Natale senza glutine, ecco alcune idee dolci

Un natale senza glutine non è facilissimo da organizzare, soprattutto per quello che concerne i dolci e alcuni altri alimenti. Vediamo insieme cosa possiamo fare all’interno di questa dieta così speciale.

Natale senza glutine in dolcezza

È importante sottolineare che una dieta priva di glutine può essere molto simile per certi versi a una normale: Ma allo stesso tempo su specifici alimenti può scatenare vere e proprie crisi. Pensiamo principalmente alla pizza e per l’appunto ai dolci. Quando si parla di lievitati è difficile trovare una quadra.

E soprattutto se concomitanti vi sono altre situazioni patologiche che richiedono una dieta specifica, non è semplice trovare un equilibrio. Ora, ovviamente, è possibile acquistare dei prodotti già pronti e festeggiare con quelli il Natale. O altrimenti possiamo impegnarci a dar vita ad alcune ricette specifiche.

Su una cosa è importante fare chiarezza: quando si devono inserire nella dieta alimenti senza glutine gli ingredienti sono basilari. Per quanto riguarda il Natale e i dolci, l’uso del cioccolato è senza dubbio obbligatorio. E la ragione sta nel fatto che sia uno negli elementi senza glutine più semplice da utilizzare e trasformare in qualcosa di buono.

Soprattutto se si parla di lievitati di una certa tipologia, con il suo utilizzo è possibile dar vita a tante cose buone con il minimo impegno. Si può partire dai muffin che con la loro semplicità possono conquistare, fino ad arrivare alla mousse di cioccolato passando per le fragole immerse nella cioccolata.

Non tutto sarà prettamente natalizio, ma può diventarlo. E con il minimo sforzo.

Mousse e cioccolato al primo posto

dolci di natale meno calorici

Seguire una dieta senza glutine a Natale significa anche eseguire delle scelte specifiche sia per ciò che concerne il pasto in generale che per quel che riguarda i dolci. In questo caso e però è importante sottolineare che, se non si ha la capacità di dare vita a impasti differenti, risulta più conveniente acquistare le diverse sfoglie direttamente dai produttori.

Questo consentirà di dare vita a dolci come lo strudel di mele o i biscotti di pasta frolla senza impazzire troppo. Il Natale deve essere una celebrazione prima di stress per tutti. Organizzarsi nel modo corretto con i dolci consente di raggiungere il top.

Anche perché è davvero triste rimanere a guardare quando gli altri consumano determinate leccornie. Puntando su creme al mascarpone, sul salame di cioccolato facilmente creabile con biscotti senza glutine è possibile godere del Natale anche dal punto di vista alimentare. Senza scontentare praticamente nessuno.

Prodotti proteici davvero utili?

I prodotti proteici sono davvero utili? Ultimamente stanno conquistando letteralmente chiunque, insieme agli scaffali dei supermercati. Non sono però davvero adatti a tutti.

I prodotti proteici non sono per tutti

È importante sottolineare che alcuni di essi effettivamente presentano dei valori importanti. Ma la realtà dei fatti è che come alimenti, i prodotti proteici sono adatti effettivamente solo a chi, per la sua attività sportiva, ha bisogno di un certo apporto proteico. Chi fa una vita sedentaria può senza dubbio eliminare la quantità di grassi di alcuni cibi utilizzandone la versione proteica.

Ma questo non significa comunque che prodotti proteici siano adatti a un consumo giornaliero o comunque ripetitivo da parte di chiunque. Prendiamo coloro che soffrono di problemi renali: per loro questo tipo di alimenti rappresentano praticamente un veleno. E allo stesso tempo possono risultare sbilanciati per lo stile di vita di moltissime persone.

A differenza di quello che accade con chi fa fitness, che di solito ha bisogno di un maggiore apporto di proteine nella dieta per costruire la propria muscolatura. Generalmente, possiamo dire che In Italia i prodotti proteici sono aumentati dell’11% all’interno della grande distribuzione.

