Liposuzione: dopo un anno il grasso ritorna

Per eliminare cellulite e adipe localizzato soprattutto su glutei e cosce, molti decidono di ricorrere alla liposuzione, un intervento chirurgico che permette di rimuovere inare il grasso tramite aspirazione; a volte, però, dopo qualche tempo dall’operazione, il problema può riproporsi, ossia è possibile assistere alla ricomparsa del grasso.

Secondo una ricerca condotta recentemente dalla University of Colorado, negli Stati Uniti, dopo un anno di distanza dalla liposuzione il grasso ritorna e si concentra soprattutto nella parte superiore del corpo. Lo studio è stato condotto su 32 donne: 14 di queste sono state sottoposte a liposuzione mentre le altre no; poi sono stati confrontati i risultati in termini di perdita di grasso corporeo.

Dopo sei mesi le donne che si erano sottoposte alla liposuzione avevano perso il 2,1% di grasso, mentre le altre solo lo 0,28% a parità di alimentazione; dopo un anno, però, queste differenze erano scomparse, in quanto, pare che il grasso eliminato tramite liposuzione sia ricomparso nella parte superiore del corpo e precisamente su braccia, spalle e addome, mentre gambe e glutei erano rimasti magri per via dell’intervento.

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Zafferano: proprietà e usi in cucina


Lo zafferano è una spezia ricavata dal Crocus sativus, pianta caratterizzata da fiori di colore tra il lilla e il viola intenso e una corolla contenente tre fili di colore rosso, da cui si ricava la polvere di zafferano. In cucina può essere utilizzato il filo oppure la polvere, quest’ultima però è maggiormente consigliabile perchè ha un sapore e un colore più uniformi ma soprattutto è più semplice da utilizzare in cucina.

Nonostante il costo di quello puro sia piuttosto alto, lo zafferano rimane tra le spezie maggiormente utilizzate e amate, anche se il prezzo alto fa sì che trovi ampia commercializzazione una miscela contenente, oltre allo zafferano, anche altre spezie (per esempio curcuma) e coloranti. Differenziare le due tipologie è molto semplice perchè il colore delle zafferano puro è di colore rosso vivo, mentre le miscele di spezie sono più tendenti verso il giallo senape. 

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Dopo un pasto abbondante bisogna mangiare la frutta

Quante volte dopo un pasto abbondante avete deciso di rinunciare alla frutta perché vi sentivate già sazi? Immagino piuttosto spesso, ma è proprio in queste occasioni, ossia dopo un’abbuffata, che bisogna mangiare la frutta.

Il diktat arriva da uno studio reso noto dal  Journal of the American College of Nutrition, secondo il quale consumare della frutta dopo un pasto ricco di grassi e carboidrati aiuterebbe a controllare l’aumento dei lipidi e le loro modificazioni negative. Per condurre lo studio in questione gli esperti hanno utilizzato le fragole e hanno osservato che il consumo di 150 g. di purè di frutti di bosco, con 35 grammi di zucchero, provocava un aumento più graduale e meno marcato della glicemia, rispetto a quando lo zucchero veniva assunto senza l’ausilio della frutta.

Sicuramente questa scoperta è molto positiva dal punto di vista della salute, in quanto malattie come iperlipidemia e iperglicemia aumentano il rischio di diabete e malattie cardiovascolari, un po’ di meno da quello della dieta, in quanto frutta o non frutta il carico calorico del pasto resta invariato.

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Vincere la stitichezza e il sovrappeso con i frullati

I frullati sono un’arma preziosa contro i chili di troppo, ma anche contro la stitichezza, un problema spesso connesso con il sovrappeso. Una dieta ricca di fibre e di vitamine, accompagnata da tanta acqua e un po’ di sano movimento sono il segreto per avere una forma invidiabile.

Per eliminare più facilmente l’adipe e i ristagni di liquidi, occorre soprattutto fare scorta di bioflavonoidi, di cui l’uva, la melagrana e i mirtilli sono particolarmente ricchi, di vitamine A, C, ed E, ma anche di vitamine del gruppo B, che favoriscono la salute dell’intestino e aiutano a prevenire gli attacchi di fame aumentando il senso di sazietà.

