La dieta dei 22 giorni

dieta dei 22 giorni

La dieta dei 22 giorni è il regime alimentare del momento che molte celebrità hanno adottato con entusiasmo e successo. A promuoverla è Marco Borges, ha messo a punto uno stile di alimentazione vegano che in 3 settimane promette di cambiare abitudini, perdere fino a 11 chili e agire sul benessere generale.

Tra gli esperti di nutrizione più famosi tra le star, Marco Borges ha seguito diverse celebrità, tra cui Beyoncé. La popstar firma anche la prefazione del libro che illustra il programma alimentare più trendy del momento. L’idea si basa sul principio secondo cui in 21 giorni si elimina una cattiva abitudine, il ventiduesimo giorno è quello che dà inizio ad un nuovo stile di vita.

Il regime vegano, amato anche da Jennifer Lopez, Jay-Z, Shakira e Pharrell Williams, si è dimostrato efficace non solo nella riduzione del peso ma anche nel mantenimento di un buono stato di salute perché contrasta ipertensione e colesterelo e abbassa il rischio di soffrire di patologie cardiache.

Il libro spiega i principi della dieta ma propone anche un menu completo corredato da ricette adattate al gusto italiano e tenendo conto di una grande varietà di alimenti tra cui scegliere. A fianco ci sono consigli su questioni pratiche e la risoluzione di tutti i dubbi che possiamo avere nell’avvicinarci a questo regime alimentare.

Come funziona in pratica? Il regime è a base vegana, predilige i vegetali e i cibi integrali, elimina carne, uova, latticini, alcol e tutti gli alimenti trasformati per 22 giorni. Se ne dicono entusiaste le star che hanno adottato questo sistema alimentare perdendo i chili di troppo che non riuscivano ad eliminare con altre diete.

I pasti giornalieri sono 3, suddivisi ciascuno su un 80% di carboidrati (provenienti soprattutto da vegetali), un l0% di proteine e un 10% di grassi. Ogni giorno bisogna bere in abbondanza e prevedere 30 minuti di esercizio fisico. Questi i semplici principi di base della dieta dei 22 giorni.

La dieta crudista dimagrante per recuperare la linea dopo il Natale

La dieta crudista è una dieta di stampo vegetariana molto rigida e sicuramente efficace per perdere peso. Ovviamente è possibile anche mangiare carne e pesce, purchè siano crudi (possiamo quindi differenziare tra crudisti veg e crudisti onnivori). Anche se i veri amanti del raw foodism preferiscono consumare cibo caduto dall’albero e bacche. La dieta crudista può essere una scelta per disintossicare l’organismo, ma necessita di impegno e molta organizzazione.

riso non germinato

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Il pranzo dimezza calorie di Natale

Diminuire le calorie del pranzo di Natale è sfrenata utopia, così sembra almeno a chiunque abbia esperienza di famiglie numerose e zie che riempiono i piatti come fosse l’ultima occasione al mondo per mangiare. Eppure c’è un modo per mettere a punto un pranzo dimezza calorie di Natale, limitando i danni e tagliando notevolmente l’apporto calorico.

pranzo dimezza calorie di Natale

Durante i pranzi e le cene natalizi infatti ingeriamo un totale calorico spaventoso, che non di rado supera abbondantemente le 2000 calorie. Se calcoliamo la frequenza dei pasti luculliani, a fine feste avremo accumulato un bel po’ di chili di troppo. Anziché intervenire a posteriori con una dieta punitiva, proviamo a farlo prima dimezzando le calorie ma senza rinunciare al dolce tradizionale delle feste né al piatto preparato con amore dalla nonna.

La scelta migliore sarebbe evitare il dolce a fine pasto, riservandone una piccola quantità alla colazione o alla merenda. Ma non è sempre possibile e se siete appassionati di panettone non privatevene. Anziché mangiarne una grande fetta prendetene metà e tagliate le calorie altrove, bilanciando con il resto del pasto.

Per esempio: 100 grammi di panettone apportano poco meno di 400 calorie, dunque tagliamo patate, pane e frutta secca dal resto del pasto e otteniamo lo stesso risultato. Funziona anche se limitate o eliminate l’alcol, concedendovi solo il bicchierino del brindisi. In pratica, togliete calorie di qua, le aggiungete di là. Così evitate le spaventose somme ma non rinunciate a quello che vi piace di più.