Ma il loro successo non corrisponde per forza a una loro utilità. Soprattutto in persone normali che affrontano una normale quotidianità. Per questo target basta la dieta mediterranea con la sua presenza di pollo, carni bianche in generale, legumi, pesce uova e formaggi.

Chi ha bisogno di questo tipo di integrazione è di solito qualcuno che porta avanti un’attività fisica molto intensiva. E quindi qualcuno che ha delle necessità specifiche legate allo sviluppo della massa muscolare. Ciò a cui bisogna fare attenzione quando ci si approccia ai prodotti proteici inoltre è quello di verificare se effettivamente vi siano delle proteine al suo interno. Non di rado infatti è possibile imbattersi in alimenti che posseggono questa etichettatura senza effettivamente avere un maggiore apporto proteico.

Fare le opportune verifiche

Quando ci approcciamo all’acquisto di questi prodotti quindi dobbiamo verificare effettivamente quanto sia la presenza di proteine all’interno di 100 grammi o della singola porzione. Solo in questo modo si avrà il giusto corrispettivo.

Ed è per tale ragione che bisogna fare attenzione quando si acquistano determinati prodotti, talvolta messi in vendita a maggiore prezzo rispetto alla versione normale. Ma senza che effettivamente corrisponda un maggiore contenuto proteico.

Se volete quindi usufruire di prodotti proteici, assicuratevi prima di tutto che questo non comporti danni per la vostra salute. In secondo luogo verificate che vi siano effettiva maggiore quantità di proteine sia per porzione che nel totale. Se proprio volete acquistarle, assicuratevi inoltre che la fonte di proteine sia il più possibile pulita.

Merenda sana, ecco come

Una merenda sana può essere composta in tanti modi. Vediamo insieme quali sono gli alimenti consigliati quando vogliamo rimanere in forma. O quando vogliamo dare ai nostri bambini qualcosa di salutare.

Cosa scegliere per una merenda sana

Va da sé che tutto ciò che è legato al junk food e a fritti non è da considerare una merenda sana. Dobbiamo puntare il più possibile su alimenti di stagione e poco lavorati per acquisire nutrienti ed energia. Non dobbiamo dimenticare che lo spuntino pomeridiano o di metà mattina ci aiutano a spezzare la fame e a darci la giusta energia.

Una merenda sana può essere anche una merenda buona. Dobbiamo smettere di considerare i due concetti come non compatibili. E dobbiamo metterci in testa che possiamo scegliere tra dolce e salato senza problemi. L’importante è preparare qualcosa che sia gustoso ma al contempo non troppo pesante.

Una delle scelte migliori in tal senso, soprattutto se siamo in casa o possiamo prepararli al momento, è il frullato. Mixare il latte e la frutta di stagione sarà di gradimento sia per i più grandi che per i più piccoli. Un must è il frullato alla banana, al quale possiamo aggiungere mela o cioccolato a seconda dei nostri gusti. Per ottenerlo basta semplicemente utilizzare un frullatore.

Anche i dolci possono rappresentare una merenda sana, soprattutto per i bambini a scuola. Come? Sicuramente attraverso una fetta di torta fatta in casa o pane e marmellata. Buona a livello nutrizionale e di gusto. Non dobbiamo pensare che se contiene un po’ di zucchero sia per forza insalubre. Soprattutto se è qualcosa che prepariamo noi e di conseguenza non ha conservanti, come le merendine in commercio.

Va bene anche una soluzione salata

Si può anche puntare su una merenda salata. E ovviamente il re della scelta in questo caso è un panino. Attenzione: non quelli da fast food. Possiamo infatti preparare con del pane in cassetta o con altra tipologia dei panini con pomodoro e formaggio, che uniscono l’utile al dilettevole. Ovvero la necessità di consumare una merenda sana e il fatto che questa sia gustosa.

