La dieta della felicità

La dieta che vi illustriamo oggi ha un nome che è tutto un programma: si chiama dieta della felicità, promette di eliminare 3 chili e una taglia in due settimane, e di farlo anche con il sorriso sulle labbra e senza troppe rinunce. Di sicuro con un programma così, chiunque sarebbe felice di intraprendere questa dieta e di sicuro riuscirebbe a portarla a termine, invece di abbandonarla a metà come succede per molte diete.

Questo regime alimentare si basa sul fatto che molte diete vengono lasciate a metà non per scarsa motivazione ma perché l’organismo risente della diversa alimentazione, e in particolar modo della mancanza di serotonina, la sostanza che regola il benessere di corpo e mente.

La dieta della felicità si pone l’obiettivo di ristabilire il giusto livello di questa sostanza concedendo tre sfizi al giorno all’interno di un regime dietetico, e di far perdere tre chili in due settimane, a patto di seguire qualche indicazione come ad esempio non comprare confezioni grandi di cibo, soprattutto di quello più pericoloso per la linea, per evitare la tentazione di mangiare tutto in un colpo solo, insomma: limitare le dosi è molto importante.

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Finalmente i distributori con la frutta

Il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato, lo scorso novembre, lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per promuovere un progetto interessante ed importante per i nostri bambini. Il nome, semplice e diretto, dice tutto: “Scuola e cibo“, ovvero l’intro­duzione dell’educazione alimentare come vera e propria materia di stu­dio nelle scuole italiane. La coordi­nazione del programma è stata affidata al “Comitato Ministeriale per la realizzazione di Piani di Edu­cazione Scolastica Alimentare“, composto da medici, docenti, die­tologi e comunicatoci del settore, in collaborazione con la Coldiretti, il Ministero della Salute, il Mini­stero delle Politiche Agricole, Ali­mentari e Forestali e il Ministero della Gioventù. Il comitato si è posto come obiettivo la creazione di una “generazione Expo”, in pre­visione dell’esposizione universale 2015 di Milano, dedicata pro­prio all’alimentazione.

 La prima fase ha coinvolto 2.000 alunni di 15 scuole elementari (per ora solo delle classi quarte e quinte) divise tra Roma, Milano e Catania. La sperimentazione ha dato il via all’insegnamento della sana ali­mentazione in concomitanza con altre materie scientifiche, storico-geografiche e soprattutto con l’ora di Cittadinanza e Costituzione. Così, la materia, un tempo nota come “educazione civica”, è stata svecchiata per dare ai bambini una possibilità in più per sfuggire al preoccupante problema dell’obe­sità infantile, imparando sin da pic­coli le corrette abitudini di vita, in primis la sana alimentazione e lo sport, definiti come “pilastri” dal Ministro stesso.

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Le sostanze naturali che aiutano il dimagrimetno

Di seguito troverete un brevissimo elenco di sostanze naturali di norma impiegate, sotto forma di integratori, per favorire il dimagrimento. Noterete però che queste non rappresentano affatto una pozione magica e che nessuna di esse è esente da controindicazioni ed effetti collaterali. Come sempre in questi casi vi consigliamo quindi di parlare con un medico per valutare l’opportunità di assumerli nell’ambito di una dieta ipocalorica,

Chitosano

Il chitosano è una sostanza naturale che deriva dalla chitina, un polisaccaride presente nel guscio dei crostacei marini e nelle pareti cellulari di batteri e funghi. Grazie alla sua struttura, simile a quella della cellulosa, intrappola nell’intestino il 30% dei grassi introdotti con il cibo, che vengono in tal modo eliminati senza essere assorbiti. Allo stesso tempo, abbassa il colesterolo e la glicemia.

Il fatto che si tratti di una sostanza naturale non deve però indurci a pensare che gli integratori a base di chitosano siano esenti da controindicazioni ed effetti collaterali: sono infatti controindicati a chi soffre di allergia ai crostacei e disturbi gastrointestinali, in gravidanza e allattamento e alla donne che prendono la pillola anticoncezionale, poichè ne impedisce il corretto assorbimento.

L’uso prolungato inoltre può causare una riduzione dell’assorbimento di vitamine liposolubili, sali minerali ed acidi grassi essenziali. E’ inoltre ampiamente dimostrato che il chitosano, come qualunque altro integratore alimentare della stessa categoria, non è in grado di indurre alcun dimagrimento se la sua assunzione non è associata ad una dieta ipocalorica.