Se il dolce natalizio lo consumate a colazione fate attenzione a non aggiungere altri zuccheri al pasto. Eliminate pane, burro e marmellata, torte, merendine, cappuccino col cacao o cioccolata calda. Un’altra strategia è bilanciare con i pasti dei giorni precedenti scegliendo una dieta leggera che prediliga le proteine e le verdure.

Avete a possibilità di scegliere il menu del pranzo o del cenone? Meglio ancora. Costruitelo così: un antipasto con verdure amare tipo carciofi in pinzimonio o radicchio e noci; un primo classico, per esempio tortellini in brodo; un secondo a base di proteine con contorno di verdure evitando però le patate e le torte salate. Alla fine, al posto di macedonia con frutta sciroppata e frutta secca concedetevi il panettone.

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10 carboidrati che puoi mangiare anche a dieta

Dito puntato contro i carboidrati. Molte volte vengono eliminati completamente dalla dieta, perché considerati i responsabili dei chili di troppo. In realtà gli zuccheri sono importanti e il consiglio dei dietologi è quello di consumarli con moderazione. Se siete quindi a dieta, ci sono almeno 10 carboidrati che potete mangiate. Ecco quali sono.

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Dieta Yoga per perdere peso mantenendo l’armonia tra corpo e mente

Per perdere peso ci vuole forza di volontà. Questo è un dato di fatto che nessuno può mettere in discussione ed è anche quello che sostiene Beth Shaw, esperta in yoga, alimentazione e fitness nonché presidente e fondatrice del metodo YogaFit, che ha ideato un regime dimagrante chiamato Dieta Yoga, che si basa sul metodo YogaLean.

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La dieta a Zona di Fedez

È il segreto del suo fisico scolpito oltre che una scelta salutista che contrasta con l’aria un po’ ribelle del rapper: parliamo della dieta a Zona di Fedez. L’artista segue questo regime alimentare ormai da alcuni anni con successi evidenti nel corpo, che è scultoreo e potente, ma anche sulla salute, come afferma lo stesso cantante.

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La dieta a Zona si basa su una particolare quanto rigorosa suddivisione di ogni pasto fra i tre nutrienti principali, cioè carboidrati, proteine e grassi. Le proporzioni prevedono il 40% di carboidrati, il 30% di proteine e il 30% di grassi per comporre ogni singolo pasto della giornata, a cui vanno associati un allenamento fisico costante e l’integrazione di omega 3.

Fedez spiega di aver fatto questa scelta tre anni fa per ritrovare la forma fisica e l’energia necessaria per affrontare il palco. Le ha trovate entrambe seguendo i consigli di Barry Sears che ha ideato la dieta a Zona e di recente l’ha riadattata ai principi della dieta mediterranea.

Così Fedez ha perso 7 chili e ha dimenticato il senso di fame, che questa dieta annulla con cinque pasti quotidiani mai a distanza di più di tre ore tra loro, eccetto durante il riposo notturno. A ciò si aggiunge una grande energia grazie agli altri valori proteici, ai carboidrati controllati e alla qualità dei grassi scelti.

A consigliare questa dieta al cantante è stata una nutrizionista, moglie del suo allenatore di boxe, sport che pratica tuttora associandolo ad un allenamento con i pesi tre volte a settimana. Dopo un’adolescenza in sovrappeso Fedez ha deciso di optare per un approccio alimentare salutista ma anche molto ferreo: gli sgarri nella dieta a Zona vanno tenuti a bada e ogni pasto va bilanciato con cura anche se non è necessario rinunciare a nulla.

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I cibi invernali che aiutano a bruciare i grassi

Arriva il Natale e la paura di ingrassare non è solo una fobia, ma un rischio inevitabile, un po’ per tutti. Come bisogna difendersi? Per esempio consumando i cibi invernali che aiutano a bruciare i grassi. Sono tanti, sono buoni e sono tutti di origine vegetale. Bisogna solo avete la pazienza di sceglierli con attenzione e magari evitare tutti i dolciumi e cocktail delle feste, almeno fino alla vigilia.

