Conformazione ginoide, ovvero costituzione fisica a pera

ginoide

La conformazione cosiddetta ginoide, o a pera, è quella più comune tra le donne ed è caratterizzata da fianchi larghi, cosce abbondanti, spalle e seno minuti e magri; questo tipo di costituzione fisica si rivela inestetica quando si hanno dei chili di troppo.

Il problema è soprattutto ormonale e della natura femminile: destinate ad avere figli e ad allattarli le donne tendono biologicamente ad immagazzinare delle riserve di grasso nella parte inferiore del corpo; questa tendenza determina un problema di ritenzione idrica, responsabile numero uno della cellulite. Nel dimagrire occorre quindi rendere in considerazione due fattori: un soprappeso localizzato dal ventre in giù e la cellulite. La regola base è non esagerare con il sale che aumenta la ritenzione idrica; per dare sapore ai piatti usate le spezie e prendete l’abitudine di cucinare evitando i cibi pronti, che di solito abbondano di insaporitori.

Puntate poi sulle proteine che creano muscoli invece che grasso: formaggi magri, uova, pollame, pesce: tutto va bene purché sia cotto a vapore, alla griglia o al forno. Bevete tanta acqua per depurare l’organismo, e per renderle più gradevole aggiungete di tanto in tanto fettine di limone o foglioline di menta.

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La dieta I love New York

dieta ney york

La dieta I love New York, nota anche come dieta New York, è stata messa a punto da David Kirsch, personal trainer delle più acclamate dive di Holliwood. Inutile dire che si tratta dell’ennesima dieta low card che promette un dimagrimento fino a sei kg e una riduzione del girovita di 10 cm in sole due settimane. Per ottenere lo scopo è richiesta però un’enorme forza di volontà, si tratta infatti di una dieta molto restrittiva.

Il programma alimentare si articola in tre fasi per la durata di un mese: durante la prima fase (prima e seconda settimana di dieta) sono vietati pane, pasta, patate, alcolici, frutta secca, dolci, fritture, latticini e caffè. Via libera invece a petto di pollo, funghi, albume di uovo, verdure a foglia verde e frutta (300 grammi al giorno). In questa fase l’apporto calorico giornaliero si aggira intorno alle 800-1000 calorie.

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Per evitare il sale: usiamo l’aglio (prima parte)

sostituti del sale aglio

Capita di rado di trovare in natura pro­dotti così salutari e benefici, per l’organismo in generale e per la linea. Eppure aglio, cipolle e scalogno, “parenti” stretti dal punto di vista botanico (sono tutti Liliaceae), vengono snobbati ed evitati sia da coloro che li trovano di difficile digestione, sia per via del loro aroma pungente. Peccato però, per­ché questi piccoli frutti della terra vantano molteplici proprietà: infatti, sono disintossicanti , hanno un effetto favorevole sulla pressione del sangue e persino capacità antibiotiche. Il trucco sta nel saperli prendere per il verso giusto. Ecco come fare.

Aglio: pochissime calorie e tanti pregi, ma aroma per molti troppo penetrante: ecco le due facce dell’aglio. A scopo dimagrante, vanno sottolineate soprattutto le sue proprietà disinfettanti a livello intestinale dovute alla presenza di un 7% circa di allicina, l’olio essenziale responsabile anche del suo odore così penetrante. Volendo far tesoro dei suoi effetti salutari, basta ricorrere a qualche espediente culinario. Per eliminare il sale. Ad esempio, l’aglio può servire per insaporire l’insalata: basta sbucciarne uno spic­chio, tagliarlo a metà e strofinarlo lungo le pareti della ciotola o dell’insalatiera, oppure ricorrere allo specifi­co accessorio che permette di spremere gli spicchi, per ricavarne solo il succo, da mescolare poi a un’emulsio­ne di olio, aceto balsamico o limone, aggiungendo a piacere erbe aromatiche che oltre a smorzare il gusto dell’aglio possono servire anche a eliminare il sale.

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Come combattere il mal di testa con l’alimentazione

mal di testa

Sarà capitato sicuramente anche a voi di soffrire di mal di testa, un disturbo sempre più diffuso che colpisce in percentuale maggiore le donne, senza differenza di età. A volte è sopportabile e dipende da stress o momenti di tensione, altre volte invece è una vera e propria malattia e come tale deve essere curata.

