Dieta macrobiotica, preparazione e cottura dei cibi

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Nella dieta macrobiotica, della quale vi abbiamo già illustrato i principi, anche la manipolazione, preparazione e cottura dei cibi rivestono un’importanza fondamentale per il mantenimento del loro equilibrio energetico, necessario per un buono stato di salute. Anche la scelta dei cibi che vengono consumati si fonda sul principio dello yin e dello yang: nelle stagioni e nelle zone climatiche calde, dominate dall’energia yang, è preferibile consumare alimenti vegetali, soprattutto quelli recanti energia yin, mentre è consigliabile il contrario nei periodi dell’anno e nelle regioni fredde (energia yin).

Quanto alla loro preparazione, i cibi macrobiotici, quali cereali integrali, ortaggi, legumi e alghe, vanno lavati molto accuratamente con semplice acqua prima di essere manipolati, mentre le radici e i vegetali che crescono per terra vanno  sfregati delicatamente con uno spazzolino di setole naturali appena prima di essere cucinati. Gli ortaggi si consumano lontano dai pasti e interi, ossia senza privarli di bucce, radici e semi.

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Sovrappeso dopo le vacanze? Cosa non fare dopo le abbuffate estive

sovrappeso dopo l'estate

L’estate è appena finita e come tutte le estati accanto all’insondabile voglia di fare sport è esplosa anche la fame. Quella irrefrenabile che arriva la sera, dopo una intensa giornata al mare o una scarpinata in montagna. Quella nervosa che ci ha fatto fare il pieno di gelati, pizze, patatine, bibite, vini bianchi freschi, cocktail di tutti i tipi. Facciamo la conta: chi ha sbagliato i calcoli, ora sarà di nuovo in sovrappeso come la scorsa primavera, quando ha faticato non poco per ritornare ad avere un corpo da bikini. Dunque occorre rimettersi a mangiare seguendo i consigli di un valido nutrizionista, ma anche alcune semplici regole-base di puro buonsenso, per cominciare a schivare cibi ritenuti miracolosi.

“Ieri ho mangiato troppo, oggi solo verdure”. Chi di noi non ha mai detto questo? Due i pericoli nascosti. Anzitutto non è pensabile mangiare solo verdure per tutta la giornata: senza le proteine, che danno senso di sazietà, e senza i carboidrati, che danno energia, non si resiste a lungo, e la conseguenza più immediata è che si corre il rischio di mangiare a sproposito. E poi, fate sempre attenzione al condimento: un cucchiaio di olio contiene 90 calorie ed è facilissimo esagerare versandolo direttamente dalla bottiglia.

Il dolcificante è un’altra di quelle abitudini che vanno disciplinate. Un sacco di persone mangiano caramelle dolcificate in continuazione, per tutta la giornata. Così tengono a bada la fame – dicono – soprattutto nei periodi in cui hanno rotto gli argini e si sono date a mangiate sregolate. Bene, sappiate che una caramella va bene, un pacchetto no, perché il dolcificante fa aumentare la fame in modo vertiginoso, in quanto le sostanze “dolci artificiali” danno al corpo un segnale (“ehi, arriva il dolce!”) che è falso: promettono delle calorie che poi non arrivano. Il corpo, per così dire, rimane deluso, e continua a chiedere altro cibo.

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Nordic walking on the beach, camminare in spiaggia per tonificarsi

n. walking beach

Chi si sta preparando per andare in vacanza adesso, può approfittare delle spiagge un po’ meno affollate per praticare uno sport che di solito viene effettuato sui sentieri di montagna: il nordic walking nella sua versione “on the beach”. Pensate che sia strano? Mica tanto, soprattutto se considerate che sabbia e bagnasciuga sono i terreni ideali per tonificare i muscoli e bruciare più calorie.

Il terreno cedevole obbliga ad una continua ricerca dell’equilibrio che impegna maggiormente la muscolatura e aumenta il dispendio energetico; il risultato è che si bruciano più calorie e si rassodano glutei e gambe, oltre ai vantaggi a favore dell’apparato cardiocircolatorio e alla sfera psicofisica. Allenasi in riva al mare permette poi di fare un pieno di ossigeno e garantirsi un’abbronzatura perfetta.

Il passo base è così composto: gamba e braccio opposto si muovono alternativamente; in pratica, si avanza con il piede destro e si appoggia il bastone sinistro al terreno in corrispondenza del tallone destro viceversa. Il bastoncino si muove sempre vicino al corpo, e deve essere usato per spingere e non per appoggiasi.

