Depurarsi con le tisane

Con l’arrivo della primavera implica varie conseguenze tra cui il bisogno di rimettersi in forma dopo il torpore invernale e preparare il fisico all’arrivo del­l’estate. Anche gli animali in que­sto periodo dell’anno tendono a depurare il loro organismo man­giando erbe nei giardini, perché non dovremmo farlo anche noi? Per rinnovare il sangue e depu­rarsi esistono un’infinità di piante officinali diuretiche, epatostimo­lanti, drenanti, e con azione acce­lerante sul metabolismo.

La pianta più nota e più diffusa per le sue proprietà diuretiche e per gli effetti positivi sul fegato è il taras­saco, comunemente noto come dente di leone o soffione. Di questa pianta dal fiore giallo (che si trova facilmente in campagna, anche ai bordi delle strade) viene essiccata la radice oppure usata come infuso o tintura madre, anche per le sue proprietà digestive. Per questo spesso una cura depu­rativa a base di tarassaco viene consigliata dopo periodi in cui si è mangiato troppo (pensate alle ab­buffate di Natale e Pasqua) o dopo una terapia farmacologica partico­larmente pesante.

 Se, però, oltre alla depurazione del fisico ci interessa anche il recupero della linea in vista della bella sta­gione, le piante che faranno al caso nostro saranno: la quercia marina, i peduncoli di ciliegio, la radice di gramigna, le foglie di betulla e le fo­glie e fiori di malva. La quercia marina è un’alga delle coste dell’Atlantico, ricca di iodio, che stimola la tiroide ed è utiliz­zata anche contro la cellulite (scio­gliendola nella vasca da bagno). I peduncoli di ciliegio sono molto utili come sedativi delle vie urina­rie in caso di cistiti ricorrenti, ten­denze alla calcolosi renale e insufficienza renale, oltre ad avere proprietà lassative.

La radice della gramigna in decotto ha un azione diuretica, emolliente, depurativa e correttiva del sangue. Le foglie di betulla sono anch’esse diuretiche ed aiutano a combattere i calcoli renali ed i gonfiori di stomaco. La malva in unguento è usata contro le rughe e la pelle secca, op­pure come antinfiammatorio dopo una puntura d’insetto o un’ustione. I decotti di malva sono utili contro la tosse stizzosa, le infiammazioni intestinali e bruciori alle vie uri­narie.

Le dosi degli infusi variano un po’ a seconda delle proprie esi­genze, ma in genere basta 1 cuc­chiaio da tavola in mezzo litro di acqua bollente lasciato in infu­sione per 15 minuti, bevuti lontano dai pasti. Per potenziare l’effetto diuretico e decongestionante di queste piante, vi si può affiancare una preparazione in gocce o in capsule di tarassaco, garcinia Cambogia, trangola, finocchio, anice e cumino da prendere poco prima dei pasti per sgonfiare e de­purare l’intestino. Per chi volesse proseguire la di­sintossicazione anche durante i pasti, consigliamo l’uso di fagioli azuki (rossi, giapponesi) che aiu­tano i reni, il riso integrale per aiutare i polmoni, l’orzo perlato per il fegato e le alghe wakame e ararne che hanno un buon ef­fetto disintossicante e riminera­lizzante.

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1 commento su “Depurarsi con le tisane”

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