Dimagrire con la dieta biologica

Per dimagrire non è necessario seguire una dieta drastica a base di cibi poco invitanti, si può perdere peso anche mangiando cibi biologici e, quindi alimenti sani coltivati senza l’apporto di prodotti chimici che possono danneggiare l’organismo.

Gli alimenti biologici sono prodotti dell’orto coltivati senza l’uso di ammendanti chimici, quindi perfettamente naturali che, in virtù di ciò, fungono da disintossicanti per il nostro organismo, che in questi modo, è in grado di beneficiare di tutti i nutrienti contenuti in quei cibi.

La dieta biologica dovrebbe essere a base principalmente di frutta e verdura, ma anche di riso, pasta e formaggi, tutti cibi con pochi grassi e zuccheri, ma da integrare, comunque, all’assunzione di molta acqua e a un po’ di leggera attività fisica giornaliera, come una camminata a passo veloce o una corsa di una decina di minuti.

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Metabolismo, come cambia la forma fisica

È il metabolismo che ci permette di lavorare sul nostro peso. Prima di metterci a dieta bisogna però riflettere sulla forma del nostro corpo e dedurre quindi come lavora il nostro organismo. È pigro, è veloce? Ci sono persone magrissime, che non hanno mai fatto la dieta in vita loro e persone invece che ingrassano con uno sguardo. Che ingiustizia! Sulla base di quest’ analisi si può iniziare a capire come impostare la propria dieta.

Hanno riflettuto sulla forma del corpo due esperti, con deduzioni differenti.  Il primo è Rosalba Pagano, che nel suo testo Magri e in forma per sempre (Red Edizioni), ha svelato alcuni segreti del metabolismo, distinguendo tra stenico e astenico.

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Alimentazione: a Milano arrivano i “distributori della salute”

Da qualche giorno a Milano sono entranti in funzione i primi 15 “distributori della salute“, che permetteranno ai passanti di consumare spuntini virtuosi fuori pasto come spremute, frutta, barrette di cioccolato, yogurt, frullati, tè verde, merendine con i cereali, sandwich farciti con le verdure, e centrifugati di frutta.

Guerra aperta, dunque, agli snack ipocalorici, alle bibite gassate e ai tramezzini pieni di conservanti. I dispenser saranno posizionati in punti strategici della città, come le scuole e i parchi. L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano e dalla Fondazione Umberto, e ha l’ambizione di migliorare le abitudini alimentari soprattutto dei più giovani.

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Migliorare il metabolismo con la dieta ricca di iodio

Chi soffre di carenza di iodio può andare incontro ad qualche problema nel funzionamento della tiroide, in quanto questo minerale è essenziale per il corretto lavoro della ghiandola; con un corretto apporto di iodio, tutto l’organismo riceverà dei benefici, compreso il metabolismo che così potrà funzionare meglio.

Una dieta ricca di iodio, è in grado di prevenire diversi disturbi, come stanchezza, aumento di peso e depressione, oltre a regolare il livello di colesterolo nel sangue e a migliorare il metabolismo.

L’apporto di iodio giornaliero consigliato è di 1,5 grammi al giorno, avendo cura di non superare questa dose per non andare incontro ad altri disturbi anche piuttosto gravi; se però soffrire di pressione alta o di altre patologie, è meglio consultare il proprio medico prima di intraprendere l’integrazione. L’eliminazione dello iodio dall’organismo avviene soprattutto per via urinaria.

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Colesterolo, un aiuto dal pomodoro

Il pomodoro è un alleato prezioso contro il colesterolo e la pressione alta. Il merito è del licopene, un potente antiossidante di cui il pomodoro è particolarmente ricco, e che aumenta la sua efficacia se viene cotto. A sostenerlo, è una ricerca dell’Università di Adelaide, in Australia, pubblicata su “Maturitas”.

Il team di esperti, infatti, ha scoperto che il licopene, assunto nella misura di 50 grammi di concentrato di pomodoro al giorno o 1 litro e mezzo di succo, ha lo stesso potere delle statine nel controllo dell’ipercolesterolemia e dell’ipertensione.

