Effetto plateau, un inconveniente che si può superare

effetto plateau

Da mesi seguiamo una dieta rigorosa, abbiamo già perso molti chili e siamo più che soddisfatte, ma arrivate a un certo punto sentiamo che qualcosa si è inceppato e non riusciamo a buttare giù gli ultimi chili che ci separano dal nostro peso ideale; e questo nonostante il nostro impegno sia rimasto invariato. Se questo è il vostro caso niente paura, si tratta infatti di ciò che i dietologi chiamano effetto plateau, in virtù del quale il dimagrimento ottenuto con tanta fatica si arresta o rallenta.

Si tratta di un avvenimento del tutto normale dovuto al fatto che l’organismo si è abituato al minore introito calorico giornaliero (occorre circa un mese di tempo perchè ciò accada) ed ha quindi rallentato il proprio metabolismo; è quindi proprio sull’attività metabolica che si interviene perchè riparta conducendoci verso l’obiettivo prestabilito.

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La crusca contro i problemi intestinali e l’iperalimentazione

crusca

La crusca è un involucro costituito da fibre che avvolge i semi del frumento e di altri cereali, che si ottiene per raffinazione, cioè separandola dalla farina. La crusca è una fibra alimentare che apporta molti benefici: è infatti ottima per combattere la stitichezza e i problemi di colon irritabile.

Il valore delle fibre dipende dal tipo di crusca: quella di frumento ne contiene circa il 50%, quella d’avena il 20%, quella d’orzo il 5% e quella di riso il 30%, per cui la crusca di frumento è da preferire, non solo perché contiene più fibre, ma anche perché è capace di assorbire l’acqua in quantità maggiore rispetto agli altri tipi.

La crusca ha la capacità di ammorbidire le feci, e quindi di ridurre la pressione sulle pareti intestinali, e anche di prevenire il tumore al colon, perché la grande presenza di fibra facilita l’espulsione di particelle tossiche introdotte con il cibo. Un’altra proprietà della crusca è quella di combattere l’iperalimentazione, in quando la sua qualità di gonfiarsi a livello gastrico, permette di provocare il senso di sazietà, e quindi di mangiare di meno; se a questo si aggiunge il fatto che apporta poche calorie, si capisce facilmente il perché questa fibra sia molto consigliata nei regimi dietetici.

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Il krankcicle: un nuovo modo per fare sport

krankcycle

Il concetto  è semplice: pedalare allenando le braccia al posto delle gambe. Il Kranking arriva dalla California e si può definire un’estensione dello spinning. L’inventore, infatti, è lo stesso: Johnny G. La nuova invenzione utilizza un attrezzo che permette di allenare i muscoli con un intenso lavoro cardiovascolare. Particolarità è che, appunto, si pedala con le braccia. Spiega Roberto Coda Zabetta, responsabile Kranking wolrdwide Italia

«La bicicletta per il Kranking si chiama Krankcycle e nella forma è simile a quella da spinning»

Una lezione tipo:ci si concentra sul lavoro cardiovascolare della parte alta del corpo, spalle e braccia in primis, per poi passare al busto. <Spiega Rocco Di Simone, istruttore

«La lezione dura circa un’ora e si divide in tre fasi. Cinque minuti di riscaldamento per poi passare alla parte centrale dell’allenamento, riservato al lavoro specifico con continui cambi di ritmo. Il lavoro sulla bike viene svolto con entrambe le braccia simultaneamente o in maniera alternata così, oltre alla capacità muscolare, migliorano anche equilibrio e coordinazione. Alla fine si passa alla fase di stretching».

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Dieta e spuntini possono andare d’accordo?

dieta e spuntini

A chi non è mai successo tra un pasto e l’altro di avere un forte vuoto allo stomaco? Cosa si fa in questi casi? Semplice, si cede alla tentazione di uno spuntino, non sempre dietetico. Gli attacchi di fame che colpiscono all’improvviso, soprattutto se passa molto tempo fra un pasto e l’altro, possono essere molto pericolosi per la linea, perché il rischio di incamerare più calorie di quelle necessarie è molto alto.