Al di là dell’ereditarietà, possono essere fattori scatenanti del mal di testa anche odori, allergie, alimenti e soprappeso. Secondo una ricerca effettuata presso l’università di Torino, sarebbero proprio i chili di troppo ad aumentare la gravità degli attacchi; questo dipende dal fatto che nelle persone in soprappeso, l’insulina fatica a trasformare gli zuccheri in energia, favorendone il deposito nel corpo sotto forma di grassi.

Il primo consiglio per cercare di risolvere il problema è quello di fare movimento tutti i giorni, basta anche una camminata di 30 minuti, perché aiuta l’organismo a bruciare le calorie, migliorando il lavoro di tutto l’apparato cardiocircolatorio. A tavola sono da evitare non soltanto i cibi ipercalorici, ma anche alimenti come yogurt, olio di semi, cavoli, spinaci, semi di soia, uva, pomodori e agrumi, che risultano particolarmente ricchi in una sostanza, la tiratina, che favorisce l’insorgere della cefalea.

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Il metodo Montignac

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Il metodo Montignac, nelle parole del suo ideatore, il francese Michel Montignac (nella foto), non è una vera propria dieta, quanto piuttosto un programma alimentare non restrittivo finalizzato sia  al dimagrimento che alla prevenzione di malattie cardiovascolari e diabete. Il metodo non si basa sul computo delle calorie giornaliere introdotte, ritenuto del tutto inutile dal dottor Montignac, ma sul controllo dei livelli di insulina nel sangue.

Secondo il nutrizionista francese infatti la causa dell’obesità è da rintracciarsi nell’iperinsulinismo causato in modo indiretto da alcuni cibi e il suo metodo si basa sulla scelta degli alimenti in funzione delle loro caratteristiche nutrizionali legate alla capacità di indurre reazioni metaboliche tali da prevenire l’aumento di peso, il diabete di tipo II e accidenti cardiovascolari. In particolare, sono da privilegiare i carboidrati a indice glicemico basso, gli acidi grassi polinsaturi omega 3 e monoinsaturi e le proteine.

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Pasti in famiglia: stessi ingredienti ma apporto calorico differente

alimentazione per madre e figlio

Sono molte le donne che, a causa dell’inappetenza dei figli, cucinano cibi ipercalorici e stuzzicanti che però i bambini lasciano nel piatto. Il rischio è che le mamme per non buttare via gli avanzi facciano un doppio pasto, con risultati rovinosi sulla linea. Spesso per portare i figli a normopeso, molte mamme utilizzano cibi ad alta densità energetica. La densità energetica corrisponde all’appor­to calorico di 100 grammi di alimento. L’alimento a più elevata densità energetica è l’olio; le zucchine invece hanno la più bassa densità energetica perché contengono molta acqua, oltre a fibra, vitamine e sali minerali che non forniscono calorie ma possono nu­trire adeguatamente l’organismo.

 Come è possibile mettere d’accordo le esigenze di madre e figli (dimagrire e ingrassare), evitando alla madre di cucinare ogni volta cibi diversi? Stessi ingredienti, piatti differenti ecco la soluzione. Quindi la mamma dovrà cucinare piat­ti che stimolino la fantasia dei bimbi: maccheroni che as­somigliano a piccoli cannocchiali, formaggio filante che ricorda una gomma magica ecc.

La soluzione per la mamma: pasta light ai peperoni. La mamma preparerà per sé e i figli gli stessi ingredienti-base (pasta, verdure, salsa di pomodoro e formaggio) che, combinati diversamente, diventano più o meno calorici.

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Melanzane, calorie e valori nutrizionali

melanzane

La melanzana, pur avendo uno scarso valore nutritivo, è una delle verdure più indicate nei regimi alimentari ipocalorici: il suo apporto di grassi e calorie è molto ridotto. Per questo, per il suo elevato potere saziante e per il fatto che presta ad essere utilizza in tanti modi diversi, è un alimento importante quando si intende tenere il peso sotto controllo, a patto di non farsi tentare da fritture, impanature o altri piatti gustosi.

Le melanzane vengono spesso cucinate con abbondanza di grassi, come nella famosa Parmigiana; se invece si utilizza qualche accorgimento e si scelgono preparazioni più leggere, è possibile consumarle senza incidere troppo sul conteggio delle calorie giornaliere. Lo scarso valore nutritivo della melanzana è compensato dalla presenza di alcune sostanze che stimolano la produzione di bile e aiutano ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue.