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Integratori, stop a quelli dietetici “fai da te”

Gli integratori dietetici “fai da te”, che promettono risultati eclatanti, a costo zero e in pochissimo tempo, possono far male alla salute. A lanciare l’allarme sono i medici di famiglia italiani, riuniti a Chia (Cagliari) in occasione del Congresso Nazionale dell’AIMEF. Il rischio principale che deriva dall’uso di questi prodotti, è rappresentato da problemi cardiovascolari, tra cui l’ictus o l’infarto del miocardio.

Bisogna diffidare, infatti, degli integratori alimentari che garantiscono dimagrimenti rapidi e indolori, sebbene molti dei prodotti in circolazione sulla rete non agiscano sulla massa grassa, ma sulla perdita d’acqua.

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Il caffè aiuta a prevenire il tumore alla prostata

Per tutti gli amanti del caffè è in arrivo un’ulteriore prova delle proprietà benefiche di questa bevanda: secondo uno studio di un’equipe di ricercatori dell’Università di Harvard, il consumo abituale di caffè sarebbe in grado di ridurre il rischio di insorgenza di cancro alla prostata.

Una buona notizia che va ad aggiungersi a quella resa nota da uno studio svedese dei giorni scorsi, vale a dire che il caffè sarebbe utile anche per prevenire il tumore al seno. Per quanto riguarda lo studio americano, l’equipe di medici si è avvalsa di una ricerca condotta su circa 50mila uomini e durata 20 anni.

Gli uomini coinvolti nella ricerca hanno riferito, per tutta la durata dello studio, le loro abitudini giornaliere sull’assunzione di caffè; dai risultati è emerso che bere almeno 6 tazzine di caffè al giorno riduceva del 60% la possibile insorgenza di tumore alla prostata; un 60% che diventava un 30% se le tazzine erano solo tre.

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Pancia piatta? Con i broccoli e le banane

Il girovita è il tuo tormento? I broccoli e le banane sono alleati preziosi contro il gonfiore addominale e il meteorismo, ma anche contro le infiammazioni croniche come il morbo di Crohn. Il merito è delle fibre solubili, che svolgono un’azione benefica nei confronti della flora batterica intestinale, favorendo l’evacuazione e lo svuotamento addominale.

Il morbo di Crohn è una patologia infiammatoria cronica intestinale. Le cause non sono del tutto note, tuttavia si tratta di una malattia che, al pari della colite ulcerosa, rienta nel gruppo delle patologie autoimmuni dell’intestino e sarebbe provocata da una risposta eccessiva del sistema immunitario a contatto con agenti ambientali, infettivi e dietetici.

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Oggi è Giornata europea per la lotta all’obesità

Quella di oggi non è una giornata come tutte, non è un semplice sabato di fine maggio perfetto per riposarsi e magari iniziare a prendere qualche raggio di sole. Oggi, antenne aperte, è il momento giusto per informarsi e prendersi cura della propria salute. Si celebra, infatti, la Giornata europea per la lotta all’obesità. Parliamo spesso di chili e sovrappeso, di alimentazione corretta e di stile di vita, ma i numeri continuano a essere sconfortanti: un quarto dei bambini a 9 anni è già grasso, così come il 42% dei nostri connazionali ha qualche chilo di troppo, il 32% è in sovrappeso e l’11% obeso.

Tradotto in numero, significa che ci sono 4.700.000 persone obese. Ma la cosa che più preoccupa sta nel fatto che nonostante le campagne informative e i progetti educativi, le stime da tre anni non danno alcun segno di miglioramento, almeno secondo il Sistema di sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

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Colon irritabile, un aiuto dalla menta piperita

La menta piperita potrebbe essere un’alleata preziosa per alleviare i sintomi del colon irritabile. A sostenerlo, è una ricerca dell’Università di Adelaide, in Australia pubblicata sulla rivista “Pain”. Secondo gli esperti, infatti, il consumo di menta piperita aiuterebbe a ridurre il gonfiore addominale e a lenire i dolori intestinali.

