Frutta e verdura, un’assicurazione contro l’invecchiamento

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Quando si preannun­cia l’estate, quasi rispondesse ad un comando ben pre­ciso, il nostro corpo sente il biso­gno di mangiare più frutta e più verdura. Certamente per il senso di refrigerio indotto da cetrioli, po­modori, fragole, cocomeri, meloni, ananas, ecc., prodotti freschi che sono presenti sulla nostra tavola con maggiore abbondanza. Parliamo di frutta e verdura ricche di vitamine (A, E, C con azione an­tiossidante e gruppo B, per il me­tabolismo dei carboidrati e delle proteine) e di minerali (potassio,magnesio, calcio, ferro, selenio, cromo e altri oligoelementi).

Un consiglio utile è quello di man­giare ad ogni pasto 6-700 grammi di questo “gruppo alimentare”, suddiviso tra verdura a volontà (anche 3-400 grammi abbinata a cibi proteici) e molta frutta (200/­250 grammi), meglio se cruda. A maggior ragione se approfit­tando della bella stagione avete anche cominciato a praticare qual­che sport.

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Tutta la frutta dell’estate

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Dissetante, nutriente e leggera, la frutta è ricca di potassio, un minerale in grado di contrastare la ritenzione e ricaricare di energia; in più, aiuta la pelle ad idratarsi e a prepararsi al sole, per arrivare perfette all’appuntamento con la spiaggia o con la piscina.

I frutti estivi sono ricchi di sostanze antiossidanti in grado di contrastare l’azione negativa dei radicali liberi, la cui produzione è stimolata da una prolungata esposizione ai raggi solari ultravioletti; le piante, infatti, sempre esposte all’azione dell’ossigeno e della luce, hanno sviluppato sistemi di difesa per proteggere da ossidazione e radicali liberi le loro cellule: ecco perchè frutta e verdura sono alimenti ricchi di antiossidanti come vitamine, bioflavonoidi e pigmenti.

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche dei principali “frutti estivi”.
L’anguria è ricca d’acqua, fruttosio, potassio e vitamine; è dolce e dissetante ma è anche ipocalorica e adatta nel periodo caldo per le sue proprietà idratanti; in più l’anguria rappresenta un grande aiuto per la dieta perché stimola la diuresi e svolge un’importante azione di ricambio dell’acqua nell’organismo. Si presta anche alla preparazione di molti piatti estivi come le insalate: è ottima con pomodori, carote, spinaci, cipolle, lattughe e ravanelli.

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Ipertrigliceridemia: come svuotare il magazzino dei grassi

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L’ipertrigliceridemia è una condizione che esprime un alto tasso di trigliceridi nel sangue. Può essere isolata o associata ad un contemporaneo aumento del colesterolo: in entrambi i casi si parla di dislipidemie, cioè di un’anomalia che consiste in un eccessiva presenza di grassi in circolo; in realtà, nel sangue, queste sostanze lipidiche vengono trasportate da proteine particolari, le lipoproteine, di diverso tipo, ed è proprio sulla distinzione tra le proteine associate a questi grassi che vengono classificate le dislipidemie.

In particolare, l’ipertrigliceridemia può essere primitiva o secondaria, cioè conseguenza di errati comportamenti alimentari, abuso di alcolici, stile di vita sbagliato, effetti collaterali di farmaci, op­pure connessa a determinate pa­tologie. L’eccesso di trigliceridi non è im­plicato direttamente nella forma­zione della placca arteriosclerotica (conseguenza per lo più di ec­cesso di colesterolo), però è un importante fattore di rischio delle malattie cardiovascolari, con cui è decisamente associato.

Per chiarire il concetto sul com­portamento da adottare da parte di chi “ha i trigliceridi alti“, è im­portante considerare il rapporto tra eccesso di trigliceridi e sin­drome metabolica. E’ questa una patologia multifattoriale, in continuo aumento in occidente, legata alla sedenta­rietà e al cattivo stile di vita, com­portamenti largamente diffusi in questa parte del mondo; la carat­teristica fondamentale consiste nell’aumento del grasso viscerale, cioè quello depositato nel­l’addome, ed è contraddistinta, a seconda dei criteri di classifica­zione, dalla presenza di almeno tre dei seguenti segni:

  • Ridotta intolleranza al glucosio
  • Diminuzione del colesterolo HDL al di sotto di 40 mg/dl (e 50 mg per le donne)
  • Aumento dei trigliceridi al di sopra di 150 mg/dl
  • Aumento della circonferenza addominale (>102 cm nell’uomo e 88 cm nella donna)
  • Ipertensione arteriosa.

