Depressione e alimentazione, esiste un legame?

depressione e alimentazione

Secondo i ricercatori del londinese University College esisterebbe un legame fra ciò che mangiamo e l’insorgenza di disturbi come la depressione. In particolare lo studio cui facciamo riferimento, condotto su un campione di 3500 volontari dell’età media di 55 anni, ha evidenziato come  coloro che mostrano una propensione al consumo di cibi raffinati e trasformati siano maggiormente a rischio di incorrere in disturbi depressivi rispetto a quelli che preferiscono alimenti grezzi e naturali.

I soggetti coinvolti sono stati suddivisi in due gruppi in base allo stile di vita alimentare: nel gruppo di coloro che preferivano cibi più sani quali frutta, verdura e pesce si è registrato il 26% in meno di probabilità di sviluppare la depressione nell’arco di cinque anni contro il 58% in più del gruppo che preferiva carni e prodotti lattiero-caseari trasformati, dolci e fritti e, più in generale, i cosiddetti cibi spazzatura (junk food).

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Gambe pesanti e gonfie: il metodo kousmine

gambe e caviglie sottili

Per quanto possa sembrare impossibile in quest’epoca caratterizzata da stress, da cibi trattati e modificati dall’azione  dell’uomo e da inquinamento spesso oltre i limiti di tollerabilità, esiste ancora un elemento potentissimo capace di aiutare il nostro corpo a eliminare le tossine e a riattivare una corretta rigenerazione cellulare oltre che una “rinascita” dal punto di vista estetico: il cibo. In alcuni momenti dell’anno, come in autunno, con sole tre settimane di alimentazione drenante si possono ottenere risultati stupefacenti.

Il metodo alimentare kousmine, per esempio, ha proprio questa funzione, cioè quella di riattivare tramite una scelta consapevole dei cibi e delle loro dosi, nonché della loro distribuzione nella giornata, gli orga­ni emuntori (reni, fegato e pelle) con un effetto sgonfiante e rimodel­lante immediato. Ecco come applicarlo in  concreto. Le 6 regole da rispettare a tavola: 

  1. Bando ai cibi raffinati: per tre settimane cerca di limitare o eliminare i cibi raffinati, come zuccheri, farina bianca e de­rivati, dolci, ma anche le bibite e i grassi sa­turi provenienti dal mondo animale.
  2. Più liquidi: per urinare meglio e smaltire più tossine, cerca di bere di più fuori pasto: così le urine da acide diventa­no gradualmente alcaline, con un effetto drenante immediato.
  3. Più fibre: incrementa il consumo di fibre vegetali, soprattutto a crudo, e man­gia ogni giorno semi, radici e pane nero.
  4. Via il caffè: Abolisci almeno per tre settimane tè, caffè, sostanze ner­vine e stimolanti come il cacao.
  5. Colazione ricca: concentra il massimo delle calorie nella colazione del mattino, andando via via riducendo il cari­co calorico nella giornata per lasciare il pasto serale il più leggero possibile.
  6. The e tisane:  Aumenta l’assunzione di liquidi, soprattutto acqua a basso residuo fisso, tè verde e tisane non stimolanti (da evitare, per esempio, infusi di zenzero e can­nella), soprattutto lontano dai pasti.

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Zuppe e minestre pronte: ecco quello che c’è da sapere

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Abbiamo già parlato dell’importanza delle zuppe e delle minestre nell’alimentazione invernale, dei loro valori nutritivi e delle loro basse calorie; oggi affrontiamo il tema delle zuppe e delle minestre pronte, ovvero quelle in busta, in lattina e nel cartone.

Sfatiamo subito il mito che non siano buone o che contengano ingredienti poco freschi: i preparati che si trovano in commercio sono assolutamente sicuri e costituiscono un’ottima soluzione per chi non ha tempo di cucinare. Le zuppe in lattina e in brick hanno la virtù di mantenersi in dispensa e di essere veramente pronte per l’uso: basta solo riscaldarle un pochino. A causa della loro modalità di preparazione, i prodotti delle minestre in cartone sono in genere più simili a quelli freschi, sia dal punto di vista del sapore che del profilo nutrizionale, ma in genere né le zuppe in brick né quelle in lattina contengono conservanti.