La sindrome del colon irritabile è un disturbo abbastanza diffuso, tanto che se soffre mediamente il 25% della popolazione mondiale. Si tratta di un disordine funzionale gastrointestinale, la cui origine non è di facile individuazione. Tradizionalmente, infatti, la sindrome del colon irritabile o IBS (Irritable Bowel Sindrome) è una diagnosi di esclusione.

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Kiwi, per il pieno di antiossidanti

Il kiwi è un alleato prezioso per la nostra salute, per i suoi innumerevoli benefici. Diversi studi, infatti, hanno messo in evidenza la sua importanza nell’alimentazione, e una ricerca condotta di recente da un gruppo di esperti della Teikyo University di Tokyo, ha dimostrato come sia tra i frutti più ricchi di antiossidanti e polifenoli. Senza contare le spiccate capacità immunostimolanti.

Il kiwi, infatti, è una fonte eccezionale di vitamina C, superiore addirittura al limone, all’arancia e al pompelmo, ma all’appello non mancano anche la vitamina E e importanti sali minerali come il ferro, il rame e il potassio. Svolge anche un’azione diuretica e aiuta a regolarizzare l’intestino. I kiwi, inoltre, hanno un ulteriore merito, essendo una pianta raramente aggredita dai parassiti, i frutti immessi sul mercato sono quasi sempre indenni da fitofarmaci, come capita invece per l’uva o per le pesche.

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Colesterolo: un aiuto dal carciofo

Il carciofo è un prezioso alleato della salute, combatte il colesterolo e aiuta a prevenire infarto e ictus, rigenerando il fegato. I carciofi, infatti, sono tra gli alimenti più efficaci per disintossicare l’organismo, grazie alle loro proprietà depurative, diuretiche e anti-colesterolo.

Uno studio condotto recentemente, inoltre, ha dimostrato come il carciofo, oltre a ridurre il colesterolo e la sintesi degli acidi grassi da parte delle cellule del fegato, è in grado anche di trasformare il colesterolo circolante in acidi biliari, che poi vengono eliminati dall’organismo. E’ stato esaminato un gruppo di persone che hanno assunto 2 grammi di estratto secco di carciofi titolato in acido caffeilchinico, ed è emerso come i livelli di colesterolo cattivo fossero diminuiti del 18,5%.

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Una dieta ricca di potassio contro l’ipertensione

Pressione alta? Per correre ai ripari ci vuole il potassio. È questo il consiglio di un gruppo di ricercatori italiani della Società Italiana per l’Ipertensione Arteriosa ha ben pensato di aumentare le dosi di questo sale nella dieta per curare l’ipertensione. Ovviamente non è molto complicato e non è necessario prendere integratori particolari (almeno non nei casi meno gravi), basta abbondare in banane e in legumi. Ma come mai? Il segreto sta nella sua capacità di favorire il riassorbimento del sodio.

Chi soffre di pressione alta sa bene che deve evitare di mangiare salato, perché è noto che il sodio è il nemico numero uno di questa patologia. Bilanciare in questo modo i due componenti può davvero cambiare la vita di molte persone. Ha, infatti, commentato così Pasquale Strazzullo, direttore dell’Unità di Medicina Interna, Ipertensione e Prevenzione Cardiovascolare dell’università Federico II di Napoli e autore dello studio:

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Lo snack ideale sono i pistacchi

Spesso più che per fame, si mangia per noia. È abbastanza normale impegnare il tempo vuoto o magari prendersi una pausa in ufficio con la scusa di uno snack per riprendere le forze. Ma cosa mangiare? Tutti dietologi sostengono che la merenda ideale sia un frutto, ma quanti sono quelli che a metà mattina mangiano una mela, una banana o qualche chicco d’uva? È più facile bere un caffè e mangiare uno snack confezionato.

