La cassia: l’integratore naturale se ingrassi su fianchi e glutei!

cassia nomane

Una dieta ad alto contenuto di grassi può appesantire il metabolismo a causa dell’elevato apporto di calorie (basti pensare che un cucchiaio di olio vegetale o di burro sfiora le 100 kcal). Tuttavia, un’alimentazione ricca di grassi provoca anche uno squilibrio dell’orolo­gio biologico interno, mandando così in tilt i normali ritmi del metabolismo e provocando squilibri ormonali e sovrappeso. Occorre quin­di rivedere la dieta e assumere l’integratore giu­sto: la Cassia nomane.

La cassia è una pianta spontanea tropicale, non va confusa con la più nota cassia angustifolia, la quale ha proprietà prevalentemente lassative. La cassia nomane è ricca di flavonoidi e di altre sostanze che inibiscono l’azione della lipasi, gli enzimi del pancreas deputati alla digestione dei grassi. In questo modo riduce del 30% l’assorbimento dei grassi limitando così l’apporto calorico complessivo e diminuendo il livello di trigliceridi e colesterolo nel sangue. Potresti essere intasata di grassi se:

  • L’adipe si accumula prevalentemente nella parte inferiore della pancia, a livello di fianchi e glutei.
  • La tua dieta è molto ricca di cibi origine animale (burro, margarina  formaggi e salumi).
  • In genere, sei molto golosa di alimenti fritti e unti.
  •  Hai spesso la sensazione di avere la pancia gonfia a breve distanza dall’ultimo pasto.
  • Hai elevati livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue

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Fitsurf: il surf sulla terraferma

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Sperimentare le sensazioni inebrianti del surf ma in palestra: è l’ultima novità del mondo del fitness presentata in anteprima all’ultima edizione di Rimini Wellness.

Il surf, infatti, è uno sport affascinante, ma non tutti se la sentono di mettersi in gioco sull’acqua e di provare l’emozione dell’equilibrio sulle onde; ecco perché è stato pensato il fitsurf, una lezione di gruppo allegra e dinamica, che riproduce in palestra i movimenti, le posizioni e le tecniche del surf  tradizionale sfruttando un strumento chiamato indoboard.

L’indoboard è un attrezzo costituito da una tavola di legno colorata di forma ovale e di poco più di mezzo metro di lunghezza; questa tavola può essere resa più o meno stabile grazie a due supporti: un rullo di forma cilindrica e un cuscino rotondo morbido; l’uso di questi sostegni rende la tavola oscillante nelle diverse direzioni e riproduce, quindi, la situazione che si incontra nel surf tra le onde.

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Frittata con pancetta e broccoli: una frittata più leggera ma più ricca di sapore/1

frittata pancetta e broccoli

La frittata è un piatto decisamente pratico perché lo si può anche improvvisare in pochi minuti, mettendo insieme quello che offre il frigorifero. Ma può nascondere parecchie insidie: infatti, spesso nel prepararlo non si tiene in giusta considerazione che gli ingredienti principali della frittata (ovvero le uova), già di per sé contribuiscono a dare molta sostanza e anche una discreta quantità di calorie.

 Se poi per rendere il piatto più appetitoso si abbonda con altri alimenti sfiziosi… il conto calorico tota­le può salire in modo pericoloso, oltre a rendere il tutto pesante per lo stomaco. Anche il metodo di cottura può influire sulla digeribilità, oltre che sulle calorie. Vediamo allora come correggere il tiro. La frittata con pancetta è broccoli ha un aspetto davvero molto goloso e invi­tante, a cominciare dal profumo che spri­giona la pancetta intanto che sfrigola in pa­della.

 Ed è una vera tentazione perla gola e per i succhi gastrici. Intrigante anche la pre­senza dei broccoli, che garantiscono un bel tocco cromatico al piatto finale e un eleva­to il contenuto totale di fibre della frittata. Ma attenzione: perché basta dare un’oc­chiata un po’ approfondita alla lista degli in­gredienti per verificare come in questo piat­to si combinino di fatto un eccesso di ali­menti ricchi di grassi, e quindi di calorie. In altre parole, pancetta, formaggi e uova pos­sono essere una combinazione deliziosa per il palato ma “esplosiva” per la silhouette. Inoltre, non bisogna scordare che c’è anche il condimento, ovvero l’olio d’oliva, elemen­to indispensabile per questo tipo di cottura. Ma prepariamola così:

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Ricette light: salse per accompagnare piatti leggeri

tzatziki

I piatti leggeri non sono necessariamente noiosi e privi di sapore, basta arricchirli con salse fresche, aromatiche e light, come lo tzatziki greco, che è a base di cetriolo, yogurt e foglie di menta, che si abbina bene con insalate miste, primi di riso, carne e pesce alla griglia. Con l’aiuto della fantasia si possono preparare piatti gustosi, allegri e anti caldo come il gazpacho; ecco, allora, le ricette!

