Spezie e kamut contro sovrappeso e obesità

kamut e spezie

Secondo una recente ricerca condotta su un campione di 1600 donne giapponesi che mangiavano ogni giorno almeno un piatto piccante, pubblicato sul British Journal of Nutrition, il consumo quotidiano di spezie (come pepe, peperoncino rosso, anice, cannella, senape, zenzero ecc.) aiuta l’organismo ad accumulare meno adipe. Secondo gli esperti, infatti, l’ingestione di queste spezie aumenterebbe la termogenesi, ovvero la capacità del corpo di produrre calore: produrre calore costa energia, e questo processo porta il metabolismo a utilizzare le riserve di grasso, aumentando la sua velocità.

È stato dimostrato che le sostanze che stimolano la termogenesi sono i capsaicinoidi, contenuti, oltre che nel peperoncino rosso, anche nello zenzero e in altre spezie. Il loro consumo eccessivo deve essere però evitato se si soffre di ulcera o di gastrite. Grazie al suo sapore vagamente dolciastro, che ricorda quello del burro, il kamut – un’antica varietà di grano originaria dell’Egitto riscoperta negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta – sarebbe il tipo di cereale più indicato per combattere il sovrappeso nelle persone golose di dolci e carboidrati ma con problemi di intolleranza al glutine.

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Farro, calorie e valori nutrizionali

farro

Presso gli antichi romani, il farro era così prezioso che lo usavano addirittura come moneta di scambio; poi, con il passare dei secoli perse popolarità e la sua coltivazione fu abbandonata a favore di quella del frumento, anche perché i chicchi di farro possedevano un alto contenuto di fibre che me diminuivano la resa in farina e li rendeva difficile da lavorare.

Proprio per questa sua particolare caratteristica, il farro è stato rivalutato in questi ultimi anni: è tra i cereali migliori per mantenere efficiente l’intestino, sazia di più rispetto al grano e al riso, e rallenta l’assorbimento dei grassi, ragione per cui viene spesso consigliato anche nei regimi dimagranti e depurativi.

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Cachi, calorie e valori nutrizionali

cachi

Il cachi è il frutto di una pianta originaria della zona meridionale della Cina, ma è in Giappone che ha conosciuto la sua grande diffusione; in Italia, questo frutto è arrivato all’inizio del ‘900, anche se già un secolo prima era conosciuto in Europa e in America.

Il gusto gradevolmente dolce è dovuto alla ricchezza degli zuccheri semplici: un cachi da 100 g. contiene 12.53 g. di zuccheri, l’ideale per un’iniezione di sprint. Diuretici e depurativi, grazie alla bassa presenza di sali, i cachi sono decisamente ricchi di fattori vitaminici: 100 g di polpa di cachi apportano ben 237 microgrammi di vitamina A, essenziale come fattore protettivo per la salute della pelle e di tutte le mucose, e 23 mg di vitamina C, anch’essa indispensabile in questo periodo per proteggere l’organismo dai disturbi del cambio di stagione.

I cachi sono frutti piuttosto energetici, infatti apportano 70 calorie per 100 grammi; ma sono anche ricchi betacarotene e di potassio; inoltre, possiedono proprietà lassative e diuretiche, e sono sconsigliati a chi soffre di diabete o ha  seri problemi di peso.

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Oli per friggere, quali i più indicati?

olio migliore per friggere

Sappiamo tutti che con le fritture è meglio non esagerare e questo non solo perchè gli alimenti preparati con questo metodo di cottura si presentano in genere più calorici e meno digeribili. Infatti i grassi, vegetali o di origine animale, impiegati per la frittura raggiungono temperature molto elevate che ne alterano la struttura molecolare e causano la produzione di una sostanza nociva per l’organismo, l’acroleina, visibile sotto forma di fumo ed altamente nociva per fegato e mucosa gastrica.

Questo accade tanto più rapidamente quanto più l’olio è ricco di grassi polinsaturi, quindi instabile e poco resistente alle alte temperature. Il cosiddetto punto di fumo, ovvero la temperatura massima raggiungibile da un grasso prima che cominci a degradarsi e ad emettere sostanze tossiche, varia infatti di grasso in grasso anche in funzione della sua composizione originaria, del processo di raffinazione cui viene sottoposto, e del tempo di esposizione al calore.

