrato. Ogni tanto si concederebbe dei panini healthy, tenendosi totalmente lontano dal cibo spazzatura. Il suo regime alimentare sarebbe anche privo di qualsiasi tipologia di grasso malsano.

L’attore non ha reso noto quale sia di preciso la sua dieta. Da quel è stato possibile intuire da qualche dichiarazione e dai racconti delle persone vicino a lui, questa si baserebbe principalmente su pesce, pollo, albumi e verdure. Nonché su noci e mirtilli.

Attività fisica all’aperto e un po’ di palestra

Nonostante Tom Cruise presenti un fisico abbastanza allenato, incapace di garantirgli di eseguire i suoi stunt da solo, non andrebbe in palestra tutti i giorni. Concentrerebbe la sua attenzione in palestra su pochi specifici esercizi, cercando di mantenersi in forma attraverso attività sportive. Parliamo di escursionismo, ciclismo, corsa, kayak, tennis e scherma.

Tutte tipologie di esercizio fisico che, se ci riflettiamo, rispecchiano un po’ quelle che è possibile riscontrare nella maggior parte delle sue scene al cinema.

Tornando a parlare degli esercizi, a quanto pare Tom Cruise si concentrerebbe sui pesi tre volte a settimana, aggiungendo alcuni esercizi cardiovascolari. L’attore si prende cura della sua forma fisica anche attraverso il giusto riposo. Non è, per quanto attento all’attività fisica e sempre in movimento, un maniaco del muoversi fino allo sfinimento.

È palese che l’attore riesca a tenersi in forma unendo in modo attento dieta ed esercizio. Di certo, dati i risultati, deve aver trovato il giusto equilibrio. Se c’è qualcosa da correggere è senza dubbio la mancanza, praticamente totale, di carboidrati nella sua dieta.

Pasta? E’ il segreto degli atleti

La pasta? E’ il segreto degli atleti. Dobbiamo smetterla di demonizzare un alimento basilare per il corretto sfruttamento delle energie legate alle nostre attività, sportive e non.

Perché la pasta è importante

Come è ovvio che sia, un’alimentazione corretta e sana è indispensabile per mantenere la salute di una persona normale e tanto più quella di chi pratica attività sportiva. La pasta, nel tempo, ha confermato il suo ruolo centrale per quel che concerne la dieta che deve essere seguita da chi gareggia. Non si sbaglia se la si definisce il carburante che consente agli sportivi di ogni categoria di funzionare al meglio. Anche in un regime alimentare molto restrittivo come quello seguito ultimamente da Gianmarco Tamberi la pasta non manca.

Questo perché rimane un elemento perfetto per accumulare energia da bruciare nell’immediato. Chiunque fa sport lo sa: la pasta è l’alimento ideale da consumare prima di una gara o di un allenamento. Se accompagnata da un condimento leggero non solo è nutriente ma è anche facile da digerire e consente, se consumata dopo lo sforzo, di recuperare l’energie e facilitare il riposo.

Potremmo fare numerosi esempi di atleti che hanno inserito la pasta nella propria routine alimentare. Anche quelli provenienti da paesi dove la dieta mediterranea non è così diffusa e la pasta non è un elemento imprescindibile della dieta.

Favorire una buona qualità dei carboidrati

Per capire quanto possa essere importante la pasta per gli sportivi, possiamo chiamare in causa i LARN, o i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia. Questi, redatti dalla Società italiana di nutrizione umana, spiegano scientificamente l’importanza di questo alimento. In una dieta equilibrata i carboidrati dovrebbero rappresentare il 45-60% delle calorie giornaliere, mentre i grassi il 20-35%. Il restante 10-15% delle calorie dovrebbe provenire dalle proteine.

Per comprendere meglio possiamo fare l’esempio di un adulto maschio di corporatura media, che pratica attività fisica in modo regolare. Si tratta di una persona che consumerà circa 2800 calorie al giorno, di cui i carboidrati dovrebbero corrispondere in grammi a circa 340-380.

È importante, ovviamente, inserire all’interno della dieta oltre che la giusta quantità anche la giusta qualità di carboidrati. E la pasta rappresenta la fonte ottimale di carboidrati complessi da sfruttare. Soprattutto perché, rispetto al pane e al riso possiede un indice glicemico relativamente basso. Ciò significa che non provoca un picco della glicemia, ma consente all’organismo di poter usufruire di un rifornimento prolungato e regolare di energia. Insomma, rappresenta proprio la benzina di cui ha bisogno il corpo degli atleti per funzionare al meglio.

Estate, quale frutta mangiare

D’estate quale frutta è meglio mangiare? Fermo restando che in ogni stagione è meglio consumare ciò che la natura produce senza spinte umane, esistono dei frutti consigliabili per le loro proprietà nutritive.

Frutti perfetti d’estate

D’estate non si dovrebbe mai rinunciare ai mirtilli. Considerati dei veri e propri superfood, presentano un equilibrio importante a livello organolettico tra il dolce e l’acidulo. E sono perfetti per essere consumati a colazione insieme ai cereali, all’interno di ricette gustose come muffin o addirittura all’interno di insalate. Le loro proprietà aiutano a mantenere in salute la circolazione sanguigna e la pelle grazie alle vitamine e agli antiossidanti presenti.

Anche le more sono un frutto d’estate ottimale da consumare in questo periodo, non solo per il sapore ma anche per la loro importante quantità di fibra alimentare e vitamine. Queste possono essere consumate sia cotte all’interno di preparazioni dolci o crude in semplicità all’interno di bevande rinfrescanti.

