Mangiare uova causa il diabete o no?

Se pensavate che mangiare uova fosse un rischio perché si potrebbe sviluppare il diabete di tipo 2 potere state tranquilli perché un recente studio ha scoperto che non vi è alcun legame tra questo cibo e il diabete di tipo 2… almeno per ora, forse. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition ed è stato condotto da un team di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e del Harvard Medical School di Boston, negli Usa.

Il dott. Luc Djousse e i colleghi hanno coinvolto 3.898 uomini e donne di età superiore ai 65 anni che hanno partecipato al Cardiovascular Health Study. I dati hanno mostrato che durante gli 11 anni di follow-up, tra queste quasi quattromila persone, 313 hanno sviluppato il diabete di tipo 2. I ricercatori analizzando tutti i dati riferiscono di non aver trovato alcun legame tra il consumo di uova e lo sviluppo del diabete di tipo 2 e neanche nei confronti dell’aumento del colesterolo.

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Gli estratti di tè verde e nero riducono i danni da radioterapia

E’ risaputo che il tè verde e il tè nero possano essere definiti miniere di proprietà benefiche per l’organismo. Soltanto di recente, però, è stato scoperto che gli estratti del tè verde e del tè nero hanno anche la proprietà di guarire i danni cutanei dovuti a radioterapia, somministrata a pazienti con tumore. È quanto dimostrato dal dott. Frank Pajonk e colleghi, della University of California, a Los Angeles, insieme ad un team di ricercatori  dell’Università di Freiburg, in Germania.

Secondo lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Bmc Medicine, l’effetto curativo degli estratti di alcuni tipi di si deve alle proprietà antiossidanti della bevanda che agiscono con una marcata riduzione dei processi infiammatori. Come ben sappiamo le radiazioni somministrate nel corso della radioterapia possono danneggiare la pelle. L’effetto della tossicità della radioterapia sulla cute può durare a lungo, per questo si cercano dei rimedi terapeutici a questo danno collaterale della guerra contro il cancro.

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Prevenzione cancro al colon, importante anche per le donne

Anche le donne, esattamente come gli uomini, si ammalano di tumore al colon ma per la prevenzione al femminile non si fa ancora abbastanza.  A rilevare il dato è  l‘Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) che per questo motivo ha organizzato, nei giorni scorsi a Milano, un incontro pubblico di sensibilizzazione sul tema il cui obiettivo era quello di invitare noi tutte a non sottovalutate eventuali sintomi e a fare molta attenzione a dieta e stili di vita.

All’incontro sono intervenuti Pasquale Spinelli, dell’Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, e Armando Santoro, del Dipartimento di oncologia ed ematologia dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano.

Come spiega Francesca Merzagora, la presidente di Onda:

L’Osservatorio ha riunito alcuni esperti del settore nel tentativo di portare l’attenzione sul problema della prevenzione di tumori meno conosciuti, eppure così diffusi e temibili, come quello del colon

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Latte, se accompagna alcuni alimenti ne riduce il potere antiossidante

Durante gli ultimi anni il latte è stato oggetto di dibattito in ambito scientifico. Molti ricercatori hanno condotto gli studi più disparati sul latte, per constatare se fosse un alimento light, per trovare un alimento che potesse essere una sua alternativa in caso di intolleranze al lattosio, ecc. Ultimamente ad essere oggetto di studio è stato il comportamento del latte quando è accompagnato da altri alimenti ad alto potere antiossidante, ad esempio il tè verde e il tè nero, il cioccolato e i mirtilli.

Sembra proprio che il latte azzeri completamente la capacità di impedire l’ossidazione di queste sostanze. La sperimentazione, condotta sull’uomo da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, meglio noto con l’acronimo Inran, è stata presentata alla Fondazione Ettore Majorana di Erice nell’ambito di un workshop internazionale sui tumori in età geriatrica.

