Perdere i chili delle feste con green essence

C’è chi a gennaio si ritrova con un paio di chili in più o chi addirittura è ingrassato in maniera vistosa. Qualcuno si vede invece gonfio, con l’intestino pigro e qualche problema digestivo, oppure con la pelle improvvisamente fiorita, piena di brufoli, eruzioni o sfoghi pruriginosi… Sono queste le più comuni conseguenze degli eccessi alimentari natalizi, in genere sottovalutati fino alla “resa dei conti” con la bi­lancia e con lo specchio. Non è facile, per l’orga­nismo, smaltire l’accumulo di tossine e scorie metaboliche causato dall’abuso di carni, grassi, fritti, insaccati, intingoli, zuccheri e bevande al­coliche e che, oltre a provocare l’aumento di peso, rallenta il metabolismo ostacolando il “lavoro” degli organi emuntori: fegato, reni e pelle.

Un ottimo rimedio per attivare il processo di auto-depurazione è costituito da Green Essence, una particolare miscela di erbe aromatiche au­straliane dall’azione drenante e purificatrice, in grado di favorire l’eliminazione delle tossine in eccesso, migliorare il ricambio, combattere i ri­stagni e risvegliare il metabolismo, con un gene­rale effetto tonificante e rivitalizzante. Il rimedio rinforza il “terreno” individuale e lo rende meno vulnerabile all’attacco di virus, fun­ghi e parassiti, protegge l’intestino prevenendone le fermentazioni – causa frequente di tensione e gonfiori addominali, così come di candidosi – e si dimostra un buon coadiuvante in caso di riten­zione idrica. Quando è utile:

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Miglio, calorie e valori nutrizionali

L’origine del miglio è piuttosto discussa, ma pare che si sia diffuso dalle Indie orientali per poi passare in Cina e successivamente in tutta l’Asia e in Africa, per poi arrivare in Europa; in ogni caso, secondo gli storici, il miglio fu il precursore di tutti i cereali: pare infatti che raccolto allo stato selvaggio, sia stato il nutrimento dell’umanità fino alla scoperta dell’aratro. Del resto molte fonti storiche testimoniano che grandi quantità di miglio sono state immagazzinate per sfamare la popolazione nel corso dei secoli.

Esistono diverse qualità di miglio, che vengono consumate dopo aver subito un processo che si chiama decorticazione che serve ad eliminare gli strati non commestibili dei chicchi; ogni chicco di miglio contiene amido, sostanze minerali, vitamine del gruppo A e B, acido salicilico, lecitina e colina. Il miglio apporta all’organismo carboidrati, grassi, proteine e amminoacidi che stimolano la produzione di cheratina; come il riso, anche il miglio è privo di glutine e quindi è particolarmente adatto a chi soffre di celiachia.

Questo cereale possiede proprietà depurative, equilibranti, lenitive, ricostituenti e vitalizzanti, e ciò lo rende un alimento consigliato in caso di affaticamento fisico e psichico, in presenza di ulcera gastrica e di problemi digestivi; essendo ricco di acido salicilico migliora le funzioni di milza e pancreas, sostiene l’organismo e rafforza i denti, le unghie e i capelli.

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Bruciare più grassi con i funghi

dimagrire con i funghi

Anche in pieno inverno non è difficile trovare dall’ortolano i funghi, che sono una vera e propria miniera di sostanze preziose per il metabolismo: apportano proteine vegetali (simili a quelle dei legumi), glucidi, lipidi, sali minerali (tra cui calcio, fosforo, magnesio, silicio, ferro, rame e manganese) e vitamine (tra cui A, B1, B2, C, PP); contengono inoltre enzimi e sostanze odorose responsabili del loro aroma inconfondibile, pigmenti, resine e buone quantità di fibre, utili per conservare attivo l’intestino.

I funghi sono anche al centro di numerosi studi che ne hanno evidenziato le proprietà antivirali, antibatteriche e immunostimolanti che hanno come effetto ultimo quello di accelerare il metabolismo e la sua capacità di “bruciare” grassi e calorie. Tra le sostanze che sarebbero responsabili di tali effetti, ci sono la chitina (una fibra anti stipsi) e l’eritadenina, un aminoacido capace di abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue.