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La dieta conta bocconi

I consigli per dimagrire sono sempre tanti, dal mangiare meno allo spezzettare i pasti fino all’attività fisica costante ma la dieta conta bocconi ne suggerisce uno molto diverso: contare il numero di bocconi durante ogni pasto, per limitarsi nelle quantità di cibo e perdere peso senza rinunciare a nulla.

dieta conta bocconi

La dieta non è più un incubo fatto di complicati calcoli di calorie e nutrienti per comporre i pasti, basterà contare i bocconi. Lo afferma lo studio di un’università americana, la Brigham Young University, che ha scoperto che riducendo i bocconi per pasto si dimagrisce facilmente e senza troppi sforzi.

L’idea parte da un problema a tutti noto eppure non sempre adeguatamente affrontato: quando mangiamo spesso mastichiamo poco e male ma la prima digestione avviene già nella bocca ed è perciò importante masticare bene ogni boccone. Così si raggiunge anche un migliore appagamento del gusto e si dà il tempo al nostro organismo di comunicare il senso di sazietà al cervello, cosa che mangiando troppo velocemente non avviene nel modo giusto.

I volontari coinvolti nella ricerca hanno perso quasi 2 chili ciascuno in un solo mese seguendo l’unica raccomandazione di contare i bocconi e masticare bene ad ogni pasto. Nessuna necessità di tagliare le calorie o ridurre drasticamente alcuni tipi di alimenti.

Lo scopo dell’esperimento era quello di ridurre di circa il 20-30% il totale di bocconi giornalieri, semplicemente diventando consapevoli di quanto si mangia, senza dover rinunciare a nulla. Strana l’idea di star lì a contare ogni boccone, è vero, ma a quanto pare la dieta funziona, come spiega il coordinatore della ricerca Ben Crookston:

“I risultati confermano quello che tendiamo a dimenticare: mangiare meno fa la differenza e chi ha un problema di sovrappeso dovrebbe ridurre le porzioni più che modificare il tipo di pasti.”

Ci sembra possa valer la pena di provare non dovendo intervenire in alcun modo sull’alimentazione che si segue ma solo sulle quantità. Sì, ma quanti bocconi dobbiamo contare? Gli studiosi della Clemson University nel South Carolina hanno fissato in 100 bocconi il numero ideale considerando che in media si calcolano 11 calorie a boccone per le donne e 17 per gli uomini. E se non vi va proprio di contare, fate almeno attenzione alla masticazione: più lenta, più consapevole e più lunga. La differenza si farà notare in breve tempo.

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La dieta vittoriana

Tra le diete di moda del momento tutto ci aspettavamo meno che uno sguardo al passato, cosa che fa la dieta vittoriana. Si tratta di una tendenza che recupera alcuni alimenti tipici dell’alimentazione inglese durante il lungo regno della regina Vittoria che coincise con la seconda parte dell’Ottocento e la prima porzione del Novecento.

dieta vittoriana

Secondo gli studiosi britannici che hanno messo a punto la dieta vittoriana il segreto sta in alcuni alimenti in particolare. Hanno definito il periodo vittoriano un’età d’oro della nutrizione grazie all’uso di tante verdure, con generose quantità di cipolla, barbabietole e cavolo, pane integrale e aringhe per le proteine.

I vittoriani consumavano poca carne ma facevano bollire a lungo le ossa per assumerne i nutrienti. Preferivano il pesce come sgombro, aringa e uova di merluzzo. Il pane era integrale e ricco di lieviti capaci di rinforzare il sistema immunitario. A ciò si aggiungevano tanta frutta e molte verdure. Inoltre la maggior parte dei piatti era preparata in casa. Insomma, l’ABC della corretta alimentazione.

Lo studio che afferma la superiorità della dieta vittoriana per una corretta alimentazione contemporanea è stato pubblicato sul Journal of the Royal Society of Medicine. Gli esperti consigliano di ispirararsi a quel periodo per ritrovare le sane abitudini di una volta: cibi cucinati a casa, ingredienti freschi e grandi quantità di frutta e verdura.

In epoca vittoriana, secondo i ricercatori, l’aspettativa di vita era di 75 anni per gli uomini e di 72 anni per le donne, in tutto simile a quella degli abitanti del Regno Unito di oggi. Gli anziani di quel tempo, però, soffrivano meno di patologie legate all’età, pur essendo fisicamente sottoposti a lavori molto più pesanti. Ed eccoci al punto seguente: l’esercizio fisico è importante quanto la dieta.