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Regolare l’intestino con le taccole

Le taccole sono ortaggi simili ai piselli, ideali per regolarizzare l’intestino, ma anche per fare scorta di fibre, vitamine e ferro. Le taccole, infatti, meglio conosciute come i piselli cinesi o con il termine di “mangiatutto” perché si mangiano con l’intero baccello, sono poco usate in cucina, ma molto utili in primavera, dal sapore dolce e delicato.

Le taccole sono di colore verde chiaro, dalla forma larga e appiattita e come accennato all’inizio si mangiano intere. Questa varietà di piselli è particolarmente ricca di fibre alimentari, ferro, caroteni, vitamina C, e vitamina B9 ed è ottima per regolare l’intestino.

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Colesterolo più basso per le donne che mangiano mele

Le mele sono forse il frutto più tradizionale, quello presente in ogni cucina e adatto a tutta la famiglia. Sono anche uno dei simboli dell’agricoltura italiana, soprattutto trentina. In questi anni si è scoperto che sono un importante prodotto antiossidante, tant’è che sono stati utilizzati non solo nella preparazione di piatti o come merenda, ma anche come base di numerosi cosmetici antiage.

Le signore, da poco, hanno un altro buon motivo di mangiarle. Secondo uno studio dell’Università della Florida, presentato in occasione di una conferenza dal titolo «Experimental Biology» a Washington, le donne che seguono la dieta di una mela al giorno hanno il colesterolo «cattivo» basso di quasi un quarto già in sei mesi.

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Pancia piatta con la dieta degli asparagi

Vi piacerebbe avere la pancia piatta? Allora, la dieta degli asparagi fa proprio al caso vostro. Se seguita 1 volta a settimana, è un’arma efficace per perdere peso ed essere più toniche. Gli asparagi, infatti, sono conosciuti per le loro proprietà diuretiche e depurative. Grazie alla presenza di purine, infatti, riducono il ristagno dei liquidi.

Inoltre, gli asparagi sono ricchi di fibre, vitamine A, B1, B6, C, acido folico, potassio, fosforo e aminoacidi, e soprattutto sono poveri di calorie. Tuttavia, in alcuni casi lo stimolo diuretico può avere un effetto irritante per i reni, tanto che il consumo degli asparagi è sconsigliato a chi soffre di problemi ai reni e alla vie urinarie.

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Piramide alimentare idrica, mangiare bene e risparmiare acqua

In tutto il mondo oggi è il Giorno della Terra, la giornata dedicata all’ambiente, importante per ricordarci che le nostre azioni stanno distruggendo il Pianeta. Non parleremo di raccolta differenziata o di energia alternativa, non sono certo di nostra competenza, ma di alimentazione. La dieta quotidiana influisce sul benessere del nostro corpo e anche della Terra stessa. Guarda caso mangiare in modo sano non fa bene solo a noi.

Gli esperti del Barilla Center for Food and Nutrition hanno elaborato una piramide alimentare idrica che ci permette di capire che se rispettassimo quella tradizionale avremmo un patto minore sulle scorte d’acqua. Per riassumere con uno slogan: mangiare correttamente quindi per risparmiare acqua. Non c’è molto da inventarsi, è sufficiente seguire la piramide alimentare mediterranea.

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La cipolla aiuta nel controllo del peso corporeo e della pressione

Ipertensione, diabete e peso corporeo. Le cipolle possono tenere a bada tutti e tre i valori. Già proprio così. Si usano per cucinare e dare sapore ai piatti, i più temerari la mangiano cruda e poi c’è chi la snobba perché puzza, causa alitosi e alcune volte è difficile da digerire. In realtà, la cipolla è davvero un alleato prezioso in cucina e per rendere piacevoli i piatti e per mantenersi in salute.

