Dimagrire velocemente fa bene o male?

Contravvenendo a quanto sostenuto dalla maggior parte dei nutrizionisti e dei dietologi, alcuni studi presentati al Congresso Internazionale sull’obesità, tenutosi nei giorni scorsi a Stoccolma, affermano che per dimagrire efficacemente è meglio perdere peso il più rapidamente possibile.

Ci riferiamo in particolare allo studio coordinato dalla dottoressa Katrina Purcell, dietologa presso l’Università di Melbourne in Australia, che ha messo a confronto i risultati ottenuti in termini di perdita di peso da due diversi tipi di dieta: una rapida con l’obiettivo di smaltire 1,5 kg a settimana e l’altra graduale con l’obiettivo più modesto di buttare giù mezzo chilo a settimana; entrambe le diete avevano la durata di dodici settimane e si rivolgevano a persone di 100 kg di peso.

I risultati ottenuti hanno mostrato che le persone sottoposte a dieta rapida sono riuscite a perdere il 15% del peso nel 78% dei casi, contro il 48% delle persone che avevano seguito la dieta graduale.

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Con aglio e cipolla assorbi meglio ferro e zinco

Aglio e cipolla possono aumentare, fino a sette volte, la biodisponibilità del ferro e dello zinco che si trovano nei cereali. Il consumo di cereali insieme a queste due liliacee accresce infatti l’assorbimento del 160% dello zinco e del 70% del ferro. Questi sono i risultati di uno studio recentemente pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. Come affermano i ricercatori del Central Food Technological Research Institute del Mysore, guidati dal dott. Srinivasan Krishnapura,

“Sia l’aglio che la cipolla sono state evidenziate per la loro influenza sulla promozione della biodisponibilità di ferro e zinco proveniente da cereali.”

Questa scoperta potrebbe essere molto importante considerando che la carenza di ferro interessa un terzo della popolazione mondiale, mentre quella di zinco coinvolge ne il 30%. Probabilmente questo è dovuto al fatto che entrambi i nutrienti non sono facilmente assimilabili tramite l’assunzione di cibi vegetali. Ecco perché gli scienziati hanno cercato una soluzione per incrementarne l’assorbimento.

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Il pesce? E’ meglio cucinarlo al forno oppure bollirlo

Che il pesce faccia bene sia alla dieta che all’organismo è risaputo, ma forse non tutti sanno che il modo più salutare per cucinarlo è al forno o bollito. Il metodo di cottura del pesce è stato oggetto di studio da parte di team di ricercatori dell’Università delle Hawaii, presentato al Congresso dell’American Heart Association di Orlando, in Florida.

Lo studio è stato condotto per 12 anni con l’ausilio di 186.126 persone delle quali la maggior parte erano donne, di età compresa tra i 45 e i 75 anni e senza malattie cardiache in corso. Dallo studio è emerso che più omega 3 vengono assunti nell’alimentazione e minori sono le probabilità di contrarre malattie cardiache.

Inoltre, i ricercatori hanno analizzato i vari tipi di pesce e i modi di prepararlo, e hanno scoperto che, per quanto riguarda i condimenti, è bene non esagerare con il sale e preferire le spezie o le salse.

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Gli anacardi, anti-diabetici naturali

Anche gli anacardi si mettono in fila per far concorrenza ad altri anti-diabetici naturali come l’eucalipto, la cannella ed i fagioli. È questo quanto scoperto dai ricercatori delle Università di Montreal, in Canada, e l’Università di la Yaoundé, nel Cameroun. Secondo i ricercatori sarebbe proprio l’anacardo a contenere dei composti attivi, come per esempio l’acido oleico, che hanno virtù anti-diabetiche. Gli estratti provenienti dai semi, ma anche dalle foglie e dalla corteccia, stimolano l’assorbimento muscolare di glucosio necessario per la produzione dell’energia.

