Drunkoressia, ossia non mangiare per poter bere alcolici

A proposito di disturbi del comportamento alimentare, oggi affronteremo il tema della drunkoressia, un termine coniato dai giornalisti del New York Time, ma non ancora riconosciuto dalla medicina ufficiale, con il quale si indica un nuovo comportamento alimentare diffuso tra le adolescenti, ovvero mangiare poco per poter assumere molti alcolici.

Tramite questo comportamento le ragazze vogliono raggiungere diversi scopi: dimagrire e farsi accettare dal gruppo, soprattutto dai maschi che considerano interessanti le ragazze che hanno comportamenti trasgressivi. La drunkoressia viene considerata una variante dell’anoressia, con la differenza che le ragazze assumono alcolici, e quindi calorie, intenzionalmente; per poter fare ciò, quindi, esse rinunciano al cibo per poter bere di più senza ingrassare.

Come per l’anoressia, anche nella drunkoressia si assiste al rifiuto del cibo da parte del soggetto e la diminuzione del peso corporeo; come dicevamo, la differenza con l’anoressia sta nel fatto che il dimagrimento non è fine a se stesso, ma necessario per assumere l’alcool. Inoltre, mentre nell’anoressia si assiste a diversi comportamenti atti a non sentire la fame, nella drunkoressia, gli zuccheri contenuti nell’alcool procurano un senso di sazietà.

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Pranzare con lo yogurt fa bene!

E soprattutto, fa dimagrire! Basta scegliere lo yogurt giusto e arricchirlo ogni giorno con frutta, ortaggi, cereali e proteine che saziano, “bruciano” e rimodellano. Inserire lo yogurt abbinato ad altri ingredienti tra le possibili scelte per la pausa pranzo è una buona iniziativa non solo sul piano nutrizionale (in particolare per coloro che desiderano dimagrire) ma anche per la gradevolezza, il gusto, la praticità, l’economicità e la digeribilità, che evita il problema della sonnolenza post­prandiale pomeridiana dello yogurt.

Lo yogurt sgonfia: volendo analizzare quali sono i principi snellenti di questo alimento, bi­sogna ricordare prima di tutto che i probiotici, ovvero i batteri “buoni” (principalmente il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus ter­mophilus) contenuti nello yogurt favoriscono la crescita della flora batterica intestinale. Quindi lo yogurt, oltre ad avere ere un valore nutritivo pari a quello del latte, ha in più una migliore digeribilità, un maggiore potere saziante dovuto alla sua densità e una decisa azione disintossicante, antinfiammatoria e pro­tettiva nei confronti delle difese immunitarie.

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Fatorexia, essere in sovrappeso e vedersi magri

Secondo uno studio del Temple University Hospital di Filadelfia 2/3 delle donne in sovrappeso si credono magre. Lo studio, coordinato dalla dottoressa Marisa Rose, si è basato su un campione di 81 donne per lo più appartenenti a minoranze etniche e residenti in piccoli centri.

Il 70% delle 31 donne obese facenti parte del campione ha identificato come somigliante alla propria la silhouette normopeso o solo leggermente sovrappeso ritratta in alcuni disegni che sono stati loro presentati. In altre parole, quando veniva chiesto loro di indicare la figura che per dimensioni era più somigliante alla propria solo il 5% del campione di donne obese indicava quella che mostrava una donna in sovrappeso, mentre un buon 20% indicava nelle figure che ritraevano donne obese il proprio ideale di corpo perfetto.

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Il vino rosso riduce i danni dell’ictus

stk73326corE’ risaputo che i danni dell’ictus possono essere più o meno gravi a seconda dell’intensità dell’attacco stesso e variano da soggetto a soggetto. È tuttavia indubbio che un danno cerebrale, più o meno evidente si verifica quasi sempre. Un aiuto nel limitare questi danni e proteggere il cervello sembra arrivare dal vino rosso, o meglio, dal suo ormai famoso componente, il resveratrolo. Il resveratrolo è molto noto per la sua attività antiossidante, antinvecchiamento e preventiva verso alcune forme di tumore.

Secondo un recente studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine, negli Usa, l’assunzione di resveratrolo prima di un ictus protegge il cervello dai danni ad esso conseguenti. Durante il test gli scienziati hanno somministrato dopo un normale pasto una singola e modesta dose di resveratrolo a un gruppo di topi, mentre a un altro gruppo di topi non è stato somministrato nulla. A questi animali poi è stato indotto un ictus ischemico mediante un taglio dell’afflusso del sangue al cervello.

