La dieta flexitariana

flexitarianoIl numero dei vegetariani in tutto il mondo è in costante aumento ed è difficile riuscire a quantificarne il numero esatto.
All’interno di chi si definisce vegetariano dobbiamo annoverare anche i cosiddetti flexitariani; si tratta di un termine coniato negli anni ’90 e può essere considerato come uno stile di vita alimentare piuttosto che una dieta.

In sostanza chi decide di seguire una “dieta flexitariana”  al consumo preminente di frutta e verdura, abbina sporadicamente (circa una volta alla settimana) carne o pesce . Quindi mangiare flexitariano significa essere flessibili. Questo termine, stando a quanto riportato nel web, fu coniato per la prima volta nel “lontano” 1992 da Helga Morath e fu usato per descrivere un menu particolare ed eclettico, servito in un ristorante del Texas.

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Dieta dell’Astronauta

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Come la dieta scarsdale e la dieta Atkins, anche la dieta dell’astronauta è una dieta low carb, ossia a basso contenuto di carboidrati. Più precisamente, la cosiddetta dieta dell’astronauta, che però non ha nulla a che vedere con l’alimentazione tipica degli esploratori dello spazio, può essere considerata una variante della dieta Atkins, con la quale condivide il principio secondo il quale la drastica riduzione di carboidrati costringe il corpo a bruciare i grassi evitandone l’accumulo.

Per questo motivo, alla eliminazione quasi esclusiva di cibi ricchi di carboidrati, corrisponde un aumento dell’assunzione di quelli contenenti grassi e proteine. Quindi in questo regime dietetico sono assolutamente vietati pasta, pane, riso e cereali, fortemente limitati frutta e patate, mentre è possibile consumare liberamente burro e formaggi grassi.

Tuttavia, rispetto alla dieta Atkins, la dieta dell’astronauta si caratterizza per una diversa ripartizione giornaliera di grassi, proteine e carboidrati:

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Regole d’oro per chi mangia al lavoro

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Dopo avervi parlato delle sane abitudini da usare in cucina vogliamo illustrarvi alcune semplici “regole” che chi svolge un lavoro d’ufficio dovrebbe seguire, sia per il benessere dell’organismo sia per la linea.  Sappiate che non dovreste mai mangiare alla scrivania mentre rispondete al telefono o lavorate al computer. Questo perché finireste con l’ingerire i cibi troppo velocemente, rallentando di conseguenza la digestione e comunque non vi sentireste mai sazi (finireste quindi per mangiucchiare di continuo e questo è estremamente pericoloso).

Inoltre, se non si sgranchiscono le gambe c’è il rischio di appesantire lo stomaco.

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Dieta Atkins

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La dieta Atkins

La dieta Atkins prende il nome dal suo ideatore, il cardiologo statunitense  Robert C. Atkins che la elaborò negli anni ’70 e, in seguito, ne illustrò dettagliatamente i principi nel manuale dal titolo: “Dr Atkins New Diet Revolution”.

Analogamente alla dieta scarsdale, la dieta Atkins è caratterizzata da un regime alimentare povero di carboidrati e ricco di proteine cui vanno però ad aggiungersi i grassi. Questa dieta si fonda infatti sull’assunto che la riduzione drastica dell’apporto giornaliero di carboidrati costringa il corpo a bruciare grassi e proteine per produrre energia, con il conseguente dimagrimento.

Anche in questo tipo di dieta quindi non è importante la quantità di calorie assunta giornalmente, quanto piuttosto il tipo di alimenti consumati.

Vanno dunque eliminati dai pasti cibi quali pasta, pane, riso, biscotti, legumi secchi, alcol e dolci, mentre è possibile mangiare uova, carne, pesce, formaggi, olio e burro.

La dieta Atkins si articola in 4 fasi:

Induzione

La fase di “Induzione” dovrebbe essere seguita per almeno due settimane durante le quali la quantità giornaliera di carboidrati non deve superare i 20 grammi. Tale quantità deve essere assunta principalmente attraverso il consumo di insalate e verdure.

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Dieta dissociata

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La dieta dissociata è stata messa a punto nel 1911 dal Dottor William Howard Hay ed è nota anche come dieta Hay, dal nome del suo “inventore”, o Food combining.

Questo tipo di regime dietetico si basa sull’assunto, in realtà abbastanza controverso in ambito scientifico, che tipologie di nutrienti differenti vengono digeriti dal nostro organismo secondo meccanismi diversi e contrastanti.

Per questo motivo la loro associazione nel corso dello stesso pasto può determinare l’accumularsi nell’organismo di prodotti della digestione che il corpo non è in grado di smaltire con conseguenze nefaste sulla salute.

Per intenderci, secondo questo principio non è opportuno consumare insieme cibi ricchi di carboidrati e cibi ad alto contenuto di proteine perchè questi ultimi ostacolerebbero la digestione e lo smaltimento dei primi.