Se ci troviamo in casa e abbiamo voglia di sperimentare possiamo anche preparare dei cracker, che possono rappresentare uno spuntino salutare. Anche le chips di verdure al forno sono una merenda sana da consumare a ogni età. Rappresentano un’ottima alternativa alle classiche patatine fritte in busta.

Se avete poco tempo per preparare uno spuntino un po’ più elaborato, lo yogurt rappresenta la soluzione più veloce per una merenda sana a qualsiasi età. Possiamo consumarlo bianco, con la frutta, con i cereali. Può essere accompagnato da frutta secca come i mix che vediamo spesso al supermercato.

Pistacchi, fanno bene?

I pistacchi fanno bene? Sì, posseggono delle caratteristiche di tipo benefico per il nostro organismo. Dobbiamo però consumarli in modo intelligente per far sì che tutto vada come ci aspettiamo.

Valori nutrizionali dei pistacchi

Ovvero consumare pistacchi e non subire le controindicazioni di un abuso di questo alimento. Come la maggior parte della frutta secca o tostata contiene infatti molti grassi sebbene buoni, ma il consumo deve essere limitato soprattutto all’interno di una dieta ipocalorica. O se si hanno particolari esigenze patologiche.  Per comprendere il bene che possono farci i frutti del pistacia vera dobbiamo prima di tutto conoscerne i valori nutrizionali per 100 g:

  • Grassi: 12,8 grammi
  • Grassi saturi: 1,68 grammi
  • Sodio: 0,3 milligrammi
  • Carboidrati: 7,71 grammi
  • Fibra alimentare: 3 grammi
  • Proteine: 5,7 grammi
  • Melatonina: 3,57 milligrammi
  • Vitamina K: 3,74 microgrammi
  • Vitamina E: 0,811 milligrammi.

Cosa possiamo comprendere nell’immediato? Che i pistacchi hanno meno grassi rispetto ad altra frutta secca come le noci e che la maggior parte dei lipidi contenuti sono buoni. Altra cosa che possiamo immediatamente notare è la quantità di melatonina al loro intero. Fattore che li rende, almeno teoricamente, amici del nostro sonno.

È stato infatti riscontrato nel corso di una ricerca condotta sul tema nel 2014 che i pistacchi contengono al loro interno circa 23 milligrammi di melatonina. Una dose maggiore di quella spesso inserita all’interno di alcuni integratori per dormire. Questo non significa doverci abbuffare di questo frutto ovviamente. Ma di certo un paio di manciatine male non fanno.

Ottima fonte di antiossidanti

I pistacchi sono inoltre ricchi di antiossidanti, potassio, fitosteroli e carotenoidi come il beta-carotene e luteina. La curiosità interessante in tal senso è che queste importanti sostanze sono presenti, secondo uno studio del 2022, sia all’interno dei frutti crudi che di quelli tostati.  Fattore che li rende perfetti per essere consumati, con giudizio, a prescindere dalla situazione.

In sostituzione di snack e altra frutta secca può essere un valido aiuto per perdere peso. Ovviamente in dosi limitate.

Tra i benefici che vengono attribuiti ai pistacchi vi è quello di poter rappresentare uno strumento ottimale per soddisfare il fabbisogno proteico giornaliero dell’organismo. Rendendoli uno spuntino davvero interessante soprattutto per coloro che fanno attività fisica intensa. Diversi studi nel 2019 hanno evidenziato come i pistacchi siano gli unici frutti di questa tipologia nei quali è possibile riscontrare tutti e nove gli amminoacidi essenziali che il corpo non riesce a produrre da solo.

E’ una ragione per le quali vengono suggeriti a vegetariani e vegani per quel che riguarda le fonti di proteine ​​​​vegetali da consumare.

