Piramide alimentare idrica, mangiare bene e risparmiare acqua

In tutto il mondo oggi è il Giorno della Terra, la giornata dedicata all’ambiente, importante per ricordarci che le nostre azioni stanno distruggendo il Pianeta. Non parleremo di raccolta differenziata o di energia alternativa, non sono certo di nostra competenza, ma di alimentazione. La dieta quotidiana influisce sul benessere del nostro corpo e anche della Terra stessa. Guarda caso mangiare in modo sano non fa bene solo a noi.

Gli esperti del Barilla Center for Food and Nutrition hanno elaborato una piramide alimentare idrica che ci permette di capire che se rispettassimo quella tradizionale avremmo un patto minore sulle scorte d’acqua. Per riassumere con uno slogan: mangiare correttamente quindi per risparmiare acqua. Non c’è molto da inventarsi, è sufficiente seguire la piramide alimentare mediterranea.

Il principio è un po’ quello che avevamo affrontato durante la dieta ecologica, regime alimentare proposto dal Wwf in Gran Bretagna per combattere l’obesità e risparmiare energia. In concreto però cosa dimostra questa nuova piramide? Intanto le scelte alimentari sono responsabili del 25 per cento dell’impatto ambientale di ogni persona e la produzione di ogni alimento comporta il consumo di acqua.

Per esempio, per produrne un chilo di carne occorrono oltre 15mila litri d’acqua. Ecco un motivo in più per mangiarne pochissima (una volta la settimana). Frutta e verdura sono alla base della piramide e per ogni chilo sono sufficienti mille litri d’acqua. Il pane e cereali sono tutti fra 1300 e 1800 litri. Invece, un litro di caffè consuma 1100 litri d’acqua. Lo stesso se volessimo bere del latte (ovviamente quello confezionato che si trova sui banchi dei supermercati) e del vino. La filiera tiene conto della lavorazione, del packaging e del funzionamento dell’industria. La risposta quindi è facile da intuire: nella nostra dieta dobbiamo preferire frutta, verdura, latticini e cereali, bere acqua del rubinetto o perlomeno essere un po’ più attenti nei consumi.

[Fonte: Corriere]

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