I polifenoli della mela allungano la vita

Per vivere a lungo basta una mela. È una credenza popolare che da sempre accompagna la tavola degli italiani. Gli esperti della Chinese University di Hong Kong hanno però verificato scientificamente che gli antiossidanti presenti nella mela, i famosi polifenoli, sono davvero in grado di allungare la vita. Insomma, “Una mela al giorno, toglie il medico di torno” non è più solo un detto, ma una certezza.

Lo studio si è svolto sui moscerini della frutta e i ricercatori sono riusciti a scoprire che la vita di queste cavie può essere più lunga del 10% in più rispetto agli altri. Per giungere a questa tesi, hanno, infatti, scoperto che i polifenoli e altri antiossidanti sono stati in grado di invertire i livelli di sostanze biochimiche che si trovano generalmente nei moscerini molto vecchi.

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Abbuffate compulsive: colpa dell’amigdala

Il “College of Arts and Science” dell’Università del Missouri ha portato avanti una ricerca che potesse spiegare il perchè l’uomo tende, nonostante la sazietà, a mangiare troppo. Secondo lo studio diretto dal dottor Matthew Will e pubblicato su “Behavioral Neuroscience” la causa è da ricercare in una parte del nostro cervello, l’amigdala, nota per il suo ruolo svolto nel controllo delle emozioni e in particolare della paura.  

L’amigdala, spiega lo studioso, rilascia delle sostanze chimiche euforizzanti (oppioidi) che determinerebbero la tendenza ad abbuffarsi. Le irrefrenabili abbuffate sarebbero quindi legate ad input che provengono dal nostro cervello e che fanno sì che la persona senta l’irrefrenabile impulso a consumare una gran quantità di cibo. Durante la ricerca, al fine di analizzare il ruolo dell’amigdala, gli scienziati hanno “spento” l’amigdala nei topi da laboratorio.

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Donne e rischio infarto

Il Servizio Prevenzione e Protezione del CNR di Roma, in collaborazione con il Servizio Medico della FAO (Food a

Dieta Protal per tornare in forma

Il Dott. Dukan, com’è noto, è diventato famoso grazie ad una dieta che si è diffusa moltissimo negli ultimi anni dapprima in Francia e dopo nel resto d’Europa. La dieta, nota con il nome di dieta protal, sembra essere efficace nella perdita di peso e nel mantenimento del peso forma. Questo regime alimentare iperproteico funzionerebbe grazie all’accelerazione del metabolismo corporeo, fattore ritenuto responsabile dell’accumulo di grassi.

La dieta Dukan, molto semplice da seguire, si articola in quattro step che prevedono l’assunzione e l’esclusione di alcuni alimenti per un periodo ben preciso. La persona in fase pre-dieta fissa i suoi obiettivi (quale peso intende raggiungere) e opera una sorta di studio degli elementi contenuti nei vari alimenti. La prima fase, denominata fase d’urto, prevede l’assunzione privilegiata di cibi ricchi di proteine.

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Meno sale nel pane lombardo per prevenire le malattie cardiovascolari

Il pane torna a essere protagonista delle nostre pagine. La settimana scorsa uno studio americano ha proposto di addizionarlo con la vitamina D per assicurare la giusta dose calcio alle ossa e prevenire l’osteoporosi, ora invece, in Lombardia, è partito un progetto per diminuire il sale. L’obiettivo? Prevenire e combattere le malattie cardiovascolari e dare un contributo all’adozione di comportamenti più consapevoli per la salute.

L’iniziativa si chiama “Con meno sale nel pane c’è più gusto. E guadagni in salute” e coinvolge circa 200 panificatori lombardi che si sono impegnati a produrre e a vendere pane con ridotto contenuto di sale rispettando gusto, fragranza e qualità e senza differenza di prezzo. La sperimentazione, l’anno scorso, ha riscosso molto successo: è ora il momento di passare ai fatti.