Cocco, proprietà e benefici

La noce di cocco è il frutto dell’omonima palma, la cocos nucifera, apprezzato per la sua freschezza e il suo gusto dolce. Questo alimento sinonimo di estate apporta più benefici di quelli che si possano pensare.

Quanto fa bene il cocco?

Quando arriva l’estate troviamo questo frutto tropicale sia sui banchi della frutta al supermercato che sulle spiagge, venduto da venditori ambulanti spesso molto pittoreschi. Il cocco non è solo buono di sapore ma è anche una vera e propria manna energetica nel corso della stagione calda.

Può rappresentare uno spuntino nutriente e rinfrescante pieno di sali minerali. Parliamo in particolare di rame, ferro, selenio e manganese. Possiede anche ottime dosi di fibre insolubili e antiossidanti che consentono di sentirsi sazi più in fretta e di avere un intestino in salute.

Affrontiamo prima di tutto questa sua particolarità. La polpa del cocco presenta molti acidi a catena media che vengono assorbiti dall’intestino con facilità e trasformati in chetoni aumentando il colesterolo buono. Il fatto che questi acidi grassi vengono trasformati in corpi chetonici consente di abbattere il senso della fame favorendo la perdita di peso.

Il cocco è un ottimo alimento anche per la sua funzione antifungina e antibatterica assicurata dall’acido laurico. Mangiarne contribuisce al rafforzamento delle difese immunitarie e la sua azione diuretica consente di aiutare nel miglioramento delle condizioni di chi soffre di problemi renali. Alcune citochine contenute all’interno del cocco e ancor di più nell’acqua di cocco, secondo alcune ricerche, sembrano avere proprietà antitrombotiche, antinvecchiamento e antitumorali.

Dissetante e adatta praticamente a tutti

Inutile dire che l’acqua di cocco sia un fluido molto dissetante e idratante. Un vero e proprio boost energetico soprattutto per coloro che fanno attività sportiva. Non a caso i brasiliani la bevono per idratarsi quando d’estate fa molto caldo.

Il latte di cocco può essere un’alternativa ottimale per chi è intollerante al lattosio. Esso è ottenuto dalla spremitura della polpa ed essendo già zuccherino di suo si sposa perfettamente con il caffè. Proprio grazie alla sua quantità di minerali, tra i quali troviamo anche fosforo, magnesio e potassio, il cocco rappresenta una risorsa importantissima contro lo stress e la stanchezza. Le sue fibre aiutano a sostenere la regolarità dell’intestino e grazie al suo indice glicemico medio è un frutto che può essere consumato anche da persone affette da diabete.

Ovviamente con giudizio dato che comunque si tratta di un alimento molto calorico. Le sue 360 cal. per 100 grammi non lo rendono adattissimo a una dieta ipocalorica. A meno che io non venga inserito in modo corretto ed equilibrato.

Colesterolo alto, cosa non mangiare

Con il colesterolo alto cosa non dobbiamo mangiare? Ci concentriamo sempre su cosa consumare per aiutarci nella gestione di questo problema ma non ci focalizziamo mai su ciò che dobbiamo evitare. Bene: lo faremo ora.

Cosa evitare con il colesterolo alto

Dobbiamo ricordare che il colesterolo alto è un problema di salute molto grave che può aumentare il rischio di malattie ai danni del cuore e del cervello. Sappiamo che con una corretta alimentazione possiamo aiutare noi stessi a stare bene tenendo il colesterolo alto a bada.

Ma non ricordiamo spesso che se vogliamo proteggere il nostro organismo dal punto di vista cardiovascolare dobbiamo evitare alcuni alimenti. Il primo alimento che è necessario evitare di consumare se si soffre di colesterolo alto sono le carni grasse. Intendiamo salumi, pancetta, salsicce che possono contribuire all’innalzamento del livello di questo nel sangue.

