Cibi bio e fast: attenzione alla linea

cibo bio e fast

Dieci anni fa il Millennio si è aperto con una sigla: OGM (Organismi geneticamente modificati). Gli organismi in questione erano niente me­no che gli ortaggi destinati alle nostre tavole, il cui DNA veniva modificato in labora­torio con l’aggiunta di geni ricavati da pesci, insetti, batteri. Ammette Carlo Cannella, presidente dell’Istituto Nazionale di Ri­cerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN).

 «È vero,il decennio si è aperto con il dubbio che qualcuno stesse attentando alla genuinità della nostra alimentazione. Per fortuna, però, il rischio di un ingresso nel mercato dei prodotti geneticamente mo­dificati è stato immediata­mente arginato a livello legi­slativo, ma nel contempo è servito a sviluppare nei consumatori una nuova sensibilità su come “dovessero essere” i prodotti destinati alla tavola. Su questa spinta è nata la tendenza Bio, l’esigenza di un tipo di prodotto coltivato secondo un metodo di agricoltura completamente naturale. A mio parere, comunque, non sono stati gli Ogm e i Bio i veri fenomeni alimentari di questo decennio»

continua Cannella

“I consumi di questi anni sono piuttosto segnati dai cosiddetti Commodities, i cibi pronti in pochi minuti che hanno registrato un picco vertiginoso nelle vendite. Ai consumatori non importa come siano preparati e confezionati, ma che siano pratici, veloci. Una tendenza che oggi sembra innocua, ma che pa­gheremo in termini di salute e linea negli anni a venire”.

Il menù light per il giorno di S. Stefano

menù light s. stafano

Come il giorno di Natale, anche in quello di Santo Stefano vengono di solito proposti menù molto ricchi, in cui la linea è a rischio, soprattutto perché ancora dobbiamo smaltire tutto quello mangiato il giorno prima. Anche a Santo Stefano valgono i consigli salva-linea dei giorni precedenti e quindi, moderazione nel consumo di cibi elaborati, dei dolci e degli alcolici. In particolare è importante “alleggerire” la prima colazione prediligendo frutta fresca, tisane e spremute, soprattutto se si prevede di mangiare molti dolci durante il corso della giornata.

Per contenere le calorie di ogni menù è meglio non esagerare nelle quantità, soprattutto se si hanno davanti piatti ricchi, quindi è meglio limitarsi ad una sola porzione o ad un assaggio, soprattutto se il piatto è particolarmente elaborato. L’esempio di menù light per Santo Stefano che vi proponiamo prevede un apporto calorico di circa 1.900 calorie.

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Il menù light per il giorno di Natale

Nel giorno di Natale si esagera di solito si esagera con il menù e in tavola vengono portate sempre leccornie dannose per la linea; non mi riferisco solo ai dolci, ma soprattutto agli alimenti ricchi di grassi e condimenti elaborati, che di sicuro gratificano il palato ma non l’appetito; infatti se ci si lascia tentare dalle golosità e si assaggiano tutti i piatti, e magari facciamo il bis, si possono oltrepassare le 5.000 calorie giornaliere, pari al triplo del fabbisogno giornaliero di una donna mediamente attiva.

Questo non significa che dovete rinunciare ad ogni tipo di ghiottoneria e avere un po’ di senso della misura e non “lasciarsi prendere” dalla gola. Di seguito vi proponiamo l’esempio di come dovrebbe essere un menù del giorno di Natale, che lasci spazio alle golosità e allo stesso tempo non sia un attentato per la linea; il menù, infatti, prevede un apporto calorico di 2.000 calorie.

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Dieta sana ed equilibrata con i surgelati

surgelati

I surgelati sono prodotti ottenuti mediante il congelamento rapido degli alimenti; in tal modo l’acqua da questi contenuta viene subito trasformata in ghiaccio mantenendone inalterate le proprietà organolettiche e quindi il gusto. Il surgelamento rappresenta quindi un metodo di conservazione assolutamente sicuro che permette l’ottenimento di prodotti alimentari di qualità. Questo però a patto che venga rispettata, anche dopo il loro confezionamento e l’immissione in commercio, la cosiddetta catena del freddo.

In altre parole, la massima qualità degli alimenti surgelati è assicurata solo se dal momento in cui vengono congelati a quello in cui vengono consumati rimangono ad una temperatura non inferiore a -18°C. Ne consegue che per essere certi che non nuociano alla nostra salute basta saperli scegliere e utilizzare nel modo giusto.

