Le carni bianche riducono il rischio di tumore

A tavola preferite carni bianche o rosse? In linea di massima il gusto dovrebbe portarci verso quelle rosse, ma numerosi studi indicano la carne bianca come più adatta a un’alimentazione sana. A confermare questo dato è stata una recente ricerca (pubblicata dal Journal of the National Cancer Institute) in cui è stato evidenziato come il consumo di carne rossa e di acidi grassi saturi fosse associato a un aumentato rischio di malattie croniche del fegato e di epatocarcinoma.

Uno studio dell’Istituto nazionale dei tumori di Aviano ha trattato lo stesso tema, giungendo agli stessi risultati. I ricercatori hanno analizzato l’associazione inversa fra consumo di carni bianche e tumore al fegato.

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Intolleranze alimentari e metodi contraccettivi

Che relazione intercorre tra intolleranze alimentari e metodi contraccettivi? Come può, la presenza di intolleranze alimentari, influenzare la donna sulla scelta del metodo contraccettivo? Prima di rispondere a queste domande, torna utile dare una definizione di intolleranza alimentare e una definizione di metodo contraccettivo.

Le intolleranze alimentari sono reazioni tossiche, causate dall’ingestione di alcuni cibi che non risultano tollerati dall’organismo a causa della mancanza di enzimi, presenti nell’intestino tenue, in grado di scindere le sostanze contenute in essi. Le intolleranze alimentari, a differenza delle allergie alimentari, non attivano una risposta del sistema immunitario e i loro sintomi si presentano dopo un pò di tempo dall’ingestione dei cibi nocivi per l’organismo.

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Come mantenere la pelle giovane

La pelle, organo del corpo maggiormente a rischio da aggressioni esterne ed interne all’organismo, rappresenta il nostro primo contatto con gli altri. Avere una pelle sana e luminosa non sempre è un’impresa semplice perché sono numerosi i fattori che possono determinarne irritazioni cutanee, invecchiamento dei tessuti, ecc. Per evitare che la nostra pelle, nel corso degli anni, perda tutta la sua bellezza possiamo seguire alcuni piccoli accorgimenti alimentari e di igiene personale.

Dal punto di vista alimentare, per mantenere la belle giovane è necessario seguire un regime alimentare che includa cibi ricchi di antiossidanti, in grado di contrastare i radicali liberi. I radicali liberi sono, infatti, i maggiori responsabili dell’invecchiamneto cutaneo e della perdita di luminosità della pelle. I cibi che si possono annoverare tra gli alleati della pelle sana e giovane sono numerosi.

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Alimentazione contro ansia e depressione

I Disturbi del Tono dell’Umore, ansia e depressione, hanno registrato un forte incremento negli ultimi anni. La depressione e l’ansia sono patologie che determinano, in chi ne è colpito, una compromissione generale della vita personale, sociale e lavorativa, sono sempre di più le donne che si rivolgono a specialisti per trovare un rimedio o per indagarne i motivi. 

Nel corso degli anni, numerosi studi hanno tentato di fornire delle risposte che potessero spiegare il perché l’essere umano soffre di “disturbi della psiche”. L’ultimo studio, condotto su questi disagi, ha portato alla luce una stretta correlazione tra alimentazione e disturbi dell’umore. A condurre lo studio longitudinale sono stati dei ricercatori dell’Università di Melbourn che hanno evidenziato lo stretto rapporto tra consumo di grassi e disturbi depressivi, ansiosi e malattie cardiache.

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I Cibi dannosi per la salute

Ci sono alcuni cibi che stuzzicano l’appetito, tra questi abbiamo sicuramente i cibi fritti (patatine fritte, frittura di pesceverdure in pastella, ecc.) che sono da sempre le pietanze preferite da grandi e piccini. Ma anche altri cibi sono molto amati, immaginate i crostini di pane che accompagnano tante salse o una bistecca ben cotta. Pensare a molti di questi cibi ci fa venire in mente ad un problema legato al mantenimento della linea per via dell’alto contenuto calorico di alcuni piatti.

Questo naturalmente è vero se pensiamo che le calorie di una busta di patatine sono ben 550 calorie per 100 grammi! Ma non è un attacco solo alla linea ma un rischio per la salute in quanto possono contenere sostanze cancerogene. Questo non vale solo per le patatine fritte ma è valido per tutti gli alimenti che presentano alcune caratteristiche. Negli anni Novanta, alcuni ricercatori scoprirono che in alcuni alimenti, sottoposti a cotture ad alta temperatura, si forma una sostanza tossica che prende il nome di Acrilammide.