La classe operaia vittoriana aveva bisogno di mangiare pasti sostanziosi per sopportare lo sforzo fisico del duro lavoro di quel periodo. Gli uomini arrivavano a consumare fino a 5 mila calorie al giorno, le donne 3 mila. Oggi noi siamo abituati a consumarme circa 2.200, pur svolgendo lavori che richiedono in media assai meno sforzo fisico di una volta. La dieta dei vittoriani, tuttavia, prevedeva tra 8 e 10 porzioni di verdura al giorno con i vantaggi in termine di vitamine e minerali. Se aggiungiamo poco sale e pochissimo zucchero il quadro è completo.

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La dieta Swift o dieta dell’intestino

La dieta Swift sta conquistando le celebrità con la promessa di raggiungere un ventre piatto e un intestino perfettamente sano in quattro settimane. Per questa ragione è nota anche come dieta dell’intestino ma il suo primo nome lo prende dalla nutrizionista che ha ideato il regime alimentare, Kathie Swift.

dieta swift

La dieta si concentra sulla pancia che mira a sgonfiare e mantenere in perfetta forma agendo sulla funzionalità dell’intestino e sulla sua regolarità. Con una dieta sana e un approccio olistico, che tiene conto di molte abitudini quotidiane, il nostro corpo si trasforma regolando le sue funzioni principali. L’effetto collaterale più piacevole? Si perde peso.

La biologa nutrizionista che ha inventato la dieta si basa sull’azione sul microbioma, cioè la flora batterica intestinale che attraverso l’alimentazione viene incoraggiata a crescere e lavorare per la nostra salute. Tra gli alimenti immancabili ci sono per esempio zucca, lenticchie e broccoli, tutti alimenti ricchi di fibre che aiutano il transito intestinale.

L’azione però deve essere a tutto tondo. Di conseguenza gli zuccheri vanno limitati drasticamente e bisogna scegliere con attenzione la qualità dei grassi da ingerire. No ai grassi idrogenati, sì all’olio di oliva.

Vanno ridotti anche i cosiddetto fodmap, cioè i cibi che fermantono nello stomaco e favoriscono la creazione di gas. Non vanno esclusi, attenzione, solo limitati. Si tratta per esempio di cibi quali latte e latticini, yogurt, aglio, cipolle, mele, frumento, orzo e pere.

In luogo di latte e formaggi è bene puntare sui probiotici che aiutano l’intestino. La stessa funzione la svolgono anche cibi prebiotici come verdure a foglia verde, avena, banane. Un’altra mossa intelligente è riscoprire i grani antichi, più tollerati dall’intestino perché non manipolati geneticamente. Molti sono poveri o privi di glutine, come amaranto, quinoa, riso selvatico.

Tra le buone abitudini da associare alla dieta ci sono la qualità del riposo e la giusta attività fisica. Provate con lo yoga che aiuta moltissimo il movimento peristaltico e previene la formazione di gonfiore e gas addominale.

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La dieta breathariana: come funziona e quali sono i rischi

Ultimamente si discute molto della dieta breathariana i cui seguaci sono noti anche come respirariani. Questa pratica si basa sul concetto secondo cui tutto quello di cui il nostro organismo ha bisogno è già disponibile nell’aria che respiriamo e nell’acqua che beviamo, con qualche accorgimento particolare.

dieta breathariana

Di fatto si tratta di un regime alimentare basato essenzialmente sul digiuno, nutrendosi dell’energia vitale della Terra e di acqua solarizzata, cioè energizzata dall’esposizione ai raggi solari. Secondo questa filosofia, strettamente correlata alle antiche tradizioni di ascetismo orientale, il corpo subisce una trasformazione salutare grazie alla purificazione causata da queste pratiche di disintossicazione.

Il digiuno è una pratica di purificazione nota sin dall’antichità ma oggi, applicata all’ambito delle diete, rischia di diventare solo un pericoloso strumento che finisce per minare gravemente la salute. Alcune diete accolgono il digiuno o la dieta liquida, rigorosamente limitati nel tempo, per eliminare le tossine dall’organismo ma un regime di lunga durata è decisamente pericoloso per la salute.

