Aspen: quando l’ansia ci fa mangiare

C’è chi avverte un continuo senso di “buco allo stomaco“, che tenta di placare mangiando tutto il giorno. Chi divora il cibo senza nemmeno gustarlo, tanto per sfogare l’in­quietudine. Chi si abbuffa anche senza appetito solo per mettere a tacere l’apprensione… Sono tutte forme di “fame nervosa” che trasformano le giornate (e a volte anche le notti) in una continua ricerca di “consolazioni” alimentari. Caramelle, cioccolatini, salatini, noccioline: tutto va bene pur di gratificare il palato con qualcosa di dolce o di “sfizioso” che metta a tacere, per un po’, la tensio­ne di fondo.

La gratificazione regalata dal cibo o dai dolci è però di breve durata, e con notevoli danni a lungo termine per la linea e la salute. Cosa fare, allora, quando siamo assaliti da un senso di agitazione, di paura o di ansia indefinibile e irra­zionale, come se da un momento all’altro dovesse capitare qualcosa di brutto? Invece di “chiedere aiuto” al cibo, in questi casi un sostegno impor­tante ci è offerto da Aspen, un fiore di Bach dal­l’effetto tranquillizzante sugli stati ansiosi caratte­rizzati da inquietudine e paure inspiegabili, spesso accompagnate da sintomi fisici come tremori, sudorazione o sensazione di “nodo” alla gola.

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Tè Matcha, ovvero la miscela usata per la cerimonia del tè in Giappone

Vi abbiamo già parlato delle proprietà benefiche del tè verde giapponese, ricco di antiossidanti e di minerali, utili per stimolare il metabolismo, combattere la ritenzione idrica e bruciare i grassi, ma non vi abbiamo parlato di quello più famoso e consumato nel Sol Levante, ovvero il tè Matcha, ovvero quello usato per la cerimonia del tè.

Il tè Matcha fa parte dei cosiddetti “tè d’ombra”, ossia quelli che i coltivatori giapponesi fanno crescere nell’oscurità; con questa tecnica le miscele acquistano più vitamine, clorofilla e sali minerali, oltre ad assumere un sapore e un profumo più erbaceo, che poi è quello caratteristico del matcha.

Come tutti i verdi giapponesi, anche il matcha è ricco di vitamina C e possiede ottime proprietà tonificanti e diuretiche, aiuta a prevenire l’invecchiamento cellulare, contiene antiossidanti e beta-carotene in abbondanza, aiuta ad abbassare il livello del colesterolo e tutto questo a quasi a calorie zero.

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Depurarsi con le tisane

Con l’arrivo della primavera implica varie conseguenze tra cui il bisogno di rimettersi in forma dopo il torpore invernale e preparare il fisico all’arrivo del­l’estate. Anche gli animali in que­sto periodo dell’anno tendono a depurare il loro organismo man­giando erbe nei giardini, perché non dovremmo farlo anche noi? Per rinnovare il sangue e depu­rarsi esistono un’infinità di piante officinali diuretiche, epatostimo­lanti, drenanti, e con azione acce­lerante sul metabolismo.

La pianta più nota e più diffusa per le sue proprietà diuretiche e per gli effetti positivi sul fegato è il taras­saco, comunemente noto come dente di leone o soffione. Di questa pianta dal fiore giallo (che si trova facilmente in campagna, anche ai bordi delle strade) viene essiccata la radice oppure usata come infuso o tintura madre, anche per le sue proprietà digestive. Per questo spesso una cura depu­rativa a base di tarassaco viene consigliata dopo periodi in cui si è mangiato troppo (pensate alle ab­buffate di Natale e Pasqua) o dopo una terapia farmacologica partico­larmente pesante.

 Se, però, oltre alla depurazione del fisico ci interessa anche il recupero della linea in vista della bella sta­gione, le piante che faranno al caso nostro saranno: la quercia marina, i peduncoli di ciliegio, la radice di gramigna, le foglie di betulla e le fo­glie e fiori di malva. La quercia marina è un’alga delle coste dell’Atlantico, ricca di iodio, che stimola la tiroide ed è utiliz­zata anche contro la cellulite (scio­gliendola nella vasca da bagno). I peduncoli di ciliegio sono molto utili come sedativi delle vie urina­rie in caso di cistiti ricorrenti, ten­denze alla calcolosi renale e insufficienza renale, oltre ad avere proprietà lassative.