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Consigli per una cucina con pochi grassi

Nonostante i grassi vengano spesso demonizzati tout court in realtà rappresentano anch’essi dei nutrienti fondamentali per la salute dell’organismo: svolgono infatti una funzione energetica, limitano la dispersione di calore, isolano termicamente il corpo dall’ambiente esterno, partecipano alla sintesi di ormoni e cellule e sono indispensabili per l’assorbimento delle vitamina A-D-K-E-F.

Tuttavia, mentre complessivamente (saturi, monoinsaturi e polinsaturi) non dovrebbero costituire oltre il 30% dell’introito giornaliero di nutrienti, spesso questo limite viene eluso a causa abitudini alimentari scorrette e/o da modalità “superficiali” di preparazione e consumo dei cibi.

Per tenere sotto controllo la quantità dei grassi che ingeriamo ogni giorno però basta non solo tenersi alla larga dal cosiddetto cibo spazzatura ma anche adottare  qualche piccolo accorgimento cambiando, in minima parte, le proprie abitudini in cucina. A quest’ultimo proposito vediamo qualche utile consiglio:

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Tutte le proprietà delle mele

Che le mele siano un toccasana per la salute e il benessere dell’organismo è risaputo, ma ora arriva anche una nuova conferma da una fonte autorevole come l’istituto Mario Negri di Milano, che ha individuato nelle mele delle importanti capacità antitumorali. Secondo uno studio condotto da questo istituto, il rischio di tumore sembrerebbe diminuire grazie ad un consumo regolare di mele.

Le proprietà antitumorali della mela sarebbero da ricercare nella presenza in questo frutto delle proantocianine, i polifenoli della mela che sarebbero in grado di fermare i geni che impediscono la morte programmata delle cellule tumorali.

Oltre a questa importantissima proprietà, la mela ne ha anche altre; innanzi tutto, essendo disponibile tutto l’anno, è l’alleato ideale nei regimi dietetici ipocalorici, è priva di grassi e di zuccheri, ma ricca di vitamine, fibre, potassio e altri minerali, tanto da essere diventata protagonista di una dieta tematica.

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Dieta anti-invecchiamento

cibi antiossidanti

Un pizzico di moderazione e una spolverata  di fantasia: sono questi gli ingredienti principali da por­tare in tavola se si vuole preservare la propria salute. E per essere sicuri di non farsi sopraffare dai radicali liberi, principali minacce deIl’organismo, basta seguire una regola molto semplice: “Poco, ma di tutto”. Ridurre le dosi è fondamentale se si vuole evitare un eccesso di introito calorico. Perché i chili di troppo sono condizioni che favoriscono la produzione di radicali liberi da parte del nostro organismo. E ciò richiede un lavoro maggiore da parte degli antiossidanti, interni o assunti con la dieta, che non sempre riescono ad ottemperare.

Un po’ di moderazione non guasta, visto che la nostra tendenza, almeno secondo le indagini stati­stiche, è di tendere alle dosi abbondanti. Poi bisogna aumentare la varietà: molti nutrizionisti oggi la­mentano che la nostra dieta di tutti i giorni sta diventando sempre più monotona mangia­mo più o meno sempre le stes­se cose, un po’ per pigrizia un po’ perché non abbiamo tempo per pensare a nuove ri­cette o cibi mai provati. Le verdure più antiossidanti sono quelle verdi, le colorate in genere e quelle piccanti. Via li­bera dunque a crescione, ru­ghetta, spinaci, broccoli, foglie di rapa, foglie di ravanello, ca­volo, verza, cavolo nero, agretti, biete. Aglio e cipolla, le piccan­ti, contengono anche composti solforati che sono stati dimo­strati validi anticancro.

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I rischi della dipendenza da caffè

Se fate parte della schiera degli amanti del caffè che dichiara di berne tazzine dopo tazzine per tenersi ben sveglio, sappiate che la sensazione di allerta che provate potrebbe essere solo un’illusione. Perché chi beve tanto caffè finisce per diventare resistente a molti degli effetti della caffeina. Lo dimostra una ricerca condotta da Peter Rogers, uno psicologo dell’University of Bristol in Inghilterra.