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Tornare in forma dopo le feste con le tisane depurative

Finalmente terminato il periodo di eccessi alimentari inevitabilmente legati alle feste, si fa strada in molti il proposito di buttare giù quei due-tre chiletti di troppo messi su a causa di tutti i cibi ipercalorici che nelle scorse settimane hanno fatto la propria comparsa sulle nostre tavole.

Spesso però più che perdere peso, dopo le festività si rende necessario “sgonfiarsi” e purificarsi; obiettivo questo facilmente raggiungibile sia attraverso il ritorno ad un’alimentazione più equilibrata, sia attraverso il consumo della bevanda benefica per eccellenza, ovvero la tisana. Per questo motivo oggi vogliamo darvi la ricetta per realizzarne ben tre: una depurativa, una diuretica e una digestiva. Vediamole:

Tisana depurativa all’ortica (utile per eliminare le tossine)

Ingredienti

5 g di foglie d’ortica;

5 g di foglie di carciofo;

5 g di foglie di piantaggine;

1 litro di acqua.

Procedimento

Mettere tutte le foglie a bollire dentro l’acqua per un paio di minuti, quindi lasciate intiepidire e filtrate.

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Esercizi addominali per perdere la pancia dopo le feste

esercizi addominali

Fare gli esercizi addominali è un ottimo modo per tonificare la pancia un po’ “rilassata” dopo le feste di Natale; ovviamente, gli esercizi addominali da soli non riescono a bruciare tutte le calorie necessarie per ritrovare la forma fisica, e quindi è necessario abbinarli ad una corretta alimentazione.

I muscoli addominali sono: il retto addominale, che è situato sulla parte anteriore dell’addome e che va dallo sterno al pube, e sostiene gli organi contenuto nell’addome, l’obliquo esterno che va dalla parte inferiore della gabbia toracica alle creste iliache, l’obliquo interno, che si trova nella stessa posizione di quello esterno ma ha le fibre dirette nel senso opposto, il trasversale dell’addome che si trova sotto ai due obliqui, e il quadrato dei lombi che è composto da due muscoli che si trovano ai lati della colonna vertebrale e che aiuta gli altri muscoli addominali ad espletare le loro funzioni.

Attenzione, però; come dicevamo all’inizio dell’articolo, fare gli addominali non serve a niente se non sono coadiuvati da un buon regime alimentare, perché si possono anche avere anche addominali grandi  forti, ma se sono nascosti da uno strato di grasso, sembreranno sempre e solo pancia, a meno di non eliminare il grasso con un’alimentazione ipocalorica. In ogni caso, svolgere esercizi addominali è importante perché stabilizzano il corpo e la bassa schiena e aiutano ad avere una buona postura; inoltre, sostengono la regione lombare e fanno diminuire il mal di schiena.

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Come perdere 2 chili dopo le feste con la dieta leggerezza

dieta leggerezza

Finite le Feste la dieta per perdere qualche chilo di troppo divie­ne l’obiettivo dei molti italiani che non sono riusciti a resiste­re alle leccornie delle tavole, che hanno portato un aumento di peso mediamente di oltre due chili. La stima è di Coldiretti, secondo cui durante le feste di fine anno sono state assunte in media 15mila-20mi­la chilocalorie in più per l’effetto combinato del maggior consumo di cibi calorici abbinato a bevande alcoliche e della rinun­cia ad alimenti come frutta e verdura.

Ma i nutrizionisti tran­quillizzano: per rimettersi in ri­ga cominciamo  adottando una «dieta leggerezza». Frutta e verdura in grande quantità, un piatto di pasta o riso al giorno (perché non è vero che i carboidrati fanno ingrassare, ma sono anzi fonda­mentali per il corretto funziona­mento dell’organismo) e pesce invece della carne. A spumante e liquori, e soprattutto ai dolci, bisogna invece rinunciare, mentre è «concesso» 1 bicchiere di vino ai pasti.

