Cavitazione estetica per eliminare adiposità e cellulite

cavitazione estetica

La cavitazione estetica contro cellulite e accumuli di grasso

La cavitazione estetica è un nuovo sistema tecnologico che viene usato per eliminare le adiposità localizzate e la cellulite. Tecnicamente, la cavitazione estetica è la formazione di cavità nei liquidi e nei tessuti sottoposti ad una pressione che le fa esplodere su stesse, distruggendone le strutture; questo avviene con gli ultrasuoni, ovvero onde ad alta frequenza.

Per fare un esempio comprensibile a tutti si può dire che la cavitazione estetica funziona come una bottiglia di spumante agitata, nella quale si formano delle bolle d’aria; queste bolle creano una pressione tale all’interno che il tappo viene espulso. Analogamente, le bolle d’aria create dalla cavitazione all’interno del tessuto grasso, esplodono frantumando gli accumuli di grasso.

Questa esplosione, se ripetuta spesso, provoca una rottura dei grassi che diventano liquidi, e che possono essere eliminati aumentando l’apporto di sangue nella zona per rimuovere le tossine dalle cellule grasse, oppure bruciando il grasso liquefatto attraverso la ginnastica o riducendo le calorie. Gli ultrasuoni sono usati da alcuni anni nella fusione dei grassi, ma grazie ai progressi tecnologici possono essere applicati alla cavitazione senza pericoli.

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Come togliere 2 taglie in 4 settimane

massaggio alle gambe e caviglie

Come si fa  togliere 2 taglie in 4 settimane? Semplice, basta seguire un programma che prevede quattro semplici operazioni da fare giorno per giorno almeno per quattro settimane: tisana, fango, bagno e massaggio che assorbono i ristagni e rimodellano la silhouette.

  1. Prima applica il fango: procurati in farmacia o erboristeria del fango d’alghe e, dopo la doccia, applicalo su cosce e glutei; avvolgi accuratamente le parti trattate con una pellicola trasparente e infila i pantaloni della tuta. Il fango deve restare in posa 45 minuti per svolgere nel modo migliore la sua azione contro le adiposità localizzate.
  2. Mentre il fango agisce, occupati della tisana. Fai preparare dall’erborista una miscela composta da 40g di spirea ulmaria, 40 g di equiseto, 20 g di tarassaco e 20 g di verga d’oro; metti un cucchiaino di questa miscela in infusione  per 15 minuti in una tazza di acqua filtra e dolcifica con il miele. Lasciala intiepidire e bevila prima di coricarti: spazza via le scorie che ristagano a livello intracellulare che  favoriscono la cellulite.
  3. Immergiti nel bagno: prima che scada il tempo di posa del fango, sciogli nella vasca un chilo di sale iodato, che asciuga le zone anticellulite. Con una doccia elimina i residui di fango e immergiti nella vasca per 10 minuti.
  4. Infine fai il massaggio: dopo il bagno, applica su addome, glutei e cosce un unguento così preparato: in 2 cucchiai di olio di jojoba diluisci 2 gocce di macerato glicemico di cipresso e 4 gocce di olio essenziale di ginepro. Massaggia partendo dalle caviglie e risalendo verso l’alto fino ad assorbimento

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Il binge eating disorder: cause e possibili cure

binge eating disorder

Il Binge Eating Disorder in italiano Disturbo da ali­mentazione incontrollata è un recente disturbo del comportamento alimen­tare. Si tratta di una pato­logia che spinge il sog­getto a compiere grandi abbuffate non accompa­gnate da quelle strategie per compensare l’ inge­stione di cibo in eccesso che si ritrovano nella buli­mia nervosa. Le persone che manifestano questo disturbo assumono, in un tempo limitato, quantità di cibo esagerate, con la sensazione di perdere il controllo dell’atto del mangiare.

Queste situazioni si ripetono più volte la settimana, anche in mo­menti in cui non si ha una sensazione fisica di fa­me. Quindi, il problema principale sembra consi­stere in una difficoltà a controllare l’impulso ad alimentarsi. Questo spie­ga perché, nella maggior parte dei casi, in questi soggetti sia presente una condizione di sovrappeso o di obesità. Il disturbo sembra colpire il 2-3 % della popolazione, ma il 30 % degli obesi. In gene­re colpisce soggetti tra i 30 e 140 anni. Perché si possa parlare di Bed occorre che coesistano un certo numero di compor­tamenti come il fatto che le abbuffate devono avve­nire almeno due volte alla settimana; devono verificarsi per un periodo di al­meno sei mesi; devono, in genere, essere indipendenti dallo stimolo della fame; quasi sempre, le abbuffate devono avvenire in solitudine; il sog­getto non prova gratificazíone, ma un forte senso di colpa; non esistono meccanismi di compen­sazione, al contrario di quanto avviene per la buli­mia nervosa.