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Latte e cancro ai reni? Non ci sarebbe un legame

Latte e cancro ai reni non ci sarebbe un legameRecentemente si era ipotizzato che vi potesse essere un legame tra l’assunzione di latte e un aumento del rischio di cancro ai reni. Un nuovo studio invece mette in dubbio ciò e ribadisce che non è necessario alterare il latte in alcun modo. Sono stati i ricercatori inglesi guidati dal dott. Nicholas Timpson del Reparto di Medicina Sociale all’University of Bristol a sostenere che il fallimento dei risultati genetici per replicare l’associazione tra il latte e il cancro ai reni suggerisce che i timori che il consumo di latte potrebbe elevare il rischio di cancro sono infondati.

Per sostenere questa tesi, gli scienziati hanno pubblicato un particolare studio sulla rivista ufficiale dell’American Association for Cancer Research, la Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention. Quello che hanno voluto verificare i ricercatori era se vi fosse un nesso fondato tra il consumo di latte e il rischio di cancro ai reni, come sostenuto da un precedente studio.

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La dieta del pompelmo

Se cercate una dieta che possa aiutare a depurarvi e a contrastare l’invecchiamento cellulare, quella che fa per voi è la dieta del pompelmo, un agrume dalle tante virtù diuretiche e disintossicanti che ne fanno un alleato prezioso contro la cellulite e i depositi adiposi. Il suo più grande è pregio è sicuramente quello di essere povero di zuccheri, e quindi di contenere poche calorie: solo 26 ogni 100 grammi.

La percentuale di vitamina C contenuta nel pompelmo è veramente notevole, ovvero circa 40 mg per etto, ma contiene anche le vitamine del gruppo A e B, e  i flavonoidi, gli antiossidanti che prevengono le malattie cardiovascolari e proteggono il fegato.

Il flavonoide più importante contenuto nel pompelmo è la naringenina, dalle proprietà antitumorali, come del resto il limonene, un’altra sostanza molto importante contenuta in questo agrume. Oltre ai flavonoidi il pompelmo è una miniera di sali minerali e di oli essenziali con azione antidepressiva.

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La distribuzione del grasso corporeo nell’uomo e nella donna

Avrete senz’altro notato che il grasso corporeo si distribuisce in maniera diversa nell’uomo e nella donna: comunemente infatti il primo mette su la pancetta, la seconda presenta i tanti odiati cuscinetti. Per questo motivo quando il grasso si colloca a livello dell’addome si parla di dislocazione del grasso corporeo di  tipo androide mentre quando questo è localizzato su glutei, cosce e fianchi si parla di dislocazione del grasso di tipo ginoide o gluteo-femorale.

Inoltre, mentre nella donna il grasso si colloca prevalentemente nel tessuto sottocutaneo, nell’uomo si accumula a livello intraviscerale affluendo direttamente al fegato e rendendolo maggiormente predisposto all’insorgenza di malattie cardiovascolari e diabete. Se da un lato però la maggior quantità di grasso viscerale presente nel corpo di un uomo rispetto a quello di una donna costituisce un fattore di rischio più elevato per la salute, dall’altro questo viene smaltito più facilmente del grasso sottocutaneo femminile a causa della maggiore sensibilità delle cellule adipose viscerali all’azione lipolitica di adrenalina, noradrenalina (due neurotrasmettitori) e cortisolo (un ormone) i cui livelli aumentano durante il dimagrimento.

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L’importanza della motivazione nella decisione di mettersi a dieta

motivazione nella dieta

Portare avanti una dieta si sia, è sempre difficile, ci vuole forza di volontà, ma pare che neanche questa caratteristica basti ad assicurare il successo di un regime dietetico, il vero segreto, pare, stia nella motivazione che ha indotto ad intraprenderla. A sostenere ciò è un gruppo di ricercatori dell’Università del Kentucky e del North Carolina, in un articolo pubblicato sul Journal of Nutrition Education and Behavior.

Lo studio condotto dai ricercatori statunitensi è stato svolto con la collaborazione di 66 donne in sovrappeso e obeso, e  consisteva nell’esaminare la relazione tra motivazione, aderenza ad una dieta della durata di 16 settimane, ed effettiva perdita di peso; con un questionario i ricercatori hanno valutato, durante il periodo della dieta, la motivazione personale e la motivazione controllata, ossia quella dovuta agli altri che in qualche modo effettuano una pressione sulla scelta di mettersi a dieta.

Alla fine del periodo di dieta, i medici hanno confrontato le donne che erano riuscite a perdere almeno il 5% del loro peso iniziale con quelle che non ci erano riuscite, e hanno visto che fino alla quarta settimana la motivazione era alta per tutti e due i gruppi, mentre nelle settimane successive era rimasta tale solo nel gruppo che era riuscito a perdere peso, mentre era calata nell’altro: in pratica, la quarta settimana aveva rappresentato il momento “culmine” per capire chi avrebbe portato a termine con successo la dieta e chi no.