Quando si parla di frutta da mangiare d’estate non si può rinunciare all’anguria o cocomero che dir si voglia. È un frutto composto principalmente da acqua ed è considerato proprio per questo tra i migliori con i quali idratarsi. Non dobbiamo però dimenticare le sue importanti dosi di zucchero se soffriamo di particolari patologie. Basta congelarla e frullarla per poter godere di una granita fresca e dolce. È uno dei frutti più versatili da poter utilizzare in cucina.

Sebbene il loro prezzo sia salito alle stelle negli ultimi anni anche le ciliegie sono uno dei frutti estivi più consigliati da consumare. Non tendiamo spesso a concentrarci su questo particolare, ma sono molto ricche di antiossidanti, perfetti per prenderci cura della nostra salute.

Di stagione e pieni di vitamine

Anche le fragole e le pesche sono consigliate per il consumo d’estate. E non solo perché si tratta di frutta di stagione: le prime sono infatti molto ricche di vitamina C e per tale ragione consentono di sostenere la salute del sistema immunitario nonché un’ottima circolazione. Anche le pesche presentano buone dose di vitamina C, ma contengono anche un’importante quantità di vitamina A: fattore che le rende decisamente interessanti. Sulla stessa linea anche le albicocche.

Ritornando sui frutti di bosco non dovremmo privarci assolutamente dei lamponi, molto dolci e aspri allo stesso tempo. Se abbiamo voglia di cucinare dolci che contengano cioccolato, questi rappresentano un ottimo completamento della ricetta. Sono molto buoni anche consumati freschi senza cottura.

Infine, ma non per importanza, merita una particolare menzione l’uva spina, ricca di vitamine, in particolare di vitamina C, e di fibre. Un consiglio: non privatevi mai di almeno due o tre di questi frutti gustosi nel corso dell’estate.

Acqua di okra, nuova tendenza salutare

L’acqua di okra viene nominata da moltissimi siti specializzati in alimentazione salutare. Ma sappiamo cosa è? Vediamo di fare chiarezza sui benefici che apporterebbe.

 

Cosa è l’acqua di okra

L’acqua di okra è una bevanda estratta dall’omonima verdura, conosciuta anche sotto il nome di gombo. Parliamo di una pianta della famiglia delle Malvacee, originaria dell’Africa e molto diffusa sia nel continente che in India. Per quanto i suoi frutti siano molto simili ai peperoni, il loro gusto ricorda molto quello degli asparagi.

Pur non essendo molto sfruttata nella cucina europea, questo alimento è usato ampiamente dalla cucina africana e indiana grazie alla sua versatilità. Anche solo per rendere cremose le zuppe e le salse con la sostanza gelatinosa presente al suo interno. Parliamo comunque di un alimento caratterizzato da ricchezza di sostanze nutritive.

Sempre più persone ritengono l’acqua di okra una bevanda praticamente miracolosa per l’organismo. Per quel che concerne l’idratazione effettivamente possiede ottime capacità di soddisfare questo bisogno. Al suo interno è possibile trovare vitamina A, vitamina C e vitamina K, nonché minerali come calcio, magnesio, potassio e antiossidanti.

Parliamo di flavonoidi, isoquercitrina e la quercetina in particolare, utili per supportare la salute della pelle e contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento. Differente è la questione se si chiamano in causa stress ossidativo e produzione di collagene. In questo caso maggiori studi sono necessari per confermarne l’efficacia.

Importanti le fibre solubili

Le fibre solubili presenti nell’acqua di okra vengono ritenute perfette per sostenere la regolarità intestinale e favorire una corretta digestione. Scientificamente però si ritiene che vi sia bisogno di maggiori prove in tal senso. Acqua di okra e fibre solubili aiuterebbero a tenere a bada anche i valori della glicemica.

La letteratura in merito spiega che per la bevanda vi sia ancora bisogno di evidenze. A differenza del frutto da solo, per il quale si ha la certezza dell’efficacia nel regolare i livelli di zucchero nel sangue. Le fibre solubili avrebbero un ruolo chiave anche nella perdita di peso: sono in molti a sostenere che l’acqua di okra aiuti a perdere peso. Soprattutto per la sensazione di sazietà che procura.

Tra i benefici vi sarebbe anche quello legato a una maggiore lubrificazione vaginale. Questo è un punto controverso. La sua capacità di idratare, infatti, potrebbe avere un ruolo. Ma è ancora impossibile evidenziare un collegamento causa-effetto. Tanti benefici senza dubbio, ma anche qualche effetto collaterale.

Quali? Problemi gastrointestinali come gonfiore, gas, diarrea. Senza contare un maggior rischio di calcoli renali.

Victoria Beckham mangia 4 avocado al giorno

La dieta di Victoria Beckham non smetterà mai di stupirci. Non solo perché molto restrittiva e generalmente non adatta a chiunque. Ma perché ci crea perplessità in merito alla sua sostenibilità. A partire dai quattro avocadi al giorno.

Il regime molto restrittivo di Victoria Beckham

Effettivamente l’avocado rientra tra i superfood: alimenti in grado di dare moltissimo da un punto di vista nutrizionale. Ma nemmeno i nostri sogni più reconditi pensiamo di essere in grado di sopportare un simile regime alimentare, contenente una così grande quantità di questo frutto.