Tuttavia,come afferma il dott. Pierre S. Haddad, professore di Farmacologia presso l’Università di Montreal e direttore del team del Canadian Institutes of Health Research for Aboriginal Anti-Diabetic Medicines, nonchè autore di questo studio,

“Di tutti gli estratti testati, solo quello di semi di anacardo ha stimolato notevolmente l’assorbimento del glucosio nel sangue dalle cellule muscolari. Questo estratto probabilmente contiene dei composti attivi che possono avere potenziali proprietà anti-diabetiche.”

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Le sostanze nutraceutiche

nutraceutici elenco

Vi abbiamo già detto dei nutraceutici e della loro importanza per il mantenimento del benessere psicofisico; nella stessa occasione abbiamo anche accennato brevemente alla differenza tra nutraceutici ed alimenti funzionali. Oggi vedremo invece l’elenco dei principali nutraceutici, le loro funzioni e gli alimenti che li contengono.

Acido linolenico

L’acido linolenico è un acido grasso insaturo, appartiene al gruppo degli omega 3, che svolge un’azione protettiva sulla salute di cuore e arterie. E’ contenuto nei pesci grassi come il salmone.

Carnitina

La carnitina è un amminoacido funzionale alla trasformazione dei grassi in energia. E’ contenuta soprattutto negli alimenti di origine animale ma anche l’avocado e il tempeh (un derivato della soia) ne costituiscono ottime fonti.

Glucosamina

La glucosamina è una sostanza sintetizzata dal nostro organismo, presente soprattutto nei tendini e nelle cartilagini. Con l’invecchiamento essa viene prodotta in quantità sempre più scarse quindi la sua assunzione sotto forma di integratore svolge un’azione preventiva sull’artrosi e sulla degenerazione delle cartilagini articolari.

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In forma e in salute con la medicina integrata di origine indiana

Avete sempre sognato di essere in perfetta forma e in ottima salute? Niente di più normale, in quanto direi proprio che questo è il sogno di tutti, che potrebbe essere possibile, almeno secondo il dottor Mosaraf Ali, un medico indiano, da sempre promotore di una medicina integrata atta ad unire la tradizione orientale con la scienza occidentale.

Secondo il dottor Ali, per essere in salute basta seguire alcune semplici regole: mangiare molta verdura e frutta, consumare poco alcool, caffè, usare poco zucchero e sale, bere almeno un litro o un litro e mezzo d’acqua al mattino e tè e infusi alle erbe durante il giorno.

Le regole e i principi del dottor Ali sono state seguite negli anni da molti personaggi dello show business e dello sport, ma anche da personalità come il principe Carlo d’Inghilterra e il sultano dell’Oman.

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Sei affetto da iperglicemia o diabete? Devi cambiare stile di vita

In Italia il 6% della popolazione, pari a circa 3,5 milioni di persone, soffre di diabete. Tuttavia,  circa un milione di persone non si rende conto di averlo. È una malattia che negli ultimi anni sta aumentando vertiginosamente, anche a seguito dell’aumento di obesità e del cibo spazzatura.  Una guida, dal titolo Iperglicemia e diabete, realizzata da Attilio e Luca Speciani di Eurosalus ed edita da Giunti Editore aiuta a fugare ogni dubbio sull’iperglicemia e sul diabete.

Secondo gli autori, uno dei fattori più importanti e determinanti è lo stress. Lo stress, infatti, alza i livelli di glucosio nel sangue. Un motivo a tutto questo c’è e risiede nella nostra natura. Gli esseri umani hanno una sorta di sistema di controllo che viene attivato nel momento in cui si avverte una minaccia. Come scrivono gli autori,

“Se ipoteticamente uno di noi si trovasse a tu per tu con una tigre, questo sistema ci permetterebbe di utilizzare istantaneamente le migliori fonti energetiche disponibili; bruceremmo istantaneamente tutte le nostre riserve di glucosio”.

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Mestruazioni dolorose, una dieta giusta può alleviarle?