Tzatziki

Ingredienti
un cetriolo, 5 foglie di menta, un vasetto di yogurt greco, un cucchiaio di olio extravergine d’oliva, due spicchi d’aglio, due cucchiaini di aceto bianco, sale

Procedimento
Tritate il cetriolo con una grattugia larga, aggiungete il sale e riponetelo in un colino per almeno un’ora, in modo che perda tutta l’acqua. Quindi mettetelo in un piatto fondo e aggiungete l’aglio schiacciato, le foglie di menta, l’olio, l’aceto e lo yogurt e mescolate. Lasciate riposare in frigorifero per due ore e, prima di servire, decorate con cubetti di cetriolo e foglie di menta.

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Banaba contro fame e voglia di dolci

banaba contro adipe all'addome

Le brusche fluttuazioni dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia) e quindi dell’insulina sono tra le principali imputate nell’aumento del peso corpo­reo. Inoltre sono proprio loro a stimolare la fame (comunemente detta “nervosa”) e il desiderio di cibo, specie di dolci, pane, focacce ecc. Per ri­durre queste fluttuazioni e mantenere regolari i livelli glicemici, si deve migliorare la qualità dell’alimentazione e la distribuzione dei car­boidrati nella giornata. Inoltre ci può essere d’aiuto l’insulina naturale: quella contenuta nella Banaba.

Verifica col test qui sotto se il rallentamento metabolico è dovuto a un eccessivo consumo di zuccheri, e poi scopri come “aggiustare” la dieta e quali cibi privilegiare mentre as­sumi la Banaba, l’integratore che sblocca il metabolismo:

  1. Il grasso accumulato si concentra su pancia e tronco (torace, dorso e cervico-nucale)?
  2. La tua dieta comprende porzioni di carboidrati eccessive (rispetto all’attività fisica svolta nel giorno), consumate soprattutto nelle ore serali (a cena o in generale dopo le 18)?
  3. Sensazione di fame intensa a breve distanza dall’ultimo pasto?
  4. Fame eccessiva e “nervosa” di dolci e farinacei (pizza, focacce, crackers ecc.)?

Ti riconosci in questo quadro clinico? Il  tuo blocco metabolico è dovuto all’eccesso di zuccheri. Per prima cosa, visto che ami i carboidrati, li dovresti consumare prevalentemente nella prima parte della giornata, ossia a colazione e pranzo.  In ogni pasto cerca di introdurre le fibre alimentari (contenute soprat­tutto in insalate e verdure a foglia verde, cereali integrali, crusca): riducono il tasso di assorbimento degli zuccheri, contenuti negli alimenti. A merenda sgranocchia 3 mandorle e 3 nocciole, che lubrificano il metabo­lismo senza provocare picchi di insulina.

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La dieta dei centrifugati

centrifugato

Un giorno solo di dieta, a base di centrifugati di verdura e di frutta, per depurare l’organismo ed eliminare i gonfiori: la dieta dei centrifugati permette di perdere circa un chilo e garantisce un rifornimento prezioso di vitamine e sali minerali.

È consigliato dedicare a questo programma un giorno non troppo impegnativo per non sottoporre l’organismo ad uno stress eccessivo; la giornata di dieta può essere seguita anche due volte al mese per mantenere leggerezza e benessere.

Per fare questa dieta è indispensabile avere la centrifuga, un elettrodomestico diverso dal frullatore; la frutta va privata degli eventuali noccioli, mentre non è necessario, se non esplicitamente indicato, eliminare la buccia.