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La dieta delle fragole

Oggi vi illustreremo una dieta davvero particolare ovvero la dieta delle fragole; a dispetto del nome, come la maggior parte delle diete tematiche, non significa che dovrete mangiare solo fragole, vuol dire che in un regime dietetico equilibrato e ipocalorico sono previste maggiori porzioni di fragole in modo da godere appieno delle proprietà di questi golosissimi frutti.

La fragola, infatti, è tra le varietà di frutta più ipocalorica e diuretica; grazie al loro elevato contenuto di potassio, le fragole sono utili anche per depurare l’organismo e favorire l’eliminazione delle tossine e a contrastare la ritenzione idrica; inoltre, la presenza di fosforo, calcio e ferro ne fa un ottimo aiuto per vincere la stanchezza.

I semini di cui sono ricoperte le fragole sono leggermente lassativi, quindi se mangiate al mattino, le fragole aiutano a riequilibrare le funzioni intestinali, anche se è bene non esagerare se avete problemi di colon irritabile. Le fragole contengono anche diverse vitamine: quelle del gruppo B, la C e la PP, quindi sono preziose per contrastare l’azione dei radicali liberi.

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Perdere peso nei punti critici

Per farcela devi per prima cosa disintossicarti e poi usare gli integratori naturali che sgonfiano e tolgono l’adipe solo dove serve. Lasciando curve e rotondità nei posti giusti. Gli accumuli di adipe e di liquidi in genere prediligono alcune zone del corpo, spesso  e risparmiandone altre in modo quasi completo. Così ci si ritrova con la pancia gonfia e le braccia snelle oppure col tronco esile ma gambe troppo pesanti, o ancora con l’addome piatto e fianchi debordanti: sono solo alcune delle tipologie più frequentemente riscontrate.

 È come se i depositi individuassero nel corpo dei punti di “fragilità” e si insinuassero in essi, come se conoscessero i nostri punti deboli. Ma allora: è possibile dima­grire in modo “mirato”, cioè andando a snellire soltanto o prevalentemente queste zone critiche? Chi ha praticato diete rigorose sa perfetta­mente che, quando si perdo­no tanti chili o comunque quando si dimagrisce oltre una certa soglia individuale, l’estetica ne può risentire. Molte persone, per esempio, non vogliono dimagrire più di un certo numero di chili, altrimenti poi il volto apparirà troppo scavato, il seno (nel caso delle donne) diven­terà cadente oppure compariranno flaccidità indesiderate e smagliature.

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Le maniglie dell’amore: trattamenti d’urto

Le maniglie dell’amore sono uno degli inestetismi meno tollerati da uomini e donne d’oggi. Eppure in passato godevano di buona fama, come il loro stesso nome sta a indicare: una chiara allusione a situazioni romantico-erotiche! Si tratta di due morbidi rotoli costituiti da depositi di tessuto adiposo localizzati ai fianchi e che, spesso, si dispongono “a salvagente” (o “a mela”) attorno alla pancia.

Ma le “maniglie” non compaiono dall’oggi al domani, ma sono solitamente l’esito di abitudini alimentari cronicamente sbagliate, legate soprattutto ad un eccessivo apporto di carboidrati e zuc­cheri semplici. Poiché di norma le maniglie dell’amore sono associate ad un peso corporeo pressoché normale, vi consigliamo delle azioni riti­rate sulla zona dei fianchi e dell’addome, magari dopo un breve ciclo depura­tivo con Myosotis arvensis D3 e juglans regia D3 (20 gocce di ognuno 3 volte al dì per 4 settimane) per ammor­bidire i tessuti.

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Gli alimenti ricchi di ferro

Il ferro rientra nel novero dei sali minerali essenziali e svolge un ruolo fondamentale nell’ossigenazione dei tessuti e nella sintesi di alcuni enzimi; la sua carenza, alla quale ci si riferisce con il termine anemia, causa affaticamento e pallore, mentre il suo eccesso può causare tachicardia e problemi digestivi.

Prima di fornirvi un elenco di cibi ricchi di ferro occorre tuttavia fare alcune precisazioni: se è vero infatti che alcuni alimenti ne sono più ricchi di altri è altrettanto vero che non tutti permettono all’organismo umano di assumerne quantitativi adeguati (si dice in questo caso che a variare è la biodisponibilità di ferro); le percentuale di ferro contenuta da ciascuno di essi va infatti valutata in base alla presenza di altri elementi che ne rallentano o riducono l’assorbimento.