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Ricetta light: Gnocchi di ricotta ed erbette

ricetta light

Continuiamo anche oggi con la serie delle ricette light sugli gnocchi. Siamo infatti dell’idea che per dimagrire bisogna innanzi tutto imparare a mangiare sia qualitativamente che quantitativamente senza escludere alcun chè dalla nostra tavola. Con la ricetta degli gnocchi ricotta ed erbette tagli le calorie e appiattisci la pancia. Sostituendo l’olio al burro riduci i grassi e migliori la circolazione. E ti permetti anche il formaggio. In questa ricetta il burro è sostituito dall’o­lio d’oliva (benefico perla circolazione) sen­za per questo penalizzare il sapore.

 Ovvia­mente il piatto risulta più delicato rispetto all’altro che lo ha preceduto, ma a tutto vantaggio della bilancia. Il trito di aro­mi fa in modo che il risultato finale sia ugual­mente stuzzicante e il mix tra ricotta ed er­bette alleggerisce il lavoro dello stomaco, evitando che la pancia si gonfi a fine pasto. Gli gnocchi di ricotta ed erbette:

  1. Ripulisce l’intestino, combattendo la sindrome del colon irritabile.
  2. Grazie alla presenza di ricotta e gra­na, rinforza ossa, denti e cartilagini.
  3. Erbe e olio d’oliva agiscono come tonici sul metabolismo e sul circolo.

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Dimagrire con gli gnocchi: ricetta degli gnocchi con pomodoro, fagioli e formaggio

gnocchi fagioli pomodoro e formaggio

Gli gnocchi sono decisamente appetitosi, così morbidi, caldi e invitanti, e danno veramente la sensazione di poter appagare contemporaneamente sia la vista sia il palato, oltre che solleticare anche la gola e mettere a tacere i borbottii dello stomaco. Quest’oggi, e nei giorni seguenti vi presenteremo una serie di ricette a base di gnocchi, quest’oggi iniziamo con gli gnocchi al pomodoro con fagioli e formaggio. Peccato però che questa chicca della cucina mediterranea possa presentare anche un rovescio della medaglia: gli gnocchi ínfatti possono essere un primopiatto a rischio se li si prepara senza tenere in corret­ta considerazione diversi fattori, come ad esem­pio il mix e la quantità dei vari ingredienti che lo compongono, cui si aggiunge ovviamente il condimento.

Detto questo, non vanno banditi: basta metterli in tavola con le dovute precauzio­ni e facendo bene attenzione ai dosaggi. Alzi la mano chi non sente aumentare al­l’istante i succhi gastrici già soltanto alla vista di questo piatto, che unisce nella stes­sa preparazione alimenti decisamente molto gradevoli al palato, i quali oltretut­to emanano un profumo irresistibile che attira come una potente calamita.

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Fiocchi d’avena, calorie e valori nutrizionali

fiocchi d'avena

L’avena è un cereale antico molto diffuso in tutta l’Europa del Nord perché riesce a maturare anche in un clima molto rigido; è il più energetico dei cereali, ricco di grassi insaturi, proteine e fibre, e contiene le vitamine del gruppo B. La presenza di potassio, fosforo, magnesio, calcio e ferro , rende l’avena un alimento adatto al periodo della crescita e a chi è sottoposto a periodi di stress fisico ed intellettuale; inoltre, aiuta a ridurre i livelli di colesterolo e di zucchero nel sangue.

 L’avena è prevalentemente usata in fiocchi, con i quali si prepara il muesli, un’ottima ed energetica prima colazione, magari con l’aggiunta di frutta essiccata, nocciole, semi di girasole, o semplicemente ammollata a scelta nel latte di soia, di riso, nel succo di frutta o nel latte vaccino.

La prima colazione più popolare dei paesi anglosassoni è il porridge, preparato cuocendo per 20  minuti i fiocchi d’avena, conditi a piacere sia nella versione dolce, con latte e miele, oppure salata con acqua o brodo, sale e olio. Negli ultimi anni, nei negozi di alimentazione naturale è possibile trovare un’eccellente latte d’avena consigliato per i bambini e per le donne in gravidanza, buonissimo anche con l’aggiunto di succo di mirtilli.