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Conserve e marmellate perfette e salutari

conserve

L’inizio di settembre corrisponde alla preparazione conserve e marmellate fatte in casa: del resto portare in tavola un sugo fatto con le proprie mani a partire dai pomodori è una bella soddisfazione! Un altro fattore positivo è che non è un compito difficile: per destreggiarsi tra vasetti, passaverdura, ortaggi e pentole, servono solo un buon ricettario e molta attenzione nella preparazione per evitare intossicazioni alimentari.

Tra le più insidiose c’è quella provocata dalla tossina botulinica, una proteina prodotta da un batterio noto come botulino; è un veleno interferisce con il sistema nervoso, provocando la paralisi dei muscoli; cresce negli ambienti privi di ossigeno e con un basso grado di acidità, perciò può trovare terreno fertile nei prodotti mal conservati come vegetali e altri alimenti sott’olio e al naturale; meno esposte sono le conserve acide, come sottaceti, passate di pomodoro e marmellate.

Per fortuna i casi di botulino sono rari, ma per evitare tutti i possibili rischi, dovete prestare qualche attenzione particolare. I vegetali devono essere freschi e integri poi vanno lavati e asciugati con cura, soprattutto se sono destinati a finire sott’olio; occorrono vasetti a chiusura ermetica, con la guarnizione di gomma, oppure con il tappo a vite, ideali per tutti i tipi di conserve. Prima di usare i vasi e le guarnizioni bisogna farli bollire per 15-20 minuti e asciugarli capovolgendoli su uno strofinaccio pulito.

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Pancia ultra piatta: come far diventare questo sogno una realtà!

pancia piatta

Nelle donne, la massa grassa si forma prima di tutto a livello addominale, specie intorno all’ombelico; un’alimentazione poco equilibrata, troppo ricca di zuccheri e grassi e l’assenza di un’attività fisica costante sono tra i principali responsabili di questo in estetismo, perché l’organismo non riesce a bruciare tutti gli zuccheri ingeriti e li trasforma in tessuto adiposo.

L’esercizio fisico è il modo migliore per bruciare le riserve di grasso, e qualsiasi tipo di disciplina va bene, non c’è che l’imbarazzo della scelta! Se non avete tempo da dedicare ad uno sport specifico, adottate delle buone abitudini; ad esempio, per stare meglio bastano 30 minuti al giorno di camminata, quindi approfittatene ogni volta che se ne presenta l’occasione. Ad esempio andate e tornate a piedi dal lavoro, e se non è possibile, scendete una fermata prima dalla metro o dall’autobus; dimenticate, inoltre, scale mobili e ascensori.

Passiamo all’alimentazione; per calibrare meglio la vostra dieta, occorre ridurre i grassi, soprattutto quelli di origine animale, come burro e formaggi grassi, e gli zuccheri. Meglio prediligere il consumo di oli vegetali, frutta, verdura, cereali, patate e riso; evitate i dolci e le bevande gassate e i piatti pronti che contengono molti grassi nascosti. Aboliti anche gli spuntini “spezza fame”: se avete un vuoto di stomaco tra un pasto l’altro mangiate una banana o uno yogurt.

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Carboidrati

Detti anche glucidi, i carboidrati rappresentano la fonte principale di energia per l’organismo; possono infatti essere trasformati più rapidamente di grassi e proteine in glucosio, …

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Dieta macrobiotica, i cibi permessi

Vi abbiamo già illustrato per sommi capi i principi e le regole su cui si fonda la cosiddetta dieta macrobiotica. Oggi ci occuperemo di vedere nel dettaglio quali cibi sono permessi e quali vengono invece esclusi in un regime alimentare di questo tipo.

Come abbiamo già visto, la dieta macrobiotica esclude i cibi sottoposti a processi di raffinazione e sofisticazione industriale e prevede il consumo preponderante di alimenti quali legumi, cereali integrali (frumento, riso, orzo, avena, miglio, grano saraceno, segale, mais, kokoh e arrowroot), frutta e verdura di stagione e biologica, semi oleosi (zucca, sesamo e girasole). Il consumo di carni e pesce è ammesso, seppure con molta parsimonia. Per questo motivo l’alimentazione macrobiotica non rientra nel novero delle diete vegetariane.

Unici condimenti permessi sono il sale marino integrale, la salsa di soia, l’olio di semi solo se spremuti a freddo e l’olio di oliva. Non sono ammessi i dolcificanti fatta eccezione per zucchero di canna e sciroppo d’acero o di riso cui si ricorre comunque con molta moderazione.

