Mangia tutto ciò che ti piace e mantieni sano il tuo cuore

Sulle pagine del New York Daily è apparsa una notizia assai curiosa: una mamma inglese di 36 anni è stata vittima di ben tre infarti e, nonostante questo, è riuscita a sopravvivere ma soprattutto a trovare il modo di mangiare tutto ciò che le piace e migliorare la propria salute e quella del suo cuore. Dopo cinque anni dall’ultimo attacco, Sally Bee, è riuscita a coniugare il gusto per i cibi che le piacciono di più, e che potenzialmente sono dannosi, con la salute generale e in particolare del cuore.

Come ha dichiarato Sally,

“Io non conto le calorie. È questione di contare il nutrimento”.

Forte di questo suo successo in cucina e in salute ha appena pubblicato un libro dal titolo The Secret Ingredient edito da Sterling Publishing che offre un quadro salutare nei confronti di cibi ritenuti da evitare come lasagne, polpettone, ecc.

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Le regole per un intestino sano

La microflora intestinale è costituita dall’insieme di batteri, “buoni” e “cattivi”, che vivono normalmente nell’intestino. E’ proprio la flora batterica intestinale infatti ad impedire il proliferare di microrganismi dannosi sottraendo loro nutrimento, producendo allo stesso tempo sostanze ostacolano la sopravvivenza dei batteri nocivi perchè rimangano sempre in minoranza rispetto ai batteri buoni che proteggono la salute dell’organismo.

Tuttavia, esistono diversi fattori, quali l’assunzione di farmaci antibiotici, un’alimentazione squilibrata, uno stile di vita sedentario, lo stress, l’ansia e la stanchezza, che possono alterare questo equilibrio e far aumentare il numero di batteri dannosi a discapito di quelli buoni con la conseguente produzione di tossine che disturbano la salute dell’intestino. Per fortuna però esistono diversi accorgimenti che è possibile adottare per mettere l’intestino al riparo da questa eventualità. Vediamoli:

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Le sette diete più in voga dell’estate

diete estate

Se avete deciso di raggiungere il luogo di villeggiatura in piena forma e senza quei chiletti di troppo che vi portate dietro dall’inverno, non vi resta che mettervi a dieta; quale seguire? Eccovi le sette diete più in voga dell’estate! Alcune sono novità, altre sono delle “vecchie conoscenze” ben note agli habitué delle diete. Vediamole insieme.

Dieta Atkins. Consiste nel ridurre i carboidrati e aumentare il consumo di proteine, meglio se di origine vegetale come la soia e i fagioli; questa dieta, che era da sempre considerata pericolosa per la salute, è stata recentemente rivalutata da alcuni studi condotti in America che la sua sicurezza.

Dieta a chilometri zero. Questa dieta si basa su alimenti prodotti entro 70 chilometri dalla zona nella quale vivete e, quindi, su prodotti freschi acquistati direttamente dagli agricoltori, nelle cooperative alimentari o nelle fattorie a conduzione familiare, l’importante è che siano prodotti locali.

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Dimagrire con follia

Che cosa ci rende unici, speciali e irripetibili? I nostri istinti, le emozioni, le passioni che fanno perdere la testa. Quando mangiamo ci colleghiamo alla nostra energia più antica: solo se lei è contenta, possiamo essere contenti anche noi. Sapete, qual è il paradosso? Ingrassia­mo perché mangiamo troppo poco. Sì, troppo poco. Ci riempiamo di cibo perché non viviamo abbastanza i nostri istinti, non gli diamo spazio. Mangiamo poco la Vita. E così siamo sempre af­famati, insoddisfatti. Cosa vuol dire mangiare la Vita?

Ricordarsi che dentro ognuno di noi abita un’energia che va soddisfatta. Come? Emozio­nandosi, appassionandosi, perdendo la testa in tutti i sensi. Sei gelosa? Tiri fuori la rabbia? Perdi la pazienza? Chi non lo fa, ingrassa inevitabilmente. Ogni volta che ci lasciamo andare agli istinti stia­mo attivando la nostra energia ancestrale, la più antica, quella che ci tiene in vita e non ci fa amma­lare. Su di lei si basa il funzionamento del centro della fame. Chi ingrassa si controlla troppo; non vuole che gli altri pensino male, asseconda sempre i bisogni dei parenti, non vuole farsi cogliere fuori posto.

