Essere molto magra da bambina aumenta il rischio di cancro

Essere molto magre da bambine può essere un rischio per la salute più avanti negli anni, in particolare nei confronti del cancro. Al contrario, essere in sovrappeso proteggerebbe dal rischio. Una notizia incredibile, dato che è risaputo che essere in sovrappeso da piccole può rivelarsi pericoloso per la salute negli anni a venire. Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, pubblicato sulla rivista Breast Cancer Research, le donne che da bambine sono molto magre, possono essere più esposte al cancro da adulte.

Una notizia che può destare inquietudine per chi ha figlie che si trovano in questa condizione o chi ricorda di essere stata molto magra da bambina. Per comprendere quale possa essere il reale rischio di cancro e il collegamento tra questo e il peso corporeo, gli scienziati hanno analizzato i dati di 2.818 pazienti con diagnosi di tumore al seno per poi confrontarli con quelli relativi a 3.111 controlli eseguiti. I ricercatori hanno classificato le varie costituzioni fisiche infantili stilando nove pittogrammi numerati che vanno da molto magro (S1) a molto grasso (S9), valutando i soggetti in base alla costituzione attuale con quella che ricordavano di avere da bambine.

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Alimentazione dei bambini: vietato saltare la merenda

Le statistiche sono tutt’altro che incoraggianti: l’obesità infantile in Italia è un fenomeno in continua crescita. Secondo l’indagine OKkio alla Salute, condotta nel 2008 dal Ministero della Salute, nel nostro paese più di un bambino su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo; in particolare, il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6% risulta in sovrappeso. Responsabili di ciò sono le cattive abitudini alimenta­ri e — spesso — la mancanza di una corretta informa­zione: in particolare, la ricerca evidenzia il fatto che per 8 bambini su 10 la merenda di metà mattina con­sumata a scuola risulta troppo abbondante o troppo ricca di alimenti grassi, dolci o industriali, e di frequente sostituisce la prima colazione che spesso e vo­lentieri viene saltata.

 Viene invece sottolineato con decisione dai nutrizionisti che la merenda di metà mattina non può sostituire una corretta prima colazione (con latte, frutta di sta­gione, cereali). Al tempo stesso, però, questo piccolo pasto è sicuramente un importante tassello per co­struire un corretto schema alimentare: il suo ruolo è quello di fornire una ricarica di energia che consenta al bambino di arrivare non troppo affamato al momento del pranzo, ma neppure ancora appesantito dalla digestione ancora in atto.

 

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lista dei cibi contaminati

Broccoli, alleati dell’abbronzatura

L’estratto ricavato dai germogli di broccoli sembra proteggere la pelle dai raggi UV e al contempo sembra ridurre del 25% circa la probabilità di sviluppare i tumori della pelle. Già precedenti studi hanno indicato come i germogli di broccoli fossero attivi contro l’ipertensione o l’ulcera provocata dall’Helicobacter Pilory. Ma solo un recente studio condotto da un team di ricercatori della Johns Hopkins University, a Baltimora, negli Usa, e pubblicato sulla rivista scientifica Photochemistry & Photobiological Sciences, ha dimostrato che assumere l’estratto di germogli di broccoli per un periodo prolungato può proteggere la pelle dal cancro.

Per arrivare a tali conclusioni i ricercatori hanno esposto alcuni topi, precedentemente rasati, ai dannosi raggi UV, per ben 17 settimane. Successivamente hanno suddiviso i topi in due gruppi. Al primo gruppo hanno somministrato l’estratto di germogli di broccoli per 13 settimane, mentre al secondo gruppo non hanno somministrato un placebo per lo stesso lasso di tempo.