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Come arrivare in forma alle feste di Natale

peso forma per le feste

Arrivare alle feste di Natale con il proprio peso forma in modo da concedersi qualche tentazione in più non è impossibile, basta seguire una sana alimentazione accompagnata da un po’ di attività fisica. Il modo per mangiare sano esiste: basta affidarsi alla frutta e alla verdura di stagione, cercando di consumarne cinque porzioni al giorno; come? Ad esempio, potrete integrare la vostra colazione con un frutto, bere una spremuta a metà mattina, mangiare un piatto di verdure crude o un’insalata a pranzo, fare merenda con un frutto e uno yogurt, e consumare un piatto di verdure cotte a cena.

L’alimentazione non dipende solo da frutta e verdura, vediamo insieme quali sono le altre indicazioni per arrivare al top alle feste di Natale. Variate la dieta, mangiate di tutto ma in quantità limitate, non saltate la colazione, e neanche la merenda e gli spuntini. Prediligete la cucina leggera, riducendo al minimo i grassi e i condimenti: basterà usate le cotture e vapore o il forno a microonde, e per insaporire i piatti usate le erbe aromatiche.

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Pancia gonfia? Via la stipsi in tre settimane

Per molte persone il problema principale è essenzialmente un in­testino “bloccato”, che  non si scarica regolarmen­te o lo fa con estrema difficoltà. Molte di queste persone hanno un peso normale e proporzionato all’altezza e all’età. Il problema è quindi circoscrit­to alla pancia, che è gonfia e pesante, dura e dolen­te. Questa è la caratteristica della stitichezza, che colpisce ben 13 milioni di italiani (9 sono donne): ci fa sentire grassi, quando in realtà il nostro peso è normale.

I fattori in gioco possono essere molti: in particolare, in autunno si beve di meno, si mangia spesso fuori casa, aumenta il cari­co di stress, si fa meno attività fisica. E la stipsi ine­sorabilmente peggiora. Come sbloccare la situazione, allora? Le diete drastiche non servono, anzi, possono addirittura peggiorare la stitichezza. E anche i lassativi alla lunga possono irritare la mucosa intestinale. Si tratta soprattutto di disintossicarsi dalle scorie e convertirsi a cibi più naturali, ricchi di fibre e di grassi “lubrificanti”.

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Gli errori alimentari per adulti e bambini

 

Mangiare bene e avere uno stile di vita sano, ormai lo sappiamo tutti, è molto importante per mantenere la salute a lungo. Ma tra il conoscere i rischi di una dieta scorretta e il mettere in pra­tica concretamente le regole del mangiar bene, ce ne passa. Lo di­mostra anche l’Osservatorio Grana Padano, che, in collabora­zione con la Società italiana di medicina generale Simg e con la Federazione italiana medici pe­diatri Fimp, ha pubblicato “Inda­gine sugli errori nutrizionali e lo stile di vita degli italiani“, uno stu­dio condotto su 2.193 bambini e 4.245 adulti, che ha valutato sia l’alimentazione, sia gli stili di vita, sia lo stato fisico dei partecipanti.

Dallo studio risulta che la popola­zione italiana segue molto poco la dieta mediterranea: meno del 20% assume la giusta quantità di calorie da alimenti di questa dieta e addirittura un italiano su quat­tro assume la maggior parte del suo introito calorico da alimenti non mediterranei. I più virtuosi tra gli italiani sono gli ultrasessan­tenni e le donne. I peggiori, pur­troppo, sono bambini e adole­scenti. Le virtù di questo regime alimen­tare, che comprende riso, pane, pasta, patate, legumi, verdure, ortaggi, frutta fresca e secca, semi, olio di oliva, vino e pesce, sono ormai state ampiamente di­mostrate.

