Alitosi: maggiori cause e possibili rimedi

L‘alitosi può essere causata da numerosi fattori, primi fra tutti i problemi di igiene mentale o la presenza di carie che causano dei cattivi odori. Escludendo la scarsa igiene orale e/o la presenza di tartaro o carie, i motivi che stanno alla base dell’alitosi possono essere ricondotti anche a problemi gastrici, in particolar modo situazioni di reflusso gastroesofageo o ernia iatale, oppure da patologie a carico di fegato, reni e presenza di diabete.

Inoltre, la presenza di condotte alimentari disturbate (disturbi del comportamento alimentare) si manifestano spesso con alitosi così come la tendenza a continui digiuni. Se da una cura medica approfondita, i problemi di alitosi legati a possibili patologie organiche sono state escluse è opportuno valutare attentamente i cibi che assumiamo o i nostri stili di vita che possono nascondere i fattori che causano l’alitosi.

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Proprietà dello Yogurt

Lo yogurt è un alimento con innumerevoli proprietà che possono aiutare nel contrasto di molti disturbi dell’apparato intestinale e nella prevenzione di molte patologie. Lo Yogurt, pur contenendo gli stessi nutritienti del latte, possiede maggiori caratteristiche che lo rendono un alimento curativo grazie alle sue capacità di riattivazione della flora intestinale, rafforzamento del sistema immunitario.

Molte le ricerche hanno evidenziato come alcuni fattori, come alimentazione non equilibrata, uso o abuso di farmaci (antibiotici), elevati livelli di stress psicologico che perdurano nel tempo, siano alla base di disturbi e scompensi a livello intestinale.  La flora intestinale, molto delicata e sensibile, è tra i primi sistemi ad essere attaccati. Il suo scompenso si manifesta attraverso la comparsa di alcuni sintomi quali diarrea, stipsi, difficoltà digestive, bruciori di stomaco, gastrite, ecc. 

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Problemi digestivi, l’alimentazione corretta

A volte può capitare di mangiare pesante con conseguenti bruciori di stomaco, senso di pesantezza, nausea e gonfiori, tutti sintomi che indicano che lo stomaco va fatica a digerire; le difficoltà digestive possono presentarsi, appunto, dopo un pranzo abbondante, oppure se stiamo attraversando un periodo di grande stress.

A prescindere dalle cause, una recente indagine ha dimostrato che un italiano su tre soffre di difficoltà digestive, vediamo, quindi come agire per combattere questo fastidioso disturbo. Se avete problemi di digestione solo ogni tanto basta prendere un antiacido e il disturbo scompare, se invece succede spesso, dovete prestare attenzione alla dieta e fare un po’ di attività fisica.

La prima regola per evitare problemi digestivi è evitare di magiare troppo: sono sufficienti tre pasti principali al giorno e un paio di spuntini per garantirsi il fabbisogno calorico giornaliero; mangiate ad ore fisse, distanziando i pasti di circa 3 o 4 ore, in modo da dare il tempo allo stomaco di lavorare con calma.

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Bruciori di stomaco: come evitarli

Con il termine dispepsia si indica genericamente un problema digestivo che può avere diverse cause, non necessariamente identificabili dal punto di vista medico. In alcuni casi, questa situazione, trova origine organica tra cui ridotta funzionalità dell’apparato digerente, ulcera gastrica o duodenale, ecc. In alcuni periodi dell’anno la frequenza è molto più alta, primavera e autunno sembrano essere i periodi dell’anno in cui le persone accusano maggiormente i fastidi digestivi.

La dispepsia si manifesta attraverso diversi sintomi: senso di malessere generalizzato, sensazione di eccessiva pienezza, eccessiva sonnolenza, dolori addominali, bruciori di stomaco e in alcuni casi senso di nausea e vomito. Eliminate le possibili cause organiche, per ridurre la comparsa di dispepsia è necessario seguire una dieta equilibrata che includa e/o escluda alcuni cibi.

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L’alimentazione contro il reflusso gastrico

Chi soffre di reflusso gastrico sa bene quanto può essere fastidiosa questa patologia, per fortuna, con un’alimentazione mirata si può attutire il problema. Innanzi tutto spieghiamo i termini: per reflusso gastrico si intende un reflusso nell’esofago del contenuto dello stomaco che si manifesta con sintomi piuttosto fastidiosi come il rigurgito, la pirosi, ossia una sensazione di bruciore allo sterno e, a volte, anche con la difficoltà a deglutire.

Per le persone che soffrono di reflusso gastrico, un’alimentazione con cibi specifici è il modo migliore per controllare il disturbo; oltre ai cibi, anche la quantità dei pasti ha la sua importanza, infatti, sarebbe meglio mangiare poco e più volte al giorno piuttosto che tre volte e in maniere abbondante.

Questo perché quantità più piccole di cibo fanno lavorare di meno lo stomaco con conseguente minore secrezione di acido per la digestione; anche mangiare piano e masticare lentamente è molto importante per evitare il reflusso, in quanto ingurgitare del cibo frettolosamente e senza masticarlo bene aumenta il tempo in cui esso rimane nello stomaco.

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Digerire il pranzo di Natale

Anche il pranzo del Natale 2010 è volato via lasciandoci con un senso di pesantezza, un senso di affaticamento da maratoneta arrivato al traguardo. Qualcuno forse è riuscito a limitare i danni alla linea, qualcun’altro ha ceduto in chiusura, magari con una deliziosa porzione di dessert o con una grande e soffice fetta di panettone farcito, alcuni si saranno ripetuti, tra una pietanza e l’altra, “ma che importa dopotutto domani è un altro giorno!”