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Per combattere lo stress, mangia una fetta di melone

L’estate è proprio la stagione giusta per gustarsi un buona fetta di melone dolce e succoso. C’è chi lo accompagna con fette di prosciutto crudo e chi lo gusta insieme ad altre verdure o frutta. A ogni modo, qualunque siano i vostri gusti sappiate che con il melone non soddisfate solo il palato, ma vi proteggete dallo stress. A sostenerlo sono i risultati di uno studio condotto da un team di i ricercatori dell’Istituto Nazionale Francese per la ricerca agricola , meglio noto con l’acronimo INRA, coordinati dal dott. Jean-Paul Lallès.

Gli scienziati francesi hanno condotto una ricerca su modello animale in cui si evidenzia come un supplemento quotidiano di antiossidanti SOD, ovvero di superossido dismutasi enzimatici, come quelli contenuti nel melone possa abbassare i livelli di proteine dello stress che si accumulano nell’intestino. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nutrition, è stato condotto su un gruppo di 36 maialini che sono stati tenuti a digiuno per due giorni. Successivamente gli animali sono stati suddivisi in tre gruppi.

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Restare giovani più a lungo, 10 regole anti-aging

Dopo avervi dato qualche utile consiglio su come contrastare l’azione dei radicali liberi, che cominciano ad accumularsi nell’organismo a partire dai trenta-trentacinque anni di età, e quindi i processi di invecchiamento precoce, oggi torniamo sull’argomento per illustrarvi dieci regole d’oro da seguire perchè le nostre abitudini alimentari quotidiane si trasformi in una vera e propria dieta anti-invecchiamento.

Mangiare solo frutta e verdura fresche di stagione

Portare in tavola solo frutta e verdura di stagione è preferibile non solo perchè la genuinità dei prodotti è maggiormente garantita ma anche perchè i prodotti non freschi o importati dall’altro capo del mondo hanno già perduto il loro contenuto di sostanze anti-ossidanti quando è il momento di consumarli.

Variare la qualità di frutta, verdura e ortaggi

Per garantirvi l’apporto di sostanze anti-ossidanti diverse è necessario variare la dieta, scegliendo di volta in volta vegetali differenti nel corso della giornata e della settimana.

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Attratti dai cibi spazzatura? E’ colpa di un ormone

Vi siete mai chiesti perché siamo irresistibilmente attratti dal junk food, ovvero il cibo spazzatura? Ovviamente perché, ed è inutile negalo, è saporito e più buono di altri alimenti, ma l’attrazione verso pizzette, fritti e snack non è solo questione di gusto o di forza di volontà. Se è vero che il cibo spazzatura crea dipendenza, è vero anche che a spingerci verso questi cibi è un ormone, e in particolare quello dell’appetito, la grelina.

A sostenerlo è uno studio condotto dell’Imperial College di Londra e presentato al 92° meeting annuale della Endocrine Society, tenutosi a San Diego, in California, dal 19 al 22 giugno 2010, e pubblicato sulla rivista “The Endocrine Society”.

I ricercatori, coordinati dal dottor Tony Goldstone hanno condotto dei test su 18 persone, 13 donne e 5 uomini adulti e non obesi; per tre mattine separate i volontari hanno assistito ad alcune immagini, una volta senza aver fatto colazione e due volte 40 minuti dopo averla consumata.

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Tanti stratagemmi per dimagrire

 1)  Finito di mangiare pensa ad altro: se, dopo aver finito il pranzo, hai la (cattiva) abitudine di pensare già a che cosa porterai in tavola a cena, stai attenta: così facendo crei dentro di te uno stato di ansia e di attesa che “accende” la fame ner­vosa e ti fa arrivare al pasto successivo con un appetito spropositato. Pensare troppo al cibo, anche quello che cucinerai e mangerai più tardi, ti intasa di scorie mentali che ti predispongono a ingrassare.