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Agave, rimedio contro diabete e osteoporosi

Da un recente studio degli scienziati del Centro de Investigación y de Estudios Avanzados, meglio noto come CINESTAV, dell’Instituto Politécnico Nacional, in Messico, arriva la constatazione che la pianta di Agave, che si utilizza  tra l’altro come ingrediente principale per produrre la tequila, abbia la capacità di favorire la formazione di nuovo tessuto osseo e al contempo di stimolare la produzione dell’ormone GLP-1, un’incretina, ovvero un ormone rilasciato in circolo dall’intestino in risposta all’assunzione di cibo, la cui funzione primaria è la stimolazione della secrezione insulinica in base alle concentrazioni di glucosio presenti nel sangue.

Secondo lo studio condotto dal team di ricercatori messicani il merito dell’azione benefica dell’Agave è dei fruttani, oligosaccaridi tipici del mondo vegetale composti prevalentemente da fruttosio, usati dalle piante come riserva di energia e rintracciabili soprattutto nelle foglie e negli steli. Sono proprio loro le sostanze attive in grado di intervenire in caso di osteoporosi e diabete.

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Il miele: un dolce bruciagrassi

Tutti i tipi di miele sono il risultato della trasformazione da parte delle api del nettare dei fiori o delle secrezioni di piante: in quest’ultimo caso, il prodotto che ne deriva si chiama melata, possiede la stessa consistenza del miele ma presenta un colore marrone scuro e un sapore deciso. Il miele è uno dei pochi alimenti che non subiscono la manipolazione dell’uomo: racchiude quindi un patrimo­nio energetico indiscutibile, è facilmente digeribile e aiuta ad eliminare le tossine dal fegato e dall’intestino, gli organi dal quali dipendono il benessere del corpo e tutte le fun­zioni metaboliche.

Il miele fornisce calorie prontamente disponibili (gluco­sio e fruttosio) ed è un ottimo integratore da consumare al posto di altri dolcificanti, anche nelle diete a regime controllato. Spesso infatti un cucchiaino del prezioso nettare riesce a calmare l’impulso della fame (soprattutto se si tratta di fame nervosa), producendo un senso di pia­cere e di gratificazione immediati e bloccando sul nascere il desiderio di cibi ipercalorici. Va consumato nella prima parte della giornata (a colazio­ne o a metà mattina), così da dare al metabolismo tutto il tempo disponibile per bruciare le calorie introdotte.

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Colesterolo alto? Un aiuto dal curry

curry-masalaIl curry è una miscela di aromi e spezie di origine indiana, che vengono tostati in padella ed in seguito pestati finemente, dalla composizione molto variabile. Nel proprio paese di origine il curry viene chiamato masala, ossia spezia. E tra le tante spezie che compongono il curry, è importante conoscere la curcuma, una spezia nota perchè ricca di curcumina, la famosa sostanza dalle proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e anticancro.

Secondo uno studio recentemente condotto da un team di ricercatori del Laboratorio di Gastroenterologia e Nutrizione dell’University of Lund, in Svezia, la curcumina avrebbe però anche particolari proprietà che inibiscono l’assorbimento del colesterolo LDL da parte di determinate cellule dell’intestino. Già consapevoli che precedenti studi in vivo avevano accertato come la somministrazione di curcumina potesse far diminuire i livelli di colesterolo LDL nel sangue, i ricercatori hanno concentrato il loro studio su come, eventualmente, questa sostanza potesse inibire l’assorbimento del colesterolo LDL nell’intestino.

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Una dieta sana aiuta a prevenire la depressione

Abbiamo già parlato del rapporto tra depressione e alimentazione, oggi vogliamo farlo presentando i risultati di uno studio australiano, secondo il quale le donne che seguono un’alimentazione sana, a base di verdura, frutta e pochi grassi, incontrano meno rischi di soffrire di depressione, ansia e disturbi di cuore.

La ricerca è stata condotta dall’Università di Melbourne e pubblicata sull’American Journal of Psychiatry, su un campione di 1.046 donne con un età compresa tra i 20 e i 93 anni; le volontarie sono state monitorate per 10 anni con dei questionari mirati sulla salute fisica e mentale, sulla dieta e tramite analisi di laboratorio. I risultati emersi dallo studio hanno evidenziato come i disturbi mentali sono più frequenti nelle donne con una dieta ricca di cibi grassi.