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Thermal yoga, lo yoga in acqua termale

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Unire i benefici delle acque termali a quelli rilassanti dello yoga. Da oggi si può con il thermal yoga, una pratica, che come dice il nome stesso, si basa sull’unione fra una delle discipline orientali più antiche e l’acqua termale.

Il thermal yoga è una sorta di yoga effettuato in piscine riempite con acqua termale, raddoppiando, così, i benefici: agli effetti delle posizioni yoga si sommano quelli dati dalla permanenza in un’acqua ricca di sali minerali, com’è appunto quella termale, creando una sorta di azione d’urto contro lo stress e le tensioni accumulate.

Il thermal yoga non va considerato come una disciplina a se stante, in quanto non si può praticare yoga in acqua senza eseguire anche quello classico, quindi, più che di un differente metodo, si deve parlare di un completamento del lavoro svolto fuori dall’acqua, infatti prima e dopo la sessione in acqua l’insegnante fa effettuare agli allievi degli esercizi a terra.

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Dieta e jet-leg: come andare lontano senza i sintomi da fuso orario

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Ormai ci siamo, le vacanze sono alle porte e anche quel magnifico viaggio che abbiamo organizzato con tanta meticolosità durante l’inverno! Peccato che le ore di volo per raggiungere la tanto sospirata località siano talmente tante da farci stare imbambolati per i primi due/tre giorni dal nostro arrivo. Ma come fare a minimizzare i sintomi del jet-lag? Con la dieta che sto per suggerirvi.

Ma innanzi tutto chiariamo cos’è il jet-leg: con questa dizione intendiamo il malessere, abbastanza diffuso, dei tanti viaggiatori che si sottopongono a lunghi viaggi in aereo, che inevitabilmente comporta il fuso orario! I sintomi caratteristici sono: insonnia, disturbi allo stomaco, irritabilità, senso di stanchezza e affaticamento. Questi i sintomi che accompagnano il turista che ha attraversato un emisfero. Il perché ci capita questo è presto spiegato: nel nostro cervello vi sono due centri cerebrali, uno deputato alla percezione del tempo (collegato ad un ciclo temporale di 24 ore) e l’altro collegato alla luce; è proprio la mancanza di coordinamento di questi due centri che darebbero vita ai comuni sintomi del jet-leg.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Military Medicine ad opera dei ricercatori della University of Chicago, Argonne National Laboratory (Usa), seguendo una dieta particolare si potrebbero risolvere questi fastidiosi sintomi  del viaggiatore. Nei 3 giorni antecedenti il viaggio è bene seguire la seguente alimentazione:

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Caffè, vizi e virtù di una delle bevande più apprezzate al mondo

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Il caffè rientra tra le bevande più consumate al mondo, si stima infatti che il 49% della popolazione mondiale ne consumi almeno una tazza al giorno. Come è noto, contiene notevoli quantità di caffeina, una sostanza psicoattiva ,contenuta anche nel tè, in grado di esercitare effetti negativi sull’organismo: leggero aumento della pressione arteriosa, eccitabilità, insonnia, tachicardia, aumento della secrezione gastrica. In media una tazzina di caffè all’italiana ne contiene 80 milligrammi.

Tuttavia, il caffè, analogamente a tè verde e vino rosso, vanta anche un’elevata concentrazione di polifenoli, sostanze antiossidanti che proteggono le arterie contrastando, fra l’altro, colesterolo cattivo e aggregazione piastrinica. In virtù di tale caratteristica il caffè ha quindi non pochi effetti benefici sul nostro organismo, dimostrati per altro da numerosi studi condotti in tutto il mondo.

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Succo e olio essenziale di limone contro infezioni e cellulite

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Per difendersi dalla calura estiva cosa c’è di meglio di una bella limonata fresca? Sicuramente tutti conoscono la natura dissetante del limone, ma forse non tutti conoscono le proprietà benefiche e antibiotiche di questo frutto. Il limone fa parte della famiglia delle Rutacee ed è un albero originario dell’Asia che si è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo.