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Il caldo può far accumulare più chili: vediamo come!

chili in più d'estate

Durante i mesi caldi, c’è una ghiandola che può rallentare il metabolismo: è l’ipotalamo. Situato nell’area più profonda del cervello, è la centralina che regola le funzioni primarie dell’orga­nismo (temperatura corporea, fame, sete ecc.) e, at­traverso l’ipofisi, governa le ghiandole endocrine del corpo (tiroide, pancreas endocrino, surreni ecc.). In condizioni di elevata temperatura ambientale, l’i­potalamo segnala alla tiroide di diminuire il metabolismo basale, allo scopo di ridurre la produzione di calore da parte dell’organismo.

Di conseguenza il metabolismo inizia a rallentare e quello che mangi viene più rapidamente trasformato in grasso. Le attività dell’ipotalamo sono regolate secondo un ritmo giornaliero (o “circadiano“) ben determinato. Ba­stano variazioni modeste nell’orario dei pasti o nelle ore di sonno, per provocare ricadute fisiologiche rilevanti, come stitichezza, digestione lenta, stasi metabolica. In generale il livello di tutte queste attività è massimo al mattino, tende a diminuire nel tardo pomeriggio-sera e rallenta la notte.

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Mangiare sano sotto l’ombrellone

ombrellone

Mangiare sano sotto l’ombrellone è più facile di quanto si creda: innanzitutto è necessario armarsi di borsa frigo e contenitori di plastica richiudibili, poi bisogna procurarsi gli ingredienti giusti. Indispensabili sono i vegetali di colore verde, rosso e arancione, perché forniscono vitamine e antiossidanti; queste formidabili sostanze proteggono l’organismo dal caldo e dall’azione nociva dei raggi solari e vengono maggiormente assorbite se condite con oli vegetali ricchi di vitamina E, un potente antiossidante.

Con pomodori, cetrioli, lattuga, carote, sedano, valeriana e peperoni, per esempio, si possono realizzare insalatone amiche della linea, semplicemente aggiungendo una porzione di proteine. Si può scegliere tra uno di questi cibi: 80 g. di tonno al naturale, 100 g. di fesa di pollo o di tacchino ai ferri tagliata a pezzetti, 100 g. di polpo lessato, oppure un uovo sodo.

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La dieta per quando siamo in vacanza

dieta in vacanza

Quando le giornate si allungano, specialmente  se siamo in vacanza, tutti, nessuno escluso, veniamo assaliti dalla voglia di fare sport. Dai più pigri, quelli che in città vanno in macchina anche da casa all’edicola (200 metri?) che improvvisamente decidono di camminare, fino ai più preparati, che durante l’anno corrono un paio di volte alla settimana e che invece, attratti dal lungomare o dal percorso che si infila tra i bo­schi delle Dolomiti, decidono di alzarsi all’alba e corrono tutti i giorni.

In entrambi i casi bisogna fare i conti col caldo, con la su­dorazione a volte copiosa e stu­diare un’alimentazione equilibrata e varia che aiuti il corpo a … so­pravvivere a questo improvviso impulso sportivo. Nella dieta giornaliera non devono mai mancare le proteine (fornite da cibi magri, come carni bianche e pesce), la verdura e la frutta. I vegetali crudi sono indispensa­bili in estate per la loro ricchezza di acqua, sali minerali e vitamine. Usate sempre grassi di origine vegetale come l’olio extravergine d’oliva per condire le pietanze e integrate con gli acidi grassi es­senziali Omega 3.

Una cosa da evitare è l’assun­zione di bevande alcoliche, che influiscono negativamente sulla regolazione della temperatura corporea. Facendo sport (anche la partita di pallavolo sulla spiaggia, per capirci) in presenza di temperature elevate, occorre rei­dratarsi senza cercare di fare i superuomini o le superwoman. Il processo fisiologico chiamato sudorazione se dà benessere perché ci consente di eliminare tossine e disperdere il calore in eccesso attraverso la cute va te­nuto sotto controllo. Una perdita di liquidi corporei eccessiva o prolungata può portare anche alla disidratazione.

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Voglia di dolce o di salato? Ecco perchè!

dolce o salato

Vi capita mai di avvertire un improvviso e quasi irresistibile desiderio per un certo alimento o piatto? Non c’è nulla da nascondere o da preoccuparsi, perché non succede solo alle donne in gravidanza, come vuole la tradizione popolare, ma anzi, capita più o meno a tutti: può trattarsi semplicemente di un segnale che il vostro organismo vuole darvi.