Victoria Beckham sottolinea di prediligere questo alimento per prendersi cura della propria pelle. Per quanto possiamo condividere a livello teorico, nella praticità non è possibile nascondere che la sua dieta sia non solo molto restrittiva, ma anche non propriamente equilibrata. Diversi nutrizionisti che hanno studiato il suo regime alimentare hanno sottolineato che effettivamente l’ex cantante si alimenti con cibi salutari se presi singolarmente.

Ma allo stesso tempo non propriamente caratterizzati da tutti quei nutrienti che servono per stare bene punto. Il marito David sottolinea che da quando conosce sua moglie questa ha sempre mangiato le stesse cose. Non scherza quando sottolinea che negli ultimi 25 anni si è sempre alimentata nello stesso modo.

Più sciolta sui superalcolici

Victoria Beckham sottolinea di essere molto disciplinata per quel che riguarda il suo mangiare. E che se con il tempo ha imparato a essere più morbida dando spazio a cocktail e superalcolici. Ma di rado si allontana dal pesce alla griglia e dalle verdure al vapore: gli unici momenti nei quali “ha sgarrato” è stato quando era incinta di Harper.

Un fatto che non smette ancora di stupire il marito, che ricorda quei momenti come più divertenti a tavola con la moglie. Ai quattro avocado la donna aggiunge anche un bicchiere di aceto di sidro di mele ogni mattina. Non ha nascosto, nel corso di un’intervista con Grazia, che questa fissazione per l’alimentazione sia esplosa dopo la nascita del figlio Brooklyn nel 1999. Per via de commenti cattivi letti sul suo fisico post partum.

La dieta di Victoria Beckham, se si prendono gli alimenti separati, può anche essere considerata composta da piatti salutari. Soprattutto grazie alle fonti importanti di omega 3 e fibre. Ma questo non toglie che possa dar vita a delle carenze nutrizionali proprio per mancanza di varietà. Soprattutto perché alcuni elementi come il ferro, lo zinco, lo iodio, la vitamina B 12, la vitamina K e il calcio sono mancanti.

Il consiglio degli esperti è quindi, anche per lei, di rivedere la sua alimentazione, aggiungendo qualche carboidrato e altre tipologie di alimenti.

Capsaicina e i benefici per l’organismo

La capsaicina non è solamente il principio attivo che tutti sappiamo dà sapore al peperoncino. È anche una sostanza molto importante per il nostro organismo.

Le proprietà della capsaicina

Possiamo considerare la capsaicina come un alleato della nostra salute. E, pure immaginando le smorfie di coloro che non amano il piccante, dobbiamo sottolineare come questo elemento sia tra i principi attivi più salutari per il nostro corpo.

Ciò che spesso non emerge infatti è che la capsaicina possegga proprietà analgesiche e antinfiammatorie e che, soprattutto per quel che riguarda il dolore muscolare cronico e l’artrosi, può essere utilizzata nel trattamento del dolore. Possiamo fare l’esempio degli Stati Uniti dove la Food and Drug Administration ha approvato le creme alla capsaicina come trattamento topico antinfiammatorio e analgesico.

Tra le altre patologie sulle quali la capsaicina sembra avere un ottimo effetto vi è il dolore lombare. Il principio attivo infatti capace di desensibilizza tre le cellule nervose che trasportano i segnali dolorosi nell’organismo. Possiamo inoltre ricordare che i cerotti alla capsaicina vengono prescritti spesso per curare il dolore dato dalla neuropatia periferica diabetica.

Uno studio dedicato è stato in grado di dimostrare che il dolore può essere ridotto significativamente in 30 minuti da questi cerotti. Questo principio attivo può essere utilizzato, inoltre, anche per la gestione dei dolori della cefalea e della psoriasi.

Valida anche in ambito sportivo

La capsaicina apporta benefici anche in ambito sportivo, dato che è in grado di migliorare la resistenza muscolare. Questo effetto è dato dall’azione che ha sui recettori impegnati nel rilascio di calcio nel muscolo. Un recente studio ha infatti dimostrato come questo principio sia in grado di ammorbidire questo calo del calcio.

Sebbene inizino a esservi prove che questa sostanza sia in grado di aiutare anche a regolare la pressione sanguigna, è importante non esagerare nel suo utilizzo. Sembrerebbe essere infatti in grado, in quantità eccessive, di alzare i livelli di colesterolo cattivo. Allo stesso tempo però dobbiamo sottolineare che alimenti come il peperoncino vengono considerati stimolanti del metabolismo perché tendono a farci consumare più calorie, alzare la temperatura corporea e a contenere l’appetito. Ma attenzione: anche qui bisogna stare attenti alle quantità, dato che un consumo esagerato di peperoncino sarebbe associato a un rischio di obesità.

Insomma, i benefici possono essere diversi. Ma allo stesso tempo bisogna fare attenzione a non esagerare con le dosi sia per evitare conseguenze negative sia per proteggere al meglio l’apparato gastrointestinale che potrebbe imbattersi in spiacevoli problematiche. Come sempre, in tutto, ci vuole una giusta misura.

Dieta monopiatto, fa bene?

La dieta monopiatto fa bene? E questa la domanda che si stanno ponendo un po’ tutti da quando questa tendenza a mangiare solo un alimento sta diventando la più diffusa a livello alimentare.

Cosa è la dieta monopiatto

Chiamata anche dieta monotropica questo regime alimentare, in pratica, ruota attorno al consumo di una sola tipologia di cibo. La ragione? Favorire la perdita di peso. Già questo sarebbe il primo punto da contestare, avendo alla mano i primi dati relativi a questo approccio al cibo. Perché effettivamente qualche chilo si perde, ma potrebbe trattarsi di un calo temporaneo e sul lungo periodo non così salutare come sembra.