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Come avere mani e piedi più giovani

Quante volte guardando le star del cinema ipercurate e con un fisico mozzafiato abbiamo notato mani e/o piedi che portano i segni del tempo? Molte volte, nonostante il corpo ci appaia giovane e tonico, le mani svelano l’età di una donna. Negli anni passati mani e piedi erano tra le parti del corpo che non potevano essere trattate in nessun modo e l’unico rimedio sembrava essere coprirle il più possibile.

Negli ultimi anni è emerso che le richieste di trattamento per mani e piedi sono notevolmente cresciute e, al pari dei trattamenti per il viso o per il corpo in generale, molte donne decidono di ringiovanire mani e piedi. E’ senz’altro vero che la cura giornaliera di mani e piedi fa sì che la loro pelle si mantenga per molto tempo più giovane ma è anche vero che, nonostante le tante cure, le macchie o la pelle secca e grinzosa sono difficili da combattere con le sole creme idratanti per mani e piedi.

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Carne di maiale e diossina

In questi giorni le notizie che arrivano sul rischio di diossina nelle carni di maiale, uova, polli, latte preoccupano in molti. Com’è noto, in Germania sono stati chiusi tantissimi allevamenti (558 su 4709) per via di un riscontro nei maiali di un elevato quantitativo di diossina che sarebbe ben al di sopra delle quantità considerate dannose per l’organismo. Come arriva la diossina negli alimenti che consumiamo?

Sembra che tale sostanza tossica sia contenuta nei mangimi consumati dagli animali d’allevamento e che, non essendo solubile in acqua ma solo nei lipidi, le carni a più alto contenuto di grassi siano le più colpite. Come si possono evitare i rischi per la salute non rinunciando a cibi fondamentali per una dieta equilibrata? Se pensiamo, infatti, che ogni anno tanti cibi risultano a rischio per la salute dovremmo, per evitare “contaminazioni del corpo”, eliminarli tutti.

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L’Allattamento fa perdere peso

La scelta di allattare al seno fonda le sue ragioni in aspetti intimi nella vita di una donna e nella vita di coppia. Allattare al seno ha dei vantaggi non solo psicologici ma anche fisici sia per il bambino sia per la donna. Osservando gli aspetti legati al benessere del corpo, il latte materno, è tra le sostanze naturali che presenta un equilibrio sorprendente tra le sostanze nutritive necessarie al neonato.

Ricco di sostanze nutritive, ha una composizione che varia nel tempo e una consistenza che può essere differente anche da una poppata all’altra. E’ possibile osservare un’evoluzione del latte materno: colostro, latte di transizione e latte definitivo. Il colostro ha una sua particolare composizione ed è presente nel corpo della donna per circa 1 settimana dopo il parto.

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Fibrosi Cistica: Indicazioni Nutrizionali (Parte II)

In un precedente articolo abbiamo descritto la Fibrosi Cistica, malattia cronica di natura genetica. I livelli ematici nei pazienti affetti da questa patologia presentano delle alterazioni, tra queste abbiamo un livello ematico delle vitamine sembra essere al di sotto della norma e dosi supplementari sarebbero necessare al fine di ristabilire tale livello.

Tuttavia è importante che le vitamine non siano assunte in dosi elevate perchè il richio è incorrere in una ipervitaminosi. In molti casi si osservano le seguenti carenze vitaminiche:

  • Vitamina A: in adulti affetti da FC non trattati la concentrazione di questa vitamina è molto bassa;
  • Beta-Carotene: in pazienti con insufficienza pancreatica è molto bassa. Non si conoscono ancora gli effetti tossici di sovradosaggi di questa vitamina;
  • Vitamina D: la carenza nell’organismo sembra essere legata ad un problema a carico del meccanismo deputato al trasporto della vitamina stessa;
  • Altre vitamine sembrano essere coinvolte nel disturbo descritto: Vitamina K, Vitamine idrosolubili, ecc.

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Fibrosi Cistica: Indicazioni Nutrizionali (Parte I)

Affronteremo una malattia che negli ultimi anni ha registrato un aumento nella popolazione mondiale: la Fibrosi Cistica, in questa parte daremo una breve descrizione della malattia e delle linee guida redatte dal Ministero della Salute. La Fibrosi Cistica (FC) è una grave malattia ereditaria causata da una mutazione genetica che comporta, in chi ne è affetto, varie problematiche  a carico dei seguenti organi e apparati: sistema respiratorio, pancreas e produzione di enzimi digestivi, fegato, intestino, sistemi riprodutti.

E’ una malattia cronica (chi ne è affetto è ammalato per tutta la vita) ed è causata dall’alterazione di una proteina (CFTR). Esistono diverse forme di Fibrosi Cistica, da forme lievi a forme più gravi. La diagnosi precoce, anche nelle forme lievi, è fondamentali perchè il non trattamento può condurre comunque a un danno polmonare. Poco tempo fa, il Ministero della Salute ha redatto delle “Linee guida per una corretta prescrizione di prodotti dietetici erogabili per soggetti con fibrosi cistica” al fine di garantire a queste persone una dieta adeguata alla situazione di malattia.