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L’elisir della giovinezza? Ridurre lo zucchero

Mangiar poco e in particolare ridurre lo zucchero allungano la vita, anche di parecchio. Antiche saggezze popolari, che qualche mese fa sono state dimostrate scientificamente. Dopo varie ricerche condotte sugli animali, pochi mesi fa uno studio condotto su cellule umane segna un altro punto a favore della teoria della restrizione calorica, secondo cui mangiare con moderazione fa vivere più a lungo.

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Faseb Journal, è stata condotta su cellule polmonari umane normali e precancerose, ovvero in quello stadio che precede di poco la trasformazione tumorale. Entrambi i tipi di cellule sono stati fatti crescere, ricevendo quantità di glucosio normali o ridotte. I ricercatori del Center for Aging e del Comprehensive Cancer Center dell’University of Alabama, le hanno seguite nel corso di alcune settimane per vedere come e quanto si moltiplicavano e per registrarne la sopravvivenza.

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Perdendo 6 chili eviti diabete, cardiopatie e cancro

Il problema del sovrappeso e dell’obesità non si limita a provocare danni immediati sulla qualità della vita ma, può essere causa di svariate patologie serie come il diabete di tipo 2, le cardiopatie e alcuni tipi di cancro. In più l’azione deleteria sul sistema immunitario provoca un’infiammazione delle cellule che stanno dietro proprio a queste malattie. L’unica soluzione è rientrare in un peso forma, anche se in molti casi non è così facile.

Tuttavia, un nuovo studio australiano suggerisce che per le persone obese è sufficiente perdere 6 chili di peso per potersi mettere già al riparo dal rischio. Perdere circa 6 chili ha un’azione antinfiammatoria sulle cellule responsabili di molte cardiopatie e altre patologie collegate all’obesità. E’ importante notare inoltre una volta perso un pò di peso che le cellule coinvolte nel processo infiammatorio ritornano a essere come quelle che si riscontrano nelle persone magre.

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Problemi con la memoria? Un aiuto dallo zafferano

Lo zafferano, la nota spezia usata sin dall’antichità per dare sapore a molte pietanze, sembra racchiudere in sè proprietà terapeutiche che potrebbero rivelarsi efficaci nella lotta contro varie malattie cerebrali, tra le quali il morbo di Alzheimer.

Le proprietà antiossidanti dello zafferano, il cui nome scientifico è Crocus sativus, pianta appartenente alla famiglia delle iridacee, sono conosciute da molto tempo come pure è nota l’azione che la crocina, carotenoide che dona allo zafferano il suo caratteristico colore arancione, e il safranale, spezia che dona allo zafferano il suo inonfondibile aroma, svolgono per proteggere l’organismo dall’azione dei radicali liberi che provocano in un primo momento danni cellulari ed in un secondo tempo possono generare varie malattie. Le sue proprietà benefiche per la salute del cervello sono state oggetto di dibattito tra decine di studiosi greci e stranieri di fama mondiale durante un incontro recentemente organizzato ad Atene.

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Al via il progetto “Meno sale nel pane” per proteggere la salute

Il nuovo programma del Ministero della Salute si chiama “Guadagnare salute”, e ha iniziato il suo percorso con il progetto “Con meno sale nel pane c’è più gusto e guadagni in salute”, in virtù del quale 150 panificatori della Lombardia per un mese sperimenteranno la produzione di pane con un ridotto contenuto di sale, ovvero l’1,8% sul totale della farina anziché il 2% com’era fino ad adesso.

La dottoressa Daniela Galeone, direttore dell’Ufficio 2/o del Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero della Salute, spiega:

L’intento è quello di contribuire a combattere tutta una serie di malattie cardiovascolari, ma anche l’obesità e le patologie renali. Questo perché gli italiani consumano troppo sale.