Occorre quindi fare molta attenzione all’integrità dei surgelati sin dal momento dell’acquisto e fino all’arrivo a casa: controllate sempre che i termometri dei banchi espositori segnino una temperatura di almeno 18°C e che le confezioni non solo siano integre, ma non presentino neppure lastrine di ghiaccio all’esterno, dettaglio, quest’ultimo, che indica un principio di scongelamento.

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Natale e dieta: ancora consigli utili

natale e dieta

Nei giorni scorsi vi abbiamo fornito diversi suggerimenti per arrivare in forma alle imminenti feste natalizie e per affrontare nel modo migliore i pranzi e i cenoni dei prossimi giorni; oggi vi daremo qualche consiglio per non farvi assalire dai sensi di colpa nel caso in cui esageriate un po’ con le calorie.

Per godervi al meglio questi giorni di festa la cosa migliore è non pensare in modo ossessivo alla linea: un paio di giorni, come la sera della Vigilia, il giorno di Natale e Capodanno, potete anche sgarrare un po’ e recuperare negli altri giorni. Però attenzione: non saltate i pasti per poi concedervi qualche golosità in più gli altri giorni, perché rischiereste di abbuffarvi. Nei giorni in cui non ci sono cene e pranzi festivi scegliete verdura, frutta, pesce, yogurt ed evitate i condimenti troppo elaborati.

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Babbo Natale? A dieta pure lui!

santaclaus11

Panciuto e con delle belle gote rosse, non credo proprio che qualcuno di noi sappia immaginare Babbo Natale diverso da così; eppure, incredibile ma vero, c’è chi lo vorrebbe mettere a dieta. D’altra parte si tratta pur sempre di un personaggio pubblico e la sua immagine rubiconda, presumibilmente frutto di uno stile di vita sedentario e poco sano, rischia di rappresentare un cattivo esempio per grandi e piccini.

A sostenere questo singolare punto di vista è Nathan Grills epidemiologo, esperto di salute pubblica e di medicina preventiva dell’australiana Monash University che, insieme all’illustratore Brendan Haliday, ha reso le proprie dichiarazioni al British Medical Journal.

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Perché si ingrassa d’inverno?

sovrappeso in inverno

Se tra dicembre e gennaio ti ritrovi ingrassata di 5 chili, significa che con la “scusa” del freddo e di doverti difendere dall’influenza, hai incamerato ben 35 mila calorie inutili! Ecco come evitarlo, con le minestre bruciagrassi. Che il ricorso ad un eccesso calorico per difendersi da freddo, influenza e stanchezza di fine anno non sia una giusta strategia è segnalato in modo preciso dal sovrappeso. Ogni 7 calorie assunte in più, il tessuto adiposo aumenta infatti di un grammo: 5 chili in più alla fine dell’in­verno, corrispondono dunque a un ec­cesso energetico complessivo di 35.000 calorie!

E’ vero: quando si abbassa la tem­peratura, se si trascorrono alcune ore all’aperto coperti, aumenta la dispersione termica. Ma in generale  per le persone che si coprono bene e tra­scorrono poco tempo all’aperto il fabbiso­gno calorico aumenta di poco. La tendenza a una maggiore assunzione di cibo non è pertanto dovuta a un maggiore consumo energetico indotto dal freddo, ma è provocata dalla riduzione di energia psichica dovuta, in questo periodo, oltre che ai malumori e agli stress tipici del clima di festa, alla riduzione della luce naturale. La scarsità di luce tende a favorire l’inat­tività spegnendo le “lampadine” del buon umore, dell’entusiasmo, della mo­tivazione ad agire e a relazionarsi col so­ciale, inducendo il metabolismo a girare più lentamente e quindi a bruciare meno calorie.

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Per un cenone light usa curcuma, peperoncino e frutta secca

cenone light

Per trasformare il cenone in un pasto appagante ma anche dimagrante, prova a cambiare l’approccio, e invece di pensare con rammarico a tutto ciò cui si deve rinunciare, convoglia le tue energie ancora di più verso quei cibi go­losi (come pesce, crostacei, frutta secca e cioccolata) che ti fanno sentire meglio, con conse­guenti risultati positivi davanti allo spec­chio e sulla bilancia. Pensandoci bene, come mai risulta così difficile dire “no grazie” all’offerta di una fetta di panettone extra proprio in questo mese rispetto al resto dell’anno? Perché questo dolce è così strettamente legato alle feste da esserne diventato una sorta di icona, e un rifugio per sfuggire allo stress che accompagna sempre il periodo di fine anno.