La voglia di carboidrati, in modo particolare di dolci, può segnalare il bisogno di serotonina: provate a mangiare una banana matura; il desiderio smodato di carboidrati può segnalare anche una carenza di lipidi giusti, di cui il nostro organismo ha bisogno. Ciò si verifica generalmente nelle persone che scelgono i cibi light, poveri di grassi, perché l’organismo tenta di produrre del grasso trasformandolo dai carboidrati. Un’integrazione con acidi grassi di tipo omega 3 risolve in breve tempo questa “voglia” difficile da controllare.

La voglia di lipidi, cioè di grassi, in particolare di creme, panna, gelati, salse, sembra essere legata alla maggiore produzione della galanina, un neurotrasmettitore collegato ad una sostanza che può essere liberata con una camminata molto intensa.

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Eterni spuntini? In aiuto c’è wild oat

wild oat contro la fame nervosa

Nervose e insoddisfatte, soprattutto con l’avvicinarsi delle ferie certe persone si consolano con decine di spuntini durante la giornata. Ma, così facendo, si riempiono di aria. Ecco come evitarlo. Il  rapporto con il cibo rispecchia, quasi sempre, il nostro stato emotivo. Così come è facile “mangiare bene” quando ci si sente sereni e appagati, è invece piuttosto frequente cadere vittima di disordini ali­mentari in situazioni di frustrazione, incer­tezza o insoddisfazione.

Sono molte, per esempio, le persone che tendono ad abbuf­farsi o a pasticciare col cibo come “sfogo” nei momenti di crisi, quando si sentono confuse e disorientate, irrealizzate rispetto ai loro progetti e aspirazioni, e piene di dubbi su cosa fare nella vita. Un tale stato d’animo può comportare malumore, nervosismo, stanchezza o cali di energia, che rischiano di indurre un bisogno “consolatorio” di cibo e dolci, molto pericolo­so per la linea e il peso forma.  Un ottimo rimedio in questi casi è costituito da Wild Oat, un fiore di Bach che aiuta a chiarirsi le idee, a risvegliare determinazione e forza interiore e a sbloccare la nostra energia, permettendoci di investirla in modo proficuo e creativo nel lavoro, nelle attività pratiche o nelle relazioni interpersonali.

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Uva, proprietà e calorie

uva calorie

La tarda estate è il momento migliore per portare in tavola l’uva fresca, frutto dalla spiccata azione dissentante e disintossicante formidabile alleato della nostra bellezza e salute. Nonostante non si distingua per l’elevato apporto di vitamine e sali minerali (fatta eccezione per il potassio) infatti, l’uva, ricca di acqua e povera di sodio, stimola la diuresi e aiuta quindi a purificare l’organismo. Inoltre grazie al contenuto di alfa-idrossiacidi favorisce l’idratazione della pelle, contrastando allo stesso tempo la comparsa di macchie e impurità.

Dal punto di vista nutrizionale non esistono differenze importanti fra uve bianche e uve rosse, queste ultime risultano però più ricche di ferro e flavonoidi, sostanze anti-ossidanti fondamentali per il mantenimento di un buono stato di salute. Caratteristica questa che contraddistingue non solo l’uva rossa, ma anche i suoi derivati; molte ricerche hanno infatti dimostrato che bere vino rosso in quantità moderate apporta diversi benefici per l’organismo: diminuisce l’aggregazione piastrinica e favorisce l’abbassamento del livello di colesterolo cattivo aumentando al contempo quello di colesterolo buono riducendo di conseguenza il rischio di patologie cardiovascolari.

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Come eliminare le abitudini estive più dannose alla linea!

dimagrire in vacanza

Per molti la vacanza è sinonimo di relax, ma anche di trasgressione e può rivelarsi un’occasione irripetibile per scoprire aspetti di noi che nella vita di tutti i giorni non trovano mai spazio. E che fatalmente si trasformano in fame. Vediamo allora come smantellare le abitudini estive più dannose alla linea. Pensi sempre prima agli altri e poi a te stessa? Ad agosto prova a ribaltare le priorità e a mettere davanti a tutto le tue esigenze. Sono gli altri che dovranno adattarsi a te! Di solito approfitti di agosto per fare le grandi pulizie o lavoretti i manutenzione alla casa? Quest’anno rinuncia alla fatica e dedicati agli hobby per cui non trovi mai tempo.