Non è un caso che nutrizionisti e dietologi sconsigliano la dieta monopiatto. E la motivazione sta nel fatto che una dieta salutare e quella bilanciata e variegata. Se non si cambiano alimenti il rischio è quello di in incombere in carenze che possono causare danni al nostro organismo punto e questo vale sia per i macronutrienti come le proteine, carboidrati e i grassi sia per i micronutrienti come le vitamine e i sali minerali.

Tra l’altro a peggiorare la situazione vi è la tipologia di alimento scelto per questo regime. Prendiamo ad esempio una dieta basata su solo uova o una su solo yogurt. Il rischio è quello di trovarsi a gestire un’alimentazione con troppi grassi o con troppe proteine. E va da sé che tutto questo sia tutt’altro che salubre anche nel breve termine. Soprattutto calcolando che nella dieta monopiatto teoricamente si dovrebbe rimanere concentrati su un solo alimento per giorni se non per settimane.

Perché fa perdere peso

Di solito gli alimenti scelti sono le patate, le banane e per l’appunto le uova. Tra le altre cose parliamo di una dieta eccessivamente restrittiva che non tiene conto della necessità di consumare cibi contenenti macronutrienti e micronutrienti fondamentali, per il funzionamento del corpo.

Perché c’è gente che dice che si perde peso quindi? Semplice. Perché stancandosi la gente tenderà a mangiare di meno e quindi ad andare in deficit calorico. Senza contare che limitare la varietà in questo modo potrebbe portare a sviluppare un eccessivo desiderio di altro conducente a un eccesso di consumo successivo.

È evidente che la dieta monopiatto non sia adatta né per dimagrire né per stare bene punto l’organismo ha bisogno di proteine, carboidrati, grassi buoni, fibre, vitamine e sali minerali. E per tale motivo che si tende a seguire un regime alimentare variegato e composto da alimenti sani. Non solo per stare bene e funzionare bene ma anche, sotto il controllo medico, per perdere peso.

Acqua, quanta berne contro la pelle secca

Quanta acqua bere per contrastare la pelle secca? Concentriamoci per una volta sull’aspetto estetico e non su quello nutrizionale per ciò che riguarda questo fluido tanto importante per la nostra salute.

acqua sali minerali

L’acqua è importantissima per la nostra pelle

L’acqua è un elemento che aiuta il corretto funzionamento del nostro organismo e ci consente di affrontare tutta una serie di problematiche o questioni inerenti il nostro corpo. Quando si tratta di avere a che fare con la pelle secca come dobbiamo comportarci?

Partiamo da un presupposto: lo strato superficiale della pelle o epidermide ha come funzione principale quella di trattenere l’acqua all’interno dell’organismo. E sono molte le persone che anche a causa degli agenti atmosferici, soffrono di pelle secca. Certo, esistono delle creme da poter spalmare per aiutare la pelle a non ferirsi.

Generalmente però, per tentare di risolvere il problema, dovremmo tentare un approccio più ampio, coinvolgente anche l’alimentazione e l’idratazione. Se c’è una cosa che viene ripetuta da tutti gli esperti è che consumare la giusta quantità d’acqua può aiutare a mantenere anche la salute della pelle al top. Non dobbiamo essere scettici da questo punto di vista.

Quanto dobbiamo bere

Dobbiamo però scoprire quali sono le quantità d’acqua che dobbiamo bere per poter contrastare la pelle secca e mantenerla adeguatamente idratata. Una pelle in buona salute consente di evitare inestetismi e protegge il nostro corpo.

La pelle secca e qualcosa spesso dipendente in prima istanza dalla genetica. E, in seconda istanza, proprio dall’idratazione. Quando ci viene suggerito di bere un litro e mezzo di acqua al giorno non è solo per il corretto funzionamento dei reni. Tutto ciò contribuisce anche alla salute dell’epidermide, il cui buono stato di salute ha un’influenza generale sul benessere dell’intero organismo.

Quando questo è idratato, ovviamente anche la pelle è idratata. La quantità minima di acqua che ci consigliano di bere serve per mantenere all’interno dello strato inferiore della pelle ovvero il derma, il tono della cute. Questo farà in modo di mantenere al suo interno le giuste dosi di elastina e collagene: due proteine in grado di contrastare l’invecchiamento della pelle.

Non dobbiamo dimenticare poi che la pelle è il nostro scudo contro gli agenti esterni. E proprio per via di questi tende a seccarsi con più facilità. Come possiamo aiutarci quindi? Bevendo il necessario, ovvero minimo un litro e mezzo di acqua al giorno. E seguendo una corretta alimentazione per fornire alla pelle tutti i nutrienti capaci di mantenerne alta la salute.

Integratori di Niacina aumentano il rischio di infarto?

Gli integratori di niacina aumentano il rischio di infarto e ictus? E questa la domanda che si è posto uno studio pubblicato su Nature. E la risposta non è delle migliori.

Integratori di niacina non sempre fanno bene

I risultati infatti dimostrerebbero come un eccesso di uso di integratori di niacina potrebbe proprio causare l’aumento di malattie cardiovascolari. Insomma un eccesso di vitamina B3 potrebbe creare problemi all’organismo. Quando si parla di integratori è sempre consigliato consumarli con attenzione, senza esagerare e sotto il controllo medico.

