Oggi torniamo a parlare di pausa pranzo fuori casa, una consuetudine per la maggior parte dei lavoratori che, non facendo in tempo a tornare a casa per pranzo sono costretti ad “arrangiarsi”: c’è chi mangia al bar, chi alla mensa e chi si porta il cestino da casa. Di solito si pensa che mangiare fuori casa a pranzo costituisca un attentato per la linea: in realtà non è così, almeno secondo i dati emersi dalla 5° edizione dell’Osservatorio Nestlé- Fondazione ADI sugli stili di vita.
pausa pranzo
La dieta del panino per chi pranza fuori casa
Molti di noi sono costretti a mangiare spesso, se non addirittura tutti giorni, fuori casa: il tempo per la pausa pranzo è limitato e non facciamo in tempo a tornare a casa per prepararci da mangiare. Pranzare fuori casa è particolarmente insidioso per chi è a dieta: i pasti alla mensa o i piatti del bar o della tavola calda possono rivelarsi un’autentica miniera di calorie extra. In quest’ottica rientra la nuova dieta del panino, pensata per chi mangia spesso fuori casa o, semplicemente, ama i panini.
IBM mette a dieta i dipendenti e li premia con incentivi in denaro
Un dipendente obeso è un dipendente che, prima o poi, avrà problemi di salute e risulterà meno produttivo in ufficio, ma è anche un dipendente che grava sulle casse aziendali. Ha ragionato con questa logica IBM quando ha deciso di realizzare una sorta di applicazione web per mettere a dieta i dipendenti. In che cosa consiste il metodo di dimagrimento? Gli utenti devono registrare la propria alimentazione, lo stile di vita e il programma realizza in tempo reale una scheda con gli errori commessi e soprattutto indica come correggerli.
Mangiare davanti al pc fa ingrassare e sazia meno
Quante volte siamo ridotti a mangiare qualcosa in fretta davanti al pc? Briciole tra i tasti e una fame insaziabile. Puntualmente a metà pomeriggio si beve l’ennesimo caffè accompagnato da uno snack poco sano, perché continuiamo ad avere un fastidioso senso di vuoto. Sembrerebbe che i pasti consumati alla scrivania siano meno sazianti e soprattutto un pericolo per la linea.
Per dirla in modo semplice: non tolgono la fame e fanno ingrassare. A sostenerlo è uno studio dei ricercatori dell’università di Bristol 1, pubblicato dalla rivista American Society for Nutrition. Forse è il caso di fare un fioretto per l’anno nuovo: concederci una sana pausa pranzo, anche breve ma che sia dedicata a una cosa sola: mangiare con molta tranquillità.
Pasti veloci e poco equilibrati per i lavoratori italiani
Il lavoro è frenetico e la vita domestica piena di impegni. Risultato? Il tempo dedicato alla cura dell’alimentazione è risicato e il corpo ne risente. Sono in aumento i pasti veloci e fuori casa, in orari sempre più vari e scarsa dedizione alla preparazione del cibo. Purtroppo queste cattive abitudini destrutturano i pilastri portanti della Dieta Mediterranea, da poco entrata nei patrimoni dell’Unesco, e fondamenta della nostra cultura.
Questo è il risultato di uno studio commissionato dal Barilla Center for Food & Nutrition al sociologo Claude Fischler a capo del Centro Edgar Morin e presentato al secondo Forum sull’alimentazione in programma a Milano, all’Università Bocconi. La ricerca ha presentato dati molto concreti e davvero sorprendenti: pensate che su circa 105 milioni di pasti al giorno, il 76% viene consumato in casa, mentre il 24% fuori casa. In soldoni, un quarto dei pasti.
Le abitudini alimentari dei lavoratori europei
Con la proposta di abolizione della pausa pranzo da parte del ministro Gianfanco Rotondi, si è accesa la curiosità dell’opinione pubblica sulle abitudini alimentari dei lavoratori; su questa linea è stata svolta, una ricerca promossa da Acor Services in collaborazione con l’Unione Europea, atta soprattutto a combattere l’obesità, i cui risultati si sono rivelati interessanti. La ricerca si è svolta analizzando i comportamenti alimentari di circa 4.500 lavoratori di sei paesi Europei, Italia, Svezia, Repubblica Ceca, Francia, Belgio e Spagna.
Secondo la ricerca ognuno preferisce a mangiare i cibi tradizionali: ad esempio gli svedesi e i cechi amano pranzare con la zuppa, i francesi preferiscono i formaggi, gli spagnoli i salumi, e, naturalmente gli italiani non rinunciano al piatto di pasta. Una tendenza diffusa è quella del miglioramento della qualità della pausa pranzo, che un po’ dappertutto diventa meno fast: solo il 3% mangia al in piedi al bar o in un fast food, in quanto la maggior parte preferisce la trattoria o la mensa del luogo di lavoro. In diminuzione anche i lavoratori che scelgono di portarsi il pranzo da casa, in quando non c’è più tempo di prepararlo.
Pausa pranzo, ecco i consigli per un pasto equilibrato
Per tutte le persone che lavorano fuori casa alle ore 13,00 di ogni giorno si pone un delicato interrogativo: dove e cosa mangiare durante la pausa pranzo? Escluse le più fortunate che hanno il tempo di tornare a casa per il pranzo, tutte le altre devono adattarsi a mense, bar e fast food, dove la regola è consumare un panino al volo con il risultato di accumulare un paio di chili di troppo o di seguire un’alimentazione poco equilibrata.
Districarsi nella giungla dei piatti pronti non è impossibile, basta conciliare la pausa pranzo con la linea; se avete la possibilità di pranzare in mensa o in trattoria, basta evitare le pietanze troppo elaborate e sarà facile concedervi un pasto equilibrato. Innanzitutto potrete consumare i carboidrati: orientatevi tra 70 g. di pasta o riso o 200 g. di patate, in modo da assicurarvi energia sufficiente per il resto della giornata, poi completate il menù con carne, pesce oppure due uova per le proteine e verdura e frutta per incamerare fibre, minerali e vitamine.
Se invece siete costretti a pranzare al bar non fatevi tentare dai panini eccessivamente farciti o dalle insalatone che contengono di tutto, perché potrebbero nascondere diverse calorie extra; la scelta giusta è una piadina con mozzarella e pomodoro, oppure un panino imbottito con bresaola e grana, prosciutto e insalata, oppure pollo alla piastra e verdure grigliate. Va bene anche l’insalatona a patto che sia preparata con l’aggiunta di un solo ingrediente come prosciutto o formaggio ed accompagnata da 60 g. di pane. Completate il pasto con una macedonia senza zucchero oppure con una spremuta d’arancia.