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Agave, rimedio contro diabete e osteoporosi

Da un recente studio degli scienziati del Centro de Investigación y de Estudios Avanzados, meglio noto come CINESTAV, dell’Instituto Politécnico Nacional, in Messico, arriva la constatazione che la pianta di Agave, che si utilizza  tra l’altro come ingrediente principale per produrre la tequila, abbia la capacità di favorire la formazione di nuovo tessuto osseo e al contempo di stimolare la produzione dell’ormone GLP-1, un’incretina, ovvero un ormone rilasciato in circolo dall’intestino in risposta all’assunzione di cibo, la cui funzione primaria è la stimolazione della secrezione insulinica in base alle concentrazioni di glucosio presenti nel sangue.

Secondo lo studio condotto dal team di ricercatori messicani il merito dell’azione benefica dell’Agave è dei fruttani, oligosaccaridi tipici del mondo vegetale composti prevalentemente da fruttosio, usati dalle piante come riserva di energia e rintracciabili soprattutto nelle foglie e negli steli. Sono proprio loro le sostanze attive in grado di intervenire in caso di osteoporosi e diabete.

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Melograno e alghe brune per dimagrire

melograno e alghe brune

Oggi torniamo a parlare di integratori naturali che aiutano a perdere peso, e in particolare di melograno e alghe brune, utili sia nel dimagrimento che nel miglioramento della salute del fegato.

Il melograno è un frutto ricco di antiossidanti, di fitoestrogeni e di potassio, in grado di stimolare la diuresi e di migliorare la qualità del microcircolo; in più contiene solo 44 calorie ogni 100 grammi. Le alghe brune sono in grado di ridurre l’appetito e l’assorbimento intestinale dei grassi grazie alla presenza di mucillagini e alginati; inoltre, queste alghe contengono anche carboidrati e proteine.

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Estratto di vite rossa contro la cellulite

Novità in arrivo nelle cure anticellulite: un equipe di ricercatori dell’University Clinic Charité di Berlino, in Germania, ha scoperto che un estratto ricavato dalle foglie di vite rossa, che è ricca di flavonoidi, ovvero ottimi antiossidanti naturali, può essere un aiuto per combattere la cellulite, un disturbo che, oltre a costituire un fastidioso inestetismo, riguarda anche la salute dell’ipoderma, ovvero il tessuto adiposo che sta sotto la pelle.

Lo studio, diretto dal dottor Kalus, è stato pubblicato su Drug RD. La ricerca è stata condotta con l’ausilio di 71 volontari, sia maschi che femmine, con problemi di insufficienza venosa e di disfunzionalità della microcircolazione; i pazienti sono stati divisi in due gruppi: al primo è stata data una dose di 360 mg di estratto di foglie di vite rossa, mentre al secondo gruppo un placebo.

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Opuntia per fianchi e glutei pesanti

Questo estratto naturale, abbinato ai massaggi drenanti e ad una dieta ricca di proteine verdi, limita l’assorbimento dei grassi, riattiva la circolazione e smuove i liquidi su fianchi, cosce e glutei. La conformazione a pera o florida è più tipica e frequente nel sesso femminile, anche in giovane età, specialmente nella donna che assume la pillola anticoncezionale. Il problema dei depositi a glutei, cosce e gambe è correlato soprattutto a liquidi rite­nuti e blocco della circolazione linfatica, con rista­gno di tossine nella matrice connettivale. Il rigon­fiamento può essere solo la prima fase della condi­zione, che può evolvere verso l’infiammazione e l’ingrassamento del tessuto sottocutaneo.

Spesso si associano problematiche della microcircolazione venosa oppure vene varicose. Sul piano emotivo i rigonfiamenti nella parte bassa del corpo possono essere indicativi di una personalità che teme  i cambiamenti, con un’emotività  e una sessualità un po’ bloccate. Sul piano alimentare è bene preferire le proteine dei legumi (piselli, ceci, fave e fagioli di soia, da gustare stufati o in minestra) a quelle della carne, soprattutto suina e bovina, ricca di scorie, che sovraccaricano l’attività dei reni e favoriscono la ritenzione;

Parsimonia anche con i latticini: latte e formaggi stagionati sottopongono il rene ad un superlavoro. Meglio non consumarli più di 3 volte alla settimana, preferendo latte vegetale (riso, miglio, soia) ma anche il latte di capra o di asina, che è più digeribile e meno tossico per i liquidi interni.