Purtroppo quasi mai questo consiglio viene seguito. E il risultato di tale comportamento, a quanto pare, è alla portata di tutti proprio grazie a questa ricerca condotta dagli studiosi della Cleveland Clinic americana.

Cosa hanno fatto gli scienziati? Hanno identificato il meccanismo molecolare che causerebbe problemi contestualmente all’uso eccessivo di integratori di niacina. Per capire facciamo un piccolo passo indietro però. La niacina è una vitamina idrosolubile, conosciuta anche sotto il nome di vitamina B3, utile per il benessere del nostro corpo. Questa può essere prodotta partendo dal triptofano, uno aminoacido essenziale.

Essa è generalmente presente all’interno di alimenti come il tonno, il salmone, il pesce spada, il fegato di manzo, lievito di birra, le arachidi, gli spinaci e le carni bianche. Ci aiuta a mantenere in buone condizioni la pelle, la circolazione sanguigna ed è fondamentale per la respirazione delle cellule.

Cosa ci dice lo studio

Aiuto anche il nostro sistema nervoso. Ma nel caso in cui si utilizzassero integratori di niacina per ovviare a mancanza alimentari bisogna fare attenzione. Questo perché entra in campo, secondo lo studio pubblicato su Nature, quello che può essere definito paradosso della niacina. Il quale consiste nella sua capacità di abbassare il colesterolo cattivo ma di non abbassare il rischio di eventi cardiovascolari. Questo accade perché, scientificamente, un prodotto di degradazione di questa vitamina favorisce invece l’infiammazione dei vasi sanguigni.

Ovviamente un singolo studio non basta per dare conferme relative al meccanismo di azione della niacina in merito alle malattie cardiovascolari. Sebbene i risultati raccolti dimostrino come chi ne abusava presentava nel sangue un livello elevato di un particolare metabolita correlato allo sviluppo delle malattie cardiovascolari.

Detto ciò, come sempre, è meglio affidarsi a un medico quando si assume qualsiasi tipo di integratore. Anche perché il sovradosaggio di vitamina B3 può dar vita a vampate, diarrea,  dolore alla parte superiore dell’addome, nausea, mal di testa e prurito.

Meglio quindi consumarlo attraverso gli alimenti integrando solo sotto stretto consiglio e monitoraggio medico.

Alternative al pane con meno carboidrati

Quali sono le alternative al pane con meno carboidrati? Sia per assumerne di meno che per seguire una dieta chetogenica potremmo aver bisogno di questo tipo di prodotto. Come possiamo regolarci di conseguenza?

Ecco le principali alternative al pane

Quando si parla di alternative al pane si parla spesso proprio di alimenti keto friendly, ovvero che presentano un basso indice di carboidrati. Io sono un esempio la farina di mandorle, la farina di cocco e diverse farine di semi come quelli di zucca, di Chia, di lino o di girasole. Il pane ottenuto da queste farine può essere anche considerata una buona fonte di fibre.

Senza contare che è possibile prepararli fai da te con semplicità. Fra le alternative al pane più interessanti vi sono senza dubbio le piadine e i wrap cucinati con le farine sopra descritte. Parliamo di alimenti facili da preparare in casa o da acquistare già pronti in negozi specializzati o nei supermercati.

Tra le alternative al pane classico una delle più gustose e il pane nuvola. Semplice da preparare e ancor meno complesso se preparato secondo la variante chetogenica. Gli ingredienti da utilizzare sono 3: lievito, formaggio cremoso o yogurt greco e uova. Si tratta di un alimento molto leggero e arioso che ricorda davvero la consistenza di una nuvola.

Si dividono gli albumi dai tuorli e i primi vengono montati a neve mentre gli altri vengono mescolati con il lievito e il formaggio scelto. Dopodiché il composto con i tuorli viene incorporato delicatamente agli albumi montati a neve cercando di mantenere l’aria all’interno.

L’impasto così ottenuto viene poi porzionato in piccoli panini sulla carta da forno messa sopra una teglia. Infornati intorno ai 180 gradi sono pronti quando appaiono dorati e soffici. Non mancano, tra le alternative al pane, anche i pancake di cavolfiore. Per ottenerli basta triturare finemente il cavolfiore crudo per ottenere una sorta di farina. E poi lavorare il composto come si farebbe per preparare delle frittelline da cuocere in padella.

Attenzione a non creare carenze

È comprensibile, soprattutto all’interno di una dieta chetogenica, voler abbassare la quantità di carboidrati ingeriti. Ma fate attenzione a utilizzare questo approccio sempre sotto consiglio di un medico. Affinché il nostro corpo possa funzionare al meglio c’è bisogno per prima cosa di non creare carenze. E anche i carboidrati sono necessari per il corretto funzionamento del nostro organismo.

Senza contare che per mantenere sano il nostro corpo abbiamo bisogno anche nella giusta dose di fibre. Capaci di mantenere attive e funzionanti la peristalsi e la motilità intestinale.

Trucchi smorza fame, eccoli

Esistono dei trucchi smorza fame per riuscire a mangiare di meno. Di certo non possono essere considerati come una panacea pro dimagrimento, ma possono ad aiutarci ad assumere meno calorie.

Ecco alcuni trucchi smorza fame

Soprattutto dopo aver sgarrato un po’ di più durante le feste, sentiamo il bisogno di rientrare in carreggiata. I trucchi smorza fame che vi stiamo per suggerire possono essere utili sia per un momento di detox che per aiutarvi nel corso di una dieta restrittiva.