Insomma le reazioni al pranzo di Natale, come ogni anno, sono diverse per abbuffate e per sensi di colpa. Ma come possiamo rimediare? Come possiamo eliminare i fastidi di stomaco che il pranzo ci ha lasciato nel corpo? Un errore da evitare è sicuramente il consumo di amaro che di certo non è utile per la digestione. E’ bene invece scegliere le tisane quali per esempio: tisane depurative, tisane digestive, tisane diuretiche, ecc. 

Di seguito vorrei consigliarvi alcune tisane che possono fare al caso vostro:

  • tisane che aiutano a digerire: se dopo il nostro pranzo natalizio abbiamo problemi digestivi quali gonfiore addominale, crampi allo stomaco o dolori diffusi allo stomaco possiamo optare per una miscela composta da liquirizia (radice), ribes nero, radice di altea e melissa. 
  • tisana per dormire bene: per combattere i disturbi del sonno che, inevitabilmente, fanno la loro comparsa dopo pasti abbondanti è consigliabile l’uso di tisane che aiutano a dormire. Tra le tisane consigliate abbiamo una miscela di fiori di lavanda, fiori di tiglio, foglie di melissa, fiori di camomilla, semi di finocchio.

Attenzione inoltre alla cena di natale che è spesso sottovalutata, infatti sono tante le persone che la sera fanno qualche assaggino nella tarda serata ritornando spesso sugli avanzi del pranzo di Natale. Se proprio non potete fare a meno di mangiare la sera del 25 Dicembre cercate almeno di consumare cibi dalle proprietà digestive. Tra questi cibi abbiamo: finocchio, carciofo, crusca, cavolo.

Dieta personalizzata con test delle urine

C’è un nuovo modo di perdere peso e probabilmente rivoluzionerà le diete.  Attraverso l’analisi dei sedimenti contenuti nell’urina è possibile determinare la dieta migliore. Il concetto ricorda un po’ il test del Dna, ma questo esame è molto più preciso e affidabile.  Una dieta perché dia i risultati sperati non deve essere mai troppo rigida, perché l’organismo reagisce a un nuovo regime alimentare modificando il metabolismo, gradualmente, nel tempo. Con il test delle urine, messo a punto dal centro di ricerca Cerifos di Milano, è possibile proprio tenere sotto controllo l’evoluzione di questo ciclo.

Il test analizza i cataboliti urinari, che sono quei sedimenti che possono dare indicazioni su che cosa l’organismo ha assimilato e cosa no. In particolare, il test individua quali macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) danno maggiori problemi durante la digestione. Questo permette al medico di studiare un’alimentazione mirata per il paziente, evitando tutte le potenziali intolleranze alimentari che contribuiscono a gonfiare.

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La dieta delle combinazioni alimentari

La dieta delle combinazioni alimentari è un modello alimentare creato dal Dottor Herbert M. Sheldon che si basa sul principio che il nostro organismo sia in grado di digerire qualsiasi alimento a prescindere dal modo in cui viene fornito; da ciò deriverebbero i problemi digestivi di cui soffrono molte persone. Il Dottor Sheldon suddivise i cibi per classi, e studiò gli effetti che le varie combinazioni tra di esse potevano avere sulla digestione.

Numerosi esperti considerano errata la teoria del Dottor Sheldon perché prevede la nutrizione fondata sul momento della digestione e sulle associazioni correte o scorrette di alimenti in base al loro livello di digeribilità; in realtà, la digestione è soltanto uno degli aspetti della nutrizione e quindi un regime alimentare non si può basare solo su quello.

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Digestione difficile, che fare?

cattiva digestione

Le difficoltà digestive rappresentano uno dei disturbi frequenti dell’apparato digerente; si manifestano subito dopo il pasto con sonnolenza, pesantezza, bruciore di stomaco, nausea, eruttazioni e sensazione di malessere generale cui può accompagnarsi anche mal di testa e tachicardia. Nella gran parte dei casi la dispepsia è dovuta ad uno stile di vita alimentare, e non, poco equilibrato: pasti troppo abbondanti e/o ricchi di grassi, masticazione affrettata, sedentarietà, stress, l’abitudine di stendersi subito dopo i pasti.

Si parla in questi casi di dispepsia funzionale ed è possibile alleviare o eliminare il disturbo anche modificando leggermente le proprie abitudini di vita. Vediamo in che modo:

Per prima cosa è opportuno mangiare leggero, non eccedere con spezie, grassi, formaggi fermentati ed eliminare l’alcol e le bibite gassate; ricordatevi anche di masticare lentamente e a lungo.

Dopo pranzo non andate subito a stendervi se ne avete l’opportunità fate piuttosto una breve passeggiata oppure muovetevi un pò per casa (anche sparecchiare e lavare i piatti potrà esservi d’aiuto).

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Digestione: i consigli per stare meglio

digestione

Da tempo la scienza ha evidenziato un legame tra lo stomaco e il cervello, i quali riescono a stare in contatto attraverso dei mediatori chimici, cioè delle sostanze che hanno il compito di trasmettergli impulsi nervosi.

In alcune persone questo legame è molto stretto e può bastare un contrattempo o una giornata particolarmente stressante per far sì che le tensioni arrivino alla pancia e diano il via ad una serie fastidi: digestione difficile, gonfiore o dolore nella parte superiore dell’addome, bruciore alla  bocca dello stomaco, eruttazioni, nausea e mal di testa.

Questi disturbi, però, possono anche essere causati da cattive abitudini alimentari, come consumare pasti abbondanti o ricchi di grassi, cenare tardi o andare a letto subito dopo mangiato. Se il problema si manifesta solo occasionalmente ed è legato allo stress, può essere sufficiente adottare dei trucchi antiansia.

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