Bresaola, calorie e valori nutrizionali

Tra tutti i salumi, quello che è sicuramente più magro e adatto ad una dieta ipocalorica è la bresaola, che si ottiene dall’essiccatura e stagionatura di un filetto di manzo o di bue; la bresaola si distingue dagli altri salumi per il sapore dolce e delicato, ottenuto grazie ad un metodo di conservazione che sfrutta le condizioni ambientali della Valtellina, la zona nella quale viene prodotta.

L’etimologia del nome ha origini incerte, tuttavia si può ricercare nel termine “brasa”, cioè brace, con richiamo ai bracieri che venivano usati per riscaldare l’aria nei locali preposti alla stagionatura, oppure alla parola dialettale “brisa”, ovvero una tecnica di salatura.

La bresaola viene prodotta partendo da alcuni tagli della massa muscolare della coscia dei bovini; la carne viene salata e fatta risposare in salamoia per quindici giorni, dopodiché viene pulita e insaccata, per poi essere asciutta e stagionata. Questo processo di preparazione serve ad attivare i meccanismi naturali che rendono la carne più digeribile e conservabile, oltre che appetitosa.

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La dieta per affrontare la candidosi

Con il termine candidosi si indica un gruppo di infezioni che possono interessare la vagina, il cavo orale (si parla in questo caso di mughetto) o la pelle; a causarla è un fungo, la Candida albicans, normalmente presente nel nostro intestino, nella vagina, nella pelle e nelle mucose. Normalmente la candida non è un nostro nemico ma quando, in un organismo debilitato e/o immunodepresso o a seguito dell’assunzione di antibiotici o di un periodo di stress, si moltiplica in maniera anomala può dare luogo a un disturbo, la candidosi appunto, che una volta instauratosi diventa contagioso.

I sintomi della candidosi sono molteplici e possono comprendere:

  • Alterata qualità delle feci, diarrea, prurito e/o eczema perianale.
  • Senso di pesantezza e gonfiore dopo aver mangiato carboidrati e zuccheri
  • Chiazze rossastre sulla pelle o sulle unghie, eruzioni cutanee
  • Bruciori alla bocca e ulcerazioni agli angoli delle labbra, afte, patina sulla lingua, alitosi
  • Mal di testa
  • Infezioni del pene, prurito ai genitali , infezioni vaginali croniche, bruciore nella minzione, cistiti

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La dieta dei legumi

Nell’alimentazione quotidiana, troppo spesso si tende ad escludere i legumi, magari perché ci vuole troppo tempo per cuocerli o semplicemente perché hanno un sapore particolare che a volte li fa essere poco amati. In realtà questa esclusione non andrebbe fatta, in quanto i legumi sono alimenti ricchi di proprietà benefiche, tanto da essere diventati protagonisti di una dieta ad hoc, la dieta dei legumi, appunto.

I modi per cucinare i legumi sono tanti e adesso che andiamo incontro alla stagione fredda cosa c’è di meglio di una bella zuppa fumante a base di legumi? Prima di illustrarvi i menù della dieta, vediamo quali sono le principali virtù dei legumi.

Innanzi tutto, tutte le leguminose, e quindi, tra gli altri, i fagioli, i ceci, i piselli, le fave e le lenticchie contengono molte proteine, anzi: sono i vegetali che ne possiedono di più, basti pensare che ne contengono più o meno come la carne, anche se la qualità delle proteine dei legumi non è la stessa di quella delle proteine di origine animale.

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Obesità, guardare la tv e perdere peso

Guardare la tv e dimagrire. Non è fantascienza.  L’idea è di James Levine della Mayo Clinic di Rochester (Usa) che, per sconfiggere l’obesità, ha pensato di studiare degli arredi molto particolari, come una televisione che si accende solo pedalando su una cyclette o delle sale cinematografiche dotate di tapis roulant. Lo scopo è quello di incoraggiare le persone a fare movimento e a mantenersi in linea. I chili di troppo, purtroppo, sono grosso problema e in America e in Europa. Secondo gli ultimi dati della Oms, le persone gravemente obese perdono in media dagli 8 ai 10 anni di vita e il rischio di morte prematura aumenta del 30% ogni 15 chili in eccesso.

Per risolvere il problema non basta la dieta, anche se è già un primo passo, bisogna assolutamente muoversi e bruciare calorie. Ovviamente incentivare allo sport un’intera popolazione non è poi così facile, perché le persone molto pesanti di solito sono anche molto pigre e questo dipende dal fatto che il peso ne vincola moltissimo l’agilità e le capacità respiratorie.