Basta scardinare questo meccani­smo mentale per accorgersi che si può fare a meno di questa morbida “coperta di Linus” alimentare regalandosi all’interno di aperitivi, pranzi e cenoni altri piaceri. Tra i vari trucchi alimentari, ce ne sono alcuni che consentono di sostituirei cibi killer dei cenoni (come gli arrosti, gli stracotti, i salumi degli antipasti, gli alco­lici, i cibi salati e il sale stesso) con degli equivalenti a volte ancora più gustosi e senz’altro più salutari: scopri quali sono e impara a sfruttarne non soltanto le pro­prietà dimagranti e anzi fame ma anche le virtù cosmetiche.

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Living food e raw food, mangiare crudo per vivere meglio?

living food

Da dove poteva arrivare se non dagli Stati Uniti l’ennesima trovata in fatto di nutrizione? Stavolta si tratta del living food, una sorta di variante/evoluzione del raw food che prevede, oltre alla cottura dei cibi a bassissima temperatura, l’eliminazione completa di alcune categorie di alimenti dalla dieta; due sono infatti i principi sui quali si basa questa filosofia alimentare:

  • Cottura dei cibi a temperatura non superiore a 42.2°
  • Osservanza di una dieta rigorosa e naturale

La cottura, prerogativa del genere umano, viene di fatto considerata dai “consumatori di cibo vivo” la causa delle malattie e dei disturbi più svariati poichè rappresenta un processo di completa distruzione dei nutrienti (soprattutto proteine, vitamine e sali minerali) contenuti nei cibi che li rende oltretutto tossici; a provarlo, assicurano i crudisti, sarebbe l’aumento di globuli bianchi nel sangue che segue appunto l’assunzione di cibi cotti con il conseguente indebolimento delle difese immunitarie; ed è proprio per questo motivo che mangiare cibi crudi aiuterebbe a mantenersi non solo più sani, ma anche più attivi e concentrati.

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Per ridurre il giro vita rabarbaro, fiocchi d’avena e yogurt

La radice di rabarbaro altamente disintossicante, soprattutto se abbinata al consumo di yogurt, succo di melagrana e semi oleosi, previene le fermentazioni addominali. E, di riflesso, riduce anche il punto vita. L’intestino, soprattutto nel suo ultimo tratto (intestino grasso), è il lungo segmento del tubo digerente deputato al riassorbimento dell’acqua e dei sali minerali e all’espulsione delle scorie attraverso le feci. La funzione di riassorbimento è svolta soprattutto dal colon, che assorbe prevalentemente l’acqua. Il colon è caratterizzato anche da un elevato nu­mero di batteri “buoni” (flora batterica intesti­nale), indispensabile per produrre vitamine e per il metabolismo del colesterolo.

Se l’intesti­no non funziona a regime, le tossine ristagna­no nell’addome e favoriscono gonfiori e sovrappeso. Uno stato di intossicazione dell’intestino è  segnalato soprattutto dal fenomeno della disbiosi. Questo disturbo consiste in un’alterazione della normale flora microbica intestinale, con maggiore proliferazione di batteri putrefattivi. Si manifesta con gonfiore intestinale (meteorismo), eventualmente associato a flatulenza e pancia tesa, non necessariamente sovrappeso, talvolta possono accompagnarlo crampi lungo il decorso del colon (fianco destro, fianco sinistro, parte alta dell’addome), spesso associati a diarrea, stitichezza o alternanza tra stipsi e diarrea.

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Una tazza di caffè al collagene per rimanere giovani e belli!

 

caffè al collagene

C’è un rapporto causa- effetto tra quello che mangiamo e il panorama estetico dei nostro corpo?  I produttori di una nota marca di caffè in bustina dicono di sì. E a Singapore hanno pensato di lanciare in via sperimentale il primo “caffè al collagene“. Una bevanda liofilizzata che, per l’appunto, contiene tra gli ingredienti anche una discreta percentuale della nota proteina, che costituisce non solo il 70% del derma, ma anche di capelli, cartilagine, dischi intervertebrali, ossa, tendini e di altre strutture fondamentali dell’organismo. Commenta Damiano Galimberti, nutrizionista e presidente dell’Associazione Medici Italiani Antiaging

 «L’aging erode progressivamente le naturali capacità dell’organismo di sintetizzare collagene. Quindi il compito di fornire nutrienti ed extranutrienti che ne supportino l’ottimale produzione spetta all’alimentazione quotidiana, al di là di questi super-cibi o bevande “addizionate” che a più riprese vengono lanciate sul mercato».

