Indice glicemico e carico glicemico: come scegliere i carboidrati

Indice glicemico carico glicemico come scegliere carboidrati

Sempre più spesso si sente parlare di indice glicemico e carico glicemico, ma di cosa si tratta? L’indice glicemico rappresenta la velocità con cui aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) in seguito all’assunzione di un alimento, mentre il carico glicemico è un parametro utile a valutare l’effetto dei carboidrati assunti con la dieta.

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Carboidrati e dieta, meglio la pasta del pane

carboidrati e dieta

Generalmente, quando decidiamo di metterci a dieta o di perdere peso, la prima cosa che si pensa di fare è quella di eliminare i carboidrati dall’alimentazione, convinti che basti questo per assicurare il dimagrimento. In realtà non è proprio così e a spiegarlo sono gli esperti del Nutrition Foundation of Italy, che insistono sul fatto che tutti i nutrienti, e quindi anche i carboidrati, sono essenziali per un’alimentazione sana e bilanciata, basta solo scegliere quelli giusti.

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Come ripartire correttamente i macronutrienti

dividere macronutrienti

Ripartire correttamente i macronutrienti, ovvero carboidrati, grassi e proteine, ci permette di elaborare a grandi linee una dieta corretta ed equilibrata. Mettiamola così, anche chi non ha molta esperienza in termini di regimi alimentari, non sa calcolare bene le calorie, può comunque orientare i suoi consumi quotidiani di cibo attraverso queste tre grandi categorie.

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Dieta South Beach, dimagrire in modo equilibrato

dieta south beachNon è una dieta dell’ultima ora, dato che esiste già da qualche anno, piuttosto sta ritornando in auge grazie a Janet Jackson che l’ha eletta a sua dieta preferita: stiamo parlando della dieta South Beach, un regime alimentare ipocalorico basato sulla riduzione dei carboidrati, dei grassi cosiddetti “buoni” e sul controllo dell’indice glicemico degli alimenti.

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Dieta Carb Lover’s, dimagrisci mangiando i carboidrati

dieta carb lover'sImmaginate una dieta dimagrante a base di pasta, pane altri carboidrati, alimenti generalmente banditi o molto ridotti nelle diete ipocaloriche, e avrete la Carb Lover’s, una dieta rivolta soprattutto agli amanti dei carboidrati che, addirittura, è stata eletta dal “New York Times” la dieta dell’anno. Cerchiamo di capire meglio come funziona questa dieta.

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La colazione ideale deve soddisfare il 20% delle calorie totali

Esiste una colazione ideale? Ovviamente la risposta è no. Però esiste una colazione che sia in grado di dare l’energia giusta per affrontare gli impegni della giornata, che sia bilanciata in termini di nutrienti e di calorie. La prima cosa da ricordarsi è che il primo pasto della giornata, seppur piccolo e fugace, non va mai saltato.

In realtà non dovrebbe essere neanche tanto fugace, ma sarebbe consigliabile ritagliarsi, ogni mattina, 30 minuti per mangiare con calma. La colazione arriva dopo un lungo digiuno, quello della notte, e dà al corpo l’energia (fisica e mentale) per affrontare gli impegni della mattina e soprattutto per non arrivare a pranzo affamati. Che cosa mangiare? Ci sono tantissime tendenze diverse, alcune sono culturali e altre variano in base ai gusti.

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Separare carboidrati e proteine aiuta a perdere peso?

A pranzo pasta, la sera bistecca. Quante volte abbiamo fatto questo pensiero? È molta diffusa la teoria che i carboidrati e le proteine vadano separati, per aiutare il corpo non solo a smaltire più rapidamente, ma anche a dimagrire. È realmente così? Come sempre ci sono due fazioni: da una parte quelli che sono convinti che si tratti di un metodo sicuro, dall’altra quelli che invece sostengono che non ci sia una prova scientifica.

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I carboidrati la sera fanno perdere peso

Ci sono persone che decidono di eliminare completamente i carboidrati convinti che siano l’alimento che li fa ingrassare di più. In realtà non è così, soprattutto se non ci sono particolari intolleranze. La notizia di oggi proviene dai risultati di uno studio dell’Università di Gerusalemme che ha evidenziato come nel consumo dei carboidrati sia importante l’ora. Secondo voi fanno ingrassare di più la sera o la mattina?