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La dieta Max Planck

dieta max planck

La cosiddetta dieta Max Planck è una di quelle diete dimagranti che si diffondono soprattutto attraverso il passa parola e, da qualche anno a questa parte, anche mediante internet. Al contrario di quanto potrebbe far crede il suo nome, non ha nulla a che vedere con il noto Istituto di ricerca tedesco Max Planck, che ha ritenuto addirittura di doverne prendere le distanze, e anzi in realtà non si sa molto sulle sue origini e su chi l’abbia realmente messa a punto.

D’altra parte la dieta di Planck non sembra avere alcun fondamento scientifico e, a differenza di altre, non si basa su alcun principio nutrizionale accertato. Piuttosto, si tratta di una dieta da fame che presumibilmente porta al dimagrimento solo in virtù di una drastica riduzione delle calorie giornaliere. Non a caso questa dieta promette un dimagrimento fino a 9 kg in due settimane, promessa che l’Associazione tedesca dei consumatori Stiftung Warentest definisce a dir poco illusoria.

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Dimagrire o ingrassare? Scegli i cibi in base al colore

dimagrire con le verdure

 

Chi ha dunque l’esigenza di cucinare cibi a densità energetica diversa per sé e per i vari membri della famiglia senza doversi scervellare con troppe ricette, potrà applicare un semplice ma efficacissimo trucco: preparare tre ingredienti base ai quali possiamo per co­modità associare i colori nazionali, bianco, rosso e verde. Il bianco è riferito ai carboidrati e in particolare alla pasta o al riso, che saranno di preferenza integrali per apportare una maggiore quantità di fibre.

 Il rosso è il sugo di pomodoro, un alimento ad eleva­to potere saziante ma poco calorico; il verde infine è riferito alle verdure cotte al vapore, fonte preziosa di vitamine, fibre e clorofilla, indispensabili per un buon funzionamento del metabolismo.

Il bianco dunque rappresenta la pasta, il riso e i cerea­li in genere (orzo, miglio ecc.) da cuocere al dente; a questo scopo occorre bloccare la cot­tura con acqua fredda, scolare bene e aggiun­gere un filo d’olio. I cereali lessati vengono poi saltati in padella con gli altri ingredienti. Ricordiamo che 100 g di pasta, riso e altri cereali cotti al dente, apportano circa 170 calorie.

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La dieta contro lo stress d’autunno

dieta antistress autunno

I fattori che determinano lo stress, sono molti, uno dei principali è il clima, infatti, l’arrivo dell’inverno e la diminuzione della luce fanno aumentare, in molte persone, il senso di depressione e di abbattimento. Per migliorare il vostro umore, potete ricorrere ad una giusta alimentazione, perché il cibo è un valido aiuto per recuperare l’energia apparentemente perduta.

Gli alimenti giusti da scegliere sono quelli autunnali per eccellenza, e cioè l’uva, le noci e le mandorle, ma anche il cioccolato, che si sa, dà sempre una mano all’umore. La cosa importante è inserire tutti questi cibi in uno schema dietetico bilanciato che permetta all’organismo una giusta digestione.

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Come perdere 3 chili in una settimana: mangiare di più a colazione

prima colazione per perdere peso

Non fare la prima colazione è come mettersi alla guida di un’automobile con il serbatoio vuoto: non serve a fare più strada né tanto meno ad ottimizzare i consumi o a mantenere il veicolo in buono stato. Eppure, secondo i dati statistici, fino a qualche anno fa ben più della metà degli italiani si limitava a iniziare la giornata con un caffè 0 al massimo un cappuccino: esattamente come met­tersi in macchina con la spia del carbu­rante in riserva.

Oggi la situazione è decisamente migliorata,almeno dal punto di vista numerico: la percentuale di coloro che saltano drasticamente il primo ap­puntamento con il cibo sarebbe limitata al 17% circa, ma rimane un solido 15% che non va oltre la tazza di caffè, mentre il 18% esce di casa a digiuno per infilarsi poi frettolosamente dentro un bar dove mettere a tacere in qualche modo gli sti­moli della fame o gratificarsi davanti al bancone cercando un incoraggiamento alimentare per affrontare la giornata, meglio se con una brioche iper­calorica e un cappuccino. Una colazione «saltata», ridotta o mal fatta espone il nostro organismo a una serie di rischi:

  1. Aumenta la fame. Lo stomaco vuoto (o semi­vuoto) scatena la fame nervosa e la voglia di man­giucchiare già verso le 10 del mattino.
  2. Il metabolismo rallenta: non ricevendo la giusta dose di carburante sotto forma di cibo, si blocca.
  3. I succhi gastrici “eccitati” dall’assunzione di un caffè da solo scatenano fenomeni in­fiammatori che alla lunga irritano tutto il tratto di­gerente e appesantiscono la digestione.

