I rischi della dipendenza da caffè

Se fate parte della schiera degli amanti del caffè che dichiara di berne tazzine dopo tazzine per tenersi ben sveglio, sappiate che la sensazione di allerta che provate potrebbe essere solo un’illusione. Perché chi beve tanto caffè finisce per diventare resistente a molti degli effetti della caffeina. Lo dimostra una ricerca condotta da Peter Rogers, uno psicologo dell’University of Bristol in Inghilterra.

Il dott. Rogers ha coinvolto 162 bevitori di caffè moderati (una tazzina o meno al giorno) e 217 estimatori del caffè (oltre una tazzina al giorno), chiedendo loro di astenersi dal caffè per 16 ore per poi bere 100 milligrammi di caffeina, pari ad una tazzina, e, dopo un’ora e mezza, altri 150 milligrammi; ad alcuni, agli stessi orari, veniva dato un caffè-placebo senza caffeina. Prima e dopo i caffè, finti o veri che fossero, i ricercatori hanno valutato il grado di ansia e il mal di testa dei partecipanti. Ebbene, nessun aumento del livello di allerta nei bevitori assidui.

Come spiega il dott. Rogers,

“Con il consumo frequente di caffè si sviluppa una tolleranza agli effetti ansiogeni della bevanda, che quindi non provoca più agitazione. Qualcosa di simile avviene anche per l’attenzione e la lucidità mentale. In chi beve caffè spesso l’effetto sveglia si perde. Anzi, succede che quando si è in astinenza da caffè il livello di attenzione scende al di sotto della soglia normale per quell’individuo; bere la tazzina non fa svegliare, semplicemente riporta il bevitore nella situazione-base”.

E’ risaputo che gran parte degli effetti della caffeina sono mediati dal suo effetto su alcuni recettori cerebrali, i recettori per l’adenosina.

I ricercatori sono voluti andare oltre, analizzando a fondo anche i geni che potrebbero essere coinvolti nelle risposte alla caffeina. Da qui, un’altra scoperta interessante. Chi è portatore di geni che predispongono all’ansia non rifugge il caffè, che indubbiamente può agitare, al contrario, tende a bere più caffè. Come spiega il dott. Rogers,

“Abbiamo scoperto che la caffeina induce tolleranza ai suoi effetti molto velocemente; bastano un paio di tazzine al giorno per non risentire più dell’effetto ansiogeno del caffè. Il problema è l’astinenza; nei bevitori di caffè basta meno di un giorno lontano dalla tazzina per ritrovarsi con il mal di testa e una riduzione della lucidità mentale”.

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