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Al posto della carne prendete il grana o il parmigiano!

grana e parmiggiano

Il primo incontro con il formaggio, almeno per i bambini italiani, è quasi una tappa obbligata: una grattugiatina di “grana” nella pappa, poco dopo l’inizio dello svezzamento; questo, di norma, il consiglio dei pediatri già a partire dal quarto-quinto mese di vita. Un’indicazione che si ricon­ferma poi nel corso del tempo, per tutta l’infan­zia e nell’adolescenza. Ma per quale motivo è possibile inserire questo ali­mento così precocemente nella dieta del bebè, a differenza di altre varietà di formaggi? E quali sono le proprietà nutritive che ne fanno un prezioso alleato in tutte le fasi della crescita? E ancora: in che cosa si distinguono tra loro Par­migiano Reggiano e Grana Padano? Come sceglierli?

Oggi scopriremo come sfruttare al meglio i principi nutritivi (e le virtù snellenti) di questi due formaggi stagionati, che fra l’altro sono degli ottimi “integratori” da proporre ai nostri figli in alternativa alla carne. So­prattutto a settembre, con la ripresa della scuola grana e Parmigiano sono una miniera di calcio (un minerale dalle virtù sazianti e antifame) ma anche di fosforo, potassio, magnesio, zinco e vitamine (la A, la PP e quelle del gruppo B).

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La cipolla e lo scalogno: liberano il sangue dai grassi e il corpo dalle calorie (seconda parte)

sostituti del sale cipolla e scalogno

La cipolla spazza via colesterolo e trigliceridi ma è anche un buon diuretico. E, quando serve, abbassa la glicemia. Dal punto di vista botanico, questa pianta è molto simile all’aglio anche se ha un aroma differente. Arrivata in Europa grazie agli antichi greci, è un vegetale da sempre presente nell’alimentazione degli uomini che le hanno spesso attribuito notevoli pro­prietà terapeutiche, comprese quelle di abbassare il tasso di glucosio, coleste­rolo e trigliceridi nel sangue, anche se al giorno d’oggi si tende soprattutto a riconoscerne e a sottolinearne l’ef­fetto diuretico.

Sono diverse le va­rietà di cipolla che si possono trovare sui banchi del fruttivendolo, anche se la più “Gettonata” è quella rossa di Tropea, che ha il pregio di essere piu aromatica di quelle bian­che. La cipolla contiene 28 calorie all’etto e una percentuale di acqua che supera il 90%  cui si aggiungono sali minerali come potassio, calcio e ferro, sodio e fluoro, oltre all’acido glicolico che favorisce la diuresi e stimola il metabolismo.

Chi riesce a mangiarla cruda, ottiene il vantaggio di aumentare la secrezione dei succhi gastrici e biliari, favorendo anche la digestione. Ma l’a­lito non ne guadagna: per rimediare, si possono mettere in bocca, masti­candoli, anche un paio di chiodi di garofano. Invece, cruda la cipolla è sconsigliata a chi soffre di ulcera gastrica e iperacidità, mentre non ci sono controindicazioni se è cotta: aiuta il corretto fun­zionamento dell’intestino.

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Per evitare il sale: usiamo l’aglio (prima parte)

sostituti del sale aglio

Capita di rado di trovare in natura pro­dotti così salutari e benefici, per l’organismo in generale e per la linea. Eppure aglio, cipolle e scalogno, “parenti” stretti dal punto di vista botanico (sono tutti Liliaceae), vengono snobbati ed evitati sia da coloro che li trovano di difficile digestione, sia per via del loro aroma pungente. Peccato però, per­ché questi piccoli frutti della terra vantano molteplici proprietà: infatti, sono disintossicanti , hanno un effetto favorevole sulla pressione del sangue e persino capacità antibiotiche. Il trucco sta nel saperli prendere per il verso giusto. Ecco come fare.

Aglio: pochissime calorie e tanti pregi, ma aroma per molti troppo penetrante: ecco le due facce dell’aglio. A scopo dimagrante, vanno sottolineate soprattutto le sue proprietà disinfettanti a livello intestinale dovute alla presenza di un 7% circa di allicina, l’olio essenziale responsabile anche del suo odore così penetrante. Volendo far tesoro dei suoi effetti salutari, basta ricorrere a qualche espediente culinario. Per eliminare il sale. Ad esempio, l’aglio può servire per insaporire l’insalata: basta sbucciarne uno spic­chio, tagliarlo a metà e strofinarlo lungo le pareti della ciotola o dell’insalatiera, oppure ricorrere allo specifi­co accessorio che permette di spremere gli spicchi, per ricavarne solo il succo, da mescolare poi a un’emulsio­ne di olio, aceto balsamico o limone, aggiungendo a piacere erbe aromatiche che oltre a smorzare il gusto dell’aglio possono servire anche a eliminare il sale.