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Costituzione fisica sottile o a broccolo: in aiuto mirtilli e broccoli

Gli accumuli nella parte alta del corpo sono tipici in genere delle persone di struttura sottile (o “a broccolo”) e si localizzano soprattutto a livello del volto (palpebre, guance), del collo (sottometto, parte posteriore del collo), delle spalle, delle braccia e, soprattutto nel sesso femminile, nel décolleté. Nella maggior parte di questi distretti si tratta prevalentemente di ritenzione idrica, che può modificarsi quindi assai rapidamente nel corso di un dimagrimento.

E noto infatti che l’aspetto del volto può cambiare parec­chio anche quando si perdono 3-4 chili: se ciò avvie­ne è perché si sono eliminati soprattutto i liquidi. Sul piano emotivo gli accumuli nella parte superiore tendono a interessare persone che si sovraccaricano troppo di responsabilità (pro­fessionali o familiari) e tendono quindi a “in­grossare” le spalle per sopportare i grandi pesi.

Come prima regola, bisogna cercare di bere almeno 1,5 litri di liquidi al giorno, anche sotto forma di tisane, succhi non zuccherati, centrifugati naturali. Inoltre,si deve sostituire il sale marino bianco (cloruro di sodio) con il sale rosa himalayano (nei negozi di cibi naturali): non è stato privato di sali minerali importanti per il metabolismo (magnesio, manganese, potassio) e ha una spiccata azione drenante.

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Tisane depurative in primavera

tisana depurativa

La disintossicazione dei tessuti epatici nella stagione primaverile è la più importante dell’anno, e per tutto l’anno porta numerosi benefici. Rigenerarsi! Questo è il motto che dovrebbe accompagnarci in questi mesi che anticipano la calda stagione. Durante que­sto periodo l’energia del rinnovamento pervade tutta la natura, e dunque anche il nostro corpo in essa collocato e da essa governato. Organi e tessuti partecipano attivamente, e non passivamente come spesso si intende, a questo processo di rinascita;

 l’organo che è maggiormente reattivo, e che ne trae maggior beneficio in termini di progressi depurativi, è il fegato; con relative vie biliare e  l’annesso pancreas. La primavera, ed in particolare il mese di Apri­le, offre una molteplicità di erbe e radici i cui estratti agiscono da toccasana proprio su que­sti organi dalle finzioni vitali. Le tossine accu­mulate con l’assunzione di farmaci chimici, e quelle derivanti da cattiva alimentazione, rappresentano il principale ostacolo alla rigenerazione cellulare. Per riattivare nel modo migliore tutte le funzioni dell’organismo, è fondamentale una giusta alimentazione supportata dall’assunzione di estratti, gemmoderivati o tinture madri di piante quali il carciofo, l’asparago, il boldo, il tarassaco, il cardo mariano e tante altre ancora.

Contro la fame compulsiva c’è monga waratah

Per tante persone in sovrappeso, mangiare è un’irresistibile fonte di piacere, in grado di “consolare” dalle frustrazioni, dalla solitudine e dallo stress della vita quotidiana, al punto da costituire una vera e propria dipendenza. Il cibo rischia così di trasformarsi in una sorta di “droga”, non percepita come pericolosa e difficile da con­trollare, anche perché facilmente reperibile e sempre a por­tata di mano. Basta infatti aprire il frigorifero o la dispensa della cucina per appagare immediatamente la “voglia di coccole” o di rassicurazione nascosta dietro la fame nervosa.

Il problema è inoltre associato a stati di insicurezza, fragilità di carattere e scarsa fiducia in se stessi, che ren­dono più difficile prendere coscienza della situazione e de­cidere di cambiare. Un grande aiuto per combattere la dipendenza da cibo e ridurre la tendenza a comportamenti alimentari squilibrati e compulsivi è offerro da Monga Waratah, un rimedio floreale molto utilizzato in Australia come supporto ai trattamenti contro le dipendenze di qualunque tipo (fumo, alcol, cibo o droghe) e come “supporto” nei regimi alimentari dimagranti.