La scorza di limone contiene la pectina, di cui sono note le proprietà gelificanti, e che recenti studi hanno dimostrato essere valida nel ridurre il livello di colesterolo nel sangue. La polpa è un’autentica miniera di vitamina C, mentre il succo stimola le funzioni epatiche, e, al contrario di quello che si è abituati a credere, non ha effetti acidificanti sull’organismo: basti pensare che durante la sua digestione si forma carbonato di potassio, una sostanza basica che neutralizza gli acidi.

Il potere astringente del limone è molto utile nel caso di diarrea e di emorragie ed è utile anche nella cura della pelle; grazie alla presenza di vitamina C, il succo di limone accelera i processi di guarigione e attiva il sistema immunitario, ed in più, protegge le cellule dall’attacco dei radicali liberi.

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Piatti light: con l’insalata greca la prova costume è superata

 

Quante volte, sopratutto con il caldo, non ci va per niente di cucinare! Non so voi ma io sono sempre alla ricerca di ricettine veloci e sfiziose che sappiano deliziarmi a tavola ma senza appesantire la bilancia. Uno dei piatti migliori che in estate vanno forti sono senza dubbio le insalate e sul web impazzano in ogni dove una moltitudine di ricette come l’insalata di polpo oppure ancora quella di fagiolini.

 

Quella che vi propongo oggi è la ricetta dell’insalata greca, ricca di pomodori (importanti per la presenza di licopene), di cetrioli (forse le verdure più light in assoluto) e tanti altri ingredienti ricchi di grassi buoni cioè che fanno bene alle nostre arterie e al cuore. E si perché mettersi a dieta non significa annientare completamente qualsiasi tipo di grasso ma scindere tra grassi buoni e cattivi. Per saperne di più andate a leggere il mio post sui grassi nelle diete. Per ora però la cosa migliore è che andate in cucina a preparare questa fantastica insalata greca con tanto sapore ma poche calorie!

 

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La dieta che “cancella” la cena

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Dinner cancelling” cioè “cancellare la cena”, anche se soltanto per due settimane, per dimagrire e depurare a fondo l’organismo. Quella del digiuno serale è una nuova tendenza alimentare che arriva dalla Germania ma che sta avendo successo in tutto il mondo, e che propone pasti completi durante la giornata, e poi, a cena, solo liquidi.

Niente calcoli delle calorie o ricerca di cibi particolari: in questa dieta l’unica regola è che per 14 giorni si deve rinunciare ai cibi solidi dalle ore 17:00 in poi; dopo quest’ora, infatti, sono concessi soltanto i liquidi.

I menù prevedono una colazione sostanziosa che si può scegliere nella versione dolce o salata, un pranzo completo e un ricco spuntino pomeridiano che consente di arrivare alla sera senza avvertire troppo lo stimolo della fame. Bevete due litri di acqua naturale non gassata al giorno oltre alle tisane leggere previste per la sera; aggiungete al massimo un cucchiaino di sale alle preparazioni, dolcificate con il miele e utilizzate non più di due cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno.

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Radioterapia e vino: connubio vincente per proteggere la cute e le nostre cellule

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Appena ho letto questa notizia ho pensato subito di girarvela amici di dietaland! Siamo quello che mangiamo, è ormai una detto che ho fatto mio e sulla scia di questo mio pensiero credo anche che quello che mangiamo e beviamo possa fungere da protettore del nostro organismo o addirittura da potenziometro dei nostri apparati. Non crediate che quello che sto dicendo siano esagerazioni perché una ricerca condotta presso l’Ospedale di Campobasso ha evidenziato che un uso moderato di vino durante cicli di radioterapia diminuirebbe i danni cutanei del ben 75% rispetto a pazienti astemici.

Come ci dice Alessio Morganti, direttore dell’unita’ di radioterapia:

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Acciughe, piccoli pesci azzurri dalle grandi qualità

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Lo sapevate che le minuscole acciughe, o alici, sono considerate i più nobili tra i piccoli pesci azzurri? Chi le ha sempre sottovalute dovrà ricredersi!