Il dott. Rogers ha coinvolto 162 bevitori di caffè moderati (una tazzina o meno al giorno) e 217 estimatori del caffè (oltre una tazzina al giorno), chiedendo loro di astenersi dal caffè per 16 ore per poi bere 100 milligrammi di caffeina, pari ad una tazzina, e, dopo un’ora e mezza, altri 150 milligrammi; ad alcuni, agli stessi orari, veniva dato un caffè-placebo senza caffeina. Prima e dopo i caffè, finti o veri che fossero, i ricercatori hanno valutato il grado di ansia e il mal di testa dei partecipanti. Ebbene, nessun aumento del livello di allerta nei bevitori assidui.

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Insalata di patate per ridurre il rischio di cancro

Numerosi studi hanno messo in guardia dal consumo eccessivo di carne rossa. Si ritiene infatti che un simile tipo di dieta possa aumentare significativamente il rischio di cancro. A questa cattiva notizia segue un’altra davvero buona. Sembra che un’insalata di patate protegga dal rischio connesso al consumo di carne rossa. È quanto affermato da un team di scienziati australiani della Flinders University, secondo il cui studio l’amido contenuto nelle patate fredde cotte al vapore o lessate avrebbe proprietà protettive e benefiche nei confronti del cancro.

Questo tipo di amido, fanno notare i ricercatori, tuttavia lo ritroviamo anche in altri cibi come i fagioli, il riso, la pasta, le banane. E la dose contenuta sia nella pasta che nelle patate può essere aumentata se queste vengono riscaldate e poi fatte freddare nuovamente. La riduzione del rischio è stata significativa, ha sottolineato il dott. Jean Winter, che ha guidato la ricerca, il quale ha aggiunto,

“Se avete intenzione di mangiare carne assicuratevi di avere un po’ di insalata di patate a parte”.

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Frena gli attacchi di fame con l’eucalipto

Dell’effetto dei profumi sull’organismo o sulla psiche se ne parla da tempo immemore. Si ritiene che, a seconda del profumo, si possano stimolare diverse aree del cervello e si possano ottenere effetti differenti. Uno di questi, secondo un recente studio, è il controllo sugli attacchi di fame che però mettono a repentaglio la dieta e il peso corporeo. Secondo la dott.ssa Eva Kemps e la collega Marika Tiggeman quando si è attaccati da una voglia improvvisa, magari di cioccolato,  a cui pare non si riesca a resistere basta pensare all’aroma di eucalipto e sentire questa voglia svanire.

Inoltre, questa sua interessante capacità potrebbe avere risvolti ben più importanti per l’alimentazione. Potrebbe essere d’aiuto nel trattamento dei disturbi alimentari come la bulimia, o le tossicodipendenze come l’alcolismo. Ovviamente in presenza di patologie serie l’intervento medico è d’obbligo, tuttavia un’integrazione con questo tipo di metodologia può essere d’aiuto, soprattutto laddove un desiderio ardente di qualcosa non sia necessariamente sintomo di qualcosa di patologico. Per esempio, questa strategia può essere utile a chi fatica restare a dieta o vuole cercare di mangiare meno.

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Colpi di calore in agguato? Bevi un bicchiere d’acqua

Come ormai da alcuni anni a questa parte accade, si passa direttamente dall’inverno all’estate. Capita sempre più spesso che il giorno prima c’erano 11 gradi, il giorno dopo 30 o più e il corpo non è preparato. A causa di questo repentino cambiamento di temperature, ci si sente abbattuti, stanchi, più stressati e si tende a bere bevande zuccherat o gassate nella speranza di trovare sollievo. Niente di più sbagliato, sostengono gli esperti. Meglio bere un bicchiere d’acqua, ovviamente evitando l’acqua troppo fredda, che come è risaputo può causare congestioni.

Come spiegano i nutrizionisti, infatti, bere l’acqua disseta e non aumenta lo stress organico in un corpo già messo duramente a prova dall’improvviso cambio di temperatura. Dissetarsi con un bicchiere d’acqua, liscia, è il modo migliore per combattere il caldo ed evitare una pericolosa situazione di disidratazione. Se poi accompagnamo il tutto magari con la frutta, il gioco è fatto. Mangiando la frutta, infatti, ci assicuriamo anche un’integrazione dei sali minerali eventualmente persi con la sudorazione.