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Torna di moda la camomilla

Messa in ombra dalle molte erbe in uso oggi nella fitoterapia, torna a far parlare di sé la camomilla, l’antico rimedio per prendere sonno, per calmare gli animi agitati, per attenuare crampi e dolori mestruali. La camomilla torna in auge dopo che un recente studio, condotto con analisi avanzate, ne ha evidenziato le proprietà curative.

La ricerca sugli effetti metabolici della camomilla, pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, è stata condotta su un campione di quattordici volontari, sette uomini e sette donne, che per due settimane consecutive hanno bevuto cinque tazze di camomilla al giorno.Per sei settimane sono stati raccolti dei campioni di urine, iniziando due settimane prima dell’inizio dell’assunzione di camomilla e proseguendo nelle due successive. Il profilo dei metaboliti presenti è stato rilevato usando la spettroscopia a elevata risoluzione insieme con metodi chemiometrici.

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Griffonia bruciagrassi scacciafame

griffonia

I semi maturi della griffonia contengono grandi quantità di 5-HTP (5-Idrossi triptofano), un diretto precursore del neurotrasmettitore serotonina, uno dei principali mediatori e regolatori del tono dell’umore, del sonno e della fame. Gli estratti di questi semi sono quindi usati in caso di ansia, depressione, insonnia e fame nervosa. Nella medi­cina popolare africana è impiegata come afrodisia­co e nei disturbi gastrointestinali.

La forma più concentrata dell’estratto di griffonia è l’estratto secco, in genere titolato al 10-20% di 5-HTP. Esistono anche forme con maggiore concentrazione, per esempio al 97-98%, ma queste sono destinate a un impiego sotto controllo medico. I semi della Griffonia simplicifolia, grazie al loro contenuto di 5-HTP, placano la fame nervosa, spesso legata a stati depressivi e ansiosi, e caratterizzata da uno smodato desiderio di carboidrati che, se in eccesso, portano a sovrappeso.

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Bagno anticellulite e antigrasso

Le essenze floreali non si usano solo per risolvere problematiche emotive o caratteriali: possono essere usate anche nei trattamenti dimagranti sfruttando un aspetto che il medico spagnolo Ricardo Orozco chiama principio transpersonale, vale a dire il tipo di energia espressa da un determinato fiore, il suo campo d’azione. Così ad esempio, se l’azione del fiore Chicory si esprime nel campo del trattenere, possiamo usare questo fiore ogni volta che abbiamo un problema di ritenzione idrica, sia immergendoci in un bagno ai fiori sia preparando una crema perso­nalizzata.

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Bruciagrassi naturali ovvero dimagranti benefici

I dimagranti naturali, utilizzati con i tempi e le modalità giuste, sono un utile aiuto per ritrovare e per mantenere nel tempo il peso forma, soprattutto se accompagnati da un minimo di attività fisica e da qualche “correzione” nello stile alimentare. Ma la scelta di un dimagrante naturale deve avvenire sempre in maniera mirata e ponendosi alcune domande. In che condizioni si trova il mio metabolismo? Qual è la distribuzione tra massa grassa e massa magra? Quali sono gli obiettivi da raggiungere? Sono solo alcuni dei principali fattori da tenere in considerazione prima di scegliere e assumere un integratore bruciagrassi.

Quindi se il tuo peso è di circa 3 chili superiore al peso forma, noterai che:

  • non sei necessariamente in sovrappeso ma ti senti “pesante”;
  • avverti gonfiori sparsi in alcuni punti del corpo, ma soprattutto nella zona addominale;
  • la funzionalità intestinale è regolare, ma le evacuazioni non sono superiori a una al giorno.

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Dimagranti naturali

I dimagranti naturali sono gli integratori, i cibi freschi e i succhi che funzionano senza nessun effetto collaterale. E ti tolgono fino a 10 chili. Tutti i farmaci dimagranti, così come le diete rigide, non sono mai il sistema ideale per perdere peso. Ce lo conferma l’Agenzia Italiana del Farmaco che, dopo un lungo iter di valutazio­ne, a gennaio ha deciso di ritirare dal mercato le pillole a base di sibutramina, il più famoso farma­co dimagrante in circolazione.

Gli effetti pericolosi di questo farmaco superano di netto i suoi reali benefici: infatti la sibutramina riduce la fame modificando la chimica del cervel­lo in modo simile agli antidepressivi, ossia aumentando i livelli di noradrena­lina e serotonina e creando nell’organismo una sorta di dipendenza. L’aumen­to dei livelli di noradrenalina e seroto­nina è però responsabile dell’aumento della pressione arteriosa, di tachicardia, insonnia, cefalea, aritmie.