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Gli sport bruciagrassi per dimagrire velocemente

Se volete dimagrire velocemente, è necessario scegliere lo sport giusto, adatto alle proprie necessità e agli obiettivi (fisici) che si desiderano raggiungere.  Una dieta ben bilanciata permette di perdere peso bruciando il 70% delle cellule grasse e il 30% di massa muscolare.  L’attività sportiva  serve proprio a ripristinare quel 30% di muscoli, altrimenti si rischia solo la formazione di adipe e, una volta terminata la dieta, ci vorrà davvero poco per recuperare i chili smaltiti. Ovviamente non tutte le attività fanno bruciare lo stesso numero di calorie.  In testa alla classifica degli sport più faticosi, ci sono le arti marziali.

In queste discipline (dal Karate al Judo), il training prevede una parte aerobica in cui si allena il fiato e una in cui si potenzia la muscolatura. E’ un’attività molto completa e permette di bruciare circa 1.300 calorie all’ora. Non bisogna però esagerare non va praticata più di tre volte la settimana. La pallacanestro, invece, permette di smaltire fino a 850 calorie all’ora.

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La celiachia

Cos’è la celiachia

La celiachia, o malattia celiaca, è un’intolleranza ad una componente del glutine (la gliadina), un complesso di proteine presenti in frumento, orzo, segale, avena, kamut e farro. Come vedremo meglio in seguito, le persone affette da celiachia devono evitare tutti gli alimenti derivati da questi cereali così come tutti quelli che possono contenere glutine per contaminazione, dal momento che la sua assunzione può causare gravi lesioni alla mucosa dell’intestino tenue.

Celiachia, i sintomi

Sebbene non si possano indicare con esattezza sintomi tipici della celiachia, in genere le persone celiache lamentano sintomi quali diarrea intermittente e dolori addominali oppure possono manifestare sintomi quali irritabilità, tono dell’umore depresso, crampi muscolari, dolore articolare, debolezza generale e, nei bambini, difficoltà di accrescimento.

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L’alimentazione per rinforzare le unghie

Come la pelle e i capelli, anche le unghie risentono delle carenze nutrizionali, e possono diventare fragili, presentare la comparsa di macchie o striature; per fortuna, con la giusta alimentazione è possibile tornare ad avere unghie belle e resistenti. Per prima cosa, vediamo a quali carenze nutrizionali corrispondo i vari difetti delle unghie.

Le unghie fragili, secche e che si sfaldano sono il sintomo di una mancanza di proteine, calcio, acidi grassi omega 3 e vitamina A; unghie che si rompono facilmente o che crescono con molta lentezza denotano carenza di minerali quali zolfo, ferro e calcio; la comparsa di macchioline bianche significa che la dieta è sbilanciata, oppure che mancano lo zinco e la vitamina B6; se invece le macchie che compaiono sono scure e le unghie sono incurvate all’estremità, ciò che manca è la vitamina B12.

Se compaiono delle linee nelle unghie, osservatene l’andamento: se sono orizzontali vuol dire che state attraversando un periodo di forte stress, mentre se sono verticali denotano una carenza di ferro e una possibile riduzione del metabolismo delle proteine.

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Ginnastica metabolica e burlesque, le nuove tendenze fitness

Cambiano le mode e cambia anche il fitness. Tenersi in forma è solo una questione di volontà, perché l’offerta è davvero ampia: si può scegliere tra corsi stravaganti come quelli di burlesque, che oltre ad insegnare tecniche di seduzione permettono di tonificare, o La Bomba, una miscela di afro, reggaeton, cumbia e techno-tango.  Il grosso cambiamento sta nelle strutture: le palestre, infatti, stanno cedendo il posto a piccoli centri di attività motoria, gestiti da personal trainer. Il risultato? Le lezioni non sono più di massa ma uno-a-uno o a piccoli gruppi e i costi sono maggiori.

Questa tendenza è confermata dal successo del fitness metabolico, adatto a quelle persone che soffrono della sindrome metabolica o che comunque sono costrette, magari per lavoro, a una vita sedentaria. Questo tipo di allenamento permette di trovare una giusta convivenza con molte malattie, come il diabete o l’ ipercolesterolemia, svolgendo attività non traumatiche, possibilmente mescolando programmi aerobici e anaerobici.

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Carenza di calcio nel sangue, ipocalcemia

Il calcio nel nostro organismo

Circa il 99% del calcio presente nel nostro organismo è depositato nelle ossa e nei denti mentre il restante 1% confluisce nei tessuti molli, nei fluidi cellulari e nel sangue. Come è noto, questo minerale viene utilizzato dall’organismo per lo sviluppo e il mantenimento della struttura ossea ma partecipa anche al processo di coagulazione del sangue, di stimolazione di nervi e muscoli, al funzionamento dell’ormone paratiroideo e al metabolismo della vitamina D.