Consideri i divertimenti un privilegio di giovani e single? Smonta questo pregiudizio e lanciati in ciò che ti attrae: una serata in discoteca sazia più di una prelibatezza e ti fa riscoprire tutta l’energia che hai dentro di te.  L’abbiamo sognato tutto l’anno: un viaggio è sempre un’occasione preziosa… anche per perdere peso. Non ci riferiamo solo ai viaggi faticosi o avventurosi, che implicano un grosso di­spendio di energie, ma anche a quelli che ci porta­no in scenari meno esotici, dove tutto è prevedibile e “compreso nel prezzo“. Da un viaggio però spesso si torna delusi, stanchi, con la sensazione di aver in­vestito male denaro ed energie, e spesso si rientra anche più  “in carne”.

Tutta colpa di trappole e tra­bocchetti che noi stessi ci tendiamo o in cui inge­nuamente cadiamo. Ecco quali sono i più comuni e come evitarli per tornare a casa arricchiti nell’ani­mo … e alleggeriti nel corpo. La pensione completa sembra la soluzione più co­moda e spesso la più vantaggiosa sotto il profilo economico, ma è un disastro per la linea; l’albergo si trasforma in un punto di riferimento costante per pranzo e cena, spesso si mangia al buffet con un’avidità esagerata. Allora, opta per la mezza pensione e almeno una volta al giorno scegli tu cosa mangiare o decidi di risolvere un pasto con frutta, insa­lata e frullati.

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Oligoelementi: i minerali essenziali per il nostro organismo (terza parte)

oligoelementi

Dopo avervi illustrato i 14 minerali più importanti per il nostro organismo, prendiamone in rassegna altri 7, i cosiddetti minori, che svolgono comunque importanti funzioni.

Argento. È un metallo prezioso che però sembra giocare nell’organismo un ruolo secondario, anche se ha un’importanza fondamentale nella combinazione rame-oro-argento, indicata per tutti gli stati affaticamento, negli stati depressivi e contro l’invecchiamento precoce.
Bismuto. Ha un ruolo molto importante nelle affezioni infiammatorie della sfera otorinolaringoiatria, in particolare per quanto riguarda la gola.
Molibdeno. Il nostro corpo ne contiene circa 9 mg, ed una carenza di questo minerale è molto rara e potrebbe essere all’origine di alcuni tumori all’esofago. I cibi che lo contengono sono: grano saraceno, avena, fave, semi e grano germogliato.

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Pomodoro, tutte le virtù del “frutto” più amato dagli italiani

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Il pomodoro (Solanum lycopersicum) è il frutto di una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di patate e melanzane) originaria del Centro e Sud America. Il pomodoro, che era parte integrante della cucina azteca, fu introdotto in Europa nel 1540 dal conquistatore spagnolo Hernàn Cortés, ma la sua coltivazione si diffuse solo a partire dal XVII secolo, per lo più a scopi ornamentali. Per lungo tempo infatti si ritenne che le belle bacche rosse non fossero commestibili; in effetti  le parti verdi della pianta e i frutti ancora acerbi contengono una tossina, la solanina, non degradabile neppure attraverso la cottura, della quale però non resta traccia nel pomodoro maturo che risulta invece ricco di sostanze anti-ossidanti, sali minerali e vitamine A e C.

Coltivato soprattutto in Sicilia, Campania, Puglia, Calabria ed Emilia Romagna, il pomodoro trova largo impiego nell’industria conserviera, ma è diffusissimo anche consumato fresco in insalate e piatti freddi leggeri e gustosi. Il nome italiano si deve al colore dei primi frutti arrivati nel nostro continente, che si presentavano appunto di colore giallo oro, i quali furono successivamente soppiantati dalle varietà di colore rosso, mentre il nome di “pomo d’amore” diffuso in alcune regioni del sud Italia, si pensi al siciliano puma d’amuri, deriva dalle proprietà afrodisiache che gli venivano attribuite un tempo.

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Vi immaginate come la mimosa? Attenzione all’effetto yo-yo

 

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Originaria dell’Australia, la mimosa si diffonde ben 250 milioni di anni. In Europa arrivò alla fine dei ‘700, con le navi dell’esploratore inglese Cook. Il suo nome botanico, Mimosa pudica, è legato al fatto che si comporta come una persona timida e paurosa, facendo supporre che possieda un rudimentale sistema nervoso. Se si tocca la pianta, infatti, le sue foglie si accartocciano e pendono dal picciolo come morte, per tornare normali solo quando ci si è allontanati.