Considerando che avere fame tra un pasto e l’altro è perfettamente normale, vediamo quali sono le caratteristiche ideali di uno snack per così dire innocuo. Per prima cosa lo spuntino deve essere “giustificato”, nel senso che ce ne deve essere davvero bisogno: non deve essere, cioè, solo un attacco di golosità improvvisa; poi deve contenere una quantità limitata di calorie e, se possibile, decidere prima dell’attacco di fame, cosa consumare come spuntino.

Una buona regola per il consumo degli spuntini è quella di far passare due ore di tempo tra il pasto e lo stuzzichino; ovviamente questo tempo varia a seconda della consistenza del pasto consumato in precedenza. Anche il tipo di attività svolta pesa nella scelta dello snack: ad esempio, se si svolge un lavoro sedentario va bene un frutto, se invece si è spesso in movimento, si può scegliere anche qualcosa di più energetico.

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E’ vero che sposarsi fa ingrassare?

rimanere in forma dopo matrimonio

“Hai visto quanto è ingrassata dopo il matrimonio?” Quante volte  abbiamo sentito questa frase detta da altri o l’abbiamo pronunciata noi stessi? E già, perchè spesso dopo esseri sposati si ingrassa, e non è difficile capire il perchè. Al rientro dal viaggio di nozze infatti i pasti assumono per i novelli sposi una valenza leggermente diversa dal solito e, il più delle volte, è soprattutto la cena a caricarsi per la coppia di significati emotivi e aspettative che la rendono il momento più atteso della giornata.

Proprio verso sera, bramosi di rendersi felici l’un l’altro dopo una giornata di lavoro, è facile che entrambi gli sposini passino un bel po’ di tempo davanti ai fornelli intenti a preparare deliziosi manicaretti e non è insolito che si concedano quel bicchiere di vino in più tanto per scaldare l’atmosfera. Se poi a tutto questo si aggiungono i numerosi pranzi della domenica e le cene con amici e parenti che spesso l’euforia della nuova vita a due porta a organizzare con una frequenza piuttosto ravvicinata, si comprende come sia facile per i neo-sposi ritrovarsi con qualche chilo di troppo.

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La dieta del cioccolato

dieta del cioccolato

Lo sappiamo, sembra impossibile, eppure esiste anche la dieta del cioccolato, perché questo alimento, da sempre accusato di essere un nemico della linea, possiede in realtà, e soprattutto nella sua variante fondente, delle importante proprietà cardioprotettive. Il cioccolato fondente deve queste sue caratteristiche all’alto contenuto di polifenoli, delle sostanze antiossidanti, capaci di rallentare i processi di invecchiamento, e, addirittura di abbassare il livello del colesterolo e della pressione arteriosa.

Tutti i tipi di cioccolato, inoltre, possiedono un effetto psicoattivo, grazie agli alcaloidi e alla serotonina, delle sostanze che migliorano l’umore, ma che per contro, danno una leggera dipendenza, definita cioccolismo, cioè l’incapacità di rinunciare al cioccolato. Dal punto di vista nutritivo, il cioccolato contiene fibre, magnesio e vitamine, ed è indubbio che possiedo un grande potere calorico.

Per la gioia degli amanti del cioccolato, riportiamo alcuni esempi di menù di un regime alimentare a base di questo alimento, che apporta circa 1.500 calorie giornaliere.

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iSayBlog! presenta SerieTivu

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La serialità americana è sempre più presente nei palinsesti televisivi del nostro Paese, specie sul satellite e sul digitale terrestre: gli intrecci amorosi dei medici di Grey?s Anatomy, il destino dei sopravvissuti di Lost, i casi clinici di Dr. House, la moda di Gossip Girl e, ultimamente, i misteri di Fringe e Flash Forward, solo per fare alcuni esempi, stanno diventando argomento quotidiano anche tra i telespettatori italiani.