Il loro consumo deve essere ridotto al minimo indispensabile dando spazio a pollo, tacchino e pesce che sicuramente come secondo piatto sono un’alternativa più salutare. Più generalmente è consigliato limitare il consumo di carne dando più spazio alle proteine di tipo vegetale come i legumi. Naturalmente privi di colesterolo.

Se si soffre di colesterolo alto si dovrebbero anche evitare il più possibile i prodotti derivati dal latte di tipo intero. Panna, burro, particolari tipi di formaggi contengono molto colesterolo e grassi insaturi. Può essere dato via libera tranquillamente al latte scremato e allo yogurt greco. E puntare su alternative vegetali come il latte di mandorle o di soia che non presentano colesterolo al loro interno. Anche queste alternative però devono essere consumate se effettivamente non dannose per lo stato di salute della persona.

Tenersi lontani da cibi grassi e zuccherini

frittura

Quando si ha il colesterolo alto e altrettanto ottimale tenersi lontani da cibi fritti e snack. Pensiamo le patatine e a quei bastoncini di mais che tanto ci piacciono ma che sono pieni di grassi trans e saturi che possono aumentare questa sostanza a livello del sangue.

Uno snack alternativo può essere rappresentato da frutta fresca, frutta secca non salata o verdure crude con hummus. È importante regolarsi anche nel mangiare i dolci e i prodotti da forno. Per tenere a bada il colesterolo alto sarebbe meglio evitare di consumarne troppi. Sia perché spesso e volentieri vengono utilizzati molto zucchero e burro, sia perché possono favorire l’aumento di peso se consumate in eccesso.

Più in generale è bene tenersi lontani da alimenti ricchi di grassi idrogenati. Uno fra tutti l’olio di palma che di solito viene utilizzato per aumentare la conservazione dei prodotti. I grassi trans contenuti al suo interno possono aumentare i livelli di colesterolo cattivo.

Non stiamo dicendo di dover rinunciare a tutto per forza, ma di limitare molto quegli alimenti che possono risultare deleteri per la salute cardiovascolare.

Zafferano e depressione

Zafferano e depressione: qual è il loro rapporto? Secondo alcuni studi recentemente condotti, questa spezia sarebbe in grado di essere d’aiuto nel trattamento di questa malattia.

Cosa è lo zafferano

Lo zafferano è una spezia molto preziosa, nel vero senso della parola, utilizzata nella cucina italiana  e in quella mediterranea. Perfetta per dare sapore a numerosi piatti è da un po di tempo sotto analisi per via dei suoi effetti benefici. Uno tra i quali quello legato alla depressione e al suo trattamento.

Negli ultimi tempi studi dedicati hanno confermato quei benefici che la tradizione popolare riportava da tempo. Certo, ci sarebbe bisogno di campioni più grandi per avere maggiori conferme, ma anche diverse revisioni confermano come l’utilità dello zafferano non sia semplicemente una diceria.

Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità almeno il 7% degli adulti In Italia soffre di depressione. La casistica vede più frequente comparire di questa patologia tra le donne, tra le persone che sono più svantaggiate a livello sociale per via di difficoltà economiche, bassa istruzione o precarietà lavorativa. Ma anche tra chi ha una salute cagionevole o vive da solo.

Un malessere cresciuto durante il periodo delle restrizioni dettate dal Covid. Una situazione che ha portato molte persone a utilizzare sotto prescrizione farmaci ansiolitici e antidepressivi, sebbene con qualche effetto collaterale. È qui che entra in gioco lo zafferano e più in generale il rimedio naturale nei confronti di questa patologia.

Apprezzato contro la depressione

In uno studio condotto a doppio cieco nel 2005 dalla durata di sei settimane, randomizzato e controllato, è stato notato come l’assunzione di zafferano sia stata efficace nel mitigare i sintomi della depressione. Due metanalisi di studi randomizzati e controllati eseguite nel 2013 e nel 2019 hanno preso in analisi gli effetti dell’uso di zafferano in persone affette da depressione moderata e grave.