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I mirtilli aiutano a proteggere l’intestino

I mirtilli sembrano svolgere un’azione antinfiammatoria si notevole efficacia contro colite ulcerosa e altre infiammazioni dellintestino, oltre ad avere un effetto preventivo nei confronti del cancro al colon-retto. Ad affermarlo è un recente studio condotto da un team di ricercatori della Lund University, in Svezia.

Sembra, infatti, che mangiare mirtilli favorisca il benessere dell’intestino e, inoltre, se i mirtilli vengono consumati insieme allo yogurt o ai probiotici, sembra che ne aumentino le proprietà benefiche per l’organismo. Come affermano la dott.sa Camilla Branning e la dott.sa Asa Hakansson, che sono state a capo di questa ricerca,

“Negli ultimi anni il mondo della ricerca si è reso conto che il buon funzionamento dell’organismo è influenzato in gran parte da ciò che accade nell’intestino crasso”.

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Tisane depurative in primavera

La disintossicazione dei tessuti epatici nella stagione primaverile è la più importante dell’anno, e per tutto l’anno porta numerosi benefici. Rigenerarsi! Questo è il motto che dovrebbe accompagnarci …

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Una tisana di karkadè per abbassare la pressione sanguigna

Bere una tisana di karkadè può contribuire a fare abbassare la pressione sanguigna. Secondo un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori della Tufts University, a Medford, negli USA, e pubblicato sulla rivista scientifica The Journal of Nutrition, tre assunzioni al giorno di una tisana di karkadè, di circa 240 ml cadauna, possono ridurre di 7,2 mmHg la pressione sanguigna sistolica e di 3,1 mmHg la pressione diastolica.

Questi sono i risultati di una serie di test effettuati su un gruppo di 65 adulti, alcuni dei quali affetti da pre-ipertensione e i restanti affetti da lieve ipertensione, di età compresa tra i 30 e i 70 anni. I ricercatori del Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging ritengono questi dati molto significativi, soprattutto se confrontati con quelli ottenuti da un secondo  gruppo di controllo a cui è stato somministrato solo un placebo. Nei soggetti appartenenti a questo gruppo, infatti, si è registrato un calo della pressione sanguigna solamente nella misura del 1,3 e del 0,5 mmHg.

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L’olio d’oliva aiuta a combattere la sindrome metabolica

Vi siete mai chiesti perché la dieta mediterranea è così decantata come la migliore dieta del mondo? Sicuramente per il suo regime alimentare equilibrato è il motivo principale, ma non è da tralasciare che uno dei segreti dei suoi benefici è da riscontrare nelle proprietà del condimento principe di questa dieta, ovvero l’olio d’oliva.

L’olio d’oliva, infatti, contiene dei componenti fenolici in gradi di reprimere i geni coinvolti nelle infiammazioni; a sostenerlo è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cordoba, coordinato dal dottor Francisco Perez-Jimenez e  pubblicato sulla rivista scientifica BMC Genomics.

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Il miglior dimagrante? La tua sensualità

Sotto le rotondità di ogni donna in sovrappeso esiste una carica sensuale che rappresenta un potentissimo elisir bruciagrassi. Se lo risvegli, perdere peso è facile. Dentro ogni donna si nasconde una creatura speciale, dotata di virtù e di capacità uniche e sottovalutate. E le prime a dimenticarlo sono proprio le donne: in effetti, dietro la maggior parte dei casi di sovrappeso femminile c’è l’inconsapevolezza del proprio valore, delle proprie potenzialità, l’invischiamento in ruoli vissuti in maniera costrittiva e totalizzante.

Attingendo al mondo delle fiabe potremmo dire che dentro ogni donna un po’ rotondetta si nasconde una “bella addormenta­ta”, un femminile assopito che aspetta solo di essere risvegliato. E quale momento migliore di questo per farlo? Coltivare la femminilità, risvegliare gli istinti arcaici, innati che esistono in ciascuno di noi è un prezioso sostegno alla volontà di dimagrire… Se si fa leva sulle giuste forze, perdere peso (e riacquistare la propria naturale bellezza) è tutt’altro che difficile, vediamo come fare.