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Mangiare la selvaggina mette a rischio la salute

Mangiare la selvaggina mette a rischio la saluteLa selvaggina, è vero, non a tutti piace. A qualcuno per questioni etiche, a qualcun altro per il sapore. Nonostante ciò in molti la consumano e, proprio queste persone, corrono un rischio in più, l’avvelenamento da piombo. L’avvelenamento da piombo, detto anche Saturnismo, si manifesta con diversi e pericolosi sintomi.

Tra questi vi sono anemia emolitica, convulsioni, ipertensione, edema cerebrale, disturbi gengivali, alterazioni cognitive, danni ai reni, dolore addominale, nausea, vomito, stipsi, infertilità nella donna, anomalie spermatiche e oligospermia nell’uomo, stanchezza, in particolare nei bambini, amnesia… Insomma, una bella compagnia. L’allarme piombo nella carne arriva da un team di ricercatori britannici e spagnoli che hanno pubblicato i risultati di uno studio sulla rivista PLos ONE. Secondo gli scienziati consumare carne di selvaggina cacciata con munizioni che ancora contengono piombo espone al rischio di avvelenamento.

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Anoressia: ecco i nuovi malati

Tra i disturbi del comportamento alimentare, l’anoressia è quello più conosciuto; fino ad oggi si credeva che la voglia di eccessiva magrezza fosse ad appannaggio esclusivo delle adolescenti, ma non è così. Secondo quanto riportato dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini, l’anoressia colpisce anche i bambini di 10 anni, che già a questa età manifestano i sintomi di questo disturbo alimentare difficilmente controllabile perché non è facile fare una diagnosi in breve tempo.

La conferma dell’aumento di casi di anoressia nei bambini è arrivato anche da Alberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria, che ha dichiarato che il 15 % dei maschietti e il 20% delle femminucce ha mostrato segnali di anoressia. Anche il dottor Ugazio conferma la difficoltà per i genitori di riconoscere chiaramente questa malattia, e spiega:

E’ un compito complesso perché con l’adolescenza cala l’interesse per il cibo, distratti come si è da tanti altri stimoli esterni.

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L’alimentazione giusta per sopportare meglio il caldo

alimentazione estiva

Sappiamo tutti molto bene che durante lestate è necessario modificare leggermente le proprie abitudini alimentari per affrontare al meglio le temperature “impegnative” che caratterizzano la bella stagione. Nei prossimi mesi quindi bando ai cibi più grassi e calorici, che invece sono utili in inverno per affrontare il freddo, e sotto con cibi freschi, e rinfrescanti, ricchi di vitamine e sali minerali utili per mitigare gli effetti della sudorazione.

Sbizzarritevi quindi portando in tavola tutti i giorni insalate e macedonie preparate solo con frutta e verdura di stagione e preferite pesce e carni bianche alle carni rosse. Sarà opportuno inoltre evitare sughi troppo pesanti per condire i primi piatti (assolutamente no a panna e besciamella) e preferire un bel piatto di spaghetti al pesto o al sugo freschi o, ancora meglio, una bella insalata di pasta con verdure. Evitate burro e margarina per preparare o condire pietanze e preferite piuttosto l’olio extra-vergine di oliva.

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Frutta tropicale per dimagrire dolcemente

Tutti straricchi di vitamine e potassio, e con poche calorie, i frutti tropicali sono dei potenti bruciagrassi. E aiutano a saziarti più in fretta. Datteri, ananas e banane sono tra i più comuni, ma non sono certo gli unici frutti esotici che si possono acquistare anche alle nostre latitudini. Prima di metterli nel carrello, però, è bene conoscerne più da vicino le virtù dimagranti (o gli eventuali rischi per la linea) in modo da acquistarli in maniera “mirata”.

