Jukari fit to Flex, il nuovo metodo di allenamento ispirato al Cirque du Soleil

Il noto brand di abbigliamento e accessori sportivi Reebok ha presentato a Rimini Wellness, la più grande manifestazione italiana di fitness, un nuovo metodo di allenamento realizzato in collaborazione con il Cirque du Soleil e ispirato proprio alle coreografie degli spettacoli di danza della compagnia.

Il nuovo programma di allenamento si chiama Jukari fit to Flex ed è stato studiato per sviluppare il tono e la flessibilità muscolare, oltre che per migliorare la coordinazione motoria grazie a semplici movimenti realizzati con un attrezzo chiamato Jukari Band, che consiste in una fascia elastica in pvc.

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Le vitamine dalla A alla B

Sebbene le vitamine non costituiscano una fonte di energia, introdurle a piccole dosi attraverso l’alimentazione (l’organismo umano infatti non è in grado di sintetizzarle) è fondamentale dal momento che esse contribuiscono allo svolgimento di alcune funzioni vitali.

Come abbiamo già visto, si distinguono in due grandi gruppi: vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili. Le prime (A; D; E; K) sono trasportate dai lipidi e possono accumularsi nell’organismo creando delle riserve, le seconde (vitamine del gruppo B; niacina; vitamina C, acido folico) non possono invece essere stoccate e devono essere assunte quotidianamente con gli alimenti.

Oggi vedremo brevemente le vitamine A e del gruppo B, conosceremo gli alimenti che le contengono e le funzioni da esse svolte.

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Sudare fa dimagrire? Miti e leggende sugli esercizi fisici

Se sudo tanto, dimagrisco? E se dopo che ho fatto esercizio fisico mangio, ingrasso? Queste sono solo alcune delle domande che si pongono spesso coloro che praticano esercizio fisico per perdere peso o per mantenersi in forma. Le risposte sovente sono fantasiose e prive di fondamento scientifico, anche perché nella maggioranza dei casi non ci si rivolge alle persone giuste. Per sfatare questi miti, i medici della clinica privata MJ Life, in Taiwan, hanno realizzato un sondaggio per comprendere quali fossero le leggende più diffuse a cui poi hanno dato risposta.

Degli oltre mille partecipanti, il 53% si è detto convinto che se si suda molto durante gli esercizi si è sicuri di perdere peso, il 42,5% afferma che mangiare dopo un’ora dall’aver fatto esercizio si aumenta di peso, mentre il 37% degli intervistati sostiene che un indolenzimento muscolare, accompagnato magari da dolore, è indice di lesione muscolare. Altri ancora, specialmente le donne, ritengono che attività come il jogging o il ciclismo provochino un danno estetico alle gambe aumentando il volume di cosce e polpacci.

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Una mela al giorno

Ricordate l’adagio “Una mela al giorno, toglie il medico di ‘torno“? Qualcosa di fondato in questo antico detto popolare c’è. Per le sue numerose qualità, la mela viene considerata da secoli un farmaco naturale, al punto da essere raccomandata nella dieta quotidiana per il mantenimento di un buono stato di salute e benes­sere. La mela ha, inoltre, molte altre proprietà: aiuta la digestione, svol­ge un’azione protettiva delle muco­se dello stomaco e dell’intestino nonché un’azione antisettica, antiurica (contrasta la calcolosi), diuretica e lassativa.

Ha un effetto benefico sulla colesterolemia, ma anche sulla glicemia diabetica e su certi tipi di tumore. Alla tentazione di mordere la sua polpa succosa non ha resistito Eva, e neppure la bella Elena che, dopo essersi fatta sedurre da Paride, ha dato il via alla mitica guerra di Troia. Ma non lasciatevi condizionare da questi preceden­ti: mangiare una mela non è affatto peccato, anzi è più che salutare. La mela contiene, infatti, una miscela di composti nutrienti e “phytoche­micals” (composti non nutrienti di origine vegetale) che agiscono sull’organismo come antiossidanti, combattendo l’invecchiamento precoce e gran parte delle patolo­gie più comuni legate all’iperpro­duzione dei radicali liberi.