Da ciò derivano le cinque regole fondamentali della dieta dissociata:

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Le sane abitudini da usare in cucina

frigorifero

Esistono alcune basilari quanto importanti abitudini che se seguite ci permetteranno di mantenere la linea.

Iniziamo parlando del frigorifero che rappresenta una fortissima quanto “pericolosa” tentazione. Ecco perchè sarebbe il caso di sistemare il cibo in modo strategico mettendo in bella vista tutto quello che è amico della linea (come yogurt, acqua, frutta e verdura) e nascondendo dietro gli alimenti più “pericolosi” per la linea. Anche i cioccolatini e le caramelle andrebbero nascoste e tirate fuori solo in occasioni particolari. Vi ricordiamo che se vi doveste sentire stanche o depresse non cercate di tirarvi su di morale divorando tutto quello che vi capita sotto mano. Piuttosto provate a cercare della  alternative: il cibo in questi casi non è affatto la soluzione migliore.

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La bresaola: ottima per le diete dimagranti

bresaola

Vi sembrerà strano ma esiste un salume ritenuto ideale per le diete dimagranti e per l’alimentazione degli sportivi: la bresaola.

Per chi non lo sapesse, la bresaola è carne bovina salata e stagionata ed è un prodotto tipico della Valtellina, certificato IGP (Indicazione Geografica Protetta). Ha un sapore molto particolare e unico. E’ in assoluto il salume più povero di grassi: ne contiene circa il 3%. E’ invece ricco di proteine, ferro, vitamine e minerali. Inoltre, risulta essere facilmente digeribile. E’ sconsigliata, come accade per tutti i tpi di salumi, a chi soffre di pressione alta.

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Gli integratori alimentari: cosa sono e a cosa servono

integratori

Gli integratori vengono usati per sopperire a eventuali carenze alimentari. Vogliamo sottolineare che non vanno a sostituire il cibo e non hanno proprietà curative.

Sembra che negli ultimi anni il consumo di integratori sia incredibilmente aumentato, in parte anche a causa dei ritmi frenetici cui quotidianamente siamo sottoposti.

Vi riportiamo quanto contenuto all’interno del Sito del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali a riguardo degli integratori alimentari e degli alimenti arricchiti

Tali prodotti non possono essere considerati “dietetici” in quanto non sono concepiti per rispondere ad esigenze nutrizionali o condizioni fisiologiche particolari. Il loro impiego ha lo scopo di ottimizzare gli apporti nutrizionali, fornire sostanze di interesse nutrizionale ad effetto protettivo o trofico e migliorare il metabolismo e le funzioni fisiologiche dell’organismo.

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La dieta dei crudisti

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La dieta dei crudisti è una dieta “importata” dall’America. Vediamo in cosa consiste.

I crudisti escludono dalla dieta tutti gli alimenti che devono essere cotti. Si tratta di una dieta praticata soprattutto per motivi salutistici. Infatti, secondo i principi della dieta crudista, la cottura andrebbe a disperdere tutte le vitamine e i sali minerali di cui sono composti gli alimenti (in altre parole considerano i cibi crudi come “vivi”, mentre quello cotti sarebbero “morti”). Inoltre, secondo i crudisti la cottura dei vari alimenti è una “prassi” recente e quindi non indispensabile all’organismo umano.

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Dieta Scarsdale

Diet

La dieta scarsdale

La dieta Scarsdale, messa a punto dal cardiologo statunitense H.Tarnhower, è caratterizzata da un apporto ridotto di carboidrati e grassi cui corrisponde un aumento dell’assunzione di cibi ricchi di proteine. L’apporto calorico giornaliero è di circa 1000 calorie al giorno. Gli alimenti indicati non vanno pesati e possono essere consumati nella quantità desiderata.

Questo tipo di dieta, sebbene di sicura efficacia, non va assolutamente osservato per più di 14 giorni  (come d’altra parte prescrive lo stesso Tarnhower) al termine dei quali occorre seguire un regime dietetico di mantenimento, come ampiamente descritto nel manuale “The complete scarsdale medical diet”.

La dieta scarsdale è inoltre assolutamente sconsigliata a chiunque abbia problemi di salute, anche non gravi, di qualunque natura.

Si tratta di una dieta molto rigorosa che richiede sacrificio e impegno.

E’ caratterizzata da alcune regole fondamentali alle quali è necessario attenersi scrupolosamente:

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Ricette senza grassi, purea di patate e broccoli speziata

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Chi ha detto che mangiare sano e mantenersi in linea significhi per forza rinunciare al gusto e al piacere del cibo?

Forse non tutti sanno che esiste una moltitudine di ricette senza grassi ideali per chi, pur volendo smaltire qualche chilo di troppo o mantenere i risultati ottenuti con l’ultima faticosa dieta, non intende consumare solo pietanze tristi e insipide per tutta la vita.

Ecco quindi per voi la prima di una serie, che promettiamo molto lunga, di ricette ipocaloriche: la purea di patate e broccoli, ideale come contorno o come secondo.