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Tempeh, ovvero la carne di soia

tempeh

Il tempeh, meglio conosciuto come carne di soia, è un alimento ricavato dai fagioli di soia gialla, molto diffuso in tutto il sud est asiatico, in particolare Indonesia. Il tempeh si ottiene per fermentazione, un processo che conserva tutte le qualità nutrizionali dei fagioli di soia ovvero vitamine, fibre alimentari e proteine, tanto che di quest’ultime ne contiene la stessa percentuale della carne di vitello.

Per preparare il tempeh è necessario ammorbidire, triturare e  cuocere parzialmente i fagioli di soia; dopodiché va aggiunto un fungo fermentante e un composto a base d’aceto e poi fatto fermentare per 24 ore ad una temperatura di 30°C. Dopo il processo di fermentazione il tempeh apparirà come un solido in cui i fagioli di soia sono attaccati tra di loro.

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Quinoa, ottima fonte di carboidrati e proteine

Quinoa

La quinoa (Chenopodium quinoa) è un vegetale coltivato da millenni dalle popolazione andine che le hanno dato l’appellativo di grano madre; non a caso è comunemente considerata un cereale, pur essendo in realtà affine a spinaci e barbabietole (appartengono tutti e tre alla famiglia botanica delle Chenopodiaceae). L’intera pianta (foglie, fusto e semi) è utilizzata a scopi alimentari, ma ad avere sempre maggiore diffusione sulle tavole di tutto il mondo sono in realtà i semi, consumati soprattutto da chi segue diete di tipo vegetariano e macrobiotico.

I semi di quinoa rappresentano infatti un alimento ad alto valore nutritivo poichè contengono oltre il 60% di carboidrati e il 13% di proteine ad alto valore biologico, ossia proteine recanti amminoacidi non sintetizzabili dall’organismo (definiti quindi essenziali) come la lisina. Inoltre, i semi di quinoa costituiscono una buona fonte di sali minerali quali fosforo, potassio, manganese, e, soprattutto, calcio oltre che di vitamine E, C e del gruppo B. Dai semi si ottiene anche un farina utilizzata per la preparazione di pasta e altri prodotti da forno che possono essere consumati dai celiaci dal momento che la quinoa è priva di glutine.

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Hamburger light: per i piccoli e per i grandi

burger light

Tuo figlio storce il naso davanti alla carne? Prova con un hamburger è gustoso, ricco di proteine indispensabili per la crescita e mette più allegria della solita bistecca. Ed è anche light. Conferma la dot­toressa Diana Scatozza, specialista in scien­za dell’alimentazione:

«In media, fornisce tra le 120 e le 130 calorie per 100 grammi. Attenzione, però: questo vale per gli hamburger cucinati in ca­sa, non per quelli dei fast food, che in gene­re sono più ricchi di grassi».

Semaforo ver­de, dunque, per i burger casalinghi: compresi quelli surgelati, che conservano ottime ca­ratteristiche nutritive.

«Possiamo servirli ai nostri figli fino a 4 volte alla settimana, stan­do attenti ad introdurre negli altri pasti il pe­sce e le proteine vegetali dei legumi»

 spie­ga la dottoressa Scatozza. Incuriosita? Vuoi scoprire come cucinare al meglio il piatto di carne più sfizioso? Leggi qui.

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Cottura al vapore: ecco i benefici

cottura al vapore

La cottura a vapore è il metodo più sano e dietetico per preparare i cibi, perché cuociono grazie al calore dell’acqua in ebollizione; inoltre, cuocendo a temperature inferiori a 100° i nutrienti degli alimenti non si disperdono, e mantengono inalterato il loro sapore. A questo va aggiunto il fatto che la cottura al vapore permette di evitare i condimenti, che in ogni caso, viste le basse temperature, non si cuociono, e quindi rimangono più leggeri e digeribili.

Per la cottura a vapore esistono in commercio diverse attrezzature, ma può essere fatta anche utilizzando un qualsiasi recipiente dotato di coperchio a buona tenuta, e usando le scodelle al posto dei cestelli. A prescindere all’accessorio usato per cuocere al vapore, durante il procedimento è opportuno osservare delle piccole accortezze, come fare attenzione che l’acqua non tocchi il cibo, oppure che non ne venga utilizzata troppo poca e che, quindi, evapori durante la cottura.