2)  Quando ti alzi da tavola, sparecchia, metti a posto la cucina, allontanati dai fornelli e dedicati ad altro: al tuo lavoro, ai tuoi hobby, a un’attività all’ aria aperta. L’essenziale è staccare la mente dai pensieri alimen­tari. Quando sarà il momento di mangiare un’altra volta, ci penserai.

3) Quando in ferie pasteggi su un’allegra tavola all’aperto, con stoviglie e cibi variopinti, mangi il giusto, ti sazi ma non ingrassi. Usa questo trucco anche a casa: se hai un terrazzo sfruttalo per pranzare fuori, sostituisci piatti bianchi con quelli colorati, metti in tavola dei fiori e cucina le verdure e i frutti dai toni più accesi. Le energie dei colori sono un potente bruciagrassi.

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Mangiare soia fin da giovani riduce il rischio di cancro al seno

Abituarsi a mangiare piatti a base di soia fin da giovani può essere un buon modo per prevenire il cancro al seno, soprattutto se si è predisposti. Ecco quanto scoperto da un team di scienziati del Clinical Genetics Branch Division of Cancer Epidemiology and Genetics, un reparto del National Cancer Institute, negli Usa, coordinati dalla dott.ssa Larissa Korde. In base a quanto emerso da questo studio, un buon apporto di nutrienti della soia fin da giovani può ridurre il rischio di sviluppare il carcinoma mammario, negli anni a venire, da un minimo del 25% fino al 50%.

Ma non è soltanto questo. I ricercatori ricordano come le proteine in isoflavoni della soia inibiscano la crescita di tumori anche negli uomini come il cancro alla prostata. Già alcuni precedenti studi suggerivano come l’andamento del tasso d’incidenza del cancro al seno oscillasse in base alle abitudini alimentari e questo nuovo studio mette l’accento sulle possibilità offerte dal consumo della soia che contiene circa il 40% delle proteine e  degli aminoacidi essenziali dei quali il corpo ha bisogno per mantenersi in buona salute.

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Colite, cibi permessi e cibi vietati

Premesso che la colite è un disturbo di salute che richiede adeguate cure mediche, è del tutto possibile, anzi opportuno e sarà il medico stesso a dirvelo, adottare un regime alimentare utile a ridurne i sintomi. La dieta da seguire in caso di colite non è costituita soltanto da una serie di cibi vietati o da consumare con moderazione ma prevede anche delle indicazioni riguardanti la loro modalità di assunzione e cottura.

Le persone che soffrono di colite, ad esempio, dovrebbero mangiare poco ma spesso per evitare che nell’intestino si accumulino troppe scorie e compaiano sintomi quali spami e dolori e, forse è superfluo aggiungerlo, dovrebbero mantenersi alla larga da fritture privilegiando invece i cibi lessati, cotti al vapore e alla griglia.

Colite, cibi permessi e cibi vietati

Verdure

Subito dopo la fase acuta è consigliabile consumare patate, carote, lattuga e indivia cotte e passate. In seguito è possibile introdurre gradualmente e con moderazione nella dieta asparagi, fagiolini, finocchi, funghi, pomodori, sedano e zucchine, anch’essi cotti. Solo quando le cure prescritte dal medico, unitamente alla dieta, abbiamo portato notevoli miglioramenti sarà possibile tornare a consumare verdure crude e reintrodurre, cipolle, porri, rape e peperoni.

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Niente carciofi per chi soffre della sindrome del colon irritabile

Vi abbiamo già parlato delle tante proprietà del carciofo, un alimento sano che può essere consumato sia crudo che cotto; da crudo può essere mangiato semplicemente condito con un po’ di limone e di olio, mentre da cotto si presta per essere preparato i veri modi tutti molto gustosi, anche se, alcuni studi hanno dimostrato che il carciofo crudo è più digeribile di quello cotto.

Insomma, il carciofo possiede moltissime proprietà, tanto da essere diventato protagonista di una dieta, la dieta a base di carciofi, eppure per alcune persone non è affatto salutare. Infatti per chi soffre di SIL, la Sindrome dell’intestino irritabile, il carciofo può diventare una presenza non proprio gradita nella dieta di tutti i giorni.

