Mangiare meno aiuta la vista

 

Un vecchio detto dice “aver più fame che bocca” e mette in relazione la propria voglia di mangiare con il reale appetito. La vista a volte ci inganna: vediamo piatti succulenti, cui è difficile dire di no, pietanze che sembrano così leggere ma che si rivelano davvero impegnative da digerire. Ma quella che abbiamo è davvero fame o solo il piacere di deliziare le nostre papille gustative?

Per avere una vista migliore e non farsi ingannare, la soluzione è mangiare meno. Lo sostengono i ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Cnr e della Scuola normale superiore di Pisa che hanno scoperto davvero una cosa interessante. Esiste una relazione tra la quantità di cibo ingerito e la plasticità del cervello.

Con plasticità del cervello s’indica la capacità della nostra testa di reagire agli stimoli. È come se una dieta più light lo rendesse più veloce nel funzionamento e di conseguenza migliorasse la vista, ma anche la memoria. Il team del professor Maffei ha svolto uno studio su un gruppo di cavie, alimentate a giorni alterni, e impegnate in circuiti visivi. Maria Spolidoro, prima autrice del lavoro, ha commentato:

La plasticità è una caratteristica tipica dei cervelli giovani, nelle prime fasi di sviluppo e si riduce durante l’età adulta. Attraverso test specifici abbiamo notato, al contrario, che seguendo questo particolare regime alimentare, la plasticità cerebrale aumentava.

Non si parla, ovviamente, di far digiunare le persone. La mancanza di cibo non aiuta per nulla, anzi causa stress e deficit dell’attenzione, ma stabilire una dieta con il giusto apporto calorico e tutte le sostanze nutritive fondamentali, senza esagerare. Inoltre, se cibo e alimentazione sono così collegate, la realizzazione di una dieta speciale può essere utilizzata anche come terapia riabilitativa dopo un ictus o un’ischemia. Questo potrebbe essere il futuro e proprio questo dovrebbe farci pensare che siamo in tempo per darci delle regole sane a tavola.

[Fonte: Corriere]

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