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Molluschi, crostacei e pesci

I prodotti ittici possono essere distinti in tre tipologie: Pesce propriamente detto; Molluschi; Crostacei. Pesci Nel gruppo dei pesci propriamente detti rientrano acciughe, anguille, aringhe, …

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Asma e infiammazioni polmonari? un aiuto dai pomodori

Grazie ad una bella scorpacciata di pomodori, a quanto pare, è possibile mettersi al riparo dall’infiammazione ai polmoni e ridurre il rischio di asma. Il merito sarebbe del licopene, il principale carotenoide presente nei pomodori, ritenuto efficace nel controllare l’infiammazione polmonare e ridurre il rischio di sviluppare l’asma.

Ad affermarlo è  un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Nutritional Biochemistry, condotto da un team di ricercatori dell’University of Newcastle, in Gran Bretagna, i quali hanno condotto uno studio su modello animale per valutare gli effetti dei carotenoidi presenti nei pomodori sulle malattie allergiche che ogni primavera colpiscono l’apparato respiratorio. Durante lo studio i ricercatori, guidati dal dott. Paul Foster, hanno suddiviso in due gruppi alcuni topi, ai quali hanno fatto seguire una dieta normale, compresa di acqua.

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La dieta che protegge la vista

Anche l’alimentazione è importante per la cura degli occhi e per preservare la vista, in particolare una dieta ricca di frutta e verdura, in quanto le vitamine e i gli antiossidanti sono utili per proteggere la retina e il cristallino. Per la scelta di frutta e verdura orientatevi sui prodotti di stagione e non solo per il gusto, ma soprattutto perché nei processi di trattamento potrebbero disperdersi le loro sostanze benefiche.

Via libera alla frutta colorata, in quanto contiene flavonoidi e vitamine, e alle verdure a foglia verde, perché contengono sostanze in gradi di ostacolare l’azione dei radicali liberi e contrastare l’insorgenza di malattie degenerative per gli occhi. Anche gli ortaggi ricchi di carotenoidi sono importanti, in particolare quelli che contengono luteina, ovvero spinaci e cavoli, insalata verde, porri e piselli; la luteina è una sostanza appartenente alla famiglia dei carotenoidi che svolge un’importante azione protettiva per gli occhi e si comporta da filtra contro le radiazioni solari.

Proprio da uno studio condotto dalla Harvard University è emerso che le persone che consumano alimenti ricchi di luteina hanno il 57% in meno di probabilità di sviluppare la degenerazione maculare senile, una patologia particolarmente frequente negli anziani e che può portare alla cecità. Oltre alla luteina, per la vista sono molto utili le vitamine, in particolare la C, contenuta in kiwi e agrumi, e la vitamina E, presente nei cereali e nei legumi.

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Anoressia: rapporto patologico con il cibo

anoressia

Colpiscono in prevalenza le ragazze: un maschio ogni dieci femmine sof­fre di anoressia, quattro ogni dieci di bulimia. I disturbi del comportamento alimentare sono molto più diffusi di quel che si pensa; sono tanti i volti dell’anores­sia: si può smettere del tutto di mangiare, abusare di lassativi oppure provocarsi il vomito dopo i pasti. L’obiettivo è sempre lo stesso: perdere peso. Non a caso il dimagrimento è il campanello d’allarme principale, seguito da debolezza, tremori, diminuzione della pressione san­guigna e alterazioni del ritmo cardiaco.

Ragazze e donne ano­ressiche, poi, possono avere il ciclo mestruale alterato o addi­rittura interrotto. A volte, il primo ad accorgersi che qualcosa non va è il dentista, perché nota che i denti sono rovinati dal continuo contatto con il vomito. Spiega il dott. Jeammet

«Rispetto ad altri disturbi del comportamen­to alimentare, l’anoressia è più facile da rico­noscere, perché la perdita di peso è con­sistente e rapida».