La cottura al vapore è particolarmente indicata per preparare il pesce e le verdure, perché è in grado di mantenere intatti i valori nutritivi e gli aromi, mentre è meno indicato per le carni che necessitano di una temperatura elevata almeno ad inizio cottura.

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Seitan, ottima fonte alternativa di proteine

Il Seitan è un alimento di origine vegetale che trova largo impiego nella cucina vegetariana e macrobiotica come alternativa alla carne; il seitan si caratterizza infatti per l’elevato contenuto di proteine a fronte di un contenuto davvero modesto di grassi e colesterolo.

Queste ultime caratteristiche, insieme al sapore e all’aspetto gradevoli, lo rendono indicato per qualunque tipo di dieta, non necessariamente vegetariana, finalizzata al mantenimento del peso e alla riduzione dei fattori di rischi per l’insorgenza di patologie cardiovascolari; tuttavia, occorre precisare come non si tratti di un alimento completo dal punto di vista nutrizionale, perchè carente di alcuni amminoacidi essenziali.

Inoltre, il seitan viene ottenuto principalmente dalla lavorazione del glutine di grano tenero e il suo consumo è quindi sconsigliato alle persone affette da celiachia; più precisamente per preparare il seitan si separano le due componenti fondamentali della farina di grano tenero: l’amido e il glutine, quest’ultimo, che rappresenta la parte proteica del grano, viene successivamente bollito in acqua insieme a salsa di soia, sale marino, le alghe e altri aromi.

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Dimagrire dopo le feste: la ricetta extra light delle minitorte di formaggio caprino

formaggio caprino

Archiviate le feste natalizie, ora dobbiamo pensare a perdere quei due o tre chili messi su a causa di pranzi e cenoni troppo abbondanti; come abbiamo spiegato più volte, per farlo non è necessario sottoporsi ad un regime dietetico troppo stretto e soprattutto “triste” e senza gusto, perché il risultato sarebbe quello di abbandonarlo dopo poco tempo e di ricominciare a mangiare di più e peggio di prima.

Per fortuna, infatti, esistono tante ricette light, che pur avendo poche calorie, sono gustose e saporite, come quella che vi illustreremo oggi, ovvero la ricetta delle minitorte di formaggio caprino, degli sformatini veramente deliziosi che contengono solo 75 calorie per porzione.

Minitorte di formaggio caprino

Ingredienti
250 g. di ricotta, 100 g. di formaggio caprino, 5 cl. di panna fresca light, 200 g. di rucola, 40 g. di parmigiano, 2 uova, 5 foglie di basilico, 10 g. di pinoli, burro per ungere gli stampi, sale e pepe.

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Dieta per rinforzare le difese immunitarie (2)

La dieta da seguire per almeno un mese, fornisce 1600 calorie al giorno e aiuta a mantenere un peso stabile. Quali condimenti usare? Condire e cucinare con 3 cucchiai di olio extra vergine al giorno; utilizzare a piacere spezie, erbe, succo di limone; per insaporire i piatti si può usare un cucchiaino di sale al giorno; per dolcificare usare il miele, 2-3 cucchiaini al giorno.

Lunedì:
Colazione: un vasetto di yogurt intero ai frutti di bosco;  un plumcake integrale; una tazza di te verde con un cucchiaino di miele
Spuntino: una spremuta di arance rosse
Pranzo: Vitello con patate; insalata di pomodori
Merenda: verdure crude (carote, finocchi, sedano, ravanelli, peperoni a falde)
Cena: 80gr di spaghetti integrali con olio, aglio e peperoncino; 2 spiedini di pesce con gamberi, nasello, merluzzo; carote crude grattugiate condite con succo di limone; un grappolo di uva rossa

Martedì:

Colazione: una tazza di latte intero con cereali integrali al cioccolato fon­dente; succo di mele; un caffè
Spuntino: 2 kiwi gialli
Pranzo: spezzatino di palombo; insalata di pe­peroni, pomodori, cipolle, roccia, basilico e prezze­molo; 50g di pane inte­grale
Merenda: una tisana ai frutti di bosco con un cucchiaino di miele
Cena: una pizza con verdure grigliate; mace­donia di frutta di stagione con succo di limone

Mercoledì:

Colazione: una brioche non farcita; un cappucci­no con latte parzialmente scremato
Spuntino: una coppet­ta di frutti di bosco con succo di limone
Pranzo: 200g di salmo­ne al cartoccio con prez­zemolo; 2 patate al vapo­re; 2 fette di ananas fre­sco
Merenda: un centrifu­gato di carote
Cena: risotto alla zucca una macedonia di frutta di stagione con succo di limone

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Bulgur, calorie e valori nutrizionali

bulgur

Il bulgur, noto anche come boulghoul, boulgour, bulghur o bulghul, è un alimento molto diffuso in Medio Oriente costituito da frumento integrale sottoposto a un particolare processo di lavorazione: i chicchi di frumento cioè vengono prima cotti al vapore e quindi fatti seccare, per essere poi macinati e ridotti in piccoli pezzetti. Poichè possiede  le stesse caratteristiche nutrizionali del frumento integrale, il bulgur è una buona fonte di fibre, vitamine del gruppo B, fosforo e potassio; inoltre ha, come tutti i cereali integrali, un elevato potere saziante.

Esistono diverse varietà di bulgur distinte in base alla grandezza dei pezzi: i formati più grandi si prestano alla preparazione di minestre, mentre quelli più piccoli sono più adatti per preparare piatti freddi e insalate. In ogni caso il bulgur, come il più noto e diffuso cous cous, non richiede una vera e propria cottura: basta metterlo in un contenitore, versarvi sopra dell’acqua bollente e lasciare che si reidrati per un tempo variabile da 10 a 30 minuti a seconda della grandezza dei pezzi.

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Dieta per rinforzare le difese immunitarie (1)

dieta per il sistema immunitario

Questo è il periodo in cui i virus sono più pericolosi. La prima mosse per difendersi  è giocare d’anticipo, rafforzando il sistema immunitario con una dieta mirata. Vitamine, sali minerali, sostanze antiossidanti, enzimi, acidi glassi: sono questi i migliori alleati, nu­trienti preziosi abbondantemente presenti nella frutta e nella verdura di stagione e poi nel pesce, nei ce­reali integrali, nei legumi. La dieta che rafforza le difese è normocalorica. Un programma troppo drastico non è infatti indi­cato per chi vuole rafforzare il si­stema immunitario perché obbliga ad attingere energia dai depositi adiposi, sottraendo così una parte di carburante anche alle cellule immunitarie.

D’altro canto è bene evitare anche l’eccesso opposto: troppe calorie obbligano l’organi­smo a un surplus di lavoro, fanno accumulare chili di troppo, affati­cano gli organi interni. La conse­guenza è un malessere generale, che indebolisce le difese. L’organismo deve essere messo nelle condizioni di lavorare al meglio. Per questo tutti i nutrienti sono presenti, i menù sono vari ed equilibrati, l’apporto calorico è soddisfacente. Agrumi, peperoni, frutti di bosco, uva, radicchio, kiwi giallo, cipolla rossa, zucca, carote sono fonte di vitamina C e di altri antiossidanti come i bioflavonoidi e gli antociani, che difendono l’organismo dalle malattie.

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Potassio: l’importanza di questo minerale nell’alimentazione

potassio

Il potassio è un minerale molto importante per l’organismo, nel quale è presente per il 95% nei liquidi intracellulari, dove regola la ritmicità del cuore, la ritenzione idrica, l’equilibrio acido-base e l’eccitabilità neuromuscolare. Il restante 5% si trova nei liquidi extracellulari ed è coinvolto nei processi di controllo della contrazione muscolare, della pressione arteriosa e del sistema nervoso.