Tra le sostanze amiche del collagene, in prima linea c’è la vitamina C; agrumi, kiwi, frutti di bosco, peperoni e tutti i vegetali a foglia verde consumati crudi, insieme alla rosa canina e al frutto di camu-camu (una pianta amazzonica) in estratto secco, sono tra le migliori fonti della preziosa vitamina, che però, per essere utilizzata ha bisogno del rame, oligoelemento che, tra l’altro, contribuisce a tenere unito il collagene all’elastina.

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Lifewave, i cerotti del benessere

cerotti dimagranti

Una scoperta rivoluzionaria per dimagrire. Ciò che sembrava fantascienza è diventata una realtà apprezzata anche dalla comunità scientifica mondiale. Ci spiega tutto Mario Muriglio, distributore nazionale per l’azienda americana. Signor Muriglio, che cosa sono i cerotti del benessere Lifewave?

Sono cerotti non transdermici basati su una nuova tecnologia. Non penetrano nell’organismo e stimolano delicatamente i punti dell’agopuntura sia per migliorare il flusso d’energia nell’organismo sia per facilitare il controllo dell’appetito. Si tratta di un procedimento simile a quello con cui il sole aumenta i livelli di vitamina d nell’organismo, senza supplementi, stimolanti o aghi.

Quanto è sicuro l’utilizzo dei cerotti? Sono stati testati clinicamente?

L’agopuntura viene utilizzata da migliaia di anni come metodo per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita. I nostri prodotti sono sicuri e le ricerche hanno dimostrato che i cerotti facilitano il controllo dell’appetito già il primo giorno in cui vengono utilizzati.

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Acqua di cocco: per snellire e depurare

acqua di cocco

L’ acqua di cocco viene ricavata dalla noce verde della palma da cocco. Questo frutto contiene fino a mezzo litro di liquido trasparente dolce, l’acqua di cocco appunto, utile per rivitalizza­re l’organismo e favorire il dimagrimento. In Brasile, il paese d’origine, viene assunta regolarmente per fare scorta di vitamine, minerali e sostanze fortemente depurative che rigenerano la flora intestinale, regolarizza­no la peristalsi e stimolano il metabolismo.

Basta un bicchiere al giorno per stimolare la diuresi, ridurre la cellulite e bruciare i grassi depositati su girovita, fianchi e cosce . Contiene magnesio,potente anti fame nervosa, potassio anticellulite e acido laurico che stimola il metabolismo e favorisce la disintossicazione dell’organismo. In presenza di sovrappeso dovuto a metabolismo lento, cellulite e stipsi. Utile anche per trattamenti depurativi. Bevila a digiuno: un bicchiere al dì può bastare. Il suo potere calorico è basso, così come il suo contenuto di grassi (a differenza del latte di cocco ottenuto spremendo la polpa, che è ipercalorico!).

Come perdere 2 kg con le pulizie di Natale!

perdere 2 kg con pulizie natale

Le feste, che stress! Si potrebbe sintetizzare così il tormentone di tutti gli anni in questo periodo, ma è inevitabile? Ma è dunque possibile sopravvivere al Natale, godendone tutti i vantaggi e rimanendo in linea? Certo che sì: occorre però lavorare di prevenzione e tenere ben presenti i trabocchetti che le feste ci ten­dono e che ogni anno, dopo avere speri­mentato, rimuoviamo in nome del quie­to vivere e della fedeltà alle tradizioni. Le insidie che minacciano linea e buonu­more (tra loro strettamente connessi) provengono dall’atmosfera materialistica e bulimica che ci circonda, ma anche dai comportamenti “pesanti” che ci impo­niamo contro la nostra volontà, per non deludere le aspettative altrui.

E allora, giochiamo d’anticipo per non compromettere le sospirate vacanze in­vernali e il loro potenziale benefico, libe­randoci dai pesi psicofisici che possono compromettere feste e silhouette. Proprio in questo mese che sarebbe mirato all’ introspezione, la materia trionfa invade le nostre  case, ci condiziona subdolamente a consumare su tutti i fronti… Compreso, ovviamente, quello mangereccio! E visto che non c’è Natale in cui in casa nostra non entri qualcosa di nuovo e di inutile, non aspettiamo l’anno nuovo per alleggerirci dal superfluo, cominciamo subito.