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Mettere in mostra i chili in più per apparire più unica e bella!

L’inverno è la stagione più comoda per nascondere i chili in più. Giacconi over size, maglioni lunghi e ampi sono un facile espediente per firmare la tregua con un fisico imper­fetto e chiudere gli occhi su forme abbondanti. D’estate, invece, i veli cadono: i primi caldi ci costringono ad alleggerirci, la moda ci solletica con abiti sagomati, pantaloni super aderenti, tinte luminose. Così, per molte donne, questo è il momento della verità, l’ora di fare i conti coi risultati degli stravizi invernali ma anche con un fisico che non accettano. Può essere un momen­to delicato, in cui si affacciano reazioni depressi­ve che portano a gettare la spugna lamentandosi con frasi come “sono fatta male, nessuna dieta potrà migliorarmi”.

Per cui, tanto vale lasciarsi andare, togliersi tutti gli sfizi e non guardarsi più nemmeno allo specchio… Ma attenzione a non cadere in questa trappola: giugno è l’ultima oc­casione per far prendere all’estate la giusta piega e favorire una naturale perdita di peso. Vediamo come agevolare questo processo. Scoprirsi non vuol dire solo accorciare le gonne o osare una scollatura più profonda;  significa  soprattutto esprimere  la propria personalità. Ti piacciono le borsette retrò? Portale.  Ami un colore che non è di moda? Indossalo ugualmente.

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Mangiare uova causa il diabete o no?

Se pensavate che mangiare uova fosse un rischio perché si potrebbe sviluppare il diabete di tipo 2 potere state tranquilli perché un recente studio ha scoperto che non vi è alcun legame tra questo cibo e il diabete di tipo 2… almeno per ora, forse. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition ed è stato condotto da un team di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e del Harvard Medical School di Boston, negli Usa.

Il dott. Luc Djousse e i colleghi hanno coinvolto 3.898 uomini e donne di età superiore ai 65 anni che hanno partecipato al Cardiovascular Health Study. I dati hanno mostrato che durante gli 11 anni di follow-up, tra queste quasi quattromila persone, 313 hanno sviluppato il diabete di tipo 2. I ricercatori analizzando tutti i dati riferiscono di non aver trovato alcun legame tra il consumo di uova e lo sviluppo del diabete di tipo 2 e neanche nei confronti dell’aumento del colesterolo.

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Utili consigli per rimanere giovani

Verso i trenta-trentacinque anni i processi di invecchiamento della pelle cominciano ad avere la meglio sui suoi processi riparativi; in altre parole, a questa età l’organismo comincia a produrre molti più radicali liberi di quanti possa smaltirne attraverso i sistemi anti-ossidanti.

Ne consegue che mentre da un lato le proteine della pelle, collagene ed elastina, iniziano a degradarsi, causando la perdita di elasticità e idratazione del derma, dall’altro inizia il processo di sintesi della lipofuscina, il pigmento delle sgradevoli macchie scure che tipicamente fanno la propria comparsa con l’avanzare dell’età. Quello che accade alla nostra pelle però è solo una parte del più generale processo di invecchiamento che investe l’organismo nella sua interezza.

Se il trascorrere però del tempo non può essere arrestato, tutti quanti noi disponiamo di molti mezzi per far si che tale processo non mostri la sua azione troppo precocemente risultando accelerato. Mentre vi abbiamo già parlato degli effetti anti-invecchiamento di una dieta sana ed equilibrata, ricca di cibi anti-ossidanti oggi vedremo quali precauzioni è consigliabile adottare per mantenere sotto controllo la produzione di radicali liberi da parte dell’organismo.

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Bevande al gusto cola: abusarne fa male ai reni

In estate, mentre il caldo afoso impazza sia in città che al mare, è normale cercare refrigerio in una bibita fresca; da un recente sondaggio è emerso che le bibite più bevute sono quelle gassate al gusto cola, caratterizzate dal colore scuro e dal gusto aromatico e lievemente acidulo.