Saporite, ma discretamente digeribili, sotto il profilo nutritivo sono un’ottima fonte di proteine pregiate, ricche di tutti gli aminoacidi che servono al nostro organismo per crescere e ricambiare i tessuti, e si rivelano anche un concentrato di importanti sali minerali. Il ferro è presente in alta quantità e in forma facilmente assimilabile, così come lo sono il calcio, il fosforo e il magnesio, tutti importanti elementi strutturali del tessuto osseo.

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Dieta vegetariana e tumori: mangiare frutta e verdura protegge tutto il corpo

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Non è la prima volta che si sente parlare positivamente della dieta vegetariana. Secondo uno studio condotto dalla dottoressa Naomi Allen, epidemiologa presso la Oxford University, in collaborazione con altri ricercatori Inglesi e della Nuova Zelanda e pubblicato sul British Journal of Cancer, le persone che mangiano prevalentemente vegetariano si ammalano di tumore in percentuale decisamente minore di chi, invece, mangia abitualmente carne.

Lo studio, molto ampio, ha esaminato 61mila inglesi in un arco di tempo di 12 anni. I dati che sono emersi sono i seguenti: i vegetariani presentano il 12% di possibilità in meno di ammalarsi di qualche cancro; se si esaminano neoplasie del sangue (leucemia, linfoma, mielosa…) la possibilità si riduce ancora del 45%; studi precedenti avevano già evidenziato come il consumo di carni rosse avesse un incidenza positiva sullo sviluppo di tumori allo stomaco, nei vegetariani i tumori allo stomaco sono rari, rispetto invece ai tumori dell’intestino, dove invece si nota un lieve aumento.

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Gambe perfette con i trattamenti a base di frutti

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Pompelmo, melone, cedro, uva, limoni e mirtilli: sono alcuni dei frutti che, associati fra loro e arricchiti con altri ingredienti, come le alghe o gli estratti di erbe aromatiche e medicinali, si prendono cura delle gambe e dei loro in estetismi. Le nuove proposte beauty sono davvero invitanti: massaggi, impacchi, applicazioni e bagni profumati, in cui il corpo viene avvolto da composti cremosi, oli fruttati, mosti e cere aromatiche: ne derivano trattamenti indicati contro gonfiori, irregolarità nella struttura dei tessuti, pelle a buccia d’arancia.

Il massaggio modellante agli agrumi interessa le cosce e i glutei, zone in cui la lunga permanenza in posizione seduta e l’uso dei pantaloni stretti rallenta la circolazione, favorisce l’accumulo di grasso e rende i tessuti senza vitalità e la pelle poco tonica. Gli agrumi ricchissimi di vitamina C e bioflavonoidi antiossidanti, contengono anche particolari acidi dall’azione levigante; ogni varietà di frutto può essere usata per le sue qualità specifiche: ad esempio, il pompelmo per gli effetti dimagranti, il limone per quelli ansietà e l’arancia per rivitalizzare la circolazione.

Per questo trattamento si utilizzano delle candele di fusione preparate con cera d’api, burro di karitè ed estratti di pompelmo e limone, con l’aggiunta di rosa, camomilla, mirra e incenso. Le candele si accendono nella cabina di massaggio e mentre si sciolgono rilasciano il loro aroma energizzante e si trasformano in olio che viene raccolto e applicato a caldo sul corpo.

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Chili dopo il parto: attenzione alle diete troppo drastiche

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La gravidanza è un momento di particolare attesa ed ansia per la donna e anche dal punto di vista alimentare  la ragione e l’equilibrio la devono fare da padrone. Ormai da anni è stato bandito il detto “in gravidanza bisogna mangiare per due” che oltre a non fare assolutamente bene alla salute della mamma, la faceva arrivare al parto decisamente in sovrappeso con tutte le conseguenze che ciò comporta anche per il futuro nascituro (ipertensione, sovrappeso anche per il neonato, difficoltà nel partorire ecc..).

Da anni medici, nutrizionisti e ginecologi parlano dell’alimentazione in gravidanza da seguire: l’aumento di peso infatti dovrebbe rimanere tra i 9 e massimo i 12 chili, rispetto al peso di partenza. E’ ovvio però che al termine del parto qualche chiletto i più è normalissimo ritrovarlo, ma è decisamente sconsigliato, dicono gli esperti, ricorrere a diete drastiche per ritrovare la magrezza pre- maternità.