Le minestre disidratate in buste sono veloci da preparare, perché basta aggiungere un po’ d’acqua, mescolare e portare a bollore, affinché riacquistino tutto il loro sapore e il loro aroma, anche se indubbiamente mancano del gusto delle minestre preparate in casa; la disidratazione avviene per essiccazione o per liofilizzazione degli ingredienti, eliminando tutta l’acqua che contengono in modo da prevenire la comparsa di microbi ed enzimi. La disidratazione avviene facendo evaporare l’acqua contenuto nel prodotto, mentre la liofilizzazione è un processo più complicato perché l’umidità viene tolta per sublimazione.

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Dieta dei bambini: ricette per lo svezzamento

svezzamento

Anche i bambini (e forse più di tutti) devono seguire un’alimentazione bilanciata e sopratutto priva di grassi. E’ infatti ormai accertato che per evitare l’obesità da adulti non ci deve essere obesità infantile. L’industria alimentare è andata sempre più migliorando e selezio­nando i propri prodotti, che si tratti di pappe (con verdure, vitello, crema di riso, pollo, semolino) oppure omogeneizzati di frutta o di carne. Che ci si riferisca a creme ai cereali, a biscottini, a frutta grat­tugiata con cereali e con miele oppure a merende al latte, ormai tutte le famiglie si rivolgono a questa importante fonte nutrizionale. Ovvia­mente in questo caso i vantaggi sono duplici, perché oltre alla cer­tezza di svezzare i propri bambini con una alimentazione corretta e bilanciata esiste anche l’indubbia praticità, soprattutto per le mamme, di avere le pappe a portata di mano e pronte all’uso.

E non solo per evidenti ed improvvise esigenze del bebé durante le vacanze (viaggi in auto, alberghi, gite…), ma spesso per dare tregua a mamme che durante la giornata lavorano e non hanno a casa una nonna pronta a sostituirsi alle pappe pronte. Qualche suggerimento e idea per preparare delle pappine sane e nutrienti e senza grassi?

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Snack salati e dolci, perchè non riusciamo a farne a meno?

cibi che danno dipendenza

Perchè quando indulgiamo al consumo di cibi troppo dolci, o troppo salati, sembra poi che non possiamo più farne a meno? Ve lo siete mai chiesto? Bene, a quanto pare questo singolare, per quanto comune, fenomeno accade perchè questo tipo di cibo agisce sul nostro cervello esattamente come una droga, ossia provocando modificazioni chimiche del tutto simili a quelle causate dall’abuso di stupefacenti.

A provarlo è stato uno studio dell’American College of Neuropsychopharmacology, coordinato da Bart Hoebel dell’Università di Princeton, i cui risultati sono stati resi noti già nel 2008. I ricercatori hanno sottoposto delle cavie da laboratorio a un periodo di digiuno al termine del quale hanno somministrato loro dei cibi molto dolci. All’inevitabile abbuffata è seguito un aumento della secrezione di dopammina, un neurotrasmettitore, a livello di una zona del cervello denominata nucleus accumbens; un meccanismo che, come accennato, si verifica anche durante l’abuso di stupefacenti. L’effetto però, spiega Hoebel, si è verificato solo quando il consumo di dolci seguiva a una fase di digiuno.