Secondo uno studio dell’University of Southern Queensland in Australia protegge dal rischio di pressione alta, dal diabete e aiuta nel controllo del peso corporeo, fattore decisamente importante se siete a rischio yo-yo. La ricerca è stata condotta su modello animale e ha messo in evidenza le sostanze contenute in questa verdura dalle proprietà benefiche.

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Fibra: dove la troviamo e perchè è importante consumarla

Un ritmo intestinale regolare è sinonimo di salute e benessere, tuttavia, numerose le persone che accusano spesso fastidi e disagio quali intestino pigro, stitichezza o diarrea, gastrite, ecc. Quello che è importante sapere è che, per prevenire tali disagi, è importante avere un’alimentazione sana ed equilibrata che includa un consumo quotidiano di fibre. Esistono due tipi di fibre, ugualemente necessarie al nostro corpo: fibre solubili e fibre isolubili.

La prima tiplogia di fibre, fibre solubili, si trova prevalentemente in alimenti quali avena, orzo, prugne, carote, mele, agrumi, legumi secchi, mentre le fibre insolubili si trovano nei cereali integrali, farina di grano, crusca, piselli, cavolo, ecc. Inoltre, oltre alle fibre naturalmente contenute in alcuni cibi abbiamo anche un’altra tipologia di fibre non presenti negli alimenti ma aggiunte chimicamente.

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Niente caffè dopo un pasto al fast food

Per chi segue un’alimentazione sana e per chi è a dieta il cibo dei fast food non è proprio indicato, anzi, sarebbe meglio evitarlo del tutto, però a volte non è possibile: vuoi perché ci vogliono andare i bambini, vuoi perché gli amici insistono per provare l’ultimo panino, a volte ci ritroviamo a pranzare con hot dog e patatine.

Cerchiamo almeno di contenere i danni: basta semplicemente di evitare di prendere il caffè subito dopo; a sostenerlo è uno studio condotto dall’Università di Guelph, in Canada, e pubblicato sul “Journal of Nutrition. Secondo gli esperti infatti, dopo aver mangiato al fast food, i livelli di zuccheri nel sangue sono alti e si rischia di farli alzare ancora di più se si assume a fine pasto del caffè o una bevanda contente della caffeina.

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La dieta vegana fa bene al cuore?

Sulla dieta vegana esistono studi di tutti i tipi e ovviamente due fazioni: pro e contro. Tempo fa avevamo riportato studio pubblicato su Journal of Agricultural and Food Chemistry che metteva in evidenza come le persone che seguono un regime dietetico vegano avevano maggiori possibilità di avere patologie cardiovascolari.  Non sono per nulla d’accordo gli esperti della Loma Linda University in California: mangiare verde fa bene al cuore.

Secondo i medici, infatti, riduce la possibilità di avere disturbi cardiaci, ma anche di sviluppare il diabete. Inoltre, tra i vegetariani vi sarebbe circa un 36% in meno di prevalenza della sindrome metabolica. Un quadro che sponsorizza decisamente questo regime alimentare: ci sarebbe da chiedersi chi ha ragione.

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Uomini con la pancetta, attenzione ai problemi di vista

Uomini, attenti alla pancetta. Non è solo un classico inestetismo maschile, contro cui combattere, ma il girovita allargato può mettere a rischio la salute: aumenta il rischio di degenerazione maculare e malattie metaboliche. Questa notizia non farà sicuramente stare tranquilli i signori, perché il problema riguarda soprattutto loro. La colpa? Come sempre è degli ormoni.

A sostenerlo è una nuova ricerca dell’Università di Melbourne, che ha evidenziato l’importante ruolo degli estrogeni. Gli ormoni femminili che oltre a proteggere dalle malattie cardiovascolari, proteggono anche dai problemi agli occhi: ecco perché gli uomini sono più a rischio. Pensate che un aumento della pancia può far salire il rischio di degenerazione maculare (AMD) del 75%, anche se pochi anni prima si aveva la tartaruga al posto degli addominali.

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I succhi di frutta fanno bene?