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Iodio, ecco perché è importante la sua presenza nell’organismo

iodio

Per gran parte della gente il mare è sinonimo di vacanza, divertimento e relax, ma forse non tutti sanno che offre gratis la “iodioterapia”. L’acqua di mare, infatti, come l’aria delle località balneari, è ricca di questo minerale prezioso per la salute: controlla il metabolismo, lo sviluppo e i processi mentali, la crescita di capelli e unghie ed è fondamentale per la produzione degli ormoni della tiroide; una sua carenza può causare seri problemi non solo a questa ghiandola, ma a tutto l’organismo.

Quando i livelli di iodio nel sangue sono bassi, la tiroide lavora di più per cercare di mantenere le corrette percentuali di ormoni nel sangue; per questo aumenta di volume, formando il cosiddetto gozzo. Oltre a costituire un problema estetico, l’ingrossamento può comprimere gli organi vicini e, nei casi più seri, può provocare difficoltà a deglutire, a parlare e respirare.

Un’alimentazione varia ed equilibrata è in grado di soddisfare i fabbisogni di iodio nell’organismo e può essere d’aiuto nell’impedire la comparsa di alcuni lievi disturbi che si possono manifestare in seguito ad un’alterata attività della tiroide.

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L’aperitivo con stuzzichini: piccole porzioni ma grandi calorie

aperitivo e calorie

Se nella vita di tutti i giorni l’happy hour rappresenta un momento di svago e di relax dopo una lunga giornata di lavoro ma è al contempo un vero campo minato diete­tico, ancora più rischioso è da questo punto di vista il periodo estivo: nelle giornate lunghe e  piacevoli aumentano anche le occasioni per socializzare e stare in compa­gnia. Inoltre, se per colpa del caldo il pranzo si ridu­ce a uno spuntino, ecco che quando arriva sera l’appetito si fa sentire con prepotenza e il rischio di compromettere con pochi aperitivi la perdita di peso ottenuta nel corso di un intero anno è concreto.

Dal punto di vista della linea, inol­tre, l’happy hour diventa ancora di più “ad alto rischio” perché spesso è organizzato in modo tale da permettere di allungare la mano e man­giare una quantità quasi illimitata di vari cibi, molti dei quali esageratamente ricchi dal punto di vista calorico. La prima mossa sta nell’essere consapevoli che gli aperitivi, con i loro stuzzichini e le bevande al­coliche, rappresentano davvero un terreno scivolo­so per la linea: ma non è necessario rinunciarvi del tutto.

Si tratta di decidere in anticipo quanto e che cosa mangiare, badando poi a rispettare l’impegno preso verso se stessi, e anche verso gli altri: è bello passare un momento con amici che concentra­no la loro attenzione e le energie più sulle persone con cui si trovano in quel momento piuttosto che sul cibo e le bibite che hanno davanti a sé. La prima cosa da fare è selezionare i cibi con cura, sia quando l’happy hour si svolge al bar sia quando si tratta di un’occasione casalinga.

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Il mantenimento della dieta Miami

mantenimento

Quando vi abbiamo presentato la dieta Miami efficace per perdere 3 chili in 3 giorni, vi avevamo detto che per non riprendere subito i chili persi, era assolutamente necessario seguire un programma di mantenimento specifico: ed ora eccoci qui ad illustrarvelo!

Il programma di mantenimento va seguito per un paio di settimane, ma non vi preoccupate: i menù sono più vari e sostanziosi dal punto di vista energetico rispetto alla dieta.

Si possono reintrodurre i grassi come condimento: in tutto due cucchiai di olio extravergine d’oliva al giorno, mentre la quantità di spezie ed aromi continua ad essere libera. Per quanto riguarda il sale, aggiungetene massimo un cucchiaino alle preparazione, mentre lo zucchero va ancora sostituito con il dolcificante acalorico. Bevete almeno un litro e mezzo di acqua oligominerale naturale al giorno.

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Dieta macrobiotica, principi e regole

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La dieta macrobiotica rappresenta un modello alimentare ideato agli inizi del ‘900 dal giapponese Nyoiti Sakurazawa (meglio noto con lo pseudonimo di George Oshawa) in base al concetto, proprio della filosofia orientale, di yin e yang che individua le due energie opposte e complementari che governano l’universo, incluso l’uomo e ciò di cui si nutre.