Per scoprirlo sono state confrontate le diete ipocaloriche (1300 o 1500 kcal al giorno, con il 20% delle calorie da proteine, il 30-35% da grassi e il 45-50% da carboidrati) di 78 persone, divise in due gruppi, per sei mesi.  La differenza tra i due team stava nel fatto che in uno, i carboidrati venivano assunti la sera, durante la cena, e nell’altro, invece, sono stati distribuiti nel corso della giornata.

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La dieta del maratoneta

È tempo di maratone. Manca poco alle grandi corse della stagione e per giungere in pista in piena forma bisogna fare attenzione non solo all’esercizio fisico, ma anche alla dieta. Chi fa sport ha bisogno di prendere energia dal cibo per ottimizzare le performance, deve però fare attenzione a non mangiare troppi grassi e a non rallentare la digestione. Come fare? Lo spiega Sara Farnetti, specialista in Medicina interna e nutrizione funzionale del Policlinico Gemelli di Roma. I consigli della nutrizionista sono per coloro che corrono i famosi 42 chilometri e 195 metri, ma anche per chi si misura in altre competizioni a livello agonistico.

Per prepararsi con una buona alimentazione ci vogliono 3 o 4 mesi prima della gara. È bene scegliere una dieta varia che comprenda carboidrati, ma anche proteine e grassi.  Per dare energia a metà competizione, si può consumare dell’uvetta: due cucchiai contengono 30 grammi di carboidrati. E per integrare c’è uno speciale cocktail energetico: un etto di miele in un litro di succo di limone.

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Una colazione abbondante non aiuta a perdere peso

Una colazione ricca e abbondante per tagliare la fame e mangiare meno a pranzo. È un mito da sfatare. Abbuffarsi le prime ora del mattino non serve a ridurre l’apporto calorico dei pasti successivi. Lo sostiene una ricerca tedesca dell’università di Monaco che ha chiesto ha 380 volontari (280 obesi e 100 normopeso) di tenere un diario dei pasti per due settimane. Il risultato? Gli studiosi hanno potuto notare che coloro che eccedevano a colazione non aveva ridotto le calorie durante il giorno e, quindi, non erano riusciti a dimagrire.

Insomma, un famoso luogo comune è stato completamente smontato. Questo non vuol dire che non occorra fare colazione, piuttosto è bene fare attenzione alle calorie, per non accumularne troppe nell’arco della giornata.

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World Pasta Day 2010, tutte le virtù del primo piatto italiano

La pasta, per noi italiani è una vera passione, la mangiamo quasi una volta al giorno e riusciamo a cucinarla davvero in moltissimi modi diversi. Insieme alla pizza, è il piatto più copiato, tanto che è diventato protagonista assoluto di un “festival”:  World Pasta Day che si chiude oggi in Brasile dove trecento delegati da tutto il mondo e scienziati provenienti da 15 paesi produttori e consumatori si sono incontrati per discutere sul ruolo sociale e nutrizionale degli spaghetti e delle sorelle minori.  È importante consumare pasta per restare in salute?

Di solito chi si mette a dieta cerca di evitare i carboidrati, che però non devono mancare in un regime ben bilanciato.  Pensate che in Italia si consumano 26 chili di pasta a persona all’anno, contro i 6,4 dei Brasiliani. Questo Paese però è il terzo produttore mondiale di pasta. Nonostante l’industria funzioni bene, l’alimentazione non è curata: si consuma anche lì troppa  carne, troppe fibre, legumi, frutta e verdura.

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La dieta metabolica

dieta metabolica

La dieta metabolica è stata messa a punto dal medico canadese di origini italiane, Mauro di Pasquale. E’ una dieta che promette un dimagrimento veloce fondato sul “dosaggio” dei carboidrati allo scopo di abituare il corpo a bruciare i grassi. La prima fase prevede quindi, come molte altre diete iperproteiche, una drastica riduzione del consumo di carboidrati a favore di grassi e proteine per almeno 12 giorni, cui seguono due giorni in cui questi nutrienti vengono reintegrati pienamente nell’alimentazione allo scopo di evitare la perdita delle proteine muscolari.