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Cellulite, i jeans cosmetici che aiutano a combatterla

I jeans sono uno dei campi che non possono mancare nell’armadio di una donna, in quanto sono il passe partout per qualsiasi occasione, oltre ad essere indiscutibilmente comodi; se vi eravate rallegrate per l’invenzione dei jeans con effetto push up sul lato B, credo proprio che vi gioirete ancora di più per la creazione dei jeans anticellulite.

I jeans anti cellulite si chiamano Eve Lerock e sono stati ideati da Luca Berti, amministratore del marchio Lerock, in collaborazione con la cosmetologa Florence Bombard che ha elaborato il principio attivo anticellulite. Questi pantaloni, che nell’aspetto appaiono come un normale paio di jeans, in realtà sono un trattamento anticellulite e anti buccia d’arancia.

 Il tessuto del quale sono realizzati, è intriso di caffeina, escina e vitamina E, tre sostanze in grado di prevenire la cellulite e di rendere più elastica la pelle di che già ne è colpito. La caffeina, infatti, aiuta a sciogliere gli accumuli di grasso, l’escina è in grado di favorire la circolazione, e la vitamina E è utile per levigare la pelle e contrastare l’invecchiamento dei tessuti.

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San Valentino: i cannoli siciliani sono il cibo più sexy della tradizione italiana

Domani sarà la festa di San Valentino e se avete in mente un cenetta a lume di candela con la persona che vi fa battere il cuore, è bene che continuiate a leggere queste righe per decidere il menù della vostra cena. Già altre volte, qui sulle pagine di Dietaland, vi abbiamo parlato di cibi afrodisiaci, ma quella che vogliamo mostrarvi oggi è una classifica davvero particolare che riguarda i cibi della tradizione italiana considerati più sexy.

Il sito www.melarossa.it ha lanciato un sondaggio chiedendo agli utenti quali fossero, secondo loro, i piatti più sexy della tradizione italiana, scegliendo tra un lista di ricette tipiche del Nord, del Centro e del Sud Italia.

Ad essere eletto cibo più sexy della tradizione culinaria italiana è stato il cannolo siciliano, il dolce tipico della Sicilia a base di ricotta e arricchito da pistacchi, cedro e cioccolato fondente; certamente non si può definire un dessert light, ma almeno per la serata di San Valentino possiamo mettere da un po’ da parte la dieta.

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Anoressia, nuova causa “endogena” della malattia

Non vedersi per quello che si è, capita a tutti! Ci sono giorni che la nostra autostima passando davanti a uno specchio cresce senza misura e giorni che finisce sotto le scarpe, per alcune persone però può trasformarsi in una malattia. L’anoressia sembra essere causata da un piccolo “difetto” del cervello, in grado di modificare in negativo la percezione di se stessi. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori italiani del al Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Conosciamo tutti bene l’anoressia e i suoi sintomi. Prima di essere una malattia del corpo, lo è dell’anima. Il professor Santino Gaudio, medico psichiatra che ha guidato la ricerca, è stato il primo a riconoscere a questa patologia una base neurobiologica. Insomma, esiste una nuova causa, oltre ai soliti fattori sociali e  psicologici di condizionamento.

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La dieta ecologica per salvare la Terra a tavola

Salvare la terra in punta di coltello, secondo il WWf è possibile. L’Istituto Rowett per la Nutrizione e la Salute dell’University of Aberdeen ha studiato The Livewell diet, un regime alimentare che oltre ad essere sano, permette di rispettare la Natura e i suoi equilibri. È una dieta che non serve a dimagrire, tanto meno a cambiare le proprie abitudini alimentari in modo radicale (non bisogna diventare vegetariani), semplicemente è necessario eliminare quei prodotti dannosi per l’individuo, perché magari troppo grassi e riscoprire i sapori della terra.

C’è ovviamente in questo progetto un doppio obiettivo: mettere in luce come le produzioni alimentari stiano rovinando il pianeta (per esempio la soia toglie spazio alla Savana) e bloccare il dilagare dell’obesità.