Il primo, quasi da dare per scontato, è quello di bere un bicchiere di acqua prima dei pasti. È un modo semplice per attenuare la sensazione di fame e al contempo riempire un po’ lo stomaco. Per la stessa ragione è consigliato iniziare i pasti principali con un brodo o con una zuppa. Si può arrivare addirittura a ridurre le calorie del 20%.

Di conseguenza, più o meno sulla stessa linea, è bene mangiare verdura a ogni pasto. Non solo perché a meno di particolari patologie fanno bene, ma perché le fibre saziano in modo più veloce.

Vi farà ridere, ma tra i trucchi smorza fame vi è quello indossare, soprattutto se mangiate fuori, delle giacche con i bottoni o degli abiti con una cintura. La “costrizione” rappresentata dagli abiti può farci rendere conto se effettivamente stiamo mangiando troppo. È possibile dire che il sentirsi più stretti spinge a rallentare o smettere di mangiare.

Tra i trucchi smorza fame vi è anche quello di consumare dei carboidrati integrali che, grazie alla presenza di fibre, inducono una sazietà maggiore. Allo stesso tempo è possibile preferire degli alimenti, il più salutari possibile, che ci costringano a masticare a lungo come pistacchi, crostacei e agrumi.

Anche i piatti sono importanti

È importante inoltre mangiare sempre dai piatti e mai dai contenitori. In questo caso infatti si rischia di consumare il 50% di cibo in più. Tra i trucchi smorza fame più particolari vi è senza dubbio quello di ascoltare della musica piacevole, abbassando contestualmente le luci. Insieme a quello di utilizzare dei piatti che abbiano colori a contrasto con la pietanza.

Infine, ma non per importanza, un trucco importante è quello di masticare a lungo per aumentare il senso di sazietà.

Questi trucchetti non sono affatto pericolosi, dato che si limitano semplicemente ad aiutare la persona a gestire l’approccio al cibo. Senza effettivamente limitarlo o dare vita a criticità. Ovviamente anche in questo caso c’è bisogno di buon senso. Se si ha il potassio alto bisogna tenersi lontani da alimenti integrali. Se si soffre di diverticoli o di altre patologie a carico dell’intestino bisogna valutare bene l’assunzione di speciali tipi di fibre e di verdure.

Ritornare in forma post feste

Ritornare in forma post feste non deve spaventare. Inutile lasciarsi andare ad allarmismi stupidi e a diete disintossicanti estreme. Diamo al nostro corpo il tempo giusto di riprendersi.

Come ritornare in forma post feste

Dobbiamo sottolineare che come ritornare in forma post feste può anche essere fatto semplicemente tornando a muoverci di più e a mangiare meno dolci. Il fatto che si possano essere fatti un cenone o un pranzo luculliano rispetto alla normale quotidianità non costringe ad affermarsi per i prossimi mesi. Data la tipologia dei piatti mangiati possiamo però immediatamente cercare di tornare in forma post feste consumando più verdura e più frutta rispetto a quello che abbiamo fatto.

Una fetta di panettone non ha mai ucciso nessuno. E e a meno di gravissimi danni raggiunti nel corso delle celebrazioni, non c’è bisogno di seguire per forza un regime restrittivo. Ovviamente in base alle proprie condizioni di salute e in base al proprio percorso alimentare si potrà decidere come gestire questo periodo. Sottolineando però che qualsiasi dieta si voglia intraprendere c’è bisogno del supporto medico.

Sono veramente troppe le persone che per ritornare in forma post feste aprono Internet e cercano improbabili regimi dietetici per perdere 3 o 4 kg in due giorni. La maggior parte di questi non fa altro che far perdere liquidi senza che effettivamente venga intaccata la massa grassa.

E non di rado gli stessi causano all’organismo più danni del necessario, senza portare a veri e propri risultati. Se volete sistemare il vostro organismo nel modo giusto dopo aver fatto qualche strappo alla regola, quello che dovete fare è semplicemente mangiare sano e muovervi di più.

E non dovete preoccuparvi soprattutto se avete seguito il consiglio dei nutrizionisti e dei dietologi di concedervi un po’ di tutto, in piccole porzioni.

Non lottiamo contro il nostro fisico

È importante comprendere che ritornare in forma post feste non debba essere una lotta contro il proprio fisico. Non possiamo costringerlo a raggiungere dei risultati in brevissimo tempo. Soprattutto se siamo ben consci che, anche durante l’anno, il percorso verso la forma fisica voluta è stato più lento e calibrato.

Se si vuole stare bene è importante prima di tutto lavorare sulla propria mente, evitando sensi di colpa inutili. Se si vuole stare bene fisicamente bisogna muoversi, fare attività fisica in base alle proprie esigenze e possibilità.

In questo modo, pian piano, tutto tornerà a posto. E senza eccessivi sforzi. Il consiglio è sempre lo stesso: se volete rimettervi in forma seguendo una dieta chiedete consiglio al vostro medico o a degli esperti. Il fai da te può essere accettabile solo se effettivamente equilibrato.

Semi di zucca e legumi per tornare in forma

Semi di zucca e legumi per tornare in forma? Non dovrebbe stupire date le proprietà nutrizionali di questi due tipi di alimenti. Utili soprattutto se abbiamo voglia di depurarci dagli stravizi. In particolare dopo le feste.