Sulla Rete si leggono spesso testimonianze di chi ha deciso di seguire il regime breathariano ricorrendo anche a clisteri di acqua e sale per purificare l’intestino intervenendo in maniera ancora più drastica rispetto al processo di purificazione fisica già provocata dal digiuno prolungato.

La comunità scientifica mette in guardia dal pericolo della diffusione di queste esperienze, che possono indurre emulazione. Accanto ai racconti entusiastici di chi ha scelto di aderire alla filosofia breathariana sono noti anche moltissimi casi di morte per inedia e disidratazione causati dal desiderio di purificarsi e liberarsi dalle tossine tramite pratiche di digiuno estremo.

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La dieta della luna, quali sono i pro e i contro?

La dieta della luna o delle fasi lunari è un metodo di dimagrimento che prende in considerazione i liquidi del nostro corpo. Quante volte avete riflettuto sul potere di questo satellite che governa le maree e, si dice, influenzi i parti? È una dieta molto rigida e a volte difficile da seguire perché molto spesso si basa sul digiuno, soprattutto in alcuni giorni precisi.

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Dimagrire senza dieta si può con pollo, noci e tanta verdura

Dimagrire senza dieta è un po’ il sogno di tutti, ma è anche un’illusione. Il regime alimentare conta nel nostro peso forma. Anzi, è un indicatore fondamentale. Fare sport è importante, ma è anche vero che se dopo aver praticato un’ora di fitness, mangiassimo una porzione di tiramisù a poco sarebbe servito. Non volete andare dal nutrizionista? Ok, in assenza di patologie è consentite, ma evitate errori.

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Juicing, la nuova tendenza per il benessere

Si chiama juicing l’ultima tendenza di benessere che già spopola in America ma sta conquistando anche l’Italia. To juice significa spremere la nuova tendenza richiede proprio questo: frutta e verdura diventano succhi ricchi di benessere che aiutano a disintossicare l’organismo, dargli il pieno di energie, ricaricarlo con vitamine e minerali.

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Se un frullato o un centrifugato sono un piacevole intermezzo per molti, per qualcuno è diventata una vera e propria filosofia di vita. C’è anche chi ne ha fatto una dieta che per l’appunto si chiama juicing e consiste in un programma alimentare articolato su alcuni giorni allo scopo di sfruttare gli effetti diuretivi di frutta e verdure di stagione per disintossicare il corpo, eliminare le tossine e drenare i liquidi in eccesso.

Gli esperti di juicing sostengono che bastano 3 giorni per ripulire il corpo e sfruttare tutti i vantaggi di una dieta liquida ma ricca di nutrienti, purché frutta e verdura siano scelte e combinare nel modo giusto.

È anche importante preparare i succhi in modo da non alterarne le caratteristiche nutrizionali degli alimenti. Per raggiungere questo obiettivo si consiglia l’uso dell’estrattore in luogo del frullatore classico o della centrifuga.

E per la scelta degli abbinamenti più utili, invece? Per chi non se la sente di improvvisare ci sono diverse aziende che propongono diete juicing già perfettamente strutturate che prevedono la consegna a domicilio dei succhi pronti da bere seguendo un piano alimentare preciso.

I succhi sono preparati freschi da conservare in frigo e consumare entro 72 ore a intervalli regolari, nel momento della giornata più adatto allo specifico succo che può avere azioni e scopi diversi, per esempio energizzanti o calmanti.

È possibile scegliere tra diete detox a base di juicing che durano 1, 2 o 3 giorni a seconda delle proprie esigenze. I succhi sono progettati da nutrizionisti esperti e arricchiti con tutto quello che serve per non privare il corpo dei nutrienti essenziali.

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La dieta per risvegliare il metabolismo

Come risvegliare il metabolismo e riattivare la capacità del proprio corpo di consumare energie e dunque bruciare più grassi e di conseguenza perdere quei chili di troppo? Ecco una serie di consigli utili per mettere a punto un regime alimentare capace di dare una sferzata di energia al metabolismo imprigrito rimettendolo in moto.

risvegliare il metabolismo

Buone e cattive abitudini

Secondo molti nutrizionisti, tra cui Mark Hyman, è essenziale individuare quali alimenti agiscono sul metabolismo riattivandolo. Sulla base di questo si elabora una strategia alimentare che favorisce alcuni tipi di cibo e ne evita altri, eliminando anche i fattori responsabili dell’aumento di peso come lo stress, l’ossidazione a causa dei radicali liberi, il senso di fame, il ricorso ai cibi sbagliati e l’assenza di ogni attività fisica.