Ricco di sali minerali e vitamine C e K, il broccolo ha un apporto calorico pari a 34 calorie per 100 grammi di prodotto, mentre le patate, a dispetto della loro cattiva fama, hanno solo 77 calorie per 100 grammi e solo lo 0.09% di grassi.

Valori nutrizionali per porzione

  • Grassi 0,5 g
  • Proteine 10 g
  • Carboidrati 20 g
  • Calorie 140

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Gravidanza: attenzione alla dieta vegetariana e vegana

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Secondo i risultati di una ricerca del National Institutes of Health, del Trinity College di Dublino e dell’Health Research Board dell’Irlanda, le donne vegetariane o vegane avrebbero maggiori probabilità di mettere al mondo bambini affetti a patologie congenite (probabilità che sarebbero addirittura quintuplicate nel caso di gravissime carenze alimentari).

Le malattie a cui il nascituro sarebbe esposto sono la spina bifida e l’anencefalia (assenza totale o parziale della volta cranica). Inoltre, potrebbe nascere con bassi livelli di vitamina B12.

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Lo zucchero: un vero diavolo tentatore

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Inutile nasconderlo: fra i nemici della dieta dobbiamo annoverare caramelle, torte, merendine e gelato. Tutti cibi ricchi di zucchero, uno dei nemici principali della linea.

Un consiglio, forse drastico ma certamente efficace, può essere quello di non acquistare più questo tipo di prodotti. Non avendoli più in giro per casa sarete sicuramente meno tentati. Inoltre, quando vi recate al supermercato ricordatvi di leggere sempre le etichette nutrizionali: vi accorgerete che i cibi da cui stare alla larga (perchè contenenti molto zucchero) saranno moltissimi.

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Cucinare risparmiando calorie

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Imparare a cucinare nel modo  giusto è un ottimo passo per riuscire a perdere qualche chilo.  Così, ad esempio, la cottura a vapore – diffusissima nei paesi orientali, un po’ meno in occidente – viene considerata da molti come il sistema di cottura più sano. Grazie al vapore gli alimenti perdono gran parte delle sostanze grasse di cui sono composti con una conseguente riduzione dell’apporto calorico.  Si hanno inoltre perdite molto basse di vitamine e minerali. Con questo metodo di cottura si possono cucinare i cibi più svariati: pesce, zucchine ma anche pesce.

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Cosa bere durante una dieta

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Se state seguendo una dieta è importante prestare attenzione anche a quello che si beve (e alla quantità).

1) Acqua: solo naturale, senza anidride carbonica che gonfierebbe lo stomaco. L’acqua è importante per l’organismo e è importante berne almeno un litro e mezzo al giorno. Vi ricordiamo che durante il periodo estivo e se si pratica attività fisica il fabbisogno di acqua aumenta: in questi casi sarebbe opportuno arrivare a berne anche due litri al giorno. L’acqua inoltre è usata dal nostro organismo per eliminare tossine.

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La dieta dello yogurt

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Possiamo considerate la dieta dello yogurt come una dieta monoalimento e va seguita per un periodo di tempo brevissimo (non è infatti una dieta bilanciata).

E’ un alimento perfetto per le diete ipocaloriche perché ha un indice di sazietà molto elevato, in particolare quello intero ed alcuni fra quelli magri (non tutti: quelli eccessivamente magri, con grassi inferiori all’1% saziano di meno e quindi si corre il rischio di mangiarne in quantità maggiori). Contiene proteine, grassi e carboidrati e può essere assunto anche da chi è intollerante al lattosio.

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I cibi e le bevande da limitare per non ingrassare

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Riuscire a cambiare le nostre abitudini alimentari è fondamentale se si desidera mantenere stabile l’ago della bilancia. Dobbiamo quindi limitare i cibi che fanno ingrassare.

1) Gli zuccheri. E’ vero che forniscono molta energia la corpo ma hanno parecchie calorie. Cosa possiamo fare?
Diminuire le quantità, prestando ad esempio attenzione allo zucchero che mettiamo nel caffè o nel tè.
Evitare le bevande gassate: contengono molto zucchero e tendono a gonfiare.

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La dieta del piatto unico: alcune ricette

piatto unico2Stabiliamo ora alcune regole generali per la dieta del piatto unico, questo tipo di dieta fornisce infatti circa 1300 calorie al giorno e va seguita per almeno 1 mese, permettendo così di perdere circa 3 kg.

Innanzitutto il piatto unico a base di alimenti ricchi di carboidrati con proteine e verdure va consumato a pranzo e va concluso con della frutta fresca.

La cena é invece composta da un secondo, verdura, frutta e pane.

Il programma va completato aggiungendo una colazione tradizionale con aggiunta ancora di frutta e uno spuntino con yogurt magro.

Poi per condire e cucinare utilizzare 2 cucchiai di olio evo in aggiunta a quanto indicato nelle ricetta, max 1 cucchiaino di sale al giorno, spezie, aceto e limone sono liberi, ed infine bisogna bere almeno 1 lt e mezzo di acqua al giorno.

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