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Merenda light buona: ciambellone alle carote

ciambella alle carote

Questa ciambella preparata con le carote è un dolce nutriente ma leggero: oltre alla farina integrale, ci sono le uova, il burro, lo zucchero ovviamente (che anche se è grezzo, è comunque dol­ce), ma anche l’olio di oliva, la noce moscata e lo zenzero. Insom­ma, si tratta di una saggia e gustosa via di mezzo tra un dolce esa­gerato e pericoloso per la linea, e una malinconica alternativa sen­za sapore né dolcezza. E tutto questo grazie soprattutto alla pre­senza della carota, dolce, saziante ma molto parca di calorie. Molte sono le caratteristiche positive di questo dolce:

  • Riattiva la peristalsi e previene la tensione addominale
  • Appaga la voglia di dolce senza eccedere in calorie
  • Grazie alle spezie, brucia l’adipe e sgrassa il sangue

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Pausa in ufficio alla macchinetta degli snack: attenzione alle calorie

macchinetta degli snack

La pausa in ufficio alla macchinetta degli snack può essere pericolosa per la linea? Sì, se si scelgono cibi pieni di grassi e di zuccheri, oltre che di calorie; infatti uno spuntino alla macchinetta degli snack può avere le stesse calorie di un pasto completo, con conseguenti problemi, a lungo andare, alla linea. Bisogna quindi evitare queste pause ricaricanti? No, basta scegliere i prodotti giusti e non superare le 170 calorie, ovvero il 10% del fabbisogno calorico giornaliero.

Cosa scegliere dunque? No alle patatine fritte, perché una tira l’altra e alla fine del pacchetto avrete fatto il pieno di sale, grassi e calorie; no anche agli snack al cioccolato, perché sono tra quelli che forniscono più calorie, grassi e zucchero; attenzione anche alle schiacciatine e ai grissini, perché essendo secche sono più caloriche del pane, e alle merendine industriali, che vanno bene solo se non contengono grassi idrogenati.

Via libera a frutta secca, purché le confezioni non siano troppo grandi e non contengano troppo sale, che può causare ritenzione idrica, e alle barrette ai cereali, che con il loro basso contenuto di grassi, una buona quantità di fibre e di carboidrati complessi, costituiscono un ottimo spuntino, anche dal punto di vista delle calorie: una barretta ne fornisce appena 90.

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La dieta Ornish, fa bene al cuore e alla linea

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La dieta Ornish è stata messa a punto dal cardiologo statunitense Dean Ornish che la elaborò per consentire ai propri pazienti di tornare in forma e liberare le arterie dal colesterolo cattivo. La dieta esiste in due versioni: la prima rivolta a chi è affetto da disturbi cardiocircolatori, la seconda pensata per chi desidera smaltire qualche chilo di troppo riducendo allo stesso tempo il rischio di insorgenza dei suddetti disturbi.

Il programma dietetico dimagrante prevede un apporto giornaliero di grassi estremamente ridotto, pari a circa il 10% delle calorie giornaliere, a fronte di un consumo di carboidrati del 70-75% e uno di proteine del 15-20%. In particolare, Ornish indica nell’acido arachidonico, un acido grasso di origine animale, il principale nemico di cuore, arterie e linea; per questo motivo i cibi che ne contengono quantità elevate (strutto, sardine, anguille e spigole d’allevamento, tuorlo d’uovo, salame, speck, carne di manzo, cioccolato fondente) sono assolutamente da evitare.

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La fibra di psyllium: una fibra che aiuta

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Per funzionare bene, il nostro organismo ha bisogno di regolarità perché un buon equilibrio intestinale è sinonimo di benessere totale. Sintomi come pancia gonfia, senso di pesantezza, intestino irritabile (colite) alterano la funzionalità intestinale e si manifesta una condizione molto diffusa: la stitichezza. In Italia circa il 20-30% delle donne soffre di questi problemi legati a stili di vita ; vita sedentaria, stress, alimentazione scorretta (poche fibre, frutta e ver­dura, troppi cibi raffinati e grassi).

 Le errate abitudini di vita non sono tuttavia l’unico fattore di rischio, spesso all’origine della stitichezza vi sono alterazioni endocrino-me­taboliche (diabete, ipotiroidismo), assunzione di farmaci o altro. Quindi, per riequilibrare la funzione intestinale in caso di stitichezza, colon irritabile ecc, bisogna curare il proprio stile di vita con impegno, costanza e gradualità stando at­tenti a quello che si mangia. La dose di fibra raccomandata dai nu­trizionisti è di 25 g al giorno.