Il 10% delle donne italiane soffre di mestruazioni dolorose (dismenorrea) dall’adolescenza fino ai trenta anni circa, mentre l’80% di esse lamenta dolori più sopportabili per almeno uno-due giorni al mese. Se in alcuni casi la dismenorrea può dipendere da patologie specifiche, per quanto non sempre facilmente diagnosticabili, come l’endometriosi, l’adenomiomatosi o la fibromiomatosi, nella gran parte di essi non è riconducibile ad alcuna causa precisa ed individuabile (si parla in questo caso di dismenorrea primaria).

In queste situazioni, oltre agli antidolorifici, sembra che anche la dieta, intesa più ampiamente come stile di vita alimentare, abbia un effetto benefico sul disturbo, contribuendo ad alleviare il dolore. In particolare, secondo alcuni studi, ad agire sui sintomi mestruali dolorosi, causandone una diminuzione, sarebbe un regime alimentare povero di grassi e di proteine animali e ricco di alimenti vegetali, del tutto simile a una dieta vegetariana, anzi vegana. Tra gli alimenti da evitare troviamo infatti non solo quelli di origine animale, ma anche i loro derivati come latte, formaggi e uova.

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Magnesio: l’importanza di questo minerale

Il magnesio è un minerale essenziale per il benessere del nostro organismo, in quanto partecipa a molti processi per il suo corretto funzionamento, come ad esempio quelli di comunicazione delle cellule muscolari e nervose.

Questa è soltanto una delle tante funzioni del magnesio, il quale serve anche per la trasmissione degli stimoli elettrici, per il corretto funzionamento delle cellule nervose, per ottenere una buona contrazione muscolare e per produrre energia; inoltre il magnesio partecipa a oltre 300 reazioni enzimatiche ed è importante per lo sviluppo e per mantenere in salute ossa e denti.

Il nostro corpo assume magnesio attraverso l’alimentazione, per questo una dieta equilibrata e ricca di questo minerale, permette di mantenere l’organismo in buona salute. Il magnesio si trova nelle verdure a foglia verde, ma anche in altri alimenti come le banane, i legumi, i cereali integrali, il tofu, la crusca, la farina di soia, i pinoli e le mandorle, e in altri cibi più sfiziosi come il cioccolato e il cacao in polvere.

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Quando bisogna pesarsi?

Quello con la bilancia è un rapporto problematico per tutti: sia per chi è a dieta che per chi la usa solo periodicamente per monitorare il proprio peso, l’importante è non farsi ossessionare dal responso della bilancia e soprattutto evitare di pesarsi troppo spesso.

La direttiva arriva proprio dai dietologi che consigliano di evitare di pesarsi troppo spesso, in quanto il nostro peso corporeo cambia in base a diversi fattori, quindi, se al mattino pesiamo un certo numero di chili, alla sera potremmo essere aumentati di qualche etto. In poche parole, non sempre il peso che segnala la bilancia è veramente indicativo della nostra situazione corporea; bastano anche delle piccole cose, come qualche bicchiere d’acqua in più o in meno, l’aver consumato una bevanda gassata, oppure fattori naturali a causa dei quali si tende ad essere più gonfie come il ciclo mestruale o i giorni che lo precedono.

Il nostro peso corporeo non dipende esclusivamente da quello che mangiamo, ma soprattutto dalla costituzione del nostro organismo, ovvero dalla massa delle ossa, dagli organi interni, dalla massa muscolare, dal glicogeno muscolare, dall’acqua intra ed extracellulare, dal contenuto intestinale e dalla massa grassa.

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L’acido folico migliora le prestazioni fisiche e le funzioni cardiache

Le donne, in particolare quelle che si allenano duramente possono incorrere in una situazione di amenorrea, ossia un blocco del ciclo mestruale con conseguente aumento del rischio di sviluppare malattie cardiache. Questo problema può essere evitato per mezzo di una supplementazione di acido folico, secondo uno studio pubblicato sul Clinical Journal of Sport Medicine. I ricercatori del Medical College of Wisconsin a Milwaukee, negli Usa, hanno scoperto che l’acido folico può sostanzialmente migliorare la dilatazione mediata del flusso sanguigno nelle arterie, aumentando di fatto il flusso di sangue al cuore.