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Melanzane, calorie e valori nutrizionali

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La melanzana, pur avendo uno scarso valore nutritivo, è una delle verdure più indicate nei regimi alimentari ipocalorici: il suo apporto di grassi e calorie è molto ridotto. Per questo, per il suo elevato potere saziante e per il fatto che presta ad essere utilizza in tanti modi diversi, è un alimento importante quando si intende tenere il peso sotto controllo, a patto di non farsi tentare da fritture, impanature o altri piatti gustosi.

Le melanzane vengono spesso cucinate con abbondanza di grassi, come nella famosa Parmigiana; se invece si utilizza qualche accorgimento e si scelgono preparazioni più leggere, è possibile consumarle senza incidere troppo sul conteggio delle calorie giornaliere. Lo scarso valore nutritivo della melanzana è compensato dalla presenza di alcune sostanze che stimolano la produzione di bile e aiutano ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue.

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Patate calorie e valori nutrizionali

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Patata (Solanum Tuberosum)

Proprietà nutritive

La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie Solanum tuberosum. Ricche di acqua, le patate hanno un alto contenuto di carboidrati, presenti principalmente sotto forma di amidi, e potassio. La patata è un’ottima fonte di vitamine, soprattutto C e B5, e minerali (calcio, sodio, ferro, potassio, manganese e selenio). Tuttavia il contenuto di vitamina C va in gran parte perso durante la cottura.

L’apporto calorico per 100 grammi di prodotto non è particolarmente elevato, ma la patata ha uno scarso potere saziante e per questo motivo è generalmente sconsigliata nell’ambito di una dieta ipocalorica.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto:

  • Calorie 77
  • Acqua 79.34
  • Proteine 2.02
  • Grassi 0.09
  • Carboidrati 17.47
  • Zuccheri 0.78 grammi
  • Fibre 2.2.
  • Ferro 0.78 mg
  • Calcio 12 mg
  • Magnesio 23 mg
  • Fosforo 57 mg
  • Selenio 0.3 mcg
  • Potassio 421 mg
  • Vitamina C 19.7 mg
  • Vitamina K 1.9 mcg
  • Folati 16 mcg

Pasta di semola calorie e valori nutrizionali

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La pasta secca è ottenuta in Italia dalla lavorazione di impasti prodotti mescolando esclusivamente acqua e semola di grano duro senza aggiunta di coloranti e/o conservanti.

Anch’essa, insieme al pane, costituisce uno degli alimenti fondamentali della dieta mediterranea e rappresenta una delle principali fonti di carboidrati della nostra alimentazione quotidiana.

Considerato che delle circa 2500 calorie giornaliere che dovrebbe assumere in media una persona adulta il 60% dovrebbe derivare dal consumo di carboidrati, il 20% da quello di grassi e il 10% da quello di proteine, la pasta è un alimento abbastanza bilanciato dal punto di vista nutrizionale.

A dispetto dell’apporto calorico piuttosto elevato, si tratta di un alimento dal notevole potere saziante e di altissima digeribilità.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

  • Calorie 371
  • Acqua 9.9
  • Proteine 13.04
  • Grassi 1.51
  • Carboidrati 74.67
  • Fibre 3.2

Minerali

  • Calcio 21 mg
  • Sodio 6 mg
  • Ferro 1.3 mg
  • Magnesio 53 mg
  • Fosforo 189 mg
  • Potassio 223 mg
  • Manganese 0.9 mg
  • Selenio 63.2

Vitamine

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Pizza margherita, calorie e valori tradizionali

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Pizza Margherita

La pizza Margherita rappresenta decisamente l’Italia nel mondo. Preparata con ingredienti semplici e genuini (ha come base il tipico impasto a base di acqua, farina di frumento, acqua e lievito che viene poi condito con pomodoro, mozzarella e un filo d’olio extra vergine d’oliva), è una pietanza molto ricca di carboidrati e presenta anche un discreto apporto di proteine e grassi animali, la mozzarella, e vegetali, l’olio.