Carenza di calcio, le cause

Poichè i livelli ematici di calcio dipendono dall’attività congiunta della vitamina D e di due ormoni, paratormone e calcitonina, che a loro volta ne modulano il rilascio nelle ossa, nonchè il suo riassorbimento e la sua espulsione a livello renale, la carenza di calcio (ipocalcemia) può essere dovuta ad una mancanza di vitamina D o ad una concentrazione anomala dei suddetti ormoni e solo relativamente ad un’alimentazione non equilibrata.

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Spinning per tonificare gambe e glutei

Lo spinning è uno degli sport più apprezzati dagli appassionati del fitness. Unisce i benefici della classica cyclette (in questo caso si chiama bike) al divertimento di una lezione aerobica di gruppo. Spinning non è solo fatica, è un percorso fisico e mentale verso il benessere. Ciò che rende quest’attività speciale sta proprio nel fatto che non esistono livelli prestabiliti, gli standard devono essere regolati sul proprio corpo: ognuno corre da solo, nonostante la compagnia dei partecipanti.

Un’ora di spinning comporta un consumo calorico di 550-600 calorie. Un ottimo risultato che lo introduce nella top ten degli sport ideali per perdere peso.  Prima però di iscriversi alle lezioni, è consigliabile una visita medica perché se è vero che lo spinning è adatto un po’ a tutti, è anche vero che implica uno sforzo abbastanza impegnativo per il cuore.

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Gastrite, la dieta giusta

La gastrite è un’infiammazione, acuta o cronica, della parete gastrica che si manifesta con sintomi quali acidità, bruciori e crampi allo stomaco, vomito e nausea. Mentre la gastrite cronica viene generalmente trattata attraverso l’assunzione, dietro consiglio medico, di farmaci mirati, le forme acute, lievi e transitorie, del disturbo, possono essere affrontate seguendo un regime alimentare adeguato, magari associato a un periodo di riposo. Talvolta infatti a causare la gastrite sono proprio cattive abitudini alimentari rappresentate primariamente dall’abuso di cibi e bevande irritanti per la mucosa gastrica o l’abuso di alcol e farmaci di automedicazione che esercitano un’azione gastrolesiva.

Sia in caso di gastrite cronica, che in caso di gastrite acuta, è dunque importante osservare precise regole alimentari che, se non permettono di risolvere il problema, questo vale soprattutto per le forme croniche, consentono di “tenerlo a bada” attenuandone allo stesso tempo le manifestazioni sintomatiche. Sappiate però che se siete affetti da gastrite, oltre agli immancabili elenchi di cibi consigliati e di cibi da evitare, dovrete tener conto anche che di alcune regole di comportamento che vi saranno altrettanto utili che la scelta dei cibi maggiormente indicati e l’evitamento di quelli che invece possono nuocere nella vostra condizione:

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Gli energy drink fanno bene?

Alzi la mano chi non ha mai bevuto gli energy drink, ovvero quelle bevande che in genere si assumono dopo l’allenamento per recuperare l’energia spesa durante lo sport. Proprio per il loro uso chi potrebbe mai pensare che non siano poi così salutari? A sostenerlo è il risultato di uno studio americano pubblicato su  The Physician and Sportsmedicine.

Gli esperti coinvolti nello studio hanno analizzato diversi tipi di energy drink e le sostanze che li compongono, dalla caffeina alla taurina, dal ginseng al guaranà; a prescindere dalle diverse composizioni, il problema di queste bevande sembra essere la caffeina, che secondo gli esperti sarebbe in grado di migliorare le prestazione sportive aerobiche. Insomma, la caffeina appare come una specie di dopante, anche se la World Anti-Doping Agency l’ha tolta nel 2004 dalle sostanze dopanti.

Nonostante non figuri più come sostanza dopante, il livello di caffeina è pur sempre monitorato negli sportivi, come ci spiega la dottoressa Stephanie Ballard, una dei farmacologi coinvolti nello studio:

La National Collegiate Athletic Association statunitense, ad esempio, ha stabilito che il limite oltre cui si parla di doping è una quantità di caffeina nelle urine pari a 15 microgrammi per millilitro. La si ottiene con 8 caffè americani, che contengono ciascuno circa 100 milligrammi di caffeina; un espresso, invece, ne contiene circa 80 milligrammi.