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Smagliature, i possibili interventi di medicina estetica

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Le smagliature, dette anche strie atrofiche, non sono altro che delle cicatrici che si formano sulla pelle a causa della rottura delle fibre elastiche sul derma. Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, le smagliature possono fare la propria comparsa su tutto il corpo fatta eccezione per le estremità, ma sono più frequenti su cosce, fianchi, glutei, seno e addome.

Sebbene le cause di insorgenza delle smagliature non siano state ancora individuate con chiarezza, sembra che nella loro comparsa abbiano un ruolo determinante fattori ormonali (ne sarebbe prova il fatto che spesso fanno il loro esordio in epoca puberale), cui vanno ad aggiungersi i noti danni causati da perdite e aumenti di peso repentini (il cosidetto effetto fisarmonica).

Analogamente, è risaputo come uno dei periodi della vita più a rischio per la comparsa di smagliature sia la gravidanza. Non è infrequente infatti che le future mamme ne presentino sul pancione o sui fianchi. Mentre vi abbiamo già dato qualche indicazione per prevenirle attraverso l’osservanza di un corretto stile di vita alimentare, oggi vogliamo fare insieme a voi un breve excursus dei trattamenti estetici contro le smagliature attualmente praticati.

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Ferro, cosa fare se ne siamo carenti

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La carenza di ferro è un problema molto diffuso tra la popolazione femminile; i motivi sono da ricercare nel diete drastiche squilibrate o monotone, oppure può essere una conseguenza delle mestruazioni abbondanti o di una gravidanza.

Il ferro è un costituente dell’emoglobina, la sostanza presente nel sangue adibita al trasporto dell’ossigeno, e della mioglobina contenuta nei muscoli; inoltre questo minerale è necessario per il funzionamento di alcuni enzimi che condizionano il metabolismo energetico, perciò la sua carenza può rendere il sangue anemico e svuotare l’organismo di energie, provocando senso di affaticamento, pallore, giramenti e mal di testa e, in alcuni casi, anche difficoltà nella respirazione e sensazione di freddo.

Per una persona adulta il fabbisogno giornaliero di ferro è di 10 mg, ma il valore va aumentato a 15-18 g. per le donne in età fertile. Assumere queste quantità non è facile come sembra, anche se il ferro è presente in molti alimenti, solo quelli del cosiddetto gruppo eme, cioè la carne, soprattutto quella rossa, il pesce, in particolar modo nei polpi e nelle seppie, apportano ottime dose di ferro facilmente assimilato.

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Dieta ricca di carotenoidi per evitare il cancro al seno

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Secondo uno studio effettuato presso l’Harvard School of Public Health di Boston e pubblicato sulla rivista International Journal of Cancer le donne che nella loro alimentazione premenopausale  mangiano molti carotenoidi si ammalano in misura decisamente minore di cancro al seno rispetto a coetanee che invece scarseggiano in questi alimenti.

Le donne che introducono quotidianamente vitamina A, β-carotene, α-carotene e luteina nel periodti, salmoneo premenopausale corrono meno rischi di sviluppare cancro al seno, ma se il consumo consistente di queste sostanze inizia dopo la menopausa il rischio cancro al seno rimane invariato. Eccovi quindi una lista dei cibi da seguire per rimanere in buona salute:

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Zucchine, gli ortaggi light per eccellenza

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Ingrediente principe di tante ricette dietetiche, le zucchine contengono pochissime calorie e zero grassi; è, infatti difficile trovare un ortaggio meno calorico di questo: 100 grammi danno solo 11 calorie! Inoltre, è uno dei prodotti dell’orto più versatili e gradevoli in cucina, ottimo per rendere più piacevole qualsiasi regime dimagrante.

Il segreto della loro straordinaria leggerezza è nella completa assenza di grassi  nell’alto contenuto di acqua, che si abbina però ad una buona presenza vitaminica, in particolare quella di tipo C, e ad un ottimo contenuto di minerali.

Il contenuto di calcio è significativo, ma la zucchina è ricca soprattutto di potassio e povera di sodio, il che la rende ideale come ortaggio “antifatica” e per chi ha problemi di ipertensione.

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