Anche in questo caso lo zafferano ha mostrato di essere in grado di ridurre in maniera significativa i sintomi rispetto al placebo. È stata notata una efficacia sostanzialmente sovrapponibile con l’assunzione di antidepressivi.

Ora, detto ciò non si può iniziare a pensare di dare risotto allo zafferano a tutti e pensare di curare la depressione. Quel che è certo è che insieme alla terapia e dove necessario ai farmaci si può provare ad approcciare con un elemento naturale come questa spezia.

L’utilità di determinati alimenti è un fattore ormai appurato. Si può quindi affiancare a una terapia classica anche quella naturale, magari come in questo caso aggiungendo lo zafferano alla nostra dieta. Più in generale poi avendo un approccio più sostenibile alla nostra vita, passando tempo all’aria aperta inattività rilassanti.

Cattiva alimentazione: che cosa succede al nostro organismo

Seguire una cattiva alimentazione è un’abitudine sbagliata che va corretta al più presto perché, se si adotta un regime alimentare sbilanciato, ricco di grassi e zuccheri e povero di nutrienti come vitamine e minerali, si mette a repentaglio la propria salute.

Fare attenzione a cosa si porta a tavola è importante per evitare pericolose carenze nutrizionali e per prevenire piccoli fastidi, come disturbi dell’apparato digestivo, stanchezza e debolezza, ma anche problematiche che possono diventare più serie e sfociare in vere e proprie patologie. Inoltre, non bisogna dimenticare che alimentarsi bene  è importante anche per avere la giusta energia per affrontare gli impegni quotidiani.

Cattiva alimentazione
Cattiva alimentazione

Cattiva alimentazione: che cos’è

Nella definizione di cattiva alimentazione rientrano una serie di abitudini scorrette che riguardano il modo di consumare il cibo. Oltre a portare in tavola cibi poco sani, processati a livello industriale e ricchi di additivi chimici, conservanti, coloranti, calorie e grassi, anche saltare i pasti, mangiare troppo poco o avere il vizio di bere bevande zuccherate, alcolici o energizzanti sono comportamenti che fanno parte della cattiva alimentazione.

Avere delle corretta abitudini alimentari, invece, vuol dire selezionare con attenzione i cibi da cucinare, scegliendo prodotti freschi, preferibilmente di stagione e di provenienza locale, ma anche portare in tavola piatti sempre diversi. Meglio scegliere, inoltre, cibi non raffinati perché hanno un migliore profilo nutrizionale e conservano le loro proprietà ed evitare piatti pronti e confezionati.

Cosa succede se non si segue una dieta bilanciata

É bene sapere che, quasi sempre, non è facile riconoscere i sintomi della cattiva alimentazione, sia perché si tratta di manifestazioni che possono essere soggettive, sia perché non si riesce a collegare l’insorgenza di alcune problematiche al consumo di cibi spazzatura.

Solitamente, una cattiva alimentazione, soprattutto se prolungata nel tempo, causa problemi digestivi, come pesantezza, nausea e bruciore oppure fastidi intestinali, quali stitichezza, diarrea, gonfiore e dolori. Anche se si tratta di sintomi lievi, potrebbero comunque peggiorare nel tempo e provocare un’infiammazione cronica, come la gastrite.

Quando l’alimentazione è povera di nutrienti, ci si può sentire stanchi, avere difficoltà di concentrazione e sperimentare disturbi dell’umore. Molto spesso, infatti, stress, ansia e depressione sono esacerbati da una dieta non adatta alle proprie esigenze nutrizionali. Inoltre, un regime alimentare troppo restrittivo può causare anche alterazioni dei livelli ormonali, provocare disturbi del ciclo mestruale e favorire la comparsa dell’osteoporosi.