Le proprietà dei semi di zucca

Ci sono dei periodi nei quali si tende a mangiare un po’ più sregolato. I semi di zucca, soprattutto se non salati e consumati semplicemente dopo la tostatura o essiccazione, sono un valido aiuto per la nostra salute. Tra l’altro, essendo la zucca un ortaggio della stagione invernale, con qualche accortezza possiamo ricavare da soli i semi.

Anche perché tostarli non è difficile: bastano un forno a microonde o una padella per qualche minuto. Possiamo inoltre lasciarli asciugare all’aria aperta per 2-3 giorni. L’essiccazione naturale può prendere anche un mese con l’esposizione al sole. Insomma, possiamo fare da soli o acquistarli già pronti.

Perché consumare i semi di zucca? La risposta è nei benefici che questi possono apportare. Per prima cosa sono ricchi di antiossidanti come la Vitamina E e i carotenoidi. Posseggono inoltre molte fibre e micronutrienti come fosforo, magnesio e manganese. Sono inoltre dotati di proprietà antitumorali, antinfiammatorie e antidiabetiche. Essendo allo stesso tempo utili anche per controllare la pressione arteriosa.

Tra l’altro possono essere consumati come snack, all’interno dei lievitati, nelle vellutate e nelle insalate.

Anche i legumi ottimali per stare in salute

Altrettanto importanti, per la nostra salute sono i legumi. Questa fonte proteica vegetale, a meno che non si abbiano particolari patologie, è perfetta per stare in forma. A prescindere dal regime dietetico che si sta seguendo.

Il fatto che esistano diverse tipologie di legumi consente di poter eseguire una selezione variegata, anche in base al gusto. E non parliamo solo dei più conosciuti come i piselli, i fagioli, le lenticchie, i ceci e le fave. Parliamo anche della soia, delle carrube, dei lupini, della cicerchia e delle arachidi.

I legumi sono tra gli alimenti più completi grazie alle loro dosi di minerali, vitamine del gruppo B, fibre, calcio, ferro e zinco e ancora diversi oligoelenenti. Il fatto che contengano poche calorie ma rappresentano una buone dose di energia li classifica senza dubbio degli alimenti di cui non possiamo fare a meno.

Le loro fibre sostengono la motilità intestinale e gli antiossidanti combattono i danni causati dai radicali liberi. Insomma, sia questi che i semi di zucca rappresentano una scelta ottimale dal punto di vista nutrizionale. Sia in condizioni normali, sia se si ha l’intenzione di ripulire il proprio organismo da qualche sgarro in più.

Alimenti energetici a colazione, quali

Quali sono gli alimenti energetici che possiamo consumare a colazione? Non ci stancheremo mai di ripetere che questo pasto è basilare per iniziare al meglio la giornata sotto ogni punto di vista.

Colazione leggera nutriente cosa mangiare

Quali sono gli alimenti energetici migliori

Il nostro organismo ha bisogno di benzina per funzionare. E a partire dalla mattina appena svegli è nostro dovere fare rifornimento nel modo giusto. Soprattutto perché le calorie ingerite dovranno essere sfruttate per funzionare bene durante il giorno. Prediligere alcuni alimenti energetici rispetto ad altri potrebbe rivelarsi la scelta più giusta.

Cosa significa questo? Dobbiamo puntare su quei cibi a basso indice glicemico come le proteine, i grassi sani e i carboidrati complessi. Questi infatti consentono di mantenere l’energia su un livello stabile per almeno 4-5 ore. A differenza di ciò che accade con gli zuccheri di dolci o cereali raffinati.

Questo si traduce prima di tutto con il consumo di frutta tipo le banane. Tra gli alimenti energetici è uno dei migliori perché sono ricche di potassio, ottimale per il fegato e sono un carboidrato a lento rilascio. Combinate con frutta secca ci consentono di consumare una colazione ricca di energia e di fibre. In questo modo ci sentiremo più sazi oltre che più forti. Possono essere aggiunte a porridge d’avena o frullati con altra frutta.

Uova e avocado perfetti per la colazione

ricette con l'avocadone

Tra gli alimenti energetici adatti alla colazione vi sono anche le uova. Non siamo propriamente abituati a consumarle in tal senso in Italia, ma danno alla nostra colazione quella dose di proteine biodisponibili che sazieranno a dovere. Condendo il tutto con quantità di biotina ottimali per unghie e capelli. E’ importante mangiarle intere, in camicia, o strapazzate o ancora in omelette, magari con una fetta di pane integrale e un po’ di verdura.

L’avocado fa parte di quegli alimenti energetici perfetti per iniziare la giornata: fibre, vitamina B e grassi buoni. In questo caso l’energia è assicurata. Soprattutto se unito a una fetta bruschettata di pane saraceno o integrale. Parlando di carboidrati anche i fiocchi d’avena sono perfetti per fare colazione. L’energia che sono in grado di fornire è molto importante. E non causa picchi glicemici. I suoi betaglucani abbassano i livelli di colesterolo cattivo e sono ricchi di calcio, ferro, magnesio e proteine vegetali oltre che di vitamine del gruppo B.

Se vogliamo sfruttare alimenti energetici possiamo aggiungere ai nostri frullati o al nostro oatmeal sia i semi di chia che i mirtilli. I primo sono una fonte incredibile di omega 3, mentre i secondi di antiossidanti capaci di proteggere le nostre cellule.

 

Fragole contro la demenza?

Mangiare fragole quotidianamente nel corso della mezza età rallenta il comparire della demenza? Sembrerebbe questo il risultato di uno studio condotto recentemente dall’Università di Cincinnati.