Mangiare spesso: 5 pasti al giorno

Il primo passo per risvegliare il metabolismo e bruciare più calorie è mangiare di più e mangiare spesso. Così si elimina anche il senso di fame che ci induce a mangiare male. Ogni giorno bisogna pianificare 5 pasti a orari il più possibile regolari. Oltre ai pasti principali quali colazione (entro mezz’ora dalla sveglia), pranzo e cena (2 ore prima di andare a letto), vanno previsti due spunti. Fate in modo da mangiare ogni 3 ore circa.

Alimenti che svegliano il metabolismo

Preferite cibi naturali, biologici e integrali. Il pesce, le uova, le carni bianche e i legumi saranno la fonte primaria di proteine. La frutta deve essere sempre fresca e di stagione. La frutta secca a guscio è essenziale per il suo apporto di grassi buoni e di minerali. La verdura deve essere abbondante ad ogni pasto e il più possibile variata. Consumate anche i prodotti della soia. Come condimento utilizzare solo olio extravergine di oliva e spezie. Un ottimo aiuto per mantenere il senso di sazietà e fornire al corpo antiossidanti sono il tè verde e le tisane depurative.

Alimenti che rallentano il metabolismo

Da ridurre al massimo sono tutti i cibi a base di farina bianca, gli zuccheri e i dolcificanti, le carni rosse e tutti i prodotti industriali che contengono grassi idrogenati. No a bibite zuccherate, alcol, caffè, verdure in scatola e latticini.

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Cinque diete da fare in autunno

Rimettersi in forma in questa stagione è più semplice di quanto non si pensi dunque ecco cinque diete da fare in autunno per liberarsi dai chili di troppo lasciati in eredità dall’estate e prima dell’arrivo delle vacanze natalizie.

Cinque diete da fare in autunno

Con un po’ di attività fisica costante e la dieta giusta può bastare solo alleggerire i pasti ed evitare gli sgarri per dire addio ai chiletti in eccecco senza troppi sacrifici. L’ingrediente di base è la buona volontà, come contorno dovrete prevedere qualche passeggiata o un po’ di sport, se ne praticate uno. Le diete invece ve le suggeriamo noi.

La dieta Dukan

La dieta Dukan è la più famosa delle diete proteiche che si articola su diverse fasi e permette di perdere rapidamente ed efficacemente i chili di troppo selezionando con cura i nutrienti di ogni pasto.

La dieta vegana

Una dieta vegana è una scelta etica per molti ma può essere anche un ottimo strumento per disintossicarsi e alleggerirsi scegliendo pasti più leggeri e base principalmente di vegetali. Si eliminano tutti gli alimenti di origine animale ma senza rinunciare né al gusto né a tutti i nutrienti essenziali.

La dieta raw

La dieta raw, nota anche come crudista, è la più amata dalle celebrità ed evita di cucinare gli alimenti a temperature superiori a 40 gradi per non alterarne i principi nutrizionali. È utile per chi vuole ritrovare la forma mangiando in modo più sano e leggero.

La dieta dei centrifugati

Rihanna segue questa dieta quando vuole combattere il gonfiore di stomaco e sentirsi più leggera. I centrifugati sono ricchi di frutta e verdura e forniscono fibre, minerali, vitamine e acqua. Di consegueza risultano molto sazianti, così arriviamo a tavola senza troppa fame.

La dieta delle tre ore

Secondo Jorge Cruise, personal trainer che segue numerose celebrità e ideatore della dieta, dovremmo suddividere il conteggio calorico totale su 6 pasti giornalieri anziché sui 3 principali classici. Mangiando ogni tre ore circa non arriveremo mai a tavola con la fame. Il dimagrimento, sostiene Cruise, è garantito.