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La dieta di stagione per potenziare le difese immunitarie

Con l’autunno e i primi freddi, è importante variare le nostre abitudini alimentari per potenziare il sistema immunitario, affinché sia pronto a proteggerci da raffreddori e influenze. La prima cosa che dobbiamo ricordare è mantenere invariato il nostro peso forma: un regime alimentare insufficiente, magari perché stiamo tentando di perdere peso con metodi fai-da-te, o troppo calorico può determinare il rischio di infezioni.

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Ricette light: l’insalata di pesce

Inserire il pesce nella nostra dieta è molto importante oltre che salutare: la qualità dei grassi e delle proteine contenuti nel pesce è maggiore rispetto a quella delle stesse sostanze contenute nella carne; a ciò è da aggiungere il fatto che, il pesce fornisce meno colesterolo rispetto alla carne. Come dimenticare, poi, i benefici che gli acidi grassi omega 3 forniscono alla vista e alla salute cardiovascolare?

Ecco, quindi, che appare evidente come il pesce sia fondamentale in una corretta alimentazione, tanto che gli esperti ne consigliano il consumo almeno due o tre volte alla settimana. I modi per preparare il pesce sono molti, e quindi, pur consumandolo spesso, non si corre certo il rischio di ripetere gli stessi piatti.

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Perdere peso con lo sport, le regole fondamentali

Fare sport e perdere peso, a volte può essere davvero molto difficile. Purtroppo per ottenere i risultati sperati la parola d’ordine è “fare fatica”.  Non crediamo quindi a chi ci vende elettrostimolatori miracolosi o integratori alimentari che dovrebbero farci smaltire sette chili in sette giorni. La verità è che perdere peso è stressante e di solito è necessario combinare dieta e attività fisica. Ma in che modo? Esistono dei parametri che vanno rispettati e poi delle regole di buon senso. Insomma, dopo una lezione di spinning non è il caso di tornare a casa e mangiare un tiramisù per compensare la fatica.

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Il favismo

Cos’è il favismo

Il favismo è una malattia genetica ereditaria causata dal deficit dell’enzima G6PD (Glucosio-6-fosfato deidrogenasi), presente nei globuli rossi. La carenza dell’enzima scatena una crisi emolitica (causa cioè la distruzione dei globuli rossi) in seguito all’ingestione di fave fresche o secche, crude o cotte ma anche di altri vegetali, quali piselli e Verbena hydrata e di alcuni farmaci come sulfamidici, salicilati, chinidina, blu di metilene, menadione ecc. In particolare è la divicina, sostanza tossica contenuta nelle fave a scatenare la crisi inducendo sintomi, come vedremo meglio in seguito, quali anemia con ittero, debolezza, nausea, vomito, urine di colore rossastro.

Favismo, le cause

Come abbiamo visto a causare la malattia è una carenza dell’enzima G6PD associata ad un’anomalia cromosomica: la malattia si trasmette attraverso il cromosoma sessuale X e ad esserne colpiti sono più i maschi che le femmine, portatrici dell’anomalia cromosomica, che manifestano solo forme lievi del disturbo.

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Il latte aiuta a dimagrire

Sul latte ci sono da sempre opinioni contrastanti: c’è chi dice che fa male e chi invece sostiene l’opposto, senza contare coloro che non possono berlo a causa delle intolleranze, e chi non lo beve per scelta, in quanto derivato animale, come ad esempio i vegetariani e i vegani.

A parte le varie convinzioni, un recente studio sembra dare ragione a tutti coloro che sostengono che il latte fa bene e non fa ingrassare, anzi; secondo una ricerca condotta dall’Università Ben-Gurion di Negev in Israele e pubblicata American Journal of Clinical Nutrition, bere latte con regolarità favorirebbe la perdita di peso.

La ricerca in questione, coordinata dal dottor Danit Shahar, è durata per circa due anni, durante i quali è stata analizzato il peso degli adulti coinvolti nello studio, sia di quelli che bevevano latte regolarmente che di quelli che non lo consumavano.

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L’alimentazione giusta contro la cistite

La cistite semplice è un’infezione delle vie urinarie, della vescica più precisamente, solitamente di natura batterica. Si manifesta con la necessità frequente e impellente di fare la pipì, accompagnata dalla sgradevole sensazione di avere sempre la vescica piena e da bruciore durante la minzione.

Come accennato, fra le cause che ne determinano l’insorgenza troviamo batteri vaginali o intestinali (come l’Escherichia coli) la cui azione patogena può risultare favorita dall’uso frequente di antibiotici, dallo stress e dall’abuso di alimenti irritanti. D’altra parte è stato stabilito che lo stile di vita alimentare incide non solo sull’insorgenza del problema ma anche sul suo andamento e che seguire una dieta corretta può essere utile sia a mitigarnee i fastidi che a prevenire eventuali recidive.

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