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Il vino rosso migliora la resistenza fisica

Il vino rosso non è solo uno dei piaceri della vita, ma fa anche bene. Certo, come in tutte le cose, motivo in più se si tratta di alcol, deve essere consumato con moderazione. Un nuovo studio firmato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Strasburgo (Francia) e guidati da Valérie Schini-Kerth, oltre a confermare le preziose qualità di questo prodotto, ne mette in luce un nuovo aspetto: migliora le prestazioni fisiche anche in tarda età.

Il vino oltre a ridurre la disfunzione dell’endotelio (le cellule dei vasi sanguigni), aumenta le prestazioni nell’esercizio fisico anche a età avanzata. L’indagine è stata condotta sui topi cui sono stati somministrati i polifenoli.

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Il pasto ideale? Un chiosco tecnologico consiglia cosa mangiare

Il pasto ideale non è facile da realizzare, soprattutto dopo una giornata di lavoro impegnativa. Spesso il frigorifero è vuoto o si è troppo impegnati a fare i conti con i capricci dei bambini per destreggiarsi tra i fornelli. Presto, però, ci sarà una soluzione al problema: chiosco Meal Planning Solution”, un chiosco dalla tecnologia avanzata che consiglia cosa mangiare per cena.

La macchina è stata presentata a New York a metà gennaio e si basa ava, anonymous video analytics, strumento amato da chi fa analisi di mercato. È in grado di consigliare il pasto ideale in base alle caratteristiche fisiche del consumatore, tenendo in considerazione che nel 70% dei casi le persone mangiano sempre le stesse 10 cose.

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Fabbisogno calorico giornaliero, sconosciuto al 75% degli italiani

Non sono poi tante le persone informate sulla loro alimentazione. Quante calorie bisogna consumare in una giornata? Quante ne contiene un piatto di pasta al pomodoro? Come bisogna dividere il proprio menù tra grassi, proteine e carboidrati? Tutte risposte molto semplici per chi ha a cuore il proprio benessere, ma che la maggior parte degli italiani ignora. Lo dimostra un’indagine condotta dall’Istituto per gli studi sulla pubblica opinione, guidato da Renato Mannheimer.

La ricerca, realizzata su un campione di 801 persone, ha purtroppo fotografato un paese convinto di saper mangiare correttamente, peccato che nei fatti poi non sia così preparato. Solo un italiano su quattro sa quante calorie si dovrebbero ingerire in media in un giorno e come ripartirle. Ricordiamo, che i grassi devono essere il 30%, gli zuccheri il 60% e le proteine 10%. Un altro limite sta nel calcolo calorico: il 54% non fa attenzione a quante calorie ha nel piatto, il 28% qualche volta e un altro 28%, invece, quotidianamente.

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Pasta: perchè consumarla durante la dieta

Una corretta alimentazione deve prevedere l’assunzione giornaliera di carboidrati che devono costituire almeno il 55% dei nutrienti consumati quotidianamente. Durante una dieta ipocalorica spesso si commette l’errore di eliminare la pasta, pensando che il dimagrimento possa essere più incisivo. Ci si dimentica però che i carboidrati contenuti nella pasta sono tra gli elementi che apportano energia al nostro organismo che, in assenza di questi, dovrà procurarsi energia sufficiente per svolgere le proprie attività.

Quando l’organismo registra una riduzione di energia mette in atto una serie di processi utili a questo scopo, in assenza di carboidrati l’energia necessaria viene recuperata dalle proteine dei muscoli. Questo “prestito energetico” fa si che il dimagrimento interessi maggiormente la massa magra del nostro corpo e non venga intaccata la massa grassa. 

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Per perdere peso abbassare il riscaldamento

Le nostre case sono troppo calde. Il brutto vizio di riscaldare troppo gli appartamenti in cui viviamo non fa male solo al Pianeta (inquiniamo in modo esagerato) e al portafoglio, ma anche alla linea. Secondo la londinese University College per perdere peso bisogna spegnere o abbassare i termosifoni. I ricercatori hanno puntato il dito contro il riscaldamento centralizzato che sembra aver contributo al dilagare dell’obesità nei Paesi ricchi.