I ricercatori dell’università della California sostengono che sia meglio, se proprio dovete mangiar salato, preferire i pistacchi ai classici salatini. Regola che vale anche durante l’aperitivo. Per giungere a questa tesi c’è stato uno studio: hanno preso due gruppi di persone. Il primo ha seguito una dieta equilibrata per 3 mesi, con un’integrazione di 75 pistacchi al giorno (circa 240 calorie), gli altri invece avevano 60 grammi di salatini (circa 220 calorie).

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Dieta contro la colite? Vietato il fai-da-te

Quante volte le persone decidono di fare la dieta per curare un disturbino? Il più diffuso è la colite spastica (almeno nell’immaginario collettivo). Un classico è eliminare alcuni cibi dalla propria alimentazione, magari improvvisare una dieta e una terapia fai-da-te assumendo farmaci e probiotici. In realtà l’auto-diagnosi non è mai una scelta saggia perché gonfiori, dolore addominale, stipsi o diarrea possono manifestarsi in modo ciclo e non è detto che sia colite. Intanto però che succede? Che ci siamo privati di alimenti importanti.

A sostenere questa tesi è Alessandro Armuzzi, gastroenterologo del complesso integrato Columbus-Università Cattolica di Roma, intervenuto durante Digestive Disease Week (DDW) di Chicago.

In realtà colite spastica non vuol dire nulla: nella maggior parte dei casi si tratta di sindrome del colon irritabile, un problema che affligge due italiani su dieci, che troppo spesso si affidano a diagnosi e rimedi fai da te.

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Super succo di frutta contro le malattie cardiache

Ci sono tanti succhi di frutta, alcuni naturali, altri con aggiunta di vitamine. Ci sono i mix esotici e quelli tradizionali. Per la nostra salute, però, secondo un gruppo di ricercatori francese esiste un eccellente elisir.  Quale? Un super-succo di frutta con all’interno 13 componenti diversi, piacevole da bere e potente nel ridurre il ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus.

Ma cosa contiene? Nel mix ci sono mele, mirtilli, uva, fragole e poi l’aggiunta d’ingredienti un po’ meno tradizionali e ovviamente noti: l’acerola, molto più ricca di vitamina C rispetto all’arancia, il lingoberry e l’aronia melanocarpa, una bacca colore rosso-blu che ricorda un po’ il mirtillo. Non vi preoccupate, anche il sapore è gradevole, non troppo dolce e dissetante.

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Piselli freschi o secchi: calorie e valori nutrizionali a confronto

I piselli sia che siano freschi, secchi o surgelati rappresentano senza dubbio un alimento dalle formidabili qualità nutrizionali. Prima di esaminare le proprietà dei piselli diamo un’occhiata ai valori nutrizionali contenuti in 100 grammi di prodotto.

Per ogni 100 grammi di prodotto, le calorie dei piselli sono pari a 77, cosa che li rende un forte serbatoio energetico per l’organismo. La quantità di acqua, contenuta nei piselli, è pari a 76 grammi/100 grammi, mentre le proteine sono 7 grammi/100 grammi. Infine, i piselli sono molto ricchi di fibre, presenti in grammi 5-6.

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Tagliare grassi dalla dieta può accorciare la vita

A volte non si sa proprio cosa mangiare. Ci sono giornate che si apre il frigorifero senza pensare, giornate che qualsiasi cosa va bene purché sia leggero e pronto, convinti in questo modo di tagliare le calorie e risparmiare in salute e tempo. Purtroppo non è così. Anche bandire i grassi dalla dieta non fa bene. E con bandire, non significa non pranzare nei fast food, ma preferire il latte magro o scremato o lo yogurt con lo 0,001% di grassi.

Secondo i ricercatori delle Università del Texas – Health Science Center San Antonio Barshop Institute for Longevity and Aging Studies, e l’Università del Colorado (Usa) tagliare i grassi può essere dannoso proprio come mangiarne in eccesso. E per giungere a questa tesi, hanno eseguito una ricerca su 41 topi geneticamente modificati in procinto di perdere peso.

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