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Depurarsi con le tisane

Con l’arrivo della primavera implica varie conseguenze tra cui il bisogno di rimettersi in forma dopo il torpore invernale e preparare il fisico all’arrivo del­l’estate. Anche gli animali in que­sto periodo dell’anno tendono a depurare il loro organismo man­giando erbe nei giardini, perché non dovremmo farlo anche noi? Per rinnovare il sangue e depu­rarsi esistono un’infinità di piante officinali diuretiche, epatostimo­lanti, drenanti, e con azione acce­lerante sul metabolismo.

La pianta più nota e più diffusa per le sue proprietà diuretiche e per gli effetti positivi sul fegato è il taras­saco, comunemente noto come dente di leone o soffione. Di questa pianta dal fiore giallo (che si trova facilmente in campagna, anche ai bordi delle strade) viene essiccata la radice oppure usata come infuso o tintura madre, anche per le sue proprietà digestive. Per questo spesso una cura depu­rativa a base di tarassaco viene consigliata dopo periodi in cui si è mangiato troppo (pensate alle ab­buffate di Natale e Pasqua) o dopo una terapia farmacologica partico­larmente pesante.

 Se, però, oltre alla depurazione del fisico ci interessa anche il recupero della linea in vista della bella sta­gione, le piante che faranno al caso nostro saranno: la quercia marina, i peduncoli di ciliegio, la radice di gramigna, le foglie di betulla e le fo­glie e fiori di malva. La quercia marina è un’alga delle coste dell’Atlantico, ricca di iodio, che stimola la tiroide ed è utiliz­zata anche contro la cellulite (scio­gliendola nella vasca da bagno). I peduncoli di ciliegio sono molto utili come sedativi delle vie urina­rie in caso di cistiti ricorrenti, ten­denze alla calcolosi renale e insufficienza renale, oltre ad avere proprietà lassative.

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Cereali e strato aleuronico per una salute di ferro

Per chi si domandasse che cosa si cela dietro a questo strano termine, lo strato aleuronico è lo strato, il cui nome medico è guaina, che riveste il chicco dei cereali, tra i quali ricordiamo il grano. Esso serve a proteggere il chicco ed è assai ricco di proteine e vitamine. Quindi, per ottenere i benefici per la salute, si dovrebbe mangiare i cereali compresi di questa guaina. In particolare bisognerebbe mangiare alimenti quali pane integrale, riso integrale, ecc.

Un recente studio ha evidenziato come l’assunzione di cereali e pane di grano contenenti aleuronico possa giovare alla salute. Il team di ricercatori dell’University of Ulster, nell’Irlanda del Nord, ha scoperto che assumendo questo elemento insieme ai prodotti a base di cereali si possono incrementare i livelli ematici, ovvero nel sangue, di sostanze benefiche come la betaina, ottenendo al contempo una riduzione dell’omocisteina e del colesterolo LDL, quello cattivo, che sono notoriamente associati al rischio di malattie cardiache.

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Fette biscottate, calorie e valori nutrizionali

Le fette biscottate sono un prodotto tipico della prima colazione, in quanto la loro composizione fa sì che abbiano una percentuale ridotta di umidità e quindi si prestano bene per essere consumate con cibi spalmabili, sia dolci che salati. Le fette biscottate sono realizzate con fette di pane essiccate tostate; sono molto ricche di carboidrati, che rappresentano quasi l’80% della loro composizione, ed hanno anche un buona percentuale di proteine dovuta alla farina che può anche integrale.

Spesso le fette biscottate sono considerate molto leggere, in realtà l’aggiunta di grassi nella tostatura e la perdita di acqua le fanno risultare più caloriche rispetto al pane, anche se vengono preferite a quest’ultimo perché sono molto friabili e facilmente conservabili.

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Jukari fit to Flex, il nuovo metodo di allenamento ispirato al Cirque du Soleil

Il noto brand di abbigliamento e accessori sportivi Reebok ha presentato a Rimini Wellness, la più grande manifestazione italiana di fitness, un nuovo metodo di allenamento realizzato in collaborazione con il Cirque du Soleil e ispirato proprio alle coreografie degli spettacoli di danza della compagnia.

Il nuovo programma di allenamento si chiama Jukari fit to Flex ed è stato studiato per sviluppare il tono e la flessibilità muscolare, oltre che per migliorare la coordinazione motoria grazie a semplici movimenti realizzati con un attrezzo chiamato Jukari Band, che consiste in una fascia elastica in pvc.