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La dieta del tè verde

dieta del tè

La cosiddetta dieta del tè verde apporta circa 1200 calorie al giorno e permette di perdere fino a 4 chili in un mese. Infatti, grazie al contenuto di sostanze anti-ossidanti quali polifenoli e tannini, tra cui la caffeina, il the verde agevola la combustione dei grassi e rallenta l’assorbimento di zuccheri e lipidi contrastando allo stesso tempo l’azione dei radicali liberi e, di conseguenza, l’invecchiamento precoce.

Nonostante tutti i suoi effetti benefici però bere più di tre tazze di tè al giorno è sconsigliato a chi soffre di ansia o di insonnia così come a chi è affetto da ulcera. In questo caso quindi è meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia prima di cominciare una dieta di questo tipo.

Lunedì

Colazione: 1 tazza di tè verde, 1 vasetto di yogurt magro o un bicchiere di latte scremato, 3 fette biscottate o 4 biscotti secchi integrali.

Spuntino: 1 tazza di tè verde con 2 biscotti secchi.

Pranzo: 1 tazza di tè verde; 1 vasetto di yogurt magro o un bicchiere di latte scremato; 3 fette biscottate o 4 biscotti secchi integrali.

Merenda: 200 g. di frutta fresca.

Cena: 1 porzione di petto di pollo; insalata di lattuga; mezzo panino.

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Ricetta con i frutti dell’autunno: semifreddo ai mirtilli e lamponi

semifreddo lamponi e mirtilli

L’autunno è la stagione per eccellenza dei frutti rossi, lamponi, mirtilli, ribes, more: piccoli frutti dalla mille proprietà. Oltre che buoni, questi prodotti del bosco posseggono interessanti caratteristiche nutritive, utili per affrontare il meglio il cambio di stagione. Sono un’ottima fonte di vitamine e contengono particolari sostanze che proteggono l’organismo dalle infiammazioni.

Oltre salutari, questi frutti sono molto versatili: possono essere usati per i dessert, i semifreddi o le macedonie; proprio per questo oggi vi presentiamo la ricetta di un semifreddo a base di mirtilli e lamponi, che ha anche la particolarità di essere piuttosto leggero: 190 calorie a porzione.

Semifreddo ai mirtilli e lamponi

Ingredienti per 4 persone
200 g. di lamponi, 150 g. di mirtilli neri, 100 g. di panna fresca, un albume, 4 g. di gelatina in foglie (colla di pesce), 40 g. di zucchero di canna

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Patate calorie e valori nutrizionali

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Patata (Solanum Tuberosum)

Proprietà nutritive

La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie Solanum tuberosum. Ricche di acqua, le patate hanno un alto contenuto di carboidrati, presenti principalmente sotto forma di amidi, e potassio. La patata è un’ottima fonte di vitamine, soprattutto C e B5, e minerali (calcio, sodio, ferro, potassio, manganese e selenio). Tuttavia il contenuto di vitamina C va in gran parte perso durante la cottura.

L’apporto calorico per 100 grammi di prodotto non è particolarmente elevato, ma la patata ha uno scarso potere saziante e per questo motivo è generalmente sconsigliata nell’ambito di una dieta ipocalorica.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto:

  • Calorie 77
  • Acqua 79.34
  • Proteine 2.02
  • Grassi 0.09
  • Carboidrati 17.47
  • Zuccheri 0.78 grammi
  • Fibre 2.2.
  • Ferro 0.78 mg
  • Calcio 12 mg
  • Magnesio 23 mg
  • Fosforo 57 mg
  • Selenio 0.3 mcg
  • Potassio 421 mg
  • Vitamina C 19.7 mg
  • Vitamina K 1.9 mcg
  • Folati 16 mcg

Combattere la stitichezza con la dieta Mayr

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La dieta Mayr deve il nome al medico austriaco che l’ha ideata nei primi anni del secolo scorso allo scopo di curare e prevenire stitichezza, gonfiore addominale e altri problemi intestinali. Ma non solo. Franz Xaver Mayr, gastroenterologo, era infatti fermamente convinto che lo stato di salute dell’individuo fosse legato al funzionamento del processo digestivo e, di conseguenza, che molte patologie, inclusi cefalea e reumatismi, fossero ascrivibili ad un suo squilibrio.