 Que­sto fabbisogno può essere soddisfatto consumando nell’arco della giornata almeno cinque por­zioni di frutta e verdura e privile­giando, in uno dei pasti principali, una quota di cereali integrali. Per essere efficaci e svolgere al meglio la loro funzione, le fibre devono es­sere accompagnate da molta acqua. Per fare un esempio una giovane donna normopeso do­vrebbe bere almeno due litri di acqua al giorno incluse tisane e spremute. Infine per potenziare i risultati, è fondamentale associare alle buone abitudini a tavola una regolare attività fisica.

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Ricette light del ciambellone: ciambella integrale con mandorle e pinoli

ciambellone integrale

I ciambelloni sono un piacere da preparare, da soli o in compagnia, e il profumo che emanano appena sfornati è un irresistibile richiamo che sa di casa, di amore e di infanzia. Inoltre, se tra gli ingredienti c’è anche la frutta secca, ricca di diverse sostanze importanti per il benessere della circolazione e dei tessuti nervosi, assieme al gusto e alla voglia di dolce si appagano anche le esigenze dell’organismo. Però le ciambelle possono anche essere una trappola: perché, senza rendersene conto, aggiungendo tanti ingredienti salutari ne aggiungiamo altrettanto calorici ad un unico impasto, si finisce con l’infornare una vera bomba calorica, magari non tanto dolce né pasticciata o ricca di creme, però decisamente fin troppo nutriente.

Ma basta qualche piccolo accorgimento per evitare questo rischio e trasformare un dolce così gradito a colazione o a merenda in un delizioso spezzafame per affrontare l’autunno senza timore di ingrassare. La ricetta del ciambellone integrale con mandorle e pinoli è un mix salutare di gusto e leggerezza: abbinare la farina integrale e i semi oleosi, ricchi di acidi grassi essenziali, è un’ottima mossa, sia dal punto di vista del gusto (entrambi hanno un sapore piacevolmente rustico e quindi si esaltano a vicenda) sia da quello della salute e del risparmio di calorie;

la farina integrale ne contiene infatti circa 20 di meno per ogni 100 grammi (340 sono le calorie della farina di frumento bianca, contro le 319 di quella integrale). E poi, la farina integrale è più generosa di micronutrienti utili all’organismo perché contiene tutte le vitamine e i minerali che si trovano sulla parte esterna dei chicchi: a patto però di dare la preferenza alla farina integrale di origine biologica per scongiurare qualunque rischio di residuo di sostanze chimiche sul chicco. Ovviamente anche in questo caso è d’obbligo non esagerare con le porzioni.

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Dessert light: cannoli alla ricotta leggeri

cannoli leggeri alla ricotta

Amate i cannoli ma non li mangiate per paura di incamerare troppe calorie? Bene, ora potete stare tranquille, perché oggi vi presentiamo la ricetta dei cannoli alla ricotta leggeri: uno squisito dessert, che accontenterà la vostra voglia dolce, senza il pericolo di ingrassare: questi cannoli, infatti, sono veramente light: pensate che contengono solo 85 calorie a porzione!

Cannoli alla ricotta leggeri

Ingredienti per 20 cannoli:

Per la pasta:150 g. di farina di grano tenero, 20 g. di olio extravergine d’oliva, 60 ml di vino bianco secco.
Per il ripieno: 250 g. di ricotta vaccina, 60 g. di miele,30 g. di caffè liofilizzato, 40 g. di scorrette d’arancia candite, 40 g. di cioccolato fondente, 20 g. di pistacchi.

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Dieta in menopausa: florizina e isoflavoni della soia

florizina e isoflavoni

Nella donna, fino ai 30 anni, la concentrazione ormonale è caratterizzata da una rapida e co­stante impennata; in seguito e fino alla menopausa il livello estrogenico inizia a diminuire in modo lento e irregolare. E queste impercettibili oscillazioni della concentrazione ormonale sono il principale responsabile della comparsa di accu­muli di adipe in alcuni punti critici come braccia e fianchi. Oggi la ricerca ha individuato le sostan­ze che aiutano a dimagrire anche dopo i trent’an­ni.