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Come congelare i cibi

Durante la settimana gli impegni di lavoro spesso costituiscono un ostacolo nei confronti di una alimentazione sana ed equilibrata, infatti, non sempre è possibile fare la spesa o cucinare al rientro dall’ufficio. Come conciliare quindi lavoro e cucina sana? Un buon metodo potrebbe essere quello di comprare cibi surgelati o fare una congelazione casalinga. I normali freezer di casa non permettono naturalmente, per via della loro potenza, di surgelare i cibi, tuttavia con alcuni piccoli accorgimenti potrete creare anche voi una piccola scorta in casa. Per poter fare una corretta congelazione dei cibi dobbiamo seguire alcune piccole regole.

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Indice di massa corporea e indice di volume corporeo: qual è il calcolo più efficace?

Il corpo umano è diviso in due macro componenti: la massa magra e la massa grassa; la prima, ovvero la massa magra è composta dai muscoli, dalle ossa, dagli organi interni e dall’acqua, e rappresenta l’80% del peso corporeo totale; la massa grassa, invece, è costituita dal tessuto adiposo e rappresenta il 20% del peso complessivo.

Per calcolare la massa corporea si può ricorrere ad uno dei criteri riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ossia il BMI, lindice di massa corporea (Body Mass Index); l’indice di massa corporea mette in rapporto l’altezza con il peso corporeo e per calcolarlo si usa una semplice formula: peso corporeo espresso in chilogrammi diviso altezza in metri, elevata al quadrato.

L’indice di massa corporea è semplicemente un calcolo molto approssimativo che non tiene in considerazione il tipo di costituzione e che non può determinare la percentuale della massa grassa ma solo un valore indicativo.

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I sintomi dell’Anoressia

L’Anoressia è un disturbo del comportamento alimentare che ha una forte prevalenza nella fascia di età che va dai 14 anni ai 18 anni. Negli ultimi anni è stato riscontrato tale disturbo anche nei bambini e negli under 40. La persona, nel corso del tempo, tende ad assumere quantità sempre più basse di cibo (dapprima avviene l’eliminazione dei cibi ipercalorici e poi la selezione si estende a tutti i cibi).

Il calo di peso è sempre più consistente fino ad arrivare ad un calo di peso sempre più consistente (indice di massa corporea minore o uguale a 17,5 Kg/m²). Ci sono almeno due tipi di anoressia: 

  • Anoressia con restrizioni: la persona tende a perdere peso attraverso il digiuno o con un’attività fisica frequente ed eccessiva.
  • Anoressia con Abbuffate e condotte eliminatorie: la persona mangia regolarmente (le abbuffate possono essere episodiche o assenti) e presenta la tendenza ad indursi il vomito e/o utilizzare molti lassativi, diuretici, ecc. al fine di ottenere una diminuzione di peso sempre più. La continua persistenza di questi comportamenti dannosi può portare ad uno spostamento verso la bulimia.

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Criolipolisi per eliminare i cuscinetti

Cos’è la Criolipolisi?

La ricerca in campo estetico ha fatto passi da gigante nel trattamento della cellulite, sono sempre più numerose infatti le tecniche innovative che non prevedono più l’intervento chirurgico.  La Criolipolisi, approvata dalla FDA (Food and drugs administration), è una tecnica non invasiva particolarmente indicata per il rimodellamento del corpo, in particolare per l’eliminazione dei cuscinetti che si formano su fianchi (maniglie dell’amore), schiena e pancia.  

Come funziona la criolipolisi?

Da recenti studi, si è osservato che le cellule di grasso tendono a rompere i loro legami se esposte al freddo. Queste cellule, particolarmente suscettibili alle basse temperature, andrebbero incontro a cristallizazione se sottoposte ad un’azione che prevede l’utilizzo del freddo che consiste in una “suzione” sulle zone che presentano un eccesso di grasso. Utilizza il freddo per eliminare il grasso in eccesso.

Nello specifico, dopo l’applicazione di un gel protettore della pelle, il medico applica due placche all’interno delle quali viene generata un’oscillazione termica (tra i 5 °C e i -3° C). L’oscillazione di temperatura fa si che le cellule di grasso cristallizzate siano, in modo del tutto naturale, eliminate dall’organismo attraverso il circolo sanguigno, il fegato e i reni.

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Festività e Ansia: attenzione alla linea

In alcuni periodi dell’anno è possibile riscontrare un aumento di alcuni disturbi dell’umore. Tra questi disturbi, l’ansia non tarda mai a presentarsi all’appello di Natale! I disagi legati all’ansia hanno una forte ricaduta su due aree di vita della persona: ritmo sonno-veglia e alimentazione.