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Sindrome del colon irritabile e abitudini alimentari

La sindrome del colon irritabile è un disturbo della motilità intestinale che afflige all’incirca il 30% degli italiani nella cui insorgenza incidono ampiamente fattori emotivi. Il disturbo è caratterizzato da crampi addominali, spesso accompagnati da sudorazione, vertigini e sensazione di malessere generale, meteorismo e dall’alternanza di diarrea e stipsi.

Sebbene non esista una vera e propria cura farmacologica, appare certo che adottare alcuni accorgimenti riguardanti lo stile di vita alimentare possa alleviare notevolmente i  sintomi di questo disturbo che in alcuni casi si risolve spontaneamente con il tempo. In questo senso quindi può essere utile consumare i pasti ad orari regolari e ridurre notevolemente il consumo di caffè e alcolici, oltre che di tutti quei cibi dotati di un forte potenziale flatulogenico quali cipolle, sedano, cavoli, carote, fagioli, banane, prugne e così via.

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Come abituare i bambini a mangiare le verdure

Il problema di far mangiare le verdure ai bambini è comune a molti genitori. Tra le mille soluzioni proposte, oggi ne arriva una da uno studio condotto dalla dott.sa Barbara J. Rolls e dai ricercatori della Penn State University, in Pennsylvania, negli Usa. I ricercatori americani suggeriscono che un buon modo per abituare i bambini alle verdure è servirle in modiche quantità all’inizio del pasto, anziché come contorno o secondo, e aumentarne gradualmente la quantità.

Per dimostrare ciò gli scienziati hanno coinvolto 51 bambini di un asilo nido, dei quali hanno misurato l’assunzione di verdure durante il periodo di quattro giorni. Durante il periodo del test hanno dato da mangiare come primo alimento del pranzo alcune carote, in quantità diverse, in giorni diversi . Il primo giorno niente carote, il secondo 30 grammi, il terzo, 60 grammi e il quarto 90 grammi. A partire dal secondo giorno i bambini avevano 10 minuti per mangiare le carote, dopodiché gli veniva servita la pasta, dei broccoli e del succo di mela senza zucchero.

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Tonno in scatola, calorie e valori nutrizionali

Il tonno in scatola è uno degli alimenti più consumati dagli italiani, e direi proprio a ragion veduta, visto che è buono, versatile ed economico. Il tonno è un pesce di notevoli dimensioni, le cui parti più pregiate sono il filetto, che è particolarmente magro, e la pancia che è più grassa; generalmente i tonni in scatola peggiori sono quelli preparati con tagli meno pregiati, ed è visibile dal fatto che nella scatoletta ci sono piccoli pezzi invece che pezzi di carne interi.

Il tonno in scatola può essere al naturale o sott’olio; quello al naturale contiene poche calorie in quanto è conservato nella sola acqua di cottura e non contiene mai la parte più grassa del tonno ma solo i tagli più magri; il tonno sott’olio viene conservato in olio di semi oppure in olio d’oliva, il quale lo rende anche più gustoso in quanto penetra nella carne.

Dal punto di vista nutritivo, il tonno al naturale contiene poche calorie, all’incirca 100 ogni etto, ma, tuttavia, trattiene molto sodio; il tonno sott’olio contiene più calorie, ma è anche più gustoso. Il tonno è un’ottima fonte di proteine, un po’ meno di omega 3, in quanto i grassi contenuti in questo alimento sono soprattutto dovuti all’olio di conservazione.

