Introito calorico, attenzione all’ordine dei cibi

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Consumer Research, l’ordine secondo il quale consumiamo i cibi influisce sulla nostra capacità di stimarne, orientativamente, il contenuto calorico. L’autore della ricerca è Alexander Chernev della Northwestern University, il quale ha chiesto a un gruppo di volontari di stimare le calorie di una serie di piatti, cambiando di volta in volta l’ordine in cui venivano presentati.

E’ stato così che lo studioso ha potuto osservare che le 570 calorie attribuite a un cheeseburger diventano ben 787 se questo è preceduto da un’insalata. E tanto più le pietanze abbinate sono diverse tra loro, quanto più è facile sbagliarsi:

Tutti i partecipanti-commenta Chernev- sapevano bene che una macedonia ha meno calorie di un cheesecake. Però un pasto a base di macedonia e cheesburger alla fine veniva giudicato complessivamente più pesante rispetto a uno composto da cheesecake e cheeseburger.

La sequenza con cui consumiamo il cibo a tavola è dunque fondamentale, cominciare il pasto con un piatto di verdure orienterà probabilmente la nostra scelta successiva su una pietanza meno calorica mentre un esordio ipercalorico avrà l’effetto contrario facendoci apparire più leggero il secondo anche quando non lo è affatto.

Come osserva ancora Chenev:

La sequenza con cui mangiamo un piatto piuttosto che un altro influenza molto la nostra capacità di valutazione. Peraltro, chi vuole controllare l’introito di calorie di norma valuta i consumi di tutta una giornata e non di un solo pasto: questo implica che le cose si fanno ancora più difficili e riuscire a fare un conteggio realistico delle calorie è spesso quasi impossibile.

Porre rimedio al “consumo calorico a cascata” non è però poi così difficile ed è lo stesso autore a dirci come fare:

Visto che con la sequenza “cibo sano/cibo goloso” tendiamo a ritenere il secondo più calorico, chi vuole ridurre il consumo di calorie dovrebbe mangiare e ordinare i cibi in quest’ordine: sarà più semplice esercitare l’autocontrollo, perché l’alimento calorico ci sembrerà ancora più “pericoloso”.

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