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Dieta dei sette cereali

La dieta dei sette cereali trae la sua ispirazione dall’agricoltura biodinamica e dalle influenze sull’uomo della natura, intesa in senso lato, con ricadute anche sull’aspetto spirituale della persona. Il fondatore di questa dieta, Rudolf Steiner, è proprio colui che ha teorizzato l’agricoltura biodinamica e messo poi a punto un sistema alimetare che tiene conto delle relazioni tra uomo e natura.

dieta dei sette cereali

In cosa consiste esattamente? La dieta dei sette cereali prevede il consumo di un cereale diverso ogni giorno e a ciascun cereale si fa corrisponde un pianeta con le sue caratteristiche simboliche legate ai diversi giorni.

Lo scopo è quello di ritrovare un’armonia tra uomo e natura e ricomporre il divario tra corpo e anima. Il risultato è un’alimentazione più naturale, ricca di fibre, vitamine, proteine vegetali e minerali che sono contenuti in grandi quantità nei cereali. Inoltre i cereali che si consumano con questa particolare dieta sono tutti a basso indice glicemico.

Il lunedì si associa alla luna e al riso. Questo cereale cresce nell’acqua e ha simbolicamente un rapporto molto stretto con il satellite della Terra che influenza le maree. Potete cominciare la settimana con una insalata di riso o con un risotto con verdure o ortaggi.

Il martedì si consuma l’orzo che si lega al pianeta Marte, simbolo di azione e dinamismo. Anche in questo caso, unite l’orzo alle verdure per un pasto completo e nutriente, per esempio aggiungendolo al minestrone.

Il mercoledì è dedicato al miglio e al pianeta Mercurio. Il miglio si presta bene alla preparazione di polpettine o hamburger a base di legumi e verdure.

Il giovedì consumerete segale, magari nella forma del pane di segale, sempre più facile da reperire. Il pianeta a cui si associa è Giove, simbolo di saggezza.

Il venerdì si lega al pianeta Venere e all’avena. L’ideale è consumarla in forma di zuppa oppure preparando un ottimo porridge per la colazione del mattino. Andate di fretta? Fiocchi di avena nel latte, con un po’ di frutta fresca.

Sabato è il giorno del mais che si può utilizzare per rallegrare le insalate miste con un tocco di colore e di sapore. Il pianeta a cui si associa è Saturno.

Domenica, infine, è il giorno del Sole e del grano che matura ai suoi raggi. Dedicate questo giorno ad un piatto di pasta per fare il pieno di energie.

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Dieta del the per perdere 4 chili in 4 settimane

Dimagrire senza troppa fatica appare un’impresa ardua ma secondo Joanne Gillingham c’è un modo: la dieta del the permette di perdere 4 chili in 4 settimane senza seguire una dieta troppo rigorosa ma moderando le quantità di cibo e aggiungendo un the ogni mattina.

dieta del the

La donna inglese che ha condiviso con la Rete la sua esperienza ha detto di non avere avuto voglia di sobbarcarsi una dieta rigorosa, pur desiderando perdere qualche chilo di troppo. Ha provato dunque con il the, che ama molto e non le costava alcun sacrificio: una tazza al giorno, tutte le mattine, per 28 giorni.

I risultati sono arrivati in termini di maggiore energia, pancia sgonfia e qualche chiletto perso, pur senza aver modificato sostanzialmente la propria alimentazione. Non essendo stata seguita da un nutrizionista o da un dietologo, i risultati di questa dieta del the non possono essere considerati scientifici o validi per tutti ma è indubbio che le proprietà del the hanno influito positivamente sul benessere della donna.

Il the è infatti molto ricco di antiossidanti e ha un blando potere diuretico e lassativo che aiuta a disintossicare l’organismo. Tuttavia gli esperti continuano a nutrire forti dubbi nei riguardi delle diete detox che non intervengono sulla qualità del cibo e sul bilanciamento dei nutrienti, né considerano l’importanza dell’attività fisica da associare ad ogni corretta alimentazione.

Eppure, dal momento che si tratta solo di aggiungere una tazza di the e di moderare le quantità del cibo in tavola, può valere la pena provare per chi non se la sente di avventurarsi in un regime dietetico più rigido. Purché, s’intende, lo si faccia con le dovute cautele e l’attenzione necessaria: non rinunciare ai nutrienti essenziali (anche i grassi lo sono, se scelti di buona qualità), non tagliare drasticamente le porzioni, non saltare i pasti e non zuccherare il the.

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