Sono la florizina e gli isoflavoni della soia. La florizina e gli isoflavoni della soia contribui­scono a compensare gli effetti di un quadro or­monale non equilibrato. Questo permette ai messaggi veicolati dagli ormoni di raggiungere correttamente gli organi, proprio come succe­deva prima dei trent’anni, e di “ricordare” al corpo come faceva a dimagrire quando era più giovane. Questo porta non solo ad un evidente dimagrimento, ma addirittura ad una redistribu­zione armoniosa delle masse grasse del corpo.

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Smovey: gli anelli che rassodano le braccia

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Dite addio ai soliti pesi per allenare la parte alta del corpo, perché dall’Austria sono arrivati gli smovey dei graziosi anelli colorati ideali per rafforzare braccia, spalle e pettorali. Gli anelli smovey hanno la particolarità di contenere al loro interno 4 piccole biglie di acqua del peso di 500 grammi, che muovendosi, provocano delle vibrazioni, che partendo dal punto del palmo della mano nella quale si tiene l’attrezzo, si propagano dai canali energetici agli organi di tutto il corpo.

L’inventore di questo attrezzo è Johann Salzwimmer, il quale sostiene che basta impugnare gli anelli e farli oscillare per sentirsi subito più rilassati; una cosa è certa: sono ottimi per un allenamento sciogli grassi, in quanto basta camminare facendoli ondeggiare per bruciare il 30% in più dei calorie rispetto ad una passeggiata senza l’uso di attrezzi. Inoltre, le vibrazioni che producono questi anelli hanno un piacevole effetto antistress.

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Aloe, è davvero la pianta miracolosa?

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L’Aloe vera (Aloe barbadensis miller) è nota sin dall’antichità per le sue proprietà curative; riferimenti al suo utilizzo come pianta medicinale si trovano già in documenti risalenti alle antiche civiltà egizie e sulla Bibbia. Si tratta di una pianta grassa che cresce spontanea nelle regioni mediterranee dove è ampiamente utilizzata anche a scopi ornamentali e dalle cui foglie si estrae una sostanza gelatinosa impiegata per le preparazioni medicinali che vanno sotto il nome di succo di aloe vera.

Le proprietà medicamentose che le vengono attribuite sono davvero tantissime, tanto che si stenta a credere che sia possibile individuare in un’unica pianta il rimedio per tanti stati di malessere e persino, secondo quanto affermato da alcuni, di franca patologia. Il gel di aloe vera infatti non solo viene utilizzato come antiinfiammatorio, antisettico, cicatrizzante, disintossicante, stimolante del sistema immunitario, antiossidante e digestivo, ma avrebbe anche un’azione anti-tumorale.

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I probiotici nell’alimentazione quotidiana: cosa sono e a cosa servono

probiotici

La flora batterica intesti­nale è stata paragonata a un “organo nascosto e dimenticato” che nel suo insieme in un uomo adulto può pesare fino ad 1,5 kg. I microrganismi che la costituiscono assolvono molti compiti fondamen­tali per la vita, come l’assorbimento di sostanze nutritive, la produzione di vitamine ed una importante azione sinergica con il sistema im­munitario: nel colon, infatti, si tro­vano circa 33 milioni di batteri per centimetro quadrato!

L’intestino, in realtà, è sterile alla nascita ed è stato paragonato ad uno stadio con miliardi di posti a sedere vuoti. Poco dopo il parto, i batteri presenti sia nella madre sia nel­l’ambiente circostante iniziano subito a occupare il posto disponibile, lasciando così poco spazio a po­tenziali germi patogeni. La flora batterica intestinale così, già a partire dai primi momenti di vita extra-uterina, quando inizia a formarsi, funziona come una bar­riera difensiva, capace di modificare l’ambiente intestinale rendendolo sfavorevole alla proliferazione degli agenti patogeni.