Seppure abbastanza completa dal punto di vista nutrizionale, la pizza margherita presenta un elevato apporto calorico. Considerate infatti che pesa mediamente circa 300 grammi e che soli 100 grammi di prodotto forniscono 271 Kcal.

Calorie e valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

  • Calorie: 271 Kcal
  • Acqua: 39 g
  • Proteine: 6 g
  • Grassi: 6 g
  • Carboidrati: 53 g

Minerali

  • Calcio: 186 mg
  • Sodio: 34 mg
  • Ferro: 3 mg
  • Magnesio: 82 mg
  • Fosforo: 111 mg
  • Potassio: 95 mg

Uovo di gallina intero, calorie e valori nutrizionali

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Uovo di gallina intero

Un uovo di gallina intero ha un peso medio di circa 60 grammi. E’ costituito dal tuorlo (la parte più interna di colore giallo-arancio) e dall’albume, detto anche chiara, che lo riveste. Tuorlo e albume sono contenuti all’interno del guscio, una struttura calcarea.

L’albume è costituito al 90% da acqua e al 10% da proteine, sali minerali (magnesio, sodio e potassio), vitamine del gruppo B e glucosio, mentre il tuorlo contiene lipidi, proteine, ferro e fosforo e vitamine del gruppo B.

Più l’uovo è fresco minore è la dimensione della camera d’aria presente tra l’albume e la calotta inferiore (la parte più ampia) del guscio.

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Marmellate e confetture: tutto quello che dovete sapere

marmellate e confetture

Pensate che marmellate e confetture siano la stessa cosa? Sbagliato! I regolamenti comunitari distinguono tra le une e le altre. In particolare, il termine “marmellata” indica il prodotto a base di soli agrumi e corrisponde a quella che gli inglesi chiamano marmalade, mentre le conserve confezionate con altri tipi di frutta si definiscono “confetture” o “gelatine”, jam per gli inglesi, secondo la lavorazione o la percentuale di frutta utilizzata.

La confettura extra è la migliore, ed è quella preparata con circa il 45% di polpa di frutta; nella confettura, invece, la quantità di polpa non può essere inferiore al 35%. La gelatina deve contenere almeno il 35% di succo di frutta, e la marmellata può essere, a sua volta, prodotta con polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza di agrumi in misura non inferiore al 20%.

Qualsiasi prodotto decidiate di comprare, leggete bene l’etichetta per verificare il quantitativo di frutta effettivamente impiegato, il contenuto di zucchero e l’eventuale presenza di coloranti e conservanti. All’aspetto, una buona confettura o marmellata deve mostrare un colore brillante e uniforme in tutta la confezione; la presenza di corpi estranei è un sicuro difetto, anche se si tratta di residui della frutta di partenza. Una valutazione importante è quella della consistenza: una buona confettura non deve essere né troppo compatta né troppo fluida.

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Mozzarella calorie e valori nutrizionali

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Come abbiamo visto nella dieta della mozzarella, questo formaggio fresco ha molte qualità che a rendono un alimento adatto ad un regime dietetico ipocalorico.

La mozzarella è un cibo molto ricco di proteine animali, di ferro, calcio e vitamine, ed è un alimento amico della salute delle donne. Soprattutto in menopausa, quando le variazioni ormonali determinano un aumento della perdita di calcio da parte delle ossa, e non tutti sanno, che per prevenire questo problema occorre fornire all’organismo fin dalla giovinezza abbondanti scorte di calcio. In questo senso può aiutare la mozzarella di latte vaccino che contiene il doppio di calcio rispetto a quella di bufala.

Di solito la mozzarella viene prodotta con il latte intero, che sia di bufala o di mucca, ma esiste anche una versione cosiddetta light della mozzarella, e cioè ricavata dal latte di mucca scremato che contiene circa la metà dei grassi presenti in quella con il latte intero.

Molto importante è anche la sua conservazione; riponete la mozzarella in un luogo fresco, oppure nella parte meno fredda del frigo, immersa nel suo siero e consumatela in un paio di giorni. Ricordate di non surgelarla perché il brusco passaggio di temperatura altererebbe il suo delicato sapore.