Il potassio svolge un’azione fondamentale nella sintesi delle proteine ed è in grado di attivare molti enzimi e di stimolare la secrezione di insulina. In percentuale, il potassio costituisce il 5% dei minerali presenti nell’organismo. Insieme al sodio regola l’equilibrio idrico interno all’organismo, stimola i reni a produrre l’urina, e quindi, svolgendo un’importante azione diuretica, è in grado di favorire l’espulsione dei liquidi accumulati, responsabili di ritenzione idrica e gonfiori.

La carenza di potassio può avvenire in caso di stati patologici e i sintomi sono alterazioni elettrocardiogerafiche, ipeccitabilità e debolezze muscolare; questa insufficienza può essere provocata da vomito o diarrea prolungata, oppure per via urinaria, in caso di assunzione di diuretici. Un eccesso di potassio, invece, provoca crampi muscolari, ipotensione e addirittura arresto cardiaco, e può avvenire in caso di insufficienza renale e di disidratazione. Il fabbisogno ottimale di potassio è di circa 6 grammi al giorno.

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Amaranto, calorie e valori nutrizionali

L’amaranto è una pianta originaria del centro America i cui chicchi commestibili vengono consumati come cereali; in realtà però l’amaranto appartiene alla famiglia botanica delle Amarantacee e non a quella delle Graminacee, tecnicamente quindi, al pari di grano saraceno, quinoa, sagù e manioca, non è un cereale. Alimento fondamentale per le civiltà Inca e Azteca, è caduto per lungo tempo nel dimenticatoio, fino alla sua riscoperta, nel 1960, negli Stati Uniti; attualmente viene coltivato in molte parti del mondo, anche a scopo ornamentale.

Sebbene non molto diffuso sulle nostre tavole, l’amaranto è un alimento molto valido dal punto di vista nutrizionale: è ricco di proteine ad alto valore biologico e, rispetto ai cereali, contiene il doppio di lisina, un amminoacido essenziale del quale quasi tutti i cereali sono piuttosto carenti. Contiene inoltre discrete quantità di calcio,  fosforo, ferro e magnesio cui si aggiunge un’elevato contenuto di fibre, caratteristica quest’ultima che lo rende utile per la regolazione delle funzioni intestinali. L’amaranto è inoltre privo di glutine ed è quindi indicato per chi è affetto da celiachia.

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Castagna: impariamo a conoscerla e ad abbinarla bene!

Confesso di amare molto di più l’au­tunno rispetto alle altre stagioni e quando mi faccio un piccolo autoesame di coscienza per scoprirne i motivi reconditi, arrivo quasi sempre alla conclusione che il cibo influisce per una gran parte. E tra le cose che preferisco quando arriva l’autunno al primo posto c’è la castagna, in tutte le sue versioni. Vicino al mio paese a fine ottobre si svolge una festa del bosco ed è allora che posso esprimere al massimo questa mia tendenza. comperando e mangiando qualsiasi cosa venga ricavato dalla castagna, dolci, marmellate e tutto quello che si può trovare.

A forza di partecipare a questa festa, di parlare con gli agricoltori che ne costituiscono il fulcro es­senziale, mi sono fatta un po’ di cultura specifica, pillole e consigli che cercherò di raccontarvi al meglio. La castagna è il frutto dell’albero “Castanea Sativa”, fa­miglia delle Cupulifere di anti­chissime origini. E’ presente nei boschi submontani delle Alpi e dell’Appennino, matura in au­tunno ed è disponibile per il con­sumo fresco da settembre a novembre a seconda delle di­verse varietà. Durante il resto dell’anno si trova essiccata ed in forma di farina.

La varietà più pregiata è il “mar­rone“, più grande della castagna comune con polpa a solchi, a grana fine e molto dolce. Le sostanze della castagna fresca sono molto simili al fru­mento: 52% acqua, 35% zuc­cheri, 5% proteine, 2,6% grassi. Contiene vitamine B1, B2, PP e soprattutto vitamina C, che però si perde con la cottura o l’essic­cazione. Contiene potassio, ferro, zinco, rame, manganese, ma­gnesio, calcio, fosforo e zolfo.

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