Il lime o limetta è, tra gli agrumi, il più indicato per ripulire l’intestino in profondità, soprattutto prima dell’arrivo del caldo e quando si è seguita per mesi una dieta sregolata che  ha riempito il colon di scorie. Il suo succo, fortemente aromatico, contiene molta vitamina C e sali minerali e ha proprietà diuretiche, battericide e antisettiche. La mattina appena sveglio, bevi un bicchiere di acqua tiepida dove avrai spremuto un lime: stimola le vie urinarie e faciliti lo svuotamento dell’intestino.

Il litchi, piccolo frutto d’origine cinese dal delicato sapore di rosa, è considerato un efficace ricostituente generale, un antinfiammatorio e un ottimo tonico per lo stomaco. Ma soprattutto, il litchi contrasta l’azione dei radicali liberi che frenano le attività metaboliche e favoriscono la formazione dei depositi adiposi. Contiene vitamina C (antiossidante), potassio, magnesio, fosforo e calcio (anti fame).

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Soffri di asma? La colpa è degli hamburger

La dieta mediterranea è sempre la migliore, su questo sono tutti d’accordo. E risulta il regime alimentare che più protegge la salute dell’organismo soprattutto quando un nuovo studio suggerisce che mangiare tre o più hamburger a settimana può aumentare il rischio di sviluppare l’asma, specialmente nei bambini. Lo hanno scoperto un team di ricercatori che ha sottoposto ad analisi i dati relativi a 50.000 bambini provenienti da 20 Paesi di tutto il mondo e che ha pubblicato i risultati di questa indagine sulla rivista scientifica Thorax.

In questo studio sono state valutate le abitudini di vita e alimentazione di bambini che vivono sia nei Paesi ricchi che in quelli più poveri. L’analisi si è svolta durante l’arco di dieci anni. I genitori dei bambini presi in esame sono stati interrogati per scoprire quale fosse la reale dieta alimentare dei figli e se questi avessero mai sofferto di asma o se avessero mai manifestato disturbi del respiro o affanno.

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L’alimentazione migliore per prepararsi agli esami di maturità

alimentazione esami maturità

Il prossimo 22 giugno inizieranno gli esami di maturità e come ogni anno milioni di studenti saranno sottoposti all’inevitabile stress che comporta un periodo di studio intenso. In questo caso l’alimentazione è molto importante, come spiega il dottor Andrea Ghiselli, nutrizionista dell’Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione di Roma:

In vista dei test l’alimentazione da consigliare deve essere soprattutto a base di verdura, frutta e, in generale, alimenti digeribili e nutrienti.

La regola principale della dieta in vista degli esami di maturità è quella di consumare 5 pasti al giorno nutrienti e leggeri, magari variando il più possibile i cibi; è assolutamente vietato saltare i pasti con la scusa di risparmiare tempo, in quanto l’ansia, poi, potrebbe farvi mangiare di tutto e in modo scombinato. Consumando cinque pasti, le calorie devono essere distribuite nell’arco della giornata, approssimativamente, 20% a colazione, 5% nello spuntino a metà mattina, 40% a pranzo, 5% nella merenda e il 30% a cena.

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Attenzione ai gamberi, possono causare gravi infezioni parassitarie

Il mangiare gamberi poco cotti o peggio, crudi, espone al serio rischio di contrarre una temibile parassitosi. La colpa è del Kellicotti Paragonimus, un parassita che alberga nei gamberi, in particolare quelli di acqua dolce. È endemico in Nord America, ma ormai diffuso in molti altri Paesi, tra cui l’Asia. Attenzione quindi a quello che si mangia durante le vacanze, che siano negli Usa o in altri paesi esotici.

Questo è l’allarme che arriva dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis che hanno diagnosticato recentemente un’infezione parassitaria in sei persone che avevano mangiato gamberi crudi. Come ha dichiarato il dott. Gary Weil, professore di medicina e di microbiologia molecolare, che ha curato alcuni dei pazienti, “L’infezione, chiamata Paragonimiasi, è molto rara, per cui è estremamente raro vedere molti casi in un centro medico in un periodo di tempo relativamente breve. Siamo però quasi certi che ci sono altre persone con l’infezione che non sono state diagnosticate”.

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