Secondo questo modello infatti ciascun alimento reca in sè un’energia che lo riconduce a uno dei suddetti principi: la giusta combinazione fra l’energia yin e l’energia yang degli alimenti introdotti nell’organismo garantisce al corpo il medesimo equilibrio che regna nell’universo ed evita squilibri energetici causa di malessere e patologia. In base a questo assunto dunque chi osserva una dieta di tipo macrobiotico avrebbe garantita (il condizionale è d’obbligo) una vita lunga e sana.

Ciò detto è facile intuire come più che di dieta nel caso dell’alimentazione macrobiotica è opportuno parlare di stile di vita, alimentare e non solo. Il suo ideatore la definì infatti “l’applicazione alla vita giornaliera dei principi della filosofia orientale”. Ma come si traduce tutto questo in pratica?

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La laminaria ovvero l’alga che fa perdere peso in fretta

laminaria per dimagrire

Ecco quello che cercavo da tempo! Nota come “Ulp” o “kombu“, l’alga Laminaria digitata è considerata l’alga marina per eccellenza, indicata per stimolare l’e­nergia vitale e per sentirsi più leggeri e in forma in modo naturale. L’assunzione rego­lare riduce la ritenzione idrica e gli inestetismi della cellulite. Contrasta le adiposità e tonifi­ca i tessuti, con risultati visibili in pochi gior­ni, regalando un corpo più asciutto e tonico.

L’alga Laminaria digitata contiene fu­coxantina, una sostanza che agevola l’e­liminazione del grasso corporeo in eccesso. Una ricerca giapponese dell’Uni­versità di Okkaido ha dimostrato che la fucoxantina stimola l’attività di una sostanza chiamata ” UCP 1”, presente nell’adipe, che fa aumentare la velocità con cui il grasso addominale (il più pericoloso per la salute e il più difficile da smaltire) viene “bruciato“.

Inoltre, gra­zie al contenuto di acido alginico, que­st’alga aumenta il senso di sazietà. Utile in caso di sovrappeso dovuto a ipotiroidismo, accompagnato da cellulite, con grasso depositato soprat­tutto attorno alla vita. L’assunzione di un integratore a base di lamina­ria è utile nel corso di una dieta finalizzata alla riduzione del peso corporeo. Si consigliano da 2 fino a 4 compresse di Laminaria digitata al giorno, per favorire il metabolismo e il consumo calorico.

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La dieta “non pesata”

dieta

Chi è in soprappeso spesso ha un rapporto conflittuale con la bilancia, sia quella pesapersone che quella per gli alimenti; la maggior parte delle diete, infatti, prevede il calcolo delle calorie e un controllo rigoroso delle quantità dei cibi, che oltre a portare via molto tempo, è scomoda per chi è costretto a mangiare spesso fuori casa.

Per questo è nata la dieta “non pesata”, che si basa sulla combinazione degli alimenti e non sulla quantità. I vantaggi di questo tipo di dieta sono anche psicologici, perchè aiuta a sentirsi meno a dieta e quindi meno stressate.

La dieta non pesata si basa sul programma alimentare dissociato: ciò significa che i carboidrati e le proteine non sono mai insieme nello stesso pasto. La dieta prevede il consumo di carboidrati a colazione e pranzo, e delle proteine a cena, e permette di perdere circa un chilo in cinque giorni; è molto equilibrata e quindi, se è necessario, può essere ripetuta per altri cinque giorni.

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Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei

dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei

Alzi la mano chi non ha mai sentito pronunciare la frase “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”. Rivisitata e riadattata in una moltitudine di varianti non sempre azzeccate (dimmi come mangi e ti dirò chi sei, dimmi con chi mangi e ti dirò chi sei e persino dimmi come mangi il gelato e ti dirò chi sei) questa massima fu pronunciata per la prima volta dal politico e “intellettuale gastronomo” francese Jean Anthelme Brillat-Savarin (1755-1826) che la incluse, insieme a molte altre, nel suo libro “La fisiologia del gusto”, una raccolta di riflessioni, consigli, aneddotti e massime, appunto, sul cibo e sui suoi aspetti gastronomici e sociali.

Questa “semplice” battuta è giunta noi attraverso i secoli  e si mantiene a mio avviso più attuale che mai. Torna infatti a farsi viva la coscienza, un tempo salda ma già da un po’ intorpidita da logiche di mercato non sempre rispettose della nostra salute, che davvero “noi siamo ciò che mangiamo”, nella misura in cui proprio dai cibi di cui ci nutriamo dipende non solo la nostra stessa sopravvivenza, ma anche il nostro stato di benessere psico-fisico.

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