La composizione della flora batterica non rimane sempre stabile durante le fasi della vita: la concentrazione delle varie specie che la compongono può temporanemente, variare per ef­fetto di diversi fattori ambientali, fi­siologici e patologici. Il primo grande cambiamento av­viene con lo svezzamento, quando essa si adatta e muta, pur mantenendo la sua fisionomia di base. In ogni caso la flora definitiva del­l’uomo è costituita principalmente da batteri anaerobi (per esempio Bacteroides, bifidobatteri) che sono molto più numerosi di quelli aerobi (come Escherichia e lattobacilli). L’importante, però, per il benessere dell’intero organismo è l’equilibrio tra le diverse specie della flora bat­terica. In essa, infatti, sono presenti essenzialmente 3 grandi gruppi:

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Rosanna Lambertucci e il viaggio dimagrante

lambertucci e viaggio nel dimagrimento

Vi ricordate la “regina delle diete” Rosanna Lambertucci che negli anni passati conduceva il programma di nutrizione dal titolo “Più sani e più belli”? Bene, è tornata a far parlare di sé con la pubblicazione di un libro dal titolo “Il viaggio dimagrante”, nel quale spiega come perdere peso in sei settimane e  mantenere i risultati raggiunti.

C’è da scommettere che la pubblicazione di questo libro porterà con sé il solito stuolo di critiche  e accuse che accompagnano ogni iniziativa della conduttrice, soprattutto da parte di luminari della nutrizione che la accusano di “ignorare completamente i più elementari principi della scienza dell’alimentazione” e di creare nei telespettatori false speranze di un dimagrimento rapido anche per chi ha problemi più seri di qualche chilo di troppo, come le persone obese, magari con diete dai nomi improbabili come quella “del semaforo”.

Da parte sua Rosanna Lambertucci ha sempre risposto alle accuse affermando di non essersi mai proposta come dietologa ma solo come divulgatrice di sistemi di alimentazione creati da esperti e medici nutrizionisti; a conferma di ciò la presentatrice adduce l’affetto del pubblico che l’ha sostenuta durante gli anni di programmazione della trasmissione “Più sani e più belli”, e l’anno scorso, quando conduceva lo spazio dedicato alla salute e al dimagrimento all’interno del contenitore domenicale Domenica In.

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Germogli di soia contro tumori e infarto

soia contro il tumore

Potrebbe arrivare presto sulle nostre tavole la “supersoia” contro tumori e malattie cardiovascolari. Questo, grazie a una ricerca canadese condotta da studiosi della McGill University, del Centre de recherche sur le grains e dell’Agriculture and agri-food Canada, coordinati da Philippe Seguin, e pubblicata sull’Agronomy Journal.

Lo studio è stato condotto allo scopo di determinare le concentrazioni di antiossidanti, soprattutto di alfa tocoferolo (vitamina E) , contenuti in diversi genotipi di soia cresciuti in condizioni diverse per individuare quello che ne presenta il contenuto maggiore e quindi le condizioni genetiche e ambientali che si trovano alla base di questa caratteristica che conferirebbe appunto alla soia una spiccata azione anti-tumorale e protettiva di cuore e arterie.

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Dieta nei bambini: evitare il sale

sale e bambini

La notizia è di pochi mesi fa: un alimentazione ricca di sale potrebbe essere la causa principale dell’obesità infantile. Uno studio della St. George di  Londra pubblicato a febbraio dalla rivista Hypertension ha evidenziato (attraverso l’esa­me di 1600 ragazzi tra i 4 e i 18 anni di età) come i bambini abituati a mangiare cibi salati sono anche quelli che bevono più bibite zuccherate, con un danno raddoppiato per linea e metabolismo.

Di per sé il sale bianco non va demonizzato perché svolge una serie di importanti funzioni: mantiene una giusta pressione dei liquidi cellulari, regola l’at­tività muscolare, interviene nella trasmissione degli impulsi nervosi. Quando però il consumo diventa eccessivo, aumentano i rischi di ipertensio­ne, patologie cardiovascolari, osteoporosi, sovrap­peso e obesità.

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