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Educazione alimentare, prima arma contro l’obesità

Quando negli anni ’60 il miracolo economico portò la televisione nelle nostre case e le automobili nelle nostre strade, il problema dell’obesità infantile riguardava solo il 6% della popolazione. Con il diffondersi lento ma inarrestabile di modelli alimentari e stili di vita ispirati a quelli provenienti da oltreoceano tale percentuale è giunta nel 2000 al 25% e si aggira attualmente intorno al 30-35%.

Un’ascesa preoccupante che rende i bambini italiani fra i più obesi in Europa e che li candida a un futuro difficile date, da un lato l’elevata percentuale di insuccessi del trattamento dell’obesità in età adulta, dall’altro le complicanze legate a questa condizione che può essere considerata già di per sè uno stato di patologia.

Infatti una volta che nell’organismo si sono instaurate anomalie delle cellule adipose dovute ad iperalimentazione come l’aumento del loro numero (iperplasia) e del loro volume (ipertrofia) è piuttosto difficile “neutralizzarle” con la conseguenza che un bambino obeso rimarrà predisposto all’obesità, o resterà obeso, per tutto l’arco della vita con una notevole riduzione della qualità e dell’aspettativa di vita stessa.

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Gli effetti collaterali del chewing-gum

bubble-gumCome abbiamo visto qualche tempo fa, masticare il chewing-gum aiuta a mantenere la linea. Sembra però che il chewing-gum abbia alcuni effetti negativi per l’organismo a causa del sorbitolo, un edulcorante che può causare svariati danni all’intestino con relativo calo ponderale, ovvero un calo di peso eccessivo in poco tempo.

A rivelarlo è uno studio condotto dal British Medical Journal, che ha indagato su alcuni pazienti affetti da diarrea cronica e perdita severa di peso. Tra questi è emerso il caso di una giovane donna che in otto mesi aveva perso ben 11 kg  a causa di una diarrea cronica, con conseguente ipovitaminosi e con altri disturbi tipici delle malattie da malassorbimento e poco sensibile ai farmaci utilizzati per bloccare il disturbo, che procuravano nella paziente una risposta dell’intestino anomala, ovvero rendeva l’azione del farmaco molto simile a quella dei lassativi.

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Mangiare la segale aiuta a combattere la stitichezza

La stitichezza è un disturbo molto fastidioso di cui soffrono molte persone; se avete provato tutti i metodi possibili per contrastarla ma senza risultati, una speranza vi potrebbe arrivare dalla recente ricerca condotto dall’Università di Helsinki, in Finlandia, e pubblicato sul Journal of Nutrition, che consiglia di mangiare la segale per combattere la stipsi.

Pare infatti che questo cereale, da sempre molto sottovalutato sia efficace come, se non di più, dei lassativi chimici che esistono in commercio, con il pregio di essere naturale. I ricercatori hanno condotto la ricerca su 51 pazienti adulti che hanno poi diviso in 5 gruppi, ai quali hanno dato rispettivamente e ogni giorno 240 grammi di pane di segale, una bevanda a base di latte, pane di segale e latte, pane bianco e i lassativi classici.

Il risultato della ricerca è stato che l’unico gruppo che ha ricevuto benefici intestinali è stato quello che aveva assunto pane di segale, che, tradotto in percentuale significa un aumento del transito intestinale dal 23% al 41%.

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Contro la fame compulsiva c’è monga waratah

Per tante persone in sovrappeso, mangiare è un’irresistibile fonte di piacere, in grado di “consolare” dalle frustrazioni, dalla solitudine e dallo stress della vita quotidiana, al punto da costituire una vera e propria dipendenza. Il cibo rischia così di trasformarsi in una sorta di “droga”, non percepita come pericolosa e difficile da con­trollare, anche perché facilmente reperibile e sempre a por­tata di mano. Basta infatti aprire il frigorifero o la dispensa della cucina per appagare immediatamente la “voglia di coccole” o di rassicurazione nascosta dietro la fame nervosa.

Il problema è inoltre associato a stati di insicurezza, fragilità di carattere e scarsa fiducia in se stessi, che ren­dono più difficile prendere coscienza della situazione e de­cidere di cambiare. Un grande aiuto per combattere la dipendenza da cibo e ridurre la tendenza a comportamenti alimentari squilibrati e compulsivi è offerro da Monga Waratah, un rimedio floreale molto utilizzato in Australia come supporto ai trattamenti contro le dipendenze di qualunque tipo (fumo, alcol, cibo o droghe) e come “supporto” nei regimi alimentari dimagranti.

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