Per saziare la voglia di tutti coloro che sono disposti a seguire le avventure dei propri beniamini anche in lingua originale con i sottotitoli, per soddisfare la curiosità di tutti gli appassionati, che aspettano con trepidazione la messa in onda della propria serie preferita è nato SerieTivu, il nuovo blog del network iSayBlog! creato da appassionati di fiction americana, per appassionati di fiction americana.

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Vitalybra, la dieta personalizzata in base al tuo dna

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Avreste mai creduto di poter personalizzare la dieta in base al vostro dna? Bè da oggi, anzi da ieri per essere più precisi, è possibile. Proprio ieri infatti, ha debuttato nelle farmacie italiane Vitalybra, un servizio innovativo che vi permetterà di mantenervi in linea e in salute attraverso un “semplice” test del dna sicuro e indolore: sarà infatti lo stesso farmacista a prelevare un campione di saliva mediante l’apposito tamponcino e a spedirlo ai laboratori Vitalybra dove sarà esaminato allo scopo di elaborare la vostra dieta personalizzata.

Il test, affidabile al 99,7%, oltre a consentire l’individuazione delle caratteristiche genetiche che influenzano il metabolismo degli alimenti, permette di valutare la predisposizione individuale a obesità e sovrappeso, diabete, dislipidemie e malattie cardiovascolari allo scopo di adottare un’alimentazione idonea alle esigenze nutrizionali di ognuno e mirata a prevenire le suddette patologie.

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Al posto dello zucchero la polvere di stevia

polvere di stevia

La polvere di stevia è un dolcificante derivato dalla pianta spontanea di stevia, cresce in Paraguay. Usato dalle popolazioni del Centro America da secoli, è considerato un vero e proprio alimento per le sue proprietà organolettiche. La polvere che si estrae dalle foglie della pianta dolcifica dalle 70 alle 400 volte più dello zucchero, non contiene calorie, non alza il tasso glicemico ed è ideale per i diabetici e  per le persone in sovrappeso.

Oggi la stevia è usata come edulcorante in America Latina, Cina e Giappone, dove il 50% dei prodotti viene dolcificato con ste­via. Negli Usa fino al 2008 la stevia poteva essere venduta, solo come supplemento dietetico, mentre in Europa era bandita. Dato che la polverina Bianca estratta dalle foglie dolcifica più dello zucchero a 0 calorie, la sua commercializzazione è stata ostacolata per anni dalle industrie di dolcificanti sintetici che avanzavano dubbi circa la sua tossicità. Tutti dubbi che ora sono stati dissipati: si è dimostrato che lasciando ai raggi solari per una settimana alimenti e bevande dolcificati con la stevia, le caratteristiche dei suoi componenti non venivano alterate.

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La dieta delle arance

dieta delle arance

La dieta delle arance pur avendo questo nome, prevede il consumo di questi agrumi solo durante gli spuntini, il resto dei pasti sono a base di pesce, peperoni, legumi e cereali. Le principali caratteristiche di questo regime alimentare sono la capacità di rafforzare il sistema immunitario e di contrastare l’invecchiamento precoce, grazie all’azione antiossidante dei minerali e delle vitamine contenute in questi alimenti.

L’invecchiamento cellulare è dato dall’azione dannosa dei radicali liberi, delle molecole composte da un elettrone con carica negativa che, una volta prodotte, vanno in cerca di molecole con carica positiva; la reazione chimica che avviene dall’incontro di queste due cariche si chiama ossidazione, ed è la principale causa dell’invecchiamento precoce. Per contrastare l’azione dei radicali liberi si devono assumere dei componenti in grado di combatterli come le vitamine e i minerali.

Un buon modo per difendersi dall’invecchiamento precoce è assumere una buona dose di vitamina C, perché assicura la salute dei vasi sanguigni, l’assorbimento di ferro, rigenera il tessuto osseo e combatte il processo di ossidazione dei radicali liberi. Oltre che nelle arance, una quantità considerevole di vitamina C si trova nel ribes, nei kiwi, nei peperoni e nelle fragole.