Vediamo nel i principali tipi di mozzarella.

mozzarella1

Mozzarella classica: è prodotta con latte di vacca e in genere ha una forma sferica, ma può essere anche a treccia o a rotolo; esiste anche la versione affumicata e quella “scomposta” in piccole mozzarelline del diametro di 3 centimetri dette “ciliegine”.

Calorie e valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 248 Kcal
Acqua: 47.36
Proteine: 11.47 g.
Grassi: 12.22 g.
Carboidrati: 23.67 g.

Grassi
Grassi saturi: 3.711 g
Grassi monoinsaturi: 6.243 g
Grassi polinsaturi: 1.738 g

Minerali
Calcio: 610 mg
Sodio: 685 mg
Ferro: 0.4 mg
Magnesio: 41 mg
Fosforo: 583 mg
Potassio: 455 mg
Manganese: 0.028 mg
Selenio: 19.2 mcg

Vitamine
Vitamina A: 437 mcg
Vitamina B1: 0.026 mg
Vitamina B2: 0.444 mg
Vitamina PP: 0.317 mg
Vitamina B5: 0.083 mg
Vitamina B6: 0.051 mg
Vitamina B12: 0.81 mcg
Vitamina C: 0.1 mg
Vitamina E: 0.11 mg
Vitamina K: 1 mcg
Folati: 11 mcg

Altro
Zuccheri: 23.67 g

light

Mozzarella light: di solito la mozzarella viene prodotta con il latte intero, che sia di bufala o di mucca, ma esiste anche una versione cosiddetta light, e cioè ricavata dal latte di mucca scremato che contiene circa la metà dei grassi presenti in quella con il latte intero.

Calorie e valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 149 Kcal
Acqua: 60.2
Proteine: 31.7 g.
Grassi: 0 g.
Carboidrati: 3.5 g.
Fibre: 1.8 g.
Grassi
Colesterolo: 18 mg

Minerali
Calcio: 961 mg
Sodio: 743 mg
Ferro: 0.31 mg
Magnesio: 33 mg
Fosforo: 656 mg
Potassio: 106 mg
Selenio: 18.9 mcg

Vitamine
Vitamina A: 124 mcg
Vitamina B1: 0.02 mg
Vitamina B2: 0.3 mg
Vitamina PP: 0.12 mg
Vitamina B6: 0.08 mg
Vitamina B12: 0.92 mcg
Vitamina E: 0.14 mg
Vitamina K: 1.6 mcg
Folati:10 mcg

Altro
Zuccheri: 1.48 g

bufala

Mozzarella di bufala: è fatta con il latte di bufala ed è molto saporita; possiede un colore bianchissimo con una superficie lucente e liscia, ha una struttura a foglie sovrapposte che diventa più compatta verso il centro.

Calorie e valori nutrizionali
Valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto

Calorie: 288 Kcal
Acqua: 55.5
Proteine: 16.7 g.
Grassi: 24.4 g.
Carboidrati: 3.5 g.
Zuccheri solubili: 0,4 g.
Ferro: 0,2 mg.
Calcio: 210 mg.
Fosforo: 195 mg.
Vitamina E: 0,24 mg.

Roast beef, calorie e valori nutrizionali

roast beef calorie

Nonostante il termine inglese “roast beef” significhi semplicemente arrosto di manzo, è consuetudine nel nostro paese adoperarlo per indicare un particolare tipo di arrosto a cottura breve ottenuto da tagli di carne molto magri (di solito costata, controfiletto, girello o scamone). E’ facile trovare il roast beef già pronto, arrostito, condito e persino tagliato a fette sottili tanto dal macellaio, quanto presso gastronomie e supermercati.

Si tratta infatti di una pietanza comunemente ritenuta salutare e poco grassa e viene quindi scelta sovente dalle persone che dovendo pranzare ogni giorno fuori o non avendo abbastanza tempo per cucinare non vogliono appesantirsi troppo o rischiare di prendere peso mangiando la prima cosa che capita.

In effetti, se non si tenta di insaporirlo con l’aggiunta di altri grassi (è comune trovarlo avvolto nella pancetta) e non si eccede nei condimenti, un piatto di roast beef consumato rigorosamente freddo con contorno di verdure può davvero permetterci di  pranzare in modo nutriente e poco calorico anche al ristorante o in gastronomia.

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