La dott.ssa Anne Hoch e colleghi hanno coinvolto nello studio 20 ragazze di età compresa tra i 18 e i 35 anni tra le quali vi erano delle corritrici regolari. La metà delle donne partecipanti allo studio soffrivano di amenorrea. Quelle del gruppo di controllo, che non praticavano l’atletica, avevano mestruazioni normali. A seguito delle analisi è emerso che le ragazze affette da amenorrea presentavano una dilatazione dei vasi sanguigni riscontrabile nelle donne in menopausa.

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Ricette light: le coppette di lattuga

coppette di lattuga

Secondo le direttive degli esperti che, come vi abbiamo spiegato stamani, hanno stilato la dieta da bagnasciuga, per resistere all’estate senza ingrassare bisogna ricorrere ad un’alimentazione adeguata a base di piatti freddi, frutta e verdura, ovviamente senza esagerare con i condimenti.

Ecco quindi, che oggi vi presentiamo una ricetta leggera e appetitosa che vi può aiutare a seguire una dieta ipocalorica adatta all’estate, ovvero le coppette di lattuga, un piatto freddo che contiene solo 65 calorie a porzione.

Coppette di lattuga

Ingredienti

Un cespo di lattuga, 400 g. di cuori di sedano, 200 g. di barbabietole, un vasetto di yogurt, un ciuffo di prezzemolo e uno di basilico, sale e pepe.

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La spirulina, tutte le virtù

La spirulina (Arthrospira o Spirulina platensis) è un micro alga azzurra che cresce spontanea nei laghi salati caratterizzati da acqua calde e alcaline come il lago Ciad e Toxoco. Deve il nome alla sua caratteristica forma a spirale e, nonostante rientri nel gruppo delle alghe azzurre, è di colore verde scuro. Attualmente viene coltivata in bacini artificiali situati in Messico e in Cina anche se, a scopi commerciali, si preferisce la coltivazione di Spirulina maxima.

La spirulina, impiegata a scopi medicamentosi da millenni dalle popolazioni dei paesi d’origine, è diffusa da quasi un ventennio nei paesi occidentali sotto forma di integratore alimentare, allo scopo di incrementare energia e favorire il benessere generale poichè svolge un’azione disintossicante, aiuta a combattere l’anemia, innalza le difese immunitarie, favorisce la concentrazione e aumenta la resistenza fisica. Inoltre, sembra sia anche in grado di aumentare il senso di sazietà ed è un toccasana per la bellezza di pelle, unghia e capelli.

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La dieta da bagnasciuga

Avreste mai pensato che è possibile ingrassare durante l’estate? Secondo gli esperti questo rischio è molto più di una possibilità, soprattutto se si saltano i pasti a causa del caldo e si cede alla tentazione di mangiare solo cibi sfiziosi, come le pizzette iper farcite vendute negli stabilimenti balneari.

In soccorso della linea, ma anche della salute, arriva la dieta da bagnasciuga, che indica quali sono le corrette abitudini alimentari estive; per combattere il “nemico” bisogna conoscerlo, e quindi vediamo, secondo gli esperti, quali sono i comportamenti alimentari da evitare.

Innanzi tutto è vietato saltare i pasti, cosa che, invece, d’estate, capita molto spesso; inoltre, durante il periodo estivo si tende a tralasciare gli alimenti più nutrienti perché considerati troppo pesanti, con il rischio di seguire un’alimentazione scorretta e disordinata che può provocare cali di pressione o affaticamento, oltre al temuto aumento di peso.

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La piramide alimentare è cambiata

In questi ultimi anni si è visto un graduale cambiamento nell’alimentazione. I medici ed i nutrizionisti si rendono conto di quanto, questa, possa essere alla base di un organismo in salute.Ecco allora che cambiando alcune regole alimentari muta anche la classica piramide alimentare. Questo è quanto riferito dalla nutrizionista Carla Favaro dell’Università di Milano Bicocca durante un’intervista.

