
Il vertical running è una specialità dello skyrunning, la corsa in alta quota che prevede gare di lunghezza e dislivelli vari – da quelle di durata, come la maratona, a quelle più brevi di scatto e velocità – tutte accomunate dal fatto di essere praticate a una quota superiore ai 2000 metri (si può arrivare anche oltre i 5000). Davvero emozionante per la spettacolarità dei paesaggi in cui si pratica, fra rocce e ghiacciai, lo skyrunning è considerato uno sport estremo, faticoso e molto impegnativo. Per questo richiede una preparazione rigorosa, che preveda un avvicinamento progressivo allo sforzo in alta quota, dove la presenza di ossigeno nell’aria è minore.
Il vertical running merita un discorso a parte. Disciplina nuova, richiede la salita nel minor tempo possibile di migliaia di scalini. Ma la preparazione non avviene sulle scale. Gli atleti si allenano migliorando forza e resistenza con la corsa in piano. E poi inserendo nel programma dei dislivelli. Ad esempio, come racconta Daniela Vassalli, la campionessa del mondo, fa più volte al giorno i 110 scalini di casa sua. Ma la sua preparazione è la stessa di chi affronta maratona e mezza maratona: si allena su una pista ciclabile, con un programma di 100 km da percorrere a settimana.