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Togliere una taglia con bicarbonato e creme all’ossigeno

L’ossigenoterapia fai-da-te con finalità rassodanti e dimagranti prevede tre fasi di trattamento: la preparazione e la pulizia della pelle tra­mite l’esfoliazione (lo scrub), per elimina­re le tossine che chiudono i pori e impedi­scono una buona ossigenazione; il bagno rigenerante, per riattivare il microcircolo e il drenaggio; l’applicazione di una crema o dì un siero rivitalizzante a base di ossigeno. Questo programma in tre fasi va eseguito 2/­3 volte alla settimana, preferibilmente la sera. L’ingrediente da utilizzare è un composto naturale che si trova in farmacia o al supermercato sotto forma di polvere bianca incolore e inodore: applicato sulla pelle, ha poteri disinfettanti e rivitalizzanti.

Prima fase: lo scrub delicato rimuove le tossine cutanee che impediscono l’ossigenazione e favoriscono la cellulite. Procurati una ciotola e mescola 4 cucchiai di latte detergente neutro e 2 cucchiai di bicarbonato in polvere: miscela il tutto e applica il composto con un massaggio circolare su tutto il corpo, insistendo sulle zone più colpite da adipe e ritenzione. Dopo qualche minuto, rimuovi lo scrub con una rapida doccia tiepida o fresca. Puoi ripetere il trattamento 2 volte alla settimana. Il bicarbonato ha un’azione depurativa, riattivante e disinfettante e prepara il corpo ad essere meglio ossigenato nei trattamenti successivi. Se non si ha tempo per fare il bagno già il solo scrub contribuisce a rendere la cute più elastica e luminosa.

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Gli strumenti di valutazione dell’introito calorico

La valutazione delle abitudini nutrizionali o dell’introito calorico, è un metodo utilizzato in ambito medico-sanitario per individuare eventuali errori di comportamento alimentare e valutare l’introito calorico della persona, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, in modo da proporre soluzioni personalizzate ai problemi di sovrappeso e obesità.

L’obiettivo degli strumenti impiegati è quello di conoscere il numero dei pasti, la ripartizione media delle calorie in ciascuno di essi e la frequenza con cui vengono assunti settimanalmente i principali nutrienti ma la rilevazione dell’introito calorico rappresenta anche uno strumento educativo poichè permette alla persona esaminata di fare il punto sulle proprie abitudini alimentari ed eventualmente modificarle.

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Concentrato di frutta e verdura, un potente antinfiammatorio

Il concentrato di frutta e verdura potrebbe essere la risposta naturale contro l’infiammazione cronica, responsabile di patologie come diabete di tipo 2, malattie cardiache e vascolari, osteoporosi, declino cognitivo e artrite. Ad affermarlo è un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Molecular Nutrition & Food Research, condotto da un team di ricercatori dell’University of South Carolina, negli Usa.

I ricercatori hanno utilizzato alcune capsule contenenti un concentrato in polvere di frutta e verdura come mele, broccoli, mirtilli, arance, spinaci, pomodori ecc. Successivamente hanno reclutato 117 volontari sani con età media di 35 anni. Questi sono stati suddivisi a caso in gruppi per ricevere le capsule contenenti il concentrato vegetale o un placebo. Il test è durato 60 giorni, dopo i quali gli scienziati hanno eseguito le analisi per valutare quali fossero stati gli effetti di un’integrazione di micronutrienti sui bio-marcatori dell’infiammazione.

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La dieta della papaya

Oggi continuiamo il nostro viaggio all’interno delle diete tematiche a base di frutta illustrandovi la dieta della papaya, un regime alimentare che, ancora ha come protagonista un frutto esotico, proprio come lo era nella dieta del mango che vi avevamo descritto qualche giorno fa. Nei precedenti post vi avevamo già esposto i pregi della papaya, utile sotto forma di integratore, unitamente all’ananas per combattere la cellulite, e come succo per contrastare l’ipertensione.