Secondo la dott.ssa Favaro, alla base della piramide alimentare c’è sempre  frutta e verdura, l’acqua, seguita dai supernutrienti cereali integrali , e una new entry, la frutta secca a guscio, e infine le spezie. Queste ultime sono state spesso sottovalutate e poco utilizzate. Sono proprio le spezie, infatti, che conferiscono sapore all’alimento evitando l’utilizzo di dadi vegetali e di grosse quantità di sale. Al vertice della piramide ci sono gli alimenti di origine animale che, anche se sono considerati complementi essenziali della dieta, devono essere consumati con parsimonia.

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I sette gruppi alimentari

Come sapete già, soprattutto se siete nostri lettori affezionati, nessun alimento da solo contiene tutti i principi nutritivi di cui abbiamo bisogno per mantenerci vivi (eh già) e in buona salute. Per questo motivo è indispensabile variare gli alimenti ed assicurarci che la nostra dieta sia sana ed equilibrata in modo da garantirci l’apporto di tutti i nutrienti principali, ovvero proteine, carboidrati, grassi, cui vanno ad aggiungersi vitamine e sali minerali.

Per essere certi che nalla nostra dieta non manchi nessuno di questi, può essere utile fare riferimento ai sette gruppi alimentari individuati dagli esperti dell’Istituto Nazionale per la nutrizione; gli alimenti facenti parte di ciascuno di essi hanno in comune il contenuto elevato di un nutriente specifico, per assicurarci ogni giorno una razione adeguata del quale è buona norma consumare almeno un alimento per ogni gruppo.

Gruppo 1

Carni, pesci, uova

Del primo gruppo fanno parte le carni, i pesci e le uova; alimenti ricchi di proteine nobili, ferro, alcune vitamine del gruppo B, grassi.

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La dieta a base di patate

dieta delle patate

Le patate sono, spesso e ingiustamente, considerate alimenti di serie B, attorno ai quali circolano tante leggende metropolitane, prima fra tutti quella che facciano ingrassare; in realtà le patate contengono pochissimi grassi e apportano circa 80 calorie ogni 100 grammi: insomma, non si possono certo definire alimenti ipercalorici.

Le patate permettono di fare il pieno di vitamine, in quanto la loro polpa è ricca di vitamina B1, B2, B6 e A, mentre la buccia contiene la vitamina C; anche i sali minerali non mancano: a parte zinco, ferro e fosforo, le patate contengono addirittura più potassio delle banane; inoltre, l’amido contenuto nelle patate è in gradi abbassare il livello dei trigliceridi nel sangue e di ridurre il colesterolo.

Le patate forniscono molta energia e ciò, unito al fatto che sono ipocaloriche, le ha fatte diventare protagoniste di una dieta tematica, ovvero la dieta a base di patate.

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L’estratto di foglie di ulivo combatte l’obesità

L’estratto di foglie di ulivo, sfruttato popolarmente da millenni per le sue virtù naturali che sembrano contrastare l’ipertensione, oltre a prevenirla, pare che svolgano un ruolo importante anche nella lotta contro l’obesità. Lo studio in questione, eseguito su modello animale, è stato basato sugli effetti che l’estratto di foglie d’ulivo può avere sulla sindrome metabolica. Per portare avanti lo studio un gruppo di topi sono stati alimentati con una dieta ricca di grassi per un periodo di due mesi.

Al termine del periodo di dieta, tutti i topi avevano sviluppato la sindrome metabolica, una situazione clinica definita ad alto rischio cardiovascolare poiché comprende una serie di fattori di rischio e sintomi contemporanei, tra cui obesità, diabete ecc. Successivamente gli animali sono stati suddivisi in due gruppi, il gruppo di controllo e il secondo gruppo a cui è stato somministrato l’estratto di foglie d’ulivo per altri due mesi.

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