Quindi, dopo le prime quattro settimane di dieta, nelle quali ciascuno dovrà determinare la quantità minima di glucidi che gli occorrono per non incorrere negli inevitabili, spiacevoli effetti collaterali come nausea, cefalea e stanchezza dovuti alla formazione di corpi chetonici, si cominciano ad alternare 5 giorni di scarico e due di carico dei carboidrati (seconda fase della dieta metabolica).

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Carboidrati

carboidrati

Detti anche glucidi, i carboidrati rappresentano la fonte principale di energia per l’organismo; possono infatti essere trasformati più rapidamente di grassi e proteine in glucosio, zucchero utilizzato dall’organismo come “carburante”.

I carboidrati vengono distinti in semplici e complessi:

Carboidrati semplici

I glucidi semplici sono quelli che chiamiamo comunemente zuccheri ed esistono in forma naturale e artificiale: zuccheri naturali sono presenti nella frutta e nei vegetali, mentre gli zuccheri raffinati sono presenti in dolci, torte, biscotti e caramelle.

Carboidrati complessi

Denominati amidi o cibi amidacei anche questi sono rinvenibili in forma raffinata o naturale. Gli amidi naturali si trovano in banane, orzo, fagioli, ceci, lenticchie, noci, avena, patate, verdure, mais dolce, cereali, pane integrale, farina integrale, riso integrale. Gli amidi raffinati sono invece rinvenibili in biscotti, pasticcini, torte, pizze, cereali per la prima colazione, pane bianco, farina bianca, riso bianco.

Differenza fra carboidrati semplici e complessi

Tutti i carboidrati vengono trasformati in glucosio e tutti apportano 4 Kcal per grammo. A fare la differenza fra carboidrati semplici e complessi è la velocità alla quale essi vengono trasformati in glucosio e quindi utilizzati dall’organismo: i carboidrati complessi hanno un assorbimento più lento, mentre quelli semplici vengono assorbiti più velocemente e danno energia istantanea, ma sono meno sazianti e possono causare, se consumati in dosi eccessive, squilibri nella glicemia.

Indice glicemico

L’indice glicemico indica la velocità alla quale i carboidrati vengono assimilati: quanto più elevato è l’indice glicemico, quanto più velocemente il carboidrato viene assorbito. Un cibo ad alto indice glicemico rilascia più velocemente zuccheri, ma ha un minore potere saziante. I cibi a basso indice glicemico fanno produrre meno insulina, l’ormone che decide se utilizzare lo zucchero come energia o deviarlo verso i depositi di grasso. Il loro consumo favorisce il dimagrimento.

Carboidrati ad alto indice glicemico

Sono responsabili del rapido innalzamento della concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) si trovano nei cereali raffinati, zucchero, dolci e bevande zuccherate, patate, zucche, carote, rape, melone, ananas e pane.

Carboidrati a basso indice glicemico

Si trovano in genere in frutta, verdura, latticini, cereali integrali, yogurt, fagioli, funghi, verdure, carni, latte e cioccolato.

Voglia di dolce o di salato? Ecco perchè!

dolce o salato

Vi capita mai di avvertire un improvviso e quasi irresistibile desiderio per un certo alimento o piatto? Non c’è nulla da nascondere o da preoccuparsi, perché non succede solo alle donne in gravidanza, come vuole la tradizione popolare, ma anzi, capita più o meno a tutti: può trattarsi semplicemente di un segnale che il vostro organismo vuole darvi.

La voglia di carboidrati, in modo particolare di dolci, può segnalare il bisogno di serotonina: provate a mangiare una banana matura; il desiderio smodato di carboidrati può segnalare anche una carenza di lipidi giusti, di cui il nostro organismo ha bisogno. Ciò si verifica generalmente nelle persone che scelgono i cibi light, poveri di grassi, perché l’organismo tenta di produrre del grasso trasformandolo dai carboidrati. Un’integrazione con acidi grassi di tipo omega 3 risolve in breve tempo questa “voglia” difficile da controllare.

La voglia di lipidi, cioè di grassi, in particolare di creme, panna, gelati, salse, sembra essere legata alla maggiore produzione della galanina, un neurotrasmettitore collegato ad una sostanza che può essere liberata con una camminata molto intensa.