Perché mangiare fragole fa bene

La ricerca, pubblicata sulla rivista di settore Nutrients, suggerirebbe come mangiare ogni giorno le fragole, dopo cinquant’anni, darebbe modo di combattere l’invecchiamento e la comparsa della demenza. Soprattutto in quelle persone che si trovano in uno stato di prediabete o che presentano resistenza all’insulina.

Come ricorda l’autore principale dello studio Robert Krikorian, sia i mirtilli che le fragole sono ricchi di antiossidanti chiamati antociani, scientificamente coinvolti in una serie di benefici per la salute. Tra di essi vi sono quelli di tipo cognitivo e metabolico. Studiando epidemiologicamente i dati della ricerca è possibile verificare come coloro che mangiano regolarmente le fragole o i mirtilli presentano un invecchiamento e un declino cognitivo più lento.

Lo studio che ha portato a tali considerazioni è basato su un campione piccolo ma abbastanza indicativo. Questo era composto da 30 pazienti di età compresa tra i 50 e i 65 anni in sovrappeso nei quali era possibile notare un lieve declino cognitivo. Per 12 settimane è stato richiesto loro di evitare il consumo di qualsiasi frutto di bosco. Metà di loro ha assunto un integratore alla fragola da mescolare con acqua a colazione, che corrispondeva a una tazza di fragole intere. L’altro gruppo ha assunto un placebo.

Miglioramenti per quel che riguarda la memoria

dieta delle fragole

Tutti i partecipanti sono stati poi sottoposti a un test cognitivo per testare la memoria a lungo termine. Chi aveva consumato la polvere di fragole aveva fatto registrare una diminuzione dell’interferenza della memoria. Questo significa che avevano mostrato un miglioramento complessivo delle capacità esecutive.

Sempre lo stesso gruppo, rispetto a quello placebo, ha mostrato anche una riduzione importante dei sintomi depressivi. Secondo gli esperti questa sarebbe derivata da un miglioramento delle capacità esecutive, capaci di fornire alla persona un maggiore controllo sulle proprie emozioni e un miglioramento del problem solving.

Come già anticipato il campione è molto esiguo sebbene condotto a doppio cieco. Cosa suggerisce però questo? Che le fragole possono fare la differenza nella nostra alimentazione se inserite in un contesto corretto.

Ovviamente al netto di qualsiasi allergia. Questo significa che dobbiamo iniziare a mangiare fragole tutti i giorni? Non proprio. Però ci indica come inserire queste o i mirtilli all’interno della nostra dieta possa darci modo di godere di numerosi benefici da non sottovalutare. E voi quanti frutti di bosco e quante fragole mangiate ogni giorno? Approfittate delle loro dosi di antiossidanti?

Mandorle, cibo immancabile nella nostra dieta

Dobbiamo pensare alle mandorle come  a un cibo immancabile all’interno della nostra dieta. Questi frutti del prunus dulcis sono consumate da secoli e da altrettanto tempo portano benefici alla nostra salute.

I benefici delle mandorle

Le mandorle sono una fonte importante di diverse sostanze nutritive essenziali per il funzionamento del nostro organismo e dovrebbero essere considerate una parte fondamentale della nostra alimentazione di tutti i giorni.

Per capire quanto queste siano importanti basta vedere ciò che contiene una singola porzione di mandorle, pari circa a 28 grammi. Senza dubbio, come quasi tutta la frutta secca, l’apporto calorico è rilevante: parliamo infatti di 160 cal. a porzione. Queste accompagnano circa 6 grammi di proteine e 3,5 grammi di fibre con una dose importante di grassi salutari pari a 14 grammi. Le mandorle rappresentano anche un’ottima fonte di magnesio (circa 19% del fabbisogno giornaliero) calcio e vitamina E.

Insomma, contengono tutta una serie di elementi in grado di sostenerci nell’attività quotidiana. I benefici per la salute poi rappresentano il loro punto forte. Le mandorle sono infatti in grado di offrirci grazie ai grassi insaturi, la possibilità di ridurre il colesterolo LDL nel sangue. Riuscendo così ad avere una maggiore protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari.

Tante calorie ma tanti nutrienti

Sono molto caloriche, è vero: ma queste piccole perle di salute ci aiutano anche a favorire il controllo del peso grazie alle fibre e le proteine che aumentano il senso di sazietà. E non solo: diversi studi hanno dimostrato che il consumo di questo alimento consente di regolare i livelli di glucosio nel sangue, mantenendoli più stabili. Una qualità perfetta per tutti coloro che soffrono di diabete di tipo 2.

La vitamina E che contengono non solo riesce a preservare la salute della pelle mantenendola idratata e combattendo l’invecchiamento, ma funziona come un ottimo boost per il sistema immunitario. E per la protezione dai radicali liberi e dai danni che in questi causano.

Le mandorle hanno un pregio molto particolare: quello di poter essere inserite all’interno della dieta senza problemi. Possono essere utilizzate come uno snack sano di metà mattinata ma anche essere inserite nell’insalata una volta tostate. Sotto forma di burro sono un’alternativa ottima al burro di arachidi e per essere usate sul pane tostato. Più generalmente possono essere utilizzati come condimento.

Tutto ciò mostra come le mandorle siano un alimento perfetto da essere inserito in qualsiasi tipo di dieta, a patto ovviamente che vengano consumate con giudizio e facendo attenzione alle quantità. È davvero un peccato rinunciare ai loro benefici.