Molti pensano che queste bevande possiedano proprietà terapeutiche, ovvero che siano utili per combattere il mal di testa o che facilitino la digestione; in realtà queste proprietà non sono mai state dimostrate da studi scientifici. Al contrario, uno studio clinico retrospettivo condotto nei primi anni ’80 nel Nord Carolina e pubblicato nel 2007 nella rivista Epidemiology, ha evidenziato il collegamento tra consumo eccessivo di cola e sviluppo di alcune patologie renali.

Nello specifico, lo studio ha mostrato come la presenza di alcune sostanze usate per preparare le bevande al gusto cola sia decisiva nell’insorgere di disfunzioni legate ai calcoli renali. Lo studio è stato condotto su un campione di volontari di entrambi i sessi e di diverse fasce d’età; una parte di essi beveva più di mezzo litro di cola al giorno, mentre gli altri assumevano altre bevande.

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Contro i fuori pasto e i troppi open bar c’è Fairy lantern

contro i spuntini fairy lantern

Snack, spuntini a tutte le ore, aperitivi, spezzafame: per combattere la fame fuoripasto bastano poche gocce di questa essenza riequilibrante. Adorano il rito dell’aperitivo, condito da stuzzichini ipercalorici. Non si perdono una festa, un party, un brunch domenicale con gli amici o una spaghettata notturna. Sempre con un bicchiere in mano e un piatto pieno nell’altra, molte persone (non solo giovanissimi, ma anche tanti adulti) sembrano alla continua ricerca di oc­casioni sociali e serate in compagnia, e conducono un’intensa vita mondana all’insegna del diverti­mento “a tutti i costi”.

La conseguenza più fre­quente di uno stile di vita e di un’alimentazione così disordinati è quella di “buttar giù”, quasi senza accorgersene, una quantità esagerata di calo­rie tra cibo-spazzatura e superalcolici e di accumulare chili ben difficili da smaltire. Il rimedio ideale per rendere più responsabili queste personalità troppo volubili, infantili e superficiali, è co­stituito da fairy lantern, un fiore californiano che aiuta a rafforzare il processo di maturazione e a sviluppare maggiore buonsenso anche nel rappor­to col cibo.

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Gli estratti di tè verde e nero riducono i danni da radioterapia

E’ risaputo che il tè verde e il tè nero possano essere definiti miniere di proprietà benefiche per l’organismo. Soltanto di recente, però, è stato scoperto che gli estratti del tè verde e del tè nero hanno anche la proprietà di guarire i danni cutanei dovuti a radioterapia, somministrata a pazienti con tumore. È quanto dimostrato dal dott. Frank Pajonk e colleghi, della University of California, a Los Angeles, insieme ad un team di ricercatori  dell’Università di Freiburg, in Germania.

Secondo lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Bmc Medicine, l’effetto curativo degli estratti di alcuni tipi di si deve alle proprietà antiossidanti della bevanda che agiscono con una marcata riduzione dei processi infiammatori. Come ben sappiamo le radiazioni somministrate nel corso della radioterapia possono danneggiare la pelle. L’effetto della tossicità della radioterapia sulla cute può durare a lungo, per questo si cercano dei rimedi terapeutici a questo danno collaterale della guerra contro il cancro.

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La dieta Chenot

La dieta Chenot, elaborata dal medico catalano, francese d’adozione, Henri Chenot, è solo una parte di una più ampia disciplina, cui il suo ideatore ha dato il nome di biontologia. Non a caso la dieta, oltre ad assicurare una perdita di peso da due a cinque chili in una settimana, promette anche il raggiungimento di un equilibrio psico-fisico che tiene lontano stress e stanchezza. Secondo Chenot infatti l’aumento di peso è dovuto a uno squilibrio tra mente e corpo causato a propria volta dall’accumulo di tossine nell’organismo dovuto a stress, inquinamento, esposizione ad agenti nocivi.

Per questo motivo la prima fase del programma Chenot (della durata di circa tre giorni) ha scopi depurativi e si basa quindi sul consumo di verdure, riso (con molta parsimonia) e centrifugati di frutta. La fase successiva, della durata di circa un mese, coincide con la dieta dimagrante vera e propria, personalizzata in base al gruppo cui appartiene l’individuo secondo alcuni parametri individuati dallo stesso Chenot, ferme restando tuttavia alcune regole universalmente valide:

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