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La dieta atkins: perchè mangiando proteine si dimagrisce?

dieta atkins

Era il 1972 quando il dott. Atkins pubblicò il libro Dr. Atkins Diet Revolution, e fu subito un successo. Il dott Atkins fu uno dei primi a sostenere la salubrità di una dieta a basso contenuto di carboidrati, e da lì una miriade di diete, ognuna con le sue varianti, cominciarono a seguire. La razio della dieta atkins si basa su questo assioma: il corpo per stare bene ha bisogno maggiormente di proteine invece che di carboidrati. La dieta non prevede un calcolo delle calorie, a parte lo stare attenti ai carboidrati.

Nella parte iniziale si mangia poco , ma questo permette al corpo di adattarsi ai cambiamenti alimentari; la tipologia di alimenti assunti fa si che il corpo attinga alle riserve dei grassi per prendere l’energia che gli serve e ciò provoca un progressivo dimagrimento. I carboidrati hanno invece la funzione di trasformare il glucosio in grasso per l’organismo, facendoci ingrassare (questo sempre secondo la dieta atkins).

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I celiaci in vacanza con la guida “alimentazione fuori casa”

L’associazione italiana celiachia in occasione delle vacanze, ha stilato un progetto chiamato “alimentazione fuori casa”; una sorta di guida per quando si è fuori casa e si vuole stare sicuri. La persona celiaca non mangia glutine e se pensiamo che l’80% della cucina mediterranea è basata sui carboidrati, il problema è molto serio. Tuttavia un disturbo alimentare non può diventare fonte di disagio e peggio di isolamento; per questo i soci dell’associazione italiana celiachia riceveranno a casa una guida in cui sono state segnalate 1500 strutture in grado di poter servire pietanze senza glutine riconoscibili dalla spiga barrata.

Nella guida non ci sono soltanto i ristoranti ma anche bed and breakfast, alberghi, e perfino navi da crociera. Per chi viaggia in auto ci sono numerose convenzioni con gli autogrill e almeno una colazione o un primo piatto è possibile trovarli privi di glutine.  Come  spiega Umberto Volta, presidente del Comitato Scientifico di AIC

«Il celiaco deve riuscire a superare l’impatto con le limitazioni e le difficoltà provocate dal suo disturbo: isolarsi è del tutto negativo, così come rinunciare alle vacanze. Ecco perché AIC si è impegnata nel progetto “Alimentazione fuori casa”: vogliamo garantire a tutti la possibilità di muoversi ovunque nel nostro Paese con la certezza di trovare ristoranti, pizzerie, gelaterie, ma anche alberghi o bed and breakfast che offrano prodotti per celiaci»

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Consigli alimentari per chi fa sport

jogging

Fare sport è uno dei metodi migliori per stare in forma, ma non bisogna dimenticare che è fondamentale abbinare all’attività fisica un’alimentazione equilibrata.

La dieta ideale per chi pratica regolarmente sport deve comprendere vitamine e minerali: pur non apportando energia, le prime sono indispensabili per le reazioni chimiche dell’organismo, mentre i sali servono per la vita delle cellule e la regolazione dei liquidi corporei.

Sono poi utili acidi grassi polinsaturi (forniti dagli oli vegetali), essenziali per assimilare le vitamine liposolubili, cioè A, D, E, K. Fonti di forza sono i carboidrati che apportano anche una buona dose di fibre , e le proteine necessarie per costruire e riparare i tessuti.

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La dieta ipocalorica da 1.300 calorie

diet

Sapete quali sono le giuste regole per un regime dietetico dimagrante ideale? Deve essere equilibrato, contenuto nelle calorie e personalizzato in modo da perdere, con la giusta gradualità, grasso e non liquidi.

Ogni tipo di dieta, infatti, per garantire un risultato evidente e duraturo, deve fornire in modo adeguato tutte le sostanze di cui l’organismo ha bisogno: il 12-15% deve provenire dalle proteine, sia animali che vegetali (carne, pesce, uova, legumi), il 25-30% dai grassi (olio, burro e lipidi alimentari), il 60-65% dai carboidrati (pane, pasta e riso).

Altre astuzie da attuare per raggiungere il peso forma sono: bere durante il giorno almeno due litri di liquidi tra acqua naturale, tisane o tè verde, per contrastare la cellulite, ridurre la sensazione di fame e mantenere la giusta idratazione, non saltare i pasti e non sostituirli sono con frutta e verdura, perché così si rischia di alterare il senso di sazietà e di perdere il controllo nel pasto successivo.

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