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Alga nori, buona non solo per il sushi

alga nori

L’alga nori, nota anche con il nome di lattuga di mare, deve la propria fama al fatto di essere uno degli ingredienti fondamentali del sushi. Oltre ad avere un sapore gradevole è ricca di proteine, vitamine e oligoelementi quali zinco, selenio, rame e manganese e, in virtù del suo elevato contenuto di taurina, previene l’insorgenza dei calcoli ed aiuta a mantenere sotto controllo il colesterolo. Rappresenta quindi sia una delizia per il palato, che un toccasana per l’organismo.

Come tutte la alghe del genere Porphyra, anche l’alga nori è utile in autunno per prevenire i cosiddetti malanni di stagione: il loro contenuto di vitamina C è infatti superiore a quello delle arance ed anche il contenuto di vitamine A e B è notevole. Contengono inoltre amminoacidi essenziali, soprattutto arginina.

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Omega 3 e omega 6: quanti ne dobbiamo assumere?

omega 3 e omega 6

Cinque  a uno: è il rapporto ottimale tra omega 6 e omega 3. Dieci a uno: questa invece la proporzione reale tra i due nutrienti assunti con un’alimentazione standard. Secondo ricerche americane lo squilibrio è legato a un maggior consumo di cereali e di oli di mais, girasole e soia, ricchi di omega6. Avverte Giuseppe Fatati, responsabile del Servizio Dietologico dell’Azienda Ospedaliera di Terni

 «Bisogna fare attenzione soprattutto alle margarine e ai prodotti che le contengono, come dolci da forno e cracker. Perplessità anche nei confronti delle fonti ittiche di omega-3 dal momento che i pesci dei Mediterraneo, di cui non si conoscono gli effettivi contenuti, potrebbero essere più poveri di questi elementi rispetto agli esemplari dei mari freddi».

La relazione squilibrata tra i due gruppi di acidi grassi polinsaturi espone al rischio di malattie cardiocircolatorie e della pelle, di infiammazioni delle articolazioni e di altri disturbi. Lo stato di salute viene influenzato dal genere di acido grasso prevalente in quanto gli omega-6 e gli omega-3 si comportano, a livello cellulare, come se fossero in competizione. I primi partecipano alla costruzione e alla funzionalità delle membrane cellulari e di composti ormonali, come le prostaglandine, per cui aiutano a controllare le reazioni infiammatorie e l’aggregazione delle piastrine e a mantenere la pelle elastica e giovane.

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Cardiolates, il Pilates che fa dimagrire

cardiolates

Il Cardiolates è un nuovissimo allenamento che viene dagli Stati Uniti, e che è approdato da pochissimi mesi in Italia, studiato per eseguire un lavoro fisico di tipo aerobico senza però sottoporre a uno sforzo traumatico la colonna vertebrale e le articolazioni: in pratica è l’unione di Pilates e aerobica.

Il termine “Cardio” del programma indica proprio questo: durante l’allenamento il corpo raggiunge e supera la “soglia cardiovascolare aerobica”, cioè arriva a svolgere uno sforzo elevato e costante che determina un forte consumo di calorie e di grassi localizzati. Con il Cardiolates di riesce a svolgere un’attività aerobica brucia grassi senza la necessità di lavorare in carico, alleggerendo la colonna vertebrale e le articolazioni di anca, ginocchia e caviglie dai microtraumi della corsa o della camminata.

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Vigoressia, ovvero il complesso di Adone

vigoressia

Avere un fisico statuario, asciutto e muscoloso e vedersi magri e flaccidi. Fare tutto ciò che si ritiene in proprio potere per porre rimedio a quella che appare come una situazione catastrofica: allenamenti estenuanti, diete rigidissime, assunzione di integratori di qualunque tipo…e continuare a vedersi uguali a prima. E’ questa la vigoressia, un disturbo psichico che affligge soprattutto gli uomini, ma anche le donne, e che investe, esattamente come anoressia e bulimia, la percezione della propria fisicità.