Tuttavia, una delle conseguenze più importanti della cattiva alimentazione è l’abbassamento delle difese immunitarie. Questo vuol dire che l’organismo diventa più vulnerabile alle infezioni. Influenza, raffreddori e malesseri stagionali, ma anche allergie e problematiche più serie possono presentarsi spesso.

La causa di questo malfunzionamento del sistema immunitario è da ricercarsi nello scarso apporto di nutrienti e soprattutto di antiossidanti, molecole che difendono l’organismo dagli agenti nocivi e che contrastano l’azione dei radicali liberi. Sebbene gli antiossidanti siano presenti in alcuni alimenti, soprattutto frutta e verdura che spesso non vengono consumati quanto si dovrebbe, può essere difficile assumere il quantitativo necessario per il proprio fabbisogno esclusivamente con l’alimentazione e, per questo, si possono assumere dei prodotti specifici, come gli integratori alimentari Resvis. Tuttavia, è preferibile sempre rivolgersi al proprio medico curante per avere dei preziosi consigli in merito.

Oltre ad accumulare chili e appesantire la linea, il consumo di cibi ricchi di calorie, grassi e zuccheri, può favorire la comparsa di patologie del metabolismo, come quelle che interessano la tiroide, il diabete o la sindrome metabolica. Inoltre, essere in sovrappeso espone al rischio di cardiopatie e può provocare anche dolori articolari e muscolari.

Nel lungo periodo, seguire un regime alimentare poco equilibrato può causare anche la caduta dei capelli e provocare secchezza della pelle.

Pane integrale, perché preferirlo

Perché preferire il pane integrale a quello raffinato? Questa è una domanda alla quale riusciamo a trovare risposta grazie ai numerosi studi che si sono occupati di verificare le reazioni dell’organismo al consumo di questo alimento.

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Come preparare un’ottima infusione di CBD per il tuo benessere

Alcuni elementi fondamentali del benessere personale sono quindi l’alimentazione sana, l’esercizio fisico regolare, un sonno adeguato, la gestione dello stress, l’attività sociale, l’auto-consapevolezza e l’apprendimento di abilità di coping.

Negli ultimi hanno si sta guadagnando un ruolo di rilievo nell’area benessere una sostanza che fino a pochi anni fa era sconosciuta e anche temuta: il CBD.

infusione di CBD
infusione di CBD

Se l’hai sentito nominare ma ancora non sai bene cosa pensarne. E soprattutto, se vuoi un suggerimento facile e veloce per utilizzarlo per il tuo benessere continua a leggere. In questo articolo ti presentiamo il CBD e ti sveleremo come preparare un’ottima infusione di CBD.

Cos’è il CBD

Il CBD (cannabidiolo) è uno dei principali cannabinoidi presenti nella cannabis.

Si tratta di una sostanza non psicoattiva, a differenza del THC. Proprio per questo in molti paesi come l’italia e altri paesi europei, è legale la sua assunzione.

Il bello di questa sostanza è che può avere effetti benefici su alcune condizioni come l’ansia, il dolore cronico, l’epilessia e altro ancora.

Il CBD può essere assunto in vari modi, tra cui capsule, gocce, tè e persino alimenti come cioccolato e biscotti.

Quali sono i benefici del CBD

I benefici del CBD possono variare in base alla persona e alla condizione che si sta trattando. Alcuni dei benefici più comuni associati al CBD includono:

  • Riduzione dell’ansia e della depressione
  • Riduzione del dolore cronico
  • Trattamento di alcune forme di epilessia
  • Riduzione dell’infiammazione –
  • Miglioramento del sonno
  • Riduzione dei sintomi di malattie come il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla.

Dove trovare il CBD

L’uso del CBD si sta diffondendo e sta diventando facilmente reperibile. Può infatti essere acquistato in diversi luoghi, tra cui farmacie, negozi di alimenti naturali e online.