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Cancro al seno, eredità di una dieta sbagliata

Seguire una dieta scorretta in gravidanza fa aumentare il rischio di cancro al seno corso non solo del nascituro, o meglio della nascitura, ma anche della sua prole. Questo è quanto emerso da una ricerca condotta presso il Georgetown Lombardi Comprehensive Cancer Center di Washington i cui risultati saranno presentati al 101° AACR Annual Meeting che si terrà a Washington DC dal 17 al 21 Aprile 2010.

Lo studio però è stato condotto su un campione animale e non ha mostrato esattamente quale sia il meccanismo attraverso il quale una dieta ricca di grassi in gravidanza espone al rischio di sviluppare il tumore della mammella addirittura due generazioni successive di donne. I ricercatori ipotizzano si tratti di una mutazione genetica, che al momento non è ancora stata individuata, dalla quale origina un ingrossamento dei boccioli terminali del tessuto mammario.

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La limonata previene i calcoli renali

limonataUn team di ricercatori del Comprehensive Kidney Stone Center, a San Diego, ha condotto un interessante studio che suggerisce come una piacevole bevanda quale è la limonata possa essere un ottimo preventivo per i calcoli renali. Il dott. Roger L. Sur e colleghi hanno fatto notare che, in linea generale, bere molti liquidi riducendo l’assunzione di sale, di calcio e proteine è già un possibile passo per limitare la formazione di calcoli renali. Tuttavia la limonata sfrutta in sinergia il contenuto di citrato del limone che è un inibitore naturale della formazione delle pietre.

In questo studio si è valutato l’impatto sul tasso di formazione dei calcoli renali a seguito di una terapia a base di limoni. In due litri d’acqua sono stati disciolti circa 113 grammi di succo di limone ricostituito. La limonata è stata fatta bere ogni giorno a un gruppo di pazienti nei quali si è mostrata una riduzione del tasso di formazione dei calcoli renali da 1,00 a 0,13.

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Il the verde aiuta a mantenere la salute dei denti

Antiossidante, anticolesterolo, anticancro… quanti sono i termini con cui è stato definito il the verde? Molti, davvero molti. Anche più di quelli appena citati. Ma gli effetti benefici del the verde non sono solo questi. Secondo un recente studio pubblicato sulle pagine della rivista scientifica Preventive Medicine, infatti, il the verde sarebbe meglio di molti collutori utilizzati per tenere a bada i batteri responsabili della carie dentale.

La scoperta di queste rivoluzionarie proprietà del the verde è dovuta ai ricercatori giapponesi della Graduate School of Medicine di Tohoku che, coordinati dal dott. Yasushi Koyama, hanno esaminato più di 25.000 soggetti, uomini e donne, di età compresa tra i 40 e i 64 anni. Durante la ricerca gli scienziati hanno scoperto che gli uomini che solitamente bevono almeno una tazza di the verde al giorno mostrano una riduzione del 19% del rischio di avere meno di venti denti in bocca in età avanzata, rispetto a quelli che non bevono il the verde. E’ stato rilevato che nelle donne, invece, questo rischio si riduce del 13%.

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Pranzare con lo yogurt fa bene!

E soprattutto, fa dimagrire! Basta scegliere lo yogurt giusto e arricchirlo ogni giorno con frutta, ortaggi, cereali e proteine che saziano, “bruciano” e rimodellano. Inserire lo yogurt abbinato ad altri ingredienti tra le possibili scelte per la pausa pranzo è una buona iniziativa non solo sul piano nutrizionale (in particolare per coloro che desiderano dimagrire) ma anche per la gradevolezza, il gusto, la praticità, l’economicità e la digeribilità, che evita il problema della sonnolenza post­prandiale pomeridiana dello yogurt.