La vigoressia fu identificata come disturbo già nel 1993 da Pope, Katz e Hudson che la definirono prima come anoressia al contrario, poi come dismorfia muscolare e la descrissero come una condizione patologica che conduce la persona al progressivo isolamento sociale e all’uso di steroidi. L’allarme è stato però rilanciato nel nostro paese dal Professor Emilio Franzoni, direttore del reparto di Neuropsichiatria infantile e del centro per i disturbi del comportamento alimentare dell’Università di Bologna, in occasione dell’edizione 2008 della fiera del fitness “Rimini wellness”.

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Spezie e kamut contro sovrappeso e obesità

kamut e spezie

Secondo una recente ricerca condotta su un campione di 1600 donne giapponesi che mangiavano ogni giorno almeno un piatto piccante, pubblicato sul British Journal of Nutrition, il consumo quotidiano di spezie (come pepe, peperoncino rosso, anice, cannella, senape, zenzero ecc.) aiuta l’organismo ad accumulare meno adipe. Secondo gli esperti, infatti, l’ingestione di queste spezie aumenterebbe la termogenesi, ovvero la capacità del corpo di produrre calore: produrre calore costa energia, e questo processo porta il metabolismo a utilizzare le riserve di grasso, aumentando la sua velocità.

È stato dimostrato che le sostanze che stimolano la termogenesi sono i capsaicinoidi, contenuti, oltre che nel peperoncino rosso, anche nello zenzero e in altre spezie. Il loro consumo eccessivo deve essere però evitato se si soffre di ulcera o di gastrite. Grazie al suo sapore vagamente dolciastro, che ricorda quello del burro, il kamut – un’antica varietà di grano originaria dell’Egitto riscoperta negli Stati Uniti a partire dagli anni Cinquanta – sarebbe il tipo di cereale più indicato per combattere il sovrappeso nelle persone golose di dolci e carboidrati ma con problemi di intolleranza al glutine.

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Farro, calorie e valori nutrizionali

farro

Presso gli antichi romani, il farro era così prezioso che lo usavano addirittura come moneta di scambio; poi, con il passare dei secoli perse popolarità e la sua coltivazione fu abbandonata a favore di quella del frumento, anche perché i chicchi di farro possedevano un alto contenuto di fibre che me diminuivano la resa in farina e li rendeva difficile da lavorare.

Proprio per questa sua particolare caratteristica, il farro è stato rivalutato in questi ultimi anni: è tra i cereali migliori per mantenere efficiente l’intestino, sazia di più rispetto al grano e al riso, e rallenta l’assorbimento dei grassi, ragione per cui viene spesso consigliato anche nei regimi dimagranti e depurativi.

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Dolce dietetico con pere e uva nera

dolci dietetici

La ricetta che stiamo per darvi oggi è un vero concentrato di salute, poichè fatta esclusivamente di ingredienti di stagione ricchi di fibre, vitamine, sali minerali e antiossidanti. Si tratta infatti di un dolce poco calorico in cui a farla da padrone sono le pere, l’uva nera e il succo di ribes.

Di tutte le virtù dell’uva vi abbiamo già parlato, ma anche il ribes e le pere meritano qualche parola: il primo è un frutto che, grazie al contenuto di sostanze anti-ossidanti, flavonoidi soprattutto, e vitamina C, aiuta a contrastare l’azione nociva dei radicali liberi, mentre le pere, pur non spiccando per contenuto vitaminico, sono ricche di fibre e potassio e hanno il pregio, non da poco, di essere molto sazianti.

Vediamo quindi la ricetta delle pere cotte con succo di ribes e uva:

Ingredienti per sei persone

6 pere;

2 cucchiai di succo di limone;

1/2 litro di succo di uva nera;

1/2 litro di succo di ribes;

un grappolo di uva nera;

2 vasetti di yogurt magro;

un pizzico di cannella.

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