In effetti, la papaya è un frutto tropicale particolarmente benefico, in quanto contiene un enzima, la papaina, utile per trasformare e usare le proteine; inoltre, è particolarmente ricca di vitamina A, e per questo, una dieta con questo frutto è l’ideale per chi vuole mantenere giovane e vitale la pelle e contrastare l’insorgere delle rughe e i segni dell’invecchiamento. La papaya è anche una buona fonte di vitamina C e contiene solo 30 calorie per etto, oltre ad avere un sapore dolce e gradevole.

La papaya si abbina molto bene ai piatti di carne, basti pensare che in America Centrale viene utilizzata come verdura; inoltre, se la dieta prevede della carne ai ferri, potete renderla più tenera e gustosa facendola riposare per un paio d’ore coperta con delle fettine di papaya, sale e pepe.

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Tartine light multicolor

Questa ricetta è la dimostrazione di come si possano combinare ingredienti golosi senza far impennare le calorie: si tratta di ricotta, pane e radicchio, resi più intri­ganti dall’aggiunta di uova di quaglia e semi di papavero. La presenza del radicchio, inoltre, ha una duplice funzione: da una parte serve a dare colore al piatto, e dall’altra permette di fare scorta di fibre e vitamine drenanti (tagliatelo al momento, in modo che queste non si volatilizzino). Per rendere le tartine ancora più stuzzicanti, potete spolverare con un pizzico di curcuma, un potente bruciagrassi. Questa ricetta sazia e riempie in fretta lo stomaco, sgonfia la pancia e scioglie i ristagni, tonifica cuscinetti e flaccidità

Ingredienti

  • 4 fette di pancarrè integrale
  • 200 gr di ricotta
  • 8 uova di quaglia
  • insalata radicchio
  • semi di papavero
  • un pizzico di curcuma

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Diete delle star, un esempio da non seguire

Fatta (in parte) eccezione per Cindy Crawford, che segue sin troppo scrupolosamente la dieta Zona, i nutrizionisti bocciano le diete delle star. Più precisamente, è stata la nutrizionista Ursula Arens, chiamata in causa dal Daily mail, a dare i voti allo stile di vita alimentare di alcune delle donne più belle del mondo, stile del quale ha sottolineato soprattutto limiti e stranezze raccomandando vivamente alle comuni mortali di non seguire l’esempio delle dive.

Infatti, mentre Naomi Campbell si depurerebbe (in questi casi il condizionale è d’obbligo) con un beverone presumibilmente orrendo a base di sciroppo d’acero e peperoncino di Cayenna ed Heidi Klum non farebbe altro che ingurgitare semi di lino, girasole e zucca, Jennifer Aniston, salita agli onori delle cronache praticamente solo dopo il matrimonio naufragato con Brad Pitt, consumerebbe ben 14 porzioni di frutta e verdura al giorno (altro che favorire la motilità intestinale!) solo dopo averle frullate. In apparenza più equilibrata la dieta della Moss (che non rappresenterebbe comunque un buon esempio per nessuno, neanche se seguisse la dieta mediterranea come si faceva cinquant’anni fa): scorpacciate di pollo e pesce, salvo poi ingurgitare litri di acqua gelata per tenere a bada la fame.

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Il caffè previene la cataratta

Se non riuscite a leggere i fondi di caffè, non perché non siete dei veggenti ma perché avete difficoltà visive, allora continuate a bere, perché questo pare vi possa proteggere dallo sviluppare la cataratta. Che, come è ben noto, è un processo di progressiva opacizzazione del cristallino, ovvero della lente naturale trasparente e biconvessa dell’occhio che, insieme alla cornea, consente di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina, che a lungo andare può anche causare una perdita della chiarezza visiva.

Ovviamente non bisogna abusare di caffè, il quale, come ogni altra sostanza, deve essere assunto in quantità corrette. Ad affermare tutto questo è un recente studio presentato al meeting annuale dell’Association for Research in Vision and Ophthalmology che si è tenuto a Fort Lauderdale in Florida, negli Usa, dal 2 al 6 maggio 2010.

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