Quando si acquista online è importante assicurarsi che il CBD Shop ti dia tutte le informazioni che ti permettono un acquisto sicuro: devi infatti assicurarti che il prodotto sia stato testato da un laboratorio indipendente e che contenga la quantità di CBD indicata sull’etichetta.

È anche importante verificare che il prodotto non contenga THC o altri ingredienti nocivi.

Il CBD

Infuzione di CBD: come e perchè prepararla

Come dicevamo il CBD può essere acquistato in varie forme. Una di queste è quella di foglie e fiori essiccati che si possono usare per preparare un’infusione.

L’infuso di CBD è utile per la sua elevata concentrazione di CBD e rappresenta un modo facile e veloce per godere degli effetti rilassanti e antinfiammatori ad esso associati.

Una volta acquistato il preparato essiccato basta prepararlo come una qualsiasi altra infusione(hai mai provato ad esempio la tisana con le foglie di caffè?). Ricordati però che il CBD viene assorbito meglio dall’organismo se combinato con una sostanza grassa. Ti sarà quindi sufficiente unire all’infusione un po’ di latte o miele.

Risultato delizioso, piacevole da bere e dagli effetti positivi.

Non ti resta che provare.

Couscous adatto alla dieta?

E’ il couscous un elemento adatto alla dieta? La risposta è positiva, soprattutto se consumato nelle giuste quantità e condito con verdure e altri cibi specifici.

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Alimentazione e gravidanza

Durante la dolce attesa, è a dir poco importante fare attenzione a cosa e a quanto si mangia. Se, in generale, l’alimentazione sana è preziosa, nel momento in cui si aspetta un bimbo lo diventa ancora di più.

Avere squilibri di peso, infatti, espone a diversi rischi. Aumenta la probabilità di parti pretermine o della nascita di bambini con peso eccessivo e, di conseguenza, un maggior rischio di avere a che fare con il parto cesareo, un intervento chirurgico a tutti gli effetti dopo il quale la mamma deve riprendersi e, nel contempo, prendersi cura del piccolo. Nelle prossime righe, vedremo assieme qualche consiglio per gestire al meglio l’alimentazione in gravidanza.

Alimentazione e gravidanza
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Cosa mangiare per un fegato in salute

Cosa mangiare per un fegato in salute? Una dieta sana ed equilibrata principalmente, avendo cura di selezionare specifici alimenti che siano in grado con i loro benefici di aiutarlo a lavorare bene per l’organismo senza farlo ammalare.

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L’alimentazione sportiva secondo la Dottoressa Valeria Galfano

L’alimentazione sportiva, negli ultimi decenni, ha riscosso una fama crescente. Questo fenomeno ha dato il via alla commercializzazione sfrenata e, spesso, incontrollata degli integratori alimentari. Tra i supplementi preferiti dagli atleti e dagli sportivi in generale, troviamo soprattutto:

  • proteine in polvere
  • multivitaminici
  • bevande e barrette energizzanti

Molte persone, probabilmente a causa della scorretta informazione veicolata dai social media, hanno internalizzato un concetto alterato di alimentazione sportiva. Troppo restrittiva, poco varia e inutilmente ricca di integratori alimentari, la dieta sportiva, se condotta in questo modo, può arrecare seri danni alla salute degli atleti.

alimentazione sportiva
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Formaggi da mangiare quando a dieta

Quando si segue una dieta i formaggi rappresentano spesso quel cibo che quasi è impossibile nominare: di certo prelibatezze come il gorgonzola e il brie devono rimanere lontani dalla nostra tavola il più possibile: scopriamo insieme però quali sono i formaggi magri con i quali possiamo indugiare nel consumo.

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Cachi, ecco perché mangiarli fa bene

I cachi sono uno dei frutti più gustosi che l’autunno porta nelle tavole: molto dolci, particolarmente nella loro varietà vanigliata, possono fare parte di una dieta bilanciata a patto che se ne consumino le giuste quantità. Vediamo insieme perché fa bene mangiarli.

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