Lo yogurt sgonfia: volendo analizzare quali sono i principi snellenti di questo alimento, bi­sogna ricordare prima di tutto che i probiotici, ovvero i batteri “buoni” (principalmente il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus ter­mophilus) contenuti nello yogurt favoriscono la crescita della flora batterica intestinale. Quindi lo yogurt, oltre ad avere ere un valore nutritivo pari a quello del latte, ha in più una migliore digeribilità, un maggiore potere saziante dovuto alla sua densità e una decisa azione disintossicante, antinfiammatoria e pro­tettiva nei confronti delle difese immunitarie.

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Il vino rosso riduce i danni dell’ictus

stk73326corE’ risaputo che i danni dell’ictus possono essere più o meno gravi a seconda dell’intensità dell’attacco stesso e variano da soggetto a soggetto. È tuttavia indubbio che un danno cerebrale, più o meno evidente si verifica quasi sempre. Un aiuto nel limitare questi danni e proteggere il cervello sembra arrivare dal vino rosso, o meglio, dal suo ormai famoso componente, il resveratrolo. Il resveratrolo è molto noto per la sua attività antiossidante, antinvecchiamento e preventiva verso alcune forme di tumore.

Secondo un recente studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine, negli Usa, l’assunzione di resveratrolo prima di un ictus protegge il cervello dai danni ad esso conseguenti. Durante il test gli scienziati hanno somministrato dopo un normale pasto una singola e modesta dose di resveratrolo a un gruppo di topi, mentre a un altro gruppo di topi non è stato somministrato nulla. A questi animali poi è stato indotto un ictus ischemico mediante un taglio dell’afflusso del sangue al cervello.

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Perdere peso nei punti critici

Per farcela devi per prima cosa disintossicarti e poi usare gli integratori naturali che sgonfiano e tolgono l’adipe solo dove serve. Lasciando curve e rotondità nei posti giusti. Gli accumuli di adipe e di liquidi in genere prediligono alcune zone del corpo, spesso  e risparmiandone altre in modo quasi completo. Così ci si ritrova con la pancia gonfia e le braccia snelle oppure col tronco esile ma gambe troppo pesanti, o ancora con l’addome piatto e fianchi debordanti: sono solo alcune delle tipologie più frequentemente riscontrate.

 È come se i depositi individuassero nel corpo dei punti di “fragilità” e si insinuassero in essi, come se conoscessero i nostri punti deboli. Ma allora: è possibile dima­grire in modo “mirato”, cioè andando a snellire soltanto o prevalentemente queste zone critiche? Chi ha praticato diete rigorose sa perfetta­mente che, quando si perdo­no tanti chili o comunque quando si dimagrisce oltre una certa soglia individuale, l’estetica ne può risentire. Molte persone, per esempio, non vogliono dimagrire più di un certo numero di chili, altrimenti poi il volto apparirà troppo scavato, il seno (nel caso delle donne) diven­terà cadente oppure compariranno flaccidità indesiderate e smagliature.

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I mirtilli aiutano a proteggere l’intestino

I mirtilli sembrano svolgere un’azione antinfiammatoria si notevole efficacia contro colite ulcerosa e altre infiammazioni dellintestino, oltre ad avere un effetto preventivo nei confronti del cancro al colon-retto. Ad affermarlo è un recente studio condotto da un team di ricercatori della Lund University, in Svezia.

Sembra, infatti, che mangiare mirtilli favorisca il benessere dell’intestino e, inoltre, se i mirtilli vengono consumati insieme allo yogurt o ai probiotici, sembra che ne aumentino le proprietà benefiche per l’organismo. Come affermano la dott.sa Camilla Branning e la dott.sa Asa Hakansson, che sono state a capo di questa ricerca,

“Negli ultimi anni il mondo della ricerca si è reso conto che il buon funzionamento dell’organismo è influenzato in gran parte da ciò che accade nell’intestino crasso”.

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