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Le vitamine dalla A alla B

Sebbene le vitamine non costituiscano una fonte di energia, introdurle a piccole dosi attraverso l’alimentazione (l’organismo umano infatti non è in grado di sintetizzarle) è fondamentale dal momento che esse contribuiscono allo svolgimento di alcune funzioni vitali.

Come abbiamo già visto, si distinguono in due grandi gruppi: vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili. Le prime (A; D; E; K) sono trasportate dai lipidi e possono accumularsi nell’organismo creando delle riserve, le seconde (vitamine del gruppo B; niacina; vitamina C, acido folico) non possono invece essere stoccate e devono essere assunte quotidianamente con gli alimenti.

Oggi vedremo brevemente le vitamine A e del gruppo B, conosceremo gli alimenti che le contengono e le funzioni da esse svolte.

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Sudare fa dimagrire? Miti e leggende sugli esercizi fisici

Se sudo tanto, dimagrisco? E se dopo che ho fatto esercizio fisico mangio, ingrasso? Queste sono solo alcune delle domande che si pongono spesso coloro che praticano esercizio fisico per perdere peso o per mantenersi in forma. Le risposte sovente sono fantasiose e prive di fondamento scientifico, anche perché nella maggioranza dei casi non ci si rivolge alle persone giuste. Per sfatare questi miti, i medici della clinica privata MJ Life, in Taiwan, hanno realizzato un sondaggio per comprendere quali fossero le leggende più diffuse a cui poi hanno dato risposta.

Degli oltre mille partecipanti, il 53% si è detto convinto che se si suda molto durante gli esercizi si è sicuri di perdere peso, il 42,5% afferma che mangiare dopo un’ora dall’aver fatto esercizio si aumenta di peso, mentre il 37% degli intervistati sostiene che un indolenzimento muscolare, accompagnato magari da dolore, è indice di lesione muscolare. Altri ancora, specialmente le donne, ritengono che attività come il jogging o il ciclismo provochino un danno estetico alle gambe aumentando il volume di cosce e polpacci.

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Una mela al giorno

Ricordate l’adagio “Una mela al giorno, toglie il medico di ‘torno“? Qualcosa di fondato in questo antico detto popolare c’è. Per le sue numerose qualità, la mela viene considerata da secoli un farmaco naturale, al punto da essere raccomandata nella dieta quotidiana per il mantenimento di un buono stato di salute e benes­sere. La mela ha, inoltre, molte altre proprietà: aiuta la digestione, svol­ge un’azione protettiva delle muco­se dello stomaco e dell’intestino nonché un’azione antisettica, antiurica (contrasta la calcolosi), diuretica e lassativa.

Ha un effetto benefico sulla colesterolemia, ma anche sulla glicemia diabetica e su certi tipi di tumore. Alla tentazione di mordere la sua polpa succosa non ha resistito Eva, e neppure la bella Elena che, dopo essersi fatta sedurre da Paride, ha dato il via alla mitica guerra di Troia. Ma non lasciatevi condizionare da questi preceden­ti: mangiare una mela non è affatto peccato, anzi è più che salutare. La mela contiene, infatti, una miscela di composti nutrienti e “phytoche­micals” (composti non nutrienti di origine vegetale) che agiscono sull’organismo come antiossidanti, combattendo l’invecchiamento precoce e gran parte delle patolo­gie più comuni legate all’iperpro­duzione dei radicali liberi.

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Molluschi, crostacei e pesci

I prodotti ittici possono essere distinti in tre tipologie: Pesce propriamente detto; Molluschi; Crostacei. Pesci Nel gruppo dei pesci propriamente detti rientrano acciughe, anguille, aringhe, …

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Asma e infiammazioni polmonari? un aiuto dai pomodori

Grazie ad una bella scorpacciata di pomodori, a quanto pare, è possibile mettersi al riparo dall’infiammazione ai polmoni e ridurre il rischio di asma. Il merito sarebbe del licopene, il principale carotenoide presente nei pomodori, ritenuto efficace nel controllare l’infiammazione polmonare e ridurre il rischio di sviluppare l’asma.

Ad affermarlo è  un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Nutritional Biochemistry, condotto da un team di ricercatori dell’University of Newcastle, in Gran Bretagna, i quali hanno condotto uno studio su modello animale per valutare gli effetti dei carotenoidi presenti nei pomodori sulle malattie allergiche che ogni primavera colpiscono l’apparato respiratorio. Durante lo studio i ricercatori, guidati dal dott. Paul Foster, hanno suddiviso in due gruppi alcuni topi, ai quali hanno fatto seguire una dieta normale, compresa di acqua.

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