L’origine del miglio è piuttosto discussa, ma pare che si sia diffuso dalle Indie orientali per poi passare in Cina e successivamente in tutta l’Asia e in Africa, per poi arrivare in Europa; in ogni caso, secondo gli storici, il miglio fu il precursore di tutti i cereali: pare infatti che raccolto allo stato selvaggio, sia stato il nutrimento dell’umanità fino alla scoperta dell’aratro. Del resto molte fonti storiche testimoniano che grandi quantità di miglio sono state immagazzinate per sfamare la popolazione nel corso dei secoli.
Esistono diverse qualità di miglio, che vengono consumate dopo aver subito un processo che si chiama decorticazione che serve ad eliminare gli strati non commestibili dei chicchi; ogni chicco di miglio contiene amido, sostanze minerali, vitamine del gruppo A e B, acido salicilico, lecitina e colina. Il miglio apporta all’organismo carboidrati, grassi, proteine e amminoacidi che stimolano la produzione di cheratina; come il riso, anche il miglio è privo di glutine e quindi è particolarmente adatto a chi soffre di celiachia.
Questo cereale possiede proprietà depurative, equilibranti, lenitive, ricostituenti e vitalizzanti, e ciò lo rende un alimento consigliato in caso di affaticamento fisico e psichico, in presenza di ulcera gastrica e di problemi digestivi; essendo ricco di acido salicilico migliora le funzioni di milza e pancreas, sostiene l’organismo e rafforza i denti, le unghie e i capelli.