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Squash: il tennis invernale che aiuta a bruciare le calorie

 

Squash court

Sapete qual è lo sport dell’inverno 2009-2010? È lo squash, il tennis che si pratica al coperto su di un pavimento in parquet! Lo squash è uno sport nato nell’800 all’interno delle prigioni londinesi, ma che in breve tempo conquistò anche i circoli più chic della città, soprattutto perché poteva essere praticato durante i lunghi e freddi inverni inglesi.

Lo squash è un gioco simile al tennis, che viene disputato in un ambiente chiuso, su di un campo lungo poco meno di 10 metri, con pareti in muratura, tranne quella frontale che è in materiale trasparente, e il pavimento in parquet. Questo sport vede la presenza di due giocatori che devono colpire, uno alla volta, una pallina, facendola rimbalzare nella parete frontale.

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Attenzione alle tentazioni alimentari dell’autunno e dell’inverno!

tentazioni alimentari dell'inverno

L’estate sembra ormai lontana anni luce e con essa anche le sane abitudini alimentari che avevamo adottato durante la bella stagione: niente più passeggiate e sport all’aria aperta e meno frutta e verdura. In compenso, però, sono apparsi sulla nostra tavola i gustosi prodotti tipici dell’autunno come l’uva, i cachi e le castagne.

E se alcuni di essi come l’uva e i cachi possono essere anche amici della linea, ce ne sono altri come le castagne che, invece, possono dare qualche problemino; la castagna, infatti, fin dall’antichità è stata sempre utilizzata a scopo energetico perché è una fonte importante di carboidrati complessi e di sali minerali; è ottima anche come surrogato del pane, perché da essa deriva una buonissima farina con la quale si ricava un famosissimo dolce autunnale: il castagnaccio.

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Ecco perchè le diete falliscono

stress da dieta

Un gruppo di ricercatori della Boston University School of Medecine ha dimostrato che alternare diete più o meno restrittive a periodi in cui si indulge senza troppi problemi a cibi dolci ed elaborati causa nell’organismo uno stress simile a quello di una crisi di astinenza da droga o alcol; fenomeno che spiegherebbe perchè molte diete falliscono.

Lo studio però è stato condotto su topolini da laboratorio, 155 per la precisione, divisi in due gruppi: al primo sono stati dati per due giorni cibi dolci e gustosi e, successivamente, cibo più equilibrato dal punto di vista nutrizionale per un periodo di cinque giorni. Un secondo gruppo ha avuto solo cibo “normale” per tutta la durata dell’esperimento. Risultato? I topolini del primo gruppo, nel passaggio dal cibo ipercalorico a quello più sano mostravano rifiuto verso quest’ultimo e segni d’ansia.

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Regolare la fame con l’ipotalamo: mettersi a dieta frequentando le persone giuste

centro della fame

Ormai è certo. Tutto il nostro ingrassare dipende da una zona del cervello: l’ipotalamo. Qui vi sono cellule nervose che “dicono” al centro della farne, quanto bere, quando siamo sazi, quali cibi mangiare e, soprattutto, in che quantità. Quindi è inutile perdere tempo a contare le calo­rie, a mettersi a dieta: l’ipotalamo è più forte di noi. E allora tutto il problema è come “fare con­tenta” questa zona del cervello. Si tratta proprio di accontentarla, altrimenti si vendica facendoci in­grassare.

Sì, perché l’ipotalamo è anche la sede delle emozioni, dei sentimenti, delle paure, questa è anche in connessione continua con i profumi, la memo­ria, il gusto, i sapori. Sei triste, scontenta? L’ipotalamo tratta la mancan­za di gioia come un vuoto da colmare e ricorre al­l’uso di dolci: è il suo modo di darci le carezze. Quali sono le cose che infastidiscono l’ipotala­mo? Secondo quasi tutti i ricercatori al primo posto bisogna mettere i sensi di colpa. Non ti senti una brava madre? Non ti piaci e ricolpevoliz­zi perché non sei abbastanza bella e magra? Questo punirsi fa “arrabbiare” l’ipotalamo, che si vendica, facendoci mangiare di più e a sproposito.

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Aperitivi light, non solo mocktails

aperitivi light

Anche voi trovate che il momento dell’happy hour sia in assoluto il più gustoso e stuzzicante della giornata? Non vi sbagliate affatto, soprattutto se rappresenta per voi il momento ideale, dopo una lunga e faticosa giornata, per fare due chiacchere con gli amici e socializzare un po’. Tuttavia, vi abbiamo già avvertito in più occasioni di quanto questa piacevole abitudine rischi di rivelarsi dannosa per linea e salute.