I succhi di frutta, da sempre dividono gli esperti. C’è, infatti, chi sostiene che siano ottimi per reintegrare le vitamine e mantenere la linea, e chi, invece, è fermamente convinto che siano deleteri per la salute.

E proprio in questa spaccatura, si inserisce la ricerca dell’University of California di Davis, negli USA, diretta dalla dottoressa Dianne Hyson e presentata all’Experimental Biology 2011, che si sta svolgendo a Washington in questi giorni. I ricercatori, infatti, hanno passato al setaccio 60 studi di genere, per arrivare ad una conclusione che mettesse finalmente tutti d’accordo.

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Lo stress indebolisce le difese immunitarie

Lo stress, riduce i batteri presenti nell’intestino, con ricadute negative per il sistema immunitario, che ne risulta indebolito. A sostenerlo, sono un team di studiosi dell’Institute for Behavioral Medicine Research dell’Ohio State University guidati da Michael Bailey. L’esito della ricerca, è stato pubblicato su su “Brain, Behavior and Immunity”.

Come hanno spiegato gli esperti, i miliardi di batteri intestinali, svolgono un ruolo molto importante, perché mantengono costantemente attivo il sistema immunitario innato, affinché sia pronto ad una reazione immediata di fronte ad un’eventuale infezione.

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Il vino protegge dai grassi cattivi

Quante volte abbiamo detto che un po’ di vino fa bene alla salute? Ormai non si contano più. Oggi aggiungiamo un interessante tassello a quest’informazione, grazie a uno studio italiano dell’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione. Il vino protegge dalla circolazione nel sangue di grassi degenerati. In altre parole, gli esperti hanno verificato la capacità del vino di ridurre l’aumento nel sangue dei grassi ossidati dopo un pasto molto ricco.

Per la serie, un bicchiere non fa male.  La ricerca è stata condotta su un campione di 12 persone sane (metà donne e metà uomini), tra i 24 e i 35 anni. La prova del nove si è verificata quando i volontari hanno mangiato un doppio cheeseburger di 200g con 300ml di acqua. Dopo 2 settimane l’esperimento è stato ripetuto e il pasto è stato accompagnato con 300 ml di vino rosso.

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Obesità, la religione fa ingrassare

Avete mai pensato che la vostra linea può non dipendere solo da quello che mangiate o dall’attività fisica? No, non sto parlando di tiroide o predisposizione genetica. Secondo i ricercatori della Northwestern University, la religione potrebbe essere un fattore di rischio. Gli esperti hanno notato che i giovani più legati alla chiesta sono quelli con la probabilità maggiore di diventare obesi in età adulta. La tesi arriva da un’associazione di laici o atei.

Non pensiate che ci siano condizionamenti culturali, perché lo studio si è svolto in modo serio e scientifico: sono state analizzate per 18 anni più di 2.400 persone, scelte tra i partecipanti allo studio multicentrico Coronary Artery Risk Development in Young Adults, svolto in tutti gli stati. Sono stati messi a confronto la partecipazione religiosa tra i 20 e i 32 anni  e l’indice di massa corporea 18 anni dopo.

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Ritrovare l’equilibrio psico-fisico con l’idrodeambulazione

L’idroterapia è ancora oggi una delle tecniche maggiormente utilizzate per la cura e il trattamento di numerosi problemi fisici e psicologici. Essa, grazie all’utilizzo consapevole dell’acqua, si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento di stati di stress, problematiche a carico del sistema digestivo, potenziamento delle funzioni del sistema linfatico, regolatore insomma di tutto l’organismo.

Tra le tecniche che fanno parte dell’idroterapia vorremmo presentarvi una tecnica che potete sperimentare anche in casa: l’idrodeambulazione. L’idrodeambulazione, nata moltissimi anni fa, prevedeva il camminare a piedi nudi su un torrente ghiacciato, i più temerari potrebbero seguire la “ricetta originaria”, io preferisco senza dubbio la sua variante che si presenta decisamente più sopportabile e più facile da fare.

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