Un meccanismo di difesa contro gli animali, che vedendo l’aspetto “Secco” dell’alberello sono indotti a evitarlo. E’ una delle poche piante che fioriscono d’inverno, il che l’ha resa simbolo di rinascita. La donna che si sente come una mimosa si chiude in se stessa di fronte alle emozioni forti e agli istinti. Ma se continua a rifiutarsi di vivere le passioni, la donna mimosa corre un grosso rischio: quello di esprimere la quota di istinto represso nel cibo, che non a caso divora voracemente e spesso di nascosto, diventando poi vittima dei sensi di colpa. Questo stile alimentare si riflette a livello fisico con un’alternanza di dimagrimenti e ingrassamenti che alla lunga sfibrano l’organismo e rendono flaccidi i tessuti.

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La dieta per idratare la pelle

dieta per idratare

La disidratazione, indotta dal caldo unito all’aria secca, è uno dei maggiori nemici della pelle; soprattutto in estate quando ci si espone più volentieri al calore dei raggi solari mitigato dalla brezza marina, il rischio di perdere molta acqua attraverso l’epidermide diventa importante, e il miglior modo per scongiurarlo è curare l’alimentazione con una dieta in grado di apportare elevate quantità di liquidi: passati verdure, minestroni, insalate miste e frutta fresca devono diventare una costante a pranzo e a cena, integrati da centrifugata e sorbetti durante il giorno.

In questo modo l’organismo viene inondato di acqua viva, ricca di preziosissime vitamine, di sali minerali e di enzimi, tutte sostanze indispensabili per la salute della cute. Basti pensare alla vitamina C, l’antinfiammatorio per eccellenza, oppure alla vitamina E, che funziona da antiossidante nei confronti dei grassi, piuttosto che alla vitamina A, protettrice diretta della pelle e delle mucose, o alla B12 che contribuisce al nutrimento dei tessuti.

Senza dimenticare che, introducendo acqua con i cibi, si fa anche scorta di potassio, capace di favorire il mantenimento della giusta pressione sanguigna e migliorare la funzionalità muscolare. Infine, un consumo abbondante di alimenti idratanti aiuta a mantenere fluida la circolazione del sangue, migliorando l’irrogazione dei capillari fino alle zone più periferiche, quelle che interessano le cute.

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Il Menu della donna incinta

menù in gravidanza

Secondo la mia gine­cologa, le donne in­cinte dovrebbero consumare circa 2.200 calorie al giorno, tra le 200 e le 500 in più del solito. Ma come è ovvio si tratta di una approssi­mazione, dipendendo anche l’ali­mentazione dallo stadio della gravidanza e dal vostro peso. In­fatti è sempre bene consultare sia il vostro medico e se serve anche un nutrizionista, perché qualche chilo in più lo accumulerete fisiolo­gicamente, ma è sempre meglio essere rigorose durante i 9 mesi per non dover poi faticare a parto avvenuto, quando tra allattamento e notti insonni riuscirà difficile, per non dire impossibile, mettersi a re­gime.

Tuttavia, la salute del vostro bambino dipende soprattutto dal tipo di alimenti da cui prendete le calorie che consumate e dal fatto che assumiate tutte le vitamine ed i minerali necessari. Accertatevi di consumare abbastanza dei nu­trienti che vi elenchiamo qui di se­guito, tutti i giorni.

  • Vitamina C: è essenziale perché aiuta la formazione del collageno, una proteina che interviene nella formazione delle ossa, della carti­lagine, dei muscoli e dei vasi san­guigni del bambino. E’ inoltre un antiossidante e aiuta quindi a pre­venire le malattie. Dove trovarla: succo di arancia e di pompelmo, arance, broccoli, cavolfiori, pomodori e cavoli.
  • Calcio: è importantissimo per la formazione di ossa e denti del vo­stro bambino. Dove trovarlo: latte, formaggio, yogurt e verdura (broccoli, insa­lata, spinaci, verza).
  • Ferro: è fondamentale per l’emo­globina, che trasporta ossigeno nel sangue. Durante la gravidanza, sarà necessaria più emoglobina per fornire ossigeno al bambino. Inoltre il feto usa il ferro per co­struirsi la sua scorta di sangue. Se avrete bisogno di parecchi mg. al giorno, probabilmente il vostro me­dico vi prescriverà un integratore che contenga ferro. Dove trovarlo: frutta secca, carne rossa magra, fagioli, pasta, pane integrale e verdura.

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