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I tè verdi giapponesi: elisir antietà

In Oriente, e soprattutto in Giappone, bere il tè verde è un’abitudine molto diffusa perché è una bevanda dalle mille proprietà benefiche; proprio per questo, il suo consumo si sta diffondendo anche in Italia. Del resto, le miscele a base di tè verde sono un’autentica miniera di antiossidanti e di minerali, in grado di stimolare il metabolismo e di bruciare i grassi; in più, grazie alle sue proprietà diuretiche, permette all’organismo di drenare in fretta le scorie e le tossine e di eliminare ritenzione idrica e gonfiore.

Il tè verde, a differenza di quello nero, non è fermentato; quello giapponese viene cotto al vapore in modo da mantenere intatte le sue proprietà. Vediamo insieme quali sono le principali varietà di tè verde giapponese.

Il gyokuro è considerato una dei migliori tè verdi al mondo, ed è ottenuto grazie ad una particolare lavorazione che inizia tre settimane prima della raccolta; in questo modo si ottiene un infuso dal colore verde brillante, molto ricco di vitamina C e dal retrogusto dolce, tutte caratteristiche che lo rendono perfetto come tè da fine pasto o per un intervallo pomeridiano.

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Contro le abbuffate da tristezza c’è Yerba santa

fame di dolci

Perché è così facile ingrassare quando si è depressi? Le cause sono molte, primi fra tutte la  valenza consolatoria del cibo e dei dolci, che quasi sempre donano una sensazione di conforto “solido” e immediato alla tristezza. Il cibo, infatti, non ha soltanto una funzione nutritiva: sedersi a tavola davanti a un piatto invitante, aprire una generosa confe­zione di dolci o di gelato, sgranocchiare caramelle e cioccolatini trasmette un’istintiva sensazione di piacere e soddisfazione, tanto più apprezzata e “giustificata” quanto più ci si sente ma­linconici e giù di morale.

È questo il motivo per cui tante persone, nei momenti di de­pressione, tendono a mangiare troppo, come per cercare nel cibo una sorta di veloce “risarcimento” alle difficoltà del quoti­diano. Consolazione di breve durata, però, che si scontra subi­to con la sgradita realtà del sovrappeso, tuf­fandoci in un perverso circolo vizioso. Che fare, allora, per spezzare questa “cappa” pesante che toglie energia e spegne ogni voglia di vivere?

Un aiuto validissimo per superare gli stati di tristezza, sconforto e demoralizzazione causa di tante abbuffate e crisi bulimiche è costituito da Yerba Santa, un rimedio floreale californiano considerato un autentico balsamo del cuore,  in grado di  risollevare l’umore e prevenire quin­di alla radice lo stimolo della “fame compensativa“. L’essenza permette anche di sbloccare l’apatia e la mancanza di energia.

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Consigli pratici per abbassare colesterolo e trigliceridi in poco tempo!

ridurre trigliceridi

Correggendo la dieta per una  sola settimana e assumendo gli estratti di gemme che “sgrassano” il circolo, inizi a dimagrire e ti sgonfi subito. Nel nostro corpo, i trigliceridi rappresentano la principale componente del tessuto adiposo. Questo tessuto costituisce un importante riserva di energia e agisce come una barriera pro­tettiva nei confronti (per esempio) delle elevate temperature. I trigliceridi o derivano da cibi ricchi di trigliceridi o sono sintetizzati dal fegato a partire da aminoacidi e glucosio; se sono in eccesso ci sentiamo pesanti e gonfi.

Ridurre i trigliceridi nel sangue è un obiettivo semplice da raggiungere, poi­ché i trigliceridi alti dipendono spesso dal tipo di alimentazione e quindi posso­no essere “corretti” rivedendo la dieta, con importanti benefici su linea e salute. Gli alimenti a più elevato contenuto di trigliceridi sono rappresentati da: margarina, burro, strutto (contenuto anche in molti prodotti del panificio), lardo, salumi e carni, latte intero e formaggi stagionati. Per ridurre i trigliceridi non bisogna mangiare questi alimenti più di 2 volte alla settimana. Per una cura d’urto, eliminali del tutto per 7 giorni.

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