Insomma, i problemi di peso non sono solo legati ai pasti abbondanti e sregolati, allo stile di vita sedentario o alla genetica.  Per capire il legame, tra peso corporeo in eccesso e caldo domestico, gli esperti hanno analizzato il ‘link’ tra esposizione al freddo e impennata di obesità nel Regno Unito e negli Usa.

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Intolleranze alimentari e metodi contraccettivi

Che relazione intercorre tra intolleranze alimentari e metodi contraccettivi? Come può, la presenza di intolleranze alimentari, influenzare la donna sulla scelta del metodo contraccettivo? Prima di rispondere a queste domande, torna utile dare una definizione di intolleranza alimentare e una definizione di metodo contraccettivo.

Le intolleranze alimentari sono reazioni tossiche, causate dall’ingestione di alcuni cibi che non risultano tollerati dall’organismo a causa della mancanza di enzimi, presenti nell’intestino tenue, in grado di scindere le sostanze contenute in essi. Le intolleranze alimentari, a differenza delle allergie alimentari, non attivano una risposta del sistema immunitario e i loro sintomi si presentano dopo un pò di tempo dall’ingestione dei cibi nocivi per l’organismo.

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La dieta mediterranea allunga la vita

Siete alla ricerca dell’elisir di lunga vita? Niente di più facile: basta mangiare secondo le regole della dieta mediterranea. A sostenerlo sono le ultime statistiche rese note dalla Coldiretti, secondo la quale, per combattere l’invecchiamento basta seguire proprio la dieta mediterranea.

L’Italia è un paese molto longevo: nel 2010 si è registrato una media di vita di 79 anni per gli uomini e di oltre 84 anni per le donne, e sicuramente l’alimentazione influisce su questi dati: Sempre nel 2010 la dieta mediterranea è stata riconosciuta patrimonio mondiale dall’Unesco grazie ai benefici che riscontrano tutti coloro che seguono questa dieta.

La dieta mediterranea è molto di più di una semplice dieta: è un regime alimentare che insegna a mangiare in modo corretto, bilanciando tutti i nutrienti; la dieta mediterranea, infatti, non è solo pane e pasta come molti credono: è soprattutto abbondanza di frutta e verdura, legumi, cereali, carne bianca e pesce azzurro; e ancora: condimenti leggeri e non grassi come l’olio extravergine d’oliva e un buon bicchiere di vino a pasto.

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Gli italiani bevono soprattutto acqua del rubinetto

Cosa bevete a tavola? L’ultima indagine di Aqua Italia, l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad Anima (Confindustria), ha evidenziato un nuovo trend: a pranzo e a cena, gli italiani nel 46% dei casi bevono soprattutto acqua del rubinetto. Un dato che inverte le tendenze degli ultimi anni che vedevano primeggiare l’acqua in bottiglia.

Questa scalata dell’acqua del rubinetto è iniziata circa 4 anni fa con la diffusione di molti depuratori, che hanno permesso di eliminare le bottiglie, tra l’altro antipatica fonte di pet o di vetro. Certo la segnalazione di diossina nelle acque comunali di una paio di mesi fa non fa stare tranquilli.

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L’alimentazione più sana se la spesa si paga in contanti

L’alimentazione sana non dipende dall’educazione, dal tempo che si spende in cucina, dai gusti e neanche dalle necessità dietetiche, dipende dalla carta di credito.  Uno studio della Cornell University di New York ha verificato che chi paga con soldi contanti sta più attento agli acquisti, evitando dolciumi, patatine e bibite zuccherate, mentre chi utilizza la carta di credito si concede qualsiasi tipo di stravizio.

Per giungere a questa tesi, un gruppo di ricercatori americani ha osservato per circa 6 mesi i comportamenti legati allo shopping di circa un migliaio di persone e hanno trovato un collegamento tra carta di credito e junk food.

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