Bevande dolci e alcoliche, stuzzichini troppo grassi, salati e ipercalorici rappresentano in questo senso un pericolo da non sottovalutare; basti pensare che occorrono solo 10 patatine per mettere insieme 165 calorie e che un cocktail alcolico può apportarne anche 300! Come vi abbiamo già detto esistono però diverse interessanti alternative light ai cockailt tradizionali: accanto al mocktail, stanno infatti cominciando a diffondersi sempre di più gli smoothies, centrifugati di frutta e verdura simili a mousse cui talvolta viene aggiunta di una goccia di alcol, che apportano all’incirca 50 calorie a porzione.

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Depressione e alimentazione, esiste un legame?

depressione e alimentazione

Secondo i ricercatori del londinese University College esisterebbe un legame fra ciò che mangiamo e l’insorgenza di disturbi come la depressione. In particolare lo studio cui facciamo riferimento, condotto su un campione di 3500 volontari dell’età media di 55 anni, ha evidenziato come  coloro che mostrano una propensione al consumo di cibi raffinati e trasformati siano maggiormente a rischio di incorrere in disturbi depressivi rispetto a quelli che preferiscono alimenti grezzi e naturali.

I soggetti coinvolti sono stati suddivisi in due gruppi in base allo stile di vita alimentare: nel gruppo di coloro che preferivano cibi più sani quali frutta, verdura e pesce si è registrato il 26% in meno di probabilità di sviluppare la depressione nell’arco di cinque anni contro il 58% in più del gruppo che preferiva carni e prodotti lattiero-caseari trasformati, dolci e fritti e, più in generale, i cosiddetti cibi spazzatura (junk food).

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Snack salati e dolci, perchè non riusciamo a farne a meno?

cibi che danno dipendenza

Perchè quando indulgiamo al consumo di cibi troppo dolci, o troppo salati, sembra poi che non possiamo più farne a meno? Ve lo siete mai chiesto? Bene, a quanto pare questo singolare, per quanto comune, fenomeno accade perchè questo tipo di cibo agisce sul nostro cervello esattamente come una droga, ossia provocando modificazioni chimiche del tutto simili a quelle causate dall’abuso di stupefacenti.

A provarlo è stato uno studio dell’American College of Neuropsychopharmacology, coordinato da Bart Hoebel dell’Università di Princeton, i cui risultati sono stati resi noti già nel 2008. I ricercatori hanno sottoposto delle cavie da laboratorio a un periodo di digiuno al termine del quale hanno somministrato loro dei cibi molto dolci. All’inevitabile abbuffata è seguito un aumento della secrezione di dopammina, un neurotrasmettitore, a livello di una zona del cervello denominata nucleus accumbens; un meccanismo che, come accennato, si verifica anche durante l’abuso di stupefacenti. L’effetto però, spiega Hoebel, si è verificato solo quando il consumo di dolci seguiva a una fase di digiuno.

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Pausa in ufficio alla macchinetta degli snack: attenzione alle calorie

macchinetta degli snack

La pausa in ufficio alla macchinetta degli snack può essere pericolosa per la linea? Sì, se si scelgono cibi pieni di grassi e di zuccheri, oltre che di calorie; infatti uno spuntino alla macchinetta degli snack può avere le stesse calorie di un pasto completo, con conseguenti problemi, a lungo andare, alla linea. Bisogna quindi evitare queste pause ricaricanti? No, basta scegliere i prodotti giusti e non superare le 170 calorie, ovvero il 10% del fabbisogno calorico giornaliero.

Cosa scegliere dunque? No alle patatine fritte, perché una tira l’altra e alla fine del pacchetto avrete fatto il pieno di sale, grassi e calorie; no anche agli snack al cioccolato, perché sono tra quelli che forniscono più calorie, grassi e zucchero; attenzione anche alle schiacciatine e ai grissini, perché essendo secche sono più caloriche del pane, e alle merendine industriali, che vanno bene solo se non contengono grassi idrogenati.