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Dieta antinvecchiamento, bilanciare le proteine aiuta a mantenersi giovani

dieta anti-invecchiamento proteine

Secondo una ricerca condotta da Wellcome Trust, in collaborazione con l’Institute of Healthy ageing del londinese University College, e pubblicata di recente su Nature, il segreto per mantenersi giovani è tutto custodito nel corretto apporto di proteine nella dieta più che nella riduzione delle calorie.

Più precisamente, se da un lato i ricercatori hanno confermato la validità della teoria secondo la quale ridurre l’introito di calorie giornaliere nell’arco della vita aiuta a mantenersi giovani e sani più a lungo, dall’altro, tenuto conto delle ricadute negative che la restrizione calorica ha sul corretto funzionamento dell’organismo, quali la riduzione della fertilità, hanno ritenuto opportuno andare alla ricerca di una strategia alternativa per combattere l’invecchiamento. L’organismo infatti trovandosi nella condizione di ricevere pochi nutrienti risponderebbe alla necessità di utilizzarli per la sopravvivenza sottraendoli così ad altre funzioni non vitali quali appunto la riproduzione.

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Stai per sposarti? Ingrasserai!

ingrassare dopo matrimonio

Una neo-moglie su cinque mette su dieci chili entro un anno dal matrimonio. Questo almeno secondo i risultati di una ricerca inglese pubblicata sul Daily mail e commissionata da una nota azienda produttrice di bevande dietetiche; tremila le sposine coinvolte nella ricerca, la metà delle quali dice di non essere affatto preoccupata dell’aumento di peso conseguito dopo le nozze.

il 22% delle intervistate dichiara infatti di non vedere più la necessità di mantenere il peso forma per piacere all’uomo che ha già impalmato, mentre una buona fetta di non trovare sufficienti motivazioni per mantenersi in linea dopo aver brillantemente superato la prova il giorno delle nozze e in luna di miele. Ben più triste invece il punto di vista delle giovani mogli che ammettono di aver mangiato di più per superare la delusione del dopo cerimonia e di quelle che dichiarano di essersi rifugiate nel cibo perchè non avevano praticamente più nulla da fare una volta superato il vorticoso momento dell’organizzazione delle nozze.

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Ecco come si dimagrisce: via i cibi dolci e salati

cibi dolci e salati

Chi crede che un problema di relazione sia  irrisolvibile, come un  matrimonio sbagliato, un lavoro che non piace, la mancanza di affetto da parte dei genitori, non ce la può fare a perdere peso. E sapete, care lettrici, che cibo si sceglie per superare le sconfitte della vita?  Secondo le ultime ricerche sono due i cibi che compensano le frustrazioni affettive: il dolce prima di tutto e poi il salato. Se ci sembra che i nostri rapporti non funzionino ci buttiamo nel 70% dei casi sui dolci e nel 30% su alimenti salati, come patatine, crackers, stuzzichini.

Ma più del 20% di queste persone confessa, secondo i ricercatori, di abusare sia dell’uno che dell’altro, cioè cominciano la giornata coi dolci per finire la sera con l’eccesso di cibi salati. Naturalmente sono loro che ingrassano di più. Il primo grande se­greto è eliminare dalla mente i pensieri e i rim­pianti: la nostra vita non va bene, non ci piace? Ebbene non rimuginiamoci su; più ci pensiamo e più ci deprimiamo e così c buttiamo sui dolci per trovare la sensazione di tenerezza e dolcezza che ci manca.

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Gli effetti collaterali della cavitazione estetica

cavitazione ed effetti collaterali

Cavitazione estetica, effetti collaterali

Come abbiamo più volte spiegato, la cavitazione estetica è un metodo tecnologico che permette di eliminare la cellulite ed avere una silhouette perfetta, senza ricorrere ad interventi invasivi e chirurgici come la liposuzione, in quando la cavitazione avviene attraverso l’utilizzo degli ultrasuoni.

Il fatto che la procedura venga effettuata in modo semplice e senza bisogno di interventi chirurgici, non esclude il fatto che possano esserci degli effetti collaterali, quindi, chi decide di sottoporsi alle sedute di cavitazione deve essere informato sulle eventuali reazioni di questi interventi; è importante, inoltre, che il trattamento venga effettuato da personale qualificato e in strutture adeguatamente attrezzate.

La cavitazione viene effettuata con gli ultrasuoni in grado di eliminare le cellule adipose, ma non tutte le frequenze sono uguali e, per questo, non tutte permettono di raggiungere gli stessi risultati;  servono quindi dei macchinari particolari, in quanto alla diversa frequenza è collegata la capacità di penetrazione nei tessuti, infatti, più una frequenza è bassa, maggiore sarà la capacità di accesso.

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