Nel caso di ansia il ritmo sonno-veglia è turbato da un’insonnia precoce (difficoltà ad addormentarsi) mentre rispetto alla sfera alimentare è possibile notare una tendenza a mangiare di più e in maniera più disordinata. Quali possono essere le cause che fanno sì che, durante le feste natalizie, ci sia una tendenza a sperimentare una maggiore ansia?

Tra le ipotesi che si possono avanzare abbiamo l’alterazione della routine quotidiana. Le vacanze natalizie, con tutta la loro frenesia (corsa ai regali, inviti, ecc.), ci spingono spesso a cambiare le nostre abitudini giornaliere comprese le abitudini alimentari. In genere ogni cambiamento del proprio stile di vita porta la persona a sperimentare stress che, se non gestito in maniera adeguata può condurre verso vissuti di ansia e l’ansia si sa che è tra i principali nemici della linea!

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Disturbi del Comportamento Alimentare: Bulimia

I Disturbi del Comportameno Alimentare fanno la loro comparsa nella letteratura scientifica intorno agli anni Settanta. Prima di allora non c’era molta attenzione per tutte le problematiche legate all’alimentazione. Com’è noto, i primi disturbi ad essere stati osservati e studiati sono stati l’Anoressia e la Bulimia.

Solo in anni recenti altri disturbi (BED, Ortoressia, ecc.) sono diventati di interesse crescente per tutti i professionisti che si occupano del rapporto alimentazione/ disagio. Nel corso delle settimane tratteremo i vari disturbi che, di origine psicologica, coinvolgono un numero sempre più alto di adolescenti e adulti.

Oggi tratteremo la Bulimia, disturbo caratterizzato da due dimensioni che possono presentarsi separatamente o essere co-presenti nel disturbo: crisi iperfagica e condotte di eliminazione. La crisi iperfagica, meglio conosciuta come abbuffata, riguarda un comportamento in cui la persona consuma in un tempo molto breve grandi quantità di cibo. 

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Perdere peso senza frustrazione

Quando si è a dieta spesso ci si ritrova a sperimentare una frustrazione legata al non sentirsi liberi di mangiare i nostri cibi preferiti. Ognuno di noi ha vere e proprie passioni verso alcuni alimenti che per sfortuna sono spesso ipercalorici e di conseguenza esclusi dalle diete. Chi non si è ritrovato almeno una volta a provare una gran voglia di mangiare, assoporare, gustare un cibo proibito durante la dieta!

Tra le cause di fallimento delle diete rintracciamo le varie limitazioni che la dieta comporta e che si inseriscono sia a livello alimentare sia a livello relazionale. Rispetto all’aspetto alimentare, il non poter essere liberi di mangiare ciò che amiamo può condurre verso una frustrazione che aumenta nel corso delle settimane e/o dei mesi.

Questa prolungata privazione, in un crescendo di nervosismo, fa sì che si interrompa bruscamente una dieta per il sopraggiungere di una fame nervosa oppure, nei casi più frequenti, ci porta a fare tante piccole eccezioni che finiscono con l’allontanarci sempre di più dal programma perfetto che ci eravamo costruiti.

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La dieta ormonale

Diamo ancora una volta la parola all’esperto su Dietaland. A parlarci di dieta ormonale è il dottor Paolo Scicolone, tecnologo alimentare. Il dottor Scicolone esercita la libera professione di consulente alimentare a Gela e Catania.

La dieta ormonale

Da quando Barry Sears ipotizzò l’importanza delle risposte ormonali all’assunzione di cibo traendone spunto per formulare la sua dieta a zona, l’interesse verso quest’argomento ha subito un inarrestabile crescendo. Negli ultimi anni l’endocrinologo belga Thierry Hertoghe ha riscosso un grande successo con l’uscita del suo libro “La dieta ormonale”. Una evoluzione straordinaria rispetto alla dieta a zona perché non si limita alla stimolazione di certi ormoni (insulina, glucagone, eicosanoidi) ma va oltre: una dieta che parte da uno studio ormonale del soggetto e finalizzata a produrre la massima efficienza e il corretto peso  lavorando sulla opportuna stimolazione delle ghiandole attraverso gli alimenti.

L’eliminazione dei famosi blocchi della dieta a zona e della distribuzione fissa dei macronutrienti risulta agevolare l’applicazione di questa dieta. Mettendo come punto di partenza gli squilibri e le carenze ormonali del soggetto, caratterizzandolo inquadrandolo da un punto di vista ormonale, e gli obiettivi da raggiungere si arriva alla formulazione di consigli dietetici personalizzati. Lo studio del profilo ormonale è, a detta dell’autore, valutabile anche da una osservazione delle caratteristiche somatiche e attraverso alcuni test che indagano su alcune caratteristiche funzionali, comportamentali e fisiche del soggetto.

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