Via libera a frutta secca, purché le confezioni non siano troppo grandi e non contengano troppo sale, che può causare ritenzione idrica, e alle barrette ai cereali, che con il loro basso contenuto di grassi, una buona quantità di fibre e di carboidrati complessi, costituiscono un ottimo spuntino, anche dal punto di vista delle calorie: una barretta ne fornisce appena 90.

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Rosanna Lambertucci e il viaggio dimagrante

lambertucci e viaggio nel dimagrimento

Vi ricordate la “regina delle diete” Rosanna Lambertucci che negli anni passati conduceva il programma di nutrizione dal titolo “Più sani e più belli”? Bene, è tornata a far parlare di sé con la pubblicazione di un libro dal titolo “Il viaggio dimagrante”, nel quale spiega come perdere peso in sei settimane e  mantenere i risultati raggiunti.

C’è da scommettere che la pubblicazione di questo libro porterà con sé il solito stuolo di critiche  e accuse che accompagnano ogni iniziativa della conduttrice, soprattutto da parte di luminari della nutrizione che la accusano di “ignorare completamente i più elementari principi della scienza dell’alimentazione” e di creare nei telespettatori false speranze di un dimagrimento rapido anche per chi ha problemi più seri di qualche chilo di troppo, come le persone obese, magari con diete dai nomi improbabili come quella “del semaforo”.

Da parte sua Rosanna Lambertucci ha sempre risposto alle accuse affermando di non essersi mai proposta come dietologa ma solo come divulgatrice di sistemi di alimentazione creati da esperti e medici nutrizionisti; a conferma di ciò la presentatrice adduce l’affetto del pubblico che l’ha sostenuta durante gli anni di programmazione della trasmissione “Più sani e più belli”, e l’anno scorso, quando conduceva lo spazio dedicato alla salute e al dimagrimento all’interno del contenitore domenicale Domenica In.

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Germogli di soia contro tumori e infarto

soia contro il tumore

Potrebbe arrivare presto sulle nostre tavole la “supersoia” contro tumori e malattie cardiovascolari. Questo, grazie a una ricerca canadese condotta da studiosi della McGill University, del Centre de recherche sur le grains e dell’Agriculture and agri-food Canada, coordinati da Philippe Seguin, e pubblicata sull’Agronomy Journal.

Lo studio è stato condotto allo scopo di determinare le concentrazioni di antiossidanti, soprattutto di alfa tocoferolo (vitamina E) , contenuti in diversi genotipi di soia cresciuti in condizioni diverse per individuare quello che ne presenta il contenuto maggiore e quindi le condizioni genetiche e ambientali che si trovano alla base di questa caratteristica che conferirebbe appunto alla soia una spiccata azione anti-tumorale e protettiva di cuore e arterie.

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Dieta nei bambini: evitare il sale

sale e bambini

La notizia è di pochi mesi fa: un alimentazione ricca di sale potrebbe essere la causa principale dell’obesità infantile. Uno studio della St. George di  Londra pubblicato a febbraio dalla rivista Hypertension ha evidenziato (attraverso l’esa­me di 1600 ragazzi tra i 4 e i 18 anni di età) come i bambini abituati a mangiare cibi salati sono anche quelli che bevono più bibite zuccherate, con un danno raddoppiato per linea e metabolismo.

Di per sé il sale bianco non va demonizzato perché svolge una serie di importanti funzioni: mantiene una giusta pressione dei liquidi cellulari, regola l’at­tività muscolare, interviene nella trasmissione degli impulsi nervosi. Quando però il consumo diventa eccessivo, aumentano i rischi di ipertensio­ne, patologie cardiovascolari, osteoporosi, sovrap­peso e obesità.

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Bruciare le calorie ballando: il tango argentino come ginnastica

tonificarsi con il tango

Volete bruciare le stesse calorie di un’ora di fitness, svolgendo un’attività divertente e coinvolgente come ballare? Allora dedicatevi al tango argentino, il sensuale ballo di coppia nato a Bunos Aires, che sta raccogliendo sempre più sostenitori anche in Italia.

Dimenticatevi il tango che avete visto ballare nelle sale di liscio: quello argentino è tutta un’altra cosa! Il primo segue uno schema standard, il secondo usa delle tecniche, ma si basa sull’improvvisazione. Il tango allunga la silhouette, modella e curve e migliora la postura, perché grazie alle costanti rotazioni, i muscoli dell’addome e del bacino lavorano molto, favorendo l’assottigliamento del punto vita.

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