Più precisamente, la dieta Mayr può essere considerata una dieta disintossicante finalizzata a ripulire l’intestino dalle scorie attraverso una sorta di digiuno attenuato che pone l’apparato digerente in condizione di riposo. Il programma alimentare, che rappresenta solo una parte della cosiddetta cura Mayr, si apre con due giorni di dieta liquida nel corso dei quali è possibile bere acqua, latte, tè, tisane e succhi di frutta.

Quindi segue una settimana di semidigiuno durante la quale si osserva ogni giorno il medesimo piano alimentare:

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Autunno, la stagione delle zuppe

zuppa

Con l’arrivo del freddo, una bella zuppa calda è quello che ci vuole per rimettere in sesto l’organismo. Innanzi tutto è una necessaria precisazione: si parla di “zuppa” in presenza di una preparazione brodosa arricchita dal pane; se il pane non c’è si parla di “minestra”, nella quale invece si dovrebbe trovare la verdura e la pasta o il riso.

Gli ingredienti ideali per minestre e zuppe sono le verdure, i cereali e i legumi, anche perché sono poco calorici e si adattano perfettamente ad essere serviti caldi. La minestra di verdura è perfetta per chi non ama mangiare la verdura in modo tradizionale, mentre quelle a base di cereali sono l’ideale per chi ha problemi di digestione: grazie alla loro grande quantità di amido sono facilmente digeribili.

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Pasta di semola calorie e valori nutrizionali

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La pasta secca è ottenuta in Italia dalla lavorazione di impasti prodotti mescolando esclusivamente acqua e semola di grano duro senza aggiunta di coloranti e/o conservanti.

Anch’essa, insieme al pane, costituisce uno degli alimenti fondamentali della dieta mediterranea e rappresenta una delle principali fonti di carboidrati della nostra alimentazione quotidiana.

Considerato che delle circa 2500 calorie giornaliere che dovrebbe assumere in media una persona adulta il 60% dovrebbe derivare dal consumo di carboidrati, il 20% da quello di grassi e il 10% da quello di proteine, la pasta è un alimento abbastanza bilanciato dal punto di vista nutrizionale.

A dispetto dell’apporto calorico piuttosto elevato, si tratta di un alimento dal notevole potere saziante e di altissima digeribilità.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

  • Calorie 371
  • Acqua 9.9
  • Proteine 13.04
  • Grassi 1.51
  • Carboidrati 74.67
  • Fibre 3.2

Minerali

  • Calcio 21 mg
  • Sodio 6 mg
  • Ferro 1.3 mg
  • Magnesio 53 mg
  • Fosforo 189 mg
  • Potassio 223 mg
  • Manganese 0.9 mg
  • Selenio 63.2

Vitamine

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Contro voglia di dolci e crisi bulimiche provate milkweed

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Certe persone tendono a rimpinzarsi di cibo e dolci e ogni volta che sono “pressate” dalle responsabilità, dai doveri e responsabilità, dai doveri o dai problemi della vita quotidiana. E se per alcuni le abbuffate sono solo un episodio occasiona­le, per molti altri si tratta di eccessi alimen­tari continuati o di autentiche crisi buli­miche: si mangia troppo, fino a stordirsi, come per dimenticare gli obblighi e le richieste del mondo esterno.

Questo modo autodistruttivo di sfuggire alla realtà è tipico di tanti soggetti insicuri, fragili e incapaci di gestire la propria vita in modo autonomo. Quando incontrano qualche problema (o, come spesso accade a settembre, se devono affrontare il ritorno alla realtà), invece di darsi da fare per risolvere la situazione con le proprie forze cercano soste­gno nel cibo o in un bicchiere di troppo come per “regalarsi”  un illusorio senso di benessere.

 L’essenza californiana di Milkweed aiuta ad affrontare la vita in modo più maturo e re­sponsabile, senza sfuggire ai problemi. Il ri­medio diminuisce il bisogno di “tirarsi su” mangiando in modo incontrollato, stimolan­do per contro la capacità di autonomia e di fi­ducia nelle proprie risorse. Il nostro fiore californiano agisce sulla fragilità del carattere rendendoci più “forti” davanti al richiamo dei cibi golosi. Risulta quindi efficace in questi casi:

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